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Ascoltiamo la corrispondenza realizzata questa mattina.
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'''* Il 19 gennaio a Roma, a Caserta, a Reggio Calabria e in tante altre città italiane si
terranno dei presidi sotto le prefetture, per far sentire la nostra voce portare al governo le nostre proposte.'''
'''Processo via Corelli'''
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*A ROMA APPUNTAMENTO SOTTO LA PREFETTURA IN P.ZZA SANTI APOSTOLI ALLE ORE 16.00 Si è tenuta stamattina l'ultima udienza del processo ai rivoltosi del Cie di via Corelli.
In aula era presente anche un gruppo di antirazzisti/e, una quarantina circa, che – dopo la requisitoria del pm – sono stati invitati/e dal giudice a lasciare l'aula, per far proseguire il processo a porte chiuse. Gli/le antirazzisti/e hanno opposto resistenza con slogan contro i lager di stato e aprendo degli striscioni. Ne è seguita una mezz'ora di parapiglia, l'udienza è stata sospesa ed è poi ripresa alle 13.
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* 24 gennaio a Roma l’assemblea nazionale sulle migrazioni, Via De Lollis,
n. 6 Roma (vicino Metro Termini)
Il processo si è concluso con quattro condanne che vanno da sette mesi a un anno. Tra le accuse, anche quella di calunnia e diffamazione, per aver contraddetto le testimonianze degli operatori della Cri e della polizia.
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'''ore 18 risentire Torino - val sdi susa''' Anche un operatore della Cri, per aver testimoniato in senso contrario a quanto affermato dai colleghi e dalla polizia, è stato raggiunto da una diffida per calunnia.



'''Palermo: ZETALAB sotto sgombero'''

E' durato diverse ore lo sgombero del Zeta Lab di Palermo. Polizia e Carabinieri si sono schierati all’ingresso del centro sociale e sono arrivati anche i vigili del fuoco. I locali dello Zeta sono passati in mano alla polizia, mentre alcuni militanti sono saliti e hanno occupato il tetto del centro sociale. Nel frattempo tutti i migranti che vivono nella struttura sono stati fatti uscire ma sono rimasti sotto la custodia delle forze dell’ordine. Momenti di tensione quando i celerini celerini hanno trascinato a forza un ragazzo sudanese all’esterno del centro.

Un presidio di compagn@ si è tenuto davanti al centro e a quel punto la polizia ha caricato. Le cariche sono state due e parecchio violente. Ci sono dei feriti e, al momento, due fermi. La proposta arrivata dal comune oggi in giornata è di ospitare gli occupanti del centro in una tendopoli.

CHIAMARE

'''Presidio Roma'''

Si sono tenuti a Roma, a Caserta, a Reggio Calabria e in tante altre città italiane dei presidi sotto le prefetture, in solidarietà con i migranti di Rosarno, contro la Bossi Fini, il razzismo e lo sfruttamento.
A Roma c'erano circa trecento compagn@, con uno striscione che riprendeva quello contro la mafia che fu censurato a Rosarno.
E' stato ottenuto un incontro con il prefetto.

Denuncia della condizione di clandestinità prevista dalla bossi-fini e aggravata dal pacchetto sicurezza
Possibilità applicazione dell'art 18 sullo sfruttamento anche ai lavoratrici/tori al nero
Permesso di soggiorno per motivi umanitari
Estensione dei termini temporali bossi fini tra un posto di lavoro e l'altro
Chiusura dei Cie.

A Reggio Calabria si è tenuto un nutrito presiodio sotto la prefettura dove era presente Maroni.
60 kili di merda a Maroni presente in prefettura per dire No alla strumentalizzazione politica
prossimo appuntamento:

24 gennaio a Roma l’assemblea nazionale sulle migrazioni, Via De Lollis, n. 6 Roma (vicino Metro Termini)
domenica sera alle 18 alla snia con i compagni di rosarno incontro pubblico quelli dell'ex canapificio

'''NO TAV GIORNATA DI LOTTA IN VALLE DI SUSA CONTRO LE TRIVELLAZIONI'''

Manifestazione con blocco dell'autostrada A32 Torino-Bardonecchia e presidio estemporaneo sotto la sede Rai del capoluogo piemontese: hanno risposto così, stamattina, gli attivisti No Tav della Val di Susa all'ennesima provocazione nei loro confronti. Attorno alle 3 di stanotte infatti, una trivella per i sondaggi geologici propedeutici, in corso dalla passata settimana, è stata piazzata nel sito S65, quello individuato a Susa, davanti alla sede dell'autoporto Sitaf. Per collocare i macchinari c'è stato bisogno di schierare circa 300 poliziotti.

