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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Kabul: ancora agli arresti tre italiani e sei afghani

Sono ancora in stato di fermo le nove persone, fra cui tre italiane, sequestrate dalla polizia di Karzai e assistite dalle truppe d'occupazione occidentali dell' Isaf-Nato sabato pomeriggio nell'ospedale di Emergency a Lashkar-Gah. E' di stamattina la smentita da parte del portavoce del governo della provincia, Daud Ahmadi, alle dichiarazioni rilasciate ieri al Times e riguardanti un legame fra gli italiani fermati ed Al Qaida. "Il quotidiano britannico ieri mi ha frainteso ed oggi ha chiesto scusa", ha detto Ahmadi. Parziale marcia indietro anche rispetto all'annuncio della confessione resa dai tre italiani, coinvolti secondo gli afghani in un complotto per uccidere il governatore della provincia dell' Helmand. "L'inchiesta e' ancora in corso" ha dichiarato all'agenzia di stampa Ansa il portavoce del ministero dell'Interno a Kabul, Zamaray Bashary: "Le indagini continuano e - ha precisato - per il momento non si puo' fare alcuna ipotesi sugli sviluppi". Emergency intanto respinge tutte le accuse, liquidando le parole diffuse ieri dal governatore dell'Helmand come una "bufala priva di ogni credibilità" ma soprattutto rilancia la tesi della "guerra preventiva" contro un "testimone scomodo" come l'organizzazione umanitaria italiana, "prima di dare il via ad un'offensiva militare in quelle regioni". Gli ospedali di Emergency, affermano "danno fastidio non solo al governo Karzai ma anche all'Isaf, perché denuncia come la guerra al terrorismo stia in realtà facendo tantissime vittime tra i civili, soprattutto tra le donne e i bambini". Dal 1999 a oggi EMERGENCY ha curato gratuitamente oltre 2.500.000 cittadini afgani e costruito tre ospedali, un centro di maternità e una rete di 28 posti di primo soccorso. Arriva ora la smentita da parte di un comandante talebano sull'ipotetico legame fra Emergency e i talebani. Abdul Khaliq Akhund, comandante talebano del distretto di Nawaz e Musa Qala nell'Helmand, ha detto a Adnkronos International: "Perchè mai dovremmo pagare 500mila dollari a uno straniero quando abbiamo centinaia di persone pronte per un attacco suicida?" e ha aggiunto che i talebani rispettano il lavoro della Croce Rossa e dell'ospedale di Emergency.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

PALESTINA: POSSIBILE ESPULSIONE DI MASSA DI PALESTINESI DA DOMANI

L'esercito israeliano potrebbe eseguire domani un nuovo ordine militare che permetterà, stando a quanto denunciato dalle organizzazioni israeliane per i diritti umani, la deportazione di decine di migliaia di palestinesi dalla Cisgiordania. L'ordine prevede inoltre la possibilità di arrestare persone definite dalle autorità israeliane come "infiltrate". Emanato da parte del comandante delle forze di sicurezza israeliane in Cisgiordania, l'ordine si rivolge in particolare a quei palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza o dai campi profughi nei vicini paesi arabi che attualmente vivono in Cisgiordania senza permessi riconosciuti da Israele. Sono molti i palestinesi che, per lavoro o in seguito a matrimonio, hanno cambiato luogo di residenza senza però avere la possibilità di ottenere nuovi documenti da parte delle autorità israeliane e regolarmentare il loro trasferimento. Secondo il quotidiano Haaretz, questa nuova azione compiuta da Israele mira a privare i palestinesi del "diritto di scegliere dove vivere" e dà, allo stesso tempo, un chiaro segnale della volontà dello stato ebraico di procedere con una deportazione di massa.

Afghanistan, la Nato apre il fuoco su un autobus: 4 civili morti e 18 feriti

Truppe della Nato hanno aperto il fuoco oggi contro un autobus nella provincia meridionale afghana di Kandahar, causando la morte di almeno quattro civili e il ferimento di altri 18. Lo hanno reso noto fonti ufficiali locali. L'agenzia di stampa afghana Pajhwok scrive che l'incidente è avvenuto nel distretto di Zheray, a ovest del capoluogo, Kandahar City. Zalmay Ayubi, portavoce del governatore di Kandahar, ha detto che le truppe della Nato hanno sparato contro l'autobus che era in viaggio sulla statale fra Kandahar e Herat. Tra le vittime ci sarebbero donne e bambini.

