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## Titolo:
## FONTE E DATA Fonte:
## Testo:
## EVENTUALE AUDIO COLLEGATO Audio:

=== Gr 19:30 ===

'''Sommario'''

'''In primo Piano'''

'''Editoriale'''

'''NOTIZIE BREVI'''

'''ESTERI'''

'''ITALIA'''

'''Siparietto'''

----
=== Gr 13:00 ===

'''ESTERI'''

‘’’PALESTINA: SCAMBIO PRIGIONIERI’’’

Il dirigente di al-Fatah Marwan Barghuti - che sconta l'ergastolo in un carcere israeliano - rifiuta di essere espulso all'estero, se liberato nel contesto di uno scambio di prigionieri fra Hamas ed Israele. Pur di recuperare il caporale Ghilad Shalit, catturato da Hamas nel 2006, Israele è in apparenza disposto a liberare mille palestinesi coinvolti in attività violente dell' intifada. Ieri fonti di Hamas avevano rivelato all'ANSA che la eventuale espulsione all'estero per alcuni anni di Barghuti e di Ahmed Saadat (il dirigente del Fronte popolare per la liberazione della Palestina) è stata discussa nella mediazione condotta fra Israele e Hamas da un emissario tedesco. Oggi il ministro palestinese per i prigionieri Issa Karake (Anp) ha confermato queste informazioni, ma ha aggiunto che Barghuti e Saadat si rifiutano in maniera tassativa di trasferirsi fuori dai territori palestinesi. Secondo Karake, 12 detenuti palestinesi sarebbero complessivamente espulsi all'estero nel contesto dello scambio di prigionieri. La durata della loro eventuale espulsione è adesso oggetto di trattative, ha precisato il ministro

‘’’PALESTINA: INSEDIAMENTI’’’

Resta alta la tensione in Cisgiordania dove, per il secondo giorno consecutivo, ispettori governativi cercano di entrare in decine di insediamenti per distribuire ingiunzioni relative al congelamento di nuovi progetti edilizi ebraici. La moratoria di dieci mesi è stata decisa la settimana scorsa dal governo israeliano per rilanciare negoziati con i palestinesi. Ieri il premier, Benyamin Netanyahu, ha però precisato: «Questa decisione è 'una tantum', e di carattere temporaneo. Al termine della moratoria riprenderemo le costruzioni». Ma fra i coloni gli animi restano esasperati. Secondo la radio dei coloni Canale 7, incidenti si sono verificati oggi, con l'arrivo degli ispettori, nell'insediamento di Beit Aryeh e il suo sindaco è stato fermato dalla polizia dopo che, alla testa di decine di abitanti, aveva ostruito il cancello di ingresso. Altri incidenti sono segnalati, nella Cisgiordania settentrionale, ad Elon Moreh e a Har Bracha. Gli ordini di sospensione dei lavori sono distribuiti da funzionari dell'Amministrazione civile, che fa parte del ministero della Difesa. Secondo la radio dei coloni, questi ispettori sono protetti da soldati e da membri di una unità scelta della polizia i quali - accusa l'emittente - «ha crudelmente infierito» contro giovani coloni che dimostravano contro di loro

‘’’KURDISTAN- TURCHIA’’’

Il governo turco ha approvato il progetto di aprire il primo dipartimento di lingua curda del Paese in un'Università nell'ambito dell'iniziativa democratica di riconciliazione con la popolazione curda avviata lo scorso luglio. La decisione del Consiglio dei ministri circa il nuovo dipartimento universitario, come riferisce l'agenzia Anadolu, è stata pubblicata ieri sulla Gazzetta Ufficiale in quello che è un altro passo verso il riconoscimento della lingua curda il cui uso sino a pochi mesi fa era vietato. L'Università Artuklu di Mardin, nella Turchia sud-orientale, sarà la prima a integrare corsi di lingua curda nel suo piano di studi. I curdi in genere hanno dimostrato di apprezzare le aperture del governo per porre fine al conflitto armato con il separatista Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) che in 25 anni ha provocato la morte di circa 40.000 persone. Violenze su piccola scala sono continuate però anche ieri. Per il terzo giorno consecutivo, dimostranti curdi si sono scontrati con la polizia in varie località del Paese nella scia dell'anniversario, caduto la scorsa settimana, della fondazione del Pkk nel 1978.

