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Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

BELFAST, TERZA NOTTE DI SCONTRI

Terza nottata di scontri in Irlanda del nord tra giovani cattolici e polizia, in opposizione alle marce e alle provocazioni dei protestanti. Celebrazioni orangiste che hanno scatenato la reazione dei cattolici: barricate infuocate erette lungo le strade, scontri violenti con le forze dell'ordine. Al lancio fitto di mattoni bottiglie e molotov la polizia ha risposto ancora caricando con i cannoni ad acqua così come sparando con proiettili di gomma. Sono più di 80 i feriti per gli scontri di piazza, almeno la metà appartenenti alla polizia, colpita anche da armi da fuoco. Sono state preannunciate ondate di arresti per i prossimi giorni. Epicentro della sommossa è stato il quartiere di Ardoyne. Un conflitto serpeggiante quello riesploso a Belfast, segno della non compiuta pacificazione dall'alto così come del fermento sociale che informa pezzi di territorio e porzioni di società irlandese, con tanti giovani (soprattutto) protagonisti e irriducibili dinnanzi all'artificio di "accordi di pace" mal digeriti, quindi ad una realtà dentro la quale rivendicano e immaginano altro.

URUGUAY, DOPO L' INCENDIO IN CARCERE, 2500 DETENUTI IN SCIOPERO DELLA FAME Almeno 2500 reclusi di quattro carceri nazionali hanno avviato uno sciopero della fame per chiedere giustizia dopo l’incendio avvenuto una settimana fa nel penitenziario di Rocha, 200 chilometri a est di Montevideo, che ha provocato la morte di 12 detenuti in quella che è considerata la più grave tragedia carceraria della storia del paese. Secondo Alvaro Garcé, commissario parlamentare per il sistema penitenziario, fino all’80% del totale dei 9200 detenuti ospitati al momento nelle 28 carceri uruguayane rischia di perire in incidenti analoghi a causa della mancanza di apparati di sicurezza e del sovraffollamento; a Rocha, l’incendio si è sviluppato in un’area della struttura che ospitava oltre 160 detenuti, il doppio della sua capacità. Il Senato ha reagito approvando la legge di emergenza carceraria, che ora dovrà essere confermata dal governo, per costruire nuovi istituti di pena più grandi e aumentare fino a 1500 unità in più le guardie addette alla vigilanza; è previsto anche l’eventuale trasferimento in carceri militari per i detenuti ospitati nei penitenziari più affollati.

ITALIA ROMA, I MOVIMENTI PER IL DIRITTO ALL'ABITARE PROTESTANO AL CAMPIDOGLIO

Oggi a partire dalle 16 era prevista la una manifestazione dei movimenti per il diritto all'abitare in concomitanza con l'apprOvazione del bilancio in consiglio comunale IRROMPIAMO SUL BILANCIO...PRESENTIAMO IL CONTO AD ALEMANNO! lo slogan di convocazione dell'iniziativa.

LEGGIAMO UNO STRALCIO DEL COMUNICATO: Ancora una volta assistiamo ad un balletto mediatico attorno ad una manovra finanziaria che si vorrebbe far passare per una necessità da digerire in silenzio, proprio mentre colpisce inesorabilmente e nuovamente i servizi sociali ed i circuiti delle cultura indipendente e di base, penalizza il mondo del lavoro e della cooperazione, dimentica ed aggrava l’emergenza abitativa investendo sull’idea di una “città vetrina”, sulla politica de cosiddetti grandi eventi (grandi per chi?), scommettendo ancora una volta sulla rendita immobiliare ed il consumo disuolo. Anche i progetti di housing sociale che si vuole, con una tempistica furbesca, associare alla discussione sul bilancio, non solo sono, in realtà, lontani a venire, ma prevedranno case ancora troppo costose che non serviranno ad affrontare e risolvere l’emergenza profonda in cui stanno vorticosamente cadendo tutti i settori sociali colpiti dalla crisi. In un contesto nel quale l’impatto della crisi nel 2009 classifica Roma come la capitale della precarietà in Italia, dove la precarizzazione del mercato del lavoro colpisce soprattutto le giovani precarie generazioni strette tra contratti a termine, stage, lavori intermittenti e disoccupazione giovanile con i tassi più alti d’Europa. Proprio il Bilancio Lacrime e Sangue che il primo cittadino della capitale vuole propinarci, al rovescio, può rappresentare l’occasione di unire i tanti percorsi che dal basso si articolano, costruendo lotte ed agitando le acque della metropoli che quotidianamente attraversiamo e viviamo. Insieme possiamo smontare lo stile “piacione” che il sindaco ha utilizzato anche nella presentazione video ai cittadini - da novello Goebbels - , per aprire un contenzioso e una vertenza generalizzata sull’impostazione stessa della politica economica dell’amministrazione, mettendo in discussione a partire da questa, l’idea di città che ancora una volta si vuole disegnare e far passare sulle nostre teste. possiamo iniziare così a tracciare un percorso che ci porti ad uscire dal vortice della crisi, mettendo all’angolo gli interessi privati e speculativi, riconquistando al contrario una nuova sfera di diritti sociali e di cittadinanza per tutti/e.

