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QUESTA NOTTE A PONTE GALERIa
SCUOLA: PROTESTE A NAPOLI CONTRO TAGLI PERSONALE
E' della Campania il primato nazionale dei tagli nella scuola pubblica, dato che nel 2010 si prevede una perdita complessiva di 5.786 posti tra docenti (3.786 unita' in meno) e personale tecnico (2.100), che si sommano agli 8.200 posti persi del 2009. Una giornata di protesta oggi a Napoli contro la riduzione degli organici e delle risorse economiche prevista dalla Manovra triennale, approvata nel 2008, e da quella appena locenziata. Solo il 5% delle scuole campane, ricorre al tempo pieno, contro il 30-40% degli istituti del nord. A questo si aggiunge il problema della dispersione scolastica. Ma non importa infatti si pensa di ridurre ancora il tempo delle lezioni e delle ore per la progettualita'. Si accorpano le ore di storie e geografia, si abolisce la seconda lingua e i laboratori di informatica. Per i prossimi tre anni "sono stati bloccati i contratti , salta il rinnovo e si chiudono gli organici degli insegnanti di sostegno".
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'''Sommario''' - MANIFESTAZIONE CONTRO ISRAELE IN SOLIDARIETà CON LA POPOLAZIONE DELLA STRISCIA DI GAZA
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'''In primo Piano''' «Contro l’arroganza e la violenza militare israeliana e contro l’atteggiamento di una comunità internazionale che continua a rendersi complice garantendo l’impunità ai crimini di un Paese ancora una volta immune da atti concreti di condanna delle sue politiche», la Rete romana di solidarietà con il popolo palestinese ha convocato per oggi una manifestazione nazionale a Roma. Per chiedere, ancora una volta e in maniera unitaria, dopo i molti sit-in di protesta organizzati ovunque in seguito all’accaduto, l’immediato rialiscio degli attivisti internazionali della Freedom Flotilla sequestrati nelle carceri israeliane; l’interruzione degli accordi di cooperazione tra Italia e Israele; boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro l’economia di guerra israeliana e la fine del blocco di Gaza.
 
Il corteo che è partito alle 17 da piazza della Repubblica terminerà a piazza del Popolo. «L’assalto della marina militare israeliana avvenuto all’alba del 31 maggio ha provocato una strage tra gli internazionali a bordo, decine di feriti e il sequestro degli attivisti - spiega la rete nel comunicato della manifestazione -. Con l’arrembaggio delle navi della Freedom Flotilla, cariche di civili, armati unicamente della loro solidarietà alla popolazione palestinese di Gaza da tre anni sotto embargo, Israele ha compiuto un vero e proprio atto di pirateria e di palese violazione del diritto internazionale. Come durante l’operazione Piombo fuso, che a cavallo tra il 2008 e il 2009 ha provocato l’uccisione di oltre 1.400 palestinesi di Gaza e il ferimento di oltre 5mila, lo Stato di Israele continua a ritenersi sollevato da ogni regola del diritto internazionale, fino a compiere atti di terrorismo di Stato come quello che ha violentemente bloccato le imbarcazioni della Freedom Flotilla».
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'''Editoriale'''
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'''NOTIZIE BREVI''' - LA RACHEL CORRIE CORRE VERSO GAZA
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Si erano sparse, nel pomeriggio di ieri,giovedì, voci secondo cui la motonave Rachel Corrie sarebbe stata costretta a invertire la rotta a causa di problemi tecnici a una delle due imbarcazioni che la accompagnano verso Gaza. Greta Berlin, portavoce del Free Gaza Movement, ha però dichiarato al quotidiano israeliano Haaretz che non ci sono cambiamenti di programma, la rotta è quella stabilita e non sono previste altre soste in porti lungo la rotta. Cioè, la Rachel Corrie arriverà nella zona di mare interdetta dalla marina israeliana domani,sabato. La zona proibita si estende per 20 miglia nautiche davanti alle coste della Striscia di Gaza.

La Rachel Corrie porta il nome dell’attivista statunitense dell’International solidarity movement, uccisa proprio a Gaza nel marzo del 2003. Un bulldozer israeliano la travolse mentre cercava di impedire l’abbattimento di una casa palestinese.

Il viaggio della Rachel Corrie, 1200 tonnellate, è sponsorizzato da due Ong, una malese e una irlandese e a bordo della motonave viaggiano Mairead Maguire, premio Nobel per la pace, e Denis Halliday, ex vice segretario generale dell’Onu. Israele ha fatto sapere che non consentirà alla nave di raggiungere le coste di Gaza. Il governo irlandese nelle settimane scorse aveva chiesto al governo del premier israeliano Benyamin Netanyahu di «rispettare» i cittadini irlandesi a bordo della motonave e secondo Haaretz, Halliday avrebbe fatto sapere che in caso di intervento della marina militare israeliana, i passeggeri non opporranno resistenza per evitare altre tragedie come l’assalto costato la vita ad almeno nove passeggeri della nave turca Mavi Marmar.

La Rachel Corrie avrebbe dovuto far parte del blocco princopale della Freedom Flotilla ma ha subito un ritardo nella partenza a causa di problemi tecnici.

Per quanto riguarda le conseguenze del blitz di domenica mattina, il governo turco sta valutando se avviare un’azione penale internazionale contro quello israeliano, per le vittime causate dal raid dei commandos israeliani. Secondo la stampa turca, i magistrati di Istanbul stanno raccogliendo testimonianze e racconti del blitz per valutare se chiedere a Israele il risarcimento dei danni causati dal blitz, a partire da una qualche forma di compensazione per le famiglie delle vittime. Tuttavia si potrebbe arrivare fino alla richiesta di incriminazione per i vertici dello stato israeliano in sede internazionale. L’accusa potrebbe essere quella di pirateria, visto che l’assalto è avvenuto in acque internazionali e non in quelle territoriali israeliane.