‘’’RUSSIA’’’

Un gruppo islamico ribelle del Caucaso ha rivendicato l'attentato al treno Nievski Express, compiuto il 27 novembre in Russia, che ha provocato 26 morti e una novantina di feriti. La rivendicazione è arrivata attraverso un messaggio pubblicato sul sito 'Kavkazcenter.com' e tradotto in diverse lingue, tra cui l'inglese e l'arabo, a firma del sedicente 'Quartier generale delle forze armate dell'Emirato del Caucasò. «Con un'operazione speciale il nostro gruppo ha provocato il deragliamento del treno che viaggiava da San Pietroburgo a Mosca - si legge nella nota - usato solitamente da molti funzionari russi. All'inizio i russi hanno parlato di incidente, ma poi non hanno potuto nascondere che c'era stata una deflagrazione». I ribelli dichiarano, inoltre, che «su ordine dell'emiro del Caucaso, Dokka Umarov», eseguiranno «ulteriori attentati» in quanto «il consiglio dell'emirato del Caucaso ha deciso di portare la guerra in Russia», dove veranno sferrati «altri atti di sabotaggio fin quando continuerà l'occupazione del Caucaso»

‘’’GRECIA’’’

Un gruppo di una ventina di persone mascherate hanno lanciato bombe incendiarie contro banche ed esercizi commerciali nel quartiere ateniese di Kessariani, provocando danni ma nessuna vittima. L'attacco, che gli inquirenti tendono ad attribuire al movimento anarchico, è avvenuto, riferiscono i media, nelle prime ore di stamane contro due banche e un supermercato. Quando la polizia è intervenuta gli attaccanti erano già scomparsi.

‘’’FRANCIA- nucleare’’’

Piccolo allarme ieri sera alla centrale nucleare di Cruas (in Ardeche, sud della Francia, a circa 200 chilometri dalla frontiera italiana) dopo che uno dei quattro reattori è stato bloccato per un 'incidentè legato al circuito di raffreddamento. In un comunicato, l'Autorità francese per la sicurezza nucleare (ASN), riferisce che non vi sono conseguenze per l'ambiente e che il gruppo francese EDF ha ormai fatto rientrare il suo «piano d'urgenza interno». Dopo essere stata avvisata da EDF (che gestisce l'impianto) alle 23.50 di ieri sera, l'ASN ha inviato due ispettori sul posto, dove nel frattempo era scattato il «piano d'emergenza interno sul reattore numero 4 del sito». Il problema al circuito di raffreddamento potrebbe derivare, secondo EDF, dall'acqua proveniente dal Rodano, particolarmente ricca di alghe e rifiuti organici. L'incidente, che «adesso è rientrato», è stato classificato di livello 2 (su 7) nella scala INES. La centrale di Cruas, costruita all'inizio degli anni Ottanta, si trova sulle sponde del Rodano nei pressi di Montelimar
Line 4: Line 60:
'''ITALIA'''
Line 5: Line 62:
'''G.R. flasl ore 13,00''' '''Siparietto'''
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=== Gr 9:30 ===
Line 8: Line 67:
LOTTE ALLA FIAT
TORINO, - Stamattina un foglio era appeso davanti a tutte le porte d&#8217;ingresso allo stabilimento di Mirafiori; c&#8217;erano scritte queste parole: ''E' vietato l'ingresso al personale sospeso dal lavoro salvo specifica autorizzazione della direzione aziendale''. La Comau Service - hanno reso noto i sindacati - ha costretto i cassintegrati a restituire i budge aziendali e a svuotare gli armadietti. ''Questi due gesti - osserva Claudio Stacchini, responsabile dell'Ufficio Sindacale Fiom di Torino - confermano quali sono le reali intenzioni della Fiat, esattamente il contrario della rotazione, di cui Fiat e governo vaneggiano sui mass media''.
Poco dopo , verso le 10,40, 7.000 operai e operaie di Mirafiori in corteo stanno raggiungendo la tangenziale sud di Torino. I lavoratori sono partiti dalla porta 2 dello stabilimento torinese dopo aver ascoltato il sindaco di Torino Sergio Chiamparino. L'iniziativa rientra nelle 4 ore di sciopero, dalle 9 alle 13, proclamati dai sindacati contro l'avvio della cassa integrazione a zero ore partita oggi per 5.600 lavoratori in tutta Italia. Intanto gli addetti della Tnt, societa' di logistica che opera all'interno dello stabilimento di Mirafiori e che venerdi' scorso ha annunciato la cassa integrazione a zero ore per 665 dipendenti, stanno bloccando la porta 11 dove si trova il molo di carico e scarico dello stabilimento torinese.
'''ESTERI'''
Line 12: Line 69:
PALERMO &#8211; Fiat Termini Imerese - Le donne del Coordinamento di Termini Imerese, mogli e madri di operai dello stabilimento Fiat, hanno attuato un sit-in davanti alla sede del "Giornale di Sicilia" a Palermo in via Lincoln. Alle manifestanti non e' piaciuto come il quotidiano ha informato sulla conclusione della trattativa a Roma, finita con l'accordo tra governo e azienda senza i sindacati. La protesta ha causato pesanti rallentamenti del traffico nella zona, poco distante dalla stazione ferroviaria centrale.

