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apre paoletta, buongirono a tutt*

=== GR ORE 13.00 ====

ESTERI

Palestina

“E' un dovere unirmi al mio popolo in questa importante ricorrenza religiosa”, ha dichiarato il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Yasser Arafat, riferendosi all’imminente Natale. Già lo scorso anno Arafat aveva cercato di prendere parte ai riti che si celebrano nella Basilica della Natività di Betlemme, ma le autorità israeliane che lo tengono segregato nel suo quartier generale di Ramallah, in Cisgiordania glui avevano negato il permesso. Nabil Abu Rudeinah, portavoce del presidente palestinese ha detto che l’Anp non ha presentato alcuna richiesta al leader di Tel Aviv Ariel Sharon perché sia concesso un salvacondotto ad Arafat. Rudeinah ha aggiunto che ”il presidente vuole partecipare alla gioia della sua gente in occasione del Natale e non ha bisogno di alcun permesso. Gli accordi firmati in passato con Israele prevedono soltanto la comunicazione dei suoi spostamenti due ore prima della partenza”. Ieri il sindaco di Betlemme, Hanan Nasser, si è detto “stupito” perché, nonostante la sua città sia stata rioccupata il 22 novembre dai carri armati dell’esercito israeliano, fino ad ora il mondo cristiano si mostra “indifferente” alla sofferenza degli abitanti costretti all’umiliazione ed al coprifuoco. Non è difficile immaginare che la richiesta di Arafat e la presenza di truppe di Tel Aviv a Betlemme provocheranno nei prossimi giorni ulteriori tensioni in un quadro politico che, al momento, non sembra offrire alcuna ipotesi di mediazione.

Ancora un palestinese ucciso dai soldati israeliani nei territori autonomi: e' accaduto all'alba nei pressi di Khan Younis, nella Striscia di Gaza, ove a quanto pare la vittima sarebbe stata avvistata da una pattuglia mentre stava tentando di piazzare una carica esplosiva; i militari lo avrebbero sorpreso sul tetto di una casa adiacente all'insediamento ebraico di Gush Katif. L'uomo e' stato poi identificato: si chiamava Hassan al-Awa e risiedeva proprio a Khan Younis. Almeno altri nove palestinesi sono stati frattanto catturati nel corso di rastrellamenti effettuati dagli israeliani in Cisgiordania, dove ieri tre erano stati i morti.

Turchia

Les ministres européens des Affaires étrangères ont réservé un accueil "extrêmement positif" à la proposition franco-allemande d'entamer sous conditions les négociations d'adhésion de la Turquie à l'UE en 2005, a déclaré mardi le chef de la diplomatie allemande, Joschka Fischer.Il a affirmé qu'une "très large majorité" des Quinze approuvaient cette proposition, évoquée par les ministres lundi soir à Bruxelles lors d'un dîner commun de préparation du sommet européen de Copenhague."J'espère que la Turquie réalisera combien les portes (de l'Union) se sont ouvertes", a ajouté M. Fischer mardi devant des journalistes.Lundi soir, le ministre allemand avait appelé la Turquie à "étudier attentivement" le "calendrier raisonnable" proposé par Paris et Berlin, sans faire "une affaire de prestige" de l'obtention à Copenhague d'une date d'ouverture de négociations d'adhésion à l'UE.La France et l'Allemagne ont proposé la semaine dernière aux Quinze d'examiner fin 2004, sur la base d'un rapport de la Commission européenne, les progrès politiques et économiques de la Turquie et, en cas d'évaluation positive, d'ouvrir les négociations d'adhésion en juillet 2005.La Turquie dispose depuis 1999 du statut officiel de pays candidat à l'UE et réclame avec insistance une date fixe pour l'ouverture des pourparlers d'adhésion.Le Premier ministre danois Anders Fogh Rasmussen, qui assure la présidence tournante de l'UE, a douché les espoirs d'Ankara d'obtenir gain de cause cette semaine en affirmant dimanche qu'elle n'obtiendrait "pas de date" au sommet de Copenhague."Il n'y aura pas de date à Copenhague", a déclaré le dirigeant danois, affirmant dans une interview au journal allemand Welt am Sonntag que "comme tous les autres candidats", la Turquie devait remplir tous les critères politiques d'adhésion à l'UE avant d'obtenir une date pour négocier son entrée."Nous ne donnerons une date que lorsque la Turquie aura rempli les critères politiques. La seule question est de savoir comment nous allons articuler ce principe à Copenhague", a ajouté M. Rasmussen.La Turquie est le seul des 13 pays candidats à l'UE qui n'a pas encore entamé des négociations d'adhésion.Dix autres pays (Pologne, Hongrie, République tchèque, Slovaquie, Slovénie, Lituanie, Lettonie, Estonie, Chypre et Malte) devraient être officiellement invités lors du sommet de Copenhague à entrer dans l'UE en mai 2004. Les deux derniers, Roumanie et Bulgarie, espèrent les rejoindre en 2007. Se l'Europa non accetta l'ingresso della Turchia nell'Ue, Ankara trovera' un'altra strada. Lo ha affermato oggi il leader del partito di governo 'Akp', Tayyip Erdogan, citato dall'agenzia Anadolu. Noi non possiamo tollerare alcun atteggiamento contrario al nostro onore nazionale. Se l'Ue non accetta l'adesione della Turchia, noi troveremo un'altra strada, ha dichiarato Erdogan in un'intervista all' Anadolu dopo una sua conferenza al Centro per gli studi strategici ed internazionali (Csis) di Washington. Erdogan e' in visita nella capitale degli Usa, dove oggi sara' ricevuto oggi dal presidente americano George W.Bush e dal vicepresidente Dick Cheney, mentre domani a New York incontrera' il segretario generale dell'Onu Kofi Annan. A quest'ultimo Erdogan ha detto che confermera' domani che la questione dell' isola di Cipro (divisa dal 1974 in una parte greca ed in una turca) puo' trovare una soluzione accettabile e permanente a condizione che entrambe le parti siano disposte a reciproci sacrifici. Ha ribadito che la questione di Cipro non puo' essere una precondizione al vertice di Copenhagen ed ha anzi detti che, al contrario, se il vertice di Copenhagen offrira' alla Turchia una data per l'inizio dei negoziati, cio' accelerera' e facilitera' una soluzione per Cipro. Erdogan ha negato che vi siano differenze di opinione tra il suo partito e i militari turchi sull'Iraq: Ogni differenza di opinione e' fuori questione, ha detto Erdogan aggiungendo che esiste un'alleanza naturale tra la Turchia e gli Usa sulla base di una piattaforma congiunta di lotta al terrorismo concordata dopo l'11 settembre. Erdogan ha aggiunto che il suo partito di radici islamiche non intende recedere dalla partnership strategica con Israele

