Size: 16882
Comment:
|
← Revision 9 as of 2010-10-05 17:17:38 ⇥
Size: 19138
Comment:
|
Deletions are marked like this. | Additions are marked like this. |
Line 15: | Line 15: |
'''EDITORIALE''' | |
Line 16: | Line 17: |
Sardegna - Un uomo italiano è stato accusato di aver divulgato materiale pedopornografico su facebook | '''FEMMINICIDI''' |
Line 18: | Line 19: |
Potenza, Chiavari (Genova), Palermo, MANDURIA (1 ottobre), Capriolo – 5 uomini italiani sono accusati di persecuzione nei confronti delle loro ex mogli o fidanzate | Questi sono i casi più famosi trovati sui giornali negli ultimi sette giorni. E' un elenco fitto. E' vero, le generalizzazioni sono arbitrarie e disastrose. Quando diciamo che “gli uomini ammazzano le donne”, sappiamo naturalmente che non tutti gli uomini ammazzano le donne, ma intendiamo che parecchi uomini, e senz’altro troppi, ammazzano donne. Se dicessimo che “le donne uccidono gli uomini” la generalizzazione sarebbe molto più infondata, dal momento che le donne che uccidono uomini sono una minima percentuale degli omicidi fra persone di sesso differente. |
Line 20: | Line 21: |
4 ott - Cento (Ferrara) - Un uomo italiano è stato accusato di aver stuprato varie volte la ex, di aver filmato gli stupri e aver minacciato di mettere i video online. E a Treviglio (Bergamo), il giorno prima, 2 uomini sono accusati di aver violentato una donna e di averla fotografata per punizione. | Sardegna - Un uomo italiano è stato accusato di aver divulgato materiale pedopornografico su facebook |
Line 22: | Line 23: |
Roma: uomo arrestato dai carabinieri per violenza sessuale | A Potenza, Chiavari (Genova), Palermo, Manduria(TA), Capriolo – 5 uomini italiani sono accusati di persecuzione nei confronti delle loro ex mogli o fidanzate |
Line 24: | Line 25: |
PORTICI (NA) - Buonocore Centinaia di persone hanno partecipato sabato 2 ottobre ai funerali di Teresa Buonocore, la donna uccisa lo scorso 20 settembre al porto di Napoli, perché aveva denunciato gli stupratori della figlia. | Cento (Ferrara) - Un uomo italiano è stato accusato di aver stuprato varie volte la ex, di aver filmato gli stupri e aver minacciato di mettere i video online. |
Line 26: | Line 27: |
Castelsangiovanni (Piacenza) - Un uomo è accusato per aver accoltellato la sua convivente | E a Treviglio (Bergamo), il giorno prima, 2 uomini sono accusati di aver violentato una donna e di averla fotografata per punizione. |
Line 28: | Line 29: |
NOVARA – 2 ott - Uomo, accusato di violenza domestica nei confronti di moglie e figli | Roma: uomo arrestato i per violenza sessuale |
Line 30: | Line 31: |
Milano – 1 ott- Un uomo è accusato di aver violentato la fidanzata del figlio | Castelsangiovanni (Piacenza) - Un uomo è accusato per aver accoltellato la sua convivente |
Line 32: | Line 33: |
BARI, 1 OTT – un uomo italiano, maresciallo della guardia di finanza, è accusato di concussione e violenza sessuale | NOVARA – Uomo, accusato di violenza domestica nei confronti di moglie e figli |
Line 34: | Line 35: |
Veneto - 1 ottobre - oltre la metà delle donne ha subito molestie. Il divorzio usato per salvarsi dalla violenza domestica | Milano - Un uomo è accusato di aver violentato la fidanzata del figlio |
Line 36: | Line 37: |
Torino – 1 ott – Un uomo è accusato di aver costretto la moglie ad indossare il velo per coprire i lividi | BARI, – un uomo italiano, maresciallo della guardia di finanza, è accusato di concussione e violenza sessuale |
Line 38: | Line 39: |
RAGUSA – 02/10 - Uomo, accusato di aver preso a bastonate la madre 84enne | Torino – Un uomo è accusato di aver costretto la moglie ad indossare il velo per coprire i lividi |
Line 40: | Line 41: |
Lecce - Italiano, assessore comunale, indagato per abusi su una quindicenne | RAGUSA – Uomo, accusato di aver preso a bastonate la madre 84enne |
Line 42: | Line 43: |
AOSTA, 1 OTT - Uomo, accusato di possesso di materiale pedopornografico | Lecce - Italiano, assessore comunale, indagato per abusi su una quindicenne |
Line 44: | Line 45: |
1 OTTOBRE - Rinviato a giudizio per violenza carnale uno dei torturatori a Bolzaneto | AOSTA, Uomo, accusato di possesso di materiale pedopornografico |
Line 46: | Line 47: |
MODENA, DIFENDE FIGLIA DA NOZZE COMBINATE: PAKISTANA LAPIDATA DAL MARITO | Bolzaneto , poliziotto di 46 anni accusato di aver stuprato due prostitute romene e di averne palpeggiate altre due nello spogliatoio della questura, ieri è stato rinviato a giudizio. |
Line 48: | Line 49: |
Una madre pakistana muore per difendere la figlia 20enne da un matrimonio combinato. Succede a Novi, in provincia di Modena, e dopo la lapidazione della donna, hanno preso a sprangate la figlia. | Novi (MO), difende la figlia dalle nozze combinate, lapidata dal marito. |
Line 50: | Line 51: |
In italia la maggior parte delle vittime della violenza maschile è di nazionalità italiana. Gli uomini che compiono quelle violenze sono per la maggior parte di nazionalità italiana. | PORTICI (NA) - Centinaia di persone hanno partecipato sabato 2 ottobre ai funerali di Teresa Buonocore, la donna uccisa lo scorso 20 settembre al porto di Napoli, perché aveva denunciato gli stupratori della figlia. |
Line 52: | Line 53: |
Nei confronti degli uomini italiani che commettono violenza contro le donne e le uccidono la stampa usa sempre toni di comprensione, giustificazione, tolleranza. Le istituzioni invece tacciono e come unico elemento a discarico usano la legge sullo stalking che in realtà non aiuta le donne a non morire di morte violenta. | MODENA Una madre muore per difendere la figlia 20enne da un matrimonio combinato. Dopo la lapidazione della donna effettuata dal marito e dal figlio, hanno preso a sprangate la figlia. In Italia la maggior parte delle vittime della violenza maschile è di nazionalità italiana. Gli uomini che compiono quelle violenze sono per la maggior parte di nazionalità italiana. Nei confronti degli uomini italiani che commettono violenza contro le donne e le uccidono la stampa usa sempre toni di comprensione, giustificazione, tolleranza. Vengono utilizzati due pesi e due misure tra la violenza agita dagli italiani o dagli stranieri. I giornali insistono sulla differenza tra le violenze vissute dalle straniere o dalle italiane quando si sa bene che i meccanismi sono gli stessi. Le donne italiane, e non, vengono uccise per punizione, vendetta, per imprimere un marchio di proprietà su persone che non sembrano avere diritto a decidere delle proprie vite. Perchè le donne straniere non vengono aiutate concretamente senza il ricatto del permesso di soggiorno, del Cie, che le obbliga a restare ancorate alle famiglie accanto a uomini violenti. Perchè le donne straniere vengono “considerate” soltanto quando sono morte e uccise dai loro mariti? Perchè due pesi e due misure? |