MILANO &#8211; ALFA DI ARESE &#8211; alle 10,35 circa gli operai hanno occupato un tratto dell&#8217;autostrada dei laghi; il blocco stradale è stato realizzato da 700 dei 1.023 lavoratori dell'Alfa di Arese, da oggi in cassa integrazione. ''Oggi comincia la nostra battaglia vera'' ha affermato Carlo Pariani delegato del Flmu-Cub. La giornata delle tute blu da oggi in cassa integrazione e' cominciata questa mattina alle 9 con un'assemblea davanti ai cancelli dell'Alfa. Poi alle 10 e' scattato il blocco. All'interno dello stabilimento si trovano circa 500 operai del primo turno del reparto meccanica e circa 600 tecnici. Il calendario delle proteste dei lavoratori di Arese prevede uno sciopero di due ore per domani. Giovedi' i lavoratori di Arese manifesteranno invece per 4 ore a Milano.
'''ITALIA'''
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GENOVA
 E' ancora troppo presto per dare una valutazione dell'attentato all'alba alla questura di Genova. - Il questore di Genova, Oscar Fioriolli, non ha fatto nessun commento sulla matrice dell' attentato. ''Stiamo seguendo tutte le piste'', ha detto.
 Il presidente della Provincia di Genova, Alessandro Repetto, ha espresso al questore Oscar Fioriolli e ai suoi collaboratori la propria solidarieta' e lo sdegno per l'accaduto, confermando la piena fiducia nelle forze dell' ordine e offrendo la totale collaborazione da parte della provincia. ''La vicenda nel suo complesso, pur essendo, al momento, senza rivendicazioni - afferma Repetto - svela risvolti inquietanti e si pone nel solco di situazioni che hanno visto Genova al centro di eventi non ancora del tutto chiari. Bisogna evitare in assoluto ogni strumentalizzazione di tipo politico ed e' necessario sollecitare un pieno accordo fra tutte le istituzioni per combattere ogni forma di violenza estremista e di tipo terroristico''.
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MILANO
Tre anni e quattro mesi di reclusione: questa la condanna che il pm Stefano Dambruoso ha chiesto per tre esponenti del centro sociale Leoncavallo di Milano, accusati di lesioni aggravate nei confronti di due estremisti di destra. Secondo l'accusa, i tre imputati avrebbero percosso i due neofascisti durante una colluttazione quando, nel giorno della Festa della Liberazione, il 25 aprile 2001, un gruppo di estremisti di destra era andato a deporre fiori alla memoria di Benito Mussolini in piazzale Loreto. La requisitoria si e' svolta stamani davanti al giudice Manuela Cannavale della 4/a sezione del tribunale penale. Sove sono stati ascoltati alcuni testimoni, uno dei quali ha escluso la presenza sul posto di uno degli imputati nel momento del fatto. Il processo e' stato quindi aggiornato a lunedi' prossimo, 16 dicembre, quando parleranno i difensori Giuseppe Pelazza e Mirko Mazzali.

TERREMOTO: SCOSSA TRA LE PROVINCE DI CATANZARO E COSENZA = Catanzaro, 9 dic. - L'Istituto nazionale di geofisica ha registrati alle ore 11,38 un evento sismico di magnitudo 3.4, corrispondente al quarto-quindo grado della scala Mercalli, a cavallo tra le province di Catanzaro e Cosenza. Sono state interessate le zone di Spineto, Manco e Bocca di Piazza, nel Cosentino, e la zona di Ciricilla nel Catanzarese. La scossa e' stata avvertita anche nel comprensorio di Lamezia Terme, dove in molti hanno abbandonato abitazioni e strutture pubbliche per recarsi in strada. Secondo le veririche affettuate fino ad ora salla sala operativa del dipartimento della Protezione Civile, non si registrano danni a persone e cose.

