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L’Europa esce dal G20 di Toronto dichiarando di prendere "un impegno preciso sul fronte della riduzione dei deficit", mentre la proposta di una tassa globale sulle banche è stata affossata nelle conclusioni del vertice, così come l’ipotesi di una tassa sulle transazioni finanziarie. Un’idea, quest’ultima, fortemente sostenuta dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, ma contrastata anche da molti Paesi della Ue, Italia compresa. Roma, 28 giu - Il tanto atteso G20 di Toronto tenutosi nel fine settimana - non ci sorprende- si è concluso sostanzialmente con un nulla di fatto. I leader dei venti paesi più industrializzati al mondo hanno trovato un accordo unanime per rafforzare la ripresa economica mentre hanno lasciato ampio respiro alle banche, demandano la decisione sulla tassa alle banche ai singoli paesi.
I Grandi della Terra si sono impegnati per dimezzare i deficit di bilancio entro il 2013 e per ridurre il rapporto debito-Pil entro il 2016, ma senza indicare cifre precise, facendo attenzione a non compromettere la ripresa "fragile e diseguale" dell'economia globale. La proposta di una tassa globale sulle banche, come detto, è stata affossata nelle conclusioni del vertice, così come l’ipotesi di una tassa sulle transazioni finanziarie. Un’idea, quest’ultima, fortemente sostenuta dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, ma contrastata anche da molti Paesi della Ue, Italia compresa.
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prendi notizia da mailing list radio Un ragazzo marocchino di 22 anni è morto la notte scorsa all'interno di una camera di sicurezza della questura di Agrigento. Era stato arrestato ieri per una rissa.
Subito dopo l'arresto era stato rinchiuso in una camera di sicurezza della questura in vista dell'udienza di convalida del suo fermo programmata per stamattina. Un "suicidio" sospetto il suo: secondo la versione ufficiale si sarebbe impiccato con una cintura (che sappiamo dover essere sequestrate, in queste situazioni).

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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

G20

Roma, 28 giu - Il tanto atteso G20 di Toronto tenutosi nel fine settimana - non ci sorprende- si è concluso sostanzialmente con un nulla di fatto. I leader dei venti paesi più industrializzati al mondo hanno trovato un accordo unanime per rafforzare la ripresa economica mentre hanno lasciato ampio respiro alle banche, demandano la decisione sulla tassa alle banche ai singoli paesi. I Grandi della Terra si sono impegnati per dimezzare i deficit di bilancio entro il 2013 e per ridurre il rapporto debito-Pil entro il 2016, ma senza indicare cifre precise, facendo attenzione a non compromettere la ripresa "fragile e diseguale" dell'economia globale. La proposta di una tassa globale sulle banche, come detto, è stata affossata nelle conclusioni del vertice, così come l’ipotesi di una tassa sulle transazioni finanziarie. Un’idea, quest’ultima, fortemente sostenuta dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, ma contrastata anche da molti Paesi della Ue, Italia compresa. «È stata accolta la nostra linea, secondo la quale il risanamento non compromette la crescita», ha detto soddisfatto il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso. Nella bozza finale del documento, l’assenza di riferimenti vincolanti ad una tassa sulle banche o a prelievi sulle transazioni finanziarie fa sorridere anche Silvio Berlusconi. Sul fronte delle proteste e della repressione il copione di questo evrtice non sembra cambiare rispetto ai precendenti, anche se i numeri e la violenza da parte delle forze dell'ordine non possono non colpire. Sarebbero circa mille le persone arrestate (una parte è stata già rilasciata). Ascoltiamo una lunga testimonianza realizzata da ROR.

