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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

italia

Magliana – 8 marzo

Torino: presidio contro i tagli della Gelmini

esteri

Pchr: 237 aggressioni per 'zittire la stampa'.

Francia, il ministro dell'Immigrazione ordina lo sgombero del campo di migranti a Calais

Onu, clandestini non sono criminali

Iraq: chiusa la prigione di Camp Bucca

Panama, gli indigeni marciano per i diritti

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI ITALIA

Magliana – 8 marzo

Oggi si sono svolti gli interrogatori dei compagni e delle compagne arrestati il 15 settembre durante la perquisizione all'occupazione 8marzo di magliana. é in corso un'assemblea pubblica in piazza per rispondere alle accuse diffamatorie montate dai giornali sulla gestione delle occupazioni abitative. Audio

Torino: presidio contro i tagli della Gelmini

ore 17 _ venerdi 17 settembre presidio contro i tagli del ministro Gelmini piazza Castello (Torino)

ESTERI Pchr: 237 aggressioni per 'zittire la stampa'.

Il Centro palestinese per i diritti umani (Pchr) ha riferito che le forze di occupazione israeliana hanno già lanciato centinaia di attacchi contro i media e i giornalisti palestinesi, nel tentativo di “zittire la stampa”. Il centro, nel suo 12° report su quest’argomento, ha rivelato che nel periodo dall’1/11/2007 al 31/8/2009 si contanto 237 aggressioni, ivi incluse quelle avvenute durante l’ultima guerra su Gaza. Secondo il resoconto, tre giornalisti sono rimasti uccisi durante questi episodi – tutti nella Striscia – mentre altri 52 sono stati feriti nel corso di 68 sparatorie. Nel report vengono quindi citati 60 inviati stampa sottoposti ad arresto, 32 impediti nello svolgimento del loro lavoro e 15 casi di sequestro dei documenti o dell’attrezzatura. Il numero totale d’incidenti nel periodo dal 28/9/2000 al 31 agosto scorso sarebbe così salito a 1.019. Il centro ha di conseguenza chiesto alle parti coinvolte d’intervenire immediatamente per proteggere il popolo palestinese e le sue proprietà, e di fare pressioni su Israele perché ponga un freno ai suoi crimini ai danni dei civili palestinesi in generale, e dei giornalisti in particolare.

Francia, il ministro dell'Immigrazione ordina lo sgombero del campo di migranti a Calais

Verrà chiuso entro la prossima settimana il sito dove vivono almeno 1.500 sans papiers

Il campo vicino al porto di Calais, dove circa 1.500 migranti vivono in tende e ripari improvvisati, in attesa di passare la Manica e raggiungere il Regno Unito, verrà chiuso. Lo ha annunciato il ministro dell'Immigrazione Eric Besson parlando ai microfoni delle televisione francese TF1. Saranno le autorità locali a gestire la chiusura, che sarà effettuata entro la fine del prossimo mese. Il ministro, che in giornata comunicherà la propria decisione alla Commissione delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha assicurato che lo sgombero verrà condotto "con umanità" e alla presenza di assistenti sociali e interpreti. Ad ogni migrante irregolare sarà inoltre offerta la possibilità di chiedere asilo o di tornare volontariamente nel proprio Paese d'origine, che per molti di loro è l'Afghanistan o l'Iraq. Besson ha sottolineato che non ci saranno rimpatri forzati.

Il ministro aveva già annunciato lo sgombero della cosiddetta "giungla" questa primavera, in seguito alle numerose lamentele da parte dei residenti per le continue violenze e intimidazioni. Da quando nel 2002 l'allora ministro dell'Interno Nicolas Sarkozy aveva chiuso il centro di Sangatte, gestito dalla Croce Rossa, i migranti si sono stabiliti in questa zona ormai sotto il pieno controllo dei trafficanti di uomini

Onu, clandestini non sono criminali Associare clandestinita' a criminalita' incoraggia xenofobia (ANSA) - GINEVRA, 17 SET - Gli immigrati clandestini non sono criminali, ha affermato oggi a Ginevra l'Alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay. 'Le infrazioni alle regole di immigrazione non fanno di una persona un criminale', ha insistito Pillay, aprendo un dibattito sui 'Diritti umani dei migranti nei centri di detenzione'. Per l'Alto commissario, 'associare l'immigrazione irregolare alla criminalita' promuove una stigmatizzazione dei migranti e incoraggia un clima di xenofobia e ostilita.