VENEZUELA
OPPOSIZIONE CONFERMA SCIOPERO A OLTRANZA = Caracas, 9 dic. - L'opposizione in Venezuela ha dichiarato che lo sciopero contro il presidente Hugo Chavez proclamato da lunedi' scorso, che e' gia' costato la vita a cinque persone morte nel corso di una manifestazione venerdi', andra' avanti a oltranza. La protesta punta a chiedere nuove elezioni o a spingere Chavez ad accettare un referendum sul proprio mandato. Il presidente venezuelano, che ha piu' volte deunciato l'esistenza di un complotto contro di lui, ha anche ordinato nei giorni scorsi la militarizzazione degli impianti petroliferi. Dall'inizio dello sciopero la produzione di petrolio nel Paese e' sensibilmente diminuita.

ARGENTINA
- BUENOS AIRES, 9 GEN - Un ordigno esplosivo di media potenza e' esploso durante la notte davanti alla sede centrale di Edenor, compagnia distributrice di energia elettrica argentina controllata dalla francese Electricite' de France. Lo scrive l'agenzia di stampa Na. Lo scoppio, si e' appreso, ha causato gravi danni alle strutture dell'edificio, ma nessuna vittima. Dall'1 settembre 1992 Edenor, per conto della controllante Easa (Electricidad argentina sociedad anonima), gestisce la distribuzione di energia elettrica a 2,2 milioni di clienti nel settore nord di Buenos Aires e della sua provincia.
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'''Appunti e note redazionali'''

'''Servizi audio della giornata'''


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‘’’PALESTINA: SCAMBIO PRIGIONIERI’’’

Il dirigente di al-Fatah Marwan Barghuti - che sconta l'ergastolo in un carcere israeliano - rifiuta di essere espulso all'estero, se liberato nel contesto di uno scambio di prigionieri fra Hamas ed Israele. Pur di recuperare il caporale Ghilad Shalit, catturato da Hamas nel 2006, Israele è in apparenza disposto a liberare mille palestinesi coinvolti in attività violente dell' intifada. Ieri fonti di Hamas avevano rivelato all'ANSA che la eventuale espulsione all'estero per alcuni anni di Barghuti e di Ahmed Saadat (il dirigente del Fronte popolare per la liberazione della Palestina) è stata discussa nella mediazione condotta fra Israele e Hamas da un emissario tedesco. Oggi il ministro palestinese per i prigionieri Issa Karake (Anp) ha confermato queste informazioni, ma ha aggiunto che Barghuti e Saadat si rifiutano in maniera tassativa di trasferirsi fuori dai territori palestinesi. Secondo Karake, 12 detenuti palestinesi sarebbero complessivamente espulsi all'estero nel contesto dello scambio di prigionieri. La durata della loro eventuale espulsione è adesso oggetto di trattative, ha precisato il ministro

‘’’PALESTINA: INSEDIAMENTI’’’

Resta alta la tensione in Cisgiordania dove, per il secondo giorno consecutivo, ispettori governativi cercano di entrare in decine di insediamenti per distribuire ingiunzioni relative al congelamento di nuovi progetti edilizi ebraici. La moratoria di dieci mesi è stata decisa la settimana scorsa dal governo israeliano per rilanciare negoziati con i palestinesi. Ieri il premier, Benyamin Netanyahu, ha però precisato: «Questa decisione è 'una tantum', e di carattere temporaneo. Al termine della moratoria riprenderemo le costruzioni». Ma fra i coloni gli animi restano esasperati. Secondo la radio dei coloni Canale 7, incidenti si sono verificati oggi, con l'arrivo degli ispettori, nell'insediamento di Beit Aryeh e il suo sindaco è stato fermato dalla polizia dopo che, alla testa di decine di abitanti, aveva ostruito il cancello di ingresso. Altri incidenti sono segnalati, nella Cisgiordania settentrionale, ad Elon Moreh e a Har Bracha. Gli ordini di sospensione dei lavori sono distribuiti da funzionari dell'Amministrazione civile, che fa parte del ministero della Difesa. Secondo la radio dei coloni, questi ispettori sono protetti da soldati e da membri di una unità scelta della polizia i quali - accusa l'emittente - «ha crudelmente infierito» contro giovani coloni che dimostravano contro di loro

