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'''EDITORIALE'''
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Sardegna - Un uomo italiano è stato accusato di aver divulgato materiale pedopornografico su facebook '''FEMMINICIDI'''
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Potenza, Chiavari (Genova), Palermo, MANDURIA (1 ottobre), Capriolo – 5 uomini italiani sono accusati di persecuzione nei confronti delle loro ex mogli o fidanzate Questi sono i casi più famosi trovati sui giornali negli ultimi sette giorni. E' un elenco fitto. E' vero, le generalizzazioni sono arbitrarie e disastrose. Quando diciamo che “gli uomini ammazzano le donne”, sappiamo naturalmente che non tutti gli uomini ammazzano le donne, ma intendiamo che parecchi uomini, e senz’altro troppi, ammazzano donne. Se dicessimo che “le donne uccidono gli uomini” la generalizzazione sarebbe molto più infondata, dal momento che le donne che uccidono uomini sono una minima percentuale degli omicidi fra persone di sesso differente.
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4 ott - Cento (Ferrara) - Un uomo italiano è stato accusato di aver stuprato varie volte la ex, di aver filmato gli stupri e aver minacciato di mettere i video online. E a Treviglio (Bergamo), il giorno prima, 2 uomini sono accusati di aver violentato una donna e di averla fotografata per punizione. Sardegna - Un uomo italiano è stato accusato di aver divulgato materiale pedopornografico su facebook
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Roma: uomo arrestato dai carabinieri per violenza sessuale A Potenza, Chiavari (Genova), Palermo, Manduria(TA), Capriolo – 5 uomini italiani sono accusati di persecuzione nei confronti delle loro ex mogli o fidanzate
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PORTICI (NA) - Buonocore Centinaia di persone hanno partecipato sabato 2 ottobre ai funerali di Teresa Buonocore, la donna uccisa lo scorso 20 settembre al porto di Napoli, perché aveva denunciato gli stupratori della figlia. Cento (Ferrara) - Un uomo italiano è stato accusato di aver stuprato varie volte la ex, di aver filmato gli stupri e aver minacciato di mettere i video online.
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Castelsangiovanni (Piacenza) - Un uomo è accusato per aver accoltellato la sua convivente E a Treviglio (Bergamo), il giorno prima, 2 uomini sono accusati di aver violentato una donna e di averla fotografata per punizione.
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NOVARA – 2 ott - Uomo, accusato di violenza domestica nei confronti di moglie e figli Roma: uomo arrestato i per violenza sessuale
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Milano 1 ott- Un uomo è accusato di aver violentato la fidanzata del figlio Castelsangiovanni (Piacenza) - Un uomo è accusato per aver accoltellato la sua convivente
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BARI, 1 OTT – un uomo italiano, maresciallo della guardia di finanza, è accusato di concussione e violenza sessuale NOVARA – Uomo, accusato di violenza domestica nei confronti di moglie e figli
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Veneto - 1 ottobre - oltre la metà delle donne ha subito molestie. Il divorzio usato per salvarsi dalla violenza domestica Milano - Un uomo è accusato di aver violentato la fidanzata del figlio
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Torino – 1 ott – Un uomo è accusato di aver costretto la moglie ad indossare il velo per coprire i lividi BARI, – un uomo italiano, maresciallo della guardia di finanza, è accusato di concussione e violenza sessuale
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RAGUSA – 02/10 - Uomo, accusato di aver preso a bastonate la madre 84enne Torino – Un uomo è accusato di aver costretto la moglie ad indossare il velo per coprire i lividi
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Lecce - Italiano, assessore comunale, indagato per abusi su una quindicenne RAGUSA – Uomo, accusato di aver preso a bastonate la madre 84enne
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AOSTA, 1 OTT - Uomo, accusato di possesso di materiale pedopornografico Lecce - Italiano, assessore comunale, indagato per abusi su una quindicenne
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1 OTTOBRE - Rinviato a giudizio per violenza carnale uno dei torturatori a Bolzaneto AOSTA, Uomo, accusato di possesso di materiale pedopornografico
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'''MODENA, DIFENDE FIGLIA DA NOZZE COMBINATE: PAKISTANA LAPIDATA DAL MARITO''' Bolzaneto , poliziotto di 46 anni accusato di aver stuprato due prostitute romene e di averne palpeggiate altre due nello spogliatoio della questura, ieri è stato rinviato a giudizio.
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Una madre pakistana muore per difendere la figlia 20enne da un matrimonio combinato. Succede a Novi, in provincia di Modena, e dopo la lapidazione della donna, hanno preso a sprangate la figlia. Novi (MO), difende la figlia dalle nozze combinate, lapidata dal marito.
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In italia la maggior parte delle vittime della violenza maschile è di nazionalità italiana. Gli uomini che compiono quelle violenze sono per la maggior parte di nazionalità italiana. PORTICI (NA) - Centinaia di persone hanno partecipato sabato 2 ottobre ai funerali di Teresa Buonocore, la donna uccisa lo scorso 20 settembre al porto di Napoli, perché aveva denunciato gli stupratori della figlia.
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Nei confronti degli uomini italiani che commettono violenza contro le donne e le uccidono la stampa usa sempre toni di comprensione, giustificazione, tolleranza. Le istituzioni invece tacciono e come unico elemento a discarico usano la legge sullo stalking che in realtà non aiuta le donne a non morire di morte violenta. MODENA Una madre muore per difendere la figlia 20enne da un matrimonio combinato. Dopo la lapidazione della donna effettuata dal marito e dal figlio, hanno preso a sprangate la figlia.
 
