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'''Milano, domani manifestazione dalla torre di via imbonati'''

“Solidarietà prima di tutto ai due lavoratori che ieri sera sono scesi dalla torre di ex Carlo Erba di via Imbonati, uno dei quali sotto custodia cautelare al Cie (Centro di Identificazione ed Espulsione, ndr) perché senza documenti in regola, e già stamane gli è stata fissata l’udienza per comminargli il provvedimento di espulsione” informa Guido Trifiletti della CUB “uno dei migliaia di lavoratori turlupinati dalla cosiddetta sanatoria truffa”.

Le rivendicazioni prioritarie del Comitato Immigrati in Italia sono contenute in una piattaforma in cinque punti, proprio a partire proprio dal rilascio del permesso di soggiorno per chi è stato raggirato alla “sanatoria truffa”, che prevedeva la regolarizzazione sono per colf e badanti.

Inoltre, troviamo il prolungamento del permesso per chi ha perso il lavoro, il suo rilascio per chi denuncia il datore di lavoro in nero o lo sfruttamento sul lavoro, l’emanazione di una legge che garantisca il diritto di asilo, il riconoscimento del diritto di voto per chi vive in Italia da almeno cinque anni e per chi nasce o cresce in Italia.

Il corteo proseguirà in piazza Maciachini, viale Jenner, via Valtellina, via Lepontina, via Farini, via Menabrea, per far ritorno in via Imbonat


'''sentire medi per sta cosa del blocco di oogi'''
'''chiamare milano'''

'''Milano, due presidi, uno a corelli e l'altro all'ambasciata marocchina'''

    Nel tardo pomeriggio del 2 dicembre, dopo quasi un mese, Marcelo e Abder sono scesi dalla torre di via Imbonati.
    Abder è stato prelevato dall'ospedale - dove era ricoverato per una colica renale - e portato al CIE di via Corelli.
    Questa mattina alla 11 c'è l'udienza di convalida. In contemporanea presidio al consolato marocchino.

Milano, 2 dicembre. 28 giorni in cima ad una torre con l’inverno alle calcagna. Alla fine erano rimasti solo in due, Marcelo ed Abder. Volevano arrivare almeno a sabato, ma non ce l’hanno fatta: una colica renale ha obbligato Abder a scendere, dopo poco è venuto giù anche Marcelo.
Abder aveva in tasca la ricevuta della sanatoria, ma sapeva che la sua domanda era stata respinta: la questura si era premurata di farglielo sapere il giorno prima. Abder è uno dei tanti che aveva sperato nella sanatoria “colf e badanti” per emergere dalla clandestinità: aveva pagato i contributi ma il suo padrone, presi i soldi, non si era mai presentato in questura per la conferma.
Poteva starsene tranquillo, in silenzio, nel limbo di vita sospesa di tutti i senza carte: con un po’ di fortuna non l’avrebbero preso. Ma in quest’autunno di ghiaccio gli immigrati alzano la testa, lottano per la libertà di muoversi, per la dignità, per una vita fuori dal margine in cui è stretta dalle leggi di questo paese.
La vendetta dello Stato non si è fatta attendere. Dopo un breve ricovero al Niguarda, Abder è stato preso in fretta e furia e portato di filato al CIE di via Corelli. I compagni hanno provato inutilmente a mettersi in mezzo.
Un corteo spontaneo è partito dal presidio sotto la torre verso la questura di via Fatebenefratelli. Ma per Abder è ormai tardi: quando lo rintracciano al telefono è già oltre il muro. Il presidio davanti alla questura, dopo lunghi momenti di tensione, si scioglie. Marcelo, essendo italo-argentino, ha la doppia nazionalità e può andarsene a casa.
A Milano, come già a Brescia, il governo non fa sconti. Hanno paura, paura che la lotta contro la sanatoria truffa si estenda, paura che nei campi del meridione, nei magazzini del nord, nei cantieri delle grandi opere, nelle fabbriche e nei mercati generali, qualcuno alzi lo sguardo verso una gru, verso una torre e si faccia coraggio. È andata male. A noi tutti il compito di rendere più solide le reti di sostegno intorno a chi lotta.