‘’’KURDISTAN- TURCHIA’’’

Il governo turco ha approvato il progetto di aprire il primo dipartimento di lingua curda del Paese in un'Università nell'ambito dell'iniziativa democratica di riconciliazione con la popolazione curda avviata lo scorso luglio. La decisione del Consiglio dei ministri circa il nuovo dipartimento universitario, come riferisce l'agenzia Anadolu, è stata pubblicata ieri sulla Gazzetta Ufficiale in quello che è un altro passo verso il riconoscimento della lingua curda il cui uso sino a pochi mesi fa era vietato. L'Università Artuklu di Mardin, nella Turchia sud-orientale, sarà la prima a integrare corsi di lingua curda nel suo piano di studi. I curdi in genere hanno dimostrato di apprezzare le aperture del governo per porre fine al conflitto armato con il separatista Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) che in 25 anni ha provocato la morte di circa 40.000 persone. Violenze su piccola scala sono continuate però anche ieri. Per il terzo giorno consecutivo, dimostranti curdi si sono scontrati con la polizia in varie località del Paese nella scia dell'anniversario, caduto la scorsa settimana, della fondazione del Pkk nel 1978.

‘’’RUSSIA’’’

Un gruppo islamico ribelle del Caucaso ha rivendicato l'attentato al treno Nievski Express, compiuto il 27 novembre in Russia, che ha provocato 26 morti e una novantina di feriti. La rivendicazione è arrivata attraverso un messaggio pubblicato sul sito 'Kavkazcenter.com' e tradotto in diverse lingue, tra cui l'inglese e l'arabo, a firma del sedicente 'Quartier generale delle forze armate dell'Emirato del Caucasò. «Con un'operazione speciale il nostro gruppo ha provocato il deragliamento del treno che viaggiava da San Pietroburgo a Mosca - si legge nella nota - usato solitamente da molti funzionari russi. All'inizio i russi hanno parlato di incidente, ma poi non hanno potuto nascondere che c'era stata una deflagrazione». I ribelli dichiarano, inoltre, che «su ordine dell'emiro del Caucaso, Dokka Umarov», eseguiranno «ulteriori attentati» in quanto «il consiglio dell'emirato del Caucaso ha deciso di portare la guerra in Russia», dove veranno sferrati «altri atti di sabotaggio fin quando continuerà l'occupazione del Caucaso»

‘’’GRECIA’’’

Un gruppo di una ventina di persone mascherate hanno lanciato bombe incendiarie contro banche ed esercizi commerciali nel quartiere ateniese di Kessariani, provocando danni ma nessuna vittima. L'attacco, che gli inquirenti tendono ad attribuire al movimento anarchico, è avvenuto, riferiscono i media, nelle prime ore di stamane contro due banche e un supermercato. Quando la polizia è intervenuta gli attaccanti erano già scomparsi.

‘’’FRANCIA- nucleare’’’

Piccolo allarme ieri sera alla centrale nucleare di Cruas (in Ardeche, sud della Francia, a circa 200 chilometri dalla frontiera italiana) dopo che uno dei quattro reattori è stato bloccato per un 'incidentè legato al circuito di raffreddamento. In un comunicato, l'Autorità francese per la sicurezza nucleare (ASN), riferisce che non vi sono conseguenze per l'ambiente e che il gruppo francese EDF ha ormai fatto rientrare il suo «piano d'urgenza interno». Dopo essere stata avvisata da EDF (che gestisce l'impianto) alle 23.50 di ieri sera, l'ASN ha inviato due ispettori sul posto, dove nel frattempo era scattato il «piano d'emergenza interno sul reattore numero 4 del sito». Il problema al circuito di raffreddamento potrebbe derivare, secondo EDF, dall'acqua proveniente dal Rodano, particolarmente ricca di alghe e rifiuti organici. L'incidente, che «adesso è rientrato», è stato classificato di livello 2 (su 7) nella scala INES. La centrale di Cruas, costruita all'inizio degli anni Ottanta, si trova sulle sponde del Rodano nei pressi di Montelimar

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