In Italia la maggior parte delle vittime della violenza maschile è di nazionalità italiana. Gli uomini che compiono quelle violenze sono per la maggior parte di nazionalità italiana.
Nei confronti degli uomini italiani che commettono violenza contro le donne e le uccidono la stampa usa sempre toni di comprensione, giustificazione, tolleranza. Vengono utilizzati due pesi e due misure tra la violenza agita dagli italiani o dagli stranieri. I giornali insistono sulla differenza tra le violenze vissute dalle straniere o dalle italiane quando si sa bene che i meccanismi sono gli stessi.
Le donne italiane, e non, vengono uccise per punizione, vendetta, per imprimere un marchio di proprietà su persone che non sembrano avere diritto a decidere delle proprie vite.
Perchè le donne straniere non vengono aiutate concretamente senza il ricatto del permesso di soggiorno, del Cie, che le obbliga a restare ancorate alle famiglie accanto a uomini violenti. Perchè le donne straniere vengono “considerate” soltanto quando sono morte e uccise dai loro mariti? Perchè due pesi e due misure?
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Le donne italiane, e non, vengono uccise per punizione, vendetta, per imprimere un marchio di proprietà su persone che non sembrano avere diritto a decidere delle proprie vite. '''Lombardia, Formigoni paga un bonus alle donne "disagiate" perchè non abortiscano: 5 milioni di carità mentre si tagliano servizi e lavoro'''
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Quelle che sopravvivono vengono ogni giorno stuprate, violentate, perseguitate, massacrate, picchiate, accoltellate, strangolate, bastonate, minacciate, ricattate, da uomini più spesso italiani.

Perchè le donne straniere non vengono aiutate concretamente senza il ricatto del permesso di soggiorno, del Cie, che le obbliga a restare ancorate alle famiglie accanto a uomini violenti. Perchè le donne straniere vengono “considerate” soltanto quando sono morte e uccise dai loro mariti?
Perchè due pesi e due misure?



'''Lombardia, Formigoni paga un bonus alle donne "disagiate" perchè non abortiscano: 5 milioni di carità mentre si tagliano servizi e lavoro.'''



Si torna indietro di decenni con la carità che la giunta regionale Formigoni vuole elargire alle donne "in difficoltà" per evitare che abortiscano: 250 ? mensili, per un massimo di 4.500 se non si rinuncia alla gravidanza. "Così le donne non saranno costrette ad abortire": dichiara in pompa magna Formigoni. Ma le leggi che permettono alle donne una maternità consapevole, esistiono da un pezzo e andrebbero applicate e sostenute, anche se la sua giunta seguita ad osteggiarle e sabotarle, come avviene per le regole sulla somministrazione della pillola RU 486, la progressiva soppressione dei consultori in atto in buona parte della province lombarde, per non parlare dei continui attacchi alla 194 avviati proprio da Mlano, a partire dalla strenua difesa dell'obiezione di coscienza che di fatto ha introdotto il mercato delle interruzioni di gravidanza. Nelle strutture pubbliche, infatti, la maggioranza dei medici obietta, per cui i medici che intervengono lo fanno a
"gettone", sponstandosi in una miriade di strutture con la conseguente scadenza qualitativa del servizio.
Le donne che accettanno questa carità, che nemmeno si capisce come possa servire a mantenere un figlio piccolo in una condizione di mancanza di lavoro, autonomia, sostegno economico e di servizi sociali come quella attuale, in più, dovranno sottoporsi ad un vero condizionamento etico: 18 mesi di "progetto personale" di aiuto, realizzato da Consultori, Centri aiuto alla vita ed altri soggetti individuati fra pubblico e privato che, insieme alla Regione, gestiranno pure l'anagrafe delle beneficiarie. Come dire, che una volta nella lista o si segue con diligenza il programma dettato da precise regole morali ed ideologiche, alla faccia del fatto che il nostro è uno Stato laico, oppure si perde anche il sussidio!
Una vergogna gravissima, a cui ci opponiamo e che denunceremo in tutta la Regione con iniziative ed interventi per svelare l'ipocrisia di una giunta che taglia i fondi per i servizi, spalanca la porta ai privati in tutti i rami delal vita pubblica (dai servizi alla persona, ai trasporti, alla scuola) in nome del supremo valore del profitto, ha soppresso i servizi pubblici di qualità per sovvenzionare con oltre 5 milioni di euro una iniziativa demagogica e spudoratamente filoclericale degna della costrizione medioevale.
Occorre ribadire che proprio la legge 194 ha come obiettivo quella della prevenzione e come l' interruzione della gravidanza per ogni donna e solo per lei, rappresenti un trauma che nessun bonus potrà mai lenire: si sostengano e si finanzino i servizi pubblici, si investa nel lavoro e nella difesa dei diritti ad esso connessi, si garantiscano i diritti e le garanzie delle donne lavoratrici, si elimini il precariato, si sostenga e condivida una politica di genere ed una cultura delle differenze che faccia del rispetto della donna il proprio fondamento culturale e sociale.
Di avvilenti campagne demagogiche non ci sarà più bisogno solo se la lotta delle lavoratrici, delle precarie e delle donne che stanno pagando il prezzo della crisi e dell'involuzione di cultura e costumi sociali, riuscirà a determinare quel cambiamento delle politiche sociali e di genere, del lavoro e dei diritti i cui temi e tempi sono oggi dettati dalle destre di governo ma che, da tempo, nemmeno sono contrastate dall'opposizione istituzionale, troppo spesso acquiscente ed anzi sostenitrice della politica di destrutturazione dei servizi pubblici e addirittura di attacco alla stessa legge 194.

