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Per Fathia Fickri: morire di lavoro migrante Fathia Fickri, 43 anni, lavoratrice migrante marocchina, è morta a Mantova. La sua bambina di cinque anni ne ha vegliato il corpo per ore. Scrivono che era malata da tempo "ma non andava dal medico per paura di doversi mettere in malattia e perdere il lavoro". Perdere il lavoro è una tragedia per tutt*, ma sappiamo cosa significa "in più" per una/un migrante ... Ed anche questa è "violenza" |
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Sommario
In primo Piano
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI
ITALIA
Per Fathia Fickri: morire di lavoro migrante
Fathia Fickri, 43 anni, lavoratrice migrante marocchina, è morta a Mantova. La sua bambina di cinque anni ne ha vegliato il corpo per ore. Scrivono che era malata da tempo "ma non andava dal medico per paura di doversi mettere in malattia e perdere il lavoro". Perdere il lavoro è una tragedia per tutt*, ma sappiamo cosa significa "in più" per una/un migrante ... Ed anche questa è "violenza"
Siparietto
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In primo Piano
NOTIZIE BREVI
ESTERI
Croazia, il progressista Josipovic si impone nelle presidenziali
Con il 60,3 percento dei voti il progressista Ivo Josipovic ha vinto le elezioni presidenziali in Croazia. La vittoria del candidato di centrosinistra costituisce un ulteriore passo di avvicinamento della nazione all'Unione europea. Josipovic, che si è imposto sul rivale Milan Blandic, sindaco di Zagabria, ex socialdemocratico sostenuto dalle gerarchie ecclesiastiche e dalla destra, fermo al 39,7 per cento delle preferenze, ha dichiarato che sarà il presidente di tutti e che lotterà per la tolleranza, il rispetto delle diversità e della minoranze.
"La Croiazia ha due problemi - ha detto il neo presidente - la crisi economica e l'enorme corruzione: negli anni Novanta alcuni uomini legati allo stato hanno acquisito enorme ricchezza e potenza. Questo ha modificato profondamente la nostra coscienza, specie quella dei giovani".
Josipovic ha anche affrontato la questione relativa all'accusa di genocidio rivolta alla Serbia, visto che proprio lui era a capo del team legale che l'ha redatta. Il presidente croato si è detto disponibile a negoziare con Belgrado.
MARTINICA E GUYANA DICONO “NO” A MAGGIORE AUTONOMIA DA PARIGI
È stato bocciato a larga maggioranza il referendum per cambiare lo statuto di Martinica e Guyana francese, entrambi sia dipartimenti sia territori d’oltremare francesi (Dom-Tom), che avrebbe determinato un maggior grado di autonomia da Parigi. Secondo i dati definitivi resi noti dalle commissioni elettorali nei Dom-Tom francesi, il 78,9% degli elettori in Martinica ha votato ‘no’ alla proposta di trasformare il dipartimento in una regione con maggiore autonomia; analogo il risultato in Guyana, dove il 69,8% degli elettori ha votato per mantenere lo status quo. La Guyana, dove l’affluenza alle urne è stata del 48,2%, e la Martinica, dove lo stesso dato raggiunge il 55,3%, restano perciò dipartimenti d’oltremare, dotati dello stesso status del territorio metropolitano, con la garanzia di un’entrata certa di fondi e finanziamenti che sarebbero probabilmente diminuiti qualora le colonie avessero avuto un loro governo autonomo. Il referendum era stato concesso dal presidente francese Nicolas Sarkozy in seguito a un’esplicita richiesta da parte della maggioranza degli elettori delle colonie francesi, dopo una grave crisi sociale che aveva colpito l’anno scorso i dipartimenti d’oltremare.
ITALIA
Distrutto gazebo operai Yamaha di Lesmo Operai Maflow su tetto ditta nel Milanese Intanto si saprà oggi se è reale la minaccia di cassa integrazione per i 2.000 lavoratori degli stabilimenti italiani di Alcoa inSardegna e Veneto
MONZA - E' stato distrutto nella notte il presidio che gli operai della Yamaha di Lesmo, in provincia di Monza e Brianza, avevano installato durante la lotta contro i licenziamenti decisi dall'azienda. Dopo la positiva conclusione della vertenza, con la concessione di cassa integrazione e incentivi ai lavoratori, i sindacalisti sono andati stamani davanti alla fabbrica e hanno trovato distrutti tende, gazebo e striscioni.
Nel Milanese, invece, all'alba, alcuni operai della azienda Maflow, che produce tubi per il condizionamento delle vetture, in particolare per la Bmw, sono saliti sul tetto della sede centrale dell'azienda a Trezzano sul Naviglio, in via Boccaccio 1. L'obiettivo della protesta, spiega il sindacato di base Cub, é contestare la decisione della casa automobilistica tedesca di sospendere gli ordini a partire dallo scorso mese di dicembre. I dipendenti della Maflow sono 330 (ma salvo una cinquantina sono in cassa integrazione) a Trezzano, 110 ad Ascoli Piceno e circa 3.000 a livello mondiale.
La società, già in amministrazione straordinaria in tutto il gruppo da maggio scorso, ha avviato la procedura per la vendita. "Bisogna innanzitutto che la Bmw ripristini gli ordini - ha detto Walter Montagnoli della Cub - e che il Ministero per lo Sviluppo economico emani le necessarie autorizzazioni per permettere la vendita dell'azienda".
Si saprà, intanto, oggi se è reale la minaccia di cassa integrazione per i 2.000 lavoratori degli stabilimenti italiani di Alcoa, in Sardegna e Veneto. La multinazionale dell'alluminio ha infatti annunciato per oggi l'avvio delle procedure per l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, dopo l'accordo sfumato con il Governo sull'abbattimento delle tariffe energetiche. Se Alcoa manterrà la sua decisione, depositando oggi la richiesta di Cig, ci saranno comunque altri 25 giorni di tempo per rendere operativi i provvedimenti.
Ed è un crescendo di tensione tra gli operai che presidiano i cancelli dello stabilimento di Portovesme (Carbonia Iglesias), impedendo l'uscita delle merci. E' un coro di no alla cassa integrazione e un pressing insistente per salvare gli impianti: se muore l'Alcoa - dicono all'unisono lavoratori, sindacati e istituzioni - muore un'intero territorio e si smantella un pezzo fondamentale dell'industria isolana.
Istat, cala potere d'acquisto delle famiglie italiane
Il potere d'acquisto delle famiglie italiane, nel periodo che va da ottobre 2008 a settembre 2009, è diminuito dell'1,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Lo comunica l'Istat spiegando che il dato è riferito al reddito reale, mentre il reddito nominale, sempre da ottobre 2008 a settembre 2009 è diminuito dell'1%. In questi quattro trimestre considerati i consumi sono diminuiti in maniera maggiore rispetto al reddito (-1,5%) e dunque la propensione al risparmio delle famiglie segna un aumento dello 0,4%, sempre su base annuale. Complessivamente la propensione al risparmio delle famiglie, ovvero il rapporto tra il risparmio lordo e il reddito disponibile, nel periodo ottobre 2008 - settembre 2009 è stata pari al 15,4%.
Sempre secondo le rilevazioni dell'Istat, la crisi ha spinto le famiglie italiane a contrarre consumi e investimenti più di quanto consentiva loro il reddito disponibile.
Siparietto
Gr 9:30
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