A poche ore dall'incontro odierno alla Casa Bianca con George W. Bush, il leader islamico turco Recep Tayyip Erdogan non ha esitato a compiere un'apertura nei confronti di un eventuale intervento militare contro l'Iraq, come propugnato dall'amministrazione Usa. "Naturalmente", ha affermato ieri a tarda sera Erdogan, parlando al Centro per gli Studi Strategici e Internazionali di Washington, "la preferenza della Turchia va nel senso che la guerra costituisce solo l'ultima risorsa. Comunque", si e' affrettato ad aggiungere, "se il governo di Saddam Hussein ha continuato a coprire sviluppi che minacciano la pace mondiale, allora noi daremo il necessario appoggio a un'estrema risoluzione delle Nazioni Unite Erdogan, il cui Partito della Giustizia e dello Sviluppo guida l'esecutivo insediatosi ad Ankara dopo il trionfo nelle elezioni anticipate di novembre, oltre a Bush sara' ricevuto dal vice presidente amnericano Dick Cheney nonche' dal segretario di Stato, Colin Powell, e da Condoleezza Rice, consgliere per la Sicurezza Nazionale: un vero e proprio successo personale non meno che politico il suo, considerato che in occasione della sua precedente visita negli Usa lo scorso gennaio non ottenne nemmeno il piu' breve dei colloqui con qualsivoglia esponente dell'amministrazione di Bush. Il ruolo della Turchia in caso di conflitto sara' determinante, come gia' lo fu in occasione della Guerra del Golfo e lo resta tuttora per quanto concerne la disponibilita' della basi aeree da cui effettuare i voli di ricognizione anglo-americani nelle due 'no fly-zones' alle estremita' nord e sud dell'Iraq. Obiettivo di Erdigan e' giocarsi l'avvicinamento agli Stati Uniti nell'annoso confronto con l'Unione Europea, affinche' anche Ankara sia infine ammessa a farne parte.

Iraq

Nuova, dura presa di posizione nei confronti dell'Iraq del premier britannico Tony Blair il quale, in un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano 'The Financial Times', ribadisce come il Regno Unito sia pronto a fare la propria parte e ad agire qualora il regime di Saddam Hussein dovesse ancora sfidare l'Onu violando la risoluzione numero 1441 del Consiglio di Sicurezza, che gli impone di eliminare una volta per tutte eventuali arsenali di sterminio. Secondo Blair e' veramente "ingenuo" chi pensa che davvero Saddam si adeguera' alle imposizioni delle Nazioni Unite. Siamo franchi", rincara la dose il premier, "c'e' un accordo al nucleo di tal risoluzione": ed esso consiste nell'aver deciso di offrire una possibilita' a Baghdad, ponendo le basi perche' vi facessero ritorno gli ispettori che ne accertassero l'eventuale ottemperanza; cio' che e' "sottinteso", avverte tuttavia, e' che "se ci saranno violazioni e Saddam non adempira', allora noi saremo pronti a passare all'azione". Blair e' invece cauto e non si sbilancia a proposito della necessita' o meno di una seconda risoluzione del Consiglio prima di poter intraprendere un ipotetico intervento militare: gli Usa la ritengono inutile, altri membri dell'organismo decisionale dell'Onu sono di parere opposto. Quanto poi al voluminoso dossier sul disarmo appena consegnato agli ispettori dalle autorita' irachene, di cui una copia e' ora in mani americane e sara' presto fornita anche ad altri Paesi (tra cui appunto la Gran Bretagna), nota il leader laburista: "Ovviamente dovremo valutare molto attentamente che cosa implichi cio' che e' contenuto in tale dichiarazione".

Gli esperti di armamenti delle Nazioni Unite hanno ispezionato oggi due nuovi siti in Iraq alla ricerca di eventuali armi di distruzione di massa. Una squadra di ipettori si e' recata in un sito nella regione di Abu Ghouraib, 16 chilometri a ovest di Baghdad. Un seconda squadra si e' recata alla Compagnia generale delle industrie chimiche Al Furat, che e' legata al ministero dell'Industria e Minerali. La societa' si trova 65 chilometri a sud di Baghdad. Ieri gli esperti avevano visitato per la terza volta dalla ripresa delle ispezioni l'impianto nucleare di al Tuweitha, lo stesso dove sorge il retatore nucleare di Osirak bombardato dagli israeliani nel 1981. Nel sito ci sono diverse tonnellate di uranio poste dal 1998 sotto sigilli dagli ispettori dell' Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea). Nel centro di al Tuweita c'erano diversi reattori di ricerca e vi si svolgevano esperimenti nucleari di vario genere

