ITALIA

Aggressione al Circeo

Una storia di aggressione fascista avvenuta ai danni di tre compagni nella notte tra venerdi' e sabato scorso a San felice al Circeo. Uno di loro era stato identificato come "zecca", perché indossava la maglia di un centro sociale romano. Rimandiamo il racconto fatto in diretta questa mattina ai microfoni della radio.

A Rho chi protesta è avvisato In questi giorni tre attivisti del centro sociale Fornace di Rho [Milano] hanno ricevuto un decreto di condanna dal tribunale di Milano a quattro mesi di detenzione, convertiti in 2.280 euro di ammenda ciascuno. Il motivo è la partecipazione, il 11 giugno 2008, a un presidio di protesta davanti alla Fiera, dove si teneva Eire 2008, la fiera degli immobiliaristi e dei loro referenti istituzionali, che discutevano come spartirsi la torta dei finanziamenti di Expo 2015. «Abbiamo sempre manifestato con modalità pacifiche e fantasiose contenuti scomodi ai poteri forti, che mal digeriscono la presenza di chi li critica su un territorio in cui gestiscono i propri affari», il commento degli attivisti.

Tentato incendio

ESTERI

'Negoziati al Cairo sullo scambio di prigionieri tra la resistenza palestinese e Tel Aviv

Sono giunti al Cairo dalla striscia di Gaza due responsabili di Hamas per condurre dei negoziati sullo scambio di prigionieri con Israele. Uno dei due è l'esponente politico di primo piano Mahmoud al Zahar, l'altro è un rappresentante dell'ala militare di Hamas. L'Egitto e la Germania sono i mediatori che cercano di creare un'intesa che consenta la liberazione dei detenuti palestinesi richiesti da Hamas, in cambio del rilascio del prigioniero di guerra israeliano Ghilad Shalit. 

Afghanistan. I militari Usa ecludono i giornalisti troppo critici Un vero e proprio ‘esame’ per verificare l’atteggiamento dei cronisti verso i militari Usa, pena l’esclusione. E’ quanto stanno effettuando, stando a una dura denuncia della Federazione internazionale dei giornalisti [Ifj], i militari statunitensi impegnati in Afghanistan. Secondo l’Ifj, il Pentagono ha addirittura ingaggiato una società di pubbliche relazioni, ‘The Rendon Group’, con l’incarico di esaminare i giornalisti che chiedono la protezione delle forze armate statunitensi e verificare se i loro servizi dipingano o meno i militari Usa in modo positivo. La denuncia rilanciata dall’Ifj parte in realtà proprio da una celeberrima testata di notizie militari Usa, ‘Stars and Stripes’. E’ stata la rivista a parlare dell’ingaggio al ‘Rendon Group’, lo stesso che prima dell’invasione Usa dell’Iraq aiutò a creare il Congresso nazionale iracheno, un gruppo di opposizione a Saddam che fu poi accusato di aver diffuso false informazioni sul presunto programma nucleare di Baghdad. Non basta, ‘Stars and Stripes’ lamenta che due mesi fa alti ufficiali dell’esercito americano avrebbero impedito a un reporter della rivista di inquadrarsi in un’unità in Iraq perché si era rifiutato di ‘sottolineare’ buone notizie propagandate dai comandanti militari. La denuncia di Ifj ha trovato eco anche tra i suoi affiliati statunitensi, anzitutto l’American Federation of Radio and Television Artists. L’Ifj infine denuncia in un comunicato che «la recente fusione tra il lavoro di pubbliche relazioni Usa e quello Nato a Kabul ha creato un’unica fonte di informazione per i media e per gestire tutte le richieste dei giornalisti di essere ‘embedded’. Questo ha rafforzato l’influenza del Rendon Group».

Afghanistan: Scrutinati il 17% dei seggi: Abdullah scende al 34,4%

Il presidente afghano uscente Hamid Karzai è leggermente in vantaggio sul rivale Abdullah Abdullah, stando ai risultati parziali delle elezioni, ma non abbastanza da evitare il ballottaggio in ottobre.

Con il 17% dei voti scrutinati, Karzai è dato al 43%, mentre l'ex ministro degli Esteri Abdullah al 34%.

Dalla settimana scorsa, i risultati sono usciti col contagocce, gettando il paese nel caos politico. Per evitare il ballottaggio, un candidato deve aggiudicarsi una maggioranza superiore al 50%. I risultati definitivi sono attesi non prima del 3 settembre.

Colombia: RINVIATA A OGGI VOTAZIONE CAMERA SU REFERENDUM RIELEZIONE PRESIDENTE

In un clima di tensione crescente, dopo una lunga sessione preliminare prolungatasi per oltre otto ore, la Camera dei deputati ha rinviato a oggi la votazione sul referendum di riforma della Costituzione per consentire al presidente Alvaro Uribe di ripresentarsi alle urne nel 2010 per ottenere un terzo mandato consecutivo. Motivo del rinvio, l’intenso dibattito scaturito sul diritto di voto di alcuni parlamentari indagati dalla Corte suprema di giustizia per casi di corruzione emersi in occasione della prima modifica costituzionale del 2006 che permise a Uribe di ricandidarsi; come già accaduto la settimana scorsa, in occasione del ‘via libera’ del Senato, sono stati denunciati altri casi di ‘compravendita’ di voti portati a conoscenza della magistratura. “Denaro sonante” sarebbe stato distribuito tra i legislatori, secondo l’accusa del senatore Juan Manuel Galán, figlio dell’ex-candidato presidenziale della sinistra Luis Carlos Galán Sarmiento, assassinato 20 anni fa quando era favorito per le presidenziali del 1990. Tra le polemiche, il deputato del governo Roy Barreras ha anticipato che il blocco ‘uribista’ si sarebbe assicurato almeno 90 suffragi, a fronte degli 84 necessari, nonostante le divergenze segnalate in seno alla stessa maggioranza. Se la proposta di referendum sarà approvata, il testo passerà comunque al vaglio della Corte Costituzionale che avrà fra i 60 e i 90 giorni di tempo per pronunciarsi. In caso di convocazione alle urne, oltre alla maggioranza dei ‘sì’ a Uribe sarà necessaria un’affluenza pari ad almeno sette milioni e mezzo di elettori, su un totale di 30 milioni, in un paese in cui le ultime votazioni sono state contrassegnate da alti indici di astensione.

