Aperto da massimo alle ore 9.30 buona giornata a tutti e tutte. Ti mando un pezzo di economia, un po' lungo per il g.r. ma forse utilizzabile sintetizzandolo. Ciao (Giangi) da' pure un'occhiata al messaggio che ho inviato in lista sulla protesta dei detenuti sottoposti a 41 bis. ALF. Da Paula: dalle 14.15 ci lavoro io, sto cercando di risalire ai gr della mattina. Guarderò la 41 bis che oggi ho un po' più di tempo.

= Aggiornamento ore 9.30 =

Argentina

Oltre 40.000 manifestanti appartenenti ad organizzazioni sociali, politiche, studentesche e di disoccupati hanno manifestato ieri sera nella storica Plaza de Mayo di Buenos Aires contro la politica del governo e l'azione del Fondo monetario internazionale (Fmi). In marcia dal Parlamento nel giorno dell'indipendenza nazionale argentina, i dimostranti hanno gridato slogan, chiesto un cambiamento di politica economica e sollecitato una definitiva autonomia del paese dagli organismi finanziari internazionali. Consistente la partecipazione degli organizzazioni dei disoccupati ('piqueteros') che hanno anche commemorato le due vittime, uccise dalla polizia nella stazione di Avellaneda.

Stati Uniti

Con il si' del Senato, il Congresso degli Stati Uniti ha definitivamente approvato la trasformazione del Monte Yucca, nel deserto del Nevada, in una pattumniera nucleare per migliaia di tonnellate di rifiuti nucleari di tutta l'Unione. I parlamentari hanno sostanzialmente ignorato le proteste degli amministratori statali e locali, che possono adesso puntare solo su un'opposizione al provvedimento di fronte alle corti di giustizia. Se i giudici non lo bloccheranno, il progetto, allo studio da oltre 20 anni, dovrebbe diventare operativo, con il trasporto in Nevada di rifiuti da oltre un centinaio di siti degli Sati Uniti: un'operazione pericolosa, resa piu' rischiosa dall'incubo del terrorismo. Il Monte Yucca ospitera', fra l'altro, i residui radioattivi di 39 centrali nucleari e siti militari in tutta l'Unione. Si calcola che il deposito restera' radioattivo per decine di migliaia di anni.

Palestina

Il governo israeliano ha imposto ieri la chiusura dell'ufficio di Sari Nusseibeh, rappresentante dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) a Gerusalemme Est. L'iniziativa è stata assunta dal ministro per la sicurezza interna Uzi Landau, secondo il quale Nusseibeh svolgeva funzioni non autorizzate sul territorio dello Stato ebraico. La scure dei falchi del governo Sharon è caduta proprio su uno dei massimi rappresentanti della corrente moderata palestinese. Basti dire che recentemente Nusseibeh era entrato nel mirino dei gruppi radicali, che gli rinfacciavano di avere firmato un documento di condanna nei confronti degli attentati suicidi contro la popolazione israeliana. La chiusura dell'ufficio di rappresentanza a Gerusalemme Est, fra l'altro, è caduta proprio mentre il ministro israeliano degli esteri, Shimon Peres, tentava di riavviare un minimo di dialogo con esponenti di alto rango dell'Anp. Il leader di Meretz, principale partito israeliano di opposizione, ha aspramente criticato questa coincidenza. Yossi Sarid ha fatto osservare che è perlomeno singolare che il governo prenda una iniziativa di questo genere proprio mentre sostiene di voler dialogare con l'ala moderata dei palestinesi.

Inchiesta G8

Dopo oltre cinque ore si è concluso ieri sera dopo alle 21.00 l'interrogatorio di Pietro Troiani, vice questore aggiunto del reparto mobile della polizia di Roma, indagato di concorso in calunnia, ascoltato fino alle 20 dai pm Enrico Zucca e Francesco Albini Cardona. Anche il secondo interrogatorio del commissario, già sentito come teste il primo luglio scorso, è stato secretato. Al termine l'avvocato difensore Alfredo Biondi, ha commentato: "il commissario ha reso ampie dichiarazioni precisando le modalità del suo comportamento, sostenendo l' estraneità all' imputazione che gli è stata mossa". Biondi ha poi aggiunto che "Troiani ha fornito tutte le spiegazioni richieste". "Abbiamo preferito - ha sottolineato l'avvocato - assumere un atteggiamento collaborativo perché il dottor Troiani è un funzionario pubblico e se ne ricorda anche quando è indagato". Circa l'accusa mossa dalla procura, Biondi ha detto che "si tratta di una ipotesi criminosa lontana mille miglia dal comportamento tenuto dal dottor Troiani". L'atteggiamento "collaborativo" del vice questore aggiunto potrebbe aver chiarito i vari passaggi delle due bottiglie molotov che, secondo gli inquirenti, sarebbero state utilizzate come false prove dalla polizia per sostenere l'arresto dei 93 no-global trovati nella scuola Diaz, durante l'irruzione del 21 luglio scorso, nei giorni del G8. Il nome di Troiani era stato fatto dal commissario romano Massimiliano Di Bernardini il 17 giugno scorso durante l'interrogatorio sull' episodio delle molotov, sequestrate in un'aiuola in corso Italia e poi "ricomparse" nella scuola Diaz. (Red)

Aggiornamento ore 11.00