Monica Perugini
proletaria - comunicazione militante

''' Roma: donne imigrate in gravidanza'''


Una ricerca condotta Al pertini etablisce che le neo mamme immigrate sono giovani e vivono la gravidanza con difficoltà perché non trovano informazioni sui servizi, non conoscono tutele come l'esenzione dal ticket e nei pronto soccorso nessuno parla la loro lingua. Concause che rendono difficoltosa la gravidanza contribuiscono ad alzare il tasso di aborti, fino al 40% del totale.

'''Modena omofobia ordinaria'''

Qualque giorni fa, la ditta Best Promotion con sede a carpi (modena) e che produce gadget personalizzati ha rifiutato di confezionare fiammiferi per il conto d'azione gay e lesbica dando come raggione una scelya etica. Atto chiaro di discriminazione omofobica, la ditta ha risposto che rifiutava il lavoro per motivi di etica. Alla richiesta di chiariment su questo rifiuto, la ditta Best Promotion non dà più nessun risposta.

''' Canada'''

A l'occazione delle giornata internazionale di non prostituzione, il martedi 5 ottobre, alcuni gruppi canadesi invitanno la populazione a manifestare contro la decizione recente della corte del ontario dia brogare tutte leggi limitando la prsotituzione. A montreal, il presidio si teneva oggi davanti al palazio della giustizia e rassemblava donne avendo vissuto sfrutamento sessual e personne solidari alla loro causa per dire di no allo sfrutamento sessuale commerciale e si alla responsabilisazione dei clienti e dei prosseneti. Questa legge favorisce i lobbying dell'industria del sesso e fa il giocco dei sfrutatori.


