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'''Ponte Galeria'''
Ieri notte a Ponte Galeria due ragazzi algerini hanno tentato di impiccarsi , sapendo che oggi sarebbero stati deportati. Sono in molti, più di una decina, ad essere stati trasferiti a Roma da altri Cie per questa deportazione. Semre ieri, in giornata anche tre donne nigeriane sono state trasferite dal Cie di Modena a Ponte Galeria.
 
Uno dei due algerini sarebbe stato trasferito d'urgenza in ospedale con un'ambulanza, anche se la prefettura nega del tutto che ci sia stato un trasferimento verso l'ospedale. L'altro ragazzo è stato visto con un lenzuolo al collo mentre lo si trascinava in infermeria con la bava alla bocca, insomma in pessime condizioni. Da dentro fanno sapere che temono il peggio.
 
C’è anche un uomo che ha un piede viola – «sembra che il piede sia stato schiacciato da una macchina» – dicono i reclusi. Si è rotto la gamba durante il tentativo d'evasione e nessuno si interessa di lui. Inoltre, oggi una ragazzo ha dovuto trascinare un altro recluso sulle spalle fino all'infermeria altrimenti sarebbe stato lasciato abbandonato a se stesso.
 A un altro recluso, ancora, che avrebbe una mano rotta e verserebbe complessivamente in cattive condizioni di salute, vengono negate cure ed analisi.
La deportazione degli algerini è iniziata questa mattina, come previsto. La questura accusa alcuni di loro di essere i responsabili delle rivolte  delle fughe e delle proteste degli ultimi giorni.
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'''San Juan Copala'''
E' in cammino la seconda carovana di solidarietà contro l'assedio di San Juan Copala, nello Stato di Oaxaca. Da più di sei mesi San Juan Copala, Municipio Autonomo che raccoglie una ventina di comunità indigene di etnia triqui dello stato di Oaxaca, è assediato dai paramilitari della UBISORT, organizzazione direttamente legata al partito di governo PRI e di cui fa parte lo stesso governatore dello stato Ulises Ruiz.Negli ultimi due mesi in particolare la violenza dello stato e dei suoi servi è cresciuta brutalmente.
Il 27 Aprile scorso i paramilitari hanno teso un'imboscata ad una carovana di solidarietà di attivisti/e che portavano medicine e cibo a San Juan Copala e, sotto la pioggia di proiettili, sono stati uccisi la compagna messicana Bety Cariño e il compagno libertario finlandese Jyri Jaakkola.
Il 15  maggio 11 persone, tra cui donne e bambini, sono state sequestrate.
Il 26 dello stesso mese Timoteo Alejandro Ramirez e Cleriberta Castro, il cui coraggio e determinazione li ha resi autorevoli punti di riferimento della comunità di Yosoyuxi, sono stati uccisi con un agguato nella loro abitazione.
Questi sono solo i fatti più eclatanti: ogni giorno vengono perpetrate provocazioni, abusi e violenze di ogni tipo nei confronti delle popolazioni che vivono quei territori.

La carovana porta i nomi della compagna e del compagno uccisi dell'agguato del 27 aprile. Da Radio Onda Rossa daremo aggiornamenti nel prossimo gr.

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In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Ponte Galeria Ieri notte a Ponte Galeria due ragazzi algerini hanno tentato di impiccarsi , sapendo che oggi sarebbero stati deportati. Sono in molti, più di una decina, ad essere stati trasferiti a Roma da altri Cie per questa deportazione. Semre ieri, in giornata anche tre donne nigeriane sono state trasferite dal Cie di Modena a Ponte Galeria.

Uno dei due algerini sarebbe stato trasferito d'urgenza in ospedale con un'ambulanza, anche se la prefettura nega del tutto che ci sia stato un trasferimento verso l'ospedale. L'altro ragazzo è stato visto con un lenzuolo al collo mentre lo si trascinava in infermeria con la bava alla bocca, insomma in pessime condizioni. Da dentro fanno sapere che temono il peggio.

C’è anche un uomo che ha un piede viola – «sembra che il piede sia stato schiacciato da una macchina» – dicono i reclusi. Si è rotto la gamba durante il tentativo d'evasione e nessuno si interessa di lui. Inoltre, oggi una ragazzo ha dovuto trascinare un altro recluso sulle spalle fino all'infermeria altrimenti sarebbe stato lasciato abbandonato a se stesso.

  • A un altro recluso, ancora, che avrebbe una mano rotta e verserebbe complessivamente in cattive condizioni di salute, vengono negate cure ed analisi.

La deportazione degli algerini è iniziata questa mattina, come previsto. La questura accusa alcuni di loro di essere i responsabili delle rivolte  delle fughe e delle proteste degli ultimi giorni.

