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La scusa ufficiale per l'ennesima aggressione a una popolazione assediata e sotto embargo è stato il lancio, o meglio, la "preparazione" di un lancio di razzi artigianali, da parte di una brigata della resistenza palestinese, a Jabaliya. Una portavoce dell'esercito ha dichiarato che il palestinese ucciso era un membro di una brigata con "legami con al-Qa'ida". Un gruppo fantomatico, evidentemente, di cui nessuno sa alcunché. Israele, infatti, ha bisogno di collegare la resistenza palestinese ad al-Qa'ida e a Bin Laden per dare legittimità alle proprie azioni criminali travestite da "guerra al terrorismo. La scusa ufficiale per l'ennesima aggressione a una popolazione assediata e sotto embargo è stato il lancio, o meglio, la "preparazione" di un lancio di razzi artigianali, da parte di una brigata della resistenza palestinese, a Jabaliya. Una portavoce dell'esercito ha dichiarato che il palestinese ucciso era un membro di una brigata con "legami con al-Qa'ida". Un gruppo fantomatico, evidentemente, di cui nessuno sa alcunché. Israele, infatti, ha bisogno di collegare la resistenza palestinese ad al-Qa'ida e a Bin Laden per dare legittimità alle proprie azioni criminali travestite da "guerra al terrorismo. Con l'arrivo della Eid al-Adha, la Festa del Sacrificio, la principale ricorrenza del calendario islamico, la crisi scatenata dal feroce assedio israelo-internazionale si è ulteriormente aggravata, fino a toccare tutti gli aspetti della vita nella Striscia di Gaza. La popolazione non ha soldi neanche per comprare i montoni, introdotti attraverso le "gallerie della sopravvivenza" che collegano Rafah all'Egitto.
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GR 27/11 ore 19.30 ITALIA

Roma. Presidio antifascista a Torre maura Anche se la preannunciata marcia squadrista di Forza Nuova è stata annullata, i compagni antifascisti hanno presidiato il territorioo che quotidianamente viviamo, portando nelle strade verso il Casilino 900 l'antifascismo militante e antiautoritario. Senza abbassare l'attenzione, alle 15.00 sulla Casilina presso la fermata "Torre Spaccata" del trenino laziali-giardinetti si sono radunati centinaia di compagni. ecco l'aggiornamento di qualche minuto fa raccolto da ondarossa.

ROMA No alla legge Carfagna

Blitz con rossetto a palazzo Grazioli. Studentesse, precarie e migranti con rossetto e ombrelli rossi alla mano per protestare contro il ddl Carfagna. Lo slogan Rosso è il colore delle escort. Domani corteo a Roma in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Sessanta studentesse e precarie stanno manifestando a Roma davanti a Palazzo Grazioli contro il ddl Carfagna. Non c'è casa più chiusa di questa. No alla legge Carfagna", questo lo striscione esposto davanti l'entrata di Palazzo Grazioli. Le manifestanti sono armate di ombrelli rossi e hanno il rossetto rosso. "Rosso è il colore delle escort, urlano. Al centro delle proteste delle donne il provvedimento introdotto dal ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, che vieta la prostituzione in luogo pubblico e che prevede, quindi, sanzioni fino all'arresto per i trasgressori, lavoratrici o clienti che siano.E' una ribellione e anche una richiesta di aiuto contro la violenza maschile di cui sono state vittime nel corso della loro vita oltre 6 milioni di figlie, madri, sorelle in Italia. Le donne torneranno in piazza domani a Roma, per una manifestazione nazionale, autorganizzata, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. In piazza anche le lavoratrici e i lavoratori di Eutelia, in lotta per la difesa del posto di lavoro. A loro sostegno, lungo il percorso del corteo, sono previsti i banchetti delle "Arance Metalmeccaniche, promossi da Prc; il ricavato della vendita di sacchetti di arance biologiche, finanzierà la cassa di resistenza di quei lavoratori che da luglio non ricevono lo stipendio. "Vergogna, vergogna, vergogna". E' uno dei tanti slogan gridati dalle manifestanti che fanno sentire la loro voce contro lo stop alla commercializzazione della pillola abortiva RU486 e chiedono, tra l'altro, "verità per Brenda" la trans coinvolta nello scandalo Marrazzo e morta in circostanze ancora da chiarire. Un gruppo di poliziotti ha disperso le manifestanti e ci sono stati anche momenti di tensione. Nell'area il traffico è rallentato e la polizia presidia palazzo Grazioli, ma il presidio è stato disperso.

