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'''Sommario''' '''In primo Piano''' '''Editoriale''' '''NOTIZIE BREVI''' '''ITALIA''' '''ESTERI''' '''Siparietto''' ---- === Gr 13:00 === |
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'''ESTERI''' |
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---- === Gr 13:00 === '''ITALIA''' '''ROSARNO: ARRESTI e sequestri di beni''' Il fermo di 40 persone e il sequestro di beni mobili per 10 milioni di euro: sono solo alcuni numeri di un' attività di sfruttamento attivo nella cittadina calabrese di Rosarno, una rete coinvolta nello sfruttamento dei lavoratori stranieri, lavoratori che lo scorso gennaio furono brutalmente cacciati dalla città a suon di pistolettate. Secondo le principali agenzie di stampa italiane, il reato contestato è associazione a delinquere di tipo mafioso finalizzata a omicidi, estorsioni e traffico di droga. I fermi sono eseguiti in queste ore a Rosarno e in altri centri della provincia di Reggio Calabria, ma anche in Lombardia. '''fermata marcetta su roma''' E' ferma la marcetta "giovinezza al potere" dei neo fascisti di casa pound e blocco studentesco. E' di ieri la decisione morbida della questura di roma che consiglia di rinviare la marcetta per motivi di ordine pubblico '''Suicidio nel carcere di Teramo''' Detenuto muore a Castrogno Poco dopo un altro recluso tenta di uccidersi bevendo detersivo. TERAMO. «Mi uccido per non esservi più di peso». Iniziano così le due lettere scritte da Gianluca Protino, 34 anni di San Severo di Foggia, alla convivente e alla madre, prima di suicidarsi nella cella in cui era richiuso al carcere di Castrogno. Protino era detenuto nel carcere di Castrogno da ottobre, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, era in attesa della conclusione delle indagini. Il cadavere é stato trovato dagli agenti di polizia penitenziaria ieri alle 7,30. Si è impiccato con i lacci delle scarpe, con cui ha fatto un cappio legato alle sbarre della finestra. Sul suicidio é stata aperta un’inchiesta dalla procura di Teramo. Oggi sul corpo sarà eseguita l’autopsia. Quello avvenuto ieri è il ventiduesimo suicidio nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno. Nell’istituto di pena di Castrogno per quest’anno è il primo, anche se spesso avvengono tentativi di suicidio. A Castrogno - è stato più volte segnalato dai sindacati - la vita non è facile per coloro che sono rinchiusi. L’istituto è finito sulle cronache nazionali per l’audio shock in cui alcuni agenti di polizia penitenziara parlavano di un pestaggio a un detenuto. Caso per cui il pm Mancini ha chiesto l’archiviazione. Invece proprio domani si terrà l’udienza preliminare a carico di Mario Lombardi, 46 anni, chietino, vittima del pestaggio a cui si fa riferimento nell’audio, che è però accusato di aver picchiato un agente di polizia penitenziaria. '''E' morto Alan Sillitoe.''' Ha raccontato i proletari e gli operai, il suo maggiore successo "La solitudine del maratoneta" Da cui è stato tratto il più bel film della ribellione contro il potere, per la nostra generazione: "Gioventù Amore e Rabbia" Aveva raccontato la frustrazione e il furore che covava sotto la cenere dell’Inghilterra operaia. E il suo romanzo La solitudine del maratoneta divenne punto di riferimento dei giovani «ribelli» nelle lettere e nel cinema all’alba degli anni 60. Ieri Alan Sillitoe, lo scrittore venuto dai quartieri umili di Nottingham, è morto a 82 anni. A quattordici aveva lasciato gli studi per lavorare in fabbrica, come suo padre. E quella giovinezza di lavoro, addolcita dalle promesse di Marx («per un operaio era quasi naturale nutrire ideali socialisti»), riaffiorò nel romanzo Sabato sera, domenica mattina (1958), da cui Karel Reisz trasse l’omonimo, caustico. |
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''' Afghanistan, liberi 5 dei 9 dipendenti afgani di Emergency arrestati a Lashkargah''' | |
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Assieme ai tre operatori italiani liberati ieri dopo che ogni accusa a loro carico era caduta, sabato 10 aprile erano stati arrestati anche 6 dipendenti afgani. Di questi, 5 sono stati già rilasciati. Non si ancora niente invece, sulla sorte degli altri tre afgani prelevati nel corso della settimana apparentemente per le medesime accuse. Chiaramente, trattandosi di personale della Ong, Emergency si sta muovendo con ogni mezzo per poter garantire loro una difesa giusta e il rispetto di ogni diritto. |
'''Gaza - Continuano le deportazioni di palestinesi dalla Cisgiordania alla Striscia di Gaza''' ieri sera, un ragazzo di 19 anni, Fadi 'Ayada al-'Azazma, è stato espulso da Hebron (al-Khalil). |