L'ECOMAFIA NON CONOSCE LA CRISI: TRE REATI ALL'ORA PER UN GIRO D'AFFARI DA 20 MILIARDI DI EURO

Nell'Italia indebolita dalla crisi c'è un'organizzazione in buona salute. E' l'ecomafia che non manca di liquidità perché nessuno si può rifiutare di pagare. Non ha bilanci in sofferenza perché nel 2009 è rimasta stabile incassando 20,5 miliardi di euro. Non ha il problema dei mercati che si chiudono perché guadagna spazio rafforzandosi soprattutto nel Lazio che ha conquistato il secondo posto dopo la Campania. Così nel "G5 della criminalità" l'Italia figura in testa. Perdiamo competitività come paese, ma abbiamo la mafia più potente. La ricerca e le industrie più innovative risentono delle incertezze del governo, ma siamo il secondo mercato illegale del pianeta, dopo gli Usa e prima del Giappone e della Cina. E' il ritratto che emerge da "Ecomafia 2010", il rapporto curato da Legambiente 1, con la prefazione di Roberto Saviano e l'introduzione del procuratore antimafia Pietro Grasso, per i tipi di Edizioni Ambiente.

Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, auspica una "più incisiva" azione di contrasto e una "costante opera di prevenzione" a tutela dell'ambiente. "Il Rapporto - osserva il capo dello Stato - rappresenta anche quest'anno un importante contributo per la conoscenza dei comportamenti criminali che compromettono il nostro patrimonio naturale e per un'approfondita riflessione sugli interventi più idonei". Servono, dice Napolitano, "nuove metodologie di rilevazione e l'adeguamento del quadro normativo al rapido evolversi di un fenomeno criminale in forme sempre più sofisticate e aggressive". E poi, la prevenzione, "incentrata su iniziative volte a promuovere, soprattutto tra le nuove generazioni, la cultura del rispetto e della tutela dell'ambiente".

Campania, cosche e rifiuti. Mentre l'emergenza rifiuti in Campania veniva ufficialmente cancellata dal primo gennaio 2009, come se il problema fosse stato risolto, i numeri mostrano una straordinaria attività delle cosche proprio in questo campo: le infrazioni accertate nel ciclo dei rifiuti segnano un più 33 per cento (da 3.911 nel 2008 a 5.217 nel 2009). Un quadro ancora più preciso potrebbe essere tracciato se nel "Rapporto rifiuti 2010" dell'Ispra non mancasse un dato chiave: quello sui rifiuti speciali, categoria molto delicata in cui passa buona parte del traffico illegale.

Animali e racket. Tra le altre novità del 2009, anno del pressing per la deregulation sulla caccia, ci sono la crescita dei reati contro la fauna (+58% ) e la buona tenuta del racket degli animali che, stando alla stima della Lega antivivisezione 2 (Lav), tra corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, traffici di fauna viva esotica o protetta, macellazione clandestina si conferma un business da 3 miliardi di euro.

L'abusivismo edilizio. Alle cosche altri 2 miliardi arrivano dall'abusivismo edilizio e la mafia ha scoperto un nuovo modo per fare ottimi guadagni nel ramo del commercio: aprire direttamente negozi, supermarket e grandi centri. Così si riciclano i soldi accumulati illecitamente e si esercita il controllo sociale attraverso la gestione degli appalti, delle forniture e dei posti di lavoro.

Calcestruzzo, infrastrutture a rischio. Infine cresce l'allarme per il calcestruzzo depotenziato: a rischio strade, ponti, viadotti, ferrovie, gallerie, case, centri commerciali, scuole, ospedali e commissariati. Un business molto redditizio per i clan che si aggiudicano appalti nazionali e locali per costruire opere pubbliche e private. Nell'elenco delle opere taroccate con calcestruzzo di pessima qualità ci sono gli aeroporti di Palermo e Trapani, il porto turistico di Balestrate, il lungomare di Mazara del Vallo, l'ormai famoso Ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento e perfino per il Commissariato di Polizia di Catelvetrano (Tp); per il Palazzo di giustizia e la diga foranea di Gela, la piattaforma di emergenza dell'ospedale di Caltanissetta e lo svincolo di Castelbuono dell'autostrada Palermo-Messina.

L'offensiva contro le ecomafie. A fronte di questo assalto dell'ecomafia c'è comunque un rafforzamento della capacità di risposta. Aumentano gli arresti (+ 43%, da 221 nel 2008 agli attuali 316) e gli illeciti accertati (28.576 oggi, 25.776 lo scorso anno) pari a 78 reati al giorno, cioè più di 3 l'ora. Aumentano del 33,4% le persone denunciate (da 21.336 a 28.472) e dell'11% i sequestri effettuati (da 9.676 a 10.737).

Le richieste al governo. Ma - fa notare il vicepresidente di Legambiente Sebastiano Venneri - l'offensiva contro l'ecomafia dovrebbe essere sostenuta dal governo con una serie di misure concrete: introduzione dei delitti contro l'ambiente nel codice penale; uso delle intercettazioni telefoniche e ambientali nelle indagini; bonifica delle aree più inquinate e delle opere pubbliche realizzate con calcestruzzo povero.

ISOLA DEI CASSINTEGRATI, CENTO GIORNI DI OCCUPAZIONE
Da cento giorni gli operai dello stabilimento Vinyls di Porto Torres occupano la diramazione ''Fornelli'' dell'ex supercarcere dell'Asinara ora diventato parco nazionale e sede dell'unico reality ''reale'', l'Isola dei Cassintegrati. Nel centesimo giorno di occupazione una delegazione ha lasciato l'isola e raggiunto Porto Torres per partecipare ad un'assemblea al Petrolchimico dove verra' esaminata la situazione del comparto chimico isolano dopo la rinuncia della Ramco a rilevare gli stabilimenti Vinyls. In contemporanea hanno raggiunto l'Asinara alcune mogli degli operai cassintegrati, decise ad affiancare i mariti nella loro protesta. Protesta che ha ottenuto un'altissima visibilita' mediatica, ma che, come denunciano sul loro blog non ha sensibilizzato a sufficienza i sindacati nazionali sulla vicenda. Nonostante le promesse non e' stata ancora effettuata una mobilitazione nazionale e, dopo che l'accordo con la Ramco e' saltato, sembra esserci un disinteresse sia del Governo, sia dei sindacati.

