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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto

ITALIA

Udienza Thyssen

Processo Thyssen, 3 ore di interrogatorio per Espenhahn

E' iniziata questa mattina a Torino l'audizione dei due imputati tedeschi per il rogo della ThyssenKrupp: l'amministratore delegato Harald Espenhahn e il consigliere delegato Gerald Priegnitz. 

L'interrogatorio, soprattutto quello di Espenhahn è stato lungo (oltre tre ore) e complesso, anche per via di alcuni problemi di interpretazione dal tedesco. Ad Espenhahn è contestato il reato più grave nell'ambito del processo per i 7 morti nel rogo alla Thyssen di Torino del 6 dicembre 2007,

Espenhahn ha ricordato che la sede torinese, nel dicembre 2007, era ormai sul punto di chiudere e di traslocare a Terni, e una delle accuse mosse al dirigente dalla procura è di avere posticipato le operazioni di messa in sicurezza sulla linea 5, quella distrutta dalle fiamme, “accettando il rischio che si verificasse un incidente”.

"Per Torino - ha spiegato Espenhahn - erano stati previsti investimenti per la sicurezza antincendio per un milione e mezzo di euro. Bisognava ottenere il certificato di prevenzione incendi e, a questo proposito, era necessario fare interventi sulla struttura della filiale, dalle gallerie alle porte tagliafuoco. Ma quando ho deciso di chiudere la filiale, quei fondi sono stati dirottati sul finanziamento di un secondo progetto, di due milioni e 300 mila euro, che riguardava anche gli impianti trasferiti a Terni".

Espenhahn, tra le altre cose, ha ammesso di

piano".

Al termine dell'interrogatorio il procuratore Raffaele Guariniello ha chiesto: "Gli operai deceduti hanno fatto tutto quello che dovevano fare?". Risposta di Espenhahn: "E' una domanda molto

Per Stefano Cucchi Una serie di iniziative per Stefano Cucchi a partire da oggi. Ascoltiamo una corrispondenza realizzata questa mattina dalla radio. AUDIO

Napoli Occupazione

Occupazione da parte della rete antifascista di Napoli nel quartiere di Materdei. Corrispondenza.

Milano-CIE

Ancora un presidio di femministe e lesbiche sotto il CIE di Via Corelli.

MILANO: Presidio permanente alla Ex Eutelia

Una ventina di lavoratori dell'Agile (ex Eutelia) di Pregnana, in provincia di Milano, ha deciso di non uscire dall'azienda nemmeno di notte e iniziare il presidio permanente in fabbrica. La decisione è stata presa dopo che la proprietà ha deciso «una procedura di mobilità (licenziamento collettivo) per 1.992 lavoratori in Italia» di questi 237 a Pregnana, dove lavorano 430 persone. «Anche nelle altre sedi della società, a partire da quella di Roma - sottolinea il sindacato -, sono in corso azioni di lotta per contestare i licenziamenti e rivendicare soluzioni in grado di garantire attività e livelli occupazionali».

Palermo: occupazione simbolica del rettorato verso la visita della Gelmini


IRAN: Polizia spara sui manifestanti La polizia ha sparato sui manifestanti dell'opposizione radunati nel centro di Teheran. A denunciarlo è il sito legato al riformista Mir Hossein Mussavi, mowjcamp.com, secondo il quale "la polizia ha aperto il fuoco contro i manifestanti in piazza Haft-e Tir, alcune persone sono rimaste ferite". Testimoni riferiscono che migliaia di uomini delle forze dell'ordine si stanno scontrando con centinaia di manifestanti dell'opposizione mischiati alla dimostrazione ufficiale organizzata per celebrare il trentesimo anniversario dell'occupazione dell'ambasciata Usa di Teheran. Nei giorni scorsi i leader riformisti Mir Hossein Mussavi e Mehdi Karrubi avevano chiesto ai loro sostenitori di scendere in piazza. I Guardiani della Rivoluzione e la milizia basiji avevano diffidato dal manifestare contro il regime.

CINA-BIRMANIA La Cina ha annunciato oggi l' inizio della costruzione di un oleodotto che dalla Birmania porterà ingenti quantità di petrolio nel sud del Paese. L' annuncio è stato dato da dirigenti della China National Petroleum Corporation (Cnpc), una delle grandi compagnie petrolifere cinesi, casa madre della PetroChina. I lavori sono iniziati sull' isola birmana di Maday, nell' Oceano Indiano, circostanza che segna anche un importante risultato strategico per la Cina. L'oleodotto sarà lungo 771 chilometri e da Maday arriverà a Ruili nella provincia cinese dello Yunnan (sudovest) e inizialmente trasporterà 12 milioni di tonnellate di greggio all' anno, che a pieno regime diventeranno 22 milioni. La Cina mantiene buone relazioni con la giunta militare al potere in Birmania, un Paese ricco di risorse naturali necessarie all'industria cinese.

