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''da tagliare'' '''San Precario vs Boeri, Onida, Pisapia, Sacerdoti: che cosa farà un sindaco di sinistra per i precari e le precarie?'''

Bene bene. A Milano si avvicinano le primare del 14 novembre e anche giustamente i residui della sinistra milanese iniziano a chiamare a singolar tenzone i candidati sindaco: Stefano Boeri, Michele Sacerdoti, Valerio Onida, Giuliano Pisapia. Anche San Precario non vuole essere da meno e vuole avere cognizione di cosa prometteranno i candidati a precarie e precari: perché è vero che il problema è nazionale, ma anche le metropoli possono dire molto sul modello di società che si va immaginando.

Se siete blandamente interessati, se siete anche voi precari, se avete voglia di chiedere direttamente conto delle scelte che si faranno, venite anche voi alla Casa della Cultura, in via Borgogna 3 a Milano, martedì 2 novembre 2010 alle ore 21.00
Ne vedrete delle belle! Ovviamente non mancherò di essere presente per spaccare le gonadi pure io.
PS: è assurdo ma la Casa della Cultura non ha una connessione disponibile. Devo fare i sopralluoghi, ma se chiavetta e/o cellulari prendono dovremmo scagliare tutto quanto avverrà su twitter (o sull’account infosanprecario o sull’hashtag #precariesindaci (avevo proposto #precarieprimarie ma non hanno colto…)

''da tagliare'' '''Il 4 novembre sta diventando una giornata nazionale antimilitarista'''

Iniziative a Milano, Novara, Trieste, Pisa, Spoleto, Catania, Novara, Cameri


            http://viceversa.megablog.it/item/il-4-novembre-sta-diventando-una-giornata-nazionale-antimilitarista

            APPELLO DELLA RETE NAZIONALE DISARMIAMOLI PER UN 4 NOVEMBRE ANTIMILITARISTA.
            LA GUERRA È FINITA?

            Il nostro paese ha espresso per decenni alti livelli di coscienza, capacità di reazione e mobilitazione intorno ai temi del no alla guerra e all'intervento militare in Iraq e Afghanistan, al militarismo ed al riarmo unici in tutto il mondo occidentale.
            Sino a pochi anni fa le piazze si riempivano per dire NO alle guerre di aggressione ed ai suoi sponsor, inchiodando alle proprie responsabilità governi di diverso posizionamento nell'emiciclo parlamentare.
             
            A vedere l'Italia di oggi sembra siano passati anni luce da quelle grandi mobilitazioni.
            Il tema della guerra viene costantemente distorto o espulso dal dibattito politico nazionale.
            Quasi tutte le nuove espressioni del dissenso antiberlusconiano non annoverano tra le proprie parole d'ordine il no alla guerra ed alle missioni all'estero. Le vertenze a difesa dei posti di lavoro e dei servizi sociali non evidenziano la stridente contraddizione tra i tagli al salario diretto ed indiretto e aumento esponenziale della spesa militare.
            Una rimozione collettiva di tale portata troverebbe giustificazione in una effettiva diminuzione dei pericoli di conflitto nel mondo, quantomeno nell'area geografica prossima al nostro paese. Potrebbe essere giustificata da una diminuzione dei processi di militarizzazione dei territori e della vita sociale e culturale interna.

            La realtà che ci circonda, le scelte politiche interne ed internazionali ci raccontano una realtà ben diversa. Ci dicono che
             
            LA GUERRA È TRA NOI.
             
            I dati macroscopici evidenziati dalle grandi agenzie internazionali di calcolo economico ci parlano delle industrie armiere come uniche capaci di chiudere con attivi di bilancio annuali astronomici. Finmeccanica, holding italiana al 37% pubblica è tra i colossi mondiali di questo commercio di morte.
            Le missioni militari all'estero continuano a produrre debito pubblico (3 milioni di euro al giorno per l'erario italiano) e guadagni privati per i soliti noti, morte e distruzione per i paesi aggrediti.
            La società nel suo complesso sta subendo un processo di militarizzazione che arriva, con il protocollo La Russa - Gelmini per i corsi paramilitari nelle scuole, ad investire direttamente la formazione delle future generazioni.
             