Tra altre, le donne autochtone del'Aboriginal women's action network
declarano " La decisione del giudice Susan Himel di abrogare le leggi sulla protituzione è un nuovo esempio del disconoscimento delle consequenze della colonisazione sulla vita delle donne e bambini autochtoni: il razisme, il sessismo, la povertà e la violenza.
Come autochtone vediamo l'introduzione del modello che decriminalizza la vendita e crimilizza l'acquisto come una tappa verso la valorsazione e il rispetto delle donne e la restaurazione degli nostri spazzi.
Si torna indietro di decenni con la carità che la giunta regionale Formigoni vuole elargire alle donne per evitare che abortiscano: 250 euro mensili, per un massimo di 4.500 se non si rinuncia alla gravidanza. Ma le leggi che permettono alle donne una maternità consapevole, esistono da un pezzo e andrebbero applicate e sostenute, anche se la sua giunta seguita ad osteggiarle e sabotarle, come avviene per le regole sulla somministrazione della pillola RU 486, la progressiva soppressione dei consultori in atto in buona parte della province lombarde, per non parlare dei continui attacchi alla 194 avviati proprio da Milano, a partire dalla strenua difesa dell'obiezione di coscienza che di fatto ha introdotto il mercato delle interruzioni di gravidanza.
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  Accade in Iran. Secondo l’Onu nei paesi islamici si consumano ogni anno 5000 ‘delitti d’onore’ di questo tipo.
Ameneh Bahrami, iraniana, è l’ennesima donna punita per non aver voluto sposare un uomo che non conosceva.
La storia – Studentessa di elettronica all’Università, un giorno riceve una telefonata di una donna, la quale le comunica che suo figlio, Madschid Mowahedi, vuole sposarla. Lei non capisce, pensa ad un errore, poi comprende che è una cosa seria. E infine capisce chi la vuole sposare: un ragazzo, di quattro anni più giovane di lei, che frequenta la sua stessa facoltà e con cui ha già avuto a che fare. Una volta scoperto il “pretendente”, mette ben in chiaro che non vuole saperne di lui e da allora continuano non solo le telefonate della madre (di lui) ma dello stesso Madschid, il quale la accusa di averlo gettato nella disperazione. Le telefonate continuano, finché lei lo minaccia di chiamare la polizia; come risposta riceve un, “Presto vedrai, che cosa ti aspetta” e il giorno dopo, incontratolo per la strada, esasperata, ruggisce “sparisci dalla mia vita”. Altra minaccia per risposta: “ti brucerò”.
'''LA VENDETTA''' - E la vendetta viene effettivamente compiuta: Madschid le getta dell’acido in faccia, un dolore lancinante. All’inizio il buio, poi una luce accecante. E sente la faccia bruciare, mille chiodi che le penetrano il viso, sente qualcuno strapparle la pelle dalla testa. Gli occhi! Poi una voce, un uomo la fa salire sull’auto, la corsa all’ospedale, “non si tocchi il viso!”. Ameneh vorrebbe che qualcuno le spruzzasse acqua sul viso, non ce n’è, sente bruciare la gola, il ventre, tutto. L’uomo che guida l’auto le dice che la sta portando all’ospedale più vicino, ma che non la accompagna dentro, altrimenti finisce nei guai, “capisce? noi non siamo parenti, la lascio davanti all’ingresso, proceda sempre dritta, forse venti passi, là si prenderanno cura di lei! Buona fortuna.
'''NESSUN AIUTO''' - Non la possono aiutare, deve rivolgersi ad una clinica specialistica e senza soldi non ce la portano. Senza soldi, ma con il tempo che assieme all’acido avanza inesorabilmente. Finalmente la portano alla clinica, no qui non va bene, bisogna portarla all’ospedale Schahid-Labafi. Un altro viaggio ancora, altro tempo che scivola via, assieme all’acido. Finalmente arriva, perché ci ha messo così tanto, signora Bahrami? La diagnosi è grave: l’occhio sinistro è stato divorato dall’acido, per quello destro, forse, c’è ancora una speranza. Tra un mese gli esami scritti, forse faccio in tempo. Ma non ci sono stati più esami per lei, e neanche speranze per l’occhio destro. La madre di Madschid le ha rinfacciato di aver detto al figlio di essere innamorata di un altro uomo, cosa che l’ha fatto andare su tutte le furie. “Sì, è vero, glielo avevo detto per liberarmi dalla sua presenza molesta. Qualcuno le ha detto che avrebbe fatto meglio a tenere i capelli nascosti dal velo, per non provocare gli uomini. “ha forse dio creato i capelli perché rimanessero sotto un velo?”. Della sua vicenda, Ameneh ha scritto un libro, “Occhio per occhio”.
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Accade in Iran. Secondo l’Onu nei paesi islamici si consumano ogni anno 5000 ‘delitti d’onore’ di questo tipo '''PRIDE IN SUDAFRICA'''
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Ameneh Bahrami, iraniana, è l’ennesima donna punita per non aver voluto sposare un uomo che non conosceva. Circa ventimila persone hanno partecipato al Pride sudafricano di Johannesburg, protestando contro il crescente numero di arresti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender in tutta l'Africa. In 38 dei 53 paesi del continente, l'omosessualità è ancora considerata un reato. Ma la sera stessa della grande manifestazione, ci sono stati altri dodici arresti a Joburg, Vosloorus. La polizia ha fatto irruzione nella casa dove si stava svolgendo una festa lgbt, affermando di essere stata chiamata da quattro residenti disturbati dal rumore. Sei lesbiche e sei gay, tutti tra i 18 e i 30 anni, sono stati arrestati con l'accusa di "ostacolo alla giustizia" e "resistenza a pubblico ufficiale", e successivamente rilasciati in attesa del processo. Natasha Vally del "Lesbian and Gay Equality Project" denuncia che si tratta di una azione intimidatoria: dopo avere interrotto la festa, la polizia ha detto di non volere lesbiche a Vosloorus. Lo scorso anno, la sera della marcia del Pride, la stessa cosa era stata detta ad altre lesbiche arrestate. Nel Sud Africa costituzionalmente progressista, afferma Vally, "le persone lgbt sono ancora vittimizzate dalla polizia che invece dovrebbe proteggerle". La sua associazione ha organizzato un picchetto fuori della stazione di polizia di Vosloorus, protestando per il ripetersi di queste azioni. Un altro picchetto si terrà fuori dell'aula dove si svolgerà il processo agli arrestati.
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IL RACCONTO – Studentessa di elettronica all’Università, un giorno riceve una telefonata di una donna, la quale le comunica che suo figlio, Madschid Mowahedi, vuole sposarla. Lei non capisce, pensa ad un errore, poi comprende che è una cosa seria. E infine capisce chi la vuole sposare: un ragazzo, di quattro anni più giovane di lei, che frequenta la sua stessa facoltà e con cui ha già avuto a che fare. Un tipo “viscido” vestito sempre con t-shirt e con occhiali spessi quanto fondi di bottiglia (in Iran dicono “quanto fondi di bicchiere da thé”) e che l’aveva già fermata all’università, prima prendendola per il braccio e poi spingendola con una gamba, fissandola come se stesse guardando il vuoto. Una volta scoperto il “pretendente”, mette ben in chiaro che non vuole saperne di lui e da allora continuano non solo le telefonate della madre (di lui) ma dello stesso Madschid, il quale la accusa di averlo gettato nella disperazione. Le telefonate continuano, finché lei lo minaccia di chiamare la polizia; come risposta riceve un, “Presto vedrai, che cosa ti aspetta” e il giorno dopo, incontratolo per la strada, esasperata, ruggisce “sparisci dalla mia vita”. Altra minaccia per risposta: “ti brucerò”.