Line 54: | Line 60: |
Le donne italiane, e non, vengono uccise per punizione, vendetta, per imprimere un marchio di proprietà su persone che non sembrano avere diritto a decidere delle proprie vite. | '''Lombardia, Formigoni paga un bonus alle donne "disagiate" perchè non abortiscano: 5 milioni di carità mentre si tagliano servizi e lavoro''' |
Line 56: | Line 62: |
Quelle che sopravvivono vengono ogni giorno stuprate, violentate, perseguitate, massacrate, picchiate, accoltellate, strangolate, bastonate, minacciate, ricattate, da uomini più spesso italiani. | Si torna indietro di decenni con la carità che la giunta regionale Formigoni vuole elargire alle donne per evitare che abortiscano: 250 euro mensili, per un massimo di 4.500 se non si rinuncia alla gravidanza. Ma le leggi che permettono alle donne una maternità consapevole, esistono da un pezzo e andrebbero applicate e sostenute, anche se la sua giunta seguita ad osteggiarle e sabotarle, come avviene per le regole sulla somministrazione della pillola RU 486, la progressiva soppressione dei consultori in atto in buona parte della province lombarde, per non parlare dei continui attacchi alla 194 avviati proprio da Milano, a partire dalla strenua difesa dell'obiezione di coscienza che di fatto ha introdotto il mercato delle interruzioni di gravidanza. |
Line 58: | Line 64: |
Perchè le donne straniere non vengono aiutate concretamente senza il ricatto del permesso di soggiorno, del Cie, che le obbliga a restare ancorate alle famiglie accanto a uomini violenti. Perchè le donne straniere vengono “considerate” soltanto quando sono morte e uccise dai loro mariti? Perchè due pesi e due misure? |
'''Ostia: Buone notizie dalla lotta dei compagni/e del Teatro Lido''' Ascoltiamo la corrispondenza '''Torino: INIZIA LA REQUISITORIA CONCLUSIVA AL PROCESSO THYSSEN KRUPP ''' La giornata a Palazzo di Giustizia è cominciata con il consueto presidio della Rete nazionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro, per l'occasione affiancata dall'associazione Legami d'acciaio, per chiedere verità e giustizia a quasi tre anni dall'eccidio dei sette operai dello stabilimento della Thyssen Krupp. Nei giorni scorsi, gli aderenti all'associazione avevano lanciato un appello alla cittadinanza affinché fosse presente in massa alle ultime udienze del processo, che ormai sta giungendo all'epilogo: a giudicare dall'insolito affollamento della zona riservata al pubblico si direbbe che sia stato recepito. Il pm Raffaele Guariniello ha iniziato la requisitoria del primo processo, che riguarda le morti sul lavoro, che si svolge davanti alla Corte d'Assise: questo perché uno degli imputati, l'amministratore delegato Harald Hespenhan, è accusato non già di omicidio colposo, ma di 'omicidio volontario con dolo eventuale', per aver rinviato 'con colpa cosciente' un investimento per la sicurezza della linea 5 a dopo che questa fosse stata spostata a Terni; ciò nonostante conoscesse bene l'alta probabilità di un incidente mortale a causa delle lacune, in tema di sicurezza degli impianti e di professionalità, dovute alla chiusura dello stabilimento - comunicata nel 2007, decisa nel 2005, e prevista per il giugno 2008. La parte odierna dell'esposizione, effettuata con l'aiuto di alcune diapositive e l'ausilio della trascrizione di alcune testimonianze, si è articolata nei seguenti temi di prova: programmazione della decisione di chiudere lo stabilimento di Torino; descrizione particolareggiata delle crescenti condizioni di abbandono dello stesso - cosa che è la parte più rilevante, perché rappresenta il presupposto in base al quale si è arrivati alla contestazione del dolo nel capo di imputazione; conseguenze della decisione di chiusura con riferimento al fatto che i vertici conoscessero benissimo i rischi derivanti dalla mancanza, nell'ultimo periodo, di molte professionalità, cosa che ha portato alla carenza di manutenzione degli impianti ed alla conseguente problematicità della sicurezza, e se ne fregassero bellamente. Nella prossima udienza, in programma venerdì 8 ottobre, è prevista la continuazione della requisitoria del pm. |
Line 62: | Line 79: |
'''Cagliari: CIE di Elmas. Nuova rivolta''' | |
Line 63: | Line 81: |
Lombardia, Formigoni paga un bonus alle donne "disagiate" perchè non abortiscano: 5 milioni di carità mentre si tagliano servizi e lavoro. | Non cala la tensione ad Elmas, il centro di prima accoglienza per immigrati, nei pressi dell’eliporto di Cagliari. Il primo ottobre in una prima rivolta erano state danneggiate un paio di camerate. Questa notte è andato a fuoco un intero piano, che ora è inagibile: ogni materasso bruciato è un gesto di sabotaggio concreto alla macchina delle espulsioni. Ristrutturare i Cie costa e i soldi non sempre ci sono. L’opposizione democratica, quella che critica i CIE, ma ha aperto i CPT, non trova di meglio che protestare perché i centri rischiano la chiusura e chi ci lavora potrebbe perdere il posto. Che in quei centri siano rinchiusi lavoratori/trici vittime delle leggi razziste, delle politiche coloniali e della tratta, poco importa. '''RHO: FORNACE PROSSIMA ALLO SGOMBERO''' Entro la fine di questa settimana verrà tentato lo sgombero del Centro Sociale SOS Fornace. La giunta comunale, più volte dichiaratasi a favore dello sgombero della Fornace, vuole evidentemente coprire con questo provvedimento il fallimento del modello della città vetrina, sotto gli occhi di tutti in termini di servizi pubblici dismessi e beni comuni espropriati, col favore degli speculatori e la copertura politica di chi, come la Lega Nord, della difesa del territorio si riempe la bocca ma nei fatti è complice del saccheggio. Questa ennesima minaccia rappresenta un attacco all'intera opposizione sociale autorganizzata del territorio, che esprime una voce critica e contrasta una ricostruzione della metropoli imposta da chi sta sfruttando la crisi per aumentare i propri profitti. E' infatti da ricordare il corteo del 9 ottobre che scenderà in piazza per denunciare la "prima pietra" di Expo 2015, madre di