‘DESAPARECIDOS’ ARGENTINI: ARRESTATO IN PARAGUAY EX-GERARCA DITTATURA

È stato arrestato a San Lorenzo, pochi chilometri a est della capitale del Paraguay, Asunción, l’ex-ufficiale della Gendarmeria argentina Eduardo Abelardo Britos, accusato di violazioni dei diritti umani durante l’ultima dittatura in Argentina (1976-‘83). Latitante dal 2008, quando era stato raggiunto da un ordine di cattura, Britos risiedeva nella località di San Lorenzo da almeno due mesi. L’ex-gerarca, che nel 1976 ostentava il grado di ufficiale dello ‘Squadrone 24’ della Gendarmeria, si è macchiato di torture e altre violazioni nei confronti dei detenuti politici reclusi nel carcere di La Rioja; è stato incriminato per crimini di lesa umanità, privazione illegale della libertà, vessazioni e maltrattamenti. Britos è ora presso la sede dell’Interpol ad Asunción in attesa delle procedure per l’estradizione in Argentina.[FB]

Guatemala: PRIMO PROCESSO PER CRIMINI DELLA GUERRA CIVILE

Sospeso un anno e mezzo fa per un ricorso presentato dalla difesa, riprende oggi a Chimaltenango (nord-ovest) il processo che vede imputato l’ex-paramilitare Felipe Cusanero, accusato della ‘sparizione forzata’ di sei indigeni tra il 1982 e il 1984, nel pieno della guerra civile cominciata nel 1960 e conclusa nel 1996 con un bilancio di almeno 200.000 vittime tra morti e ‘desaparecidos’. E’ il primo rinvio a giudizio per crimini commessi durante il conflitto, frutto di una querela presentata dall’associazione dei familiari dei ‘detenidos’-‘desaparecidos’ (Famdegua). A ordinare la ripresa del processo era stata a Luglio la Corte Costituzionale, respingendo un’istanza di archiviazione avanzata dagli avvocati di Cusanero. Questi ultimi sostenevano che il loro assistito non potesse essere processato dal momento che il delitto per cui è imputato figura nel codice penale guatemalteco solo dal 1996; per il massimo tribunale, poiché le vittime sono ancora ‘scomparse’, è invece possibile procedere al giudizio. Cusanero, che si trova in stato di libertà dietro cauzione, deve rispondere della sorte di sei indigeni della comunità di Choatalum, nel comune di San Martín Jilotepeque: secondo il ‘Centro de acción legal para los derechos humanos’ (Caldh), il dibattimento potrebbe aprire la strada ad altri processi per gli oltre 45.000 ‘desparecidos’ causati dalla guerra. A oggi, il 99% dei crimini commessi durante i 36 anni di conflitto è rimasto impunito, anche a causa della forte influenza che le forze armate continuano ad esercitare, nonostante gli accordi di pace prevedessero di congedare i militari accusati di violazioni dei diritti umani e portarli di fronte alla giustizia.

VENEZUELA: PROIBITI GIOCHI BELLICI

Il Parlamento del Venezuela ha approvato una legge che proibisce la vendita e l'uso di videogiochi e giocattoli bellici. Secondo il Psuv, il partito socialista controllato dal presidente Hugo Chavez, 'sono una conseguenza del capitalismo selvaggio'. La normativa proibisce fabbricazione, importazione, distribuzione, vendita e uso di video, giochi o giocattoli con contenuto violento: questo tipo di giochi influiscono sull'aggressivita' dei bambini.

IN SCIOPERO I LAVORATORI DELLA PIÙ GRANDE MINIERA DI PLATINO DEL MONDO

Sono in sciopero per il secondo giorno consecutivo i lavoratori della miniera di platino di Rustenburg, la più grande del pianeta: lo hanno confermato i responsabili della società “Impala Platinum Holdings”, secondo produttore mondiale del metallo prezioso. L’agitazione è stata indetta dal principale sindacato di settore, “National Union of Mineworkers”, che chiede aumenti salariali del 13% per circa 17.000 lavoratori. Nel 2008 la miniera di Rustenburg ha prodotto circa un milione di once di platino, un primato mondiale. Maggiore economia dell’area sub-sahariana, il Sudafrica ha garantito lo scorso anno il 76% della produzione globale di platino. Le lotte sindacali, che mirano essenzialmente a contrastare gli effetti del carovita, si accompagnano in questi mesi a nuove difficoltà per l’economia sudafricana. Il Prodotto interno lordo (Pil) nazionale si è ridotto nel secondo quadrimestre del 2009 di circa il 3%.

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Renoize '09

A tre anni dalla morte di Renato Biagetti, ancora una volta un evento per ricordarlo e portare avanti i suoi sogni: appuntamento al Parco Schuster per Renoize '09. Oggi pomeriggio e domattina la radio ha riservato degli spazi in diretta, mentre in questo notiziario riproponiamo la corrispondenza telefonica registrata in mattinata.