In risposta all'abuso, questa mattina diverse centinaia di militanti si sono radunati a Susa, per andare poi ad occupare l'A32. Un altro gruppo No Tav ha invece presidiato la sede Rai di Torino, nel tentativo di dare ulteriore richiamo mediatico alla lotta contro la speculazione dell'alta velocità ferroviaria e per chiedere copertura della grande mobilitazione No Tav indetta per sabato 23 gennaio. La Valle, quindi, torna a mobilitarsi: in queste ore sono almeno duemila gli attivisti riuniti in assemblea per decidere le prossime mosse di lotta e ribadire, ancora una volta, che per i padroni del vapore sarà dùra.

Ascoltiamo una corrispondenza realizzata questa mattina.

'''LAVORO: CHI LA CRISI LA STA PAGANDO / MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI DEL COMPARTO TESSILE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA '''

Mobilitazione di questa mattina dei lavoratori della Nk Textile di Chiari e Ceto in provincia di Brescia. La protesta dei dipendenti dei due impianti, in difesa del futuro occupazionale è arrivata dopo che l'azienda ha annunciato la possibilità di dismissione della produzione in provincia. Sono oltre 200 i lavoratori che stamani hanno dato vita ad un presidio con volantinaggio

'''LAVORO: CHI LA CRISI LA STA PAGANDO / GLI OPERAI OCCUPANO LA FABBRICA ADELCHI DI TRICASE '''

A Tricase, in provincia di Lecce, prosegue invece l'occupazione del calzaturificio Adelchi iniziata ieri. Dopo aver bloccato la strada fra Montesano-Tricase, i lavoratori in cassa integrazione hanno deciso di fare irruzione nella fabbrica a rischio chiusura. L'esasperazione è alle stelle, dopo mesi e mesi di trattative i cui esiti sono stati puntualmente sottoscritti e poi disattesi dall'azienda, che lo scorso 11 gennaio, nella sede della Provincia, in un vertice con alcuni parlamentari locali, non era nemmeno presente. Ma da quellincontro i lavoratori si aspettavano tanto e continuano ad aspettarsi la soluzione alla loro situazione. E invece hanno da subito dovuto prendere atto del disimpegno della maggior parte dei parlamentari intervenuti. Il servizio con Rocco Panìco, rsa Cisal alla Adelchi di Tricase.
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Questa mattina è stata ritrovata Almas, la ragazza pakistana di 17 anni scomparsa ieri a Fano all'uscita di scuola. La ragazza era stata rapita dal padre-padrone che non poteva vedere la figlia dopo che, per decisione del Tribunale dei minori di Ancona, la ragazza era stata allontanata dalla famiglia e affidata a un centro per ragazzi in difficoltà  Questa mattina è stata ritrovata Almas, la ragazza pakistana di 17 anni scomparsa ieri a Fano all'uscita di scuola. La ragazza era stata rapita dal padre-padrone che non poteva vedere la figlia dopo che, per decisione del Tribunale dei minori di Ancona, la ragazza era stata allontanata dalla famiglia e affidata a un centro per ragazzi in difficoltà.
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In passato Almas è stata vittima di ripetuti maltrattamenti e imposizioni da parte del padre, che non accettava il suo modo di vivere "troppo occidentale". Ad aprile il padre l'ha picchiata fino a mandarla in ospedale: è quindi scattata una segnalazione ai Servizi sociali e il Tribunale dei minori ha affidato la ragazza alla comunità di accoglienza. In passato Almas è stata vittima di ripetuti maltrattamenti e imposizioni da parte del padre, che non accettava il suo modo di vivere "troppo occidentale". Ad aprile il padre l'ha picchiata fino a mandarla in ospedale: è quindi scattata una segnalazione ai Servizi sociali e il Tribunale dei minori ha affidato la ragazza alla comunità di accoglienza. E' stata arrestata anche la madre.