Milano. Al via i lavori per il muro anti-rom

Sono iniziati ieri mattina i lavori per il «muro-anti rom» nei pressi della Stazione Ferroviaria di Sesto San Giovanni, comune alle porte di Milano. Poco prima, all’alba, come ha riferito il sito ‘sestonotizie.it’, il quotidiano on line della città, è avvenuto lo sgombero da parte delle Forze dell’Ordine del campo rom collocato nell’area interessata dai lavori. Un intervento che prevede la realizzazione di una recinzione in cemento armato e ‘rete grigliata’ lunga oltre 400 metri. All’inizio dei lavori erano presenti, fra gli altri, il sindaco Giorgio Oldrini e l’assessore ai Lavori Pubblici Vincenzo Amato, entrambi del Pd. Il muro ha avuto uno stanziamento di 192 mila euro erogato dal Ministero dell’Interno.

Cagliari. Operai Rockwool in presidio davanti alla Regione

Un gruppo di operai della Rockwool di Iglesias [Ca] sta presidiando la Regione Sardegna da stamattina per chiedere un incontro con l’assessore regionale dell’Industria, Sandro Angioni, vista l’imminente scadenza della cassa integrazione in deroga fissata per il 26 giugno prossimo.

  • Gli operai della fabbrica di lana di roccia, chiusa da oltre un anno, continuano intanto a protestare nel presidio davanti alla sede dell’Igea sul ponte di Campo Pisano chiedendo alle istituzioni di poter essere ricollocati all’interno dell’Ente Minerario Sardo.

Barcone di migranti soccorso da una motovedetta libica

Sono stati “soccorsi” nel Canale di Sicilia da una motovedetta libica una trentina di migranti a bordo di una imbarcazione da cui era stato lanciato un segnale di aiuto. Per lo più eritrei e somali, in base alle poche fonti disponibili, i migranti avevano segnalato la loro posizione ad alcuni familiari residenti in Italia tramite un telefono satellitare, ed erano stati avvistati ieri da un velivolo dell’aviazione italiana. Benché si trovassero in acque di competenza maltese, sono stati però i libici a intervenire e riportare i migranti vero la Libia, paese da cui erano probabilmente partiti. Il governo di Tripoli ha intanto ordinato la chiusura degli uffici nel paese dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati [Unhcr] per motivi ancora da accertare. «Siamo in una fase interlocutoria – ha detto all’Ansa la portavoce dell’Unhcr in Italia, Laura Boldrini – e stiamo cercando di capire la situazione. Il nostro auspicio è che si sblocchi quanto prima e che si possa continuare a lavorare».

SPAGNA: OGGI SCIOPERO DEL PUBBLICO IMPIEGO

In Spagna più di 2 milioni e mezzo di funzionari pubblici saranno in sciopero. Motivo: i tagli che il governo socialista ha imposto ai loro salari all'interno di una manovra straordinaria da 15 miliardi di euro per ridurre il deficit pubblico del paese. A convocare lo sciopero sono i due sindacati maggioritari, le Comisiones Obreras (Ccoo) e l'Ugt, a cui si sono aggiunte anche altre realtà sociali e politiche del paese. Tutti protestano contro i tagli alla busta paga che potranno variare dallo 0,5% al 7% del totale e che si applicherebbero già da questo mese, consentendo allo stato di risparmiare circa 4 miliardi di euro in due anni. Solo qualche mese fa, ad inizio anno, i dipendenti pubblici avevano firmato un accordo con la vicepremier Maria Teresa de la Vega che prevedeva un aumento dei loro stipendi nel 2010 dello 0,3%. Da Barcellona il servizio con un docente italiano in Spagna (da RODU)

San Juan Copala E' in cammino la seconda carovana di solidarietà contro l'assedio di San Juan Copala, nello Stato di Oaxaca. Da più di sei mesi San Juan Copala, Municipio Autonomo che raccoglie una ventina di comunità indigene di etnia triqui dello stato di Oaxaca, è assediato dai paramilitari della UBISORT, organizzazione direttamente legata al partito di governo PRI e di cui fa parte lo stesso governatore dello stato Ulises Ruiz.Negli ultimi due mesi in particolare la violenza dello stato e dei suoi servi è cresciuta brutalmente. Il 27 Aprile scorso i paramilitari hanno teso un'imboscata ad una carovana di solidarietà di attivisti/e che portavano medicine e cibo a San Juan Copala e, sotto la pioggia di proiettili, sono stati uccisi la compagna messicana Bety Cariño e il compagno libertario finlandese Jyri Jaakkola. Il 15  maggio 11 persone, tra cui donne e bambini, sono state sequestrate. Il 26 dello stesso mese Timoteo Alejandro Ramirez e Cleriberta Castro, il cui coraggio e determinazione li ha resi autorevoli punti di riferimento della comunità di Yosoyuxi, sono stati uccisi con un agguato nella loro abitazione. Questi sono solo i fatti più eclatanti: ogni giorno vengono perpetrate provocazioni, abusi e violenze di ogni tipo nei confronti delle popolazioni che vivono quei territori.