            La rimozione di questa realtà dipende quindi dal venir meno di una critica politica, sociale e culturale al meccanismo bellico come ingranaggio centrale dell'attuale sistema di produzione, specie in una fase di crisi sistemica come l'attuale.
            In forme diverse si stanno velocemente ricreando le condizioni dell'allucinante meccanismo - ben rodato durante il secolo scorso - del "distruggere per ricostruire, per ricreare le ragioni della produzione di merci e di profitto".
             
            LA GUERRA TRASFORMA I NOSTRI TERRITORI.
             
            Le basi della guerra sono essenziali per proiettare queste politiche sui territori circostanti, vicini e lontani. Così procedono i lavori al Dal Molin di Vicenza, crescono le basi di camp Darby e si ipotizza di costruire il più grande Hub militare d'Italia nel limitrofo aeroporto di Pisa, continuano i lavori di potenziamento di Sigonella e delle basi radar a Niscemi, si potenzia la produzione degli F35 a Cameri (Novara).
            Territori che cambiano di segno, divenendo nei fatti grandi aree a stretta sorveglianza militare. Una immensa seconda linea organizzata per distruggere e depredare i paesi limitrofi.
             
            SENZA UN NO ALLE POLITICHE DI GUERRA NON ESISTONO ALTERNATIVE POSSIBILI ALLO STATO DI COSE PRESENTI
             
            Il nostro paese sarà progressivamente investito da una crisi economica sempre più pesante, che già ha ridotto milioni di lavoratori, giovani e pensionati in condizioni economiche molto critiche. Uomini e donne che cercheranno di rispondere ad una realtà senza futuro con lotte, rivendicazioni, istanze di legittima affermazione esistenziale.
            L'assenza attuale della tematica antimilitarista, del no alla guerra ed alle sue proiezioni rischia di contribuire al sorgere di pulsioni nazionaliste e reazionarie all'interno dei futuri movimenti di massa.

            È urgente che tutte le realtà sociali, culturali, sindacali e politiche che si muovono sul terreno di una alternativa radicale al modello sociale dominante rimettano al centro delle proprie piattaforme i temi del
            NO ALLA GUERRA, ALLE SPESE MILITARI, ALLA MILITARIZZAZIONE DELLA SOCIETA' E DELLA CULTURA.
            PER IL RITIRO DELLE TRUPPE DALL'AFGHANISTAN E DA TUTTI I CONFLITTI BELLICI.
             
            Su questi grandi temi proponiamo a tutte le realtà pacifiste e antiguerra presenti sul territorio nazionale di impegnarsi in una scadenza comune di mobilitazione, attraverso cortei, presidi, manifestazioni, iniziative. Indichiamo la settimana del 4 novembre prossimo, per ribaltare i contenuti di una giornata che invece galvanizza le forze armate.
             
            DA VICENZA A SIGONELLA, DA NOVARA A PISA E LIVORNO, DA ROMA A MILANO, DA CAGLIARI A TRIESTE, DA COLLEFERRO A GHEDI, SI ALZI DI NUOVO FORTE E CHIARA LA VOCE DI CHI SI OPPONE ALLE PRODUZIONI DI ARMI, ALLE POLITICHE DI MORTE ED ALLE SUE BASI.

            Chiediamo a tutte le realtà che decideranno di promuovere una iniziativa nella prima settimana di novembre di darcene notizia, in modo da poter rafforzare e socializzare la mobilitazione.

            La Rete nazionale Disarmiamoli!
            www.disarmiamoli.org info@disarmiamoli.orgIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
            3381028120 – 3384014989