RUSSIA: Ucciso a Mosca giudice che indagava in ambienti naziskin

Eduard Ciuvashiov, un giudice del tribunale di Mosca impegnato contro i naziskin, è stato ucciso stamane con colpi d'arma da fuoco sparati a distanza ravvicinata mentre stava uscendo dalla sua abitazione, in una zona centrale della capitale. Lo riferisce l'agenzia Interfax citando una fonte delle forze dell'ordine. Ciuvashiov si era occupato di processi contro i naziskin, numerosissimi a Mosca e in tutta la Russia: proprio nei giorni scorsi si era concluso un secondo processo a carico di tre giovani membri di un gruppo di estrema destra accusati di tentati omicidi a sfondo etnico e già condannati precedentemente per delitti della stessa natura. Il giudice era stato minacciato anche su alcuni siti di gruppi estremisti ultranazionalisti.

ARGENTINA: LA SPAGNA ESTRADA UN PILOTA DEI VOLI DELLA MORTE

Julio Alberto Poch accusato di essere uno dei piloti degli aerei argentini che durante la dittatura effettuavano i "voli della morte" verrà estradato a Buenos Aires dalla Spagna, dove era stato arrestato nel settembre scorso. Poch attualmente ha la doppia nazionalità olandese e argentina. I voli della morte causarono la scomparsa di migliaia di persone, tutte contrarie al regime dittatoriale. Le autorità argentine da diverso tempo avevano chiesto a Amsterdam l'estradizione del pilota dopo che alcuni testimoni lo avevano indicato come uno dei responsabili. La Audencia Nacional ha fatto sapere che il soggetto in questione sarebbe accusato di 600 fatti concreti che potrebbero essere inquadrati nel reato di lesa umanità.

Irlanda del Nord (UK), esplosione autobomba vicino sede MI5

Un'autobomba è esplosa domenica notte a Belfast, nell'Irlanda del Nord, vicino alla sede dei servizi segreti britannici (MI5) senza provocare vittime. L'ordigno esplosivo, collocato a bordo di un'auto parcheggiata dietro l'ex campo militare di Palace Barracks, è esploso alle 00:24 ora locale. L'attacco sembra coincidere con le nuove linee di Londra che passa le decisioni sulla polizia e la giustizia direttamente a Stormont, il Parlamento dell'Irlanda del Nord. A quanto pare, l'auto era un taxi preso con la forza dopo che gli attentatori avevano minacciato la famiglia del tassista. Gli esperti si aspettano altri attacchi del genere, dice Basil McCrea - membro Unionista del sindacato della polizia: "Si è trattata di una dichiarazione sul trasferimento di poteri in materia di polizia e giustizia. I processi di devolution - conclude McCrea - non sono mai stati facili e diretti. Qualcuno cercherà di ostacolare il passaggio in tutti i modi".

ITALIA

ALTO ADIGE: Treno deraglia a Merano, sette morti (audio: ROd'U)

Disastro ferroviario questa mattina in val Venosta, in Alto Adige. Un treno e' deragliato in un punto dove i binari attraversano una stretta gola a binario unico tra Laces e Castelbello, sulla linea che congiunge gli abitati della vallata con Merano, molto utilizzata da studenti e pendolari. I morti sarebbero almeno 11 e i feriti oltre una trentina, di cui sette in gravi condizioni. Cifre che pero' potrebbero essere ancora provvisorie, date le difficolta' nelle operazioni di recupero dei molti corpi rimasti intrappolati in un vagone sommerso da terra e fango. La causa dell'incidente maggiormente accreditata e' una frana nel terreno dovuta alla rottura di un impianto di irrigazione. Una versione confermata da un primo sopralluogo dei tecnici che hanno riscontrato un difetto in un impianto di irrigazione a monte della frana. Rompendosi, l'impianto avrebbe bagnato pesantemente il terreno sottostante, rendendolo instabile fino a farlo franare proprio nel momento in cui il convoglio era di passaggio. Il servizio con Demetrio Raffa dell'Sdl intercategoriale.