Iraq: chiusa la prigione di Camp Bucca

Baghdad, 17 settembre - Il comando Usa in Iraq ha chiuso la grande prigione di Camp Bucca, nel sud del Paese, dove migliaia di iracheni sono stati detenuti per anni. Gli ultimi sono stati rilasciati o trasferiti nei centri di prigionia americani a Taiji e a Camp Cropper, nei pressi dell'aeroporto internazionale di Baghdad

Panama, gli indigeni marciano per i diritti

Una camminata di 370 km per chiedere uno sviluppo rispettoso delle comunità locali

Organizzazioni indigene panamensi hanno iniziato una marcia per il "Diritto all'esistenza dei popoli originari e contadini nei loro territori e comunità ancestrali con giustizia sociale". La camminata si snoderà su un percorso di 370 km, dalla comunità di Quebrada Guabo, nel distretto di Nole Duima, fino alla capitale Panama, dove arriveranno il prossimo 6 ottobre. La manifestazione è stata organizzata dalla Movilización Nacional Indígena, Campesina y Popular, che ha annunciato che i partecipanti marceranno "sotto il sole e la pioggia" per costruire "un modello di sviluppo alternativo che rispetti i popoli indigeni, le loro culture e i loro territori". Tra gli obiettivi del movimento c'è la ratifica della Convenzione 169 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro e il blocco delle attività estrattive, che danneggiano l'ambiente e le comunità locali.

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

Obama accantona lo scudo spaziale

La Casa Bianca rinuncerà ai piani dell'amministrazione Bush per il dispiegamento in Polonia e Repubblica ceca delle basi per lo scudo antimissile. Lo scrive oggi il Wall Street Journal online citando fonti bene informate. E decisione trova le prime conferme.

A determinare lo stop di Obama, si legge sul WSJ, la considerazione che il programma iraniano per lo sviluppo di missili a lungo raggio non è progredito con la rapidità che si riteneva prima possibile, riducendo così di fatto la minaccia contro Stati Uniti e le principali capitali europee. Tali conclusioni dovrebbero essere completate già la prossima settimana nel quadro di una revisione di 60 giorni voluta dal presidente americano Barack Obama.

Primi riscontri A Praga un portavoce ha confermato che il primo ministro Jan Fischer ed il presidente Obama hanno parlato al telefono la notte scorsa. "Barack Obama ha informato il premier Fischer della nuova posizione dell'amministrazione americana riguardo allo scudo antimissile in Europa centrale", ha reso noto il portavoce Roman Prorok, precisando che il sottosegretario di Stato americano per il controllo degli armamenti e la sicurezza internazionale, Ellen Tauscher, e' attesa oggi a Praga proveniente da Varsavia.

Mosca aspetta l'ufficialità Il ministero degli esteri russo sta attendendo una "conferma ufficiale" delle notizie di stampa secondo cui Washington avrebbe deciso di non installare lo scudo antimissilistico in Europa orientale, riferisce l'agenzia Interfax citando fonti ufficali russe. "Se gli Usa decidessero realmente di non installare i siti di difesa missilistica in Polonia e nella Repubblica ceca sarebbe una buona notizia", ha aggiunto la stessa fonte commentando la notizia pubblicata dal Wall Street Journal.

ATTACCO CONTRO ITALIANI A KABUL, 6 MORTI E 4 FERITI

ROMA - E' stata un'autobomba a provocare la strage degli italiani a Kabul: 6 morti e 4 feriti. Secondo una prima ricostruzione, un'auto carica di esplosivo è scoppiata al passaggio del primo mezzo del convoglio, uccidendo tutti e cinque gli occupanti. Danni gravi anche al secondo Lince: uno dei militari a bordo è morto e altri quattro sono rimasti feriti. Questi ultimi non sono in pericolo di vita.