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'''ATENE - pacchi bomba''' - La polizia greca rimane in stato di allerta dopo il plico-bomba indirizzato all'ambasciata messicana che ieri ha provocato un ferito ad Atene, mentre altri tre pacchi sono stati intercettati nella giornata di oggi. Gli inquirenti ritengono che gli attentati siano opera degli anarco-insurrezionalisti greci, ma non escludono collegamenti operativi fra questi e anarchici europei e in particolare italiani. Tutti e quattro i plichi-bomba, di basso potenziale, erano indirizzati ad ambasciate straniere e uno al presidente francese Nicolas Sarkozy. Il mittente fittizio di quest'ultimo pacchetto intercettato era il vicepremier greco Theodoros Pangalos. Due giovani sono stati arrestati e secondo gli inquirenti apparterrebbero a uno dei gruppi anarco-insurrezionalisti e la tecnica appare simile a quella utilizzata per uccidere nei mesi scorsi l'assistente del ministro dell'Interno, Giorgio Vasilakis. Tale tecnica ricorda quella degli ordigni recapitati nel 1999 in Italia a nome dell'organizzazione Solidarietà Internazionale per chiedere la liberazione dell'anarchico Nikos Maziotis allora agli arresti in Grecia per un fallito attentato. L'uccisione di Vasilakis è stata rivendicata da un gruppo sconosciuto, ma secondo la polizia l'attentato era la risposta al nuovo arresto lo scorso aprile di Maziotis, nel frattempo divenuto leader del principale gruppo armato, lotta Rivoluzionaria (EA). E il capo della polizia italiana Antonio Manganelli si era precipitato ad Atene per un vertice col suo collega Lefteris Oikonomu. Stamane la stampa, citando fonti delle indagini, scrive che gli inquirenti di nuovo non escludono una 'pista italiana'. Il portavoce della polizia, interpellato dall'Ansa, si è limitato a dire che «vengono seguite tutte le piste» e le indagini sono ancora in corso. Oggi inoltre Una bomba è esplosa all'ambasciata svizzera e un pacco sospetto è stato fatto detonare dalla polizia all'ambasciata di Bulgaria, mentre sconosciuti hanno sparato contro una pattuglia della polizia alla periferia di Atene. La bomba alla rappresentanza diplomatica elvetica era di basso potenziale e non ha provocato feriti, secondo la polizia. Il pacco sospetto alla rappresentanza bulgara è stato fatto detonare dagli artificieri.

'''ancora blocchi a napoli'''

Alcuni manifestanti hanno tentato di bloccare i camion che avevano da poco sversato i rifiuti all'uscita del sito di Taverna del re nei pressi di Giugliano. Lucia De Cicco, la signora che già due anni fa si diede fuoco in un'analoga protesta contro lo sversamento della spazzatura, ha messo la sua auto di traverso lungo la strada. La vettura e' stata spostata di peso da alcuni uomini delle forze dell'ordine. Dall'alba di oggi sono entrati nel sito una ventina di automezzi. Dopo gli incidenti di ieri le colonne di auto-compattatori si spostano sotto la scorta di polizia e carabinieri. intanto a napoli si parla di Duemilatrecento tonnellate presenti nelle strade. Questo il dato fornito dall'assessore comunale all'Igiene urbana Giacomelli, a margine delle celebrazioni per i defunti. Secondo quanto riferito dall'assessore, stamattina i camion stanno sversando a Chiaiano, così come a Taverna del Re dove "al momento - ha detto l'assessore - non ci sono incidenti". Secondo i dati forniti stanno scaricando circa 20 mezzi. L'amministrazione comunale di Giugliano chiede l'immediata chiusura del sito di stoccaggio di Taverna del Re. Considerate, poi, le condizioni igienico-sanitarie in cui versa la citta', poiche' a terra vi sono oltre 1000 tonnellate di spazzatura non raccolta, nelle prossime ore si potrebbe disporre la chiusura delle scuole per la giornata di mercoledi'. Intanto una delegazione di consiglieri ha espresso solidarieta' al manifestante rimasto ferito.
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'''GERUSALEMME''' - Il premier palestinese Salam Fayad ha rinunciato oggi, di fronte alla netta opposizione di Israele, a visitare un cantiere nel rione di Anata (Gerusalemme est) dove intendeva partecipare ad una cerimonia celebrativa dell'inizio di lavori pubblici stradali finanziati dall'Anp. Ieri il ministro israeliano della sicurezza interna aveva vietato lo svolgimento di alcuna cerimonia dell'Anp entro i confini municipali di Gerusalemme. Fayad, secondo radio Gerusalemme, si è invece presentato oggi in una scuola palestinese rinnovata con finanziamenti dell' Anp nel rione di Dahyat al-Barid. Il quartiere si trova in parte entro i confini municipali di Gerusalemme fissati da Israele, ma l'edificio della scuola è all'esterno. In una dichiarazione alla stampa Fayad ha lamentato che Israele gli ha impedito di visitare anche altre scuole di Gerusalemme est pure rinnovate dall'Anp. «I sobborghi di Gerusalemme sono destinati a far parte della capitale eterna della Palestina» ha ribadito Fayad alla stampa. Anche un dirigente locale di al-Fatah, Hatem Abdel Qader, ha severamente denunciato le limitazioni imposte da Israele a Fayad.