MIGRANTI: ALTRI DUE MESI DI PRIGIONIA NEL CIE PER LE TRE NIGERIANE

Venerdì lo avevano cofermato a Debby e Priscilla rinchiuse nel CIE di Torino e questa mattina anche a Joy rinchiusa nel cie di Modena, per tutte e tre altri due mesi di vita dentro i lager italiani, per quanto riguarda Florence e Hellen rinchiuse nel cie di Roma si aspetta di sapere la loro sorte, ma con tutta probabilità anche per loro sarà la stessa. Sono state sfruttate, rinchiuse in un CIE, mandate in carcere, fatte ritornare in un CIE, hanno tentato di deportarle nel loro paese, dove la loro vita sarebbe stata messa in pericolo, ma non basta, devono continuare a stare rinchiuse in nome di una sicurezza e del rispetto di una legge che serve solo come strumento di manipolazione, oppressione e guadagno per chi la detiene. Oggi sono previste due iniziative di protesta: * Bologna: presidio informativo sulla situazione di Joy, contro i Cie, le deportazioni e il "pacchetto sicurezza", sotto le due Torri dalle 18 * Palermo: presidio informativo in via Cavour (nei pressi della Feltrinelli) alle 17.30

ECONOMIA: LA RECESSIONE HA COLPITO DURAMENTE L'ITALIA

L'economia italiana "è tra quelle che maggiormente hanno risentito della recessione globale" ed è solo in parte condivisibile la tesi secondo cui il nostro paese è stato colpito in maniera meno intensa dalla crisi. Questa la conclusione di tre ricercatori della Banca d'Italia Stefano Siviero, Michele Caivano e Lisa Rodano (ma l'opinione non riflette l'orientamento dell'istituto centrale) secondo cui la crisi ha "sottratto 6,5 punti percentuali alla crescita del pil" nel triennio 2008-2010 che sarebbero saliti a 10, senza le politiche economiche e gli stabilizzatori automatici. In particolare lo studio rileva come "la maggior parte degli effetti della crisi sarebbe attribuibile all'evoluzione del contesto internazionale". Un ruolo meno rilevante invece, avrebbero avuto il peggioramento delle condizioni di finanziamento delle imprese e la crisi da sfiducia che si è accompagnata alla recessione. In una prospettiva di più lungo periodo, la crisi sembra avere inciso in misura non trascurabile anche sulle potenzialità di sviluppo della nostra economia. Il saldo finale della scossa che si è abbattuta sull'economia è pesante: lo studio stima che il Pil, caduto dell'1,3% nel 2008 e del 5,1% nel 2009, aumentera' di poco meno dell'1% nel 2010. Con la conseguenza che "alla fine di quest'anno esso sara' ancora al di sotto del livello raggiunto un quinquennio prima".

Gr 13:00

In primo Piano

Kabul: Italiani non hanno confessato. Frattini: Cattiva informazione stampa

Cautela del governo afghano sul caso dei tre operatori italiani di Emergency arrestati ieri in Afghanistan con l'accusa di aver partecipato ad un complotto per uccidere il governatore della provincia di Helmand, Goulab Mangal. Il ministero dell'Interno afghano non conferma le indiscrezioni sulla presunta confessione del complotto da parte dei tre operatori, spiegando che le indagini sono in corso.

"I tre uomini sono stati arrestati nel corso di un'operazione congiunta" ha detto il portavoce del ministero dell'Interno Zamarai Bashary ad AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL, limitandosi a sottolineare che "adesso sono in corso gli interrogatori. Stiamo cercando di capire come queste armi siano arrivate lì'".

Dal canto suo il ministro degli Esteri Franco Frattini sottolinea: "Mi sembra che ci sia stata una notizia erronea data da un giornale e non una marcia indietro degli afghani. Gli afghani hanno detto di non aver mai collegato gli italiani ai terroristi".

