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'''Terni''' Corteo per la sicurezza sul lavoro organizzato dagli operai Thyssen delle acciaierie di Terni Audio CASO CUCCHI: MEDICI E SECONDINI SI SCAGIONANO "Gli accertamenti amministrativi hanno rilevato fin qui l'assenza di responsabilità da parte della polizia penitenziaria" per la morte di Stefano Cucchi. Lo afferma Franco Ionta, capo del Dap, il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, sulla base degli atti dell'inchiesta amministrativa da lui disposta dopo il decesso del 31enne geometra romano, morto dopo una settimana di reclusione. "Gli esiti -dice Ionta- sono stati trasmessi al procuratore della Repubblica di Roma". In realtà, a quanto pare, i risultati non sono ancora nelle mani della magistratura ordinaria. Tuttavia, secondo quanto si è appreso da fonti giudiziarie, gli esiti dell'indagine amministrativa del Dap non muterebbero per ora il quadro indiziario a carico dei tre secondini accusati di omicidio preterintenzionale. E se la procura romana non commenta gli esiti dell'indagine del Dap, ci pensa l'associazione Antigone a puntare il dito contro l'autoassoluzione del sistema giudiziario italiano, come spiega nel prossimo servizio Patrizio Gonnella, presidente di Antigone. Audio '''Approvata delibera per i lavoratori dei canili''' Approvata la delibera della giunta comunale che sblocca gli stipendi , dei lavoratori dei canili bloccati dal mese di settembre. Audio '''Monteverde''' A un anno dallo sgombero di uno stabile occupato per scopo abitativoe come spazio sociale, il coordinamento cittadino di lotta per la casa, il collettivo black out monteverde con lavorator* e precar* hanno organizzato una rioccupazione simbolica. Audio MIGRANTI RESPINTI, GOVERNO DEVE RISPONDERE A CORTE EUROPEA “Entro il 9 Marzo 2010 il governo italiano dovrà rispondere a tre domande poste dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, che ha ritenuto fondato il ricorso sul caso di 13 somali e 11 eritrei intercettati in alto mare e respinti verso la Libia il 6 Maggio scorso, tuttora trattenuti nei centri libici”: lo conferma alla MISNA l’avvocato Anton Giulio Lana, dell’Unione forense per la tutela dei diritti dell’uomo. Il legale sottolinea che le richieste di informazioni avanzate dalla Corte – consegnate al rappresentante a Strasburgo del governo italiano – costituiscono un passaggio decisivo visto che il 95% dei ricorsi presentati non supera questa prima fase procedurale. In particolare, l’esecutivo italiano è stato interpellato sul rischio che le persone espulse possano subire torture e trattamenti degradanti (articolo 3 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali), sul fatto che i migranti non sono stati messi nelle condizioni di formulare una richiesta di asilo politico, pur essendo entrati in contatto con autorità italiane (articolo 13) e, sulla base dell'articolo 4 del quarto protocollo che vieta espressamente le deportazioni collettive, sul fatto che le persone sono state respinte senza essere state identificate. “Se i fatti sono accaduti in acque internazionali – evidenzia l’avvocato Lana – è altrettanto vero che gli emigranti sono stati fatti salire a bordo di unità marittime italiane e sono stati respinti in Libia, dove è documentata la pratica di trattamenti inumani nei campi di detenzione”. Quando la Corte riceverà la memoria del governo italiano, l’avvocato dei ricorrenti dovrà rispondere formulando contro-osservazioni che verranno poi esaminate dai magistrati di Strasburgo. '''Colombia-Venezuela, la crisi continua e Santo Domingo tenterà di mediare''' Il presidente della Repubblica Dominicana, Leonel Fernández, ha accettato di mediare tra Colombia e Venezuela, in modo da far rientrare la crisi diplomatica che si strascica