tutte le speculazioni sul territorio. Per questo, stasera si terrà in Fornace un'assemblea cittadina e da domani mattina predidi-colazione antisgombero. '''Jesi (An) - manifestazione provinciale dei metalmeccanici''' Più di 1500 persone hanno preso parte questa mattina a Jesi alla manifestazione provinciale organizzata dalla Fiom in concomitanza con le 4 ore di sciopero proclamate contro la cancellazione del contratto nazionale dei metalmeccanici. Il corteo si è iniziato a muovere dopo le 9.00 causando un blocco delle arterie stradali in corrispondenza della zona industriale. Presenti alla manifestazione anche gli studenti dei collettivi della provincia e gli attivisti dei centri sociali e delle Comunità Resistenti delle Marche. "Senza diritti siamo solo schiavi", lo striscione di apertura della manifestazione che si è snodata all'interno dell'area industriale fino a raggiungere l'ingresso dello stabilimento della Fiat Cnh, presidiato per tutto il resto della giornata di mobilitazione e di sciopero. All'arrivo del corteo è partito un lancio di uova oltre i cancelli della fabbrica Fiat Cnh, che ha raggiunto le finestre degli uffici della direzione dello stabilimento: bersaglio immaginario Marchionne e il ricatto della precarietà generalizzata al prezzo di diritti e dignità. |
Line 66: | Line 109: |
'''arresti a bruxelles''' | |
Line 67: | Line 111: |
Si torna indietro di decenni con la carità che la giunta regionale Formigoni vuole elargire alle donne "in difficoltà" per evitare che abortiscano: 250 ? mensili, per un massimo di 4.500 se non si rinuncia alla gravidanza. "Così le donne non saranno costrette ad abortire": dichiara in pompa magna Formigoni. Ma le leggi che permettono alle donne una maternità consapevole, esistiono da un pezzo e andrebbero applicate e sostenute, anche se la sua giunta seguita ad osteggiarle e sabotarle, come avviene per le regole sulla somministrazione della pillola RU 486, la progressiva soppressione dei consultori in atto in buona parte della province lombarde, per non parlare dei continui attacchi alla 194 avviati proprio da Mlano, a partire dalla strenua difesa dell'obiezione di coscienza che di fatto ha introdotto il mercato delle interruzioni di gravidanza. Nelle strutture pubbliche, infatti, la maggioranza dei medici obietta, per cui i medici che intervengono lo fanno a "gettone", sponstandosi in una miriade di strutture con la conseguente scadenza qualitativa del servizio. Le donne che accettanno questa carità, che nemmeno si capisce come possa servire a mantenere un figlio piccolo in una condizione di mancanza di lavoro, autonomia, sostegno economico e di servizi sociali come quella attuale, in più, dovranno sottoporsi ad un vero condizionamento etico: 18 mesi di "progetto personale" di aiuto, realizzato da Consultori, Centri aiuto alla vita ed altri soggetti individuati fra pubblico e privato che, insieme alla Regione, gestiranno pure l'anagrafe delle beneficiarie. Come dire, che una volta nella lista o si segue con diligenza il programma dettato da precise regole morali ed ideologiche, alla faccia del fatto che il nostro è uno Stato laico, oppure si perde anche il sussidio! Una vergogna gravissima, a cui ci opponiamo e che denunceremo in tutta la Regione con iniziative ed interventi per svelare l'ipocrisia di una giunta che taglia i fondi per i servizi, spalanca la porta ai privati in tutti i rami delal vita pubblica (dai servizi alla persona, ai trasporti, alla scuola) in nome del supremo valore del profitto, ha soppresso i servizi pubblici di qualità per sovvenzionare con oltre 5 milioni di euro una iniziativa demagogica e spudoratamente filoclericale degna della costrizione medioevale. Occorre ribadire che proprio la legge 194 ha come obiettivo quella della prevenzione e come l' interruzione della gravidanza per ogni donna e solo per lei, rappresenti un trauma che nessun bonus potrà mai lenire: si sostengano e si finanzino i servizi pubblici, si investa nel lavoro e nella difesa dei diritti ad esso connessi, si garantiscano i diritti e le garanzie delle donne lavoratrici, si elimini il precariato, si sostenga e condivida una politica di genere ed una cultura delle differenze che faccia del rispetto della donna il proprio fondamento culturale e sociale. Di avvilenti campagne demagogiche non ci sarà più bisogno solo se la lotta delle lavoratrici, delle precarie e delle donne che stanno pagando il prezzo della crisi e dell'involuzione di cultura e costumi sociali, riuscirà a determinare quel cambiamento delle politiche sociali e di genere, del lavoro e dei diritti i cui temi e tempi sono oggi dettati dalle destre di governo ma che, da tempo, nemmeno sono contrastate dall'opposizione istituzionale, troppo spesso acquiscente ed anzi sostenitrice della politica di destrutturazione dei servizi pubblici e addirittura di attacco alla stessa legge 194. Monica Perugini proletaria - comunicazione militante ''' Roma: donne imigrate in gravidanza''' |
Dei circa mille fermi attuati in tre giorni a Bruxelles in occasione del Noborder Camp, 4 si sono tradotti in arresto. Tutti stranieri in belgio. Sono accusati per ora di aver organizzato le proteste della giornata di venerdì. Due sono italiani, uno di cagliari e uno di torino, sono stati arrestati venerdì notte, con altri due uno spagnolo e uno francese. Domani ci sarà l’udienza che stabilirà se far decadere le accuse o proseguire, oltre che specificherà i veri capi d’imputazione. |
Line 80: | Line 116: |
Una ricerca condotta Al pertini etablisce che le neo mamme immigrate sono giovani e vivono la gravidanza con difficoltà perché non trovano informazioni sui servizi, non conoscono tutele come l'esenzione dal ticket e nei pronto soccorso nessuno parla la loro lingua. Concause che rendono difficoltosa la gravidanza contribuiscono ad alzare il tasso di aborti, fino al 40% del totale. | '''Video shock: un soldato israeliano danza davanti a una prigionera palestinese bendata''' |
Line 82: | Line 118: |