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Continua intanto lo sciopero della fame, partito con un sit-in in piazza Montecitorio due settimane fa, da due gay di Savona, Francesco e Manuel, che protestano affinché il parlamento calendarizzi la discussione sulle coppie di fatto. Da tutta Italia stanno arrivando manifestazioni di solidarietà all'iniziativa. E' partita una sorta di staffetta per lo sciopero ad oltranza a cui hanno aderito altre due persone, Giuliana del Progetto Moussa di Bari, che ha iniziato lo sciopero il 16 gennaio e un ragazzo di Roma, Luca che lo ha iniziato il 17 gennaio.
Line 89: Line 137:
Noi del MFLA non siamo pienamente in accordo con la forma di lotta dello sciopero della fame, nè tantomeno con i contenuti della lotta perchè vorremmo che i diritti siano riconosciuti a tutte e tutti individualmente, ad ogni singola persona, sia essa in coppia o meno, italiana o stranera. Comunque ci sembra importante non tralasciare questa notizia che comunque da visibilità ai gay.


(non so se la notizia è già circolata, io non lo sapevo) '''Scatti stipendiali per gli insegnanti, ma solo per quelli di religione'''. Lo ha stabilito il ministero dell'Economia lo scorso 28 dicembre. Mentre i sindacati della scuola sono alle prese con un complicato rinnovo del contratto in favore di tutti i docenti e gli Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) della scuola, alla chetichella quelli di religione nella busta paga del mese di maggio troveranno una gradita sorpresa: il "recupero" degli scatti (del 2,5 per cento per ogni biennio, a partire dal 2003) sulla quota di retribuzione esclusa in questi anni dal computo. Supplenti compresi.

http://www.repubblica.it/scuola/2010/01/16/news/aumenti_prof_religione-1971395/
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C’è un sito dedicato a questa invenzione (http://www.antirape.co.za) sul quale si possono leggere istruzioni all’uso e avvertenze, oltre alle impressioni e alle domande che vengono poste a Sonnette Ehlers tramite un forum apposito. Sono proprio i quesiti posti dalle lettrici che hanno sollevato qualche velo polemico, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza della donna che ne facesse uso e circa la garanzia che l’aggressore non abbia modo di vendicarsi prima di cercare un medico disposto a rimuovere la morsa di plastica.
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'''ANCORA DA TAGLIARE'''

'''I BAMBINI TESTIMONI DI VIOLENZE HANNO UN'ARMA IN PIU' PER DIFENDERSI'''

18 01 2010

Una notizia davvero importante per tutti; si aspettava da tempo. Il primo protocollo in Italia fra tribunali, procure, ospedali e forze dell’ ordine per proteggere i bambini testimoni di violenze. Finalmente due grandi novità: l’aver considerato la gravità dell’assistere alle violenze da parte dei minori, come pari nel danno, all’averle subite; e la novità di un lavoro di squadra, di rete che vede coinvolte le istituzioni che dialogano e collaborano tra loro. Infatti, spesso, la mancanza di dialogo e di collegamento tra le istituzioni, crea situazioni paradossali. Si vedono a volte genitori segnalati dalla scuola o dalle usl per condotte non lineari e, magari, gli stessi sono preferiti come affidatari per i figli rispetto all’ altro genitore, in cause di separazione.

Dai risultati dello studio condotto dall’associazione Differenza Donna, sono emerse quelle notizie agghiaccianti, che per gli “addetti ai lavori” sono ipotizzabili, anche se poi le statistiche sconcertano lo stesso. Infatti, si parla di circa mille donne all’anno che si rivolgono nei centri antiviolenza per denunciare di aver subito violenza dai mariti, e si indica come il 75% la percentuale di bambini che ha assistito direttamente alle violenze. Questi bambini che assistono ai soprusi sono bambini facilmente individuabili; ad esempio nelle scuole; poiché i loro comportamenti parlano chiaro. Aggressivi, depressi, incapaci a relazionarsi, facili ad ammalarsi e con problemi nell’apprendimento. Spesso per loro si può fare poco, poiché c’ è omertà, dettata dalla paura della mamma, ma anche della scuola. Queste leggi di intesa tra le istituzioni rendono tutti più forti ed efficienti, nell’ aiuto. Se si sente che c’è una “sponda”, una tutela vera, si dà più coraggio e motivazione alle mamme e agli operatori. Questo accordo diviene la possibilità di favorire la scoperta, la denuncia, di tutte quelle situazioni sommerse e non, ma che finora sono state sottovalutate.