LA VENDETTA - E la vendetta viene effettivamente compiuta: Madschid le getta dell’acido in faccia, un dolore lancinante. All’inizio il buio, poi una luce accecante. E sente la faccia bruciare, mille chiodi che le penetrano il viso, sente qualcuno strapparle la pelle dalla testa. Gli occhi! Poi una voce, un uomo la fa salire sull’auto, la corsa all’ospedale, “non si tocchi il viso!”. Ameneh vorrebbe che qualcuno le spruzzasse acqua sul viso, non ce n’è, sente bruciare la gola, il ventre, tutto. L’uomo che guida l’auto le dice che la sta portando all’ospedale più vicino, ma che non la accompagna dentro, altrimenti finisce nei guai, “capisce? noi non siamo parenti, la lascio davanti all’ingresso, proceda sempre dritta, forse venti passi, là si prenderanno cura di lei! Buona fortuna. Che dio la protegga!” Ameneh si chiede perché dio non l’abbia protetta prima e non vede nulla, è tutto buio, sono diventata cieca?

NESSUN AIUTO - Non la possono aiutare, deve rivolgersi ad una clinica specialistica e senza soldi non ce la portano. Senza soldi, ma con il tempo che assieme all’acido avanza inesorabilmente. Finalmente la portano alla clinica, no qui non va bene, bisogna portarla all’ospedale Schahid-Labafi. Un altro viaggio ancora, altro tempo che scivola via, assieme all’acido. Finalmente arriva, perché ci ha messo così tanto, signora Bahrami? La diagnosi è grave: l’occhio sinistro è stato divorato dall’acido, per quello destro, forse, c’è ancora una speranza. Tra un mese gli esami scritti, forse faccio in tempo. Ma non ci sono stati più esami per lei, e neanche speranze per l’occhio destro. La madre di Madschid le ha rinfacciato di aver detto al figlio di essere innamorata di un altro uomo, cosa che l’ha fatto andare su tutte le furie. “Sì, è vero, glielo avevo detto per liberarmi dalla sua presenza molesta. Qualcuno le ha detto che avrebbe fatto meglio a tenere i capelli nascosti dal velo, per non provocare gli uomini. “ha forse dio creato i capelli perché rimanessero sotto un velo?”. Della sua vicenda, Ameneh ha scritto un libro, “Occhio per occhio”. Secondo l’ONU, ogni anno, nei paesi islamici, si consumano circa 5000 delitti d’onore nei confronti di donne e ragazze; sempre più spesso si verificano aggressioni in cui viene usato dell’acido.

Circa ventimila persone hanno partecipato al Pride sudafricano di
Johannesburg, protestando contro il crescente numero di arresti di lesbiche,
gay, bisessuali e transgender in tutta l'Africa. In 38 dei 53 paesi del
continente, l'omosessualità è ancora considerata un reato.
Ma la sera stessa della grande manifestazione, ci sono stati altri dodici
arresti a Joburg, Vosloorus. La polizia ha fatto irruzione nella casa dove
si stava svolgendo una festa lgbt, affermando di essere stata chiamata da
quattro residenti disturbati dal rumore. Sei lesbiche e sei gay, tutti tra i
18 e i 30 anni, sono stati arrestati con l'accusa di "ostacolo alla
giustizia" e "resistenza a pubblico ufficiale", e successivamente rilasciati
in attesa del processo. Natasha Vally del "Lesbian and Gay Equality Project"
denuncia che si tratta di una azione intimidatoria: dopo avere interrotto la
festa, la polizia ha detto di non volere lesbiche a Vosloorus. Lo scorso
anno, la sera della marcia del Pride, la stessa cosa era stata detta ad
altre lesbiche arrestate. Nel Sud Africa costituzionalmente progressista,
afferma Vally, "le persone lgbt sono ancora vittimizzate dalla polizia che
invece dovrebbe proteggerle". La sua associazione ha organizzato un
picchettaggio fuori della stazione di polizia di Vosloorus, protestando per
il ripetersi di queste azioni. Un altro picchettaggio si terrà fuori
dell'aula dove si svolgerà il processo agli arrestati.