dal marzo 2008 e che negli ultimi mesi si è acutizzata a livelli molti gravi. La richiesta di intervento a Fernández è arrivato da Alvaro Uribe, che già a Estoril, in Portogallo, durante la XIX camera iberoamericana, aveva avvicinato il premeir dominicano per proporgli di intervenire quale pacere. Tra Caracas e Bogotà la tensione è aumentata a causa delle sette basi militari Usa installate in territorio colombiano. Il capo di Stato della Repubblica Dominicana sembra sia stato tirato in mezzo "per la posizione geografica e la relazione di amicizia con i suoi vicini, e per la capacità mediatrice dimostrata in altre crisi regionali". '''25 anni da Bophal- I sopravvissuti chiedono che l'area sia depurata dal gas''' Ricorre oggi il venticinquesimo anniversario del disastro di Bophal, in India. Dove il 3 dicembre 1984 esplose lo stabilimento di proprietà della statunitense Union Carbide, produttrice di pesticidi. Nella deflagrazione si sprigionò una nube di quaranta tonnellate di isocianato di metile che negli anni ha provocato migliaia di morti. I sopravvissuti, supportati dagli attivisti delle associazioni umanitarie, hanno organizzato una settimana di commemorazioni. Le vittime chiedono che i colpevoli siano puniti e che Bhopal e le zone limitrofe siano depurate dalla tossina, che ha contaminato acqua e terreno. All'epoca infatti la Union Carbide se la cavò pagando una multa di 470 milioni di dollari al governo indiano, evitando così ogni responsabilità penale. Non c'è mai stato alcun processo per quanto successo a Bhopal. E intanto l'ambiente continua ad essere inquinato. Nonostante le rassicurazioni del governo locale, un esame condotto sull'acqua ha rivelato livelli oltre mille volte superiori ai limiti fissati dall'Organizzazione mondiale della sanità di sostanze come il tetracloruro di carbonio, causa di cancro e altri danni agli esseri viventi. Il bilancio ufficiale delle vittime è fermo a poco meno di 4mila, mentre le Ong parlano di 7-8mila morti solo nei primi tre giorni, diventati poi oltre 15mila nel corso degli anni. |
Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI
ITALIA
Terni
Corteo per la sicurezza sul lavoro organizzato dagli operai Thyssen delle acciaierie di Terni Audio
CASO CUCCHI: MEDICI E SECONDINI SI SCAGIONANO
"Gli accertamenti amministrativi hanno rilevato fin qui l'assenza di responsabilità da parte della polizia penitenziaria" per la morte di Stefano Cucchi. Lo afferma Franco Ionta, capo del Dap, il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, sulla base degli atti dell'inchiesta amministrativa da lui disposta dopo il decesso del 31enne geometra romano, morto dopo una settimana di reclusione. "Gli esiti -dice Ionta- sono stati trasmessi al procuratore della Repubblica di Roma". In realtà, a quanto pare, i risultati non sono ancora nelle mani della magistratura ordinaria. Tuttavia, secondo quanto si è appreso da fonti giudiziarie, gli esiti dell'indagine amministrativa del Dap non muterebbero per ora il quadro indiziario a carico dei tre secondini accusati di omicidio preterintenzionale. E se la procura romana non commenta gli esiti dell'indagine del Dap, ci pensa l'associazione Antigone a puntare il dito contro l'autoassoluzione del sistema giudiziario italiano, come spiega nel prossimo servizio Patrizio Gonnella, presidente di Antigone.
Audio
Approvata delibera per i lavoratori dei canili
Approvata la delibera della giunta comunale che sblocca gli stipendi , dei lavoratori dei canili bloccati dal mese di settembre.
Audio
Monteverde
A un anno dallo sgombero di uno stabile occupato per scopo abitativoe come spazio sociale, il coordinamento cittadino di lotta per la casa, il collettivo black out monteverde con lavorator* e precar* hanno organizzato una rioccupazione simbolica.