Si è data voce finalmente, in modo più organico, al disagio e alla violenza psicologica che i bambini subiscono in quelle famiglie, dove apparentemente va tutto bene; oppure lì dove, poiché il problema è dei genitori, si è spesso sottovalutato cosa accadeva ai figli. Questi bambini vivono nell’ incertezza, nel terrore di vedere la propria mamma picchiata o violentata; assistono muti, temendo per la propria vita e per quella della loro mamma, all’ orrore dell’ abuso. Bambini che spesso “devono dimenticare” per farsi forza e non impazzire, ma che lotteranno per tutta la vita con ciò che hanno visto e udito. Bambini e bambine ai quali finora non è stata spesso riconosciuta e legittimata la loro “ferita”, come se fosse diversa da quella di chi ha subito l’abuso personalmente. Tragedie, entrambe, che segnano i piccoli in modo a volte irreversibile. Ma oggi c’è una speranza in più, di poter esserci, di poter aiutare questi bambini a recuperare una serenità, anche se pesantemente compromessa.

Questo protocollo è pensato per far si che sia immediata l’informazione da parte della procura ordinaria, verso quella dei minori. In tal modo il minore potrà essere sottratto in modo tempestivo all’essere testimone di violenze e abusi che si consumano in sua presenza nella famiglia. Saranno accelerate anche tutte quelle cause di separazione e divorzio che presentano notizie di violenza. Le mamme e i loro figli potranno essere accolti nelle strutture protette. Negli ospedali sarà istituito un codice rosa, per connotare la violenza psicologica, fisica e sessuale, rivolta a donne e bambini. Un grande passo avanti, che dà informazione e consapevolezza alle vittime, ridando loro dignità e diritti, calpestati e disconosciuti. Nessuno, e nessun patto potrà mai cancellare i segni di queste ferite; ma venire alla luce, essere accolti, difesi, curati, può far rinascere a una nuova vita.


'''BABY PROSTITUTA DI CARBONIA: 7 ACCUSATI UN SOLO COLPEVOLE'''

unionesarda.ilsole24ore.com
15 01 10

Baby-prostituta di Carbonia: 7 accusati, un solo colpevole

Dei sette uomini sotto accusa per la vicenda della baby-prostituta di Carbonia, sei sono stati assolti. Il Tribunale di Cagliari ha assolto quattro imputati, ne ha condannato due per stupefacenti e uno soltanto per favoreggiamento della prostituzione. La vittima, oggi ventenne: «Non è possibile».

La sentenza arriva poco prima delle sei del pomeriggio e lei, la sopravvissuta oggi ventenne che ha trascinato in Tribunale sette uomini di Carbonia con l'accusa di averla sfruttata quando era poco più di una bambina, di averle ceduto droga e di averle scattato foto compromettenti, ha la delusione dipinta sul volto: «Non è possibile, non è possibile, che cosa succede ora»?.

In effetti la sentenza pronunciata dal gup di Cagliari Ermengarda Ferrarese dopo oltre sette ore di camera di consiglio se non azzera l'accusa poco ci manca: tre condanne e quattro assoluzioni ma, soprattutto, un solo imputato, Giovanni Battista Schirra, 59 anni di Carbonia, colpevole di sfruttamento della prostituzione, detenzione di materiale pornografico e spaccio di droga. Sei anni e otto mesi la condanna a fronte dei nove anni e otto sollecitati dal pubblico ministero Rossana Allieri. Il giudice ha valutato di lieve entità la cessione di stupefacenti e per lo stesso motivo ha inflitto solo due anni e otto mesi a Franco Giganti, 45 anni, e Alfredo Porcu, 41 anni, entrambi di Carbonia. Contemporaneamente ha assolto quest'ultimo dall'accusa di calunnia nei confronti di Giganti in concorso con la ragazzina, processata dal Tribunale per i minori. Per Giganti e Porcu il pm aveva chiesto pene decisamente più severe: cinque anni e otto mesi per il primo, sette e anni e due mesi per il secondo.

