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Sudan, scontri tra polizia e attiviste per i diritti delle donne
Degenera una manifestazione prima del processo a Lubna Hussein che rischia 40 frustate
Scontri e arresti a Kartoum a seguito di una manifestazione indetta da attiviste sudanesi. Le donne stvano protestando davanti al tribunale dove si terrà il processo a Lubna Hussein, una ragazza che rischia 40 frustate per aver indossato dei pantaloni considerati "indecenti". La polizia avrebbe caricato e poi arrestato numerose manifestanti. Il gruppo di circa 150 persone si era radunato in uno spiazzo davanti al tribunale e sarebbe stato circondato dalla polizia in assetto antisommossa. Il sostegno a Lubna Hussein è cresciuto sin dal momento del suo arresto grazie alle prove di coraggio di cui la ragazza è stata capace. Reporter per le Nazioni Unite al tempo dell'arresto, Lubna ha lasciato il suo lavoro per non godere dell'immunità diplomatica e affrontare così il processo. Una manifestante dichiara: "Lubna è davvero coraggiosa, ci ha dato una grande possibilità. Migliaia di ragazze sono state frustate dal 1990 ma Lubna è la prima a non tacere". La ragazza vuole sostenere la tesi secondo cui i suoi abiti erano sobri, denunciando la troppa discezionalità con cui la polizia può decidere cosa è decente e cosa no.
NOTIZIE BREVI
ESTERI
VITTIME CIVILI ANCHE A KABUL, VERSIONI CONTRASTANTI SU STRAGE NEL NORD
Nella notte vittime civili a Kabul, la capitale dove hanno sede gli uffici del governo e il quartier generale delle forze militari della Nato. Secondo la polizia locale, l’esplosione di un missile ha distrutto una casa in un quartiere residenziale e ucciso un’intera famiglia di tre persone. Sulla base delle prime ricostruzioni, l’ordigno è stato lanciato da Paghman, una località alla periferia ovest di Kabul. Questo episodio si inserisce in un contesto di violenze e tensioni. Ieri l’Alleanza atlantica ha smentito la versione del quotidiano americano Washington Post, secondo il quale gli investigatori della Nato avrebbero riferito di un bilancio di 125 morti nel bombardamento aereo da parte delle forze "alleate" Venerdì nella provincia settentrionale di Kunduz. Secondo il governatore locale Mohammad Omar, le vittime sono 54, tra le quali sei civili. Combattimenti e stragi indiscriminate alimentano la tensione legata al contestato voto presidenziale del 20 Agosto. Secondo i risultati della Commissione elettorale, dopo lo scrutinio del 74% delle schede il capo di stato Hamid Karzai è in vantaggio con il 48,6% dei consensi, poco al di sotto della soglia del 50% necessaria per essere eletto al primo turno. La Commissione sottolinea però che sono almeno 650 i casi di brogli “particolarmente rilevanti”.
SI COMBATTE DA MOGADISCIO A BELEDWEYNE
Sono diverse le vittime civili causate nel fine-settimana dai combattimenti tra forze governative e gruppi dell’opposizione armata: lo riferiscono oggi i principali mezzi di informazione della Somalia, secondo i quali gli scontri sono stati intensi soprattutto a Mogadiscio e nella città occidentale di Beledweyne. Nella capitale le violenze sono riprese Sabato sera, poco dopo che il ministro degli Esteri Ali Ahmed Jama aveva riferito dell’avvio di trattative tra l’esecutivo e i due maggiori gruppi dell’opposizione armata. Secondo “Radio Shabelle”, una delle principali emittenti di Mogadiscio, le dichiarazioni del ministro non sono state confermate in alcun modo dai dirigenti dell’opposizione; gli scontri nella capitale, sottolineano invece i media somali, hanno provocato sei vittime civili e almeno 19 feriti. Combattimenti si sono verificati anche a Beledweyne, il capoluogo della regione occidentale dell’Hiran. Radio Shabelle cita diversi testimoni, secondo i quali il gruppo armato degli “Shebab” ha sottratto ai soldati governativi il controllo di alcuni quartieri nell’ovest dellla città.
IRAQ: AUTOBOMBA CONTRO POLIZIA A RAMADI, NOVE I MORTI
E' salito ad almeno nove morti accertati il bilancio ancora provvisorio dell'attentato suicida avvenuto oggi alle porte di Ramadi, capoluogo della turbolenta provincia occidentale irachena di al-Anbar, cuore del famigerato 'Triangolo Sunnita' a ridosso del confine con la Siria: lo ha precisato un portavoce della polizia locale, maggiore Fawzi Hamad, secondo cui i feriti ammontano a tredici. Un kamikaze alla guida di un'auto-bomba si e' lanciato contro un posto di blocco eretto dalle forze di sicurezza alle porte di al-Jazeera, sobborgo alla periferia settentrionale della citta', situata un centinaio di chilometri a ovest di Baghdad. Il portavoce ha precisato che solo quattro delle vittime erano agenti; erano invece civili tutte le altre, semplici passanti tra cui tre bambini e due donne.
Macedonia: incidente turisti bulgari, per vescovo e' stata punizione divina
SOFIA - Il vescovo di Plovdiv, seconda citta' della Bulgaria, sostiene che l'incidente di sabato scorso costato la vita a 15 turisti bulgari sul lago di Ocrida, in Macedonia, e' stata una "punizione divina" inflitta alla Bulgaria per aver ospitato il sacrilego concerto di Madonna a Sofia il 29 agosto, giorno in cui la chiesa ortodossa celebra Giovanni Battista. "Dio ha punito i bulgari per i loro molti peccati, inclusi le eccessive celebrazioni e festeggiamenti il 29 agosto, invece di rispettare il lutto per San Giovanni Battista", ha dichiarato ieri il Metropolita Nikolay, durante la messa solenne di suffragio alle vittime. Il governo di Sofia ha proclamato per oggi una giornata di lutto nazionale, in memoria delle 15 vittime.
ITALIA
SALERNO: 5 OPERAI OCCUPANO FABBRICA E MINACCIANO DI DARSI FUOCO
- - Cinque operai dell'Alcatel Lucent si sono barricati all'interno del loro stabilimento situato a Battipaglia nel salernitano. I lavoratori minacciano di dare fuoco all'azienda e a se stessi. Da mesi ci sono tensioni per la paventata chiusura dello stabilimento che rischia di mandare a casa circa 400 operai. I carabinieri di Battipaglia stanno mediando con i manifestanti per evitare che la protesta prenda loro la mano con il rischio che possa accadere una tragedia. L'Alcatel Lucent produce componentistica per telecomunicazioni. Le proteste vanno avanti dalla primavera scorsa. Oggi la protesta piu' clamorosa.
SCUOLA: PRECARI OCCUPANO PROVVEDITORATO CATANIA
Continua la protesta dei precari della scuola a Catania, dove docenti e personale ata sono al sesto giorno di occupazione dell'Ufficio scolastico provinciale. Dopo il "No Gelmini Day" di sabato, quando tremila persone hanno sfilato in corteo a Catania, martedi' una delegazione di precari sara' a Palermo per partecipare all'incontro tra il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, i sindacati e un gruppo di lavoratori. I precari ribadiscono il loro rifiuto dei contratti di disponibilita'. "Facciamo appello al personale della scuola e alla cittadinanza tutta a sostenere la battaglia in difesa della scuola pubblica", scrivono in un documento i precari, che tengono assemblee quotidiane negli uffici occupati.
Siparietto
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ITALIA
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