roma, occupato da giovedì il liceo mamiani Gli studenti protagonisti ancora una volta delle lotte contro le politiche del governo volte a limitare il diritto di studio e a privattizzare ogni branca del sapere. le scuole pubbliche abbandonate al degrado corollario immancabile di una situazione indecorosa in cui versano gli edifici scolastici italiani. lo scorso lunedì una grande mobilitazione organizzata dagli studenti del collettivo senza tregua ha lanciato un'inchiesta sull 0edilizia scolastica ricordando la morte di uno studente morto sotto le macerie della prorpia scuola. oggi gli studenti del mamiani hanno organizzato una giornata di mobilitazione un sit in per l'edilizia scolastica. ascoltiamo la corrispondenza a cura di ondarossa.

ancora incidenti sul lavoro Latina, 4 feriti in fabbrica. Operaio rischia la vista. Quattro dipendenti sono rimasti feriti nello scoppio in un'azienda di Latina Scalo, la Sonny, in via Roio, che produce bombole di ossigeno. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, le forze dell'ordine e le ambulanze del 118. Uno degli operai rischia di perdere la vista, stanno bene le altre tre persone ferite. Quattro persone sono rimaste ferite a seguito di uno scoppio avvenuto all'interno dell'azienda 'Sonny', Società Ossigeno Napoli, a Sermoneta Scalo, a pochi chilometri da Latina. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, le forze dell'ordine e le ambulanze del 118. Gli operai non sono in pericolo di vita anche se destano preoccupazioni le condizioni di uno di loro che rischia di perdere la vista. Secondo una ricostruzione degli agenti, intorno alle ore 11.30, in via Roio, nel corso delle operazioni di travaso di carburo di calcio una sostanza solida, cristallina ed incolore si è verificato uno scoppio che ha ferito i quattro operai che in quel momento stavano lavorando. I quattro sono stati prontamente soccorsi e trasportati all'ospedale civile Santa Maria Goretti di Latina. Sono in corso le prime indagini affidate ai vigili del fuoco e alla polizia. La procura di Latina ha già aperto un'inchiesta e il sostituto procuratore Giuseppe Miliano in queste ore sta raccogliendo le prime testimonianze

roma Vita (dura) e morte a Regina Coeli: protestano i detenuti Le sbarre tintinnano. No, le sbarre urlano. I detenuti di Regina Coeli adottano la più classica e cinematografica delle forme di protesta carceraria, percuotere le grate con oggetti di metallo, per far sentire anche la loro voce in questi giorni in cui tutti sembrano avere un motivo per scendere in strada a manifestare. Loro non possono farlo, ma rompono il silenzio a modo loro. La protesta va in scena a Regina Coeli, dove ieri è morto di anoressia Simone La Penna, 32 anni. Un'altra morte tragica e assurda, che segue quella di Stefano Cucchi. Storie arrivate nelle pagine di cronaca, storie che permettono ai detenuti di denunciare le durissime condizioni di vita dietro le sbarre, prima tra tutte il sovraffollamento. Le sezioni interessate sono quattro, II III VII VIII, e, secondo quanto riferisce il garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni, sono state chiuse. Hanno fatto una battitura in quattro sezioni - spiega Marroni - è il sintomo di un nervosismo e di un disagio che aumenta e che se non si fa qualcosa aumenterà sempre di più. Le forze politiche, Parlamento e Governo devono ragionare seriamente sul carcere. I morti in cella sono aumentati, nel 2009 siamo già ben al di sopra dei dati dell'anno scorso, sia come suicidi, che come morti naturali. Inoltre riguardo al passaggio della sanità penitenziaria alle Regioni siamo ancora in mezzo a un guado. E su tutto questo pesa il sovraffollamento che contribuisce ad aumentare il disagio e a compromettere tutto il percorso trattamentale, compreso quello sanitario, del detenuto.

