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'''GRECIA''' Mozambico - raccolto insufficente pone a rischio migliaia di abitanti
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Un'esplosione è avvenuta oggi fuori dell'ufficio dell'ex ministro dell'economia socialista Gerasimos Arsenis ad Atene. Non vi sono vittime. La polizia e l'antiterrorismo sono sul posto per accertamenti. Secondo fonti dell'ufficio di Arsenis, che è anche quello della moglie di lui, Luca Katseli attuale responsabile dell'economia del Pasok, la presenza dell'ordigno sarebbe stata annunciata con una telefonata anonima ad un giornale
L'ordigno, secondo quanto precisano fonti vicine ad Arsenis e della polizia, ha provocato un'esplosione di modesta entità ed è avvenuta nel corridoio fuori dell'appartamento-ufficio dove vi sono alcuni danni non gravi. Nessuno è rimasto ferito. La zona dell'attentato, nel quartiere di Kolonaki, al centro di Atene, è stata completamente isolata e circondata da polizia e unità dell'antiterrorismo.
Una cattiva stagione agricola, a dispetto delle previsioni positive, sta mettendo in grave difficoltà le popolazioni di alcuni distretti nel nord e nel centro del paese. Sarebbero 250.000, secondo l’Istituto nazionale per la gestione delle emergenze (Ingc), le persone nelle province di Maputo, Gaza e Inhambane che hanno bisogno di assistenza alimentare dopo che la prolungata siccità ha ridotto il raccolto; tra loro soprattutto i soggetti più vulnerabili, cioè anziani, donne e bambini. Il Mozambico ha previsto per quest’anno un incremento della produzione cerealicola del 14%, salendo a 2,6 milioni di tonnellate, ma a causa della siccità, malattie delle culture e l’aumento dei prezzi del cibo in alcune regioni la gente non ha da magiare a sufficienza. Il direttore dell’ente pubblico ha detto che è stata avviata un’indagine per accertare le esigenze anche nelle zone più remote per approntare un piano dì intervento. L’autosufficienza nella produzione di cereali è uno degli obiettivi che l’attuale governo si è prefissato di raggiungere nei prossimi tre anni.
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'''MILANO'''
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Doppio presidio in mattinata nella città di Milano.
Lo Sfratto all’ambulatorio medico popolare è stato rimandato a fine ottobre grazie alla massiccia presenza dei compagni già da prima dell’alba.
  Mentre sotto il tribunale sono ancora in presidio I compagni in attesa di notizie dall’aula dove si svolge il processo contro i 14 rivoltosi del CIE di Via Corelli. L’udienza, sempre a porte chiuse è ancora in corso, i compagni sono circondati da diversi cordoni dei carabinieri.
Immigrazione - incostituzionale e irragionevole il reato di clandestinità
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“Da Agrigento a Torino, emergono le contraddizioni di un ‘reato’ allo stesso tempo incostituzionale e irragionevole”: l’avvocato Nazarena Zorzella, membro del direttivo dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), non è sorpresa dai rilievi di legittimità mossi alla Consulta dalle Procure di mezza Italia. “Il nuovo reato di immigrazione illegale – dice Zorzella – non ha giustificazioni: l’ingresso illegale in un paese non è in alcun modo indice di pericolosità sociale, la condizione necessaria per ogni fattispecie penale”. Introdotto dall’articolo 10 comma bis della legge sulla “sicurezza” in vigore da Agosto, il reato di “immigrazione clandestina” ha spinto molte Procure a sollevare rilievi di legittimità presso la Corte costituzionale. Gli ultimi casi sono di ieri. A Torino la Procura guidata da Gian Carlo Caselli ha scritto che le nuove norme prevedono sanzioni pecuniarie irragionevoli e inapplicabili e puniscono “una mera condizione personale dello straniero”. Simili le preoccupazioni della Procura di Agrigento, intervenuta sul procedimento a carico di 21 migranti africani sbarcati nell’isola di Lampedusa. I magistrati siciliani segnalano il mancato rispetto degli obblighi internazionali assunti dall’Italia con il Protocollo Onu di Palermo del 2000 e denunciano l’incriminazione di persone che ci si è impegnati “ad assistere e proteggere”. In un documento depositato dal procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale, si sottolinea che il mancato rispetto delle norme sull’ingresso o la permanenza nel territorio dello stato non può essere di per sé indice di pericolosità sociale” e che la norma impugnata “viola i principi costituzionali di ragionevolezza e proporzionalità”. Secondo Zorzella, il reato di immigrazione illegale “non ha significato in sé, perché non ha effetti né dissuasivi né punitivi”. Il governo, questa la tesi della giurista, si è dotato di “uno strumento” che agevola i provvedimenti di espulsione e il conseguente divieto per i migranti di ritornare nei paesi europei dell’area Schenghen per 10 anni. Al di là degli aspetti prettamente giuridici, l’Asgi sottolinea le incongruenze di una legislazione italiana che da una parte impedisce l’immigrazione regolare e da un’altra criminalizza il "clandestino". “Le quote flussi non rispondono alle esigenze del mercato del lavoro – sottolinea Zorzella – mentre l’obbligo della chiamata nominale presuppone un incontro tra domanda e offerta a distanza, un assurdo di per sé”.[VG]
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'''STRAGE SUL LAVORO'''