La carovana porta i nomi della compagna e del compagno uccisi dell'agguato del 27 aprile. Da Radio Onda Rossa daremo aggiornamenti nel prossimo gr.

Bomba a Istanbul. Almeno 15 i feriti E’ esploso un ordigno telecomandato, sul ciglio di una strada davanti a un ospedale, al passaggio di un pullman della Polizia turca a Istanbul. Almeno quindici i feriti, tra poliziotti e passanti, secondo quanto riferisce l’agenzia Anadolu. Nessuno sarebbe in condizioni gravi. L’attacco è avvenuto nel sobborgo di Kucukcekmece, nella sponda europea della città sul Bosforo. Nella città turca si sta svolgendo un vertice regionale al quale partecipa anche il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Non sono giunte rivendicazioni, ma la polizia segue la pista dei ribelli curdi del Pkk.

Iran, Ahmadinejad: Sospsensione negoziati se ci saranno nuove sanzioni

Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad lancia un avvertimento all'Onu: se dovesse varare nuove sanzioni contro l'Iran, Teheran è pronta a sospendere i negoziati sul nucleare. Le parole di Ahmadinejad arrivano in vista del voto dei prossimi giorni riguardo una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che potrebbe portare ad nuova stretta contro l'Iran. Se approvato, l'Iran potrebbe incorrere in ulteriori restrizioni finanziarie e nuove ispezioni, così come in un'espansione dell'embargo di armi. Il presidente iraniano ha poi criticato la Russia per aver sostenuto questa proposta. Quindi ha chiesto agli Stati Uniti di cambiare politica nei confronti dell'Iran: "Ci aspettiamo che il presidente Obama inizi una nuova politica", ha detto il presidente iraniano durante una conferenza stampa ad Istanbul, dove si trova per partecipare ad un summit sulla sicurezza in Asia.

PER RIPULIRE IL GOLFO DEL MESSICO SERVIRANNO ANNI

Serviranno anni per riparare i danni provocati dalla marea di petrolio dispersa nel Golfo dal Messico in seguito a una trivellazione operata dalla multinazionale British Petroleum (Bp). Lo ha sottolineato ieri, nel corso di una conferenza stampa tenuta alla Casa Bianca, l’ammiraglio Thad Allen, capo dei guardia-costa americani, che sta seguendo i tentativi finora riusciti solo in parte di porre un freno alla fuoriuscita di greggio. Secondo gli ultimi dati, ogni giorno fino a 25 mila di barili di petrolio risalgono in superficie e di questi solo in questi giorni la Bp è riuscita a intercettarne 11 mila. A 50 a giorni dal suo inizio, la marea nera di petrolio ha intanto raggiunto le coste americane e ricopre attualmente una superficie di circa 320 chilometri di diametro.

Filippine: IL NUOVO PRESIDENTE È BENIGNO AQUINO, DOMANI LA PROCLAMAZIONE

E’ Benigno Aquino, come largamente anticipato, il nuovo presidente delle Filippine. La conferma è arrivata oggi e il vantaggio di oltre cinque milioni e mezzo di preferenze rispetto al primo rivale ed ex-presidente Joseph Estrada non lascia ormai dubbi sull’esito del voto dello scorso 10 Maggio. A ritardare la proclamazione, che sarebbe dovuta avvenire oggi, è stato il ritardo dello spoglio dei voti di Lanao del Sur. Confermata anche l’affermazione, nel ruolo di vice-presidente di Makati Mayor Jejomar Binay. Figlio dell’omonimo oppositore al dittatore Fernando Marcos assassinato nel 1983 e di Corazon “Cory” Aquino, eletta prima presidente dopo la caduta di Marcos, Benigno “Noynoy” Aquino III sarà presidente per i prossimi sei anni, dopo essere già stato impegnato per 12 anni in parlamento, prima come deputato quindi come senatore. In dichiarazioni alla stampa rilasciate nei giorni scorsi, Aquino aveva detto di voler organizzare la sua squadra di governo al più presto, in modo da essere operativo sin dal 30 Giugno, giorno della scadenza del mandato della presidente uscente, Gloria Macapagal Arroyo.

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