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'''GRAVE BILANCIO DI VITTIME DOPO FINE SETTIMANA DI SCONTRI''' | E' stato riferito che il ragazzo è arrivato al valico di Beit Hanoun (erez), nel nord della Striscia di Gaza, ieri sera, e ha deciso di recarsi immediatamente alla tenda di protesta dove si trova l'altro palestinese espulso la settimana scorsa dalla Cisgiordania. |
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È salito a 20 morti e oltre 35 feriti il bilancio delle violenze che hanno attraversato nel fine settimana diverse aree di Mogadiscio. Lo riferiscono le emittenti locali, secondo cui molte delle vittime erano civili rimasti intrappolati negli scontri a fuoco o raggiunti da colpi di mortaio che hanno centrato case e palazzi dei quartieri residenziali. Sabato mattina almeno 10 persone, tra cui cinque agenti, sono morti nell’esplosione di una mina collocata nei pressi di una stazione di polizia nella parte meridionale della città, mentre altrettante vittime sono state causate dai colpi di mortaio esplosi dall’insurrezione contro l’aeroporto di Aden Adde, poco dopo l’arrivo del presidente Sheikh Sharif Sheikh Ahmed e del portavoce del parlamento, domenica pomeriggio. Soldati dell’esercito e truppe dell’Unione Africana (Amisom) hanno risposto al fuoco e bloccato l’accesso nella zona per alcune ore. Secondo il coordinatore del servizio di autoambulanze di Mogadiscio, Ali Muse, tutti i colpi di mortaio sparati contro l’aeroporto sarebbero atterrati su abitazioni e sul mercato di Bakara uccidendo altre 10 persone, tra cui quattro donne. | Le forze di occupazione hanno arrestato il ragazzo palestinese mentre si trovava al lavoro, nel suq di Hebron, trattenendolo per cinque ore nella prigione di 'Ofer; poi, lo hanno deportato nella Striscia di Gaza. |
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'''MUTAMENTI CLIMATICI E "BUEN VIVIR", CONFERENZA MONDIALE A COCHABAMBA''' | Lui e la sua famiglia sono arrivati a Hebron 15 anni fa dalla Striscia di Gaza, e sono in possesso di carta di identità gazawi, per questo motivo, hanno spiegato rappresentanti dell’associazione per i Prigionieri, “Wa’id”, in base all’Ordine militare 1650, emanato da Israele il 13 aprile scorso, sono considerati degli “infiltrati” in Cisgiordania. Ordine militare n. 1650. La pulizia etnica della Palestina è in corso da 62 anni, e mai si è interrotta, alternando momenti di maggiore e minore intensità. L’ordine emanato il 13 aprile scorso si colloca all’interno di questa politica di deportazione forzata dei legittimi abitanti della Palestina. Esso estende il concetto illegale di “infiltrato” potenzialmente a tutti i palestinesi residenti in Cisgiordania e Gerusalemme. |
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Sono almeno 11.500 i rappresentanti di 107 paesi attesi da oggi a Cochabamba, nel centro della Bolivia, per la Conferenza mondiale dei popoli sui cambiamenti climatici e i diritti della Madre Terra, promossa dal governo del primo presidente indigeno Evo Morales. Dovrebbero esserci anche quattro presidenti latinoamericani – il venezuelano Hugo Chávez, l’ecuadoriano Rafael Correa, il paraguayano Fernando Lugo e il nicaraguense Daniel Ortega – chiamati a offrire il loro contributo per una nuova strategia globale a tutela dell’ambiente. ‘Invitati d’onore’ i popoli indigeni dell’Amazzonia, regione condivisa da nove paesi sudamericani, con il loro stile ancestrale di convivenza con la Madre Terra - il cosiddetto "Buen Vivir" - che tenta di resistere all’industrializzazione dilagante promossa dal nord del mondo. L'incontro si aprirà con l’analisi delle cause strutturali dei mutamenti climatici planetari per discutere poi di armonia con la natura, migranti climatici, popoli indigeni, debito climatico, protocollo di Kyoto, sviluppo di tecnologie sostenibili, ma anche agricoltura e sovranità alimentare. La Conferenza di Cochabamba, unica nel suo genere, è stata convocata in vista di quella organizzata dall’Onu in Messico a fine anno. | |
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'''Afghanistan: esplosione in base militare afghana, vittime''' | |
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KABUL - Un'esplosione all'interno di una base dell'esercito afghano vicino a Kabul ha provocato la morte di almeno un soldato e il ferimento di altri due. Lo dicono fonti ufficiali. | |
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Ancora non è chiaro cosa abbia causato l'esplosione: il ministero della difesa afghano afferma che si è verificata mentre i militari stavano addestrandosi con armi pesanti. | ''' Niger, disastro ambientale''' |
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Una fonte della sicurezza che ha chiesto l'anonimato ha affermato che si è trattato di un attacco suicida, come anche il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid. Secondo quest'ultimo l'attacco suicida è avvenuto mentre i soldati afghani lavoravano con consiglieri militari stranieri e che fra le vittime vi sarebbero stranieri. | |