Audio
MIGRANTI RESPINTI, GOVERNO DEVE RISPONDERE A CORTE EUROPEA
“Entro il 9 Marzo 2010 il governo italiano dovrà rispondere a tre domande poste dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, che ha ritenuto fondato il ricorso sul caso di 13 somali e 11 eritrei intercettati in alto mare e respinti verso la Libia il 6 Maggio scorso, tuttora trattenuti nei centri libici”: lo conferma alla MISNA l’avvocato Anton Giulio Lana, dell’Unione forense per la tutela dei diritti dell’uomo. Il legale sottolinea che le richieste di informazioni avanzate dalla Corte – consegnate al rappresentante a Strasburgo del governo italiano – costituiscono un passaggio decisivo visto che il 95% dei ricorsi presentati non supera questa prima fase procedurale. In particolare, l’esecutivo italiano è stato interpellato sul rischio che le persone espulse possano subire torture e trattamenti degradanti (articolo 3 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali), sul fatto che i migranti non sono stati messi nelle condizioni di formulare una richiesta di asilo politico, pur essendo entrati in contatto con autorità italiane (articolo 13) e, sulla base dell'articolo 4 del quarto protocollo che vieta espressamente le deportazioni collettive, sul fatto che le persone sono state respinte senza essere state identificate. “Se i fatti sono accaduti in acque internazionali – evidenzia l’avvocato Lana – è altrettanto vero che gli emigranti sono stati fatti salire a bordo di unità marittime italiane e sono stati respinti in Libia, dove è documentata la pratica di trattamenti inumani nei campi di detenzione”. Quando la Corte riceverà la memoria del governo italiano, l’avvocato dei ricorrenti dovrà rispondere formulando contro-osservazioni che verranno poi esaminate dai magistrati di Strasburgo.
Colombia-Venezuela, la crisi continua e Santo Domingo tenterà di mediare
Il presidente della Repubblica Dominicana, Leonel Fernández, ha accettato di mediare tra Colombia e Venezuela, in modo da far rientrare la crisi diplomatica che si strascica dal marzo 2008 e che negli ultimi mesi si è acutizzata a livelli molti gravi. La richiesta di intervento a Fernández è arrivato da Alvaro Uribe, che già a Estoril, in Portogallo, durante la XIX camera iberoamericana, aveva avvicinato il premeir dominicano per proporgli di intervenire quale pacere. Tra Caracas e Bogotà la tensione è aumentata a causa delle sette basi militari Usa installate in territorio colombiano. Il capo di Stato della Repubblica Dominicana sembra sia stato tirato in mezzo "per la posizione geografica e la relazione di amicizia con i suoi vicini, e per la capacità mediatrice dimostrata in altre crisi regionali".
25 anni da Bophal- I sopravvissuti chiedono che l'area sia depurata dal gas
Ricorre oggi il venticinquesimo anniversario del disastro di Bophal, in India. Dove il 3 dicembre 1984 esplose lo stabilimento di proprietà della statunitense Union Carbide, produttrice di pesticidi. Nella deflagrazione si sprigionò una nube di quaranta tonnellate di isocianato di metile che negli anni ha provocato migliaia di morti. I sopravvissuti, supportati dagli attivisti delle associazioni umanitarie, hanno organizzato una settimana di commemorazioni. Le vittime chiedono che i colpevoli siano puniti e che Bhopal e le zone limitrofe siano depurate dalla tossina, che ha contaminato acqua e terreno. All'epoca infatti la Union Carbide se la cavò pagando una multa di 470 milioni di dollari al governo indiano, evitando così ogni responsabilità penale. Non c'è mai stato alcun processo per quanto successo a Bhopal. E intanto l'ambiente continua ad essere inquinato. Nonostante le rassicurazioni del governo locale, un esame condotto sull'acqua ha rivelato livelli oltre mille volte superiori ai limiti fissati dall'Organizzazione mondiale della sanità di sostanze come il tetracloruro di carbonio, causa di cancro e altri danni agli esseri viventi. Il bilancio ufficiale delle vittime è fermo a poco meno di 4mila, mentre le Ong parlano di 7-8mila morti solo nei primi tre giorni, diventati poi oltre 15mila nel corso degli anni.
Siparietto
Gr 13:00
In primo Piano
NOTIZIE BREVI
ESTERI
Esplode autobus a Damasco Risultano esserci decine di feriti
DAMASCO - Sono almeno cinque i morti nell'esplosione di un bus iraniano, avvenuta stamani alla periferia di Damasco. E' stato un ordigno a far esplodere il mezzo nell'affollato quartiere periferico di Sayda Zeinab. "Non si tratta di atto terroristico", afferma il ministro degli interni siriani, Said Sammur, citato dalla tv di Stato siriana.