La polizia indonesiana sta investigando sulla fuga dalla custodia cautelare
di una ragazza quindicenne che, dopo aver ammesso la sua relazione amorosa
che durava da due anni con la propria insegnante ventiseienne di taekwondo
ed essere andata a vivere con lei, era stata denunciata dal padre e
rinchiusa in un centro di "rieducazione" a Jakarta per "curare" il suo
lesbismo. Tn (così viene nominata sulla stampa) sarebbe stata liberata
proprio dalla sua amante, "SJ", dal centro di detenzione nel quale si
trovava, approfittando della scarsa sorveglianza durante una festa islamica.
Nessuna accusa è però stata mossa finora contro l'insegnante, anche se è
stato accertato che le due amanti si erano tenute costantemente in contatto.
In Indonesia è stata appena respinta una proposta di legge che richiede
esami medici per accertare la verginità delle ragazze prima del loro
ingresso nelle scuole statali. Ieri un centinaio di membri del "Fronte dei
Difensori Islamici", insieme ad un gruppo di studenti universitari
integralisti, hanno protestato contro i visitatori stranieri che stanno
partecipando al Festival di cinema lgbt "Q!" e per motivi di sicurezza gli
organizzatori del festival hanno dovuto cancellare alcune proiezioni al
Kineforum di Jakarta.
 '''INDONESIA - DETENUTA AI DOMICILIARI PERCHE' LESBICA, EVADE.'''
La polizia indonesiana sta investigando sulla fuga dalla custodia cautelare di una ragazza quindicenne che, dopo aver ammesso la sua relazione amorosa che durava da due anni con la propria insegnante ventiseienne di taekwondo ed essere andata a vivere con lei, era stata denunciata dal padre e rinchiusa in un centro di "rieducazione" a Jakarta per "curare" il suo lesbismo. Tn (così viene nominata sulla stampa) sarebbe stata liberata proprio dalla sua amante, "SJ", dal centro di detenzione nel quale si trovava, approfittando della scarsa sorveglianza durante una festa islamica. Nessuna accusa è però stata mossa finora contro l'insegnante, anche se è stato accertato che le due amanti si erano tenute costantemente in contatto. In Indonesia è stata appena respinta una proposta di legge che richiede esami medici per accertare la verginità delle ragazze prima del loro ingresso nelle scuole statali. Ieri un centinaio di membri del "Fronte dei Difensori Islamici", insieme ad un gruppo di studenti universitari integralisti, hanno protestato contro i visitatori stranieri che stanno partecipando al Festival di cinema lgbt "Q!" e per motivi di sicurezza gli organizzatori del festival hanno dovuto cancellare alcune proiezioni al Kineforum di Jakarta.

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Appunti e note redazionali

Fonti

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EDITORIALE

FEMMINICIDI

Questi sono i casi più famosi trovati sui giornali negli ultimi sette giorni. E' un elenco fitto. E' vero, le generalizzazioni sono arbitrarie e disastrose. Quando diciamo che “gli uomini ammazzano le donne”, sappiamo naturalmente che non tutti gli uomini ammazzano le donne, ma intendiamo che parecchi uomini, e senz’altro troppi, ammazzano donne. Se dicessimo che “le donne uccidono gli uomini” la generalizzazione sarebbe molto più infondata, dal momento che le donne che uccidono uomini sono una minima percentuale degli omicidi fra persone di sesso differente.

Sardegna - Un uomo italiano è stato accusato di aver divulgato materiale pedopornografico su facebook

A Potenza, Chiavari (Genova), Palermo, Manduria(TA), Capriolo – 5 uomini italiani sono accusati di persecuzione nei confronti delle loro ex mogli o fidanzate

Cento (Ferrara) - Un uomo italiano è stato accusato di aver stuprato varie volte la ex, di aver filmato gli stupri e aver minacciato di mettere i video online.

E a Treviglio (Bergamo), il giorno prima, 2 uomini sono accusati di aver violentato una donna e di averla fotografata per punizione.