Oltre agli Stati Uniti, che ne avevano ottenuto il primo esemplare, anche Gran Bretagna e Francia dispongono gia' di una propria copia dell'enorme dossier sul disarmo appena presentato dall'Iraq agli ispettori delle Nazioni Unite. A consegnargliele hanno provveduto ieri sera a Washington gli stessi americani, che si sono fatti carico delle operazioni di riproduzione del docimento onde evitare fughe di quanto vi e' contenuto. Lo hanno riferito fonti diplomatiche riservate. Altre due copie erano in procinto di essere affidate a Russia e Cina: su richieste di tali due Paesi, hanno precisato le finti. Nel caso specifico la consegna era prevista a New York, ove si trova il Palazzo di Vetro sede centrale dell'Onu

Venezuela

Il governo e l'opposizione venezuelani hanno raggiunto un accordo di principio per studiare un possibile calendario elettorale che possa mettere fine alla crisi che ha portato il paese sull'orlo della guerra civile. Lo ha annunciato ieri sera a Caracas il segretario generale dell'Organizzazione degli stati americani (Osa), Cesar Gaviria. Gaviria ha precisato che per la prima volta la delegazione governativa ha mostrato la propria disponibilita' all'ipotesi di elezioni. Questo, ha aggiunto, e' pero' subordinato al raggiungimento di un accordo sul rinnovo del Consiglio nazionale elettorale e al ritorno nel paese di un clima disteso. Il Coordinamento democratico di opposizione, per parte sua, ha accettato le idee del governo, sempre e quando si accetti che il voto sia fissato entro il primo trimestre del 2003. Gaviria ha concluso assicurando che tutta questa materia sara' discussa in una prossima riunione del Tavolo di negoziato e accordo

Internet

La cour suprême australienne, plus haute instance judiciaire du pays, a rendu mardi un jugement sur un cas de diffamation présumée sur l'internet qui pourrait avoir des implications mondiales sur ce qui peut être publié en ligne.La Haute cour a rejeté à l'unanimité un appel interjeté par l'agence de presse américaine Dow Jones qui demandait qu'une plainte pour diffamation du magnat de la mine Joseph Gutnick soit examinée aux Etats-Unis plutôt qu'en Australie où il vit.Le tribunal a donné son feu vert à un examen du dossier dans l'Etat de Victoria, où est établi le plaignant, après avoir jugé que le lieu de publication d'informations diffusées sur le réseau informatique mondial était le pays où elles étaient lues et non leur pays d'origine.M. Gutnick s'est félicité du verdict, qui, estime-t-il, démontre que "le net n'est pas différent des journaux classiques" et que les directeurs de publications paraissant sur la toile allaient devoir en tenir compte.Le directeur de l'Australian Internet Association Peter Coroneos a estimé que le jugement de la cour suprême australienne, une première dans le pays, retenait l'attention des responsables de médias dans le monde.Il a expliqué que, si le dossier avait été jugé aux Etats-Unis, Dow Jones aurait pu invoquer le premier amendement de la constitution américaine sur la liberté d'expression, une protection qui n'existe pas en Australie où les lois sur la diffamation sont plus sévères qu'en Amérique."Cela va certainement inciter les directeurs de publications dont les contenus paraissent dans d'autres juridictions, en particulier l'Australie, à être plus prudents", a-t-il dit.Dow Jones soulignait que puisque les sources à l'origine de l'article controversé se trouvaient aux Etats-Unis, c'est là que la plainte devait être examinée.Le tribunal a estimé qu'une plainte en diffamation devait être examinée dans le lieu où la personne qui s'estime diffamée a sa réputation à défendre.La cour ne s'est pas prononcée sur le contenu de la plainte même.

Diritti umani

Linroy Bottoson,63 anni,è stato giustiziato con una iniezione letale in Florida. Era stato condannato per aver sequestrato e ucciso una donna nel 1979.

Usa:minorato giustiziato dopo 23 anni L'esecuzione era stata fissata in un primo tempo venerdì scorso ma il governatore della Florida gli aveva concesso una proroga di tre giorni per valutare le sue condizioni mentali.Secondo i legali del condannato l'uomo era infatti mentalmente ritardato e schizofrenico. Ma l'equipe medica incaricata di valutare il caso ha dato parere diverso.

Spagna

E' passato quasi un mese da quando la petroliera prestige è anufragata al largo delle coste portegosi, aprendo una falla che ha già portato alla fuorisciuta di 30.000 tonnellate di petroilio. La marea nera ha invaso le coste della galizia, una delle regioni più belle della spagna, e si appresta a raggiungere anche la francia. Centinaia di volontari sono al lavoro da settimane per cercare di preservare le zone dalla catastrofe ecologica, mentre il governo spagnolo ha attivato anche l'ìesercito. E proprio il governo spagnolo era stato pesantemente criticato per la sua totale assenza. Solo ieri, dopo un silenzio durato 4 settimane , il premier spagnolo aznar ha ammesso le sue responsabilità nella prevenzione del disastro, spendendo per la prima volta una parola sulla catastrofe ambientale più grave che la spagna si è trovata ad affrontare. Parole che però non mettono in discussione i rapporti economici delle compagni e petrolifere con i governi, e tacciono sulle responsabilità più generali di tragedie che spalancano le porte a nuove guerre per la costruzione di oleodotti, con il pretesto della salvaguardia dell'ambiente.