'''FRONTEX DISPIEGA GRUPPO PRONTO INTERVENTO contro immmigrati al confine greco-turco'''- Da oggi 175 guardie di frontiera specializzate dell'Ue hanno preso posto lungo il confine tra Grecia e Turchia, per monitorare a partire da domani la situazione a seguito della richiesta di intervento arrivata dalla Grecia per il crescente afflusso di clandestini. È la prima volta, riferisce l'Afp, che l'agenzia europea delle frontiere Frontex decide di dispiegare il Rapid Border intervention Team (Rabit), il gruppo di pronto intervento alle frontiere istituito dall'Ue nel 2007 per venir in aiuto agli Stati membri che ne fanno domanda. Dello staff, precisa l'Afp, fanno parte anche 18 specialisti francesi della polizia delle frontiere (Paf). Gli specialisti del Rabit rimarranno lungo il confine greco-turco fino alla fine dell'anno e opereranno sotto il controllo e il comando delle autorità greche. Il 24 ottobre scorso la Grecia ha chiesto aiuto all'Ue per combattere l'afflusso di immigrati clandestini provenienti dalla Turchia. Secondo Frontex, il 90% degli ingressi di clandestini in Europa avviene attraverso la Grecia e nella prima metà del 2010, secondo le autorità locali, ci sono stati 45 mila ingressi illegali.

'''TEL AVIV - sventato sciopero generale''' - Uno sciopero generale che avrebbe paralizzato Israele e lo avrebbe isolato a tempo indeterminato dal resto del mondo è stato sventato stamane in extremis, tre ore prima dell'inizio. In seguito ad una lunga seduta protrattasi fino a notte fonda il ministro delle finanze Yuval Steinitz (Likud) e il segretario generale della centrale sindacale Histadrut Ofer Eini (laburista) sono riusciti a raggiungere un'intesa che nei mesi scorsi era apparsa invece fuori della loro portata. Steinitz e Eini hanno concordato che i dipendenti statali riceveranno un aumento mensile del 6,25 per cento, come indennizzo per la graduale perdita del potere di acquisto dei loro stipendi negli ultimi anni. In mattinata sia Steinitz sia Eini si sono detti compiaciuti dell'esito del negoziato.
Line 39: Line 115:

'''accordi con i pastori'''

Movimento dei pastori e Regione Sardegna hanno firmato l'intesa per il rilancio del lavoro nelle campagne. La svolta e' arrivata con l'accordo sul prezzo del latte, tra i 75 e gli 85 centesimi grazie al'inserimento di uno stanziamento di 10 mln 'per incentivi alle strutture in forma di aiuti temporanei'. 'Accordo raggiunto su basi di ragionevolezza', ha commentato il presidente Cappellacci.'Penso che i nostri pastori siano soddisfatti', ha detto Floris, leader del Movimento.

'''addio alle borse di studio'''

Arrivano tagli che sono colpi d'accetta e servono a celebrare nuove amputazioni nella scuola italiana. Con un passaggio della manovra finanziaria fin qui rimasto nascosto il ministro Maria Stella Gelmini, sotto la scorta del suo tutore Giulio Tremonti, ha decretato la fine dell'istituto della borsa di studio. Un taglio ai finanziamenti del 90%. Un'altra morte per mancanza fondi, nella scuola ai tempi della Gelmini, dopo la riduzione del tempo pieno, la cancellazione delle graduatorie dei ricercatori, la soppressione di alcuni atenei.

'''a milano con san precario''' A Milano si avvicinano le primare del 14 novembre e anche giustamente i residui della sinistra milanese iniziano a chiamare a singolar tenzone i candidati sindaco: Stefano Boeri, Michele Sacerdoti, Valerio Onida, Giuliano Pisapia. Anche San Precario non vuole essere da meno e vuole avere cognizione di cosa prometteranno i candidati a precarie e precari: perché è vero che il problema è nazionale, ma anche le metropoli possono dire molto sul modello di società che si va immaginando. Se siete blandamente interessati, se siete anche voi precari, se avete voglia di chiedere direttamente conto delle scelte che si faranno, venite anche voi alla Casa della Cultura, in via Borgogna 3 a Milano, martedì 2 novembre 2010 alle ore 21.00

Home page Ror interattiva

Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

da tagliare San Precario vs Boeri, Onida, Pisapia, Sacerdoti: che cosa farà un sindaco di sinistra per i precari e le precarie?