Gli avvocati Gianluca e Antonello Aste, Gilberto Nurra ed Enrico Garofalo annunciano ricorso in appello ma, senza dubbio, la decisione di ieri sera apre un varco nella ricostruzione dell'accusa. Come spiegare altrimenti le assoluzioni «perché il fatto non sussiste» di Antonio Mameli, 53 anni, di San Giovanni Suergiu, accusato di sfruttamento della prostituzione e detenzione di materiale pornografico, Sergio Daga, 32 anni, di Iglesias, sotto processo per spaccio di droga e detenzione di materiale pornografico, Virginio Mei, 54 anni, di Carbonia, al quale era imputato lo sfruttamento della prostituzione, Luigi Biggio, 45 anni di Portoscuso, che si è difeso dall'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti? Le argomentazioni degli avvocati Renato Mura, Marco Aste, Leonardo Filippi, Mario Canessa e Carmelino Fenudi hanno demolito le accuse per le quali il pm aveva chiesto pene severissime: 4 anni per Mameli, 9 anni e 2 mesi per Daga, 10 mesi per Mei, 5 anni e 8 mesi per Biggio. Bisognerà leggere le motivazioni della sentenza per capire se il giudice abbia ritenuto che la ragazzina non abbia detto il vero o se le sue parole non abbiano trovato adeguati riscontri.

E comunque le tre condanne, soprattutto quella di Schirra, stanno lì a dimostrare che la ragazzina (assistita dall'avvocato Michela Zanda) non si è inventata tutto. Anzi. Non a caso le è stata riconosciuta una provvisionale di trentamila euro, il danno dovrà invece esser quantificato dal giudice civile in un separato giudizio anche se si può già prevedere che difficilmente raggiungerà i due milioni di euro sollecitati all'atto di costituzione di parte civile.

Storia brutta, da qualunque parte la si guardi, con una ragazzina di 14 anni che si vende per spiccioli e droga e qualche adulto che ne approfitta. La vicenda era saltata fuori per caso, cinque anni fa: una discussione in piazza con un adulto, la telefonata al 112 di un passante, il controllo e quelle foto hard sul telefonino dell'uomo. L'inchiesta si era presto allargata e sette uomini erano finiti sotto processo, con la città divisa tra colpevolisti e innocentisti. Ieri la sentenza, destinata a far discutere ancora.
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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

FEMMINICIDI

CALTANISSETTA - 19 GEN - Un uomo picchia la moglie e i figli per avere i soldi necessari a comprare eroina o psicofarmaci

TERAMO - 19 GEN - Un uomo ha ucciso la moglie, tagliandole la gola e poi ha chiamato i carabinieri per costituirsi.

MILANO - 16 GEN - Un uomo aggredisce ex moglie con fiamma ossidrica: non accettava la recente separazione. Ora è accusato di tentato omicidio

CALTANISSETTA - 16 GEN - Tre uomini sono accusati di avere stuprato la notte di Capodanno una ragazza di 18 anni.

OLBIA - 15 GEN - Ragazza 15enne denuncia lo zio per violenza sessuale.

FABRIANO - 15 GEN - Una donna ha denunciato di subire violenze sessuali continuate e minacce perpetrate da un uomo affittatario di una stanza nella casa della donna.

FIRENZE - 14 GEN - Quattro uomini tentano di stuprare una ragazza

BOLOGNA - 13 GEN - Un uomo ha tentato di stuprare una donna nel parco, che è riuscita a salvarsi gridando aiuto e attirando così l'attenzione di una coppia che l'ha aiutata.

BARI - 13 GEN - Un uomo è stato accusato di violenza sessuale aggravata perpetrata nei confronti di una giovane donna disabile.

GENOVA - 13 GEN - Si è aperta il processo per l'omicidio di Lisa Molino, uccisa a 21 anni dal marito.

IMOLA - 13 GEN - Ha patteggiato due anni di carcere l'uomo arrestato in marzo perché accusato di violenza sessuale su una ragazzina all’epoca dei fatti appena tredicenne.

