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'''Castelvolturno, sciopero delle rotonde. Il sindaco riceve gli africani'''

Primo faccia a faccia. Il primo cittadino Scalzone: “Non desideravo lo scontro mediatico”. Castaldi (Caritas): “Africani capro espiatorio”. Il 21 ottobre Maroni incontra la rete antirazzista di Caserta (di Raffaella Cosentino)
Si apre la via del dialogo a Castel Volturno. Dopo lo sciopero degli africani alle rotonde del caporalato di questa mattina, il sindaco Antonio Scalzone ha incontrato nella sala consiliare del comune una delegazione della rete antirazzista locale con le associazioni e realtà che la compongono (Caritas, Missionari Comboninai, centro sociale ex Canapificio di Caserta, associazione Jerry Masslo e Black and White, padri sacramentini). L’obiettivo è di aprire un tavolo di confronto con successive tappe. E’ la prima volta che il primo cittadino di Castel Volturno incontra gli esponenti della rete che opera sul territorio con gli immigrati. La riunione è stata decisa ieri e si è svolta oggi intorno alle 13 alla presenza dell’assessore ai Servizi Sociali, Angela Iacono, e dell’assessore alle Risorse Umane e delegato ai rapporti con la stampa, Aldo Porpiglia. Un momento di distensione che segue il duro scontro e le polemiche dei giorni scorsi con la conferenza stampa di Forza Nuova e i divieti della prefettura alle manifestazioni di Forza Nuova e del sindaco Scalzone, mentre domani mattina alle 10 si terrà a Caserta e non più a Castel Volturno il corteo per i diritti dei migranti organizzato dalla rete antirazzista. La rete incontrerà il ministro dell’Interno Roberto Maroni il 21 ottobre al Viminale.


'''Studenti medi di tutta Italia in piazza: Gelmini, non è che l'inizio!'''


Oltre 50 cortei in altrettante città italiane. Il modo della formazione si mobilità e il media mainstream già parla di Onda 2. A Roma sit-in sotto il Ministero dell'Istruzione. Cariche della polizia a Milano e Torino.

Sono state tante e ad ogni latitudine le mobilitazioni contro la riforma del Ministro Gelmini sulla scuola. Da Palermo ad Aosta, numerosi cortei si sono svolti per ribadire il dissenso di studenti medi e universitari ma anche dei precari della scuola, dei ricercatori che si sono resi indisponibili alla didattica, e di molti docenti non conformi a questo nuovo disegno di legge. Una cinquantina di cortei quindi ha sfilato per le strade di varie città italiane come preannuncio di quello che - ci auguriamo - sarà un autunno di lotte.

'''Roma''': in 30.000 in piazza, gli studenti hanno dapprima bloccato via Trastevere, effettuando un blocco di alcune vie importanti della città mandando il traffico in tilt. Il corteo è poi arrivato sotto il ministero dell'Istruzione in viale Trastevere. A manifestare sotto il dicastero anche gli studenti disabili che denunciano "rischiamo, con i tagli, di essere espulsi dalla scuola". Corteo dei medi e degli universitari partono da divcersi concentram,enti ma si uniscono prima di arrivare al Ministero.

'''A Milano''', hanno partecipato al corteo i collettivi milanesi e della provincia, i precari della scuola, Rete Scuole, rappresentanti delle università di Pavia e Varese, dei centri sociali.
Diversi gli slogan, compresi quelli contro la scuola di Adro, nel bresciano, al centro delle polemiche per la presenza tra i banchi di simboli che ricordano quelli della Lega Nord. Qualche fumogeno, striscioni e slogan contro "la cultura militare nelle scuole" nel corteo che a Milano ha bloccato le vie del centro dirigendosi verso il provveditorato agli studi.
Si sono registrati anche diversi momenti di tensioni tra forze dell'ordine e manifestanti. Uno spezzone della manifestazione principale, ripartito spontaneamente dall'Università Statale, è stato bloccato dalla polizia in Piazza Velasca con una carica.
'''Palermo''': manifestano 5mila studenti delle superiori e 2mila universitari. I loro cortei si sono mossi rispettivamente da piazza Politeama e da viale delle Scienze, per congiungersi davanti alla Prefettura

'''Bologna''': il corteo degli studenti delle scuole superiori di Bologna, circa 5mila ragazzi, è partito alle 9.15 da piazza XX Settembre. Una parte del corteo, composta da studenti e studentesse dei collettivi studenteschi autonomi ha effettuato una deviazione verso la sede di Unindustria di Bologna, ricongiungendosi poi al corteo principale.

'''Torino''': un corteo partecipato quello di Torino, dove 20.000 tra studenti, precari della scuola e mondo dell'università, erano presenti in strada. Si è verificato un lancio di uova sul provveditorato da parte di alcuni studenti e studentesse. A fine corteo, una parte di studenti delle scuole professionali, le più colpite dalla riforma, hanno tentato di forzare il blocco della polizia per raggiungere piazza Vittorio, dove inizia oggi la festa nazionale delPdl. Una carica di alleggerimento della Polizia glielo ha impedito.

'''A Bari''' più di 10mila studenti si sono radunati in piazza Umberto I, di fronte l'ateneo. Il serpentone sta attraversando le vie del centro.

1000 studenti ad Aosta, 5000 e più a Siena, Cosenza e Catanzaro, 3000 a Brescia, migliaia anche a Genova, 2000 a Modena... tutte le città italiane sono state attrversate da questa nuova mobilitazione del mondo della scuola.




