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CRISI POLITICA: STATI AMERICANI CHIEDONO FINE ASSEDIO AMBASCIATA BRASILIANA

Un invito a continuare il dialogo ma anche una condanna dell’isolamento al quale è sottoposta l’ambasciata brasiliana a Tegucigalpa, che ospita dallo scorso 21 Settembre il deposto presidente Manuel Zelaya: è quanto emerso dalla riunione dell’Organizzazione degli stati americani (Osa) tenuta ieri a Washington. “Registro un certo affanno nel processo negoziale ma è necessario fare sforzi per portarlo avanti” ha detto José Miguel Insulza, segretario generale dell’Osa, mentre Ruy de Lima Casaes, rappresentante diplomatico di Brasilia, ha denunciato la “tortura” alla quale è sottoposta la sua delegazione nella capitale honduregna da parte del governo ‘de facto’. De Lima Casaes ha deplorato l’intensificarsi della pressione nei confronti della sua ambasciata, con nuove forme di molestia quali la diffusione di canzoni e inni militari, il puntare fari di luce verso l’interno dei locali e il controllo del cibo destinato agli occupanti. In un documento finale, l’Osa ha chiesto la “fine immediata” di tali azioni e il ritiro di tutte le forze “repressive” che circondano l’edificio; ha inoltre raccomandato alla Corte interamericana per i diritti umani di monitorare la situazione e chiesto al governo ‘de facto’ di rispettare la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche e le leggi internazionali sui diritti dell’uomo.

MOGADISCIO: SI COMBATTE IN VARIE ZONE DELLA CITTÀ, DECINE DI MORTI E FERITI

“Era tempo che non eravamo testimoni di combattimenti così violenti e diffusi”: così una fonte locale definisce le violenze in corso da questa mattina presto tra uomini armati dell’opposizione e soldati governativi appoggiati dai caschi verdi della missione dell’Unione Africana in Somalia (Amisom) e che, secondo bilanci provvisori e ancora ufficiosi, avrebbero provocato decine di morti e feriti. Secondo la ricostruzione effettuata dai media locali, la situazione è degenerata questa mattina, dopo che soldati governativi e forze di pace africane avevano isolato la principale strada che da Villa Somalia (sede della presidenza, nel cuore della capitale) collega con l’aeroporto internazionale, nell’area sud della città. La strada doveva essere percorsa dal convoglio del presidente, in partenza per l’Uganda dove oggi si apre un vertice speciale dell’Unione Africana. Una serie di attacchi lanciati dagli insorti contro le forze di sicurezza somale e i caschi verdi lungo il percorso protetto ha scatenato una risposta generalizzata in più punti della città. Secondo le fonti della MISNA, la situazione peggiore si è verificata nei quartieri di Hodan e Hawladag, vicini al palazzo del presidente, dove truppe governative e soldati dell’Amisom hanno risposto al fuoco degli insorti lanciando numerosi colpi di artiglieria pesante caduti su edifici e abitazioni, oltre che sul cuore commerciale della città: il mercato di Bakara. Proprio sul grande mercato cittadino, a giudicare dalle testimonianze in circolazione, si sarebbe abbattuta una vera e propria “pioggia” di artiglieria. Media locali e internazionali riferiscono per ora bilanci che vanno dai 17 ai 30 morti e non meno di una settantina di feriti. Fonti sanitarie, però, precisano che alcune zone sono ancora irraggiungibili e “ci vorrà del tempo per avere un quadro completo delle conseguenze di una giornata terribile”.

Israele, diversi incontri con rappresentante Iran

GERUSALEMME - Una rappresentante della Commissione per l'energia nucleare israeliana ha incontrato diverse volte a settembre un importante responsabile iraniano per discutere della questione nucleare in Medio Oriente. Lo ha detto oggi all'Afp la portavoce di questa commissione.

"Ci sono stati incontri tra una rappresentante della nostra commissione - ha detto Yael Doron - e un funzionario iraniano in una quadro regionale". "Questi incontri si sono svolti a porte chiuse - ha proseguito la portavoce della commissione israeliana - e il loro svolgimento non avrebbe dovuto essere rivelato. Ma l'Australia, che organizza gli incontri, ha ritenuto opportuno farlo". Doron ha aggiunto che Israele deve mantenere la riservatezza e che "non si possono dare altri particolari".

Colloqui tra funzionari israeliani e iraniani sono senza precedenti dalla rivoluzione islamica del 1979. L'Iran non riconosce lo stato di Israele che a sua volta considera il regime di Teheran il primo dei suoi nemici.

ITALIA

RIMPATRI DI STATO ANCHE PER I RIFUGIATI

E' forte la polemica in Francia per la decisione del governo di rimpatriare ieri notte sedici cittadini afghani senza permesso di soggiorno. Associazioni e partiti di sinistra sono tornati a scagliarsi con forza contro questa prospettiva, bollata come contraria alle norme internazionali sui rifugiati, visto che l'Afghanistan è un paese in guerra. Al momento sono tre gli afghani effettivamente rimpatriati nella notte, secondo quanto dichiarato dal ministro dell'immigrazione Eric Besson, e nonostante in trecento si fossero dati appuntamento all'aereoporto di Lille per protestare contro il rimpatrio forzato. Quattro persone, invece, non sono state rimpatriate perchè destinatarie di un provvedimento d'asilo politico. Nessuna notizia, al momento, sul destino degli altri nove cittadini afghani. Le politiche collaborazioniste di diverse compagnie aeree europee non riguardano solo la Francia. L'ultima denuncia arriva dal sito Fortress Europe, che dà notizia di un analogo volo organizzato dalla compagnia low cost Air Italy: il 14 ottobre, cittadini iracheni sarebbero stati deportati da Londra affittando un aereomobile della compagnia italiana. Il servizio con Gabriele Del Grande, responsabile sito fortresseurope.blogspot.com