I sei soldati italiani morti appartengono al 186/mo reggimento della Folgore che erano di stanza a Kabul dove ci sono circa 450 militari italiani. I morti sono quattro caporal maggiore, un sergente maggiore e il tenente che comandava i due Lince. Strazio e dolore nella caserma Roberto Bandini, sede del 186/mo reggimento Folgore e del quinto Battaglione El Alamein da dove provengono i militari uccisi e feriti nell'attentato a Kabul. La notizia ha sconvolto tutti e anche le attività in caserma si sono fermate. Nessun commento ufficiale arriva dai vertici della caserma. Tutti, soldati e ufficiali, stanno ascoltando i notiziari radiofonici e televisivi per conoscere i particolari dell' attentato, in attesa delle informazioni ufficiali che arriveranno da Roma. I militari che escono o entrano in caserma non hanno voglia di parlare, ma manifestando con lo sguardo lo sgomento di questi momenti. La caserma si trova in Piazza delle Armi, poco fuori le mura, é perfettamente inserita nel tessuto cittadino anche perché spesso i militari si allenano e compiono piccole esercitazioni negli spazi circostanti.

Nell'attentato a Kabul sono rimasti uccisi anche 4 poliziotti afghani, mentre 25 persone sono rimaste ferite. Lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa parlando. "Alle 4 vittime delle forze afghane e ai 25 feriti, prevalentemente civili - ha sottolineato il ministro a margine del suo intervento al Senato - va il nostro sentito cordoglio". La Russa ha poi spiegato che la decisione di riferire alla Camera alle 18 è stata presa per dare tempo ai comandi militari di fornire un "rapporto dettagliato", in modo da portare in Parlamento un'informazione completa su quanto accaduto questa mattina a Kabul. L'attacco ai militari italiani a Kabul, costato la vita a sei soldati, "é una grande tragedia". Lo dichiara il portavoce della Nato James Appathurai, esprimendo la vicinanza dell'Alleanza all'Italia, di cui ricorda "l'importante contributo" alla missione Isaf in Afghanistan.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Yemen,SCONTRI TRA ESERCITO E RIBELLI, NOTIZIE DI NUMEROSE VITTIME CIVILI

Sono diverse decine, tra 80 e 90 persone a seconda delle fonti, le vittime di un raid aereo compiuto dall’aviazione yemenita contro un accampamento che ospitava civili in fuga dai combattimenti tra ribelli al-Houthi (o al-Hauthiun) ed esercito. La notizia non è stata confermata dal governo di Sana’a che, senza menzionare l’incidente, in un comunicato ha però accusato i ribelli di usare i civili come scudo umano. Testimonianze raccolte da varie fonti, locali e internazionali, avvalorano invece l’ipotesi che un aereo militare abbia scambiato il campo profughi – situato nella provincia di Omrane a nord di Sana’a - per un accampamento ribelle. Nell’accavallarsi di notizie non sempre verificabili pare comunque certa la presenza di numerosi civili uccisi e di almeno 120 feriti portati negli ospedali della zona. L’alto numero di vittime sarebbe dovuto, secondo testimonianze raccolte dall’agenzia di stampa tedesca ‘Dpa’, da un secondo raid aereo che, dopo il primo, avrebbe colpito i superstiti in fuga verso una vicina fattoria. Secondo altre fonti, vicine al governo, negli ultimi giorni almeno 30 ribelli sono stati uccisi e altri 20 feriti; negli scontri sono morti alcuni militari. Ma, in quella che sembra anche una guerra tra opposte propagande, i ribelli riferiscono differenti bilanci sostenendo di aver preso il controllo di alcune basi militari lungo il confine con l’Arabia Saudita.

