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Grecia: precari occupano museo archeologico di Atene

ATENE - I lavoratori precari del Ministero della cultura hanno occupato oggi il Museo archeologico di Atene impedendo l'accesso ai visitatori per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi e un'ondata di licenziamenti. Lo si apprende da fonti del museo secondo cui i manifestanti resteranno sul posto sino alle 15.00.

L'occupazione di uno dei più grandi musei archeologici del mondo fa seguito a quella dell'Acropoli ateniese che nei giorni scorsi costrinse alla chiusura per quasi tre giorni la Collina Sacra. I precari vennero quindi sgomberati dalla polizia, ma continuano anche oggi la protesta in loco pur senza impedire l'accesso al sito.

Grecia: verso il 30% di poveri

ATENE - La Grecia potrebbe presto arrivare a registrare, a causa dell'evolvere della crisi, fino a un terzo della popolazione sotto la soglia di povertà. Lo dice l'Ong Rete greca per la lotta alla povertà (Eapn).

La presidente dell'Eapn, Katerina Poutou, citata ieri dai media, ha detto che malgrado le cifre ufficiali parlino attualmente del 21% dei Greci in stato di povertà, ovvero con un reddito inferiore a 470 Euro mensili, la cifra reale ha già toccato il 25%. E i minori fino a 17 anni che vivono in tali condizioni sono passati da 450.000 di prima della crisi ai 600.000 attuali.

Ma, secondo Poutou, la situazione si sta ulteriormente aggravando. "Cosi come vanno evolvendo le cose, potremo avere un terzo della popolazione nell'indigenza", ha avvertito. E ciò, spiega, in un contesto in cui oltre al calo o alla scomparsa dei redditi si assiste a una riduzione o a una cancellazione dei servizi sociali a disposizione dei meno abbienti.

Francia, contro la riforma delle pensioni i camionisti bloccano le strade

L'hanno battezzata "operations escargot", operazione lumaca. Alcuni camion stanno percorrendo le autostrade della Francia a passo, appunto, di lumaca, creando grossi problemi alla viabilità. Continuano le proteste contro la riforma delle pensioni, voluta dal governo Sarkozy, che verrà votata in parlamento tra due giorni.

Nel mirino degli scioperanti la A1 e la A6, le due autostrade che da Parigi vanno rispettivamente a nord e sud. In altri punti si sono formati dei veri e propri blocchi stradali, mentre alcuni tir hanno occupato le stazioni di benzina rendendo impossibile agli automobilisti il rifornimento.

Nel caso una pompa sia accessibile il rischio è che sia vuota. "Si può calcolare che sulle 4.000 stazioni della grande distribuzione che gestiscono il 60 percento del carburante in Francia, ce ne siano circa 1.500 che stanno esaurendo le scorte o che sono totalmente a secco", ha dichiarato il delegato generale dell'Unione degli Importatori Indipendenti Petroliferi (Uip), Alexandre de Benoist.

Belgio: sciopero ferrovie, 350 km di code sulle strade

BRUXELLES - Uno sciopero delle Ferrovie in Belgio ha provocato il caos sulle principali arterie del paese. Code e rallentamenti si sono verificati, in particolare, in direzione di Bruxelles.

Secondo l'agenzia di stampa Belga, sulle strade del Belgio in mattinata complessivamente si sono formate code per circa 350 chilometri anche a causa di piccoli incidenti o tamponamenti.

Lo sciopero di 24 ore ha paralizzato il traffico ferroviario sia sulle brevi che sulle lunghe percorrenze coinvolgendo anche i treni superveloci Thalys.

ITALIA

Pure la Chiesa

Durante la “giornata mondiale dei Giovani per la Pace” organizzata dal Sermig di Torino nel pomeriggio di sabato 16 ottobre in piazza San Carlo, è stato affisso uno striscione per ricordare a tutti i presenti che anche “la chiesa è complice dei Cie”. Basti pensare ad esempio alla sacrosanta Confraternita della Misericordia di Modena, che nel nome del Signore gestisce i Centri di Modena e Bologna. Sono anche stati distribuiti alcuni “santini” che riportavano vari spunti di meditazione, come “Cie=lager”, “Nessuna pace per chi gestisce i lager della democrazia”, “Croce rossa aguzzini”, “Solidarietà a chi si ribella”, “Solidarietà agli arrestati per la rivolta del 14 luglio al Cie di Torino”, “Solidarietà agli arrestati di Bruxelles”.

In serata, pare che qualcuno volesse bissare la contestazione alla festa dell’Associazione Nazionale Alpini di Torino ai giardini Ginzburg di corso Moncalieri. Però, forse abbattuti dall’aria di sfiga e tristezza che permeava la festa, si sono dovuti accontentare di lasciare uno striscione all’ingresso che riassumeva le responsabilità del corpo, da Torino all’Afghanistan: “nei Cie aguzzini, in guerra assassini”. Anche qui, sono stati lasciati dei biglietti in solidarietà con gli arrestati di Bruxelles e del Cie di Torino.

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