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Sicurezza edifici scolastici: Aperto processo per crollo liceo Darwin ||<tablestyle="background-color: #00FF00; align: right">[[rorinterattiva| Home page Ror interattiva]]||<style="background-color: #CCCCCC; align: right">[[#appunti|Appunti e note redazionali]]||<style="background-color: #FF0000; align: right">[[RorFonti| Fonti]]||
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Si è aperto questa mattina a Torino il processo per il crollo di un controsoffitto al Liceo Darwin di Rivoli che causò la morte di uno studente 17enne, Vito Scafidi e il ferimento di un suo compagno, Andrea Macrì, che in seguito all’incidente si trova oggi su una sedia a rotelle.
L’udienza di questa mattina è stata caratterizzata dalla citazione come responsabile civile del ministero dell’Istruzione avanzata dai legali di Legambiente.
Il giudice ha quindi rinviato il processo fissando una nuova udienza il 17 settembre, quando dovrebbe già iniziare l’audizione dei primi testi, oltre un centinaio, quelli citati da accusa, difesa e parti civili. Il giudice, Alessandra Salvadori, ha disposto che vengano prima ascoltati i testimoni che dovranno riferire sul fatto in se’ e sulle singole responsabilità e poi quelli sull’esistenza e la quantificazione del danno.
Presenti in aula oltre ai genitori e alla sorella di Scafidi, anche Andrea Macrì e numerosi compagni e amici della vittima, molti dei quali si sono costituiti parte civile in sede di udienza preliminare. A processo sono sette imputati, fra dirigenti della provincia e della scuola.
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## Titolo:
## FONTE E DATA Fonte:
## Testo:
## EVENTUALE AUDIO COLLEGATO Audio:
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Emergency: I tre operatori sono a casa === Gr 19:30 ===
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Sono rientrati nelle loro abitazioni i tre operatori di Emergency arrivati a Milano in serata da Francoforte. Ieri sono stati ascoltati dagli ufficiali del reparto anticrimine del Ros dei carabinieri di Roma, negli uffici del Comando provinciale di Como. Marco Garatti è arrivato a casa dei genitori a Brescia e Matteo Pagani a Roma, Matteo Dell’Aira si è invece recato nella sua abitazione milanese. La conferenza stampa prevista per ieri nel capoluogo lombardo non ci sarà nemmeno oggi ed è «rimandata a data da destinarsi». '''Sommario'''
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ESTERO: '''In primo Piano'''
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Grecia. Scioperano i dipendenti pubblici '''MILANO: CARICHE A UN CORTEO PACIFICO DAL CAMPO DI TRIBONIANO'''
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Dipendenti pubblici in sciopero oggi in Grecia per protestare contro le misure di austerità introdotte dal governo per fronteggiare la crisi. In decine di migliaia incroceranno le braccia per chiedere di non concordare ulteriori tagli con Unione europea e il Fondo monetario internazionale con cui da ieri sono stati avviati i colloqui per discutere un pacchetto di aiuti. I Rom del campo di via Triboniano si erano mossi dal campo di via triboniano per raggiungere palazzo marino quando sono stati bloccati della polizia e caricati.Oggi ci sarebbe dovuta essere una loro manifestazione davanti il comune x chiedere il diritto a vivere dignitosamente, e rivendicare il loro diritto ad una casa.
Ieri tutta la comunità presente al campo aveva deciso di fare questo corteo ma, prima che fosse possibile, un ingente schieramento di forze del disordine gli ha impedito anche di uscire dal campo.
(CORRISPONDENZA ROR).
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PAPACONSTANTINOU, PRESTO DECISIONE SU AIUTI Il governo greco deciderà «presto e responsabilmente» se attivare o meno gli aiuti Ue-Fmi, ha detto il ministro delle finanze Giorgio Papaconstantinou, mentre gli osservatori finanziari sembrano d'accordo che la pressione dei mercati costringerà Atene ad accelerare i negoziati in corso sul meccanismo di sostegno. In un'intervista alla tv Alter, Papaconstantinou ha affermato che obiettivo del governo è «salvare il paese dal peggio». Marted il ministro aveva detto che i negoziati con Ue-Fmi, che sono entrati oggi nella seconda giornata, dureranno due settimane in vista di raggiungere un accordo, anche se «teoricamente» ciò potrebbe essere fatto «in qualsiasi momento». La stampa finanziaria (Naftemporiki, Capital) e no scrive stamane che la grande pressione su bond che ha registrato interessi sulle emissioni decennali dell'8%, «spingono ad accelerare» il processo decisionale. Si è persino parlato di un'ipotetica attivazione del meccanismo questo fine settimana, quando Papaconstantinou sarà a Washington alla riunione del Fmi e sabato incontrerà Dominique Strauss-Kahn, oppure subito dopo. Ma il governo mantiene la suspense e la Borsa di Atene ha aperto stamane al ribasso. '''ROMA - STAMANE PRESIDIO A DIFESA DELLA SEDE DEL 22'''
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- - - - - - - - Stamane si è tenuto l'ennesimo presidio per resistere contro il tentati di sgombero della sede che ospita da anni il movimento romano di femministe e lesbiche. l'ufficiale giudizioario ha rimandato il sopralluogo al prossimo luglio.
(CORRISPONDENZA ROR)
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 Afghanistan, espugnata roccaforte talebana nell'Uruzgan. Pare sia stato preso il Mullah Omar '''OSTIA - DOPO LO SGOMBERO DEL VITTORIO, DOMENICA CORTEO PER LE VIE DEL QUARTIERE'''
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Tra i catturati ci sarebbero i famosi comandanti talebani Mullah Sadiq, Mohammad Yaqub e Mullah Omar. Lo riferisce il comandante di polizia dell'Uruzgan-Kandahar
La polizia nazionale afgana e le Forze Isaf della Nato hanno espugnato il distretto di Gizab, che negli ultimi cinque anni era stata una delle roccaforti dei talebani nella provincia dell'Uruzgan. Tra i catturati ci sarebbero i famosi comandanti talebani Mullah Sadiq, Mohammad Yaqub e Mullah Omar. Secondo quanto riferito dal comandante di polizia dell'Uruzgan-Kandahar, Matiullah Popal, all'agenzia di stampa cinese 'Xinhua': "Le forze della polizia nazionale afgana guidate dalle truppe Nato hanno riconquistato il distretto di Gizab e arrestato quattro comandanti dei militanti, incluso il governatore Mullah Hikmat". Nell'operazione, ha sottolineato il poliziotto, non si sono verificati feriti tra i militari e né fra i civili. Le forze afgane sono state sostenute nel raid dalle truppe australiane. Canberra ha inviato oltre 1.300 truppe in Afghanistan. Al momento i talebani non hanno rilasciato alcun commento.
Ascoltiamo un aggiornamneto raccolto da radioondarossa stamttina con un compagno di ostia.
(CORRISPONDENZA ROR)
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- - - - - '''VAL DI SUSA: ENNESIMA PROVOCAZIONE AL PRESIDIO NO TAV'''
 