SCUOLA: GILDA DOMANI IN PIAZZA CONTRO TAGLI E PER LIBERTA' DI ESPRESSIONE
 Domani la Gilda degli Insegnanti in piazza per protestare contro i tagli agli organici, la riforma della scuola superiore, l'ipotesi di bloccare gli scatti di anzianita' e le norme e le procedure disciplinari nei confronti dei docenti previste dal decreto Brunetta. Appuntamento, per quella che si annuncia la prima di ''una serie di iniziative di protesta'' e' alle 15 in Piazza Santi apostoli a Roma. ''La scuola pubblica italiana - dichiara il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio - e' vittima di un terremoto che la sta mettendo sempre piu' in ginocchio. La prima scossa assestata da questo Governo e' arrivata con la riforma della scuola superiore e con la pesantissima seconda ondata di tagli agli organici''. ''Un'altra grave ferita - aggiunge - rischia di essere inferta con il blocco degli scatti di anzianita', una manovra che, se messa in pratica, comporterebbe una riduzione degli stipendi degli insegnanti, visto che si tratta di riconoscimenti economici inclusi nelle risorse contrattuali''. ''E adesso - sottolinea Di Meglio - ad aprire un'ulteriore crepa nel sistema dell'istruzione, si sono aggiunte le sanzioni disciplinari previste dal decreto Brunetta, vere e proprie norme liberticide che, di fatto, attribuiscono ai dirigenti scolastici i poteri dell'imprenditore privato e trasformano i docenti in prestatori d'opera subordinati''. ''Questa manifestazione nazionale - spiega Di Meglio - sara' solo l'inizio di una lunga serie di iniziative di protesta che contrassegnera' tutto il prossimo anno scolastico e con cui chiamiamo alla mobilitazione non solo gli insegnanti, ma l'intera societa' civile''. Domani ''scenderemo in piazza - conclude il coordinatore nazionale - per ricordare ai ministri Brunetta e Gelmini e a tutto il Governo che la scuola pubblica statale deve caratterizzarsi per il pluralismo e per l'incoraggiamento della professionalita', cioe' l'esatto contrario di quanto e' accaduto nei giorni scorsi in Emilia Romagna''. In occasione della manifestazione, la Gilda degli Insegnanti offrira' alla cittadinanza un concerto che sara' eseguito in piazza Santi Apostoli.

CARCERI: IN CORSO PROTESTA DETENUTI NEI PENITENZIARI DI PADOVA
I detenuti ristretti presso i due istituti penitenziari di Padova, da ieri sera, hanno iniziato una "rumorosa protesta" messa in atto attraverso la battitura delle stoviglie sulle grate e sui cancelli delle celle. Da oggi e' stato annunciato anche il rifiuto del vitto fornito dall'Amministrazione. A darne comunicazione e' il segretario della Uil Pa Penitenziari, Eugenio Sarno, rilevando che "i motivi della protesta sono da riportarsi allo stato di particolare sovraffollamento delle strutture". Questa protesta, spiega il sindacalista, "non e' solo che la punta dell'iceberg: i 67.602 detenuti registrati ieri alle 17.00 la dicono lunga sulla necessita' di intervenire a deflazionare un sovrappopolamento che generera', inevitabilmente, gravi problemi di gestione e di ordine pubblico. Rispetto alla situazione specifica di Padova gli 808 ristretti alla Casa di Reclusione (a fronte di una capienza massima di 439) e i 291 presenti alla Casa Circondariale (a fronte di una capienza massima di 209) testimoniano la gravita' della situazione che le organizzazioni sindacali. avevano gia' da tempo, vanamente, denunciato". In queste ore, ricorda ancora il sindacalista, e' in atto un sit-in di protesta a Vicenza, dove la polizia penitenziaria sta manifestando contro i carichi di lavoro insostenibili.

- SANATORIA TRUFFATI TANTISSIMI STRANIERI

Hanno pagato migliaia di euro, ma non possono sporgere denuncia, pena l'arresto e l'espulsione perché irregolari. Domani 5 giugno manifestazione a Milano
MILANO - "Almeno 25 lavoratori stranieri sono venuti direttamente per raccontarci di essere stati truffati". Una stima, quella di Edda Pando, dello sportello immigrazione Arci, che però non tiene conto di quanti chiedono informazioni per "gli amici" o di chi, per timore, non denuncia nemmeno alle associazioni la truffa subita. Anche al Naga, lo stesso problema: "Tantissimi stranieri sono stati truffati durante la sanatoria dello scorso settembre". Truffati per migliaia di euro, ma non possono sporgere denuncia, pena l'arresto e l'espulsione perché irregolari. È uno dei volti della "sanatoria truffa" che il movimento Primo Marzo, insieme e in sostegno al Comitato nazionale immigrati denuncia con una manifestazione in programma sabato 5 giugno a Milano (ritrovo in piazza Cordusio, ore 15).

Avere un'idea delle reali dimensioni del fenomeno, però, è impossibile. Le cifre estorte sono esorbitanti: raramente scendono sotto i 2 mila euro, ma possono arrivare fino a 6 mila euro e oltre. E gli stratagemmi messi in atto dai truffatori, molto fantasiosi (vedi lancio successivo). "Le truffe rimangono sotto silenzio, nessuno ne parla -spiegano dal Naga-. Ci sono storie di un'ingenuità incredibile: molti di questi ragazzi sono stati abbagliati dal miraggio di una regolarizzazione e, in buona fede, si sono fidati". A monte, la disperazione di chi, dopo anni di lavoro in Italia, non era riuscito a mettersi in regola: la sanatoria per colf e badanti rappresentava l'unica possibilità di mettersi in regola. L'ultima possibilità prima dell'entrata in vigore del reato di clandestinità.