Italia

La questura di Genova ha confermato di aver ricevuto questa mattina intorno alle 11 una lettera di rivendicazione dell'attentato di ieri. Il testo per ora non e' stato divulgato. Confermata la sigla: Brigate 20 luglio. Le bombe di ieri a Genova vicino alla questura sono un fatto grave ma isolato. Lo sostiene il procuratore aggiunto del capoluogo ligure Giancarlo Pellegrino coordinatore del pool di magistrati della dda che si occupera' dell'inchiesta. Non credo -dice in una intervista con il Corriere della Sera- che possa cambiare il clima di una citta' dove di notte si puo' girare per strada senza problemi. Quanto a possibili collegamenti con gli arresti dei no global della scorsa settimana, il magistrato commenta: e' una ipotesi tra tante. E aggiunge: Resto dell'idea che il processo a queste persone si fara' presto e in un clima tranquillo. Quanto agli atti saranno resi pubblic, anche chi protesta si rendera' conto che quel procedimento ci sta tutto. E sull'allarme degli esperti di antiterrorismo che indicano Genova come uno dei possibili luoghi dell'autunno caldo, Pellegrino si mostra scettico. Noi continuiamo -sottolinea- a ritenere Genova una citta' che ha guai piu' vicini a quelli di una provincia che di una metropoli. Anche dal punto di vista eversivo era e resta una provincia. Insomma la convinzione del magistrato e' che non si tornera' al clima degli Anni di Piombo La Brigata 20 Luglio e' una sigla che nasce ufficialmente il 26 febbraio. Con un volantino inviato al quotidiano La repubblica, il documento di una sola pagina e scritto in stampatello, rivendico' l'attentato avvenuto a Roma in via Palermo vicino al muro di cinta del ministero dell'Interno, e dove venne fatto esplodere un motorino. Sul volantino no comparve alcun simbolo.A colpire l'attenzione degli esperti del'antiterrorismo, fu la data che corrispondeva a quella della morte di Carlo Giuliani, ucciso in piazza Alimonda a Genova durante gli scontri di piazza nei giorni del vertice del G8

Fiat

Mentre è ancora in corso di svolgimento il cda della fiat, che potrebbe sancire le dimissioni dei vertici dell'azienda, sono continuate per tutta la mattinata le mobilitazioni delle operaie e degli operai. Cassino, mirafiori , milano, termini: le fabbriche sono ancora in lotta, e preannunciano il blocco totale della produziione in tutte le fabbriche se non verranno rivisti gli accordi sulla cassa integrazione. Ne abbiamo parltao a lungo questa mattina,e continueremo a farlo nel corso dell giornata.

Napoli

La VI Sezione della Cassazione in accoglimento della richiesta del sostituto Procuratore generale della Cassazione, Mauro Iadecola, ha rigettato il ricorso presentato dalla Procura di Napoli contro l' ordinanza del tribunale della Liberta' che ha revocato la misura degli arresti domiciliari a otto poliziotti napoletani accusati di aver sequestrato 80 manifestanti del Global Forum L' accusa si riferisce al marzo dello scorso anno quando, in occasione del Global Forum svoltosi a Napoli, i poliziotti avrebbero sequestrato alcuni giovani. Il provvedimento riguardava Paolo Chianese, Michele Pellegrino, Luigi Petrone, Francesco Incalza, Pietro Bandiera, Carlo Solimene, Francesco Adesso e Fabio Ciccimarra. A revocare la misura restrittiva era stato il tribunale della Liberta' di Napoli con due distinte ordinanze, una emessa l' 11 maggio del 2002 nei confronti di sei agenti e l' altra emessa il 17 maggio nei confronti del solo Chianese. La posizione di quest' ultimo era stata separata da quella degli altri suoi colleghi perche' si trovava in viaggio di nozze I poliziotti che prelevarono dagli ospedali una ottantina di persone per portarle alla caserma Raniero non si resero colpevoli di sequestro di persona. Lo ha sentenziato la Sesta sezione penale della Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Napoli che per gli agenti aveva chiesto la convalida della custodia cautelare Nonostante la bocciatura della Cassazione del ricorso della Procura di Napoli, il pm potrebbe ancora chiedere il rinvio a giudizio per sequestro di persona per gli otto agenti della caserma Raniero di Napoli. Ad avviso dell'Alta Corte, dunque, nel comportamento degli agenti del Global Forum non si puo' ravvisare il reato di sequestro di persona ma gli otto poliziotti restano indagati per i reati di violenza, resistenza e lesioni. Le indagini del pm a questo punto sono concluse - spiega l'avvocato Arturo Frojo, difensore di alcuni degli agenti -. Si dovra' ora andare ad una verifica dibattimentale del comportamento tenuto dai poliziotti nella caserma.

Scuola

MANIFESTAZIONE MARTEDì 10 NOVEMBRE by movimento studentesco perugino Monday December 09, 2002 at 01:49 PM

studenti umbri manifestano INIZIA LA PROTESTA -NO ALLA RIFORMA MORATTI! -NO ALLA GUERRA IN IRAQ! -NO ALL'ABROGAZIONE DELL'ART.18! MARTEDI' 10 DICEMBRE si terrà una grande manifestazione organizzata da tutte le scuole perugine. Questa manifestazione, oltre ad esprimere la nostra rabbia, dovrà anche essere il trampolino di lancio per una successiva lotta unitaria di tutti gli istituti di Perugia. E' importante che partecipiamo numerosi, ognuno di noi deve sentirsi coinvolto. Quest'anno ci troviamo a combattere una battaglia decisiva. Con la riforma scolastica, la Ministra Moratti intende fare dell'istituzione un privilegio di una ristretta elite agiata e benestante, contro la volontà di noi studenti che crediamo ed abbiamo intenzione di lottare per un'istruzione pubblica, laica, gratuita ed estesa a tutti. La scelta è stata fatta: più soldi al privato meno soldi ai servizi pubblici ed alle nostre scuole, che ormai cadono a pezzi (vedi S.Giuliano). Mentre i costi dei trasporti e dei libri aumentano, il governo si preoccupa invece attraverso le sue leggi finanziarie di trovare fondi per la guerra che l'occidente si appresta a fare di nuovo contro l'Iraq. E' nostro dovere opporci a questa guerra e, più in generale, arrestare la folle tendenza del fanatismo occidentale a fare della guerra una pratica politica, una scadenza annuale. Anche nei confronti del mondo del lavoro é in atto un grave attacco. Con l'abrogazione dell'articolo 18 é chiara la nuova immagine di lavoratore che vogliono imporci: senza diritti, precario, costretto a sottomettersi sotto il ricatto del licenziamento. E' nostro interesse difendere il mondo del lavoro, ne va del nostro futuro. MOVIMENTO STUDENTESCO PERUGINO Partenza corteo ore 9:00 stazione Fontivegge. Dibattito conclusivo p.zza IV Novembre STUDENTI UNITI NELLA LOTTA