Ennesima provocazione istituzionale oggi contro i No Tav. Attorno alle 11 i tecnici della Smat (società torinese di servizi idrici) si sono presentati allo storico presidio di Susa annunciando di voler sgomberare la struttura per poter effettuare dei lavori ad un acquedotto.
(CORRISPONDENZA ROD'U)
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 Thailandia, esercito intima alle camicie rosse di sgomberare la piazza prima di passare alla forza '''CARCERI - ENNESIMO SUICIDIO, SIAMO A 26 DALL'INIZIO DELL'ANNO'''
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Il 10 aprile scorso, un tentativo di far sfollare i manifestanti si è trasformato in un violento scontro con 25 morti
"Non resta più molto tempo" prima di una operazione militare. E' con questo annuncio che l'esercito thailandese ha cercato questa mattina di disperdere i manifestanti anti-governativi da giorni accampati nel centro della capitale Bangkok per richiedere lo scioglimento del parlamento ed elezioni anticipate. "Allo scopo di disperdere la folla - ha detto il portavoce dell'esercito, il colonnello Sunsern Kaewkumnerd - le autorità prenderanno misure decisive e sarà il caos. Non vogliamo che rischiate la vostra vita. Se ci sarà un conflitto potreste essere colpiti da proiettili vaganti". Le camicie rosse, sostenitori dell'ex premier deposto Thaksin Shinawatra, sono già state vittime di un tentativo delle forze dell'ordine di disperdere i manifestanti di un quartiere della città vecchia. Era il 10 aprile. Il risultato fu uno scontro violento che ha provocato 25 morti.
Ennesimo suicidio nelle sovraffollate carceri italiane: Aldo Caselli, 44 anni, tossicodipendente detenuto nel carcere di Reggio Emilia, si è tolto la vita stanotte. Il 44enne, in carcere da tre giorni dopo aver trascorso in passato un altro periodo in galera, avrebbe annodato le lenzuola alle sbarre della cella per impiccarsi Quello di oggi, secondo le stime dello stesso Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, è il 26esimo suicidio dall'inizio dell'anno. 76, invece, i detenuti morti da gennaio a oggi.
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- - - - - - - - ''''SCACCO AL RAKET DELLE CASE POPOLARI A QUARTO OGGIARO.Un ex ispettore fra i cinque arrestati: chiedeva prestazioni sessuali alle inquiline'''
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SRAELE: NETANYAHU A USA, NESSUNO STOP INSEDIAMENTI A GERUSALEMME EST = Gerusalemme, 22 apr. - (Adnkronos/Aki) - Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto le richieste del presidente americano Barack Obama di metter fine alla costruzione di insediamenti a Gerusalemme Est. Lo ha confermato il suo ufficio oggi rispondendo al 'Wall Street Journal', che sosteneva che Netanyahu avrebbe accettato di mettere in pratica alcune misure per la pace chieste dagli Usa e che riguardavano l'edilizia, il rilascio di alcuni detenuti prigionieri in Israele e lo snellimento dell'embargo nella Striscia di Gaza. Israele e gli Stati Uniti hanno condotto vari negoziati negli ultimi giorni per cercare di colmare il divario esistente tra le diverse posizioni rispetto ai negoziati di pace con l'Autorità nazionale palestinese (Anp). Washington ha chiesto che il piano edilizio a Gerusalemme Est fosse fermato per almeno quattro mesi. Da ieri, intanto, il massimo esperto in Medioriente della Casa Bianca, Dan Shapiro, è in Israele con una delegazione di cui fa parte David Hale, vice inviato americano in Medioriente. I loro colloqui con la leadership israeliana continueranno oggi, mentre vi è totale silenzio sul loro contenuto. Il dialogo tra Israele e l'amministrazione Usa continuerà la prossima settimana, quando il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak sarà in visita a Washington. Scacco al racket delle occupazioni abusive nelle case del Comune a Milano. C'è anche un pubblico funzionario, un ex ispettore della Gefi (che all'epoca dei fatti contestati gestiva per conto di Palazzo Marino gli alloggi oggetto delle perquisizioni) tra i cinque arrestati dell' operazione antiracket condotta dalla squadra mobile e dal commissariato Quarto Oggiaro nell'omonimo quartiere della città. Si tratta di Marco Veniani, 55 anni, accusato di chiedere sesso agli inquilini abusivi per cancellare la pratica dello sgombero.
Il gruppo aveva messo in atto un un sistema per gestire gli alloggi popolari e rompere i lucchetti degli appartamenti, dandoli poi a chi sborsava un prezzo fra i 1.500 e i 2.500 euro. Le accuse sarebbero di associazione per delinquere finalizzata alla compravendita di occupazioni abusive in alloggi pubblici e concussione, in quanto l'uomo era incaricato di pubblico servizio. Gli altri quattro destinatari delle ordinanze sono Giorgio De Martino, 66 anni, e Vincenzo Sannino, 63, custodi degli immobili in via Pascarella ai civici 18 e 20; Gaetano Camassa, pluripregiudicato di 69 anni, e Salvatore Rizzo, 49, che veniva usato come manovale per sfondare le porte. Il gip nel suo provvedimento ricorda le denunce dell'associazione Sos racket e usura, che nei mesi scorsi hanno portato ad altri arresti, in particolare attraverso un video che ha fatto scattare l'inchiesta
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  Israele, soldati accusati di aver utilizzato ragazzo palestinese come 'scudo umano' in Cisgiordania ESTERI
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Un portavoce del ministero della Difesa israeliano ha fatto sapere oggi che sarà condotta un'inchiesta interna all'esercito, per verificare l'accusa secondo cui alcuni soldati avrebbero usato un ragazzo palestinese di 14 anni come scudo umano per entrare in un sobborgo di Hebron, in Cisgiordania.
L'agenzia palestinese Maan ha denunciato per prima il fatto, che sarebbe avvenuto il 16 aprile nell'abitato di Beit Ummar. Attivisti di una organizzazione palestinese, la Pnp, hanno diffuso inoltre immagini che documentano quanto accaduto. Il ragazzo sarebbe stato anche trattenuto per un paio d'ore, picchiato e costretto a bere un "liquido contaminato", che pare avergli causato una intossicazione.
'''CINA: ENNESIMO SUICIDIO DI UN LAVORATORE.Il mistero cinese della FoxConn'''
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- - - - - - - "Ci trattano come macchine da produzione". Otto dipendenti si sono tolti la vita nell'ultimo anno. E trenta ci hanno provato. Tra condizioni di lavoro e spiriti maligni da debellare, ecco cosa succede in una delle principali aziende di hit-tech oriental.
OTTO in un anno e almeno trenta tentativi non riusciti. E' il numero dei suicidi avvenuti tra i dipendenti e gli operai della FoxConn, uno dei principali produttori di tecnologia per i grandi marchi internazionali, con oltre 300.000 lavoratori. Che nella gigantesca fabbrica di Shenzen realizzano hi-tech di alto livello soprattutto per Apple.
Demoni cinesi. Per otto o nove suicidi riusciti, solo nell'ultimo mese altri trenta dipendenti hanno tentato di togliersi la vita. Una sequenza inquietante, il primo un anno fa.
Incidenti e mobbing. FoxConn non è il solo produttore di tecnologia in Cina a finire sulle pagine di cronaca per incidenti e morti tra gli operai. Anche Wintek, un'altra azienda che produce componenti per iPhone, ha appena ricevuto una convocazione in tribunale da 44 lavoratori, esposti all'agente chimico n-exhane, utilizzato per lucidare gli schermi. Un prodotto più efficace dell'alcol, ma anche estremamente dannoso per il sistema nervoso: l'esposizione può portare alla paralisi. La Wintek ha licenziato il manager responsabile dell'adozione dell'agente tossico, ma intanto 62 operai sono finiti in ospedale, alcuni in gravi condizioni.
"Siamo macchine da produzione". Per quanto riguarda FoxConn, sono almeno quattro i lavoratori deceduti per la contaminazione con l'exhane, e le lamentele tra gli operai per le condizioni in fabbrica e le pressioni psicologiche sono all'ordine del giorno. "Siamo addestrati per diventare macchine da produzione - dichiara una dipendente al blog Shangaiist - e veniamo trattati senza rispetto. I rimproveri sono la norma e la nostra autostima è a zero". Intanto l'azienda dichiara di non aver alcun intento persecutorio nei confronti dei dipendenti.
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IRAQ: AL-JAZEERA MOSTRA FOTO DETENUTI TORTURATI NEL CARCERE DI AL-MUTHANN
IRAQ: AL-JAZEERA MOSTRA FOTO DETENUTI TORTURATI NEL CARCERE DI AL-MUTHANNA = Baghdad, 22 apr. - (Aki) - La tv araba 'al-Jazeerà ha mostrato oggi per la prima volta le foto di alcuni cittadini iracheni che sostengono di aver subito pesanti torture durante la loro detenzione nel carcere dell'aeroporto di al-Muthanna, a Baghdad. Uno di loro ha rivelato alla tv qatariota di aver subito torture da parte dei dirigenti del carcere e di essere stato rilasciato grazie all'intervento del ministero dei Diritti Umani. Un secondo ex detenuto sostiene che le torture avvenivano alla presenza dei familiari delle vittime in modo da spingere gli arrestati a confessare di essere collusi con il terrorismo. Le violenze, prosegue l'uomo, sarebbero proseguite anche dopo un'ispezione dei funzionari del ministero per i Diritti Umani di Baghdad. La questione del carcere segreto di al-Muthanna, nella capitale irachena, è stata sollevata dal quotidiano 'Los Angeles Times', secondo il quale sarebbero stati torturati centinaia di detenuti sunniti. Il giornale statunitense ha pubblicato il 18 aprile un rapporto sulla prigione, parlando di prigionieri torturati con elettroshock, simulazione di soffocamento con buste di plastica e percosse, che avrebbero causato la morte di un detenuto a gennaio. Alla luce di queste notizie, Amnesty International ha chiesto alle autorità irachene di aprire un'inchiesta. Il premier Nuri al-Maliki ha dichiarato di non essere a conoscenza di questi abusi.
'''GRECIA - MOBILITAZIONI DIFFUSE NELLA GIORNATA DI SCIOPERO GENERALE'''