La tv libanese al Manar, del movimento sciita filo-iraniano Hezbollah, afferma dal canto suo che "tra le vittime ci sono degli iraniani". L'intera area, nota per essere uno dei più importanti siti per il pellegrinaggio degli sciiti da tutto il mondo, è stata evacuata e isolata dalle forze di sicurezza. Poco lontano da Sayda Zeinab, nel settembre 2008 si era verificato un'altro attentato dinamitardo nel quale erano rimaste uccise 17 persone.
L'esplosione avvenuta stamani a Damasco che ha investito un bus di pellegrini iraniani è coincisa con la visita ufficiale nella capitale siriana di Said Jalili, segretario generale del Supremo Consiglio iraniano per la sicurezza nazionale. Secondo la tv al Jazira, la conferenza stampa di Jalili prevista per stamani è stata cancellata appena si è diffusa la notizia dell'esplosione. L'alto rappresentante iraniano sarebbe ora a colloquio con il ministro degli esteri siriano Walid al Muallim. La Siria è il principale partner regionale della Repubblica islamica. I due Paesi sono legati da trent'anni da una solida alleanza politico-militare.
Italia, Berlusconi interviene sull'Honduras: le elezioni hanno restaurato la democrazia
Nell'ambito della Iv Conferenza Italia-America Latina e Caraibi, apertasi oggi a Milano, il primo ministro Silvio Berlusconi, intervenendo per fare gli onori di casa, ha preso posizione anche sulle elezioni svoltesi domenica in Honduras. Il paese centroamericano dal 28 giugno è vittima di un colpo di stato militare. Il presidente legittimo Manuel Zelaya è rinchiuso nell'ambasciata brasiliana da settembre dopo due mesi d'esilio forzato, e nonostante i golpisti si fossero impegnati in un accordo giostrato dalla Casa Bianca a restituire il potere a Zelaya per far gestire a lui la tornata elettorale, non hanno rispettato la parola data. Così si è trattato di elezioni falsate da candidati ritiratisi per protesta e un forte astensionismo che, secondo il Fronte contro il golpe ha raggiunto il 60 percento. (Le cifre ufficiali invece parlano di un 30 percenti di astenuti)
Sulla falsa riga del ministro degli Esteri Frattini, che aveva parlato poco prima, Berlusconi ha dichiarato che il continente latinoamericano è ormai un esempio di democrazia e che anche la questione Honduras, grazie ad elezioni democratiche, si è felicemente risolta.
Posizione in totale concordia con gli Stati Uniti e i suoi paesi satellite Colombia, Costa Rica, Perù e Israele, e che stride con il resto dei paesi latinoamericani che sono fermi nel rigettare il voto e nell'insistere sulla necessità di restituire il potere all'unico presidente legittimo d'Honduras, Manuel Zelaya.
MOGADISCIO: ESPLOSIONE IN ALBERGO, UCCISI TRE MINISTRI
Un'esplosione è avvenuta in un albergo di Mogadiscio. La bomba che ha squassato l'hotel Shamo ha causato 14 morti e numerosi feriti: lo riferisce l'attendibile sito somalo Mareeg, citando fonti governative anonime e testimoni sul posto. L'attentato è avvenuto nel corso di una cerimonia di laurea, a cui partecipavano numerose autorità governative. Tra le vittime, stando a Mareeg, oltre a tre ministri (c'é ancora qualche incertezza sull'identità di uno di loro), un giornalista locale, un cameraman della Tv al-Arabia, e nove studenti. L'attentato non è stato rivendicato, ma quasi tutti gli osservatori lo attribuiscono agli Shabaab, il gruppo integralista islamico ritenuto il braccio armato somalo di al Qaida, che ormai in larga misura egemonizza la lotta armata contro il Governo Federale di Transizione, internazionalmente riconosciuto ed appoggiato, ma molto debole sul territorio. Gli Shabaab controllano la gran parte della Somalia e della sua capitale.