"C'è un giornale - ha aggiunto il ministro da Tirana, a margine di un incontro con il ministro degli Esteri albanese Ilir Meta - che lo aveva dato per scontato si tratta di un caso di cattiva informazione resa all'intero mondo. Mi rallegro della sostanza spero sia una lezione che eviti il ripetersi di un caso del genere".

Intanto, il portavoce del governatorato di Helmand, Daoud Ahmadi, in un'intervista ad Aki, ribadisce che "pistole, giubotti esplosivi, radio e altro equipaggiamento sono stati trovati in un magazzino dell'ospedale di Emergency supervisionato indirettamente dagli italiani".

Sabato, riferendo dell'arresto dei nove, era stato lo stesso Ahmadi ad accennare a sospetti "contatti" tra il gruppo e "la leadership dei Talebani", da cui i tre italiani e i sei afghani coinvolti, aveva precisato, sono sospettati di aver ricevuto 500mila dollari.

"Le indagini sono ancora in corso", sottolinea ora Ahmadi, che non vuole più tornare sulle precedenti dichiarazioni né riferire degli sviluppi dell'inchiesta, su cui, a suo avviso, "non vi sono novità". "Ieri - conclude - Mangal ha incontrato a Lashkar Gah l'ambasciatore italiano a Kabul Claudio Glaentzer. E' stato un buon colloquio".

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Russia, ucciso a Mosca giudice che indagava in ambienti naziskin

Le minacce contro il giudice erano comparse su diversi siti riconducibili a gruppi ultranazionalisti

Eduard Ciuvashiov, un giudice del tribunale di Mosca impegnato contro i naziskin, è stato ucciso stamane con colpi d'arma da fuoco sparati a distanza ravvicinata mentre stava uscendo dalla sua abitazione, in una zona centrale della capitale. Lo riferisce l'agenzia Interfax citando una fonte delle forze dell'ordine. Ciuvashiov si era occupato di processi contro i naziskin, numerosissimi a Mosca e in tutta la Russia: proprio nei giorni scorsi si era concluso un secondo processo a carico di tre giovani membri di un gruppo di estrema destra accusati di tentati omicidi a sfondo etnico e già condannati precedentemente per delitti della stessa natura. Il giudice era stato minacciato anche su alcuni siti di gruppi estremisti ultranazionalisti.

Irlanda del Nord (Gb), esplosione autobomba vicino sede MI5

Violenta esplosione vicino a Palace Barracks. Alla base del gesto, motivi politici contrari alla devolution

Un'autobomba è esplosa domenica a Belfast, nell'Irlanda del Nord, vicino alla sede dei servizi segreti britannici (MI5) senza provocare vittime. Lo hanno reso noto fonti della polizia. "Un ordigno esplosivo collocato a bordo di un'auto parcheggiata dietro l'ex campo militare di Palace Barracks, è esploso alle 00:24 ora locale di lunedì, ha precisato un portavoce della polizia. L'ex campo militare, alla periferia di Belfast, ospita i servizi segreti britannici interni (MI5). Al momento, secondo quanto riferito da un portavoce, nessuna vittima è stata segnalata. L'attacco sembra coincidere con le nuove linee di Londra che passa le decisioni sulla polizia e la giustizia direttamente a Stormont, il Parlamento dell'Irlanda del Nord. A quanto pare, l'auto era un taxi preso con la forza dopo che gli attentatori avevano minacciato la famiglia del tassista. Gli esperti si aspettano altri attacchi del genere, dice Basil McCrea - membro Unionista del sindacato della polizia: "Si è trattata di una dichiarazione sul trasferimento di poteri in materia di polizia e giustizia. I processi di devolution - conclude McCrea - non sono mai stati facili e diretti. Qualcuno cercherà di ostacolare il passaggio in tutti i modi".