Roma: uomo arrestato i per violenza sessuale

Castelsangiovanni (Piacenza) - Un uomo è accusato per aver accoltellato la sua convivente

NOVARA – Uomo, accusato di violenza domestica nei confronti di moglie e figli

Milano - Un uomo è accusato di aver violentato la fidanzata del figlio

BARI, – un uomo italiano, maresciallo della guardia di finanza, è accusato di concussione e violenza sessuale

Torino – Un uomo è accusato di aver costretto la moglie ad indossare il velo per coprire i lividi

RAGUSA – Uomo, accusato di aver preso a bastonate la madre 84enne

Lecce - Italiano, assessore comunale, indagato per abusi su una quindicenne

AOSTA, Uomo, accusato di possesso di materiale pedopornografico

Bolzaneto , poliziotto di 46 anni accusato di aver stuprato due prostitute romene e di averne palpeggiate altre due nello spogliatoio della questura, ieri è stato rinviato a giudizio.

Novi (MO), difende la figlia dalle nozze combinate, lapidata dal marito.

PORTICI (NA) - Centinaia di persone hanno partecipato sabato 2 ottobre ai funerali di Teresa Buonocore, la donna uccisa lo scorso 20 settembre al porto di Napoli, perché aveva denunciato gli stupratori della figlia.

MODENA Una madre muore per difendere la figlia 20enne da un matrimonio combinato. Dopo la lapidazione della donna effettuata dal marito e dal figlio, hanno preso a sprangate la figlia.

In Italia la maggior parte delle vittime della violenza maschile è di nazionalità italiana. Gli uomini che compiono quelle violenze sono per la maggior parte di nazionalità italiana. Nei confronti degli uomini italiani che commettono violenza contro le donne e le uccidono la stampa usa sempre toni di comprensione, giustificazione, tolleranza. Vengono utilizzati due pesi e due misure tra la violenza agita dagli italiani o dagli stranieri. I giornali insistono sulla differenza tra le violenze vissute dalle straniere o dalle italiane quando si sa bene che i meccanismi sono gli stessi. Le donne italiane, e non, vengono uccise per punizione, vendetta, per imprimere un marchio di proprietà su persone che non sembrano avere diritto a decidere delle proprie vite. Perchè le donne straniere non vengono aiutate concretamente senza il ricatto del permesso di soggiorno, del Cie, che le obbliga a restare ancorate alle famiglie accanto a uomini violenti. Perchè le donne straniere vengono “considerate” soltanto quando sono morte e uccise dai loro mariti? Perchè due pesi e due misure?

Lombardia, Formigoni paga un bonus alle donne "disagiate" perchè non abortiscano: 5 milioni di carità mentre si tagliano servizi e lavoro

Si torna indietro di decenni con la carità che la giunta regionale Formigoni vuole elargire alle donne per evitare che abortiscano: 250 euro mensili, per un massimo di 4.500 se non si rinuncia alla gravidanza. Ma le leggi che permettono alle donne una maternità consapevole, esistono da un pezzo e andrebbero applicate e sostenute, anche se la sua giunta seguita ad osteggiarle e sabotarle, come avviene per le regole sulla somministrazione della pillola RU 486, la progressiva soppressione dei consultori in atto in buona parte della province lombarde, per non parlare dei continui attacchi alla 194 avviati proprio da Milano, a partire dalla strenua difesa dell'obiezione di coscienza che di fatto ha introdotto il mercato delle interruzioni di gravidanza.