TERNI—Studenti in piazza contro la riforma by yblo Thursday December 05, 2002 at 10:28 AM

TERNI—Studenti in piazza contro la riforma Appuntamento a Piazza Dalmazia per le 9 e poi in corteo per le vie della città. Nonostante la pioggia battente gli studenti delle scuole superiori non hanno rinunciato a sfilare ieri mattina per le vie cittadine per protestare contro le misure prese dal Governo sulla scuola. Nel mirino la «riforma Moratti» e quella che gli studenti considerano disinformazione sull'autonomia scolastica. I giovani ternani si sono fatti sentire. A fare da apripista gli striscioni, con dietro gli studenti che hanno intonato slogan, accompagnati da fischietti e tamburi. Tanto il frastuono che si è sentito in Via Oberdan, Via Battisti, Piazza Tacito, Corso Tacito. Bloccato il traffico nelle strade dove è passato il corteo. La circolazione è stata deviata in altre strade del centro cittadino. Dalle 9 in poi infatti non si è potuto transitare in Via Oberdan e Via Cesare Battisti. La protesta è terminata con un sit-in in Piazza della Repubblica.

da lanazione.it

MILANO: primo quadro delle scuole in agitazione by Chi non occupa preoccupa Tuesday December 10, 2002 at 11:25 AM

Diverse le scuole mobilitate questa settimana a Milano. Virgilio e Beccaria restano occupati. Le altre scuole in agitazione sono Parini, Boccioni, Tenca ed Agnesi. Il prossimo appuntamento è il corteo del 12 Dicembre per Piazza Fontana (Cairoli, ore 9,30).

Milano: SCUOLE IN MOVIMENTO by Coordinamento dei collettivi stuenteschi MI Tuesday December 10, 2002 at 10:55 AM ccs@cantiere.org 0236511380 via Monterosa 84 MI E' INIZIATA IERI UNA SETTIMANA DI MOBILITAZIONI NELLE SCUOLE MILANESI: Beccaria Occupato, Virgilio occupato, Boccioni Autogestito, ma anche Agnesi, Tenca, Parini e tante altre sono le scuole che hanno deciso di riprendersi la scuola per una settimana, creando momenti di controinformazione, di socialità, di riflessione, momenti che nella scuola sempre più precaria e nozionistica non esistono... Seguite la situazione delle scuole di milano su: http://www.cantiere.org/ccs www.cantiere.org/ccs

AGGIORNAMENTI VIRGILIO by milla*collettivo impellente Tuesday December 10, 2002 at 09:08 AM

il virgilio continua la sua occupazione..... il virgilio è al suo secondo giorno di occupazione..per la mattinata sono previsti collettivi su vari temi e un 'assemblea sul chiapas preceduta dalla proiezione di un video.il bilancio della giornata di ieri è positivo per quanto riguarda la partecipazione e abbastanza negativo sul versante dialoghi con prof/istituzioni.ci è stato riportato che i danni alla struttura sono piuttosto ingenti. seguirano agguiornamenti. RECLAME YOUR LIFE...RECLAME YOUR SCHOOL... Collettivo Impellente*virgilio

aggiungi un commento MILANO: Virgilio occupato by Info Monday December 09, 2002 at 12:30 PM

Inizia la raffica di occupazioni a Milano... Gli studenti milanesi si ribellano... Comunicato del collettivo impellente Virgilio 09-12-2002 Occupiamoci del nostro futuro. In molte scuole milanesi iniziano oggi mobilitazioni e proteste per "Un'altra scuola possibile". Contro chi decide al posto degli studenti e sugli studenti, trasformando le nostre scuole in aziende da sponsorizzare invece che in luoghi di crescita collettiva, culturale e personale; contro la guerra che colpisce anche noi attraverso la disinformazione e le limitazioni della libertà di pensiero e di espressione, contro la repressione che si abbatte su chi non studia soltanto Internet Inglese Impresa. Visto che nessuno ci chiede le nostre opinioni facciamoci sentire, riprendiamoci la scuola e gli spazi per esprimerci. Impariamo, studiamo, discutiamo di tutto quello di cui è vietato parlare nella Loro scuola, costruiamo insieme un'alternativa ed un'opposizione a questo stato di cose. Occupiamoci di noi e del nostro futuro....... Collettivo impellente Virgilio Coordinamento dei collettivi studenteschi In questo momento la scuola è occupata, sono partiti e satnno procedendo i collettivi su: Guerra Antiproibizionismo Riforma Moratti e si sta tenendo in Aula Magna una conferenza con esterni sulla Palestina e l'esperienza dell'interposizione pacifica. domani assemblee sul Chiapas e neoliberismo in SudAmerica, Guerra globale permanente, sessualità e Un'altra scuola possibile. Ci saranno aggiornamenti...