Afghanistan, la Nato apre il fuoco su un autobus: 4 civili morti e 18 feriti

Ancora un incidente nella provincia di Kandahar. Tra le vittime anche donne e bambini

Truppe della Nato hanno aperto il fuoco oggi contro un autobus nella provincia meridionale afghana di Kandahar, causando la morte di almeno quattro civili e il ferimento di altri 18. Lo hanno reso noto fonti ufficiali locali. L'agenzia di stampa afghana Pajhwok scrive che l'incidente è avvenuto nel distretto di Zheray, a ovest del capoluogo, Kandahar City. Zalmay Ayubi, portavoce del governatore di Kandahar, ha detto che le truppe della Nato hanno sparato contro l'autobus che era in viaggio sulla statale fra Kandahar e Herat. Tra le vittime ci sarebbero donne e bambini.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di uno dei ragazzi che volevano dimostrare pacificamente davanti al consolato iraniano a Milano, ma che la polizia ha trattato come criminali (da peacereporter)

Il pomeriggio della domenica del 28 febbraio scorso, io e altri amici abbiamo avuto conferma che il consolato iraniano di Milano avrebbe tenuto una festa al teatro Dal Verme di lì a poche ore. L'organizzazione della festa era evidentemente avvenuta in segreto per evitare sit-in e manifestazioni da parte degli iraniani che spesso protestano in occasione delle celebrazioni delle ambasciate in giro per il mondo.

A causa dello scarso preavviso, alle 18:00 eravamo davanti al teatro soltanto in undici: due italiani e nove iraniani. Ognuno di noi teneva in mano un foglio di formato A3, che contenevano: un'immagine di Neda (la ragazza uccisa dal un basij la scorsa estate), l'immagine di vari giovani condannati a morte con l'accusa di aver partecipato a pacifiche manifestazioni e un cartello con scritto "stop killing people". Come abbiamo sempre fatto in tutte le manifestazioni e i sit-in, avevamo tutti gli occhiali da sole e le sciarpe alzate sul naso, qualcuno aveva anche un cappellino da baseball. Lo scopo delle copertura non è mai stato quello di non essere riconoscibili dalle forze dell'ordine italiane ma volevamo semplicemente evitare che il consolato - come al solito - ci scattasse delle fotografie, ci riconoscesse e fosse in grado di ricattarci o di crearci problemi con i visti e i passaporti. E' un problema che possono avere sia gli iraniani che gli italiani che viaggiano in Iran. La polizia sapeva chi eravamo e ci ha infatti riconosciuti personalmente nonostante le coperture: infatti era stata avvisata con una telefonata del nostro avviso.

Mentre stazionavamo sul marciapiede di fronte al teatro Dal Verme con i cartelli, senza urlare slogan e senza muoverci, siamo stati circondati da circa venti poliziotti italiani in assetto antisommossa, con caschi, manganelli e scudi. Ci hanno intimato di andare via in quanto stavamo tenendo una "manifestazione non autorizzata". Non ci siamo rifiutati di muoverci, ma prima di decidere abbiamo chiesto spiegazioni: la nostra non era una manifestazione, eravamo solo in 11, fermi in piedi, senza dare fastidio a nessuno. Il sottufficiale della polizia ha alzato la voce e ha dichiarato che se non fossimo andati via ci avrebbero identificati e non avrebbe rinnovato il permesso di soggiorno. Abbiamo continuato a chiedere, con calma e senza alzare i toni, il motivo e la ragione di un tale provvedimento. Il sottufficiale ha alzato ulteriormente i toni e ha minacciato un ragazzo che stava facendo fotografie di sequestrargli la macchina fotografica.

Gli abbiamo detto che avevamo il diritto di fare fotografie. Lui ha risposto con parolacce e dicendo che dovevamo immediatamente scoprirci la faccia, altrimenti avrebbe proceduto all'arresto. A quel punto gli abbiamo fatto notare che lui sapeva perfettamente chi fossimo e che non aveva bisogno di farci scoprire la faccia e che inoltre sopra il teatro Dal Verme, su una balconata, tre uomini - ciascuno armato di un teleobiettivo - ci stavano scattando fotografie. Era ovvio fossero uomini del consolato e non aspettavano altro che vederci a volto scoperto. Di fronte al mio rifiuto di abbassarmi la sciarpa dalla bocca ha dato l'ordine di arrestarmi: sono stato sollevato dagli agenti e allontanato dal gruppo. Gli altri, impauriti, si sono scoperti il viso. I fotografi del consolato li hanno fotografati ed identificati dalla balconata del teatro. Sollecitati dalle minacce di ritiro del permesso di soggiorno, gli altri studenti iraniani si sono allontanati dal teatro. A quel punto sono stato rilasciato. Perché siamo stati mandati via? Perché siamo stati obbligati a farci identificare dal regime? Si è trattato di un errore? Sono domande che chiunque voglia capire la natura dei rapporti tra l'Italia e l'Iran farebbe bene a tenere aperte.