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ITALIA Castelvolturno, sciopero delle rotonde. Il sindaco riceve gli africani

Primo faccia a faccia. Il primo cittadino Scalzone: “Non desideravo lo scontro mediatico”. Castaldi (Caritas): “Africani capro espiatorio”. Il 21 ottobre Maroni incontra la rete antirazzista di Caserta (di Raffaella Cosentino) Si apre la via del dialogo a Castel Volturno. Dopo lo sciopero degli africani alle rotonde del caporalato di questa mattina, il sindaco Antonio Scalzone ha incontrato nella sala consiliare del comune una delegazione della rete antirazzista locale con le associazioni e realtà che la compongono (Caritas, Missionari Comboninai, centro sociale ex Canapificio di Caserta, associazione Jerry Masslo e Black and White, padri sacramentini). L’obiettivo è di aprire un tavolo di confronto con successive tappe. E’ la prima volta che il primo cittadino di Castel Volturno incontra gli esponenti della rete che opera sul territorio con gli immigrati. La riunione è stata decisa ieri e si è svolta oggi intorno alle 13 alla presenza dell’assessore ai Servizi Sociali, Angela Iacono, e dell’assessore alle Risorse Umane e delegato ai rapporti con la stampa, Aldo Porpiglia. Un momento di distensione che segue il duro scontro e le polemiche dei giorni scorsi con la conferenza stampa di Forza Nuova e i divieti della prefettura alle manifestazioni di Forza Nuova e del sindaco Scalzone, mentre domani mattina alle 10 si terrà a Caserta e non più a Castel Volturno il corteo per i diritti dei migranti organizzato dalla rete antirazzista. La rete incontrerà il ministro dell’Interno Roberto Maroni il 21 ottobre al Viminale.

Studenti medi di tutta Italia in piazza: Gelmini, non è che l'inizio!

Oltre 50 cortei in altrettante città italiane. Il modo della formazione si mobilità e il media mainstream già parla di Onda 2. A Roma sit-in sotto il Ministero dell'Istruzione. Cariche della polizia a Milano e Torino.

Sono state tante e ad ogni latitudine le mobilitazioni contro la riforma del Ministro Gelmini sulla scuola. Da Palermo ad Aosta, numerosi cortei si sono svolti per ribadire il dissenso di studenti medi e universitari ma anche dei precari della scuola, dei ricercatori che si sono resi indisponibili alla didattica, e di molti docenti non conformi a questo nuovo disegno di legge. Una cinquantina di cortei quindi ha sfilato per le strade di varie città italiane come preannuncio di quello che - ci auguriamo - sarà un autunno di lotte.

Roma: in 30.000 in piazza, gli studenti hanno dapprima bloccato via Trastevere, effettuando un blocco di alcune vie importanti della città mandando il traffico in tilt. Il corteo è poi arrivato sotto il ministero dell'Istruzione in viale Trastevere. A manifestare sotto il dicastero anche gli studenti disabili che denunciano "rischiamo, con i tagli, di essere espulsi dalla scuola". Corteo dei medi e degli universitari partono da divcersi concentram,enti ma si uniscono prima di arrivare al Ministero.

A Milano, hanno partecipato al corteo i collettivi milanesi e della provincia, i precari della scuola, Rete Scuole, rappresentanti delle università di Pavia e Varese, dei centri sociali. Diversi gli slogan, compresi quelli contro la scuola di Adro, nel bresciano, al centro delle polemiche per la presenza tra i banchi di simboli che ricordano quelli della Lega Nord. Qualche fumogeno, striscioni e slogan contro "la cultura militare nelle scuole" nel corteo che a Milano ha bloccato le vie del centro dirigendosi verso il provveditorato agli studi. Si sono registrati anche diversi momenti di tensioni tra forze dell'ordine e manifestanti. Uno spezzone della manifestazione principale, ripartito spontaneamente dall'Università Statale, è stato bloccato dalla polizia in Piazza Velasca con una carica. Palermo: manifestano 5mila studenti delle superiori e 2mila universitari. I loro cortei si sono mossi rispettivamente da piazza Politeama e da viale delle Scienze, per congiungersi davanti alla Prefettura

Bologna: il corteo degli studenti delle scuole superiori di Bologna, circa 5mila ragazzi, è partito alle 9.15 da piazza XX Settembre. Una parte del corteo, composta da studenti e studentesse dei collettivi studenteschi autonomi ha effettuato una deviazione verso la sede di Unindustria di Bologna, ricongiungendosi poi al corteo principale.

Torino: un corteo partecipato quello di Torino, dove 20.000 tra studenti, precari della scuola e mondo dell'università, erano presenti in strada. Si è verificato un lancio di uova sul provveditorato da parte di alcuni studenti e studentesse. A fine corteo, una parte di studenti delle scuole professionali, le più colpite dalla riforma, hanno tentato di forzare il blocco della polizia per raggiungere piazza Vittorio, dove inizia oggi la festa nazionale delPdl. Una carica di alleggerimento della Polizia glielo ha impedito.

A Bari più di 10mila studenti si sono radunati in piazza Umberto I, di fronte l'ateneo. Il serpentone sta attraversando le vie del centro.

1000 studenti ad Aosta, 5000 e più a Siena, Cosenza e Catanzaro, 3000 a Brescia, migliaia anche a Genova, 2000 a Modena... tutte le città italiane sono state attrversate da questa nuova mobilitazione del mondo della scuola.

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