ROMA- 13 GENNAIO - Un uomo armato tenta violenza sulla ex fidanzata, che riesce a liberarsi urlando e attirando l'attenzione di un altra donna

ROMA - 13 GENNAIO - Alcuni mesi fa aveva rapito il figlio portandolo via alla moglie, poi ha minacciato la donna e le ha chiesto del denaro.

ITALIA

Casilino900

Alcune persone, forse una ventina, sono state trasferite questa mattina dal campo nomadi del Casilino 900 a quello di via di Salone, da cui a sua volta altri nuclei familiari sono stati trasferiti tra ieri ed oggi. A via di Salone ci sono 20-30 conteiner x le 94 famiglie del Casilino900, ma tali conteiner sono le case di altre famiglie.

L'operazione questa mattina è iniziata cobn la presenza di alcune pattuglie di carabinieri e vigili urbani, un pulman della crocerossa e, chissà perchè, tantissime ambulanze. Era presente il sindaco Alemanno e molti giornalisti; e le autorità non hanno parlato con la gente del campo ma solo con i giornalisti.

Per domani gli abitanti del campo si attendono che le forze dell'ordine torneranno annunciando nuovi trasferimenti (anche se i trasferimenti dovrebbero essere annunciati il giorno prima).

Ascoltiamo la corrispondenza realizzata questa mattina.

ROMA: Presidio dei migranti afgani in attesa di asilo politico

Il presidio si è tenuto questa mattina sotto la Commissione nazionale per il diritto d'asilo, ed era organizzato dal gruppo degli afgani di Roma, già sgomberati nei mesi scorsi a cui è stato negato il diritto d'asilo politico da parte dell'Italia, sulla base delle convenzioni europee per cui l'asilo vada richiesto nel primo paese di arrivo dei migranti.

Processo via Corelli

Si è tenuta stamattina l'ultima udienza del processo ai rivoltosi del Cie di via Corelli. In aula era presente anche un gruppo di antirazzisti/e, una quarantina circa, che – dopo la requisitoria del pm – sono stati invitati/e dal giudice a lasciare l'aula, per far proseguire il processo a porte chiuse. Gli/le antirazzisti/e hanno opposto resistenza con slogan contro i lager di stato e aprendo degli striscioni. Ne è seguita una mezz'ora di parapiglia, l'udienza è stata sospesa ed è poi ripresa alle 13.

Il processo si è concluso con quattro condanne che vanno da sette mesi a un anno. Tra le accuse, anche quella di calunnia e diffamazione, per aver contraddetto le testimonianze degli operatori della Cri e della polizia.

Anche un operatore della Cri, per aver testimoniato in senso contrario a quanto affermato dai colleghi e dalla polizia, è stato raggiunto da una diffida per calunnia.

Palermo: ZETALAB sotto sgombero

E' durato diverse ore lo sgombero del Zeta Lab di Palermo. Polizia e Carabinieri si sono schierati all’ingresso del centro sociale e sono arrivati anche i vigili del fuoco. I locali dello Zeta sono passati in mano alla polizia, mentre alcuni militanti sono saliti e hanno occupato il tetto del centro sociale. Nel frattempo tutti i migranti che vivono nella struttura sono stati fatti uscire ma sono rimasti sotto la custodia delle forze dell’ordine. Momenti di tensione quando i celerini celerini hanno trascinato a forza un ragazzo sudanese all’esterno del centro.

Un presidio di compagn@ si è tenuto davanti al centro e a quel punto la polizia ha caricato. Le cariche sono state due e parecchio violente. Ci sono dei feriti e, al momento, due fermi. La proposta arrivata dal comune oggi in giornata è di ospitare gli occupanti del centro in una tendopoli.

CHIAMARE

Presidio Roma

Si sono tenuti a Roma, a Caserta, a Reggio Calabria e in tante altre città italiane dei presidi sotto le prefetture, in solidarietà con i migranti di Rosarno, contro la Bossi Fini, il razzismo e lo sfruttamento. A Roma c'erano circa trecento compagn@, con uno striscione che riprendeva quello contro la mafia che fu censurato a Rosarno. E' stato ottenuto un incontro con il prefetto.