ITALIA

Treno deraglia a Merano, sette morti

Sono almeno sette le vittime del deragliamento del treno Merano-Malles, avvenuto questa mattina in Val Venosta, in Alto Adige per una frana; secondo uno dei soccorritori c'e' un ragazzo ancora vivo all'interno del convoglio. "Stiamo scavando nel fango per raggiungerlo" ha detto.

Secondo il direttore del 118 di Bolzano, dottor Manfred Brandstaetter, che sta coordinando le operazioni di soccorso medico, ci sono anche una trentina di feriti, alcuni gravi, che le ambulanze stanno portando nei diversi ospedali della provincia di Bolzano. Alcuni dei binari sono in bilico sul fiume Adige.

E' stata una frana a causare il deragliamento del Merano-Malles in Val Venosta. Lo ha confermato Florian Schrofenneger, responsabile dei Vigili del Fuoco di Bolzano, intervistato da SkyTg24. Il treno - due vagoni a diesel - viaggiava da Malles a Merano ed è finito contro una frana: il vagone era pieno di persone. La causa della frana è da accertare, in ogni caso possiamo escludere che ci sia stato un guasto".

Ocse, segnali frenata Italia e Francia A febbraio crescono Usa e Giappone, rallenta la Cina

Mons. Babini: mai detto frasi antisemite. Pontifex: abbiamo il testo registrato

Mons. Giacomo Babini ha smentito le dichiarazioni shock sulla Shoah e su un presunto complotto "sionista" contro il Papa, che gli sono state attribuite sul sito cattolico Pontifex.

Ma il direttore del blog cattolico, Bruno Volpe, non ci sta e rilancia. Tutto vero, dice, e minaccia: "Vuole dire che presto metteremo on line il testo registrato della intervista".

Lo fa in un editoriale, anch'esso dai toni davvero discutibili dal titolo Shalom: la Cei si arrende agli Ebrei: "E' bastato uno starnuto degli ebrei di america ed ecco la smentita", spiega Bruno Volpe.

E poi ricorda altre frasi antisemite di mons. Babini in precedenti interviste: "Per rinfrescare la memoria alla Cei e agli ebrei, ricordiamo che nel 27 gennaio in intervista mai smentita lo stesso Babini diceva: 'Gli ebrei usano la shoa come una clava'. E il 25 gennaio: 'Gli ebrei non sono più i nostri fratelli maggiori, lo sono stati sino all'antico testamento e all'arrivo di Cristo, poi hanno scelto di non essere i nostri fratelli maggiori'."

"Siamo certi che il buon Babini si sia preso dalla Cei una bella tirata di orecchie", dice Bruno Volpe. E conclude: "Vuole dire che presto metteremo on line il testo registrato della intervista...".

"Finirà in Tribunale? Noi attendiamo e con i nastri: la pazienza si é esaurita".

Nell'intervista, il presule affermava - secondo quanto riporta il sito - che lo scandalo dei preti pedofili sui media non e' altro che "un attacco sionista, vista la potenza e la raffinatezza: loro non vogliono la Chiesa, ne sono nemici naturali. In fondo, storicamente parlando, i giudei sono deicidi". Poi, in un altro passaggio frasi che ricordano la peggiore propaganda nazista: " Non crediate che Hitler fosse solo pazzo. La verita' e' che il furore criminale nazista si scateno' per gli eccessi e le malversazioni economiche degli ebrei che strozzarono l'economia tedesca. Una tanto veemente reazione si deve anche a questo: la Germania era stanca delle angherie di chi praticava tassi di interessa da usura".

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

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gror100412 (last edited 2010-04-12 17:28:09 by anonymous)