Bene bene. A Milano si avvicinano le primare del 14 novembre e anche giustamente i residui della sinistra milanese iniziano a chiamare a singolar tenzone i candidati sindaco: Stefano Boeri, Michele Sacerdoti, Valerio Onida, Giuliano Pisapia. Anche San Precario non vuole essere da meno e vuole avere cognizione di cosa prometteranno i candidati a precarie e precari: perché è vero che il problema è nazionale, ma anche le metropoli possono dire molto sul modello di società che si va immaginando.

Se siete blandamente interessati, se siete anche voi precari, se avete voglia di chiedere direttamente conto delle scelte che si faranno, venite anche voi alla Casa della Cultura, in via Borgogna 3 a Milano, martedì 2 novembre 2010 alle ore 21.00 Ne vedrete delle belle! Ovviamente non mancherò di essere presente per spaccare le gonadi pure io. PS: è assurdo ma la Casa della Cultura non ha una connessione disponibile. Devo fare i sopralluoghi, ma se chiavetta e/o cellulari prendono dovremmo scagliare tutto quanto avverrà su twitter (o sull’account infosanprecario o sull’hashtag #precariesindaci (avevo proposto #precarieprimarie ma non hanno colto…)

da tagliare Il 4 novembre sta diventando una giornata nazionale antimilitarista

Iniziative a Milano, Novara, Trieste, Pisa, Spoleto, Catania, Novara, Cameri

  • http://viceversa.megablog.it/item/il-4-novembre-sta-diventando-una-giornata-nazionale-antimilitarista APPELLO DELLA RETE NAZIONALE DISARMIAMOLI PER UN 4 NOVEMBRE ANTIMILITARISTA. LA GUERRA È FINITA? Il nostro paese ha espresso per decenni alti livelli di coscienza, capacità di reazione e mobilitazione intorno ai temi del no alla guerra e all'intervento militare in Iraq e Afghanistan, al militarismo ed al riarmo unici in tutto il mondo occidentale. Sino a pochi anni fa le piazze si riempivano per dire NO alle guerre di aggressione ed ai suoi sponsor, inchiodando alle proprie responsabilità governi di diverso posizionamento nell'emiciclo parlamentare. A vedere l'Italia di oggi sembra siano passati anni luce da quelle grandi mobilitazioni. Il tema della guerra viene costantemente distorto o espulso dal dibattito politico nazionale. Quasi tutte le nuove espressioni del dissenso antiberlusconiano non annoverano tra le proprie parole d'ordine il no alla guerra ed alle missioni all'estero. Le vertenze a difesa dei posti di lavoro e dei servizi sociali non evidenziano la stridente contraddizione tra i tagli al salario diretto ed indiretto e aumento esponenziale della spesa militare. Una rimozione collettiva di tale portata troverebbe giustificazione in una effettiva diminuzione dei pericoli di conflitto nel mondo, quantomeno nell'area geografica prossima al nostro paese. Potrebbe essere giustificata da una diminuzione dei processi di militarizzazione dei territori e della vita sociale e culturale interna. La realtà che ci circonda, le scelte politiche interne ed internazionali ci raccontano una realtà ben diversa. Ci dicono che LA GUERRA È TRA NOI. I dati macroscopici evidenziati dalle grandi agenzie internazionali di calcolo economico ci parlano delle industrie armiere come uniche capaci di chiudere con attivi di bilancio annuali astronomici. Finmeccanica, holding italiana al 37% pubblica è tra i colossi mondiali di questo commercio di morte. Le missioni militari all'estero continuano a produrre debito pubblico (3 milioni di euro al giorno per l'erario