Denuncia della condizione di clandestinità prevista dalla bossi-fini e aggravata dal pacchetto sicurezza Possibilità applicazione dell'art 18 sullo sfruttamento anche ai lavoratrici/tori al nero Permesso di soggiorno per motivi umanitari Estensione dei termini temporali bossi fini tra un posto di lavoro e l'altro Chiusura dei Cie.

A Reggio Calabria si è tenuto un nutrito presiodio sotto la prefettura dove era presente Maroni. 60 kili di merda a Maroni presente in prefettura per dire No alla strumentalizzazione politica prossimo appuntamento:

24 gennaio a Roma l’assemblea nazionale sulle migrazioni, Via De Lollis, n. 6 Roma (vicino Metro Termini) domenica sera alle 18 alla snia con i compagni di rosarno incontro pubblico quelli dell'ex canapificio

NO TAV GIORNATA DI LOTTA IN VALLE DI SUSA CONTRO LE TRIVELLAZIONI

Manifestazione con blocco dell'autostrada A32 Torino-Bardonecchia e presidio estemporaneo sotto la sede Rai del capoluogo piemontese: hanno risposto così, stamattina, gli attivisti No Tav della Val di Susa all'ennesima provocazione nei loro confronti. Attorno alle 3 di stanotte infatti, una trivella per i sondaggi geologici propedeutici, in corso dalla passata settimana, è stata piazzata nel sito S65, quello individuato a Susa, davanti alla sede dell'autoporto Sitaf. Per collocare i macchinari c'è stato bisogno di schierare circa 300 poliziotti.

In risposta all'abuso, questa mattina diverse centinaia di militanti si sono radunati a Susa, per andare poi ad occupare l'A32. Un altro gruppo No Tav ha invece presidiato la sede Rai di Torino, nel tentativo di dare ulteriore richiamo mediatico alla lotta contro la speculazione dell'alta velocità ferroviaria e per chiedere copertura della grande mobilitazione No Tav indetta per sabato 23 gennaio. La Valle, quindi, torna a mobilitarsi: in queste ore sono almeno duemila gli attivisti riuniti in assemblea per decidere le prossime mosse di lotta e ribadire, ancora una volta, che per i padroni del vapore sarà dùra.

Ascoltiamo una corrispondenza realizzata questa mattina.

LAVORO: CHI LA CRISI LA STA PAGANDO / MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI DEL COMPARTO TESSILE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA

Mobilitazione di questa mattina dei lavoratori della Nk Textile di Chiari e Ceto in provincia di Brescia. La protesta dei dipendenti dei due impianti, in difesa del futuro occupazionale è arrivata dopo che l'azienda ha annunciato la possibilità di dismissione della produzione in provincia. Sono oltre 200 i lavoratori che stamani hanno dato vita ad un presidio con volantinaggio

LAVORO: CHI LA CRISI LA STA PAGANDO / GLI OPERAI OCCUPANO LA FABBRICA ADELCHI DI TRICASE

A Tricase, in provincia di Lecce, prosegue invece l'occupazione del calzaturificio Adelchi iniziata ieri. Dopo aver bloccato la strada fra Montesano-Tricase, i lavoratori in cassa integrazione hanno deciso di fare irruzione nella fabbrica a rischio chiusura. L'esasperazione è alle stelle, dopo mesi e mesi di trattative i cui esiti sono stati puntualmente sottoscritti e poi disattesi dall'azienda, che lo scorso 11 gennaio, nella sede della Provincia, in un vertice con alcuni parlamentari locali, non era nemmeno presente. Ma da quellincontro i lavoratori si aspettavano tanto e continuano ad aspettarsi la soluzione alla loro situazione. E invece hanno da subito dovuto prendere atto del disimpegno della maggior parte dei parlamentari intervenuti. Il servizio con Rocco Panìco, rsa Cisal alla Adelchi di Tricase.

FANO, RITROVATA LA RAGAZZA 17ENNE, ARRESTATO IL PADRE

Questa mattina è stata ritrovata Almas, la ragazza pakistana di 17 anni scomparsa ieri a Fano all'uscita di scuola. La ragazza era stata rapita dal padre-padrone che non poteva vedere la figlia dopo che, per decisione del Tribunale dei minori di Ancona, la ragazza era stata allontanata dalla famiglia e affidata a un centro per ragazzi in difficoltà.