MAGLIANA

Aggiornamenti dalla situazione dell'otto marzo

GRAVISSIMO ATTACCO AL DIRITTO DI SCIOPERO

INDETTO PER IL GIORNO 23

DELL'INIZIATIVA DI LOTTA E LA CONDIVISIONE DA PARTE DI MOLTI OPERAI, L'OFFENSIVA ANTISCIOPERO SI E' SCATENATA TRA MARTEDI' E MERCOLEDI':

LO SCIOPERO NON E' LEGALE NE

CAPOTURBI E RESPONSABILI DEL PERSONALE A

INGIUSTIFICATE E LICENZIAMENTI.

ALTRIMENTI L'ATTACCO SENZA PRECEDENTI

DEI LAVORATORI.

DI SCIOPERO PORTATO

PARTECIPARE ALLO SCIOPERO DEL 23

LE FORME DI LOTTA E LANCIAMO UN

ASCOLTA LA CORRISPONDENZA CON UN COMPAGNO DEI COBAS

"Lo sterminio degli ebrei è una leggenda" prof negazionista, shock alla Sapienza

DEFINISCE l'Olocausto una "leggenda" sulla quale esistono "solo verità ufficiali non soggette a verifica storica e contraddittorio". Una "leggenda" usata "per colpevolizzare moralmente i popoli vinti". Anche le camere a gas, "ammesso e non concesso che queste siano mai veramente esistite", sono una delle tante verità "da verificare".

Come "i sei milioni di morti nei campi di concentramento". È la Storia reinterpretata secondo i folli principi del negazionismo, e che sembra trovare terreno fertile nel pensiero e nei blog gestiti da Antonio Caracciolo, un ricercatore 59enne di filosofia del diritto dell'università La Sapienza. Secondo il sito ufficiale del dipartimento di teoria dello Stato è ricercatore, anche se lui dice di essere "professore aggregato".

Sentito telefonicamente Caracciolo non smentisce la propria difesa del negazionismo, anzi, ne fa una questione di principio affermando "il diritto dei negazionisti di poter esprimere le loro idee, senza finire in carcere". C'è da chiedersi, allora, se tra i suoi studenti o le persone che lo leggono qualcuno si sia mai ribellato. "Ho subito minacce, ricevuto insulti, ma non mi interessa. Vado avanti: sono pronto a discuterne con chiunque". E continua: "A chi mi dice che sono antisemita rispondo così: non ho mai capito il significato di questa parola". Lo scorso anno accademico, Caracciolo ha tenuto un corso di filosofia del diritto, nell'ambito del corso di laurea di II livello in Studi Europei. Oltre a salire in cattedra nel più grande ateneo d'Europa, si vanta di gestire ben 33 blog e si definisce coordinatore provinciale dei club di Forza Italia a Seminara (Reggio Calabria), avendone fondato uno nel 2003.

Sono due, in particolare, i siti sui quali questo ricercatore spiega perché si debba dare credito alle tesi negazioniste. In "Club Tiberino", parla a più riprese della Shoah, in paginate virtuali di offese alla memoria degli ebrei morti nei campi di concentramento. Pagine regolarmente citate e riprese dai siti della destra estrema. A proposito della Shoah, è disposto ad ammettere che "vi sia controversia storica sul numero dei morti di Auschwitz. Che siano sei milioni nessuno sembra più voglia seriamente sostenerlo. Che poi all'indubbia discriminazione e persecuzione di ebrei, zingari, omosessuali, disadattati, oppositori politici di ogni genere sia seguita in senso proprio anche la volontà di "sterminio" mediante "camere a gas" è cosa su cui io posso sospendere il giudizio in attesa di prove certe o in attesa di un mio personale ed informato convincimento". Click here to find out more!

Scende in campo, a più riprese, in difesa del negazionista Robert Faurisson, che nel maggio del 2007 suscitò proteste e sdegno perché invitato a tenere una lezione presso l'università di Teramo. E nell'ambito di questa Storia liberamente reinterpretata, viene fornita anche una lettura delle leggi razziali, condita di elementi antisemiti: "Le leggi razziali furono cose di 70 anni fa che si collocano in un contesto di 70 anni fa. Molti italiani, la stragrande maggioranza, hanno meno di 70 anni e quasi tutti gli italiani di oggi non hanno nessuna memoria diretta di quegli anni. A trarne profitto sono gli ebrei di età avanzata che sono diventati una sorta di eroi nazionali.

Vengono portati in giro nei convegni e nelle scuole per raccontare quello che ricordano o pensano di ricordare". Sempre secondo Caracciolo, gli ebrei trarrebbero profitto dalla figura di Erich Priebke, ex ufficiale delle SS, condannato all'ergastolo per l'eccidio delle Fosse Ardeatine: "Non si parli di giustizia e di giusta condanna, perché io non ne vedo di giustizia. Vedo solo vendetta. Mi chiedo cosa sarebbero gli ebrei romani senza i Priebke. Come potrebbero vivere senza nutrirsi della colpa altrui, o meglio della colpa che loro pensano il mondo intero abbia verso di loro. Su questa base fondano la loro tracotanza, la loro pretesa ad un risarcimento morale e materiale infinito".

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