CARCERI. Topi e scarafaggi a San Vittore, 12 detenuti per cella a Poggioreale A Buon Diritto, Antigone e Carta tracciano la mappa delle carenze strutturali dei 15 penitenziari più sovraffollati d’Italia. Presenze doppie rispetto alla capienza regolamentare in quasi tutti gli istituti visitati Il doppio dei detenuti rispetto alla capienza regolamentare è la costante di quasi tutti gli istituti di pena, così come le pessime condizioni igieniche e la presenza di una cucina sola. Nel carcere di Poggioreale, a Napoli, ci sono 2.710 reclusi contro i 1.347 fissati dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. In alcune celle si arrivava fino a 12-14 detenuti ciascuna, con i letti a castello impilati per tre e un solo bagno a disposizione. D'estate fa così caldo che i carcerati coprono le finestre utilizzando un asciugamano bagnato e la notte la porta blindata viene chiusa nonostante le temperature altissime. Le docce esterne sono accessibili due volte a settimana, le ore d'aria sono solo due al giorno e non ci sono attività formative. A San Vittore a Milano, la cui capienza regolamentare ora è di 712* persone perché due bracci sono inagibili, ci sono 1.600 detenuti, i topi e gli scarafaggi.Nel carcere di Pistoia l’unica finestra delle celle è in bagno, così che illuminazione e ventilazione risultano insufficienti anche perché nel corridoio centrale su cui si affacciano le celle non sono presenti finestre. Nella sezione nido della casa di reclusione femminile di Rebibbia, a Roma, ci sono 19 donne con un bambino ciascuna, e una cella di circa 25 metri quadrati ospita ben 12 persone tra madri e figli.

Siparietto


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ESTERI Turchia, 46 militanti Pkk uccisi nell'ultimo mese

Sono 46 i militanti del Pkk, il partito dei lavoratori curdo, uccisi nell'ultimo mese in Turchia dai soldati dell'esercito di Ankara. La notizia è stata diffusa dall'agenzia Anadolu, che ha contattato fonti delesercito. Le ultime settimane, poi sono state molto intense dal punto di vista dei combattimenti. L'esercito turco ha lanciato un'offensiva militare nuova per stroncare il movimento guerrigliero.Le violenze sono riprese dopo le dichiarazione di uno dei leader storici del Pkk, Ocalan, che ha detto di abbandonare gli sforzi per aprire un dialogo che porti alla pace fra Ankara e il Pkk

L'Egitto vieta l'ingresso a Gaza ad 'Ansar 1', convoglio umanitario giordano Martedì notte (13 luglio), le autorità egiziane hanno vietato al convoglio umanitario giordano "Ansar 1" di entrare nella Striscia di Gaza dal valico di Rafah.Gli ufficiali egiziani hanno lamentato la mancanza di un'approvazione da parte degli apparati di scurezza.'Abd el-Fattah al-Kilani, capo del Sindacato dei medici veterinari, ha fatto sapere - in un comunicato stampa - che il Ministero degli Esteri egiziano aveva fatto richiesta alla sua controparte giordana della lista completa dei partecipanti al convoglio.La delegazione sarebbe stata composta da 150 membri, mentre le autorità egiziane hanno negato l'ingresso a 138 di essi. 17 erano donne.Intanto, gli organizzatori del convoglio sono impegnati in un'intensa attività di pressing sulle autorità egiziane e, contemporaneamente, si è organizzato un sit-in presso il consolato egiziano ad 'Aqaba.

Argentina, da Senato si' a nozze gay

ITALIA Istat: due milioni di famiglie povere Peggiorano le condizioni degli operai] Istat: due milioni di famiglie povere. Peggiorano le condizioni degli operai

Siparietto


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