GR ORE 19.30

del Martedì femminista autogestito da Femministe e Lesbiche

ESTERI

Palestina

“E' un dovere unirmi al mio popolo in questa importante ricorrenza religiosa”, ha dichiarato il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Yasser Arafat, riferendosi all’imminente Natale. Già lo scorso anno Arafat aveva cercato di prendere parte ai riti che si celebrano nella Basilica della Natività di Betlemme, ma le autorità israeliane che lo tengono segregato nel suo quartier generale di Ramallah, in Cisgiordania glui avevano negato il permesso. Nabil Abu Rudeinah, portavoce del presidente palestinese ha detto che l’Anp non ha presentato alcuna richiesta al leader di Tel Aviv Ariel Sharon perché sia concesso un salvacondotto ad Arafat. Rudeinah ha aggiunto che ”il presidente vuole partecipare alla gioia della sua gente in occasione del Natale e non ha bisogno di alcun permesso. Gli accordi firmati in passato con Israele prevedono soltanto la comunicazione dei suoi spostamenti due ore prima della partenza”. Ieri il sindaco di Betlemme, Hanan Nasser, si è detto “stupito” perché, nonostante la sua città sia stata rioccupata il 22 novembre dai carri armati dell’esercito israeliano, fino ad ora il mondo cristiano si mostra “indifferente” alla sofferenza degli abitanti costretti all’umiliazione ed al coprifuoco. Non è difficile immaginare che la richiesta di Arafat e la presenza di truppe di Tel Aviv a Betlemme provocheranno nei prossimi giorni ulteriori tensioni in un quadro politico che, al momento, non sembra offrire alcuna ipotesi di mediazione. Ancora un palestinese ucciso dai soldati israeliani nei territori autonomi: e' accaduto all'alba nei pressi di Khan Younis, nella Striscia di Gaza, ove a quanto pare la vittima sarebbe stata avvistata da una pattuglia mentre stava tentando di piazzare una carica esplosiva; i militari lo avrebbero sorpreso sul tetto di una casa adiacente all'insediamento ebraico di Gush Katif. L'uomo e' stato poi identificato: si chiamava Hassan al-Awa e risiedeva proprio a Khan Younis. Almeno altri nove palestinesi sono stati frattanto catturati nel corso di rastrellamenti effettuati dagli israeliani in Cisgiordania, dove ieri tre erano stati i morti. Iraq Gli esperti di armamenti delle Nazioni Unite hanno ispezionato oggi due nuovi siti in Iraq alla ricerca di eventuali armi di distruzione di massa. Una squadra di ipettori si e' recata in un sito nella regione di Abu Ghouraib, 16 chilometri a ovest di Baghdad. Un seconda squadra si e' recata alla Compagnia generale delle industrie chimiche Al Furat, che e' legata al ministero dell'Industria e Minerali. La societa' si trova 65 chilometri a sud di Baghdad. Ieri gli esperti avevano visitato per la terza volta dalla ripresa delle ispezioni l'impianto nucleare di al Tuweitha, lo stesso dove sorge il retatore nucleare di Osirak bombardato dagli israeliani nel 1981. Nel sito ci sono diverse tonnellate di uranio poste dal 1998 sotto sigilli dagli ispettori dell' Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea). Nel centro di al Tuweita c'erano diversi reattori di ricerca e vi si svolgevano esperimenti nucleari di vario genere Oltre agli Stati Uniti, che ne avevano ottenuto il primo esemplare, anche Gran Bretagna e Francia dispongono gia' di una propria copia dell'enorme dossier sul disarmo appena presentato dall'Iraq agli ispettori delle Nazioni Unite. A consegnargliele hanno provveduto ieri sera a Washington gli stessi americani, che si sono fatti carico delle operazioni di riproduzione del docimento onde evitare fughe di quanto vi e' contenuto. Lo hanno riferito fonti diplomatiche riservate. Altre due copie erano in procinto di essere affidate a Russia e Cina: su richieste di tali due Paesi, hanno precisato le finti. Nel caso specifico la consegna era prevista a New York, ove si trova il Palazzo di Vetro sede centrale dell'Onu

Venezuela Il governo e l'opposizione venezuelani hanno raggiunto un accordo di principio per studiare un possibile calendario elettorale che possa mettere fine alla crisi che ha portato il paese sull'orlo della guerra civile. Lo ha annunciato ieri sera a Caracas il segretario generale dell'Organizzazione degli stati americani (Osa), Cesar Gaviria. Gaviria ha precisato che per la prima volta la delegazione governativa ha mostrato la propria disponibilita' all'ipotesi di elezioni. Questo, ha aggiunto, e' pero' subordinato al raggiungimento di un accordo sul rinnovo del Consiglio nazionale elettorale e al ritorno nel paese di un clima disteso. Il Coordinamento democratico di opposizione, per parte sua, ha accettato le idee del governo, sempre e quando si accetti che il voto sia fissato entro il primo trimestre del 2003. Gaviria ha concluso assicurando che tutta questa materia sara' discussa in una prossima riunione del Tavolo di negoziato e accordo

Spagna

E' passato quasi un mese da quando la petroliera prestige è anufragata al largo delle coste portegosi, aprendo una falla che ha già portato alla fuorisciuta di 30.000 tonnellate di petroilio. La marea nera ha invaso le coste della galizia, una delle regioni più belle della spagna, e si appresta a raggiungere anche la francia. Centinaia di volontari sono al lavoro da settimane per cercare di preservare le zone dalla catastrofe ecologica, mentre il governo spagnolo ha attivato anche l'ìesercito. E proprio il governo spagnolo era stato pesantemente criticato per la sua totale assenza. Solo ieri, dopo un silenzio durato 4 settimane , il premier spagnolo aznar ha ammesso le sue responsabilità nella prevenzione del disastro, spendendo per la prima volta una parola sulla catastrofe ambientale più grave che la spagna si è trovata ad affrontare. Parole che però non mettono in discussione i rapporti economici delle compagni e petrolifere con i governi, e tacciono sulle responsabilità più generali di tragedie che spalancano le porte a nuove guerre per la costruzione di oleodotti, con il pretesto della salvaguardia dell'ambiente.