Durante la manifestazione contro la "Sanatoria truffa" verrà richiesta la concessione del permesso di soggiorno per chi ha fatto domanda di emersione nella sanatoria 2009. "La regolarizzazione riservata solo a colf e badanti ha permesso che si creasse un mercato nero di vendita di documenti falsi e di prestanomi per il permesso di soggiorno -denuncia Edda Pando-. Sono anni che non si fa una sanatoria e, per i lavoratori stranieri irregolari residenti in Italia da tanto tempo, non c'era altra alternativa". Per i promotori della manifestazione l'ultima regolarizzazione ha dimostrato che "non sono gli stranieri che vogliono rimanere nella 'clandestinità' ma che, appena il governo offre una possibilità, cercano di mettersi in regola". Per questo motivo urge una nuova regolarizzazione per tutti gli immigrati.

Mentre, per i lavoratori che sono stati truffati ma che non possono sporgere denuncia senza rischiare l'espulsione "chiediamo che possano denunciare la truffa subita ed essere regolarizzati per il lavoro che svolgono -aggiunge Francesca Terzoni, Primo Marzo-. Sono persone integrate, che in molti casi vivono in Italia da anni". Infine, i promotori della manifestazione, chiedono un occhio di riguardo per i lavoratori stranieri colpiti dalla crisi economica e che, avendo perso il posto di lavoro, rischiano di scivolare nuovamente nella clandestinità e chiedono il prolungamento del permesso di soggiorno di almeno due anni per chi ha perso il lavoro. Tra le altre richieste, la concessione del permesso di soggiorno a chi è costretto a lavorare in nero e l'abolizione del reato di clandestinità.

COMUNICAZIONI

8 GIUGNO A MILANO SIAMO TUTTE CON JOY E HELLEN
4-5-6 GIUGNO SI FESTEGGIANO 16 ANNI DI AUTOGESTIONE ALLA TORRE

Gr 19:30

QUESTA NOTTE A PONTE GALERIa SCUOLA: PROTESTE A NAPOLI CONTRO TAGLI PERSONALE E' della Campania il primato nazionale dei tagli nella scuola pubblica, dato che nel 2010 si prevede una perdita complessiva di 5.786 posti tra docenti (3.786 unita' in meno) e personale tecnico (2.100), che si sommano agli 8.200 posti persi del 2009. Una giornata di protesta oggi a Napoli contro la riduzione degli organici e delle risorse economiche prevista dalla Manovra triennale, approvata nel 2008, e da quella appena locenziata. Solo il 5% delle scuole campane, ricorre al tempo pieno, contro il 30-40% degli istituti del nord. A questo si aggiunge il problema della dispersione scolastica. Ma non importa infatti si pensa di ridurre ancora il tempo delle lezioni e delle ore per la progettualita'. Si accorpano le ore di storie e geografia, si abolisce la seconda lingua e i laboratori di informatica. Per i prossimi tre anni "sono stati bloccati i contratti , salta il rinnovo e si chiudono gli organici degli insegnanti di sostegno".

- MANIFESTAZIONE CONTRO ISRAELE IN SOLIDARIETà CON LA POPOLAZIONE DELLA STRISCIA DI GAZA

«Contro l’arroganza e la violenza militare israeliana e contro l’atteggiamento di una comunità internazionale che continua a rendersi complice garantendo l’impunità ai crimini di un Paese ancora una volta immune da atti concreti di condanna delle sue politiche», la Rete romana di solidarietà con il popolo palestinese ha convocato per oggi una manifestazione nazionale a Roma. Per chiedere, ancora una volta e in maniera unitaria, dopo i molti sit-in di protesta organizzati ovunque in seguito all’accaduto, l’immediato rialiscio degli attivisti internazionali della Freedom Flotilla sequestrati nelle carceri israeliane; l’interruzione degli accordi di cooperazione tra Italia e Israele; boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro l’economia di guerra israeliana e la fine del blocco di Gaza.

Il corteo che è partito alle 17 da piazza della Repubblica terminerà a piazza del Popolo. «L’assalto della marina militare israeliana avvenuto all’alba del 31 maggio ha provocato una strage tra gli internazionali a bordo, decine di feriti e il sequestro degli attivisti - spiega la rete nel comunicato della manifestazione -. Con l’arrembaggio delle navi della Freedom Flotilla, cariche di civili, armati unicamente della loro solidarietà alla popolazione palestinese di Gaza da tre anni sotto embargo, Israele ha compiuto un vero e proprio atto di pirateria e di palese violazione del diritto internazionale. Come durante l’operazione Piombo fuso, che a cavallo tra il 2008 e il 2009 ha provocato l’uccisione di oltre 1.400 palestinesi di Gaza e il ferimento di oltre 5mila, lo Stato di Israele continua a ritenersi sollevato da ogni regola del diritto internazionale, fino a compiere atti di terrorismo di Stato come quello che ha violentemente bloccato le imbarcazioni della Freedom Flotilla».

- LA RACHEL CORRIE CORRE VERSO GAZA

Si erano sparse, nel pomeriggio di ieri,giovedì, voci secondo cui la motonave Rachel Corrie sarebbe stata costretta a invertire la rotta a causa di problemi tecnici a una delle due imbarcazioni che la accompagnano verso Gaza. Greta Berlin, portavoce del Free Gaza Movement, ha però dichiarato al quotidiano israeliano Haaretz che non ci sono cambiamenti di programma, la rotta è quella stabilita e non sono previste altre soste in porti lungo la rotta. Cioè, la Rachel Corrie arriverà nella zona di mare interdetta dalla marina israeliana domani,sabato. La zona proibita si estende per 20 miglia nautiche davanti alle coste della Striscia di Gaza.