italiano) e guadagni privati per i soliti noti, morte e distruzione per i paesi aggrediti. La società nel suo complesso sta subendo un processo di militarizzazione che arriva, con il protocollo La Russa - Gelmini per i corsi paramilitari nelle scuole, ad investire direttamente la formazione delle future generazioni. La rimozione di questa realtà dipende quindi dal venir meno di una critica politica, sociale e culturale al meccanismo bellico come ingranaggio centrale dell'attuale sistema di produzione, specie in una fase di crisi sistemica come l'attuale. In forme diverse si stanno velocemente ricreando le condizioni dell'allucinante meccanismo - ben rodato durante il secolo scorso - del "distruggere per ricostruire, per ricreare le ragioni della produzione di merci e di profitto". LA GUERRA TRASFORMA I NOSTRI TERRITORI. Le basi della guerra sono essenziali per proiettare queste politiche sui territori circostanti, vicini e lontani. Così procedono i lavori al Dal Molin di Vicenza, crescono le basi di camp Darby e si ipotizza di costruire il più grande Hub militare d'Italia nel limitrofo aeroporto di Pisa, continuano i lavori di potenziamento di Sigonella e delle basi radar a Niscemi, si potenzia la produzione degli F35 a Cameri (Novara). Territori che cambiano di segno, divenendo nei fatti grandi aree a stretta sorveglianza militare. Una immensa seconda linea organizzata per distruggere e depredare i paesi limitrofi. SENZA UN NO ALLE POLITICHE DI GUERRA NON ESISTONO ALTERNATIVE POSSIBILI ALLO STATO DI COSE PRESENTI Il nostro paese sarà progressivamente investito da una crisi economica sempre più pesante, che già ha ridotto milioni di lavoratori, giovani e pensionati in condizioni economiche molto critiche. Uomini e donne che cercheranno di rispondere ad una realtà senza futuro con lotte, rivendicazioni, istanze di legittima affermazione esistenziale. L'assenza attuale della tematica antimilitarista, del no alla guerra ed alle sue proiezioni rischia di contribuire al sorgere di pulsioni nazionaliste e reazionarie all'interno dei futuri movimenti di massa. È urgente che tutte le realtà sociali, culturali, sindacali e politiche che si muovono sul terreno di una alternativa radicale al modello sociale dominante rimettano al centro delle proprie piattaforme i temi del NO ALLA GUERRA, ALLE SPESE MILITARI, ALLA MILITARIZZAZIONE DELLA SOCIETA' E DELLA CULTURA. PER IL RITIRO DELLE TRUPPE DALL'AFGHANISTAN E DA TUTTI I CONFLITTI BELLICI. Su questi grandi temi proponiamo a tutte le realtà pacifiste e antiguerra presenti sul territorio nazionale di impegnarsi in una scadenza comune di mobilitazione, attraverso cortei, presidi, manifestazioni, iniziative. Indichiamo la settimana del 4 novembre prossimo, per ribaltare i contenuti di una giornata che invece galvanizza le forze armate. DA VICENZA A SIGONELLA, DA NOVARA A PISA E LIVORNO, DA ROMA A MILANO, DA CAGLIARI A TRIESTE, DA COLLEFERRO A GHEDI, SI ALZI DI NUOVO FORTE E CHIARA LA VOCE DI CHI SI OPPONE ALLE PRODUZIONI DI ARMI, ALLE POLITICHE DI MORTE ED ALLE SUE BASI. Chiediamo a tutte le realtà che decideranno di promuovere una iniziativa nella prima settimana di novembre di darcene notizia, in modo da poter rafforzare e socializzare la mobilitazione. La Rete nazionale Disarmiamoli!

    www.disarmiamoli.org info@disarmiamoli.orgIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo 3381028120 – 3384014989