roma. Fiumicino, assemblea Flightcare Ore di attesa per i bagagli.Quaranta voli cancellati, ritardi, lunghe attese e file ai check in. Una giornata di passione allo scalo romano per la protesta dei dipendenti Alitalia. Bagagli fermi, strade bloccate: è un venerdì nero per l’aeroporto Leonardo da Vinci. A mettere in ginocchio lo scalo romano è stato un corteo pacifico e due assemblee della compagnia Flightcare, una delle 4 società di handling che nell’ultimo piano di ristrutturazione ha preventivato tagli nel personale e nelle retribuzioni. Così da questa mattina più di trecento addetti al carico e scarico bagagli sono fermi per due assemblee bloccando i passeggeri in arrivo e in partenza.

ESTERI

Striscia di Gaza, bombardamento aereo israeliano: 1 morto e 4 feriti Anche nelle giornate di festa, Israele non manca di gettare la dose quotidiana di bombe, seminando morte e distruzione. Questa mattina, l'aviazione da guerra ha condotto un attacco contro Jabaliya, nel nord della Striscia: un palestinese è rimasto ucciso e 4 feriti. La scusa ufficiale per l'ennesima aggressione a una popolazione assediata e sotto embargo è stato il lancio, o meglio, la "preparazione" di un lancio di razzi artigianali, da parte di una brigata della resistenza palestinese, a Jabaliya. Una portavoce dell'esercito ha dichiarato che il palestinese ucciso era un membro di una brigata con "legami con al-Qa'ida". Un gruppo fantomatico, evidentemente, di cui nessuno sa alcunché. Israele, infatti, ha bisogno di collegare la resistenza palestinese ad al-Qa'ida e a Bin Laden per dare legittimità alle proprie azioni criminali travestite da "guerra al terrorismo. Con l'arrivo della Eid al-Adha, la Festa del Sacrificio, la principale ricorrenza del calendario islamico, la crisi scatenata dal feroce assedio israelo-internazionale si è ulteriormente aggravata, fino a toccare tutti gli aspetti della vita nella Striscia di Gaza. La popolazione non ha soldi neanche per comprare i montoni, introdotti attraverso le "gallerie della sopravvivenza" che collegano Rafah all'Egitto.

Ginevra Smash Wto! Contestazioni al via, università occupate A 11 anni dalle prime contestazioni di Ginevra 1998 e a 10 anni dalla gigantesca protesta di Seattle 1999, la settima conferenza dei ministri del WTO (organizzazione mondiale del commercio) si terrà dal 30 novembre al 2 dicembre ancora a Ginevra. Contro il Wto, organizzazione simbolo del prodotto capitalistico, si riverseranno le mobilitazioni di movimento messe in cantiere dai compagni e dalle compagne della Svizzera. Un'agenda minima ricca di azioni e blocchi, di ferma opposizione al World Trade Organization e alle sue criminali politiche. La mobilitazione anti-Wto è entrata nel vivo quest'oggi con le diffuse occupazioni delle università, e lo sarà ancor di più domani con un grande corteo di contestazione che ha il suo concentramento a Place Neuve alle 14. A la fine di quest'anno si terrà à Ginevra la settima sessione de la conferenza ministeriale del WTO/OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio). Dieci anni dopo Seattle, che aveva visto nascere il movimento anti-globalizzazione, l'evento sarà l'occasione per i potenti di questo mondo di ricominciare le negoziazioni sul Ciclo di Doha con l'obiettivo di cercare di rincollare i pezzi di un capitalismo sfiancato dal terremoto finanziario dell'ottobre 2008. L'obiettivo è sempre lo stesso, si tratta di favorire il libero scambio e di attivare la circolazione delle merci con tutte le conseguenze deleterie che conosciamo: delocalizzazione, messa al bando delle persone e delle collettività non abbastanza svendibili, arricchimento dei più ricchi, aumento dell'inquinamento, distruzione massiccia delle materie prime non rinnovabili e della natura. l'Appello di Action Autonome

gror091127 GR 27/11 (last edited 2009-11-27 18:27:13 by anonymous)