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Carcere. Ennesimo suicidio: a Siracusa la vittima numero 39
Suicidio numero 39 dall’inizio dell’anno nelle prigioni italiane. Un detenuto del reparto «isolati» del carcere di Siracusa si è ucciso questa notte attorno alle 3 impiccandosi. Il detenuto, italiano, già la scorsa settimana aveva cercato di danneggiarsi ingerendo delle lamette.
Fiat - Zastava
Kragujevac, 23 luglio 2010
Per quanto riguarda gli articoli pubblicati in questi giorni in Italia e tradotti e pubblicati anche in Serbia, comunichiamo che - sulla base delle informazioni in nostro possesso - non esiste nessun Accordo ufficiale ne' informazione ufficiale del governo serbo (che è proprietario del 30% della Fiat Auto Serbia) relativa alle dichiarazioni (intenzioni) di Marchionne. I fatti sulla situazione attuale nella fabbrica di Kragujevac: * La fabbrica è ferma a causa delle vetture non vendute ferme nel piazzale (circa 450 unità). * Tutti i 1060 lavoratori della Fiat Auto Serbia sono in cassa integrazione (percepiscono il 65% del salario). * La ricostruzione dei reparti viene eseguita da imprese appaltatrici, nonostante che migliaia di lavoratori della Zastava [*] stiano a casa senza lavoro. Proprio 2 giorni fa un lavoratore di un'impresa appaltatrice è morto sul lavoro. * Circa il 70% dei lavoratori della Fiat Auto Serbia sono sovvenzionati dal governo serbo per arrivare al minimo garantito in Serbia che è pari a 160 euro. * Noi al Sindacato abbiamo seri dubbi per quanto riguarda la decisione di Marchionne, perchè in un anno ha cambiato il piano 3 volte. * Il sindacato della Zastava vede in questo girotondo di annunci il tentativo di dividere i lavoratori dei nostri due paesi e invita all'unità di tutti i lavoratori del gruppo Fiat.
Libano, Beirut invia 1.500 soldati nel sud del Paese
Coopereranno con la forza Onu dell'Unifil già dispiegata nella zona
Secondo quanto riferito dal quotidiano libanese 'An Nahar' l'esercito l'alto comando militare di Beirut avrebbe iniziato l'invio di 1.500 soldati nella zona meridionale del Paese, dove è dispiegata la forza Onu dell'Unifil. Le nuove unità militari avranno il compito di pattugliare l'area nella zona di Aita al-Shaab, Beit Lif, Al Qawzah e ramaya, incrementando la cooperazione con la forza Onu a ridosso della linea di demarcazione del confine fra Libano e Israele. Un mese fa gli abitanti della zona avevano inscenato serie proteste contro le attività dell'Unifil.
La direttrice del carcere permetteva l'uscita dei prigionieri per omicidi su commissione
Spunta un video a far luce sulle modalità strategiche di alcuni omicidi connessi al narcotraffico in Messico. Un agente del centro di riabilitazione Gómez Palacio, situato nello stato di Durango, nel nordest del Paese, ha dichiarato in un video che la direzione del carcere concedeva l'uscita dei detenuti per incursioni militari. I prigionieri venivano armati dalle stesse guardie carcerarie e fatti uscire dalle loro celle per commettere omicidi su commissione, almeno 35 in pochi mesi. La direttrice del carcere, Margarita Rojas Rodriguez, e altri tre funzionari, sono agli arresti domiciliari. Gli investigatori sono potuti risalire ai detenuti-killer dopo aver trovato sulla scena del crimine i bossoli e le munizioni dei fucili in dotazione ai secondini della struttura carceraria. I prigionieri sarebbero coinvolti in almeno tre massacri avvenuti nella città di Torreon, capitale dello stato di Coahuila, al confine con il Texas. L'intreccio è stato poi confermato dal video on line.
Dal 2006 il Messico è stato teatro della morte di 25mila persone rimaste uccise in sparatorie e attentati legati al narcotraffico. Nel Paese è infatti in atto una resa dei conti tra bande criminali che ha costretto il governo a schierare i soldati nel nord della regione.
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