Un operaio è morto e uno è rimasto gravemente ferito, stamattina, a Brescia, presso la ditta Ori Martin. Lo ha comunicato il 118. Secondo le prime informazioni i due operai sono precipitati dal tetto dell'azienda, da un'altezza di 15 metri. Per il primo i medici non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Il secondo è stato trasportato in codice rosso all'Ospedale Civile della città. Del caso si occupa la Polizia

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Mozambico - raccolto insufficente pone a rischio migliaia di abitanti

Una cattiva stagione agricola, a dispetto delle previsioni positive, sta mettendo in grave difficoltà le popolazioni di alcuni distretti nel nord e nel centro del paese. Sarebbero 250.000, secondo l’Istituto nazionale per la gestione delle emergenze (Ingc), le persone nelle province di Maputo, Gaza e Inhambane che hanno bisogno di assistenza alimentare dopo che la prolungata siccità ha ridotto il raccolto; tra loro soprattutto i soggetti più vulnerabili, cioè anziani, donne e bambini. Il Mozambico ha previsto per quest’anno un incremento della produzione cerealicola del 14%, salendo a 2,6 milioni di tonnellate, ma a causa della siccità, malattie delle culture e l’aumento dei prezzi del cibo in alcune regioni la gente non ha da magiare a sufficienza. Il direttore dell’ente pubblico ha detto che è stata avviata un’indagine per accertare le esigenze anche nelle zone più remote per approntare un piano dì intervento. L’autosufficienza nella produzione di cereali è uno degli obiettivi che l’attuale governo si è prefissato di raggiungere nei prossimi tre anni.

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Immigrazione - incostituzionale e irragionevole il reato di clandestinità

“Da Agrigento a Torino, emergono le contraddizioni di un ‘reato’ allo stesso tempo incostituzionale e irragionevole”: l’avvocato Nazarena Zorzella, membro del direttivo dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), non è sorpresa dai rilievi di legittimità mossi alla Consulta dalle Procure di mezza Italia. “Il nuovo reato di immigrazione illegale – dice Zorzella – non ha giustificazioni: l’ingresso illegale in un paese non è in alcun modo indice di pericolosità sociale, la condizione necessaria per ogni fattispecie penale”. Introdotto dall’articolo 10 comma bis della legge sulla “sicurezza” in vigore da Agosto, il reato di “immigrazione clandestina” ha spinto molte Procure a sollevare rilievi di legittimità presso la Corte costituzionale. Gli ultimi casi sono di ieri. A Torino la Procura guidata da Gian Carlo Caselli ha scritto che le nuove norme prevedono sanzioni pecuniarie irragionevoli e inapplicabili e puniscono “una mera condizione personale dello straniero”. Simili le preoccupazioni della Procura di Agrigento, intervenuta sul procedimento a carico di 21 migranti africani sbarcati nell’isola di Lampedusa. I magistrati siciliani segnalano il mancato rispetto degli obblighi internazionali assunti dall’Italia con il Protocollo Onu di Palermo del 2000 e denunciano l’incriminazione di persone che ci si è impegnati “ad assistere e proteggere”. In un documento depositato dal procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale, si sottolinea che il mancato rispetto delle norme sull’ingresso o la permanenza nel territorio dello stato non può essere di per sé indice di pericolosità sociale” e che la norma impugnata “viola i principi costituzionali di ragionevolezza e proporzionalità”. Secondo Zorzella, il reato di immigrazione illegale “non ha significato in sé, perché non ha effetti né dissuasivi né punitivi”. Il governo, questa la tesi della giurista, si è dotato di “uno strumento” che agevola i provvedimenti di espulsione e il conseguente divieto per i migranti di ritornare nei paesi europei dell’area Schenghen per 10 anni. Al di là degli aspetti prettamente giuridici, l’Asgi sottolinea le incongruenze di una legislazione italiana che da una parte impedisce l’immigrazione regolare e da un’altra criminalizza il "clandestino". “Le quote flussi non rispondono alle esigenze del mercato del lavoro – sottolinea Zorzella – mentre l’obbligo della chiamata nominale presuppone un incontro tra domanda e offerta a distanza, un assurdo di per sé”.[VG]

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