La Rachel Corrie porta il nome dell’attivista statunitense dell’International solidarity movement, uccisa proprio a Gaza nel marzo del 2003. Un bulldozer israeliano la travolse mentre cercava di impedire l’abbattimento di una casa palestinese.

Il viaggio della Rachel Corrie, 1200 tonnellate, è sponsorizzato da due Ong, una malese e una irlandese e a bordo della motonave viaggiano Mairead Maguire, premio Nobel per la pace, e Denis Halliday, ex vice segretario generale dell’Onu. Israele ha fatto sapere che non consentirà alla nave di raggiungere le coste di Gaza. Il governo irlandese nelle settimane scorse aveva chiesto al governo del premier israeliano Benyamin Netanyahu di «rispettare» i cittadini irlandesi a bordo della motonave e secondo Haaretz, Halliday avrebbe fatto sapere che in caso di intervento della marina militare israeliana, i passeggeri non opporranno resistenza per evitare altre tragedie come l’assalto costato la vita ad almeno nove passeggeri della nave turca Mavi Marmar.

La Rachel Corrie avrebbe dovuto far parte del blocco princopale della Freedom Flotilla ma ha subito un ritardo nella partenza a causa di problemi tecnici.

Per quanto riguarda le conseguenze del blitz di domenica mattina, il governo turco sta valutando se avviare un’azione penale internazionale contro quello israeliano, per le vittime causate dal raid dei commandos israeliani. Secondo la stampa turca, i magistrati di Istanbul stanno raccogliendo testimonianze e racconti del blitz per valutare se chiedere a Israele il risarcimento dei danni causati dal blitz, a partire da una qualche forma di compensazione per le famiglie delle vittime. Tuttavia si potrebbe arrivare fino alla richiesta di incriminazione per i vertici dello stato israeliano in sede internazionale. L’accusa potrebbe essere quella di pirateria, visto che l’assalto è avvenuto in acque internazionali e non in quelle territoriali israeliane.

L'ECOMAFIA NON CONOSCE LA CRISI: TRE REATI ALL'ORA PER UN GIRO D'AFFARI DA 20 MILIARDI DI EURO

Nell'Italia indebolita dalla crisi c'è un'organizzazione in buona salute. E' l'ecomafia che non manca di liquidità perché nessuno si può rifiutare di pagare. Non ha bilanci in sofferenza perché nel 2009 è rimasta stabile incassando 20,5 miliardi di euro. Non ha il problema dei mercati che si chiudono perché guadagna spazio rafforzandosi soprattutto nel Lazio che ha conquistato il secondo posto dopo la Campania. Così nel "G5 della criminalità" l'Italia figura in testa. Perdiamo competitività come paese, ma abbiamo la mafia più potente. La ricerca e le industrie più innovative risentono delle incertezze del governo, ma siamo il secondo mercato illegale del pianeta, dopo gli Usa e prima del Giappone e della Cina. E' il ritratto che emerge da "Ecomafia 2010", il rapporto curato da Legambiente 1, con la prefazione di Roberto Saviano e l'introduzione del procuratore antimafia Pietro Grasso, per i tipi di Edizioni Ambiente.

Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, auspica una "più incisiva" azione di contrasto e una "costante opera di prevenzione" a tutela dell'ambiente. "Il Rapporto - osserva il capo dello Stato - rappresenta anche quest'anno un importante contributo per la conoscenza dei comportamenti criminali che compromettono il nostro patrimonio naturale e per un'approfondita riflessione sugli interventi più idonei". Servono, dice Napolitano, "nuove metodologie di rilevazione e l'adeguamento del quadro normativo al rapido evolversi di un fenomeno criminale in forme sempre più sofisticate e aggressive". E poi, la prevenzione, "incentrata su iniziative volte a promuovere, soprattutto tra le nuove generazioni, la cultura del rispetto e della tutela dell'ambiente".

Campania, cosche e rifiuti. Mentre l'emergenza rifiuti in Campania veniva ufficialmente cancellata dal primo gennaio 2009, come se il problema fosse stato risolto, i numeri mostrano una straordinaria attività delle cosche proprio in questo campo: le infrazioni accertate nel ciclo dei rifiuti segnano un più 33 per cento (da 3.911 nel 2008 a 5.217 nel 2009). Un quadro ancora più preciso potrebbe essere tracciato se nel "Rapporto rifiuti 2010" dell'Ispra non mancasse un dato chiave: quello sui rifiuti speciali, categoria molto delicata in cui passa buona parte del traffico illegale.

Animali e racket. Tra le altre novità del 2009, anno del pressing per la deregulation sulla caccia, ci sono la crescita dei reati contro la fauna (+58% ) e la buona tenuta del racket degli animali che, stando alla stima della Lega antivivisezione 2 (Lav), tra corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, traffici di fauna viva esotica o protetta, macellazione clandestina si conferma un business da 3 miliardi di euro.

L'abusivismo edilizio. Alle cosche altri 2 miliardi arrivano dall'abusivismo edilizio e la mafia ha scoperto un nuovo modo per fare ottimi guadagni nel ramo del commercio: aprire direttamente negozi, supermarket e grandi centri. Così si riciclano i soldi accumulati illecitamente e si esercita il controllo sociale attraverso la gestione degli appalti, delle forniture e dei posti di lavoro.

Calcestruzzo, infrastrutture a rischio. Infine cresce l'allarme per il calcestruzzo depotenziato: a rischio strade, ponti, viadotti, ferrovie, gallerie, case, centri commerciali, scuole, ospedali e commissariati. Un business molto redditizio per i clan che si aggiudicano appalti nazionali e locali per costruire opere pubbliche e private. Nell'elenco delle opere taroccate con calcestruzzo di pessima qualità ci sono gli aeroporti di Palermo e Trapani, il porto turistico di Balestrate, il lungomare di Mazara del Vallo, l'ormai famoso Ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento e perfino per il Commissariato di Polizia di Catelvetrano (Tp); per il Palazzo di giustizia e la diga foranea di Gela, la piattaforma di emergenza dell'ospedale di Caltanissetta e lo svincolo di Castelbuono dell'autostrada Palermo-Messina.