'''Modena omofobia ordinaria''' Qualque giorni fa, la ditta Best Promotion con sede a carpi (modena) e che produce gadget personalizzati ha rifiutato di confezionare fiammiferi per il conto d'azione gay e lesbica dando come raggione una scelya etica. Atto chiaro di discriminazione omofobica, la ditta ha risposto che rifiutava il lavoro per motivi di etica. Alla richiesta di chiariment su questo rifiuto, la ditta Best Promotion non dà più nessun risposta. ''' Canada''' A l'occazione delle giornata internazionale di non prostituzione, il martedi 5 ottobre, alcuni gruppi canadesi invitanno la populazione a manifestare contro la decizione recente della corte del ontario dia brogare tutte leggi limitando la prsotituzione. A montreal, il presidio si teneva oggi davanti al palazio della giustizia e rassemblava donne avendo vissuto sfrutamento sessual e personne solidari alla loro causa per dire di no allo sfrutamento sessuale commerciale e si alla responsabilisazione dei clienti e dei prosseneti. Questa legge favorisce i lobbying dell'industria del sesso e fa il giocco dei sfrutatori. |
Ieri sera il canale televisivo israeliano "10" ha mandato in onda un video in cui un soldato israeliano inscena una danza orientale davanti ad una prigioniera palestinese bendata e con i polsi legati. Nel video, la ragazza - visibilmente terrorizzata - resta immobilizzata davanti all'esibizione del soldato israeliano. Questo video va ad aggiungersi alle foto shock, in cui una soldatessa israeliana si era fatta fotografare in compagnia di prigionieri palestinesi bendati. |
Line 91: | Line 121: |
Tra altre, le donne autochtone del'Aboriginal women's action network declarano " La decisione del giudice Susan Himel di abrogare le leggi sulla protituzione è un nuovo esempio del disconoscimento delle consequenze della colonisazione sulla vita delle donne e bambini autochtoni: il razisme, il sessismo, la povertà e la violenza. Come autochtone vediamo l'introduzione del modello che decriminalizza la vendita e crimilizza l'acquisto come una tappa verso la valorsazione e il rispetto delle donne e la restaurazione degli nostri spazzi. |
'''Ungheria, si rompe chiusa: residui tossici raggiungono villaggio. Quattro morti''' Paura a Kolontar, circa 160 chilometri da Budapest, dove la rottura di una chiusa che conteneva residui tossici derivanti dalla lavorazione dell'alluminio, ha causato la morte di quattro persone, di cuidue bambini. Almeno altre sette persone risultano al momento disperse. In tre contee è stato dichiarato lo stato d'emergenza per il fango chimico. La fabbrica da cui è fuoriuscito il liquido inquinante appartiene alla società ungherese di produzione e commercio dell'alluminio. Nel frattempo le autorità locali sono al lavoro per capire le cause che hanno portato alla rottura dell'argine del deposito all'aperto. |
Line 96: | Line 129: |
Accade in Iran. Secondo l’Onu nei paesi islamici si consumano ogni anno 5000 ‘delitti d’onore’ di questo tipo. Ameneh Bahrami, iraniana, è l’ennesima donna punita per non aver voluto sposare un uomo che non conosceva. La storia – Studentessa di elettronica all’Università, un giorno riceve una telefonata di una donna, la quale le comunica che suo figlio, Madschid Mowahedi, vuole sposarla. Lei non capisce, pensa ad un errore, poi comprende che è una cosa seria. E infine capisce chi la vuole sposare: un ragazzo, di quattro anni più giovane di lei, che frequenta la sua stessa facoltà e con cui ha già avuto a che fare. Una volta scoperto il “pretendente”, mette ben in chiaro che non vuole saperne di lui e da allora continuano non solo le telefonate della madre (di lui) ma dello stesso Madschid, il quale la accusa di averlo gettato nella disperazione. Le telefonate continuano, finché lei lo minaccia di chiamare la polizia; come risposta riceve un, “Presto vedrai, che cosa ti aspetta” e il giorno dopo, incontratolo per la strada, esasperata, ruggisce “sparisci dalla mia vita”. Altra minaccia per risposta: “ti brucerò”. '''LA VENDETTA''' - E la vendetta viene effettivamente compiuta: Madschid le getta dell’acido in faccia, un dolore lancinante. All’inizio il buio, poi una luce accecante. E sente la faccia bruciare, mille chiodi che le penetrano il viso, sente qualcuno strapparle la pelle dalla testa. Gli occhi! Poi una voce, un uomo la fa salire sull’auto, la corsa all’ospedale, “non si tocchi il viso!”. Ameneh vorrebbe che qualcuno le spruzzasse acqua sul viso, non ce n’è, sente bruciare la gola, il ventre, tutto. L’uomo che guida l’auto le dice che la sta portando all’ospedale più vicino, ma che non la accompagna dentro, altrimenti finisce nei guai, “capisce? noi non siamo parenti, la lascio davanti all’ingresso, proceda sempre dritta, forse venti passi, là si prenderanno cura di lei! Buona fortuna. '''NESSUN AIUTO''' - Non la possono aiutare, deve rivolgersi ad una clinica specialistica e senza soldi non ce la portano. Senza soldi, ma con il tempo che assieme all’acido avanza inesorabilmente. Finalmente la portano alla clinica, no qui non va bene, bisogna portarla all’ospedale Schahid-Labafi. Un altro viaggio ancora, altro tempo che scivola via, assieme all’acido. Finalmente arriva, perché ci ha messo così tanto, signora Bahrami? La diagnosi è grave: l’occhio sinistro è stato divorato dall’acido, per quello destro, forse, c’è ancora una speranza. Tra un mese gli esami scritti, forse faccio in tempo. Ma non ci sono stati più esami per lei, e neanche speranze per l’occhio destro. La madre di Madschid le ha rinfacciato di aver detto al figlio di essere innamorata di un altro uomo, cosa che l’ha fatto andare su tutte le furie. “Sì, è vero, glielo avevo detto per liberarmi dalla sua presenza molesta. Qualcuno le ha detto che avrebbe fatto meglio a tenere i capelli nascosti dal velo, per non provocare gli uomini. “ha forse dio creato i capelli perché rimanessero sotto un velo?”. Della sua vicenda, Ameneh ha scritto un libro, “Occhio per occhio”. |
|
Line 97: | Line 136: |
Accade in Iran. Secondo l’Onu nei paesi islamici si consumano ogni anno 5000 ‘delitti d’onore’ di questo tipo | '''PRIDE IN SUDAFRICA''' |
Line 99: | Line 138: |