Iran: Sfigurata con l’acido per non aver voluto sposare un uomo

Accade in Iran. Secondo l’Onu nei paesi islamici si consumano ogni anno 5000 ‘delitti d’onore’ di questo tipo. Ameneh Bahrami, iraniana, è l’ennesima donna punita per non aver voluto sposare un uomo che non conosceva. La storia – Studentessa di elettronica all’Università, un giorno riceve una telefonata di una donna, la quale le comunica che suo figlio, Madschid Mowahedi, vuole sposarla. Lei non capisce, pensa ad un errore, poi comprende che è una cosa seria. E infine capisce chi la vuole sposare: un ragazzo, di quattro anni più giovane di lei, che frequenta la sua stessa facoltà e con cui ha già avuto a che fare. Una volta scoperto il “pretendente”, mette ben in chiaro che non vuole saperne di lui e da allora continuano non solo le telefonate della madre (di lui) ma dello stesso Madschid, il quale la accusa di averlo gettato nella disperazione. Le telefonate continuano, finché lei lo minaccia di chiamare la polizia; come risposta riceve un, “Presto vedrai, che cosa ti aspetta” e il giorno dopo, incontratolo per la strada, esasperata, ruggisce “sparisci dalla mia vita”. Altra minaccia per risposta: “ti brucerò”. LA VENDETTA - E la vendetta viene effettivamente compiuta: Madschid le getta dell’acido in faccia, un dolore lancinante. All’inizio il buio, poi una luce accecante. E sente la faccia bruciare, mille chiodi che le penetrano il viso, sente qualcuno strapparle la pelle dalla testa. Gli occhi! Poi una voce, un uomo la fa salire sull’auto, la corsa all’ospedale, “non si tocchi il viso!”. Ameneh vorrebbe che qualcuno le spruzzasse acqua sul viso, non ce n’è, sente bruciare la gola, il ventre, tutto. L’uomo che guida l’auto le dice che la sta portando all’ospedale più vicino, ma che non la accompagna dentro, altrimenti finisce nei guai, “capisce? noi non siamo parenti, la lascio davanti all’ingresso, proceda sempre dritta, forse venti passi, là si prenderanno cura di lei! Buona fortuna. NESSUN AIUTO - Non la possono aiutare, deve rivolgersi ad una clinica specialistica e senza soldi non ce la portano. Senza soldi, ma con il tempo che assieme all’acido avanza inesorabilmente. Finalmente la portano alla clinica, no qui non va bene, bisogna portarla all’ospedale Schahid-Labafi. Un altro viaggio ancora, altro tempo che scivola via, assieme all’acido. Finalmente arriva, perché ci ha messo così tanto, signora Bahrami? La diagnosi è grave: l’occhio sinistro è stato divorato dall’acido, per quello destro, forse, c’è ancora una speranza. Tra un mese gli esami scritti, forse faccio in tempo. Ma non ci sono stati più esami per lei, e neanche speranze per l’occhio destro. La madre di Madschid le ha rinfacciato di aver detto al figlio di essere innamorata di un altro uomo, cosa che l’ha fatto andare su tutte le furie. “Sì, è vero, glielo avevo detto per liberarmi dalla sua presenza molesta. Qualcuno le ha detto che avrebbe fatto meglio a tenere i capelli nascosti dal velo, per non provocare gli uomini. “ha forse dio creato i capelli perché rimanessero sotto un velo?”. Della sua vicenda, Ameneh ha scritto un libro, “Occhio per occhio”.

PRIDE IN SUDAFRICA

Circa ventimila persone hanno partecipato al Pride sudafricano di Johannesburg, protestando contro il crescente numero di arresti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender in tutta l'Africa. In 38 dei 53 paesi del continente, l'omosessualità è ancora considerata un reato. Ma la sera stessa della grande manifestazione, ci sono stati altri dodici arresti a Joburg, Vosloorus. La polizia ha fatto irruzione nella casa dove si stava svolgendo una festa lgbt, affermando di essere stata chiamata da quattro residenti disturbati dal rumore. Sei lesbiche e sei gay, tutti tra i 18 e i 30 anni, sono stati arrestati con l'accusa di "ostacolo alla giustizia" e "resistenza a pubblico ufficiale", e successivamente rilasciati in attesa del processo. Natasha Vally del "Lesbian and Gay Equality Project" denuncia che si tratta di una azione intimidatoria: dopo avere interrotto la festa, la polizia ha detto di non volere lesbiche a Vosloorus. Lo scorso anno, la sera della marcia del Pride, la stessa cosa era stata detta ad altre lesbiche arrestate. Nel Sud Africa costituzionalmente progressista, afferma Vally, "le persone lgbt sono ancora vittimizzate dalla polizia che invece dovrebbe proteggerle". La sua associazione ha organizzato un picchetto fuori della stazione di polizia di Vosloorus, protestando per il ripetersi di queste azioni. Un altro picchetto si terrà fuori dell'aula dove si svolgerà il processo agli arrestati.

  • INDONESIA - DETENUTA AI DOMICILIARI PERCHE' LESBICA, EVADE.

La polizia indonesiana sta investigando sulla fuga dalla custodia cautelare di una ragazza quindicenne che, dopo aver ammesso la sua relazione amorosa che durava da due anni con la propria insegnante ventiseienne di taekwondo ed essere andata a vivere con lei, era stata denunciata dal padre e rinchiusa in un centro di "rieducazione" a Jakarta per "curare" il suo lesbismo. Tn (così viene nominata sulla stampa) sarebbe stata liberata proprio dalla sua amante, "SJ", dal centro di detenzione nel quale si trovava, approfittando della scarsa sorveglianza durante una festa islamica. Nessuna accusa è però stata mossa finora contro l'insegnante, anche se è stato accertato che le due amanti si erano tenute costantemente in contatto. In Indonesia è stata appena respinta una proposta di legge che richiede esami medici per accertare la verginità delle ragazze prima del loro ingresso nelle scuole statali. Ieri un centinaio di membri del "Fronte dei Difensori Islamici", insieme ad un gruppo di studenti universitari integralisti, hanno protestato contro i visitatori stranieri che stanno partecipando al Festival di cinema lgbt "Q!" e per motivi di sicurezza gli organizzatori del festival hanno dovuto cancellare alcune proiezioni al Kineforum di Jakarta.


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gror101005 (last edited 2010-10-05 17:17:38 by anonymous)