Migliaia di persone sono oggi in piazza in Grecia per il nuovo sciopero generale di 24 ore. Fermi il traffico marittimo, ferroviario, stradale e aereo per le isole. Non sono invece colpiti i voli internazionali perch i controllori non hanno aderito alla protesta. Chiusi anche ospedali, scuole, uffici pubblici, ministeri e banche. Non incrociano le braccia invece i giornalisti, per garantire copertura mediatica alle iniziative di piazza. I sindacati hanno convocato le proteste per dire 'no' a quella che definiscono una "riforma antisociale e neoliberale dei salari e delle pensioni varata dal governo socialista con la complicità della cosiddetta "troika" (Ue,Bce e Fmi). La riforma, che dovrebbe arrivare in parlamento a fine mese, riduce fino al 15% gli emolumenti innalzando da 2 a 7 anni l'età pensionistica. Diverse le iniziative di piazza messe in campo in mattinata contro i tagli draconiani imposti ai greci dalle istituzioni nazionali ed internazionali. I dipendenti pubblici affiliati al sindacato Adedy e quelli del settore privato, affiliati alla Gsee si sono radunati al centro di Atene, con la parola d'ordine "Insieme, possiamo" e striscioni che invocano "Giù le mani dalle pensioni". Dalla vicina piazza Omonia parte invece la manifestazione del sindacato comunista Pame, come sempre separata, al grido 'Fuori Ue-Fmi' e "Le misure non passeranno". Prima del corteo militanti del Pame hanno occupato il Ministero del Lavoro. In piazza in Grecia oggi anche numerosi esponenti della sinistra parlamentare radicale e del movimento anarchico. Contro questi ultimi, secondo l'Ansa, la polizia ha compiuto oggi una retata preventiva nel quartiere ateniese di Exarchia. 20 le persone fermate.
(CORRISPONDENZA ROD'U)

'''ETA, ARRESTATO IN FRANCIA PRESUNTO CAPO MILITARE INSIEME AD ALTRE TRE PERSONE IN OPERAZIONE FRANCO-SPAGNOLA'''

Quattro presunti membri dell'Eta sono stati arrestati all'alba di oggi a Bayonne, in Francia, nell'ambito di un'operazione congiunta della polizia francese e della Guardia Civile spagnola, in collaborazione con il Centro nazionale di intelligence iberica. Fra gli arrestati, informano fonti del ministero degli Interni, c'è Mikel Kabikoitz Carrera Sarobe, alias «Ata», ritenuto il numero uno della direzione militare dell'Eta. Gli altri tre presunti membri dell'organizzazione finiti in manette sono: Arkaitz Aguirregabiria del Barrio, Maite Aranalde Ljurco e Benoit Aramendi. In stato di fermo anche Laetitia Chevalier, compagna di Aramendi, che era con lui in casa nel momento dell'arresto. L'identità degli arrestati dovrà essere confermata dopo i riscontri delle impronte digitali.




