ITALIA

I lavoratori LSU EX ATA DELLA PUGLIA OCCUPANO CONTRO I LICENZIAMENTI LA STAZIONE DI BARI E LA STATALE PER LECCE FORZATO IL BLOCCO STRADALE DI LECCE, UN FERITO

E’ in corso ormai da alcune ore il blocco dei binari della stazione ferroviaria di bari e della Statale per Lecce da parte di centinaia di ex Lavoratori Socialmente Utili pseudo stabilizzati nelle pulizie delle scuole cui è giunta la lettera di licenziamento dal 31.12.02 in quanto la Legge finanziaria non prevede il rifinanziamento del loro lavoro. Un automobilista ha forzato il blocco stradale sulla Circonvallazione di Lecce, spezzando un braccio ad un manifestante che è ora ricoverato in ospedale. L’iniziativa di oggi, che segue la grande partecipazione allo Sciopero generale e alla manifestazione nazionale a Roma del 6 dicembre, si svolge in contemporanea all’incontro interministeriale previsto per oggi tra i Ministri della Scuola, dell’Interno, del Lavoro e del Tesoro per verificare la situazione. (corrispondenza Roberto Giuliani Cobas provincia)

Rivendicazione su bomba a genova

La questura di Genova ha confermato di aver ricevuto questa mattina intorno alle 11 una lettera di rivendicazione dell'attentato di ieri. Il testo per ora non e' stato divulgato. Confermata la sigla: Brigate 20 luglio. Le bombe di ieri a Genova vicino alla questura sono un fatto grave ma isolato. Lo sostiene il procuratore aggiunto del capoluogo ligure Giancarlo Pellegrino coordinatore del pool di magistrati della dda che si occupera' dell'inchiesta. Non credo -dice in una intervista con il Corriere della Sera- che possa cambiare il clima di una citta' dove di notte si puo' girare per strada senza problemi. Quanto a possibili collegamenti con gli arresti dei no global della scorsa settimana, il magistrato commenta: e' una ipotesi tra tante. E aggiunge: Resto dell'idea che il processo a queste persone si fara' presto e in un clima tranquillo. Quanto agli atti saranno resi pubblici, anche chi protesta si rendera' conto che quel procedimento ci sta tutto. E sull'allarme degli esperti di antiterrorismo che indicano Genova come uno dei possibili luoghi dell'autunno caldo, Pellegrino si mostra scettico. Noi continuiamo -sottolinea- a ritenere Genova una citta' che ha guai piu' vicini a quelli di una provincia che di una metropoli. Anche dal punto di vista eversivo era e resta una provincia. Insomma la convinzione del magistrato e' che non si tornera' al clima degli Anni di Piombo La Brigata 20 Luglio e' una sigla che nasce ufficialmente il 26 febbraio. Con un volantino inviato al quotidiano La repubblica, il documento di una sola pagina e scritto in stampatello, rivendico' l'attentato avvenuto a Roma in via Palermo vicino al muro di cinta del ministero dell'Interno, e dove venne fatto esplodere un motorino. Sul volantino no comparve alcun simbolo.A colpire l'attenzione degli esperti del'antiterrorismo, fu la data che corrispondeva a quella della morte di Carlo Giuliani, ucciso in piazza Alimonda a Genova durante gli scontri di piazza nei giorni del vertice del G8

Fiat

Galateri si dimette. Marzano: dal CdA di giovedì i nuovi vertici dell'azienda.

Per tutta la mattinata sono continuate le mobilitazioni delle operaie e degli operai. Cassino, mirafiori , milano, termini: le fabbriche sono ancora in lotta, e preannunciano il blocco totale della produziione in tutte le fabbriche se non verranno rivisti gli accordi sulla cassa integrazione. Si è concluso invece oggi pomeriggio l’incontro del C.d.A della fiat. Il Consiglio di amministrazione della Fiat, uno dei più rilevanti nella storia recente dell'azienda, è durato più di 5 ore. Al termine, dal Lingotto la conferma ufficale delle dimissioni dell'amministratore delegato Galateri di Genola, non del presidente Fresco e della convocazione di un CdA straordinario per giovedì prossimo. Ma dall'aula del Senato il ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, conferma: dopodomani ci sarà un Cda della Fiat che varerà "il cambio di vertice dell'azienda". Un cambio fortemente osteggiato dalle banche creditrici, che minacciano di aprire un durissimo braccio di ferro con Mediobanca, cabina di regia dell'operazione. Nel comunicato della Fiat al termine del CdA nessun riferimento sull'uscita del presidente Paolo Fresco. "Il CdA - si legge in un comunicato - ha confermato unanimamente il suo apprezzamento e la sua fiducia nel presidente, nell'amministratore delegato e in tutto il management". "Confermo - ha detto Marzano a Palazzo Madama - che stamattina Umberto Agnelli è stato dal presidente del Consiglio per comunicare che dopodomani ci sarà un consiglio di amministrazione della Fiat in cui ci si propone di realizzare un ricambio al vertice del'azienda. Questo - ha aggiunto - è il segno di un nuovo impegno dell'azionista di riferimento che dovrebbe indurre i sindacati a cambiare prospettiva in senso favorevole, e scegliere la strada del dialogo per l'attuazione dell'accordo di programma". Quanto alle accuse di accordi sottobanco fra governo e azienda, Marzano ha detto che "non ci sono accordi, la Fiat è un'impresa privata quotata in Borsa. Il governo - ha detto - non interferisce con le decisioni dell'azienda, tanto meno interferisce sul ricambio dei vertici".