Ameneh Bahrami, iraniana, è l’ennesima donna punita per non aver voluto sposare un uomo che non conosceva. | Circa ventimila persone hanno partecipato al Pride sudafricano di Johannesburg, protestando contro il crescente numero di arresti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender in tutta l'Africa. In 38 dei 53 paesi del continente, l'omosessualità è ancora considerata un reato. Ma la sera stessa della grande manifestazione, ci sono stati altri dodici arresti a Joburg, Vosloorus. La polizia ha fatto irruzione nella casa dove si stava svolgendo una festa lgbt, affermando di essere stata chiamata da quattro residenti disturbati dal rumore. Sei lesbiche e sei gay, tutti tra i 18 e i 30 anni, sono stati arrestati con l'accusa di "ostacolo alla giustizia" e "resistenza a pubblico ufficiale", e successivamente rilasciati in attesa del processo. Natasha Vally del "Lesbian and Gay Equality Project" denuncia che si tratta di una azione intimidatoria: dopo avere interrotto la festa, la polizia ha detto di non volere lesbiche a Vosloorus. Lo scorso anno, la sera della marcia del Pride, la stessa cosa era stata detta ad altre lesbiche arrestate. Nel Sud Africa costituzionalmente progressista, afferma Vally, "le persone lgbt sono ancora vittimizzate dalla polizia che invece dovrebbe proteggerle". La sua associazione ha organizzato un picchetto fuori della stazione di polizia di Vosloorus, protestando per il ripetersi di queste azioni. Un altro picchetto si terrà fuori dell'aula dove si svolgerà il processo agli arrestati. |
Line 101: | Line 140: |
IL RACCONTO – Studentessa di elettronica all’Università, un giorno riceve una telefonata di una donna, la quale le comunica che suo figlio, Madschid Mowahedi, vuole sposarla. Lei non capisce, pensa ad un errore, poi comprende che è una cosa seria. E infine capisce chi la vuole sposare: un ragazzo, di quattro anni più giovane di lei, che frequenta la sua stessa facoltà e con cui ha già avuto a che fare. Un tipo “viscido” vestito sempre con t-shirt e con occhiali spessi quanto fondi di bottiglia (in Iran dicono “quanto fondi di bicchiere da thé”) e che l’aveva già fermata all’università, prima prendendola per il braccio e poi spingendola con una gamba, fissandola come se stesse guardando il vuoto. Una volta scoperto il “pretendente”, mette ben in chiaro che non vuole saperne di lui e da allora continuano non solo le telefonate della madre (di lui) ma dello stesso Madschid, il quale la accusa di averlo gettato nella disperazione. Le telefonate continuano, finché lei lo minaccia di chiamare la polizia; come risposta riceve un, “Presto vedrai, che cosa ti aspetta” e il giorno dopo, incontratolo per la strada, esasperata, ruggisce “sparisci dalla mia vita”. Altra minaccia per risposta: “ti brucerò”. LA VENDETTA - E la vendetta viene effettivamente compiuta: Madschid le getta dell’acido in faccia, un dolore lancinante. All’inizio il buio, poi una luce accecante. E sente la faccia bruciare, mille chiodi che le penetrano il viso, sente qualcuno strapparle la pelle dalla testa. Gli occhi! Poi una voce, un uomo la fa salire sull’auto, la corsa all’ospedale, “non si tocchi il viso!”. Ameneh vorrebbe che qualcuno le spruzzasse acqua sul viso, non ce n’è, sente bruciare la gola, il ventre, tutto. L’uomo che guida l’auto le dice che la sta portando all’ospedale più vicino, ma che non la accompagna dentro, altrimenti finisce nei guai, “capisce? noi non siamo parenti, la lascio davanti all’ingresso, proceda sempre dritta, forse venti passi, là si prenderanno cura di lei! Buona fortuna. Che dio la protegga!” Ameneh si chiede perché dio non l’abbia protetta prima e non vede nulla, è tutto buio, sono diventata cieca? NESSUN AIUTO - Non la possono aiutare, deve rivolgersi ad una clinica specialistica e senza soldi non ce la portano. Senza soldi, ma con il tempo che assieme all’acido avanza inesorabilmente. Finalmente la portano alla clinica, no qui non va bene, bisogna portarla all’ospedale Schahid-Labafi. Un altro viaggio ancora, altro tempo che scivola via, assieme all’acido. Finalmente arriva, perché ci ha messo così tanto, signora Bahrami? La diagnosi è grave: l’occhio sinistro è stato divorato dall’acido, per quello destro, forse, c’è ancora una speranza. Tra un mese gli esami scritti, forse faccio in tempo. Ma non ci sono stati più esami per lei, e neanche speranze per l’occhio destro. La madre di Madschid le ha rinfacciato di aver detto al figlio di essere innamorata di un altro uomo, cosa che l’ha fatto andare su tutte le furie. “Sì, è vero, glielo avevo detto per liberarmi dalla sua presenza molesta. Qualcuno le ha detto che avrebbe fatto meglio a tenere i capelli nascosti dal velo, per non provocare gli uomini. “ha forse dio creato i capelli perché rimanessero sotto un velo?”. Della sua vicenda, Ameneh ha scritto un libro, “Occhio per occhio”. Secondo l’ONU, ogni anno, nei paesi islamici, si consumano circa 5000 delitti d’onore nei confronti di donne e ragazze; sempre più spesso si verificano aggressioni in cui viene usato dell’acido. Circa ventimila persone hanno partecipato al Pride sudafricano di Johannesburg, protestando contro il crescente numero di arresti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender in tutta l'Africa. In 38 dei 53 paesi del continente, l'omosessualità è ancora considerata un reato. Ma la sera stessa della grande manifestazione, ci sono stati altri dodici arresti a Joburg, Vosloorus. La polizia ha fatto irruzione nella casa dove si stava svolgendo una festa lgbt, affermando di essere stata chiamata da quattro residenti disturbati dal rumore. Sei lesbiche e sei gay, tutti tra i 18 e i 30 anni, sono stati arrestati con l'accusa di "ostacolo alla giustizia" e "resistenza a pubblico ufficiale", e successivamente rilasciati in attesa del processo. Natasha Vally del "Lesbian and Gay Equality Project" denuncia che si tratta di una azione intimidatoria: dopo avere interrotto la festa, la polizia ha detto di non volere lesbiche a Vosloorus. Lo scorso anno, la sera della marcia del Pride, la stessa cosa era stata detta ad altre lesbiche arrestate. Nel Sud Africa costituzionalmente progressista, afferma Vally, "le persone lgbt sono ancora vittimizzate dalla polizia che invece dovrebbe proteggerle". La sua associazione ha organizzato un picchettaggio fuori della stazione di polizia di Vosloorus, protestando per il ripetersi di queste azioni. Un altro picchettaggio si terrà fuori dell'aula dove si svolgerà il processo agli arrestati. La polizia indonesiana sta investigando sulla fuga dalla custodia cautelare di una ragazza quindicenne che, dopo aver ammesso la sua relazione amorosa che durava da due anni con la propria insegnante ventiseienne di taekwondo ed essere andata a vivere con lei, era stata denunciata dal padre e rinchiusa in un centro di "rieducazione" a Jakarta per "curare" il suo lesbismo. Tn (così viene nominata sulla stampa) sarebbe stata liberata proprio dalla sua amante, "SJ", dal centro di detenzione nel quale si trovava, approfittando della scarsa sorveglianza durante una festa islamica. Nessuna accusa è però stata mossa finora contro l'insegnante, anche se è stato accertato che le due amanti si erano tenute costantemente in contatto. In Indonesia è stata appena respinta una proposta di legge che richiede esami medici per accertare la verginità delle ragazze prima del loro ingresso nelle scuole statali. Ieri un centinaio di membri del "Fronte dei Difensori Islamici", insieme ad un gruppo di studenti universitari integralisti, hanno protestato contro i visitatori stranieri che stanno partecipando al Festival di cinema lgbt "Q!" e per motivi di sicurezza gli organizzatori del festival hanno dovuto cancellare alcune proiezioni al Kineforum di Jakarta. |