ESTERI

.GRECIA; MIGLIAIA IN PIAZZA CONTRO LA RIFORMA PENSIONI SCIOPERO GENERALE PARALIZZA IL PAESE, 20 MAG -

Migliaia di persone sono scese oggi in piazza ad Atene, a Salonicco e nel resto della Grecia in occasione di un nuovo sciopero generale di 24 ore contro l'austerity e per chiedere la cancellazione della riforma delle pensioni che oggi praticamente paralizza il paese per la quarta volta dall'inizio della crisi. Mentre militanti del sindacato comunista Pame hanno questa mattina occupato simbolicamente il Ministero del Lavoro, i dipendenti pubblici affiliati al sindacato Adedy e quelli del settore privato, affiliati alla Gsee, cui si aggiungono tradizionalmente esponenti della sinistra parlamentare radicale e del movimento anarchico, si sono radunati al centro di Atene, con la parola d'ordine «Insieme, possiamo» e striscioni che invocano «Giù le mani dalle pensionì. Dalla vicina piazza Omonia parte invece la manifestazione del sindacato comunista Pame, come sempre separata, al grido 'Fuori Ue-Fmì e »Le misure antioperaie non passeranno«. Tutti marceranno fino al parlamento. Lo sciopero odierno ha fermato il traffico marittimo, ferroviario, stradale interurbano, e parzialmente quello urbano e aereo per le isole. Non sono invece colpiti i voli internazionali perchè i controllori non hanno aderito alla protesta per non infliggere un ulteriore colpo al già declinante turismo. Chiusi invece ospedali (salvo le emergenze), scuole (ma non gli esami), uffici pubblici, ministeri, banche. Non incrociano le braccia oggi neppure i giornalisti, dopo che il 5 maggio scorso erano precipitosamente tornati al lavoro quando tre persone erano rimaste uccise ai margini di una manifestazione durante l'ultimo sciopero generale. I sindacati hanno convocato le proteste per dire 'nò alla »riforma antisociale e neoliberale« delle pensioni varata dal governo socialista con la complicità della »troika« (Ue,Bce e Fmi). Secondo i sindacati la riforma, che dovrebbe arrivare in parlamento a fine mese, riduce fino al 15% gli emolumenti innalzando da 2 a 7 anni l'età pensionistica. Le rappresentanze dei lavoratori, incoraggiate da sondaggi indicanti che la maggioranza dei Greci, e l'80% dei dipendenti pubblici sono pronti a scendere in piazza, avvertono che vi saranno nuove proteste se il governo non modificherà la legge.

Thailandia. Scontri a fuoco nella notte e stamattina
Scontri a fuoco sono continuati nella notte e questa mattina in diverse zone della Tailandia ma, almeno a Bangkok, i militari sembrano aver assunto il controllo della situazione: lo riferiscono fonti missionarie della Misna, mentre nella capitale continuano a bruciare alcuni degli edifici dati alle fiamme dalle camicie rosse. Dopo l’avanzata decisiva di esercito e polizia nel centro di Bangkok, occupato dai manifestanti anti-governativi da marzo, il governo ha esteso il coprifuoco notturno fino a sabato. Questa misura, dicono alla Misna, si lega anche ai disordini in diverse città del nord e del nord-est considerate roccaforti del movimento anti-governativo che fa riferimento all’ex-primo ministro in esilio Thaksin Shinawatra. Secondo le fonti missionarie, gruppi di camicie rosse hanno dato alle fiamme uffici pubblici e ingaggiato scontri con la polizia a Chiang Mai, Ubon Ratchathani, Udon Thani e Khon Kaen. Lo stato di emergenza in vigore da Bangkok alle frontiere settentrionali con il Myammar, il Laos e il Vietnam consente di condannare a morte i «terroristi», in sostanza chiunque sia arrestato nell’atto di compiere atti violenti o appiccare incendi. Questa mattina i principali quotidiani della Thailandia proponevano in prima pagina le foto delle violenze: in molti casi le colonne di fumo e fiamme che si sono levate per tutta la giornata di ieri dal Central World, uno dei centri commerciali più grandi dell’Asia, esteso su una superficie di 550 mila metri quadrati. Difficile determinare con precisione il bilancio degli scontri di Bangkok, cominciati con l’occupazione del quartiere di Ratchaprasong e sfociati ieri nell’assalto finale dei militari. Secondo le fonti della Misna sei cadaveri sarebbero stati trovati nel tempio di Wat Pathumwanaram, dove ieri si era asserragliato un gruppo di «irriducibili». Fonti di stampa locali riferiscono di almeno 75 vittime dall’inizio della crisi, più di 10 soltanto ieri. Con questi numeri è difficile immaginare, almeno nel prossimo futuro, una riduzione delle tensioni politiche e sociali. Ieri la Corte suprema della Thailandia ha emesso un mandato di arresto per «terrorismo» nei confronti di Shinawatra, accusato di aver finanziato e sostenuto ancora una volta la protesta delle camicie rosse. L’ex-primo ministro, un controverso uomo d’affari alla guida di un impero mediatico e finanziario, era stato rovesciato nel 2006 dall’intervento dei militari. Nonostante il sostegno di settori importanti della società rurale, conquistato grazie a misure giudicate da alcuni osservatori populiste, Shinawatra era stato poi condannato a due anni di carcere per corruzione.



 ETA, ARRESTATO IN FRANCIA PRESUNTO CAPO MILITARE INSIEME AD ALTRE TRE PERSONE IN OPERAZIONE FRANCO-SPAGNOLA Quattro presunti membri dell'Eta sono stati arrestati all'alba di oggi a Bayonne, in Francia, nell'ambito di un'operazione congiunta della polizia francese e della Guardia Civile spagnola, in collaborazione con il Centro nazionale di intelligence iberica. Fra gli arrestati, informano fonti del ministero degli Interni, c'è Mikel Kabikoitz Carrera Sarobe, alias «Ata», ritenuto il numero uno della direzione militare dell'Eta. Gli altri tre presunti membri dell'organizzazione finiti in manette sono: Arkaitz Aguirregabiria del Barrio, Maite Aranalde Ljurco e Benoit Aramendi. In stato di fermo anche Laetitia Chevalier, compagna di Aramendi, che era con lui in casa nel momento dell'arresto. L'identità degli arrestati dovrà essere confermata dopo i riscontri delle impronte digitali.