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La Nato da parte sua ha detto di essere informata dell'esplosione ma di non disporre di ulteriori informazioni. | In Niger le miniere di uranio gestite da Areva stanno provocando gravi danni ambientali ed economici, come denuncia Greenpeace. |
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'''Sisma: Cina, quasi 2000 morti Piu' di mille i feriti in condizioni critiche''' |
Ad Akokan, in Niger, non conviene respirare a cuor leggero ed è meglio evitare di bere acqua. In realtà, forse sarebbe bene anche non passeggiare per le strade. Akokan è una città tossica, un piccolo villaggio in cui si respira, si beve e si cammina sul veleno. E' questo il risultato di quelle miniere di uranio gestite da Areva, che avrebbero dovuto fare da volano all'economia del Paese e invece si sono trasformate in un boccone avvelenato, nel vero senso della parola. Villaggi tossici. Le accuse al colosso francese, leader nel settore dell'energia nucleare, sono elencate, nero su bianco, in un dossier pubblicato il 30 marzo da Greenpeace, redatto in base ai dati ottenuti dalle ispezioni effettuate lo scorso novembre. Un rapporto che smentisce le dichiarazioni della società pubblica. Areva, già chiamata in causa nel 2007, si era impegnata a bonificare i territori in cui sorgono le miniere di uranio che ha in concessione. Secondo i tecnici della Ong ambientalista, però, quelle bonifiche non hanno mai avuto luogo e il risultato è che nelle città minerarie di Akokan e Arlit, a circa 850 chilometri a nordest della capitale Niamey, 80 mila persone vivono esposte a forti dosi di radioattività, |
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Sisma: Cina, quasi 2000 morti (ANSA) - SHANGHAI, 19 APR - E' salito a 1944 il bilancio ufficiale delle vittime del devastante terremoto che ha colpito mercoledi' scorso la Cina nord occidentale. Lo riferisce l'agenzia Nuova Cina. Secondo le ultime informazioni diffuse dal quartier generale dei soccorsi a Yushu, nella provincia del Qinghai, sarebbero 12315 i feriti dei quali 1134 in condizioni critiche. Il terremoto ha colpito mercoledi' scorso la provincia nord occidentale alle 7.49 del mattino, con una forza di magnitudo 7.1 della scala Richter. | |
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'''Siparietto''' | |
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---- | '''Somalia, scontri a Mogadiscio: almeno 14 civili uccisi''' Intensi scambi di colpi di artiglieria ieri sera nel centro della capitale somala Almeno quattordici civili sono rimasti uccisi ieri sera a Mogadiscio nel corso di combattimenti tra ribelli Shabaab e forze governative e dell'Unione africana (Ua). ''Una granata è stata sparata su un mercato, nel quartiere meridionale di Hamarweyn, provocando cinque morti e circa venti feriti - ha riferito Ali Muse, capo dei servizi di ambulanze della capitale - mentre altri due civili sono deceduti in un esplosione avvenuta nei pressi di una moschea al mercato di Bakara, sempre nella zona sud della capitale''. Altri testimoni hanno riferito ad Al Jazeera di aver visto altri otto cadaveri di civili a terra dopo un intenso scambio di colpi di artiglieria fra i ribelli da una parte e le forze governative dall'altra. I combattimenti sono scoppiati dopo l'attentato kamikaze contro una base del contingente africano Amisom, che aveva causato la morte di sette persone. Da mesi i ribelli islamici Shabaab controllano gran parte di Mogadiscio: solo una piccola parte della città, quella vicino all'aeroporto, è ancora in mano al governo di transizione somalo sostenuto dalla comunità internazionale '''Pakistan, kamikaze a Peshawar uccide cinque poliziotti''' Cinque agenti di polizia sono morti questa mattina in un attentato suicida alla periferia di Peshawar, nel nordovest del paese. Un attentatore suicida alla guida di un auto fermato dagli agenti si è fatto esplodere al posto di blocco all'ingresso della città. Nessuno per ora ha rivendicato l'attentato, che viene attribuito ai talebani pachistani che combattono l'esercito di Islamabad. |
Gr 19:30
Sommario
In primo Piano
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI
ITALIA
Gr 13:00
ITALIA
ROSARNO: ARRESTI e sequestri di beni
Il fermo di 40 persone e il sequestro di beni mobili per 10 milioni di euro: sono solo alcuni numeri di un' attività di sfruttamento attivo nella cittadina calabrese di Rosarno, una rete coinvolta nello sfruttamento dei lavoratori stranieri, lavoratori che lo scorso gennaio furono brutalmente cacciati dalla città a suon di pistolettate. Secondo le principali agenzie di stampa italiane, il reato contestato è associazione a delinquere di tipo mafioso finalizzata a omicidi, estorsioni e traffico di droga. I fermi sono eseguiti in queste ore a Rosarno e in altri centri della provincia di Reggio Calabria, ma anche in Lombardia.