RIFIUTI TOSSICI: MULTINAZIONALE AMMETTE COLPE E PROPONE INDENNIZZO

Una proposta di risarcimento per 31.000 vittime e la diffusione da parte dei giornali inglesi di una serie di mail confidenziali ha riportato agli onori della cronaca quello che l’emittente inglese ‘Bbc’ ha definito il più grande scandalo di smaltimento illegale di rifiuti tossici del XXI secolo. Il caso è quello della ‘Probo Koala’, la nave cargo che nel 2006 scaricò illegalmente in Costa d’Avorio nel porto di Abidjan 528 tonnellate di scorie pericolose per conto della multinazionale anglo-olandese Trafigura. Ieri, con una mossa apparentemente inaspettata, i legali della Trafigura hanno annunciato di voler risarcire 31.000 persone che a causa di quei rifiuti hanno contratto malattie e danni permanenti alla salute. Contemporaneamente, alcuni media inglesi (la ‘Bbc’ e il quotidiano ‘Guardian’ in particolare) hanno pubblicato il contenuto di alcune mail scambiate da responsabili della società che dimostrano come la Trafigura – contrariamente a quanto aveva finora sostenuto – era perfettamente a conoscenza del carico trasportato dalla ‘Probo Koala’. In una di queste mail - beffardamente drammatica con il senno del poi - lo stesso presidente della multinazionale, Claude Dauphin, chiede ai suoi collaboratori “di essere creativi” per trovare una soluzione alla questione ‘Probo Koala’. La nave – carica di scorie prodotte in una raffineria petrolifera messicana prese in consegna dalla Trafigura – dopo aver tentato di scaricare i suoi veleni in Europa, per aggirare le rigide e costose norme europee in materia di smaltimento di rifiuti aveva fatto rotta verso la Costa d’Avorio. Così, nella notte tra il 19 e 20 agosto 2006, il carico letale della ‘Probo Koala’ venne scaricato ad Abidjan e smistato in 16 diverse zone della città causando nei mesi successivi la morte di 17 persone e l’intossicazione di altre migliaia. Lo scorso febbraio, la società ‘Amsterdam port services’ (Aps), specializzata nel ritiro di rifiuti, è stata condannata da un tribunale olandese a pagare una multa di 450.000 euro per il suo coinvolgimento nel caso.

ITALIA

Mari sempre più caldi

Mai così calda, nonostante le apparenze. L'estate 2009, a livello globale, si caratterizza per il record di riscaldamento degli oceani di tutto il mondo a partire dal 1880, quando sono iniziate le rilevazioni. Lo rivela Coldiretti sulla base delle rilevazioni del National Climatic Centre degli Stati Uniti (NOAA) dalle quali si evidenzia una temperatura media delle acque superficiali degli oceani mondiali nel trimestre estivo di 0,58 gradi centigradi superiore a quella media degli ultimi 130 anni che consente di superare il precedente record dell'estate del 1998.

Un risultato che - sottolinea la Coldiretti - è il frutto dei record di riscaldamento fatto segnare in nel mese di agosto, con una temperatura superficiale delle acque oceaniche mondiali che è stata di 0,57 gradi centigradi superiore alla temperatura media degli ultimi 130 anni, dopo quelli registrati già nel mese luglio e di giugno. Il surriscaldamento non riguarda in realtà solo gli oceani ma - continua la Coldiretti - anche la terraferma e complessivamente nell'estate del 2009 la temperatura media globale è stata la terza più alta temperatura estiva media globale a partire dal 1880, con una anomalia di 0.59 gradi centigradi superata solo dall'estate 1998 che rimane al primo posto e quella del 2005 al secondo posto.

In Italia Gli effetti si sono fatti sentire anche in Italia con l'estate del 2009 che si è posizionata al quarto posto tra le più calde dal 1800, sulla base dei dati dell"Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna (Isac-Cnr), dai quali emerge anche che le temperature medie dell'estate 2009 sono state superiori di 1,88 gradi rispetto alla media di confronto del periodo 1961-1990.

A influenzare il risultato stagionale è stato anche in Italia soprattutto il mese di agosto che - sottolinea la Coldiretti - si classifica al terzo posto per temperatura media e all'ottavo per scarsa piovosità. Anche se il record assoluto è stato fatto segnare dal 2003, le ultime tre estati - precisa la Coldiretti - si sono classificate tutte nella top ten delle estati più calde degli ultimi 200 anni.

La maggiore frequenza con cui si verificano eventi estremi è - sottolinea la Coldiretti - la conferma dei cambiamenti climatici in atto che in Italia si stanno manifestando tra l'altro con sfasamenti stagionali, maggior numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, aumento delle temperature estive e una modificazione della distribuzione delle piogge. L'andamento climatico primaverile estivo del 2009 è stato infatti segnato - sottolinea la Coldiretti - dall'arrivo improvviso di ondate di maltempo con aria fredda e la formazione improvvisa di nubi killer e manifestazioni temporalesche locali caratterizzate da nubifragi, precipitazioni intense, fulmini e grandine che hanno provocato danni ma anche morti e feriti. Si tratta di una situazione - conclude la Coldiretti - che e' destinata a influenzare la vita dei cittadini, ma anche il comportamento della natura e con esso l'esercizio dell'attività agricola che deve interpretare il cambiamento e i suoi effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territori.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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