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PRIMO PIANO

questa la decisione presa oggi dal tribunale delle libertà Testo

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Editoriale

Atene in fiamme, scontri tre morti in una banca incendiata

Secondo giorno di sciopero generale in grecia, dopo che vengono rinnovate le proposte di stabilizzazione obbligatoria avviate dal fondo monetario internazionale. Altra giornata di sciopero generale in Grecia contro le misure di austerità varate dal governo per il piano di salvataggio di Fmi e Ue con programma di 30 miliardi di euro di tagli e risparmi, in cambio di 110 miliardi di euro di aiuti da perte dell'Ue e del Fmi. La stretta prevede tra l'altro il taglio di tredicesima e quattrordicesima, il congelamento dei salari e la riforma delle pensioni. Secondo i sindacati saranno tre milioni i greci che oggi parteciperanno allo sciopero. Durante la notte sono entrati in sciopero i controllori di volo, provocando la chiusura dello spazio aereo greco dalla mezzanotte di ieri a domani. Da questa mattina hanno incrociato le braccia gli addetti dei trasporti urbani, autobus e metropolitane, ed anche al Porto del Pireo sono fermi i traghetti. Gli impiegati pubblici hanno iniziato già ieri una mobilitazione di 48 ore. Nel settore medico vengono garantiti solo gli interventi d'urgenza. Bloccato anche il settore radiotelevisivo, con i giornalisti in sciopero per 24 ore. Nel pomeriggio è prevista una manifestazione per le strade di Atene.

Ieri sera le municipalità di Agios Dimitrios’e Vyrona’s (nella periferia di Atene) sono state occupate dai lavoratori in sciopero

A scendere in piazza oggi pomeriggio, in un lunghissimo corteo sindacati, lavoratori del settore pubblico, studenti e studentesse e migliaia di persone che, come si leggeva ieri sugli striscioni, hanno alzato la testa. A margine del corteo, il fuoco appiccato ad una banca ha causato la morte di tre persone all'interno.

Ascoltiamo una corrispondenza da una insegnante italiana ad Atene, prestataci da Radio Onda d'Urto

Il clima sta diventando sempre più teso, di una giornata tesissima. Alle 12 è partito da piazza Omonoia l'immenso corteo convocato dai sindacati del settore pubblico e privato, aperto dall'enorme striscione "I lavoratori contro le misure del governo Papandreou". Dietro un serpentone interminabile di persone (27mila secondo la polizia, più del doppio secondo gli organizzatori) lungo tre chilometri. Obiettivo: protestare contro un'austerity che taglia del 20-25% salari e pensioni, soprattutto per i 560 mila lavoratori nel settore statale.

La situazione si è lentamente deteriorata quando la testa della manifestazione ha raggiunto Piazza Syntagma, sede del Parlamente. "Ladri, ladri", ha iniziato a scandire la folla. Poi qualche centinaio di persone - soprattutto operai del settore elettrico e portuali del Pireo - hanno cercato di sfondare i cordoni della polizia schierata sulla scalinata davanti all'edificio dove domani i parlamentare dovrebbero approvare i tagli da 30 miliardi al bilancio. E la polizia, fino a quel momento molto defilata, ha risposto a più riprese con fitti lanci di lacrimogeni, respingendo l'assalto, tra i fischi della gente .

Lo scontro con le forze dell'ordine è proseguito per una ventina di minuti anche davanti al Parlamento, con il lancio di molotov davanti all'hotel Grande Bretagne, quello che ha ospitato la delegazione Fmi-Bce, sul cui muto un anarchico con lo spray nero ha scritto "Imf-Usa go home". Nel tardo pomeriggio la situazione è ancora molto incerta. E Atene, dopo il dramma dei tre morti, teme una notte di fuoco.

Domani è prevista al parlamento greco l'approvazione del pacchetto di misure che dovrebbe consentire alla Grecia di ricevere gli aiuti internazionali, al caro prezzo da far pagare ai lavoratori ed alle lavoratrici greche ed alla popolazione intera: sono previsti tagli del 20-25% di salari e pensioni.