APERTO A PARIGI PROCESSO CONTRO EX-DITTATORE NORIEGA

Si è aperto oggi a Parigi il processo all’ex-dittatore Manuel Antonio Noriega, estradato dagli Stati Uniti ad Aprile per rispondere dell’accusa di riciclaggio di denaro sporco per una somma pari a oltre due milioni di euro accumulata grazie al narcotraffico, per cui l’ex-uomo forte di Panama era già stato condannato in contumacia in Francia a 10 anni nel 1999. Avendo presentato appello contro il precedente verdetto, in base alla legge francese l’ex-dittatore ha avuto il diritto a un nuovo dibattimento in prima istanza. La difesa di Noriega sostiene che il denaro riciclato provenisse dall’eredità del fratello, da beni personali della sua consorte e da pagamenti della Cia e che l’accusa sia fondata su testimonianze inattendibili raccolte dalle autorità degli Stati Uniti. E’ presente oggi in aula come parte civile una rappresentanza della Repubblica di Panama per il dibattimento che dovrebbe concludersi il 30 Giugno. Anche Panama ha chiesto l’estradizione di Noriega e un indennizzo per il denaro confiscato dalla dogana francese, ma Parigi ha chiarito che l’ex-dittatore dovrà prima concludere il processoo in Francia e scontare l'eventuale pena. Noriega era stato catturato nel 1989 dalle truppe statunitensi che invasero Panama per rovesciarlo: trasferito negli Stati Uniti, nel 1992 era stato condannato a 30 anni, poi ridotti a 17, scontati in Florida dove attendeva dal 2007 la risposta alla richiesta di estradizione avanzata dalla Francia o l’eventuale rientro in patria, come avrebbe voluto, in qualità di ‘prigioniero di guerra’. L’ex-uomo forte di Panama collaborò per anni con gli Usa prima di diventarne un nemico, negli anni ‘80. A Panama su di lui pendono tre condanne a 20 anni per violazioni dei diritti umani sotto il suo regime, durato sette anni.

La Germania e il «test d'intelligenza per gli immigrati»

«Gli extracomunitari che vogliono entrare in Germania dovrebbero essere prima sottoposti ad un test per stabilire il loro quoziente di intelligenza». La richiesta razzista arriva da due esponenti del partito cristiano-democratico di Angela Merkel, che chiedono un’«accurata selezione delle persone da accogliere». Si tratta del responsabile della politica interna della Cdu berlinese, Petr Trapp, che ha dichiarato al quotidiano Bild che in Germania è necessario «fissare criteri sull’immigrazione che possano essere davvero utili al nostro Stato. Oltre ad una buona istruzione e ad un’adeguata formazione professionale, un criterio base deve essere anche l’intelligenza. Sono favorevole ai test di intelligenza per gli immigrati». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il capogruppo al Parlamento europeo della bavarese Csu, Markus Ferber, secondo il quale «il Canada è molto più avanti e pretende dai figli degli immigrati un quoziente intellettuale più elevato che per i figli dei propri cittadini. Criteri umanitari per il ricongiungimento delle famiglie non possono rimanere l’unico motivo valido per l’immigrazione».

Sullo stesso tema c’erano state nelle settimane scorse dichiarazioni molto forti del socialdemocratico Thilo Sarrazin, componente del direttorio della Bundesbank, secondo il quale l’arrivo degli immigrati fa diventare più stupidi i tedeschi. «In maniera naturale stiamo mediamente diventando più stupidi», aveva affermato Sarrazin, riferendosi agli arrivati da Turchia, Vicino e Medio Oriente e dall’Africa. Sottolineando la più forte natalità nelle famiglie di migranti rispetto a quelle tedesche, il manager della Buba aveva aggiunto che in Germania si verifica «una crescita dei gruppi di popolazioni con differenti livelli di intelligenza», anche perché secondo lui l’intelligenza sarebbe ereditaria all’80 per cento.

Spagna, vietato il burqa anche da un comune andaluso

La giunta socialista assieme all'opposizione composta dal Partido Popular del comune andaluso di Coin, ha deciso di vietare dalla prossima settimana l'utilizzo del burqa e del niqab all'interno di edifici pubblici come in diversi comuni catalani. Il governo socialista di Jose Luis Zapatero dovrà rispondere alla richiesta della mozione approvata da poco in Senato per iniziativa del Pp, che chiede l'abolizione del velo integrale negli spazi pubblici su scala nazionale. Il ministro della giustizia, inoltre, Francisco Caamano ha reso noto che con la prossima legge sulla libertà religiosa il governo prevede limitazioni sull' uso del burqa.