fermata marcetta su roma
- E' ferma la marcetta "giovinezza al potere" dei neo fascisti di casa pound e blocco studentesco.
E' di ieri la decisione morbida della questura di roma che consiglia di rinviare la marcetta per motivi di ordine pubblico
Suicidio nel carcere di Teramo
Detenuto muore a Castrogno Poco dopo un altro recluso tenta di uccidersi bevendo detersivo. TERAMO. «Mi uccido per non esservi più di peso». Iniziano così le due lettere scritte da Gianluca Protino, 34 anni di San Severo di Foggia, alla convivente e alla madre, prima di suicidarsi nella cella in cui era richiuso al carcere di Castrogno.
Protino era detenuto nel carcere di Castrogno da ottobre, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, era in attesa della conclusione delle indagini. Il cadavere é stato trovato dagli agenti di polizia penitenziaria ieri alle 7,30. Si è impiccato con i lacci delle scarpe, con cui ha fatto un cappio legato alle sbarre della finestra. Sul suicidio é stata aperta un’inchiesta dalla procura di Teramo. Oggi sul corpo sarà eseguita l’autopsia.
- Quello avvenuto ieri è il ventiduesimo suicidio nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno. Nell’istituto di pena di Castrogno per quest’anno è il primo, anche se spesso avvengono tentativi di suicidio.
A Castrogno - è stato più volte segnalato dai sindacati - la vita non è facile per coloro che sono rinchiusi. L’istituto è finito sulle cronache nazionali per l’audio shock in cui alcuni agenti di polizia penitenziara parlavano di un pestaggio a un detenuto. Caso per cui il pm Mancini ha chiesto l’archiviazione. Invece proprio domani si terrà l’udienza preliminare a carico di Mario Lombardi, 46 anni, chietino, vittima del pestaggio a cui si fa riferimento nell’audio, che è però accusato di aver picchiato un agente di polizia penitenziaria.
E' morto Alan Sillitoe.
- Ha raccontato i proletari e gli operai, il suo
maggiore successo "La solitudine del maratoneta" Da cui è stato tratto il più bel film della ribellione contro il potere, per la nostra generazione: "Gioventù Amore e Rabbia" Aveva raccontato la frustrazione e il furore che covava sotto la cenere dell’Inghilterra operaia. E il suo romanzo La solitudine del maratoneta divenne punto di riferimento dei giovani «ribelli» nelle lettere e nel cinema all’alba degli anni 60. Ieri Alan Sillitoe, lo scrittore venuto dai quartieri umili di Nottingham, è morto a 82 anni. A quattordici aveva lasciato gli studi per lavorare in fabbrica, come suo padre. E quella giovinezza di lavoro, addolcita dalle promesse di Marx («per un operaio era quasi naturale nutrire ideali socialisti»), riaffiorò nel romanzo Sabato sera, domenica mattina (1958), da cui Karel Reisz trasse l’omonimo, caustico.
ESTERI
Gaza - Continuano le deportazioni di palestinesi dalla Cisgiordania alla Striscia di Gaza
- ieri sera, un ragazzo di 19 anni, Fadi 'Ayada al-'Azazma, è stato espulso da Hebron (al-Khalil). E' stato riferito che il ragazzo è arrivato al valico di Beit Hanoun (erez), nel nord della Striscia di Gaza, ieri sera, e ha deciso di recarsi immediatamente alla tenda di protesta dove si trova l'altro palestinese espulso la settimana scorsa dalla Cisgiordania.