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

ATENE - pacchi bomba - La polizia greca rimane in stato di allerta dopo il plico-bomba indirizzato all'ambasciata messicana che ieri ha provocato un ferito ad Atene, mentre altri tre pacchi sono stati intercettati nella giornata di oggi. Gli inquirenti ritengono che gli attentati siano opera degli anarco-insurrezionalisti greci, ma non escludono collegamenti operativi fra questi e anarchici europei e in particolare italiani. Tutti e quattro i plichi-bomba, di basso potenziale, erano indirizzati ad ambasciate straniere e uno al presidente francese Nicolas Sarkozy. Il mittente fittizio di quest'ultimo pacchetto intercettato era il vicepremier greco Theodoros Pangalos. Due giovani sono stati arrestati e secondo gli inquirenti apparterrebbero a uno dei gruppi anarco-insurrezionalisti e la tecnica appare simile a quella utilizzata per uccidere nei mesi scorsi l'assistente del ministro dell'Interno, Giorgio Vasilakis. Tale tecnica ricorda quella degli ordigni recapitati nel 1999 in Italia a nome dell'organizzazione Solidarietà Internazionale per chiedere la liberazione dell'anarchico Nikos Maziotis allora agli arresti in Grecia per un fallito attentato. L'uccisione di Vasilakis è stata rivendicata da un gruppo sconosciuto, ma secondo la polizia l'attentato era la risposta al nuovo arresto lo scorso aprile di Maziotis, nel frattempo divenuto leader del principale gruppo armato, lotta Rivoluzionaria (EA). E il capo della polizia italiana Antonio Manganelli si era precipitato ad Atene per un vertice col suo collega Lefteris Oikonomu. Stamane la stampa, citando fonti delle indagini, scrive che gli inquirenti di nuovo non escludono una 'pista italiana'. Il portavoce della polizia, interpellato dall'Ansa, si è limitato a dire che «vengono seguite tutte le piste» e le indagini sono ancora in corso. Oggi inoltre Una bomba è esplosa all'ambasciata svizzera e un pacco sospetto è stato fatto detonare dalla polizia all'ambasciata di Bulgaria, mentre sconosciuti hanno sparato contro una pattuglia della polizia alla periferia di Atene. La bomba alla rappresentanza diplomatica elvetica era di basso potenziale e non ha provocato feriti, secondo la polizia. Il pacco sospetto alla rappresentanza bulgara è stato fatto detonare dagli artificieri.

ancora blocchi a napoli

Alcuni manifestanti hanno tentato di bloccare i camion che avevano da poco sversato i rifiuti all'uscita del sito di Taverna del re nei pressi di Giugliano. Lucia De Cicco, la signora che già due anni fa si diede fuoco in un'analoga protesta contro lo sversamento della spazzatura, ha messo la sua auto di traverso lungo la strada. La vettura e' stata spostata di peso da alcuni uomini delle forze dell'ordine. Dall'alba di oggi sono entrati nel sito una ventina di automezzi. Dopo gli incidenti di ieri le colonne di auto-compattatori si spostano sotto la scorta di polizia e carabinieri. intanto a napoli si parla di Duemilatrecento tonnellate presenti nelle strade. Questo il dato fornito dall'assessore comunale all'Igiene urbana Giacomelli, a margine delle celebrazioni per i defunti. Secondo quanto riferito dall'assessore, stamattina i camion stanno sversando a Chiaiano, così come a Taverna del Re dove "al momento - ha detto l'assessore - non ci sono incidenti". Secondo i dati forniti stanno scaricando circa 20 mezzi. L'amministrazione comunale di Giugliano chiede l'immediata chiusura del sito di stoccaggio di Taverna del Re. Considerate, poi, le condizioni igienico-sanitarie in cui versa la citta', poiche' a terra vi sono oltre 1000 tonnellate di spazzatura non raccolta, nelle prossime ore si potrebbe disporre la chiusura delle scuole per la giornata di mercoledi'. Intanto una delegazione di consiglieri ha espresso solidarieta' al manifestante rimasto ferito.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

GERUSALEMME - Il premier palestinese Salam Fayad ha rinunciato oggi, di fronte alla netta opposizione di Israele, a visitare un cantiere nel rione di Anata (Gerusalemme est) dove intendeva partecipare ad una cerimonia celebrativa dell'inizio di lavori pubblici stradali finanziati dall'Anp. Ieri il ministro israeliano della sicurezza interna aveva vietato lo svolgimento di alcuna cerimonia dell'Anp entro i confini municipali di Gerusalemme. Fayad, secondo radio Gerusalemme, si è invece presentato oggi in una scuola palestinese rinnovata con finanziamenti dell' Anp nel rione di Dahyat al-Barid. Il quartiere si trova in parte entro i confini municipali di Gerusalemme fissati da Israele, ma l'edificio della scuola è all'esterno. In una dichiarazione alla stampa Fayad ha lamentato che Israele gli ha impedito di visitare anche altre scuole di Gerusalemme est pure rinnovate dall'Anp. «I sobborghi di Gerusalemme sono destinati a far parte della capitale eterna della Palestina» ha ribadito Fayad alla stampa. Anche un dirigente locale di al-Fatah, Hatem Abdel Qader, ha severamente denunciato le limitazioni imposte da Israele a Fayad.