L'offensiva contro le ecomafie. A fronte di questo assalto dell'ecomafia c'è comunque un rafforzamento della capacità di risposta. Aumentano gli arresti (+ 43%, da 221 nel 2008 agli attuali 316) e gli illeciti accertati (28.576 oggi, 25.776 lo scorso anno) pari a 78 reati al giorno, cioè più di 3 l'ora. Aumentano del 33,4% le persone denunciate (da 21.336 a 28.472) e dell'11% i sequestri effettuati (da 9.676 a 10.737).

Le richieste al governo. Ma - fa notare il vicepresidente di Legambiente Sebastiano Venneri - l'offensiva contro l'ecomafia dovrebbe essere sostenuta dal governo con una serie di misure concrete: introduzione dei delitti contro l'ambiente nel codice penale; uso delle intercettazioni telefoniche e ambientali nelle indagini; bonifica delle aree più inquinate e delle opere pubbliche realizzate con calcestruzzo povero.

ISOLA DEI CASSINTEGRATI, CENTO GIORNI DI OCCUPAZIONE Da cento giorni gli operai dello stabilimento Vinyls di Porto Torres occupano la diramazione Fornelli dell'ex supercarcere dell'Asinara ora diventato parco nazionale e sede dell'unico reality reale, l'Isola dei Cassintegrati. Nel centesimo giorno di occupazione una delegazione ha lasciato l'isola e raggiunto Porto Torres per partecipare ad un'assemblea al Petrolchimico dove verra' esaminata la situazione del comparto chimico isolano dopo la rinuncia della Ramco a rilevare gli stabilimenti Vinyls. In contemporanea hanno raggiunto l'Asinara alcune mogli degli operai cassintegrati, decise ad affiancare i mariti nella loro protesta. Protesta che ha ottenuto un'altissima visibilita' mediatica, ma che, come denunciano sul loro blog non ha sensibilizzato a sufficienza i sindacati nazionali sulla vicenda. Nonostante le promesse non e' stata ancora effettuata una mobilitazione nazionale e, dopo che l'accordo con la Ramco e' saltato, sembra esserci un disinteresse sia del Governo, sia dei sindacati.

SCUOLA: GILDA DOMANI IN PIAZZA CONTRO TAGLI E PER LIBERTA' DI ESPRESSIONE

  • Domani la Gilda degli Insegnanti in piazza per protestare contro i tagli agli organici, la riforma della scuola superiore, l'ipotesi di bloccare gli scatti di anzianita' e le norme e le procedure disciplinari nei confronti dei docenti previste dal decreto Brunetta. Appuntamento, per quella che si annuncia la prima di una serie di iniziative di protesta e' alle 15 in Piazza Santi apostoli a Roma. La scuola pubblica italiana - dichiara il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio - e' vittima di un terremoto che la sta mettendo sempre piu' in ginocchio. La prima scossa assestata da questo Governo e' arrivata con la riforma della scuola superiore e con la pesantissima seconda ondata di tagli agli organici. Un'altra grave ferita - aggiunge - rischia di essere inferta con il blocco degli scatti di anzianita', una manovra che, se messa in pratica, comporterebbe una riduzione degli stipendi degli insegnanti, visto che si tratta di riconoscimenti economici inclusi nelle risorse contrattuali. E adesso - sottolinea Di Meglio - ad aprire un'ulteriore crepa nel sistema dell'istruzione, si sono aggiunte le sanzioni disciplinari previste dal decreto Brunetta, vere e proprie norme liberticide che, di fatto, attribuiscono ai dirigenti scolastici i poteri dell'imprenditore privato e trasformano i docenti in prestatori d'opera subordinati. Questa manifestazione nazionale - spiega Di Meglio - sara' solo l'inizio di una lunga serie di iniziative di protesta che contrassegnera' tutto il prossimo anno scolastico e con cui chiamiamo alla mobilitazione non solo gli insegnanti, ma l'intera societa' civile. Domani scenderemo in piazza - conclude il coordinatore nazionale - per ricordare ai ministri Brunetta e Gelmini e a tutto il Governo che la scuola pubblica statale deve caratterizzarsi per il pluralismo e per l'incoraggiamento della professionalita', cioe' l'esatto contrario di quanto e' accaduto nei giorni scorsi in Emilia Romagna. In occasione della manifestazione, la Gilda degli Insegnanti offrira' alla cittadinanza un concerto che sara' eseguito in piazza Santi Apostoli.

CARCERI: IN CORSO PROTESTA DETENUTI NEI PENITENZIARI DI PADOVA I detenuti ristretti presso i due istituti penitenziari di Padova, da ieri sera, hanno iniziato una "rumorosa protesta" messa in atto attraverso la battitura delle stoviglie sulle grate e sui cancelli delle celle. Da oggi e' stato annunciato anche il rifiuto del vitto fornito dall'Amministrazione. A darne comunicazione e' il segretario della Uil Pa Penitenziari, Eugenio Sarno, rilevando che "i motivi della protesta sono da riportarsi allo stato di particolare sovraffollamento delle strutture". Questa protesta, spiega il sindacalista, "non e' solo che la punta dell'iceberg: i 67.602 detenuti registrati ieri alle 17.00 la dicono lunga sulla necessita' di intervenire a deflazionare un sovrappopolamento che generera', inevitabilmente, gravi problemi di gestione e di ordine pubblico. Rispetto alla situazione specifica di Padova gli 808 ristretti alla Casa di Reclusione (a fronte di una capienza massima di 439) e i 291 presenti alla Casa Circondariale (a fronte di una capienza massima di 209) testimoniano la gravita' della situazione che le organizzazioni sindacali. avevano gia' da tempo, vanamente, denunciato". In queste ore, ricorda ancora il sindacalista, e' in atto un sit-in di protesta a Vicenza, dove la polizia penitenziaria sta manifestando contro i carichi di lavoro insostenibili.