L'uomo voleva costringere la figlia a sposare un connazionale, contro la volontà di lei.

In passato Almas è stata vittima di ripetuti maltrattamenti e imposizioni da parte del padre, che non accettava il suo modo di vivere "troppo occidentale". Ad aprile il padre l'ha picchiata fino a mandarla in ospedale: è quindi scattata una segnalazione ai Servizi sociali e il Tribunale dei minori ha affidato la ragazza alla comunità di accoglienza. E' stata arrestata anche la madre.

MILANO, PIU' DU UNO STUPRO AL GIORNO

Milano detiene il triste record delle violenze sessuali in Italia: 480 casi nel 2009, più di uno al giorno. Secondo le statistiche la stragrande maggioranza degli stupri avviene sempre tra le mura domestiche, dove la gran parte dei violenti è di nazionalità italiana, come le vittime.

Alessandra Kustermann del Centro soccorso violenza sessuale spiega: "alla clinica Mangiagalli si sono registrati solo nell'ultimo anno più di 330 casi di violenza sessuale, a cui se ne sommano altri 220 di violenza domestica. I dati sono stabili rispetto agli anni precedenti - spiega Kustermann - sono però in aumento i casi di violenza sessuale con amnesia della vittima, quelli cioè in cui sono state utilizzate droghe da stupro o alcol". "Oggettivamente nella maggior parte dei casi di violenza sessuale la vittima conosce l'aggressore" e questo porta spesso le donne a non chiedere subito aiuto. Al contrario, praticamente tutte quelle che vengono aggredite da sconosciuti arrivano immediatamente al centro di soccorso.

BACIO GAY AL COLOSSEO SI AI FILMATI DELLE TELECAMERE

Si è tenuta ieri mattina l'udienza del processo che vede coinvolti Roberto e Michele, i due ragazzi che, nella notte del luglio 2007, vennero fermati da una pattuglia di carabinieri al Colosseo, nei pressi della Gay Street di Roma, mentre si stavano baciando, e vennero denunciati per atti osceni in luogo pubblico. Il giudice ha disposto l'acquisizione dei video delle telecamere posizionate al Colosseo, accogliendo la richiesta avanzata dai legali dei gay. Adesso è il Comune di Roma, che gestisce gli impianti di videosorveglianza, che dovrà rendere disponibili le registrazioni.

ESTERI

RAPE AXE, IL PRESERVATIVO ANTISTUPRO

Ci sono voluti quasi due anni di test e ora è realtà. Il preservativo antistupro è il frutto del lavoro di una donna da sempre in prima linea nel combattere le violenze. Sonnette Ehlers, sudafricana, per motivi professionali ha avuto a che fare con molte donne vittime di stupri e ha deciso di contribuire di persona alla lotta contro quest'orrenda sopraffazione. L’idea è tutto sommato semplice. Una membrana di plastica dura che, al suo interno, nasconde aculei e protuberanze. Questa sorta di preservativo va inserito nella vagina e si avvinghia letteralmente attorno al pene, una volta che questo vi entra in contatto. E non c’è modo di staccare la guaina se non tramite un intervento chirurgico. L’inventrice auspica che ogni medico che si dovesse confrontare con la rimozione del rape axe avverta le autorità, per consegnare lo stupratore alla giustizia.

Approvato dalle autorità sanitarie, il rape axe verrà prodotto in Cina.

Francia'

L'autrice e attrice di origine algerina Rayhana è stata aggredita , cosparsa di benzina e insultata martedi scorso mentre andava alla casa dei mettalucci dove doveva dare il suo spettacolo. Malgrado questo è salita sulla cene per la rappresentazione di “alla mia età mi nascondo ancora per fumare” un spettacolo teatrale che da parole a nove figure femminile che si uniscono in uno hammam di Alger per parlare delle violenze che subiscono. Per fortuna i agressori non sono riusciti a accendere ma gli insulti non mettono in dubbio il legame tra l'agressione e l'argomento dello spettacolo. I vicini dell'attrice hanno confirmato che i spettacoli si terranno communque fine alla fine. Un presidio di solidarità si è tenuto sabato scorco.


Gr 13:00

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gror100119 (last edited 2010-01-19 20:25:23 by anonymous)