INTERNI

Carceri. Un altro suicidio, a Reggio Emilia
Ennesimo suicidio nelle sovraffollate carceri italiane: un detenuto di 44 anni si è tolto la vita a Reggio Emilia. L’uomo, che era in carcere da pochi giorni avrebbe annodato le lenzuola alle sbarre della cella per impiccarsi. Quello di oggi, secondo le stime del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, è il 26/o suicidio dall’inizio dell’anno. A Reggio Emilia, il 27 marzo, si era suicidato un’altra persona.

SCUOLA : ANCHE PRESIDI DENUNCIANO I TAGLI

I presidi delle 345 scuole dell'Asal (l'Associazione scuole autonome del Lazio) prendono carta e penna. E, per il secondo anno consecutivo, denunciano in una lettera indirizzata a 200mila genitori la situazione finanziaria degli istituti e le ripercussioni che i tagli avranno sulla qualità del servizio. Dalle aule più sporche alla riduzione dei corsi di recupero. "Il finanziamento complessivo che ci è stato destinato è insufficiente per assicurare il regolare funzionamento del servizio" si legge nel documento. "Le poche migliaia di euro garantite per supplenze, funzionamento ed esami di Stato bastano appena per coprire le sole necessità di sostituzione dei docenti assenti nei primi mesi dell'anno" continuano i dirigenti, ricordando come le spese per le supplenze, ad oggi, non siano garantite.
A ciò si aggiungono i tagli al personale, che da settembre lasceranno a casa 1.830 insegnanti e 1.300 non docenti solo nel Lazio e che, alle elementari, si ripercuoteranno sul tempo pieno: su 1.145 classi a 40 ore ne partiranno solo 929. "L'aumento del tempo pieno di cui parla la Gelmini è falso: dà per scontato che elimineremo le compresenze e useremo quelle ore per tappare i buchi - spiega Paolo Mazzoli, presidente dell'Asal - ma il decreto n. 89 del 2009 stabilisce che le classi a tempo pieno debbano avere due insegnanti".

Arriva a Roma il cardinale filo-golpista. È il salesiano honduregno Oscar Andrés Maradiaga, arcivescovo di Tegugigalpa e presidente della Caritas internazionale. Lo scorso anno sponsorizzò in Honduras il colpo di Stato militare e di Roberto Micheletti che destituì il presidente legittimo, Manuel Zelaya, sequestrato dall’esercito ed espulso dal Paese. Mentre l’Onu e altre organizzazioni internazionali condannavano il golpe, Maradiaga – molto critico per l’avvicinamento dell’Honduras al Venezuela di Chavez e in linea con una tradizione di vescovi latinoamericani simpatizzanti dei regimi autoritari – lo legittimava, asserendo che si trattava dell’inizio di “un nuovo cammino” e di un “un nuovo punto di partenza per il dialogo, il consenso e la riconciliazione” e invitando il deposto presidente Zelaya, espulso in Costa Rica, a non rientrare in Honduras perché “un’azione precipitosa, un ritorno nel Paese in questo momento, potrebbe scatenare un bagno di sangue” mentre fino ad ora “non è morto un solo honduregno”. Eppure che il Cofadeh (il Comitato dei famigliari delle vittime e del desaparecidos) aveva contato 16 uccisi, 500 feriti e oltre mille arresti solo nei giorni del golpe.
Il cardiMale, come lo hanno ribattezzato in Honduras, Maradiaga – entrato nel 2005 nella lista dei papabili quando venne poi eletto pontefice Ratzinger e tutt’ora fra i possibili candidati alla successione del papa tedesco – si trova in questi giorni a Roma: ha aperto un corso per diplomatici provenienti dall’America Latina presso l’Università pontificia gregoriana; e questo pomeriggio, all’Istituto italo-latinoamericano di Roma, dove è stato invitato dalla Comunità di Sant’Egidio di Andrea Riccardi per tenere una conferenza sul tema “Oltre la violenza e la povertà, proposte di cambiamento per l’America Latina”, potrebbero esserci iniziative di protesta. Intanto Rifondazione Comunista, Rete Radiè Resch, Amig@s dei Sem Terra e altre associazioni e comunità di base hanno scritto una lettera al segretario generale dell’Iila e a Sant’Egidio in cui dichiarano Maradiaga “persona non grata”. C’è un precedente: a novembre il cardinale avrebbe dovuto ricevere una laurea honoris causa insieme all’ex presidente del Fmi Michel Camdessus da parte dell’Istituto cattolico di Parigi ma la cerimonia venne annullata per le proteste dell’associazionismo e di vasti settori dell’opinione pubblica francese.

CAVALLI IMBIZZARITI SUL GRA:

ROMA (20 maggio) - Brutta sorpresa per gli automobilisti che questa notte si sono imbattuti sul Raccordo, tra la Tuscolana e l’Anagnina, in un branco di cavalli fuggiti da un allevamento della zona.
Sette animali spaventati e imbizzarriti vagavano sulla strada tra le auto costrette a pericolosi slalom. I cavalli erano fuggiti da un recinto, intorno alle 5, dove qualcuno aveva tentato di rubarli. Una volta forzato il cancello della stalla, i ladri non sono riusciti a controllare gli animali che sono scappati verso il Raccordo. I cavalli sono stati catturati prima dell’alba e riportati nella loro stalla.

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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

MILANO: CARICHE A UN CORTEO PACIFICO DAL CAMPO DI TRIBONIANO

I Rom del campo di via Triboniano si erano mossi dal campo di via triboniano per raggiungere palazzo marino quando sono stati bloccati della polizia e caricati.Oggi ci sarebbe dovuta essere una loro manifestazione davanti il comune x chiedere il diritto a vivere dignitosamente, e rivendicare il loro diritto ad una casa. Ieri tutta la comunità presente al campo aveva deciso di fare questo corteo ma, prima che fosse possibile, un ingente schieramento di forze del disordine gli ha impedito anche di uscire dal campo. (CORRISPONDENZA ROR).