CENTRALE DI BELO MONTE, INDIGENI DEL PARÁ RAFFORZANO PROTESTE

I dirigenti di 15 comunità indigene del nord del Brasile hanno avviato una massiccia mobilitazione contro la costruzione della centrale elettrica di Belo Monte, nello stato amazzonico del Pará, concepita per essere la seconda centrale brasiliana dopo Itaipú e la terza al mondo, di cui è stato recentemente approvato il progetto. Le comunità native hanno cominciato le proteste con il blocco a tempo indeterminato dei collegamenti fluviali tra alcuni comuni del Mato Grosso e centri abitati del Pará lungo il fiume Xingu. “Chiediamo che il governo cancelli la realizzazione della centrale; se verrà avviata la costruzione ci sarà un’azione di guerra dei popoli dello Xingu” si legge in una lettera firmata da oltre 200 dirigenti nativi e indirizzata al presidente Luiz Inácio Lula da Silva. Gli indigeni denunciano che la centrale “comporterà conseguenze irreversibili per la regione, violando i diritti dei popoli ancestrali del fiume”; il progetto – nato negli anni ’70 ma finora bloccato dalla resistenza dei gruppi ecologisti - comporterà l’inondazione di circa 500 chilometri quadrati di foresta amazzonica che colpirà direttamente o indirettamente 66 comuni e 11 terre indigene, tutelate dalla Costituzione, in un’area in cui abitano 19.000 persone che dovranno essere evacuate e ‘ricollocate’ altrove. Il governo ha fissato al 21 Dicembre la gara d’appalto per il progetto.

Firma tra Croazia e Slovenia sui confini maritttimi

Con un accordo firmato oggi a Stoccolma, Croazia e Slovenia hanno risolto, tramite un tribunale arbitrale internazionale, la loro disputa sui confini marittimi. Il raggiungimento dell'intesa apre un nuovo capitolo nelle relazioni bilaterali fra i due paesi e spiana la strada all'adesione della Croazia all'Unione europea. "Oggi è un grande giorno per la Croazia, la Slovenia e l'Unione Europea" ha dichiarato Olli Rehn il commissario Ue commentando l'allargamento e complimentandosi con i leader dei due paesi per lo "storico accordo". Dopo il discorso di rito Rehn ha invitato i governi di Zagabria e Lubiana a procedere "senza alcun ritardo alla ratifica della convenzione". Fredrik Reinfeldt, premier svedese e presidente di turno dell'Ue, ha sostenuto: "questo accordo è segno del coraggio politico e della determinazione dei due primi ministri di risolvere questo difficile problema, in sospeso da tanti anni". Secondo il primo ministro Jadranka Kosor l'accordo apre per la Croazia "una nuova prospettiva europea: è importante separare i negoziati di adesione dalla disputa di confine". Per il primo ministro sloveno Borut Pahor "i nostri due paesi non sono mai stati in guerra ma devono sapere qual è il confine tra loro per poter esercitare pienamente la rispettiva sovranità". La risposta definitiva sulla convenzione spetterà ora ai parlamenti nazionali e dovrà arrivare ad una ratifica entro il prossimo mese di dicembre.

Gr 13:00

ESTERI

‘’’AFGHANISTAN’’’

Cinque soldati britannici sono stati uccisi nella provincia di Helmand, nell'Afghanistan meridionale, da colpi d'arma da fuoco che sarebbero stati esplosi da un agente della polizia afghana. È quanto riferisce il sito web dell'emittente 'Bbc', precisando che sono in corso indagini per accertare la dinamica di quanto avvenuto. Stando al sito web del quotidiano 'Telegraph', i militari britannici non indossavano elmetti né giubbotti anti-proiettile, come da procedura, perché impegnati in un'attività di routine con i locali in un edificio nella località di Nadi Ali, nel centro della provincia di Helmand. Nell'edificio, un presunto agente della polizia afghana, forse con un fucile AK47, un kalashnikov, avrebbe aperto il fuoco contro i soldati britannici, tre dei Granatieri e due della Polizia reale militare, che non hanno avuto il tempo di reagire, mentre il responsabile dell'attacco è subito fuggito. Quattro militari sono morti sul colpo e un altro per le ferite riportate. Nell'incidente, il più sanguinoso per le truppe britanniche dal 2001, sarebbero morti anche due poliziotti afghani. Solo quest'anno in Afghanistan sono morti 92 soldati britannici. Dal 2001 i militari della Gran Bretagna caduti nel Paese guidato da Hamid Karzai sono 229

‘’’ISRAELE’’’