Inanto, a seguito degli incidenti accaduti a margine della manifestazione, il Ministro della difesa greco ha deciso di rafforzare la sicurezza dei posti militari come edifici e caserme ad Atene e nella regione dell'Attica nel timore di attacchi


NOTIZIE BREVI

ITALIA

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Conferenza stampa dei lavoratori dei canili di Roma

Questa mattina si è tenuta la conferenza stampa dei lavoratori e delle lavoratrici dei canili di Roma, in agitazione contro la privatizzazione del servizio che comporterebbe la messa in mobilità della maggior parte dei lavoratori attuali.

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Grave incidente sul lavoro all'interno di uno stabilimento dell'area industriale di Lacedonia (Avellino) che si occupa della lavorazione di materiale ferroso. Un operaio di 36 anni, originario di Sturno (Avellino), ha riportato ustioni su gran parte del corpo in seguito alla esplosione del macchinario presso cui stava lavorando. L'operaio è stato investito dalla fuoriuscita di vernice calda provocata, sembra, dallo scoppio di una bomboletta di gas vicina al macchinario utilizzato per la verniciatura. Il giovane, soccorso dai compagni di lavoro, è stato trasportato presso l'ospedale di S. Angelo dei Lombardi (Avellino) e successivamente trasferito al Centro grandi ustionati di Napoli. Indagini sono state avviate dai carabinieri che dopo aver effettuato i primi prelievi, sentiranno appena possibile l'operaio per avere maggiori elementi e dettagli sulle cause dell'incidente.

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ESTERI

Francia:storie di programmata repressione

Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha annunciato stamattina la creazione di 'internati scolasticì destinati ad accogliere gli studenti più indisciplinati. In particolare, spiegano fonti del suo entourage citate dal quotidiano Le Monde, il capo di Stato francese pensa a 'mini-strutturè adiacenti agli istituti scolastici per alunni di un età compresa tra i 13 e i 16 anni e che sono stati «espulsi almeno una volta» dalla scuola. Lo scorso 20 aprile, nel corso di un intervento nella banlieue parigina, Sarkozy aveva già evocato ma senza entrare nel dettaglio la creazione di 'istituti specializzatì per quei «giovani che rendono la vita impossibile» al loro istituto e che «terrorizzano gli altri, inclusi insegnanti e genitori».

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‘È di otto detenuti morti e altri tre feriti il bilancio di una rissa scoppiata in un carcere del Venezuela, il Santa Ana dello stato di Tachira. Lo ha riferito la direttrice nazionale del servizio penitenziario occidentale, Consuelo Cerrada, precisando che la situazione dell'istituto di pena è tornata sotto controllo. Secondo dati raccolti dall'Osservatorio venezuelano delle Prigioni (Ovp), nel paese l'anno scorso sono rimasti uccisi 366 detenuti e la cifra degli omicidi in carcere quest'anno potrebbe superare i 400


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Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

‘’’GAZA: spie per conto di Israele si consegnano ad Hamas’’’

‘’’SIRIA_sanzioni USA e accuse di vendita di missili agli Hezbollah’’’

‘’’GRECIA: sciopero generale in corso’’’

‘’’CISGIORDANIA: attacchi a moschee da parte dei coloni’’’

‘’’AFGHANISTAN: attacco contro l’Isaf nella provincia di Helmand’’’

‘’’NEPAL: aria di guerra civile’’’

‘’’VENEZUELA: otto morti in un carcere dopo una rissa’’’

ESTERI

‘’’GAZA: spie per conto di Israele si consegnano ad Hamas’’’

Tre cittadini di Gaza si sono consegnati oggi alla polizia di Hamas, che controlla la Striscia palestinese, ammettendo di essere delle spie al soldo dei servizi segreti israeliani. Secondo quanto riporta il sito di informazione palestinese 'al-Majed', che si occupa in particolare di sicurezza, un ufficiale della polizia locale ha rivelato che le spie israeliane si sono consegnate spontaneamente aderendo all'offerta di grazia lanciata alcuni giorni fa dai capi del gruppo islamico. L'iniziativa prevede «la consegna spontanea delle spie in cambio di una grazia in modo da evitare di essere giustiziate». Secondo la fonte, «l'uccisione di due collaborazionisti con Israele, avvenuta ad aprile mediante fucilazione, ha spinto molti a consegnarsi per evitare di fare la stessa fine». Sembra inoltre che «le spie che si sono consegnate hanno fornito a Israele informazioni molto importanti». La notizia è stata confermata anche dall'agenzia palestinese 'Maan', che ha contattato un dirigente del ministero dell'Interno di Gaza

