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"Cucchi, non fu omicidio" La procura chiude l'inchiesta

Non c'è più l'omicidio colposo tra i reati formulati dalla procura di Roma in relazione alla morte di Stefano Cucchi, il ragazzo morto il 22 ottobre scorso, una settimana dopo essere stato arrestato dai carabinieri per spaccio di droga. A carico dei medici dell'ospedale Sandro Pertini, infatti, i pm Vincenzo Barba e Maria Francesca Loi, che hanno depositato gli atti, hanno contestato, a seconda delle posizioni, il favoreggiamento, l'abbandono di incapace, l'abuso d'ufficio, e il falso ideologico. Lesioni e abuso di autorità sono le ipotesi di reato attribuite agli agenti della polizia penitenziaria. Complessivamente, 13 persone rischiano di finire a processo.

I magistrati, alla luce delle risultanze peritali, hanno modificato le originarie ipotesi di accusa che erano di omicidio preterintenzionale per gli agenti ritenuti responsabili del presunto pestaggio avvenuto il 16 ottobre in una cella di sicurezza del Tribunale di Roma, e di omicidio colposo per i medici del reparto penitenziario del Sandro Pertini in cui fu ricoverato Stefano Cucchi.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

La marea nera potrebbe cambiare la politica petrolifera di Obama

La macchia nera che minaccia le coste della Louisiana e' destinata ad avere effetti diretti sulla politica energetica dell'amministrazione Obama, almeno per quanto riguarda le trivellazioni.

La Casa Bianca oggi ha difeso il piano del presidente Obama di aprire a nuovi pozzi le coste dell'Atlantico, confermando che "il piano va avanti, si basa su un processo ponderato e scientificamente fondato", ma intanto un senatore democratico della Florida, Ben Nelson, ha presentato una proposta per congelare nuove trivellazioni "fino a nuovo ordine".

Obama, che pure non ha mai fatto mistero di essere un convinto ambientalista varando una serie di misure a sostegno della energia pulita, solo il mese scorso - tra le polemiche degli ambientalisti - aveva dato la sua autorizzazione a nuove piattaforme off shore nell'Atlantico, davanti alle coste del Delaware, di New York, della Florida. Ma l'incidente alla Deepwater Horizon (piattaforma della societa' svizzera Transocean affittata dalla britannica BP) e' destinato ad avere un effetto diretto sulla linea energetica finora seguita dalla Casa Bianca in materia petrolifera.

Nonostante la Guardia Costiera americana avesse escluso in un primo tempo il rischio di marea nera, Obama fin dal giorno dell'incidente aveva dato ordine che all'emergenza del Golfo del Messico fosse data "priorita' assoluta". E da allora ha chiesto di essere costantemente aggiornato sulla situazione.

Oggi ha cosi' appreso che, per quanto riguarda le cause, Transocean e BP si accusano reciprocamente."La colpa e' di Transocean, la piattaforma e la sua manutenzione erano compito loro" ha detto alla Cnn l'amministratore delegato di Bp, Tony Hayward. Ma la Transocean non era tenuta ad avere sulla piattaforma quel telecomando acustico che, stando al Wall Street Journal, potrebbe essere all'origine dell'incidente. Quel dispositivo, chiamato "interruttore acustico", permette di controllare la valvola che chiude il pozzo petrolifero anche se la piattaforma e' danneggiata o evacuata. Il telecomando e' obbligatorio in Norvegia e in Brasile, alcune societa' lo usano anche se non e' richiesto. Ma negli Stati Uniti le autorita' non lo richiedono e la Transocean non lo aveva installato.

Il piano, presentato a fine marzo, si pone l'obiettivo di ridurre la dipendenza energetica degli Usa dal petrolio estero, in particolare dai Paesi con cui gli Usa non hanno buoni rapporti. Per questo era stato accolto con favore oltre che dall'industria del settore anche dalla dall'opposizione repubblicana. In attesa che i pannelli solari, le turbine eoliche o le centrali nucleari comincino a produrre 'tutta' l'energia di cui l'America necessita, gli Usa continuano ad aver bisogno di petrolio. Obama, da pragmatico quale e', pensava di andare a prenderlo sotto il mare non solo davanti alle costedella California o del Golfo del Messico, ma anche davanti alle coste Atlantiche. Anche se la Casa Bianca si dice convinta del contrario, con ogni probabilita' ora dovra' rivedere i suoi piani.

Grecia, vicina intesa con Ue e Fmi sì al piano di austerità da 20 mld

L'accordo tra Atene, Fmi e Ue sulle misure di austerity pretese per sbloccare l'aiuto finanziario internazionale ad Atene è "molto vicino" e sarà annunciato "entro domenica" prossima dal governo ellenico. Una conferma, questa, di quello che alcuni responsabili del ministero del Tesoro francese avevano già anticipato: "I dettagli saranno annunciati questa notte o nel weekend", dicevano. Il piano di aiuti sarà triennale e verranno concessi a scaglioni mensili, sulla base di una supervisione attentissima. Delle misure di soccorso pari a 120 miliardi di euro.

