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BRESCIA: SI SUICIDA IN CARCERE UN TUNISINO DI 27 ANNI

Nuovo suicidio in un carcere italiano, l'ottavo dall'inizio dell'anno. Questa volta teatro del gesto estremo, indotto dalle condizioni mostruose delle patrie galere, è Canton Mombello, la struttura penitenziaria di Brescia. Un detenuto di 27anni, di nazionalità tunisina, si è impiccato in cella ieri pomeriggio attorno alle 15.30. Al termine dell'ora d'aria, il giovane si è tolto la vita utilizzando le lenzuola annodate. La notizia è stata diffusa solo oggi dalla Uil Pubblica Amministrazione, secondo cui in Italia oltre agli 8 morti vanno registrati un'altra ventina di tentati suicidi in meno di due mesi, fortunatamente non andati a segno. Il Carcere bresciano di Canton Mombello è giudicato uno dei peggiori di tutta la Lombardia: invece dei 206 reclusi previsti, i reclusi sono 510, più del doppio. Questo significa che ogni detenuto ha a disposizione uno spazio in cella inferiore ai 2 mq, spazio nel quale trascorre 20-22 ore al giorno, durante le quali cercare di dormire, di nutrirsi, di lavarsi e, se possibile, di non impazzire.

GRECIA: OCCUPATA E BLOCCATA LA BORSA AD ATENE ALLA VIGILIA DELLO SCIOPERO GENERALE

Sindacati e lavoratori sul piede di guerra anche in Grecia. Un gruppo di militanti del Pame, la principale sigla sindacale greca, hanno occupato e bloccato stamani la Borsa di Atene, per protestare contro le misure di austerità varate dal governo socialista per appianare il debito pubblico. L'intenzione degli occupanti è di restare per tutta la giornata e fino ad ora la polizia non è intervenuta per mettere fine alla protesta, che avviene alla vigilia dello sciopero generale di 24 ore proclamato per domani. Un blocco che fermerà aerei, treni, trasporti urbani, scuole, uffici, supermarket, banche, ospedali, tribunali e determinerà un black out informativo in virtù dell'adesione dei giornalisti. La protesta, convocata dal sindacato del settore privato, Gsee, ha trovato anche l'adesione della confederazione dei dipendenti pubblici, Adedy, e del sindacato comunista Pame, che hanno già scioperato lo scorso 10 febbraio. Il servizio con Achille, nostro corrispondente da Atene.

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L'ennesima morte è avvenuta nel penitenziario minorile di Orvault, dove si è impiccato un sedicenne con problemi psichici.

Un adolescente è stato trovato morto nella doccia della sua cella nel carcere minorile (Epm) di Orvault, nel dipartimento della Loire-Atlantique. Il giovane ha prima messo alcuni vestiti sotto le lenzuola, in modo da far credere alle guardie di essere andato a letto, ma poi si è nascosto nella doccia, dove si è impiccato. Il ragazzo, dell'età di circa sedici anni, era un giovane "assai fragile", secondo quanto riferito da un delegato regionale del sindacato Cgt, ed era stato più volte ricoverato in ospedali psichiatrici. L'Epm di Orvault è il quinto ad essere stato aperto in Francia, dove ormai esistono sette istituti di questo tipo. Il centro, aperto nel febbraio 2008, ha una capienza di sessanta posti ed ospita attualmente una trentina di minorenni provenienti dall'ovest del paese. Categoria: Bambini, Diritti

3/02/2010versione stampabilestampainvia paginainvia Egitto, un altro migrante ucciso al confine con Israele

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Un ragazzo etiope è l'ottava vittima della polizia frontaliera dall'inizio dell'anno

Un migrante etiope è stato ucciso dalla polizia egiziana lungo il confine con Israele. Si tratta della terza morte avvenuta questa settimana, portando a otto il preoccupante bilancio dei migranti uccisi dalla polizia di frontiera dall'inizio dell'anno; nel 2009 i morti erano stati diciannove. Il confine lungo il Sinai è una delle principali vie di transito dei migranti africani e dei richiedenti asilo in Israele. Proprio Israele ha chiesto all'Egitto di bloccare questi flussi migratori, mentre i gruppi per la difesa dei diritti umani protestano contro i metodi della polizia egiziana. L'ultimo migrante ucciso è stato colpito alla schiena al confine tra i due paesi ed è morto successivamente all'ospedale di Rafah. Il gruppo più numeroso di migranti è costituito dagli eritrei, ma non mancano appunto etiopi e sudanesi. Gli analisti e gli operatori umanitari sostengono che il flusso di migranti dal Corno d'Africa verso Israele è aumentato, dal momento che è diventato molto più difficile e pericoloso viaggiare su altre direttrici, ad esempio verso l'Europa attraverso la Libia. Già all'inizio del mese, Amnesty International ha ammonito l'Egitto per l'uso eccessivo della forza da parte della polizia frontaliera contro i migranti inermi, in una settimana che aveva registrato addirittura quattro morti al confine sul Sinai.