Usa, 100milioni di dollari per nuovo contratto con la compagnia di sicurezza BlackWater

La Cia ha stipulato un nuovo contratto da 100 milioni di dollari con la compagnia di sicurezza privata Blackwater WorldWide in Afghanistan e in altri Paesi. A renderlo noto è stata la compagnia stessa, dopo che, nei giorni scorsi, una commissione federale di inchiesta sui contractors in zona di guerra aveva criticato il Dipartimento di Stato Usa per i rapporti con la Blackwater. Blackwater è la compagnia mercenaria più nota al mondo, il cui potere sembrava aver vacillato dopo le critiche per le politiche aggressive tenute dai suoi agenti in Iraq. Particolarmente noto l'episodio del 16 settembre 2007 a Baghdad, quando per mano dei mercenari di Balckwater morirono 17 iracheni (di cui almeno 14 civili). L'evento condusse ad una revisione delle procedure operative imposte alla Blackwater dal Dipartimento di Stato, ed all'avvio di un'inchiesta del Congresso degli Stati Uniti, in cui si valutarono anche altre denunce rispetto all'operato della Blackwater in Iraq ed Afghanistan.

Afghanistan, blitz dell'Isaf a Kandahar: uccise otto persone

In un blitz militare condotto oggi dalla Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) a Kandahar, nel sud dell'Afghanistan, sono rimaste uccise otto persone. Secondo un comunicato dell' Isaf, l'attacco sarebbe stato sferrato contro una base talebana in cui un comandante dei ribelli e altri uomini armati sono rimasti uccisi. La polizia afghana, invece, attraverso la voce del comandante Muhammad Shah Farooqi, ha fornito una versione diversa dell'accaduto, sostenendo che nell'operazione militare otto civili sono rimasti uccisi nelle loro abitazioni. Un parente delle vittime ha dichiarato che queste sarebbero state colpite nel sonno mentre si trovavano nelle loro case. L'Isaf insiste nel dichiarare di aver agito per legittima difesa e che nell'attacco sarebbero rimasti uccisi numerosi uomini armati tra cui il comandante talebano Shyster Uhstad Khan.

Kirghizistan, il Paese diventa una repubblica parlamentare

Il Kirghizistan diventerà la prima repubblica parlamentare dell'Asia centrale. Nonostante le tensioni tra le varie comunità nel Sud e i 400 mila kirghisi d'etnia uzbeka, che ancora non hanno fatto ritorno nel Paese, ha votato il settanta per cento degli aventi diritto (2.5 milioni di persone), di cui il novanta per cento ha votato a favore di una repubblica parlamentare, secondo quanto riferisce Galkina Skripkina, portavoce della commissione elettorale centrale. Gli osservatori dell'Osce hanno accolto favorevolmente il referendum e hanno confermato che non vi sono stati episodi di violenza o frode elettorale. Roza Otunbayeva, la presidentessa ad interim, ha dichiarato di essere molto soddisfatta dall'affluenza e dal risultato del voto. Il nuovo parlamento sarà eletto a ottobre quando sono previste le elezioni generali.

GERUSALEMME EST: TENSIONE PER DEMOLIZIONI E NUOVI PIANI DI ESPANSIONE

Continua a salire la tensione a Gerusalemme Est nei due quartieri oggetto delle mire dell’espansionismo israeliano. Ancora ieri nel rione di Sheikh Jarrah - secondo un’emittente israeliana - si sono verificati scontri e proteste nell’area dell’ex hotel Sheperd, un edificio di importanza storica per i palestinesi, che sarà demolito in parte per fare spazio a un quartiere ebraico. Inoltre nel quartiere di Silwan, alle pendici della città vecchia, la scorsa notte sono stati nuovamente attaccati dalla polizia manifestanti palestinesi che protestavano contro le attività di un’associazione israeliana intenzionata a sgomberare un edificio in cui risiedono diverse famiglie palestinesi. Critiche e condanne, anche da parte delle organizzazioni per i diritti umani sono state espresse in particolare riguardo quest’ultima iniziativa, che rientra in un più ampio progetto - senza precedenti per la vastità dell’area che intende coinvolgere - per la costruzione a Silwan del cosiddetto ‘Parco del re’, che richiederà la demolizione di 22 case palestinesi.