La stampa governativa siriana si è stamani scagliata contro la Casa Bianca all'indomani della decisione del presidente Barack Obama di rinnovare di un anno le sanzioni economiche, decise nel 2004 dal suo predecessore George W. Bush, con l'accusa rivolta alla Siria di sostenere organizzazioni «terroristiche» e di minare la stabilità della regione. «Così facendo Obama sostiene apertamente le politiche aggressive israeliane», recita l'editoriale di al Baath, organo dell'omonimo partito al potere in Siria da quasi mezzo secolo. «L'annuncio del rinnovo delle sanzioni, contrarie come è noto al diritto internazionale, va contro la necessità del dialogo annunciata da Obama sin dall'inizio della sua presidenza», prosegue il giornale, che ribadisce che questa decisione «va contro gli sforzi di dialogo compiuti da esponenti del Dipartimento di Stato americano con la dirigenza siriana». Dopo cinque anni di gelo diplomatico, Washington ha di recente aperto alla Siria, decidendo anche di nominare un nuovo ambasciatore a Damasco, carica vacante dal 2005. Oggi fonti ufficiali della Difesa israeliana accusano la Siria di aver inviato missili terra-terra M600 ai militanti di Hezbollah in Libano lo scorso anno. Questi missili di fabbricazione siriana, un clone dell'iraniano Fateh-110, hanno un raggio d'azione di 300 chilometri. Molte figure di governo, tra cui il ministro della Difesa Ehud Barak, hanno però evitato di ribadire questa accusa. Non è chiaro nemmeno come Damasco abbia potuto trasferire i missili per via di complicazioni logistiche.

‘’’GRECIA: sciopero generale in corso’’’

Altra giornata di sciopero generale in Grecia contro le misure di austerità varate dal governo per il piano di salvataggio di Fmi e Ue con programma di 30 miliardi di euro di tagli e risparmi, in cambio di 110 miliardi di euro di aiuti da perte dell'Ue e del Fmi. La stretta prevede tra l'altro il taglio di tredicesima e quattrordicesima, il congelamento dei salari e la riforma delle pensioni. Secondo i sindacati saranno tre milioni i greci che oggi parteciperanno allo sciopero. Durante la notte sono entrati in sciopero i controllori di volo, provocando la chiusura dello spazio aereo greco dalla mezzanotte di ieri a domani. Da questa mattina hanno incrociato le braccia gli addetti dei trasporti urbani, autobus e metropolitane, ed anche al Porto del Pireo sono fermi i traghetti. Gli impiegati pubblici hanno iniziato già ieri una mobilitazione di 48 ore. Nel settore medico vengono garantiti solo gli interventi d'urgenza. Bloccato anche il settore radiotelevisivo, con i giornalisti in sciopero per 24 ore. Nel pomeriggio è prevista una manifestazione per le strade di Atene.

Ieri sera le municipalità di Agios Dimitrios’e Vyrona’s (nella periferia di Atene) sono state occupate dai lavoratori in sciopero

‘’’CISGIORDANIA: attacchi a moschee da parte dei coloni’’’

Un rapporto allarmato nel quale si attribuisce a frange di coloni degli insediamenti ebraici della Cisgiordania un piano organizzato di attacchi a moschee di località palestinesi circola in queste ore ai vertici del ministero della Difesa e dell'esercito israeliani. Lo rivela il giornale Haaretz, citando fonti militari di alto rango. Secondo il rapporto, gruppi oltranzisti progettano di concentrare proprio contro le moschee le loro violenze, al fine di alimentare la tensione come ritorsione ai blitz compiuti da militari e polizia israeliana in alcuni insediamenti e ai recenti fermi di coloni accusati di varie illegalità. L'allerta giunge all'indomani dell'incendio della moschea del villaggio di Luban a-Sharkya, fra Ramallah e Nablus, denunciato inizialmente come doloso e poi attribuito dalle indagini a un probabile corto circuito accidentale. Una vicenda che tuttavia ha lasciato uno strascico di sospetti e accuse da parte palestinese, sull'onda di precedenti episodi (in quei casi certamente dolosi e addebitati dalle stesse autorità israeliani ai coloni) che negli ultimi mesi sono culminati in Cisgiordania nel rogo di un'altra moschea, nella profanazione di una terza, nella devastazione di terreni agricoli di proprietà araba e - in generale - nel moltiplicarsi di raid e 'spedizioni punitive