3/02/2010versione stampabilestampainvia paginainvia Niger, leader dei golpisti nominato Presidente sino alle elezioni

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Il capo dei golpisti Salou Djibo resterà al potere sino alle elezioni e ne supervisionerà l’organizzazione

Dopo il colpo di stato del 18 febbraio scorso la giunta militare ha nominato il proprio leader, Salou Djibo, presidente ad interim del Paese. L'ufficiale golpista rimarrà al potere sino alle elezioni, di cui però ancora non si conosce la data. Lo stesso ha dichiarato che ne supervisionerà l'organizzazione. La nuova giunta ha comunicato che assisterà anche alla riscrittura della costituzione.

La revisione costituzionale è stata prevista a seguito delle modifiche che aveva apportato, con lo scopo di rimanere al potere, il presidente deposto Mamadou Tandja. L'intenzione dei militari è sottoporre la nuova costituzione a voto popolare.

Il golpe è stato condannato dalla comunità internazionali che ha chiesto un immediato ritorno ai meccanismi democratici. Salou Djibo, ufficiale dell'esercito, ha studiato in Cina e ha partecipato come Casco Blu ad alcune missioni delle Nazioni Unite.

Pakistan, razzi su edificio, quattro morti

Tre bambini e una donnahanno perso la vita Questa mattina quattro persone sono morte in seguito all'esplosione di un razzo che ha colpito la casa in cui si trovavano non distante dalla zona di Bhanddi Pura, nei pressi della città di Peshawar. Secondo le informazioni diffuse da una tv iraniana in lingua araba il razzo sarebbe stato sparato da militanti talebani. La polizia locale ha già aperto un'indagine ma è convinta che a compiere l'attacco siano stati i miliziani talebani.

ARGENTINA 24/2/2010 8.58 ‘DESAPARECIDOS’: NONNE DI PLAZA DE MAYO RITROVANO 100° NIPOTE

Ha vissuto per 32 anni senza conoscere la sua vera identità, Francisco Madariaga Quintela, figlio di due ex-militanti ‘Montoneros’, rapito appena nato dai militari durante l’ultima dittatura (1976-1983). Le Nonne di Plaza de Mayo hanno annunciato che Francisco ha potuto finalmente riabbracciare suo padre, Abel Pedro Madariaga, oggi segretario della stessa organizzazione umanitaria. Si tratta del ‘nipote’ numero 100 restituito alla sua famiglia di origine grazie all’opera delle ‘Abuelas’ che dal 1977, in piena dittatura, si battono per ritrovare i neonati sequestrati alle loro madri tenute in prigionia e affidati a gerarchi del regime. La madre di Francisco, Silvia Quintela, fu sequestrata il 17 Gennaio 1977 a Florida, nella periferia nord di Buenos Aires, quando era incinta di sei mesi e da allora è ‘desaparecida’. Le Nonne di Plaza de Mayo continuano a cercare altri 400 bambini rapiti dai militari durante la dittatura di cui si ignora la sorte.[FB]

ARGENTINA 24/2/2010 8.58 ‘DESAPARECIDOS’: NONNE DI PLAZA DE MAYO RITROVANO 100° NIPOTE

Ha vissuto per 32 anni senza conoscere la sua vera identità, Francisco Madariaga Quintela, figlio di due ex-militanti ‘Montoneros’, rapito appena nato dai militari durante l’ultima dittatura (1976-1983). Le Nonne di Plaza de Mayo hanno annunciato che Francisco ha potuto finalmente riabbracciare suo padre, Abel Pedro Madariaga, oggi segretario della stessa organizzazione umanitaria. Si tratta del ‘nipote’ numero 100 restituito alla sua famiglia di origine grazie all’opera delle ‘Abuelas’ che dal 1977, in piena dittatura, si battono per ritrovare i neonati sequestrati alle loro madri tenute in prigionia e affidati a gerarchi del regime. La madre di Francisco, Silvia Quintela, fu sequestrata il 17 Gennaio 1977 a Florida, nella periferia nord di Buenos Aires, quando era incinta di sei mesi e da allora è ‘desaparecida’. Le Nonne di Plaza de Mayo continuano a cercare altri 400 bambini rapiti dai militari durante la dittatura di cui si ignora la sorte.[FB]