ROMA - STAMANE PRESIDIO A DIFESA DELLA SEDE DEL 22

Stamane si è tenuto l'ennesimo presidio per resistere contro il tentati di sgombero della sede che ospita da anni il movimento romano di femministe e lesbiche. l'ufficiale giudizioario ha rimandato il sopralluogo al prossimo luglio. (CORRISPONDENZA ROR)

OSTIA - DOPO LO SGOMBERO DEL VITTORIO, DOMENICA CORTEO PER LE VIE DEL QUARTIERE

Ascoltiamo un aggiornamneto raccolto da radioondarossa stamttina con un compagno di ostia. (CORRISPONDENZA ROR)

VAL DI SUSA: ENNESIMA PROVOCAZIONE AL PRESIDIO NO TAV

Ennesima provocazione istituzionale oggi contro i No Tav. Attorno alle 11 i tecnici della Smat (società torinese di servizi idrici) si sono presentati allo storico presidio di Susa annunciando di voler sgomberare la struttura per poter effettuare dei lavori ad un acquedotto. (CORRISPONDENZA ROD'U)

CARCERI - ENNESIMO SUICIDIO, SIAMO A 26 DALL'INIZIO DELL'ANNO

Ennesimo suicidio nelle sovraffollate carceri italiane: Aldo Caselli, 44 anni, tossicodipendente detenuto nel carcere di Reggio Emilia, si è tolto la vita stanotte. Il 44enne, in carcere da tre giorni dopo aver trascorso in passato un altro periodo in galera, avrebbe annodato le lenzuola alle sbarre della cella per impiccarsi Quello di oggi, secondo le stime dello stesso Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, è il 26esimo suicidio dall'inizio dell'anno. 76, invece, i detenuti morti da gennaio a oggi.

'SCACCO AL RAKET DELLE CASE POPOLARI A QUARTO OGGIARO.Un ex ispettore fra i cinque arrestati: chiedeva prestazioni sessuali alle inquiline

Scacco al racket delle occupazioni abusive nelle case del Comune a Milano. C'è anche un pubblico funzionario, un ex ispettore della Gefi (che all'epoca dei fatti contestati gestiva per conto di Palazzo Marino gli alloggi oggetto delle perquisizioni) tra i cinque arrestati dell' operazione antiracket condotta dalla squadra mobile e dal commissariato Quarto Oggiaro nell'omonimo quartiere della città. Si tratta di Marco Veniani, 55 anni, accusato di chiedere sesso agli inquilini abusivi per cancellare la pratica dello sgombero. Il gruppo aveva messo in atto un un sistema per gestire gli alloggi popolari e rompere i lucchetti degli appartamenti, dandoli poi a chi sborsava un prezzo fra i 1.500 e i 2.500 euro. Le accuse sarebbero di associazione per delinquere finalizzata alla compravendita di occupazioni abusive in alloggi pubblici e concussione, in quanto l'uomo era incaricato di pubblico servizio. Gli altri quattro destinatari delle ordinanze sono Giorgio De Martino, 66 anni, e Vincenzo Sannino, 63, custodi degli immobili in via Pascarella ai civici 18 e 20; Gaetano Camassa, pluripregiudicato di 69 anni, e Salvatore Rizzo, 49, che veniva usato come manovale per sfondare le porte. Il gip nel suo provvedimento ricorda le denunce dell'associazione Sos racket e usura, che nei mesi scorsi hanno portato ad altri arresti, in particolare attraverso un video che ha fatto scattare l'inchiesta

ESTERI

CINA: ENNESIMO SUICIDIO DI UN LAVORATORE.Il mistero cinese della FoxConn

"Ci trattano come macchine da produzione". Otto dipendenti si sono tolti la vita nell'ultimo anno. E trenta ci hanno provato. Tra condizioni di lavoro e spiriti maligni da debellare, ecco cosa succede in una delle principali aziende di hit-tech oriental. OTTO in un anno e almeno trenta tentativi non riusciti. E' il numero dei suicidi avvenuti tra i dipendenti e gli operai della FoxConn, uno dei principali produttori di tecnologia per i grandi marchi internazionali, con oltre 300.000 lavoratori. Che nella gigantesca fabbrica di Shenzen realizzano hi-tech di alto livello soprattutto per Apple. Demoni cinesi. Per otto o nove suicidi riusciti, solo nell'ultimo mese altri trenta dipendenti hanno tentato di togliersi la vita. Una sequenza inquietante, il primo un anno fa. Incidenti e mobbing. FoxConn non è il solo produttore di tecnologia in Cina a finire sulle pagine di cronaca per incidenti e morti tra gli operai. Anche Wintek, un'altra azienda che produce componenti per iPhone, ha appena ricevuto una convocazione in tribunale da 44 lavoratori, esposti all'agente chimico n-exhane, utilizzato per lucidare gli schermi. Un prodotto più efficace dell'alcol, ma anche estremamente dannoso per il sistema nervoso: l'esposizione può portare alla paralisi. La Wintek ha licenziato il manager responsabile dell'adozione dell'agente tossico, ma intanto 62 operai sono finiti in ospedale, alcuni in gravi condizioni. "Siamo macchine da produzione". Per quanto riguarda FoxConn, sono almeno quattro i lavoratori deceduti per la contaminazione con l'exhane, e le lamentele tra gli operai per le condizioni in fabbrica e le pressioni psicologiche sono all'ordine del giorno. "Siamo addestrati per diventare macchine da produzione - dichiara una dipendente al blog Shangaiist - e veniamo trattati senza rispetto. I rimproveri sono la norma e la nostra autostima è a zero". Intanto l'azienda dichiara di non aver alcun intento persecutorio nei confronti dei dipendenti.

GRECIA - MOBILITAZIONI DIFFUSE NELLA GIORNATA DI SCIOPERO GENERALE

Migliaia di persone sono oggi in piazza in Grecia per il nuovo sciopero generale di 24 ore. Fermi il traffico marittimo, ferroviario, stradale e aereo per le isole. Non sono invece colpiti i voli internazionali perch i controllori non hanno aderito alla protesta. Chiusi anche ospedali, scuole, uffici pubblici, ministeri e banche. Non incrociano le braccia invece i giornalisti, per garantire copertura mediatica alle iniziative di piazza. I sindacati hanno convocato le proteste per dire 'no' a quella che definiscono una "riforma antisociale e neoliberale dei salari e delle pensioni varata dal governo socialista con la complicità della cosiddetta "troika" (Ue,Bce e Fmi). La riforma, che dovrebbe arrivare in parlamento a fine mese, riduce fino al 15% gli emolumenti innalzando da 2 a 7 anni l'età pensionistica. Diverse le iniziative di piazza messe in campo in mattinata contro i tagli draconiani imposti ai greci dalle istituzioni nazionali ed internazionali. I dipendenti pubblici affiliati al sindacato Adedy e quelli del settore privato, affiliati alla Gsee si sono radunati al centro di Atene, con la parola d'ordine "Insieme, possiamo" e striscioni che invocano "Giù le mani dalle pensioni". Dalla vicina piazza Omonia parte invece la manifestazione del sindacato comunista Pame, come sempre separata, al grido 'Fuori Ue-Fmi' e "Le misure non passeranno". Prima del corteo militanti del Pame hanno occupato il Ministero del Lavoro. In piazza in Grecia oggi anche numerosi esponenti della sinistra parlamentare radicale e del movimento anarchico. Contro questi ultimi, secondo l'Ansa, la polizia ha compiuto oggi una retata preventiva nel quartiere ateniese di Exarchia. 20 le persone fermate. (CORRISPONDENZA ROD'U)

