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'''Corea del Sud''' 26 / 7 / 2009 L’occupazione della fabbrica della compagnia automobilistica Ssangyong da parte dei suoi 800 dipendenti e’ entrata nel terzo mese. La lotta si sta inasprendo con scontri giornalieri tra i lavoratori da una parte, dentro le aree occupate, e polizia anti sommossa e milizie di destra dall’altra che tentano di sgombrare l’occupazione. Una nuova tattica dalla polizia è l’uso di elicotteri che mentre sorvolano gli stabilimenti, bombardano i lavoratori con gas lacrimogeni ed altri prodotti chimici che bruciano la pelle al contatto. La confederazione sindacale KCTU ha chiamato per uno sciopero generale a tempo indeterminato, chiedendo azioni di solidarietà in tutto il mondo. I cortei e le marcie di simpatizzanti che tentano di rompere l’assedio della polizia sono oramai iniziative giornaliere. Per fermare questi tentativi, la presenza della polizia è stata aumentata e si stima che adesso intorno alla fabbrica ci siano fino a 6.000 poliziotti anti sommossa. Anche se la situazione dentro gli stabilimenti occupati è diventata durissima a causa della scarsità di cibo, acqua, e il continuo aumento nel numero di feriti, i lavoratori non danno segno di voler cedere. Questo sciopero/occupazione è diventato una prova di forza cruciale tra il governo e il padronato contro i lavoratori. '''Cina: manager ucciso da operai, bloccato acquisto fabbrica''' PECHINO - E' stato annullato l'acquisto dell'acciaieria cinese dove ieri gli operai hanno ucciso il direttore, infuriati per una raffica di licenziamenti dovuti all'acquisto della fabbrica da parte di un'altra azienda del settore. "Il governo provinciale di Jilin (la provincia dove si trova la fabbrica, n.d.r.) ha deciso di bloccare la fusione", ha reso noto un responsabile, precisando che "la polizia ha aperto un'inchiesta sull'omicidio". L'agenzia di stampa Nuova Cina ha comunicato che l'acquisizione della fabbrica è stata annullata "per impedire alla situazione di aggravarsi". '''CISGIORDANIA: AUMENTA NUMERO COLONI ISRAELIANI, NONOSTANTE PROTESTE''' Sono per la prima volta oltre 300.000 i coloni israeliani insediatisi nella Cisgiordania palestinese. Lo rende noto un rapporto dell’esercito di cui danno ampio conto questa mattina, con toni diversi, media palestinesi e israeliani. Secondo il rapporto - e nonostante gli inviti della comunità internazionale a bloccare l’espansione delle colonie per non compromettere ulteriormente le possibilità di un accordo di pace definitivo - da Gennaio gli israeliani in Cisgiordania sono aumentati del 2,3% (un tasso superiore di tre volte quello nazionale) e contano adesso 304.569 residenti; un numero comunque inferiore a quello reale dal momento che restano fuori da queste statistiche gli israeliani che occupano i cosiddetti insediamenti ‘illegali’, non direttamente sostenuti dal governo. Dando notizia del rapporto, l’agenzia di stampa palestinese ‘Maan’ sottolinea che “la stragrande maggioranza della comunità internazionale ha rigettatto le rivendicazioni israeliane sulla base dell’articolo 49 della Convenzione di Ginevra secondo cui una potenza occupante non deve deportare o trasferire la sua popolazione civile nel territorio occupato”. Ieri, dice ancora l’agenzia, un’organizzazione di coloni ha distribuito volantini in colonie già esistenti con il fine di raccogliere adesioni per la costruizione di 11 nuovi insediamenti in Cisgiordania. |
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ESTERI
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Corea del Sud 26 / 7 / 2009 L’occupazione della fabbrica della compagnia automobilistica Ssangyong da parte dei suoi 800 dipendenti e’ entrata nel terzo mese.
- La lotta si sta inasprendo con scontri
giornalieri tra i lavoratori da una parte, dentro le aree occupate, e polizia anti sommossa e milizie di destra dall’altra che tentano di sgombrare l’occupazione. Una nuova tattica dalla polizia è l’uso di elicotteri che mentre sorvolano gli stabilimenti, bombardano i lavoratori con gas lacrimogeni ed altri prodotti chimici che bruciano la pelle al contatto.
- La confederazione sindacale KCTU ha chiamato per
uno sciopero generale a tempo indeterminato, chiedendo azioni di solidarietà in tutto il mondo. I cortei e le marcie di simpatizzanti che tentano di rompere l’assedio della polizia sono oramai iniziative giornaliere. Per fermare questi tentativi, la presenza della polizia è stata aumentata e si stima che adesso intorno alla fabbrica ci siano fino a 6.000 poliziotti anti sommossa. Anche se la situazione dentro gli stabilimenti occupati è diventata durissima a causa della scarsità di cibo, acqua, e il continuo aumento nel numero di feriti, i lavoratori non danno segno di voler cedere. Questo sciopero/occupazione è diventato una prova di forza cruciale tra il governo e il padronato contro i lavoratori.
Cina: manager ucciso da operai, bloccato acquisto fabbrica
PECHINO - E' stato annullato l'acquisto dell'acciaieria cinese dove ieri gli operai hanno ucciso il direttore, infuriati per una raffica di licenziamenti dovuti all'acquisto della fabbrica da parte di un'altra azienda del settore.
"Il governo provinciale di Jilin (la provincia dove si trova la fabbrica, n.d.r.) ha deciso di bloccare la fusione", ha reso noto un responsabile, precisando che "la polizia ha aperto un'inchiesta sull'omicidio".
L'agenzia di stampa Nuova Cina ha comunicato che l'acquisizione della fabbrica è stata annullata "per impedire alla situazione di aggravarsi".
CISGIORDANIA: AUMENTA NUMERO COLONI ISRAELIANI, NONOSTANTE PROTESTE
Sono per la prima volta oltre 300.000 i coloni israeliani insediatisi nella Cisgiordania palestinese. Lo rende noto un rapporto dell’esercito di cui danno ampio conto questa mattina, con toni diversi, media palestinesi e israeliani. Secondo il rapporto - e nonostante gli inviti della comunità internazionale a bloccare l’espansione delle colonie per non compromettere ulteriormente le possibilità di un accordo di pace definitivo - da Gennaio gli israeliani in Cisgiordania sono aumentati del 2,3% (un tasso superiore di tre volte quello nazionale) e contano adesso 304.569 residenti; un numero comunque inferiore a quello reale dal momento che restano fuori da queste statistiche gli israeliani che occupano i cosiddetti insediamenti ‘illegali’, non direttamente sostenuti dal governo. Dando notizia del rapporto, l’agenzia di stampa palestinese ‘Maan’ sottolinea che “la stragrande maggioranza della comunità internazionale ha rigettatto le rivendicazioni israeliane sulla base dell’articolo 49 della Convenzione di Ginevra secondo cui una potenza occupante non deve deportare o trasferire la sua popolazione civile nel territorio occupato”. Ieri, dice ancora l’agenzia, un’organizzazione di coloni ha distribuito volantini in colonie già esistenti con il fine di raccogliere adesioni per la costruizione di 11 nuovi insediamenti in Cisgiordania.
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