'''INDONESIA - DETENUTA AI DOMICILIARI PERCHE' LESBICA, EVADE.''' La polizia indonesiana sta investigando sulla fuga dalla custodia cautelare di una ragazza quindicenne che, dopo aver ammesso la sua relazione amorosa che durava da due anni con la propria insegnante ventiseienne di taekwondo ed essere andata a vivere con lei, era stata denunciata dal padre e rinchiusa in un centro di "rieducazione" a Jakarta per "curare" il suo lesbismo. Tn (così viene nominata sulla stampa) sarebbe stata liberata proprio dalla sua amante, "SJ", dal centro di detenzione nel quale si trovava, approfittando della scarsa sorveglianza durante una festa islamica. Nessuna accusa è però stata mossa finora contro l'insegnante, anche se è stato accertato che le due amanti si erano tenute costantemente in contatto. In Indonesia è stata appena respinta una proposta di legge che richiede esami medici per accertare la verginità delle ragazze prima del loro ingresso nelle scuole statali. Ieri un centinaio di membri del "Fronte dei Difensori Islamici", insieme ad un gruppo di studenti universitari integralisti, hanno protestato contro i visitatori stranieri che stanno partecipando al Festival di cinema lgbt "Q!" e per motivi di sicurezza gli organizzatori del festival hanno dovuto cancellare alcune proiezioni al Kineforum di Jakarta. |
Gr 19:30
EDITORIALE
FEMMINICIDI
Questi sono i casi più famosi trovati sui giornali negli ultimi sette giorni. E' un elenco fitto. E' vero, le generalizzazioni sono arbitrarie e disastrose. Quando diciamo che “gli uomini ammazzano le donne”, sappiamo naturalmente che non tutti gli uomini ammazzano le donne, ma intendiamo che parecchi uomini, e senz’altro troppi, ammazzano donne. Se dicessimo che “le donne uccidono gli uomini” la generalizzazione sarebbe molto più infondata, dal momento che le donne che uccidono uomini sono una minima percentuale degli omicidi fra persone di sesso differente.
Sardegna - Un uomo italiano è stato accusato di aver divulgato materiale pedopornografico su facebook
A Potenza, Chiavari (Genova), Palermo, Manduria(TA), Capriolo – 5 uomini italiani sono accusati di persecuzione nei confronti delle loro ex mogli o fidanzate
Cento (Ferrara) - Un uomo italiano è stato accusato di aver stuprato varie volte la ex, di aver filmato gli stupri e aver minacciato di mettere i video online.
E a Treviglio (Bergamo), il giorno prima, 2 uomini sono accusati di aver violentato una donna e di averla fotografata per punizione.
Roma: uomo arrestato i per violenza sessuale
Castelsangiovanni (Piacenza) - Un uomo è accusato per aver accoltellato la sua convivente
NOVARA – Uomo, accusato di violenza domestica nei confronti di moglie e figli
Milano - Un uomo è accusato di aver violentato la fidanzata del figlio
BARI, – un uomo italiano, maresciallo della guardia di finanza, è accusato di concussione e violenza sessuale
Torino – Un uomo è accusato di aver costretto la moglie ad indossare il velo per coprire i lividi
RAGUSA – Uomo, accusato di aver preso a bastonate la madre 84enne
Lecce - Italiano, assessore comunale, indagato per abusi su una quindicenne
AOSTA, Uomo, accusato di possesso di materiale pedopornografico
Bolzaneto , poliziotto di 46 anni accusato di aver stuprato due prostitute romene e di averne palpeggiate altre due nello spogliatoio della questura, ieri è stato rinviato a giudizio.
Novi (MO), difende la figlia dalle nozze combinate, lapidata dal marito.
PORTICI (NA) - Centinaia di persone hanno partecipato sabato 2 ottobre ai funerali di Teresa Buonocore, la donna uccisa lo scorso 20 settembre al porto di Napoli, perché aveva denunciato gli stupratori della figlia.
MODENA Una madre muore per difendere la figlia 20enne da un matrimonio combinato. Dopo la lapidazione della donna effettuata dal marito e dal figlio, hanno preso a sprangate la figlia.
In Italia la maggior parte delle vittime della violenza maschile è di nazionalità italiana. Gli uomini che compiono quelle violenze sono per la maggior parte di nazionalità italiana. Nei confronti degli uomini italiani che commettono violenza contro le donne e le uccidono la stampa usa sempre toni di comprensione, giustificazione, tolleranza. Vengono utilizzati due pesi e due misure tra la violenza agita dagli italiani o dagli stranieri. I giornali insistono sulla differenza tra le violenze vissute dalle straniere o dalle italiane quando si sa bene che i meccanismi sono gli stessi. Le donne italiane, e non, vengono uccise per punizione, vendetta, per imprimere un marchio di proprietà su persone che non sembrano avere diritto a decidere delle proprie vite. Perchè le donne straniere non vengono aiutate concretamente senza il ricatto del permesso di soggiorno, del Cie, che le obbliga a restare ancorate alle famiglie accanto a uomini violenti. Perchè le donne straniere vengono “considerate” soltanto quando sono morte e uccise dai loro mariti? Perchè due pesi e due misure?
Lombardia, Formigoni paga un bonus alle donne "disagiate" perchè non abortiscano: 5 milioni di carità mentre si tagliano servizi e lavoro
Si torna indietro di decenni con la carità che la giunta regionale Formigoni vuole elargire alle donne per evitare che abortiscano: 250 euro mensili, per un massimo di 4.500 se non si rinuncia alla gravidanza. Ma le leggi che permettono alle donne una maternità consapevole, esistono da un pezzo e andrebbero applicate e sostenute, anche se la sua giunta seguita ad osteggiarle e sabotarle, come avviene per le regole sulla somministrazione della pillola RU 486, la progressiva soppressione dei consultori in atto in buona parte della province lombarde, per non parlare dei continui attacchi alla 194 avviati proprio da Milano, a partire dalla strenua difesa dell'obiezione di coscienza che di fatto ha introdotto il mercato delle interruzioni di gravidanza.
