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Corrispondenza con il presidio a piazzale Clodio dove stamattina si e' riunito il tribunale del riesame per decidere della situazione dei compagni e della compagna dell'occupazione ex 8Marzo atrrestati lo scorso 14 settembre

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Gerusalemme - Arresti e rapimenti dopo gli scontri di due giorni fa alla spianata dele moschee

Gerusalemme - Infopal. Nella notte e fino a questa mattina all'alba, le forze di occupazione e la polizia israeliane hanno effettuato una vasta campagna di rapimenti in diversi quartieri di Gerusalemme est.

Testimoni oculari hanno riferito il sequestro di oltre 50 giovani palestinesi.

Mostrando al mondo, ancora una volta, il proprio distorto concetto di giustizia, Israele ha condotto i raid contro la popolazione palestinese in "risposta" agli scontri scoppiati due giorni fa nella Spianata delle Moschee, dove bande di ebrei fondamentalisti, appoggiati dalle truppe di occupazione israeliane, hanno invaso il luogo sacro islamico.

Nasser Kaus, presidente dell'Associazione per i Prigionieri a Gerusalemme, ha riferito che la campagna ha compreso la zona as-Sadiyah, via al-Wad, i quartieri Hatta e al-Silsila, oltre a quelli adiacenti la parte vecchia della città - Silwan, al-Thawri e la porta di al-Amud.

Ieri sera, le forze di occupazione israeliane hanno bombardato il nord della Striscia di Gaza.

La notte scorsa un cittadino palestinese è rimasto leggermente ferito a seguito del bombardamento aereo israeliano contro un gruppo di cittadini palestinesi, a nord-ovest della cittadina di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza.

I testimoni oculari hanno riferito al corrispondente di Infopal.it che il drone ha lanciato un missile contro un gruppo di persone, nella zona al-Waha a nord-ovest di Beit Lahia, ferendo lievemente un cittadino palestinese.

Un portavoce dell'esercito israeliano ha dichiarato che l'aviazione militare aveva identificato e colpito un'area con una base di lanci di razzi palestinesi.

Oggi, in diverse zone della Striscia di Gaza, i carrarmati e le motovedette israeliane hanno preso di mira le case e le proprietà dei cittadini: 4 persone sono state ferite. Ingenti i danni materiali alle aree colpite.

Inoltre, all'alba di oggi, l'artiglieria israeliana ha bombardato zone aperte nella cittadina di Beit Hanoun, a nord della Striscia di Gaza, senza causare vittime.

Anche la notte scorsa i carrarmati israeliani hanno colpito case e proprietà dei cittadini palestinesi in diverse parti della Striscia di Gaza, ferendo quattro civili e danneggiando materialmente le zone bombardate.

Kandahar, 29-09-2009

Ancora vittime civili in Afghanistan. Almeno 12 persone, tra le quali donne e bambini, sono morte in un attentato contro un bus nella provincia di Kandahar, nella parte meridionale del Paese. Lo ha reso noto l'ufficio del governatore locale.

L'autobus, che collegava Helmand a Kandahar, è saltato in aria su una mina artigianale nel distretto di Maywand. Oltre alle 12 vittime l'esplosione ha ferito anche una quindicina di passeggeri.

Darfur, 29-09-2009

Un soldato della forza internazionale di interposizione per il Darfur è stato ucciso oggi in un'imboscata, e altri due suoi commilitoni sono rimasti feriti. L'agguato è avvenuto mentre un convoglio misto di polizia e soldati dell'Unamid stava scortando dei civili verso il campo profughi di El Geneina (capitale del West Darfur).

CIVILI UCCISI A MOGADISCIO

Sono almeno 13 i civili uccisi nei violenti scontri che hanno attraversato ieri, fino a notte fonda, diversi quartieri di Mogadiscio, coinvolgendo soldati regolari, caschi verdi della missione dell’Unione Africana (Amisom) e insorti armati. Lo riferiscono fonti locali ricostruendo le dinamiche dei combattimenti, cominciati dopo un attacco di insorti anti-governativi a una base dei caschi verdi burundesi nell’area sud-ovest della capitale. Nel tardo pomeriggio alcuni colpi di mortaio hanno raggiunto anche il centrale mercato di Bakara, causando alcune vittime e numerosi feriti tra i civili. E mentre nel paese non migliorano le condizioni di sicurezza per abitanti e sfollati in cerca di riparo, non accennano a diminuire neanche i “viaggi della disperazione” di civili somali in fuga verso lo Yemen attraverso il Golfo di Aden.

ITALIA

Vivere a Palermo

All’una e trenta della notte tra il 27 e il 28 Settembre è morta Morena Gaglio. Il 29 Settembre avrebbe compiuto un anno. La famiglia di Morena ha fatto parte del Comitato di Lotta per la Casa e circa due anni fa, in preda alla disperazione, aveva occupato uno dei containers di via Messina Montagne. Dopo l’occupazione,il Comune ha deciso di assegnare alla famiglia Gaglio (sei persone oltre la piccola Morena) il “suo” container e così è stato per altre 24 famiglie.

Le condizioni dei containers sono pessime dal punto di vista igienico- sanitario, come segnalato anche dagli operatori dei servizi sociali che più volte si sono recati nel campo di via Messina Montagne:basti citare, a titolo d’esempio, i tetti rivestiti in lana di vetro (materiale notoriamente nocivo), la fogna a cielo aperto all’interno dello stesso campo e le temperature insostenibili sia in inverno che in estate.

La sistemazione dei containers (trasporto e restauro) è costata al Comune di Palermo ben 520 mila euro e da quando il campo è stato abitato l’unico ulteriore intervento strutturale è stato l’allestimento di un mini parco giochi con scivoli e giostrine.

Giovanna, la mamma di Morena, ha trascorso la gravidanza in questo condizioni e Morena è nata con una grave malformazione congenita che si è andata aggravando nel corso del tempo fino ad arrivare ad un suo ricovero per assideramento. I medici che l’hanno assistito avevano sconsigliato la famiglia di tornare a vivere in un luogo come quello ma volente o nolente il container era l’unica casa.

Palermo non può restare indifferente ad un evento di questa portata, non può restare indifferente e muta davanti alla negazione del diritto a potere vivere.

Il Comitato di Lotta per la Casa “12 Luglio” e la Rete Sociale per i Diritti Negati ritengono responsabili di questa situazione il Sindaco, il Prefetto e gli otto “Assessori alla Casa” che in questi anni si sono succeduti e invitano la cittadinanza ad organizzare insieme una mobilitazione cittadina fissando un primo appuntamento per una assemblea pubblica convocata per il prossimo Mercoledì 30 Settembre alle ore 18 presso Casa Guzzetta Occupata.

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