FRONTEX DISPIEGA GRUPPO PRONTO INTERVENTO contro immmigrati al confine greco-turco- Da oggi 175 guardie di frontiera specializzate dell'Ue hanno preso posto lungo il confine tra Grecia e Turchia, per monitorare a partire da domani la situazione a seguito della richiesta di intervento arrivata dalla Grecia per il crescente afflusso di clandestini. È la prima volta, riferisce l'Afp, che l'agenzia europea delle frontiere Frontex decide di dispiegare il Rapid Border intervention Team (Rabit), il gruppo di pronto intervento alle frontiere istituito dall'Ue nel 2007 per venir in aiuto agli Stati membri che ne fanno domanda. Dello staff, precisa l'Afp, fanno parte anche 18 specialisti francesi della polizia delle frontiere (Paf). Gli specialisti del Rabit rimarranno lungo il confine greco-turco fino alla fine dell'anno e opereranno sotto il controllo e il comando delle autorità greche. Il 24 ottobre scorso la Grecia ha chiesto aiuto all'Ue per combattere l'afflusso di immigrati clandestini provenienti dalla Turchia. Secondo Frontex, il 90% degli ingressi di clandestini in Europa avviene attraverso la Grecia e nella prima metà del 2010, secondo le autorità locali, ci sono stati 45 mila ingressi illegali.

TEL AVIV - sventato sciopero generale - Uno sciopero generale che avrebbe paralizzato Israele e lo avrebbe isolato a tempo indeterminato dal resto del mondo è stato sventato stamane in extremis, tre ore prima dell'inizio. In seguito ad una lunga seduta protrattasi fino a notte fonda il ministro delle finanze Yuval Steinitz (Likud) e il segretario generale della centrale sindacale Histadrut Ofer Eini (laburista) sono riusciti a raggiungere un'intesa che nei mesi scorsi era apparsa invece fuori della loro portata. Steinitz e Eini hanno concordato che i dipendenti statali riceveranno un aumento mensile del 6,25 per cento, come indennizzo per la graduale perdita del potere di acquisto dei loro stipendi negli ultimi anni. In mattinata sia Steinitz sia Eini si sono detti compiaciuti dell'esito del negoziato.

ITALIA

accordi con i pastori

Movimento dei pastori e Regione Sardegna hanno firmato l'intesa per il rilancio del lavoro nelle campagne. La svolta e' arrivata con l'accordo sul prezzo del latte, tra i 75 e gli 85 centesimi grazie al'inserimento di uno stanziamento di 10 mln 'per incentivi alle strutture in forma di aiuti temporanei'. 'Accordo raggiunto su basi di ragionevolezza', ha commentato il presidente Cappellacci.'Penso che i nostri pastori siano soddisfatti', ha detto Floris, leader del Movimento.

addio alle borse di studio

Arrivano tagli che sono colpi d'accetta e servono a celebrare nuove amputazioni nella scuola italiana. Con un passaggio della manovra finanziaria fin qui rimasto nascosto il ministro Maria Stella Gelmini, sotto la scorta del suo tutore Giulio Tremonti, ha decretato la fine dell'istituto della borsa di studio. Un taglio ai finanziamenti del 90%. Un'altra morte per mancanza fondi, nella scuola ai tempi della Gelmini, dopo la riduzione del tempo pieno, la cancellazione delle graduatorie dei ricercatori, la soppressione di alcuni atenei.

a milano con san precario A Milano si avvicinano le primare del 14 novembre e anche giustamente i residui della sinistra milanese iniziano a chiamare a singolar tenzone i candidati sindaco: Stefano Boeri, Michele Sacerdoti, Valerio Onida, Giuliano Pisapia. Anche San Precario non vuole essere da meno e vuole avere cognizione di cosa prometteranno i candidati a precarie e precari: perché è vero che il problema è nazionale, ma anche le metropoli possono dire molto sul modello di società che si va immaginando. Se siete blandamente interessati, se siete anche voi precari, se avete voglia di chiedere direttamente conto delle scelte che si faranno, venite anche voi alla Casa della Cultura, in via Borgogna 3 a Milano, martedì 2 novembre 2010 alle ore 21.00

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gror101102 (last edited 2010-11-02 19:10:11 by anonymous)