ETA, ARRESTATO IN FRANCIA PRESUNTO CAPO MILITARE INSIEME AD ALTRE TRE PERSONE IN OPERAZIONE FRANCO-SPAGNOLA

Quattro presunti membri dell'Eta sono stati arrestati all'alba di oggi a Bayonne, in Francia, nell'ambito di un'operazione congiunta della polizia francese e della Guardia Civile spagnola, in collaborazione con il Centro nazionale di intelligence iberica. Fra gli arrestati, informano fonti del ministero degli Interni, c'è Mikel Kabikoitz Carrera Sarobe, alias «Ata», ritenuto il numero uno della direzione militare dell'Eta. Gli altri tre presunti membri dell'organizzazione finiti in manette sono: Arkaitz Aguirregabiria del Barrio, Maite Aranalde Ljurco e Benoit Aramendi. In stato di fermo anche Laetitia Chevalier, compagna di Aramendi, che era con lui in casa nel momento dell'arresto. L'identità degli arrestati dovrà essere confermata dopo i riscontri delle impronte digitali.

ESTERI

.GRECIA; MIGLIAIA IN PIAZZA CONTRO LA RIFORMA PENSIONI SCIOPERO GENERALE PARALIZZA IL PAESE, 20 MAG -

Migliaia di persone sono scese oggi in piazza ad Atene, a Salonicco e nel resto della Grecia in occasione di un nuovo sciopero generale di 24 ore contro l'austerity e per chiedere la cancellazione della riforma delle pensioni che oggi praticamente paralizza il paese per la quarta volta dall'inizio della crisi. Mentre militanti del sindacato comunista Pame hanno questa mattina occupato simbolicamente il Ministero del Lavoro, i dipendenti pubblici affiliati al sindacato Adedy e quelli del settore privato, affiliati alla Gsee, cui si aggiungono tradizionalmente esponenti della sinistra parlamentare radicale e del movimento anarchico, si sono radunati al centro di Atene, con la parola d'ordine «Insieme, possiamo» e striscioni che invocano «Giù le mani dalle pensionì. Dalla vicina piazza Omonia parte invece la manifestazione del sindacato comunista Pame, come sempre separata, al grido 'Fuori Ue-Fmì e »Le misure antioperaie non passeranno«. Tutti marceranno fino al parlamento. Lo sciopero odierno ha fermato il traffico marittimo, ferroviario, stradale interurbano, e parzialmente quello urbano e aereo per le isole. Non sono invece colpiti i voli internazionali perchè i controllori non hanno aderito alla protesta per non infliggere un ulteriore colpo al già declinante turismo. Chiusi invece ospedali (salvo le emergenze), scuole (ma non gli esami), uffici pubblici, ministeri, banche. Non incrociano le braccia oggi neppure i giornalisti, dopo che il 5 maggio scorso erano precipitosamente tornati al lavoro quando tre persone erano rimaste uccise ai margini di una manifestazione durante l'ultimo sciopero generale. I sindacati hanno convocato le proteste per dire 'nò alla »riforma antisociale e neoliberale« delle pensioni varata dal governo socialista con la complicità della »troika« (Ue,Bce e Fmi). Secondo i sindacati la riforma, che dovrebbe arrivare in parlamento a fine mese, riduce fino al 15% gli emolumenti innalzando da 2 a 7 anni l'età pensionistica. Le rappresentanze dei lavoratori, incoraggiate da sondaggi indicanti che la maggioranza dei Greci, e l'80% dei dipendenti pubblici sono pronti a scendere in piazza, avvertono che vi saranno nuove proteste se il governo non modificherà la legge.

Thailandia. Scontri a fuoco nella notte e stamattina Scontri a fuoco sono continuati nella notte e questa mattina in diverse zone della Tailandia ma, almeno a Bangkok, i militari sembrano aver assunto il controllo della situazione: lo riferiscono fonti missionarie della Misna, mentre nella capitale continuano a bruciare alcuni degli edifici dati alle fiamme dalle camicie rosse. Dopo l’avanzata decisiva di esercito e polizia nel centro di Bangkok, occupato dai manifestanti anti-governativi da marzo, il governo ha esteso il coprifuoco notturno fino a sabato. Questa misura, dicono alla Misna, si lega anche ai disordini in diverse città del nord e del nord-est considerate roccaforti del movimento anti-governativo che fa riferimento all’ex-primo ministro in esilio Thaksin Shinawatra. Secondo le fonti missionarie, gruppi di camicie rosse hanno dato alle fiamme uffici pubblici e ingaggiato scontri con la polizia a Chiang Mai, Ubon Ratchathani, Udon Thani e Khon Kaen. Lo stato di emergenza in vigore da Bangkok alle frontiere settentrionali con il Myammar, il Laos e il Vietnam consente di condannare a morte i «terroristi», in sostanza chiunque sia arrestato nell’atto di compiere atti violenti o appiccare incendi. Questa mattina i principali quotidiani della Thailandia proponevano in prima pagina le foto delle violenze: in molti casi le colonne di fumo e fiamme che si sono levate per tutta la giornata di ieri dal Central World, uno dei centri commerciali più grandi dell’Asia, esteso su una superficie di 550 mila metri quadrati. Difficile determinare con precisione il bilancio degli scontri di Bangkok, cominciati con l’occupazione del quartiere di Ratchaprasong e sfociati ieri nell’assalto finale dei militari. Secondo le fonti della Misna sei cadaveri sarebbero stati trovati nel tempio di Wat Pathumwanaram, dove ieri si era asserragliato un gruppo di «irriducibili». Fonti di stampa locali riferiscono di almeno 75 vittime dall’inizio della crisi, più di 10 soltanto ieri. Con questi numeri è difficile immaginare, almeno nel prossimo futuro, una riduzione delle tensioni politiche e sociali. Ieri la Corte suprema della Thailandia ha emesso un mandato di arresto per «terrorismo» nei confronti di Shinawatra, accusato di aver finanziato e sostenuto ancora una volta la protesta delle camicie rosse. L’ex-primo ministro, un controverso uomo d’affari alla guida di un impero mediatico e finanziario, era stato rovesciato nel 2006 dall’intervento dei militari. Nonostante il sostegno di settori importanti della società rurale, conquistato grazie a misure giudicate da alcuni osservatori populiste, Shinawatra era stato poi condannato a due anni di carcere per corruzione.