Ostia: Buone notizie dalla lotta dei compagni/e del Teatro Lido
Ascoltiamo la corrispondenza
Torino: INIZIA LA REQUISITORIA CONCLUSIVA AL PROCESSO THYSSEN KRUPP
La giornata a Palazzo di Giustizia è cominciata con il consueto presidio della Rete nazionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro, per l'occasione affiancata dall'associazione Legami d'acciaio, per chiedere verità e giustizia a quasi tre anni dall'eccidio dei sette operai dello stabilimento della Thyssen Krupp. Nei giorni scorsi, gli aderenti all'associazione avevano lanciato un appello alla cittadinanza affinché fosse presente in massa alle ultime udienze del processo, che ormai sta giungendo all'epilogo: a giudicare dall'insolito affollamento della zona riservata al pubblico si direbbe che sia stato recepito.
Il pm Raffaele Guariniello ha iniziato la requisitoria del primo processo, che riguarda le morti sul lavoro, che si svolge davanti alla Corte d'Assise: questo perché uno degli imputati, l'amministratore delegato Harald Hespenhan, è accusato non già di omicidio colposo, ma di 'omicidio volontario con dolo eventuale', per aver rinviato 'con colpa cosciente' un investimento per la sicurezza della linea 5 a dopo che questa fosse stata spostata a Terni; ciò nonostante conoscesse bene l'alta probabilità di un incidente mortale a causa delle lacune, in tema di sicurezza degli impianti e di professionalità, dovute alla chiusura dello stabilimento - comunicata nel 2007, decisa nel 2005, e prevista per il giugno 2008.
La parte odierna dell'esposizione, effettuata con l'aiuto di alcune diapositive e l'ausilio della trascrizione di alcune testimonianze, si è articolata nei seguenti temi di prova: programmazione della decisione di chiudere lo stabilimento di Torino; descrizione particolareggiata delle crescenti condizioni di abbandono dello stesso - cosa che è la parte più rilevante, perché rappresenta il presupposto in base al quale si è arrivati alla contestazione del dolo nel capo di imputazione; conseguenze della decisione di chiusura con riferimento al fatto che i vertici conoscessero benissimo i rischi derivanti dalla mancanza, nell'ultimo periodo, di molte professionalità, cosa che ha portato alla carenza di manutenzione degli impianti ed alla conseguente problematicità della sicurezza, e se ne fregassero bellamente.
Nella prossima udienza, in programma venerdì 8 ottobre, è prevista la continuazione della requisitoria del pm.
Cagliari: CIE di Elmas. Nuova rivolta
Non cala la tensione ad Elmas, il centro di prima accoglienza per immigrati, nei pressi dell’eliporto di Cagliari. Il primo ottobre in una prima rivolta erano state danneggiate un paio di camerate. Questa notte è andato a fuoco un intero piano, che ora è inagibile: ogni materasso bruciato è un gesto di sabotaggio concreto alla macchina delle espulsioni.
Ristrutturare i Cie costa e i soldi non sempre ci sono. L’opposizione democratica, quella che critica i CIE, ma ha aperto i CPT, non trova di meglio che protestare perché i centri rischiano la chiusura e chi ci lavora potrebbe perdere il posto. Che in quei centri siano rinchiusi lavoratori/trici vittime delle leggi razziste, delle politiche coloniali e della tratta, poco importa.
RHO: FORNACE PROSSIMA ALLO SGOMBERO
Entro la fine di questa settimana verrà tentato lo sgombero del Centro Sociale SOS Fornace. La giunta comunale, più volte dichiaratasi a favore dello sgombero della Fornace, vuole evidentemente coprire con questo provvedimento il fallimento del modello della città vetrina, sotto gli occhi di tutti in termini di servizi pubblici dismessi e beni comuni espropriati, col favore degli speculatori e la copertura politica di chi, come la Lega Nord, della difesa del territorio si riempe la bocca ma nei fatti è complice del saccheggio.
Questa ennesima minaccia rappresenta un attacco all'intera opposizione sociale autorganizzata del territorio, che esprime una voce critica e contrasta una ricostruzione della metropoli imposta da chi sta sfruttando la crisi per aumentare i propri profitti. E' infatti da ricordare il corteo del 9 ottobre che scenderà in piazza per denunciare la "prima pietra" di Expo 2015, madre di tutte le speculazioni sul territorio.
Per questo, stasera si terrà in Fornace un'assemblea cittadina e da domani mattina predidi-colazione antisgombero.
Jesi (An) - manifestazione provinciale dei metalmeccanici
Più di 1500 persone hanno preso parte questa mattina a Jesi alla manifestazione provinciale organizzata dalla Fiom in concomitanza con le 4 ore di sciopero proclamate contro la cancellazione del contratto nazionale dei metalmeccanici.
Il corteo si è iniziato a muovere dopo le 9.00 causando un blocco delle arterie stradali in corrispondenza della zona industriale.
Presenti alla manifestazione anche gli studenti dei collettivi della provincia e gli attivisti dei centri sociali e delle Comunità Resistenti delle Marche.
"Senza diritti siamo solo schiavi", lo striscione di apertura della manifestazione che si è snodata all'interno dell'area industriale fino a raggiungere l'ingresso dello stabilimento della Fiat Cnh, presidiato per tutto il resto della giornata di mobilitazione e di sciopero.
All'arrivo del corteo è partito un lancio di uova oltre i cancelli della fabbrica Fiat Cnh, che ha raggiunto le finestre degli uffici della direzione dello stabilimento: bersaglio immaginario Marchionne e il ricatto della precarietà generalizzata al prezzo di diritti e dignità.
arresti a bruxelles
Dei circa mille fermi attuati in tre giorni a Bruxelles in occasione del Noborder Camp, 4 si sono tradotti in arresto. Tutti stranieri in belgio. Sono accusati per ora di aver organizzato le proteste della giornata di venerdì. Due sono italiani, uno di cagliari e uno di torino, sono stati arrestati venerdì notte, con altri due uno spagnolo e uno francese. Domani ci sarà l’udienza che stabilirà se far decadere le accuse o proseguire, oltre che specificherà i veri capi d’imputazione.
Video shock: un soldato israeliano danza davanti a una prigionera palestinese bendata
Ieri sera il canale televisivo israeliano "10" ha mandato in onda un video in cui un soldato israeliano inscena una danza orientale davanti ad una prigioniera palestinese bendata e con i polsi legati. Nel video, la ragazza - visibilmente terrorizzata - resta immobilizzata davanti all'esibizione del soldato israeliano. Questo video va ad aggiungersi alle foto shock, in cui una soldatessa israeliana si era fatta fotografare in compagnia di prigionieri palestinesi bendati.
Ungheria, si rompe chiusa: residui tossici raggiungono villaggio. Quattro morti
Paura a Kolontar, circa 160 chilometri da Budapest, dove la rottura di una chiusa che conteneva residui tossici derivanti dalla lavorazione dell'alluminio, ha causato la morte di quattro persone, di cuidue bambini. Almeno altre sette persone risultano al momento disperse. In tre contee è stato dichiarato lo stato d'emergenza per il fango chimico.