INDIA: SOPRAVVISSUTI BHOPAL MANIFESTANO NEL 25ESIMO ANNIVERSARIO TRAGEDIA
Centinaia di persone hanno marciato oggi nella citta' indiana di Bhopal per chiedere cure mediche e risarcimenti adeguati per il tragico incidente industriale di 25 anni fa, ritenuto il piu' grave mai avvenuto al mondo. Almeno 3.500 persone morirono subito dopo la fuga di gas di metilisocianato dall'impianto per la produzione di pesticidi della multinazionale Union Carbide all'alba del 3 dicembre 1984. Nelle settimane successive morirono altre 15.250 persone secondo dati ufficiali, ma alcuni gruppi indipendenti sostengono che il totale delle vittime raggiunge 25mila persone.
MO: Shalit; problemi su 15 nomi, smentito trasferimento
TEL AVIV - E' appeso alle divergenze su 15 nomi l'ipotesi d'uno scambio di prigionieri fra Israele e Hamas per la liberazione del caporale Ghilad Shalit, prigioniero da oltre 3 anni dei palestinesi nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono oggi media arabi e israeliani, mentre fonti di Hamas negano categoricamente che Shalit possa essere già stato trasferito in Egitto, come rimbalzato dal Kuwait. L'accordo - rinviato dalle ultime indiscrezioni a metà dicembre - dovrebbe riguardare centinaia di palestinesi detenuti in Israele, inclusi 450 condannati per gravi fatti di lotta armata, destinati a uscire dal carcere in cambio di Shalit. La mediazione attribuita in queste ore a un misterioso negoziatore tedesco - unitosi nei mesi scorsi agli intermediari egiziani - resta tuttavia incagliata su almeno 15 nomi. Secondo l'edizione online di Haaretz, si tratta di una decina di figure simbolo di Hamas, di un paio di donne coinvolte in attentati particolarmente sanguinosi e di leader di altre fazioni palestinesi come Marwan Barghuti (Al Fatah), condannato a 5 ergastoli in Israele per la seconda Intifada. Figure su cui il governo israeliano esita, subordinandone la liberazione quanto meno a un periodo d'esilio dai Territori palestinesi. E su cui, nel caso specifico di Barghuti, pesa il 'no' espresso ieri a ogni ipotesi di scarcerazione dal ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman.
ITALIA
CASO CUCCHI: MEDICI E SECONDINI SI SCAGIONANO
"Gli accertamenti amministrativi hanno rilevato fin qui l'assenza di responsabilità da parte della polizia penitenziaria" per la morte di Stefano Cucchi. Lo afferma Franco Ionta, capo del Dap, il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, sulla base degli atti dell'inchiesta amministrativa da lui disposta dopo il decesso del 31enne geometra romano, morto dopo una settimana di reclusione. "Gli esiti -dice Ionta- sono stati trasmessi al procuratore della Repubblica di Roma". In realtà, a quanto pare, i risultati non sono ancora nelle mani della magistratura ordinaria. Tuttavia, secondo quanto si è appreso da fonti giudiziarie, gli esiti dell'indagine amministrativa del Dap non muterebbero per ora il quadro indiziario a carico dei tre secondini accusati di omicidio preterintenzionale. E se la procura romana non commenta gli esiti dell'indagine del Dap, ci pensa l'associazione Antigone a puntare il dito contro l'autoassoluzione del sistema giudiziario italiano, come spiega nel prossimo servizio Patrizio Gonnella, presidente di Antigone.
FIAT: SCIOPERO AZIENDA INDOTTO, PRODUZIONE FERMA A TERMINI IMERESE
E' ancora ferma la produzione nello stabilimento Fiat di Termini Imerese, nel palermitano. Per il terzo giorno consecutivo, infatti, gli operai della Lear, azienda dell'indotto che produce i sedili, scioperano per protestare contro la decisione del Lingotto di non produrre piu' auto nello stabilimento del palermitano a partire dal 2011.
Siparietto
Gr 9:30
ESTERI
ITALIA
Appunti e note redazionali
Servizi audio della giornata