Le forze di occupazione hanno arrestato il ragazzo palestinese mentre si trovava al lavoro, nel suq di Hebron, trattenendolo per cinque ore nella prigione di 'Ofer; poi, lo hanno deportato nella Striscia di Gaza.
Lui e la sua famiglia sono arrivati a Hebron 15 anni fa dalla Striscia di Gaza, e sono in possesso di carta di identità gazawi, per questo motivo, hanno spiegato rappresentanti dell’associazione per i Prigionieri, “Wa’id”, in base all’Ordine militare 1650, emanato da Israele il 13 aprile scorso, sono considerati degli “infiltrati” in Cisgiordania.
Ordine militare n. 1650. La pulizia etnica della Palestina è in corso da 62 anni, e mai si è interrotta, alternando momenti di maggiore e minore intensità. L’ordine emanato il 13 aprile scorso si colloca all’interno di questa politica di deportazione forzata dei legittimi abitanti della Palestina. Esso estende il concetto illegale di “infiltrato” potenzialmente a tutti i palestinesi residenti in Cisgiordania e Gerusalemme.
Niger, disastro ambientale
In Niger le miniere di uranio gestite da Areva stanno provocando gravi danni ambientali ed economici, come denuncia Greenpeace.
Ad Akokan, in Niger, non conviene respirare a cuor leggero ed è meglio evitare di bere acqua. In realtà, forse sarebbe bene anche non passeggiare per le strade. Akokan è una città tossica, un piccolo villaggio in cui si respira, si beve e si cammina sul veleno. E' questo il risultato di quelle miniere di uranio gestite da Areva, che avrebbero dovuto fare da volano all'economia del Paese e invece si sono trasformate in un boccone avvelenato, nel vero senso della parola. Villaggi tossici. Le accuse al colosso francese, leader nel settore dell'energia nucleare, sono elencate, nero su bianco, in un dossier pubblicato il 30 marzo da Greenpeace, redatto in base ai dati ottenuti dalle ispezioni effettuate lo scorso novembre. Un rapporto che smentisce le dichiarazioni della società pubblica. Areva, già chiamata in causa nel 2007, si era impegnata a bonificare i territori in cui sorgono le miniere di uranio che ha in concessione. Secondo i tecnici della Ong ambientalista, però, quelle bonifiche non hanno mai avuto luogo e il risultato è che nelle città minerarie di Akokan e Arlit, a circa 850 chilometri a nordest della capitale Niamey, 80 mila persone vivono esposte a forti dosi di radioattività,
Somalia, scontri a Mogadiscio: almeno 14 civili uccisi
Intensi scambi di colpi di artiglieria ieri sera nel centro della capitale somala
Almeno quattordici civili sono rimasti uccisi ieri sera a Mogadiscio nel corso di combattimenti tra ribelli Shabaab e forze governative e dell'Unione africana (Ua). Una granata è stata sparata su un mercato, nel quartiere meridionale di Hamarweyn, provocando cinque morti e circa venti feriti - ha riferito Ali Muse, capo dei servizi di ambulanze della capitale - mentre altri due civili sono deceduti in un esplosione avvenuta nei pressi di una moschea al mercato di Bakara, sempre nella zona sud della capitale. Altri testimoni hanno riferito ad Al Jazeera di aver visto altri otto cadaveri di civili a terra dopo un intenso scambio di colpi di artiglieria fra i ribelli da una parte e le forze governative dall'altra. I combattimenti sono scoppiati dopo l'attentato kamikaze contro una base del contingente africano Amisom, che aveva causato la morte di sette persone. Da mesi i ribelli islamici Shabaab controllano gran parte di Mogadiscio: solo una piccola parte della città, quella vicino all'aeroporto, è ancora in mano al governo di transizione somalo sostenuto dalla comunità internazionale
Pakistan, kamikaze a Peshawar uccide cinque poliziotti
Cinque agenti di polizia sono morti questa mattina in un attentato suicida alla periferia di Peshawar, nel nordovest del paese. Un attentatore suicida alla guida di un auto fermato dagli agenti si è fatto esplodere al posto di blocco all'ingresso della città. Nessuno per ora ha rivendicato l'attentato, che viene attribuito ai talebani pachistani che combattono l'esercito di Islamabad.
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