- SANATORIA TRUFFATI TANTISSIMI STRANIERI

Hanno pagato migliaia di euro, ma non possono sporgere denuncia, pena l'arresto e l'espulsione perché irregolari. Domani 5 giugno manifestazione a Milano MILANO - "Almeno 25 lavoratori stranieri sono venuti direttamente per raccontarci di essere stati truffati". Una stima, quella di Edda Pando, dello sportello immigrazione Arci, che però non tiene conto di quanti chiedono informazioni per "gli amici" o di chi, per timore, non denuncia nemmeno alle associazioni la truffa subita. Anche al Naga, lo stesso problema: "Tantissimi stranieri sono stati truffati durante la sanatoria dello scorso settembre". Truffati per migliaia di euro, ma non possono sporgere denuncia, pena l'arresto e l'espulsione perché irregolari. È uno dei volti della "sanatoria truffa" che il movimento Primo Marzo, insieme e in sostegno al Comitato nazionale immigrati denuncia con una manifestazione in programma sabato 5 giugno a Milano (ritrovo in piazza Cordusio, ore 15).

Avere un'idea delle reali dimensioni del fenomeno, però, è impossibile. Le cifre estorte sono esorbitanti: raramente scendono sotto i 2 mila euro, ma possono arrivare fino a 6 mila euro e oltre. E gli stratagemmi messi in atto dai truffatori, molto fantasiosi (vedi lancio successivo). "Le truffe rimangono sotto silenzio, nessuno ne parla -spiegano dal Naga-. Ci sono storie di un'ingenuità incredibile: molti di questi ragazzi sono stati abbagliati dal miraggio di una regolarizzazione e, in buona fede, si sono fidati". A monte, la disperazione di chi, dopo anni di lavoro in Italia, non era riuscito a mettersi in regola: la sanatoria per colf e badanti rappresentava l'unica possibilità di mettersi in regola. L'ultima possibilità prima dell'entrata in vigore del reato di clandestinità.

Durante la manifestazione contro la "Sanatoria truffa" verrà richiesta la concessione del permesso di soggiorno per chi ha fatto domanda di emersione nella sanatoria 2009. "La regolarizzazione riservata solo a colf e badanti ha permesso che si creasse un mercato nero di vendita di documenti falsi e di prestanomi per il permesso di soggiorno -denuncia Edda Pando-. Sono anni che non si fa una sanatoria e, per i lavoratori stranieri irregolari residenti in Italia da tanto tempo, non c'era altra alternativa". Per i promotori della manifestazione l'ultima regolarizzazione ha dimostrato che "non sono gli stranieri che vogliono rimanere nella 'clandestinità' ma che, appena il governo offre una possibilità, cercano di mettersi in regola". Per questo motivo urge una nuova regolarizzazione per tutti gli immigrati.

Mentre, per i lavoratori che sono stati truffati ma che non possono sporgere denuncia senza rischiare l'espulsione "chiediamo che possano denunciare la truffa subita ed essere regolarizzati per il lavoro che svolgono -aggiunge Francesca Terzoni, Primo Marzo-. Sono persone integrate, che in molti casi vivono in Italia da anni". Infine, i promotori della manifestazione, chiedono un occhio di riguardo per i lavoratori stranieri colpiti dalla crisi economica e che, avendo perso il posto di lavoro, rischiano di scivolare nuovamente nella clandestinità e chiedono il prolungamento del permesso di soggiorno di almeno due anni per chi ha perso il lavoro. Tra le altre richieste, la concessione del permesso di soggiorno a chi è costretto a lavorare in nero e l'abolizione del reato di clandestinità.

COMUNICAZIONI

8 GIUGNO A MILANO SIAMO TUTTE CON JOY E HELLEN 4-5-6 GIUGNO SI FESTEGGIANO 16 ANNI DI AUTOGESTIONE ALLA TORRE

(ANSA) - GENOVA, 4 GIU - Due anni di reclusione per il prefetto Gianni De Gennaro per i fatti del G8 di Genova sono stati chiesti dal pg al processo d'appello. L'accusa per De Gennaro e' di per aver istigato alla falsa testimonianza l'ex questore di Genova, Colucci, durante il processo per l'irruzione alla Diaz. Il pg ha anche chiesto un anno e quattro mesi per il vicequestore Spartaco Mortola. In primo grado De Gennaro e Mortola erano stati assolti perche' 'non c'erano prove sufficienti di colpevolezza'. 04 giugno 2010

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La 'Rachel Corrie' in viaggio verso Gaza

Il cargo irlandese "Rachel Corrie" prosegue il suo viaggio verso Gaza: venerdì pomeriggio dovrebbe raggiungere la zona di interdizione di 20 miglia imposta da Israele. Greta Berlin, portavoce di Free Gaza, ha detto che la nave non intende fare tappe intermedie e che l’obiettivo resta quello di consegnare gli aiuti direttamente ai palestinesi. Nei giorni scorsi il ministero degli Esteri israeliano ha ribadito che alla nave sarà impedito l'accesso a Gaza: sarà intercettata in alto mare, ha spiegato, e accompagnata nel porto di Ashdod, dove il carico sarà ispezionato. C'è dunque timore sulla sorte della nave, a quattro giorni dal sanguinoso attacco contro la flottiglia.