Libano, migliaia di attivisti chiedono più diritti per i rifugiati palestinesi

Migliaia di attivisti libanesi e palestinesi si sono radunati domenica, a Beirut, per rivendicare maggiori diritti per i rifugiati palestinesi che vivono all'interno dello stato libanese. I dimostranti e le dimostranti si sono riuniti e riunite di fronte alla sede delle Nazioni Unite dopo che i soldati libanesi avevano impedito la protesta di fronte alla sede del parlamento. I rifugiati e le rifugiate palestinesi all'interno dello stato libanese, circa quattrocentomila secondo l'Onu, subiscono restrizioni per quanto riguarda le opportunità d'impiego e non possono possedere nessuna proprietà.

ITALIA

Manovra. Prosegue l'occupazione dell'Isae

Prosegue l’occupazione dell’Isae [l’Istituto di studi e analisi economica] da parte dei lavoratori e delle lavoratrici che protestano contro «l’incomprensibile soppressione dell’Ente», contenuta nella manovra economica all’esame del Parlamento. «Questa situazione – scrivono i lavoratori in una nota – è il frutto di un provvedimento ingiustificato, attuato in maniera improvvisata e senza un chiaro disegno strategico riguardo all’organizzazione, o alla riorganizzazione, dell’attività di ricerca dell’Istituto e della ricerca pubblica in questo Paese». «E’ importante, per l’intero Paese, il lavoro di ricerca portato avanti dall’Isae, e auspichiamo una modifica in sede di discussione parlamentare della norma del decreto legge che lo sopprime», conclude la nota.

Insicurezza sul lavoro

Un operaio è ricoverato in gravi condizioni al Policlinico Gemelli di Roma dopo essere caduto stamattina da un’impalcatura. L’uomo, 49 anni, stava eseguendo dei lavori di ristrutturazione in una villa a Roma.

Agrigento

Un ragazzo marocchino di 22 anni è morto la notte scorsa all'interno di una camera di sicurezza della questura di Agrigento. Era stato arrestato ieri per una rissa. Subito dopo l'arresto era stato rinchiuso in una camera di sicurezza della questura in vista dell'udienza di convalida del suo fermo programmata per stamattina. Un "suicidio" sospetto il suo: secondo la versione ufficiale si sarebbe impiccato con una cintura (che sappiamo dover essere sequestrate, in queste situazioni).

Il 15 luglio udienza per i 13 imputati dell'omicidio Cucchi (meglio una scritat meglio)

Il 15 luglio comincia l’udienza preliminare per il rinvio a giudizio per le persone coinvolte nella morte Stefano Cucchi, 31enne morto dopo una settimana passata nel reparto penitenziario Sandro Pertini. Gli imputati sono 13, tra medici, infermieri e guardie penitenziarie. Poiché medici e infermieri sono accusati di abbandono di incapace con morte conseguente, in caso di rinvio a giudizio il processo si svolgerà in Corte d’Assise.

CASA: A PALERMO LA LOTTA CONTINUA. LA FUGA DEL SINDACO PURE

"Santuzza liberaci dal sindaco Cammarata". E' questo lo striscione esibito anche oggi da decine di esponenti del Comitato di Lotta per la Casa 12 Luglio, che hanno interrotto la presentazione della Festa di Santa Rosalia in corso nel teatro Montevergini, a Palermo. Il comitato ed altre persone solidali hanno criticato duramente il sindaco di Palermo, che non era presente, rivendicando i diritti di una decine di famiglie che sono state sfrattate ormai 13 giorni fa da Casa Guzzetta, dopo uno sgombero improvviso e ingiustificatamente irruento.Un berve audio con un compagno di Palermo preso da Radio Onda d'Urto.

Mafia, slitta la sentenza del processo Dell'Utri

Slitta ancora la sentenza del processo d’appello a Marcello Dell’Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. I giudici della Corte d’Appello di Palermo, riuniti in camera di consiglio da giovedì scorso, secondo quanto apprende l’Adnkronos non dovrebbero emettere il verdetto neppure oggi, come invece si dava per certo.

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