Fiat, costituito coordinamento cassaintegrati

Si è costituito oggi a Torino il coordinamento dei cassintegrati Fiat. Il coordinamento ha respinto all'unanimità l'accordo tra il governo e l'azienda. Per raccogliere fondi a sostegno delle prossime iniziative è stato aperto un conto corrente, intestato al comitato cassintegrati Fiat, presso Unipol Banca 1515 filiale Torino 78, Cab 01024, Abi 3127. Fim, Fiom e Uilm hanno diffuso una nota unitaria sulla reale indennità di cassa integrazione, i suoi effetti su malattia, ferie, maternità, tfr, e sui diritti: "questo - spiega Giorgio Airaudo, segretario della Fiom di Torino - anche per impedire che i lavoratori, su suggerimento del presidente del consiglio, facciano altri lavoretti e passino direttamente da cassintegrati a licenziati". I sindacati hanno invitato i cassintegrati a partecipare alle assemblee in fabbrica. Al comune è stato chiesto di collaborare nella ricerca di una sede in zona centrale "perché la città non dimentichi i lavoratori in difficoltà". La prossima settimana sempre in centro sarà montata una tenda che sarà un punto di riferimento per i dipendenti della Fiat e delle aziende dell'indotto in crisi. Il coordinamento parteciperà venerdì alla manifestazione con uno striscione. (corrispondenza malabarba)

Scuola e Università - studenti in lotta

Stamattina si è tenuta una manifestazione a perugia contro la riforma moratti e non solo. Studenti umbri manifestano: NO ALLA RIFORMA MORATTI! -NO ALLA GUERRA IN IRAQ! -NO ALL'ABROGAZIONE DELL'ART.18! MARTEDI' 10 DICEMBRE si è tenuta una grande manifestazione organizzata da tutte le scuole perugine. Nel comunicato per convocare questa manifestazione gli studenti perugini in lotta scrivono: “Con la riforma scolastica, la Ministra Moratti intende fare dell'istituzione un privilegio di una ristretta elite agiata e benestante, contro la volontà di noi studenti che crediamo ed abbiamo intenzione di lottare per un'istruzione pubblica, laica, gratuita ed estesa a tutti. La scelta è stata fatta: più soldi al privato meno soldi ai servizi pubblici ed alle nostre scuole, che ormai cadono a pezzi. Mentre i costi dei trasporti e dei libri aumentano, il governo si preoccupa invece attraverso le sue leggi finanziarie di trovare fondi per la guerra che l'occidente si appresta a fare di nuovo contro l'Iraq. E' nostro dovere opporci a questa guerra e, più in generale, arrestare la folle tendenza del fanatismo occidentale a fare della guerra una pratica politica, una scadenza annuale. Anche nei confronti del mondo del lavoro é in atto un grave attacco. Con l'abrogazione dell'articolo 18 é chiara la nuova immagine di lavoratore che vogliono imporci: senza diritti, precario, costretto a sottomettersi sotto il ricatto del licenziamento. E' nostro interesse difendere il mondo del lavoro, ne va del nostro futuro.” A MILANO: E' INIZIATA IERI UNA SETTIMANA DI MOBILITAZIONI NELLE SCUOLE MILANESI: In molte scuole milanesi iniziano oggi mobilitazioni e proteste per "Un'altra scuola possibile". Contro chi decide al posto degli studenti e sugli studenti, trasformando le nostre scuole in aziende da sponsorizzare invece che in luoghi di crescita collettiva, culturale e personale; contro la guerra che colpisce anche noi attraverso la disinformazione e le limitazioni della libertà di pensiero e di espressione, contro la repressione che si abbatte su chi non studia soltanto Internet Inglese Impresa. Visto che nessuno ci chiede le nostre opinioni facciamoci sentire, riprendiamoci la scuola e gli spazi per esprimerci. Beccaria Occupato, Virgilio occupato, Boccioni Autogestito, ma anche Agnesi, Tenca, Parini e tante altre sono le scuole che hanno deciso di riprendersi la scuola per una settimana, creando momenti di controinformazione, di socialità, di 8riflessione, momenti che nella scuola sempre più precaria e nozionistica non esistono... Impariamo, studiamo, discutiamo di tutto quello di cui è vietato parlare nella Loro scuola, costruiamo insieme un'alternativa ed un'opposizione a questo stato di cose. Occupiamoci di noi e del nostro futuro.......

Oggi sempre a Milano,700 STUDENTI OCCUPANO L'ISTITUTO MAGISTRALE G. AGNESI

Oggi 10 dicembre, dopo una assemblea durata quasi 4 ore l'istituto magistrale e linguistico Agnesi ha votato a maggioranza un'occupazione che durerà indicativamente fino a sabato. Dopo le minacce del preside di denunciare i partecipanti alla mobilitazione, tutti gli studenti si sono spostati dalla succursale in sede, in via tabacchi, ad occupare l'istituto. Quello che ci ha spinto verso questo tipo di protesta è la voglia di combattere un sistema che non ci piace incominciando proprio dalle nostre scuole,tra gli studenti sta crescendo la voglia di discussione su temi come le guerre,la precarietà e argomenti simili che fino a poco tempo fa si pensava fossero argomenti solo discussi da persone politicizzate. Gli studenti dell'Agnesi hanno organizzato vari collettivi e varie assemblee per portare avanti un tipo di analisi proposta durante la votazione dell'occupazione questa mattina. FIRENZE occupazione all’università corrispondenza dalla facoltà di lettere.

EMERGENCY corrispondenza dal presidio al colosseo, relativo all’iniziativa No War TV.

e poi APPROFONDAMENTO DEL MARTEDI'!!!

gror101202 (last edited 2008-06-26 09:55:46 by anonymous)