Al governo di Atene però, i 27 hanno chiesto di fare degli sforzi e di effettuare drastici tagli e risparmi per almeno 20 miliardi di euro nel 2010-11. Tra le misure contenute nel piano c'è l'aumento di due punti dell'Iva dall'attuale 21%, un rialzo del 10% delle tasse su carburanti, alcol e tabacco, il taglio di tredicesima e quattordicesima per gli statali e per i pensionati più ricchi, il congelamento dei salari dei dipendenti privati e un netto taglio del deficit del 10% del Pil entro il 2011.

E l'intesa tra Atene e l'Europa ha riscontrato il parere positivo di molti Stati dell'Unione come l'Italia: "Siamo preparati. Iimmediatamente potremmo presentare al Parlamento un decreto. Non abbiamo problemi, anche l'opposizione è a favore a questo tipo di decreto". Giulio Tremonti, ministro dell'Economia, è d'accordo: "Possiamo aiutarli". Fiducioso anche il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso. La crisi greca sarà contenuta con l'aiuto dell'Europa e del Fondo: "Le nostre azioni - ha detto - riusciranno a prevenire possibili effetti di contagio".

Meno ottimista il governo tedesco: "L'eventuale partecipazione della Germania al piano di aiuti alla Grecia non avrà ripercussioni sul bilancio tedesco. Anche se al contrario di quella che fu la situazione argentina, in questo caso si tratta di stabilità del bilancio di tutta l'Europa". Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, lascia comunque trapelare un po' di speranza: "Anche se i negoziati sono ancora in corso, siamo vicini ad un accordo. Entro domenica - ha detto - ci sarà l'annuncio del governo greco".

CRISI:DALLA GRECIA ALLA SPAGNA TIMORE IN EUROPA

"Sappiamo che l'Unione europea e il Fondo monetario internazionale alla fine ci aiuteranno, ma la paura e' che nel mirino non ci sia soltanto la Grecia". Il presidente della gruppo parlamentare di cooperazione tra la Grecia e l'Italia, Tilemacho Chytipis, oggi a Bari, riassume cosi' la convulsa situazione in cui si dibatte in queste ore lo Stato ellenico. "La crisi economica - ha aggiunto Chytipis - e' molto pesante e Atene e' in una posizione negativa, piu' di ogni altro stato dell'Unione Europea. Vedremo se regge l'euro, e se reggeranno anche Portogallo e Spagna". Proprio nei due paesi iberici, su cui oggi si e' allentata per la prima volta la stretta speculativa degli ultimi giorni, cresce il timore popolare nei confronti del possibile contagio ellenico. Da Barcellona noi sentiamo la corrispondenza con Andreu, esponente della sinistra anticapitalista catalana.

ITALIA

Lavoro: 2,194 milioni di disoccupati Record per i giovani: più 27,7 per cento

Il numero delle persone in cerca di occupazione, per il mese di marzo, è pari a 2,194 milioni di unità. In crescita del 2,7% su base mensile e del 12% rispetto ad un anno fa. Lo rende noto l'Istat. Il tasso di disoccupazione totale si posiziona quindi all'8,8 per cento: più 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e più 1 % rispetto a marzo 2009.

Giovani. Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 27,7 per cento, con un calo di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 2,9 punti percentuali rispetto a marzo 2009.

Donne. In particolare, a crescere è il numero di donne disoccupate: 1 milione 44 mila unità. Un aumento del 4,8% su base mensile contro un incremento dello 0,9% per quella maschile.

Uomini. La disoccupazione maschile raggiunge, a marzo, un livello pari a 1 milione 150 mila unità, in aumento dello 0,9 per cento (+10 mila unità) rispetto al mese precedente e del 10,6 per cento (+111 mila unità) rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

Occupati. Il numero di occupati a marzo è pari a 22 milioni 753mila unità. Un calo dello 0,2 per cento rispetto a febbraio e inferiore dell'1,6 per cento (-367 mila unità) rispetto a marzo 2009. E' la stima dell'Istat "sulla base delle informazioni finora disponibili". Il tasso di occupazione è pari al 56,7 per cento (inferiore, rispetto a febbraio, di 0,1 punti percentuali e di 1,1 punti percentuali rispetto a marzo dell'anno precedente).

L'inflazione sale all'1,5% su base annua ad aprile. E' il livello piu' alto dal febbraio 2009. Lo comunica l'Istat nella sua stima preliminare. Su base mensile i prezzi al consumo dono saliti dello 0,4%. .

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