Unità di commando israeliane hanno assaltato e preso possesso stamattina una nave battente bandiera di Antigua al largo della coste dello Stato ebraico che, secondo le accusa, trasportava «armi iraniane dirette alla Siria». Lo riferisce la Radio militare di Israele. La nave sequestrata è stata portata nel porto di Ashdod, a sud di Tel Aviv, e l'equipaggio è in stato di fermo. A bordo, secondo quanto si è appreso, c'erano numerose armi nascoste sotto un carico di merci civili e che si sospetta potessero finire in mano di organizzazioni terroristiche

È sospettato anche dell'uccisione di due poliziotti israeliani - avvenuta in Cisgiordania nei mesi scorsi e attribuita inizialmente a palestinesi - il colono ebreo Yaakov Teitel arrestato in questi giorni per una serie di attacchi terroristici animati da un'indistinta ideologia di odio verso gli arabi, gli ebrei messianici (vicini al Cristianesimo), i pacifisti e i gay. Secondo quanto riferiscono oggi i giornali israeliani, le indagini hanno permesso di raccogliere elementi in grado di collegare Teitel con l'agguato costato la vita a due poliziotti in prossimità dell'insediamento di Moshav Massua. Un episodio che era stato a quel tempo addebitato a «terroristi palestinesi». Teitel, immigrato in Israele dagli Stati Uniti alcuni anni or sono e abitante nell'insediamento di coloni di Shvut Rachel (Cisgiordania), è stato arrestato nei giorni scorsi mentre affiggeva manifesti anti-gay. La polizia e lo Shin Bet lo ritengono fra l'altro responsabile dell'uccisione di due palestinesi, di un'attacco contro l'abitazione di una famiglia di ebrei messianici e dell'attentato contro Zeev Sternhell, un famoso accademico israeliano vicino a 'Peace Now' e ostile al movimento dei coloni. Negli interrogatori egli avrebbe inoltre ammesso d'aver quanto meno aggredito poliziotti 'colpevolì di aver protetto nel 2006 un raduno del Gay Pride in Israele.

‘’’IRAN’’’

La polizia ha sparato sui manifestanti dell'opposizione radunati nel centro di Teheran. A denunciarlo è il sito legato al riformista Mir Hossein Mussavi, mowjcamp.com, secondo il quale "la polizia ha aperto il fuoco contro i manifestanti in piazza Haft-e Tir, alcune persone sono rimaste ferite". Testimoni riferiscono che migliaia di uomini delle forze dell'ordine si stanno scontrando con centinaia di manifestanti dell'opposizione mischiati alla dimostrazione ufficiale organizzata per celebrare il trentesimo anniversario dell'occupazione dell'ambasciata Usa di Teheran. Nei giorni scorsi i leader riformisti Mir Hossein Mussavi e Mehdi Karrubi avevano chiesto ai loro sostenitori di scendere in piazza. I Guardiani della Rivoluzione e la milizia basiji avevano diffidato dal manifestare contro il regime.

‘’’CINA-BIRMANIA’’’

La Cina ha annunciato oggi l' inizio della costruzione di un oleodotto che dalla Birmania porterà ingenti quantità di petrolio nel sud del Paese. L' annuncio è stato dato da dirigenti della China National Petroleum Corporation (Cnpc), una delle grandi compagnie petrolifere cinesi, casa madre della PetroChina. I lavori sono iniziati sull' isola birmana di Maday, nell' Oceano Indiano, circostanza che segna anche un importante risultato strategico per la Cina. L'oleodotto sarà lungo 771 chilometri e da Maday arriverà a Ruili nella provincia cinese dello Yunnan (sudovest) e inizialmente trasporterà 12 milioni di tonnellate di greggio all' anno, che a pieno regime diventeranno 22 milioni. La Cina mantiene buone relazioni con la giunta militare al potere in Birmania, un Paese ricco di risorse naturali necessarie all'industria cinese.

ITALIA

‘’’MILANO’’’

Una ventina di lavoratori dell'Agile (ex Eutelia) di Pregnana, in provincia di Milano, ha deciso di non uscire dall'azienda nemmeno di notte e iniziare il presidio permanente in fabbrica. La decisione, spiega una nota della Fiom di Milano, è stata presa dopo che la proprietà ha deciso «una procedura di mobilità (licenziamento collettivo) per 1.992 lavoratori in Italia» di questi 237 a Pregnana, dove lavorano 430 persone. «Anche nelle altre sedi della società, a partire da quella di Roma - sottolinea il sindacato -, sono in corso azioni di lotta per contestare i licenziamenti e rivendicare soluzioni in grado di garantire attività e livelli occupazionali».

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gror091104 (last edited 2009-11-04 18:28:25 by anonymous)