  • ETA, ARRESTATO IN FRANCIA PRESUNTO CAPO MILITARE INSIEME AD ALTRE TRE PERSONE IN OPERAZIONE FRANCO-SPAGNOLA Quattro presunti membri dell'Eta sono stati arrestati all'alba di oggi a Bayonne, in Francia, nell'ambito di un'operazione congiunta della polizia francese e della Guardia Civile spagnola, in collaborazione con il Centro nazionale di intelligence iberica. Fra gli arrestati, informano fonti del ministero degli Interni, c'è Mikel Kabikoitz Carrera Sarobe, alias «Ata», ritenuto il numero uno della direzione militare dell'Eta. Gli altri tre presunti membri dell'organizzazione finiti in manette sono: Arkaitz Aguirregabiria del Barrio, Maite Aranalde Ljurco e Benoit Aramendi. In stato di fermo anche Laetitia Chevalier, compagna di Aramendi, che era con lui in casa nel momento dell'arresto. L'identità degli arrestati dovrà essere confermata dopo i riscontri delle impronte digitali.

INTERNI

Carceri. Un altro suicidio, a Reggio Emilia Ennesimo suicidio nelle sovraffollate carceri italiane: un detenuto di 44 anni si è tolto la vita a Reggio Emilia. L’uomo, che era in carcere da pochi giorni avrebbe annodato le lenzuola alle sbarre della cella per impiccarsi. Quello di oggi, secondo le stime del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, è il 26/o suicidio dall’inizio dell’anno. A Reggio Emilia, il 27 marzo, si era suicidato un’altra persona.

SCUOLA : ANCHE PRESIDI DENUNCIANO I TAGLI

I presidi delle 345 scuole dell'Asal (l'Associazione scuole autonome del Lazio) prendono carta e penna. E, per il secondo anno consecutivo, denunciano in una lettera indirizzata a 200mila genitori la situazione finanziaria degli istituti e le ripercussioni che i tagli avranno sulla qualità del servizio. Dalle aule più sporche alla riduzione dei corsi di recupero. "Il finanziamento complessivo che ci è stato destinato è insufficiente per assicurare il regolare funzionamento del servizio" si legge nel documento. "Le poche migliaia di euro garantite per supplenze, funzionamento ed esami di Stato bastano appena per coprire le sole necessità di sostituzione dei docenti assenti nei primi mesi dell'anno" continuano i dirigenti, ricordando come le spese per le supplenze, ad oggi, non siano garantite. A ciò si aggiungono i tagli al personale, che da settembre lasceranno a casa 1.830 insegnanti e 1.300 non docenti solo nel Lazio e che, alle elementari, si ripercuoteranno sul tempo pieno: su 1.145 classi a 40 ore ne partiranno solo 929. "L'aumento del tempo pieno di cui parla la Gelmini è falso: dà per scontato che elimineremo le compresenze e useremo quelle ore per tappare i buchi - spiega Paolo Mazzoli, presidente dell'Asal - ma il decreto n. 89 del 2009 stabilisce che le classi a tempo pieno debbano avere due insegnanti".

Arriva a Roma il cardinale filo-golpista. È il salesiano honduregno Oscar Andrés Maradiaga, arcivescovo di Tegugigalpa e presidente della Caritas internazionale. Lo scorso anno sponsorizzò in Honduras il colpo di Stato militare e di Roberto Micheletti che destituì il presidente legittimo, Manuel Zelaya, sequestrato dall’esercito ed espulso dal Paese. Mentre l’Onu e altre organizzazioni internazionali condannavano il golpe, Maradiaga – molto critico per l’avvicinamento dell’Honduras al Venezuela di Chavez e in linea con una tradizione di vescovi latinoamericani simpatizzanti dei regimi autoritari – lo legittimava, asserendo che si trattava dell’inizio di “un nuovo cammino” e di un “un nuovo punto di partenza per il dialogo, il consenso e la riconciliazione” e invitando il deposto presidente Zelaya, espulso in Costa Rica, a non rientrare in Honduras perché “un’azione precipitosa, un ritorno nel Paese in questo momento, potrebbe scatenare un bagno di sangue” mentre fino ad ora “non è morto un solo honduregno”. Eppure che il Cofadeh (il Comitato dei famigliari delle vittime e del desaparecidos) aveva contato 16 uccisi, 500 feriti e oltre mille arresti solo nei giorni del golpe. Il cardiMale, come lo hanno ribattezzato in Honduras, Maradiaga – entrato nel 2005 nella lista dei papabili quando venne poi eletto pontefice Ratzinger e tutt’ora fra i possibili candidati alla successione del papa tedesco – si trova in questi giorni a Roma: ha aperto un corso per diplomatici provenienti dall’America Latina presso l’Università pontificia gregoriana; e questo pomeriggio, all’Istituto italo-latinoamericano di Roma, dove è stato invitato dalla Comunità di Sant’Egidio di Andrea Riccardi per tenere una conferenza sul tema “Oltre la violenza e la povertà, proposte di cambiamento per l’America Latina”, potrebbero esserci iniziative di protesta. Intanto Rifondazione Comunista, Rete Radiè Resch, Amig@s dei Sem Terra e altre associazioni e comunità di base hanno scritto una lettera al segretario generale dell’Iila e a Sant’Egidio in cui dichiarano Maradiaga “persona non grata”. C’è un precedente: a novembre il cardinale avrebbe dovuto ricevere una laurea honoris causa insieme all’ex presidente del Fmi Michel Camdessus da parte dell’Istituto cattolico di Parigi ma la cerimonia venne annullata per le proteste dell’associazionismo e di vasti settori dell’opinione pubblica francese.

CAVALLI IMBIZZARITI SUL GRA:

ROMA (20 maggio) - Brutta sorpresa per gli automobilisti che questa notte si sono imbattuti sul Raccordo, tra la Tuscolana e l’Anagnina, in un branco di cavalli fuggiti da un allevamento della zona. Sette animali spaventati e imbizzarriti vagavano sulla strada tra le auto costrette a pericolosi slalom. I cavalli erano fuggiti da un recinto, intorno alle 5, dove qualcuno aveva tentato di rubarli. Una volta forzato il cancello della stalla, i ladri non sono riusciti a controllare gli animali che sono scappati verso il Raccordo. I cavalli sono stati catturati prima dell’alba e riportati nella loro stalla.

gror100422 (last edited 2010-05-20 17:25:00 by anonymous)