La fabbrica da cui è fuoriuscito il liquido inquinante appartiene alla società ungherese di produzione e commercio dell'alluminio. Nel frattempo le autorità locali sono al lavoro per capire le cause che hanno portato alla rottura dell'argine del deposito all'aperto.
Iran: Sfigurata con l’acido per non aver voluto sposare un uomo
Accade in Iran. Secondo l’Onu nei paesi islamici si consumano ogni anno 5000 ‘delitti d’onore’ di questo tipo. Ameneh Bahrami, iraniana, è l’ennesima donna punita per non aver voluto sposare un uomo che non conosceva. La storia – Studentessa di elettronica all’Università, un giorno riceve una telefonata di una donna, la quale le comunica che suo figlio, Madschid Mowahedi, vuole sposarla. Lei non capisce, pensa ad un errore, poi comprende che è una cosa seria. E infine capisce chi la vuole sposare: un ragazzo, di quattro anni più giovane di lei, che frequenta la sua stessa facoltà e con cui ha già avuto a che fare. Una volta scoperto il “pretendente”, mette ben in chiaro che non vuole saperne di lui e da allora continuano non solo le telefonate della madre (di lui) ma dello stesso Madschid, il quale la accusa di averlo gettato nella disperazione. Le telefonate continuano, finché lei lo minaccia di chiamare la polizia; come risposta riceve un, “Presto vedrai, che cosa ti aspetta” e il giorno dopo, incontratolo per la strada, esasperata, ruggisce “sparisci dalla mia vita”. Altra minaccia per risposta: “ti brucerò”. LA VENDETTA - E la vendetta viene effettivamente compiuta: Madschid le getta dell’acido in faccia, un dolore lancinante. All’inizio il buio, poi una luce accecante. E sente la faccia bruciare, mille chiodi che le penetrano il viso, sente qualcuno strapparle la pelle dalla testa. Gli occhi! Poi una voce, un uomo la fa salire sull’auto, la corsa all’ospedale, “non si tocchi il viso!”. Ameneh vorrebbe che qualcuno le spruzzasse acqua sul viso, non ce n’è, sente bruciare la gola, il ventre, tutto. L’uomo che guida l’auto le dice che la sta portando all’ospedale più vicino, ma che non la accompagna dentro, altrimenti finisce nei guai, “capisce? noi non siamo parenti, la lascio davanti all’ingresso, proceda sempre dritta, forse venti passi, là si prenderanno cura di lei! Buona fortuna. NESSUN AIUTO - Non la possono aiutare, deve rivolgersi ad una clinica specialistica e senza soldi non ce la portano. Senza soldi, ma con il tempo che assieme all’acido avanza inesorabilmente. Finalmente la portano alla clinica, no qui non va bene, bisogna portarla all’ospedale Schahid-Labafi. Un altro viaggio ancora, altro tempo che scivola via, assieme all’acido. Finalmente arriva, perché ci ha messo così tanto, signora Bahrami? La diagnosi è grave: l’occhio sinistro è stato divorato dall’acido, per quello destro, forse, c’è ancora una speranza. Tra un mese gli esami scritti, forse faccio in tempo. Ma non ci sono stati più esami per lei, e neanche speranze per l’occhio destro. La madre di Madschid le ha rinfacciato di aver detto al figlio di essere innamorata di un altro uomo, cosa che l’ha fatto andare su tutte le furie. “Sì, è vero, glielo avevo detto per liberarmi dalla sua presenza molesta. Qualcuno le ha detto che avrebbe fatto meglio a tenere i capelli nascosti dal velo, per non provocare gli uomini. “ha forse dio creato i capelli perché rimanessero sotto un velo?”. Della sua vicenda, Ameneh ha scritto un libro, “Occhio per occhio”.
PRIDE IN SUDAFRICA
Circa ventimila persone hanno partecipato al Pride sudafricano di Johannesburg, protestando contro il crescente numero di arresti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender in tutta l'Africa. In 38 dei 53 paesi del continente, l'omosessualità è ancora considerata un reato. Ma la sera stessa della grande manifestazione, ci sono stati altri dodici arresti a Joburg, Vosloorus. La polizia ha fatto irruzione nella casa dove si stava svolgendo una festa lgbt, affermando di essere stata chiamata da quattro residenti disturbati dal rumore. Sei lesbiche e sei gay, tutti tra i 18 e i 30 anni, sono stati arrestati con l'accusa di "ostacolo alla giustizia" e "resistenza a pubblico ufficiale", e successivamente rilasciati in attesa del processo. Natasha Vally del "Lesbian and Gay Equality Project" denuncia che si tratta di una azione intimidatoria: dopo avere interrotto la festa, la polizia ha detto di non volere lesbiche a Vosloorus. Lo scorso anno, la sera della marcia del Pride, la stessa cosa era stata detta ad altre lesbiche arrestate. Nel Sud Africa costituzionalmente progressista, afferma Vally, "le persone lgbt sono ancora vittimizzate dalla polizia che invece dovrebbe proteggerle". La sua associazione ha organizzato un picchetto fuori della stazione di polizia di Vosloorus, protestando per il ripetersi di queste azioni. Un altro picchetto si terrà fuori dell'aula dove si svolgerà il processo agli arrestati.
INDONESIA - DETENUTA AI DOMICILIARI PERCHE' LESBICA, EVADE.
La polizia indonesiana sta investigando sulla fuga dalla custodia cautelare di una ragazza quindicenne che, dopo aver ammesso la sua relazione amorosa che durava da due anni con la propria insegnante ventiseienne di taekwondo ed essere andata a vivere con lei, era stata denunciata dal padre e rinchiusa in un centro di "rieducazione" a Jakarta per "curare" il suo lesbismo. Tn (così viene nominata sulla stampa) sarebbe stata liberata proprio dalla sua amante, "SJ", dal centro di detenzione nel quale si trovava, approfittando della scarsa sorveglianza durante una festa islamica. Nessuna accusa è però stata mossa finora contro l'insegnante, anche se è stato accertato che le due amanti si erano tenute costantemente in contatto. In Indonesia è stata appena respinta una proposta di legge che richiede esami medici per accertare la verginità delle ragazze prima del loro ingresso nelle scuole statali. Ieri un centinaio di membri del "Fronte dei Difensori Islamici", insieme ad un gruppo di studenti universitari integralisti, hanno protestato contro i visitatori stranieri che stanno partecipando al Festival di cinema lgbt "Q!" e per motivi di sicurezza gli organizzatori del festival hanno dovuto cancellare alcune proiezioni al Kineforum di Jakarta.
Gr 13:00
In primo Piano
NOTIZIE BREVI
ESTERI
ITALIA
Siparietto
Gr 9:30
ESTERI
ITALIA
Appunti e note redazionali
Servizi audio della giornata