‘’’AFGHANISTAN: attacco contro l’Isaf nella provincia di Helmand’’’

Undici soldati danesi e due interpreti afghani sono rimasti feriti nel corso di un attacco condotto da insorti nella provincia di Helmand, nel sud dell'Afghanistan. Lo ha annunciato lo stato maggiore danese secondo il quale i militari feriti appartengono alla base avanzata di Bridzar. L'attacco, hanno aggiunto le fonti, avvenuto poco prima di una tempesta di sabbia, ha avuto luogo a nord est della città di Gerehsk e i feriti, a causa della mancanza di visibilità, non hanno potuto essere condotti via con gli elicotteri, ma sono stati trasportati fino ad un'altra base danese, quella di Clifton. Sono 750 i militari danesi impegnati in Afghanistan con l'Isaf, la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza sotto comando Nato

‘’’NEPAL: aria di guerra civile’’’

In Nepal tornano a soffiare venti di guerra civile. A un anno esatto dalla crisi del governo di coalizione, gli ex ribelli maoisti hanno indetto uno sciopero generale a oltranza che sta paralizzando il paese e che rischia di riaccendere la violenza. Il leader dei maoisti, Kamal 'Prachanda', ha trasformato le manifestazioni del primo maggio in una sfida al premier Madhav Kumar, portando a Kathamndu centinaia di migliaia di persone che hanno di fatto occupato la capitale chiedendo le dimissioni immediate del governo, accusato di ritardare il varo della nuova Costituzione repubblicana. Da sabato i negozi, gli uffici e le fabbriche sono chiusi, i trasporti commerciali e i mezzi pubblici sono fermi, viveri e carburanti scarseggiano e le strade sono diventate accampamenti per i manifestanti 'rossi', guardati a vista da schiere di soldati e poliziotti in tenuta antisommossa. Finora non ci sono stati gravi scontri I maoisti si dicono pronti a portare avanti la protesta fino a quando non avranno ottenuto le dimissioni del primo ministro Kumar, che dal canto suo ha dichiarato di essere pronto a lasciare il governo solo a condizione che i maoisti interrompano prima la protesta e rinuncino all'integrazione degli ex guerriglieri nel nuovo esercito repubblicano. Proprio su questo punto si era spaccato, un anno fa, il governo di unità nazionale dominato dai maoisti e guidato da 'Prachanda'. I maoisti hanno combattuto per dieci anni una 'guerra popolare' volta a rovesciare la monarchia feudale e a instaurare un regime socialista. Gli accordi di pace del 2006 hanno prodotto un compromesso: la fine della monarchia e la nascita di una repubblica parlamentare.

‘’’VENEZUELA: otto morti in un carcere dopo una rissa’’’

‘È di otto detenuti morti e altri tre feriti il bilancio di una rissa scoppiata in un carcere del Venezuela, il Santa Ana dello stato di Tachira. Lo ha riferito la direttrice nazionale del servizio penitenziario occidentale, Consuelo Cerrada, precisando che la situazione dell'istituto di pena è tornata sotto controllo. Secondo dati raccolti dall'Osservatorio venezuelano delle Prigioni (Ovp), nel paese l'anno scorso sono rimasti uccisi 366 detenuti e la cifra degli omicidi in carcere quest'anno potrebbe superare i 400

ITALIA

AGGIORNAMENTO DAI LAVORATORI PRECARI DEI CANILI

I lavoratori dei canili hanno tenuto questa mattina una conferenza stampa per informare e aggiornare "l'opinione pubblica", riguardo la loro condizione precaria in seguito alla volontà del comune di licenziare i lavoratori e di speculare sui canili.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror100505 (last edited 2010-05-05 17:29:33 by anonymous)