BLACKOUT CONTATTI - «Ci troviamo a 170 miglia marine dalla Striscia di Gaza (circa 315 km, ndr), quando arriveremo a 120 miglia dalla costa diminuiremo la velocità di crociera - ha detto un'attivista ad Al Jazira -. Non abbiamo avuto ancora contatti con gli israeliani e al momento siamo tranquilli perché speriamo che capiscano che la nostra è una nave che trasporta solo aiuti umanitari e non vogliamo la violenza». Venerdì mattina i contatti via satellite hanno smesso temporaneamente di funzionare e gli organizzatori della "Freedom Flotilla" hanno accusato Israele di sabotaggio. Tanto più che due imbarcazioni della flottiglia (Challenger 1 e 2) sono state messe fuori uso una settimana fa da guasti improvvisi e non hanno potuto accogliere i giornalisti che intendevano seguire la "Rachel Corrie". A bordo del cargo ci sono 19 attivisti (cinque irlandesi, sei malesi, sei filippini, un britannico e un cubano), un carico di cemento, equipaggiamenti medici, giocattoli e carta per scrivere. Della missione fanno parte la premio Nobel irlandese Mairead Maguire e l'ex vice segretario dell'Onu Denis Halliday.

AFGHANISTAN: ATTACCO CONTRO BASE NATO, SECONDO IN 13 GIORNI

Kandahar - La base aerea della Nato a Kandahar e' stata obiettivo di un secondo attacco talebano in tredici giorni. Quattro razzi sono stati sparati nella notte e altri due in mattinata. L'attacco ha causato il ferimento non grave di alcuni militari. La guerriglia talebana ha azzardato operazioni di un certo rilievo negli ultimi tempi. Il primo contro la base di Kandahar fu il 22 maggio scorso, mentre di recente e' stata colpita la base di Bragram.

Marea nera: Bp posiziona un nuovo 'tappo'

Nelle operazioni per il quarto tentativo di chiudere la perdita di petrolio nel Golfo del Messico, la Bp ha posizionato questa notte un tappo su un braccio flessibile del pozzo danneggiato dal quale fuoriesce greggio. Lo annunciano le reti Cnn e Msnbc. Secondo la societa' petrolifera, ci vorranno ora tra le 12 e le 24 ore per capire se la misura adottata funzioni.

Bangladesh: gigantesco incendio nel centro di Dacca, 108 morti

DACCA - Un gigantesco incendio causato probabilmente da un corto circuito è divampato ieri sera nel centro storico di Dacca, la capitale del Bangladesh, causando almeno 108 morti e più di cento feriti, diversi dei quali sono in condizioni critiche. Le fiamme, che hanno avviluppato almeno sette edifici, hanno trasformato in tragedia una festa nuziale che si svolgeva su un terrazza e fra le vittime ci sono anche donne e bambini.

Ad essere colpito è stato uno dei quartieri più densamente popolati del centro storico di Dacca e, secondo prime informazioni, l'incendio è stato provocato dall'esplosione di un trasformatore elettrico alle 22:30 locali (le 18:30 in Svizzera). Le fiamme si sono propagate in pochissimo tempo in una serie di edifici a più piani del quartiere di Kayettuli, intrappolando centinaia di persone.

Il rogo si era già molto esteso prima che i vigili del fuoco riuscissero a intervenire, ha riferito il capo dei pompieri, Abu Nayeem, segnalando che "sul tetto di un edificio si stava svolgendo un matrimonio" ed è forse per questo motivo, ha aggiunto, che il numero delle vittime è così elevato. Al piano terra dei palazzi andati a fuoco c'erano negozi di prodotti chimici, un fattore che sicuramente ha contribuito ad alimentare le fiamme in maniera abnorme, per giunta in abitazioni di antica costruzione che hanno ritardato l'intervento dei soccorritori: "Ci siamo battuti per entrare attraverso rampe di scale molto strette", ha raccontato il capo dei pompieri.

In Bangladesh, uno dei paesi più densamente popolati del mondo e con un elevato tasso di povertà, gli incendi innescati da cortocircuiti e altre carenze dei sistemi elettrici sono frequenti dato che le normative edilizie sono rispettate solo di rado.

ITALIA

ponte galeria

«No, no, addirittura morendo una persona!?!». Così rispondono - ai solidali che chiamano per sapere cosa succede - dal centralino del Cie di Ponte Galeria, prima di iniziare a respingere ogni altra domanda. Da dentro invece i reclusi raccontano che uno di loro è in fin di vita a causa del pestaggio subito da parte della polizia. Cariche in seguito a un'evasione avvenuta al termine di una delle tante giornate d'oppressione e violenza all'interno del lager. Nella sezione maschile, nella mattinata di ieri (3 giugno) hanno preso fuoco lenzuola e materassi, è iniziato lo sciopero della fame e della sete e in serata hanno tentano la fuga almeno dieci persone.

Tutto il resto potete ascoltarlo da questa corrispondenza registrata intorno alle ore 24.00: http://www.autistici.org/ondarossa/archivio/silenzioassordante/100604cie...

Poco dopo, dietro le mura cade il silenzio, la polizia riesce a entrare da alcune cancellate precedentemente forzate e infine chiude tutti nelle celle. Si passa alla conta, mentre il Cie inizia a spopolarsi di energumeni in divisa.

Tra le persone fermate durante la fuga c'è la conferma che qualcuno sia stato pestato violentemente ma non si riesce ad avere notizie sulle sue condizioni: dovrebbero essere circa quattro reclusi, tra loro una persona nata in Egitto potrebbe trovarsi in condizioni gravissime. Intanto in sei hanno conquistato la libertà.

Aggiungono inoltre che Ponte Galeria si sta riempendo di persone algerine che provengono dai Cie di tutta Italia e che il consolato ha già provveduto a identificare con il consueto “test linguistico” (in poche parole riconoscono la pronuncia dell'arabo...).

Aggiornamento delle ore 7.30:

In questo momento stanno trasportando nove persone in tribunale per quanto accaduto ieri.

Aggiornamento delle ore 11.00:

Sta per iniziare, al tribunale di piazzale Clodio, il processo contro i nove reclusi accusati di aver dato vita alla rivolta scoppiata la notte scorsa nel Cie di Ponte Galeria. Le accuse sono a loro carico sono: resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamenti. Seguiranno ulteriori aggiornamenti...


Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


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gror100604 (last edited 2010-06-04 17:14:50 by anonymous)