Venerdì 3 dicembre, aggiornamenti. Alle 11 – al CIE di via Corelli – c’è la convalida con il giudice di pace per Abder. In contemporanea presidio al consolato marocchino. chiamare milano

   



'''Scritta contro i CIE sul comune di Gradisca - appena ritinteggiato'''
Sciopero della fame dentro il CIE

Non accenna a placarsi il dibattito su quello che succede dentro e fuori le mura del CIE. Dopo i vari casi di autolesionismo dei giorni scorsi, ora è una scritta tracciata sulla facciata del comune di Gradisca a provocare le polemiche. Tutto accade pochi giorno dopo l'inaugurazione - con tanto di benedizione del parroco - dei nuovi lampioni intorno al CIE. Più luce intorno alle gabbie per garantire maggiore "sicurezza". Per rendere la vita più difficile a chi cerca di riprendersi la libertà. Nel CIE alcuni prigionieri continuano lo sciopero della fame.
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'''Marea Nera: stop a trivelle offshore nell'Atlantico'''

L'amministrazione del presidente Barack Obama ha annunciato ieri la decisione di bloccare almeno sino al 2017 le trivellazioni petrolifere al largo delle coste atlantiche e di quelle della Florida che si affacciano sul golfo del Messico. La decisione, annunciata dal ministro dell'Interno Ken Salazar, vieta fino al 2017 lo sfruttamento di gas naturale e petrolio nelle zone dove attualmente non è autorizzata alcuna attività di trivellazione, come è il caso della parte orientale del Golfo del Messico e della parte atlantica centrale e meridionale, dal Delaware alla Florida.

L'amministrazione Obama è così tornata sui suoi passi: il 31 marzo scorso, tre settimane prima della marea nera nel Golfo del Messico, aveva annunciato l'apertura all'esplorazione petrolifera di nuove zone al largo delle coste, una scelta "difficile" che Obama aveva allora giustificato con la necessità di assicurare l'indipendenza energetica agli Stati Uniti. "Abbiamo rivisto il nostro annuncio di marzo ... per impiegare le nostre risorse verso zone dove sono già in vigore permessi di trivellazione", ha detto Salazar. Il blocco annunciato ieri non interessa la parte del golfo del Messico che è stata teatro della peggior marea nera della storia degli Usa, scatenata dall'esplosione di una piattaforma dell Bp il 20 aprile scorso a sud della Louisiana. Le trivellazioni potranno proseguire in questa zona, che conta decine di piattaforme in attività.

Home page Ror interattiva

Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Milano, domani manifestazione dalla torre di via imbonati

“Solidarietà prima di tutto ai due lavoratori che ieri sera sono scesi dalla torre di ex Carlo Erba di via Imbonati, uno dei quali sotto custodia cautelare al Cie (Centro di Identificazione ed Espulsione, ndr) perché senza documenti in regola, e già stamane gli è stata fissata l’udienza per comminargli il provvedimento di espulsione” informa Guido Trifiletti della CUB “uno dei migliaia di lavoratori turlupinati dalla cosiddetta sanatoria truffa”.

Le rivendicazioni prioritarie del Comitato Immigrati in Italia sono contenute in una piattaforma in cinque punti, proprio a partire proprio dal rilascio del permesso di soggiorno per chi è stato raggirato alla “sanatoria truffa”, che prevedeva la regolarizzazione sono per colf e badanti.

Inoltre, troviamo il prolungamento del permesso per chi ha perso il lavoro, il suo rilascio per chi denuncia il datore di lavoro in nero o lo sfruttamento sul lavoro, l’emanazione di una legge che garantisca il diritto di asilo, il riconoscimento del diritto di voto per chi vive in Italia da almeno cinque anni e per chi nasce o cresce in Italia.

Il corteo proseguirà in piazza Maciachini, viale Jenner, via Valtellina, via Lepontina, via Farini, via Menabrea, per far ritorno in via Imbonat

sentire medi per sta cosa del blocco di oogi chiamare milano

Milano, due presidi, uno a corelli e l'altro all'ambasciata marocchina

  • Nel tardo pomeriggio del 2 dicembre, dopo quasi un mese, Marcelo e Abder sono scesi dalla torre di via Imbonati. Abder è stato prelevato dall'ospedale - dove era ricoverato per una colica renale - e portato al CIE di via Corelli. Questa mattina alla 11 c'è l'udienza di convalida. In contemporanea presidio al consolato marocchino.

Milano, 2 dicembre. 28 giorni in cima ad una torre con l’inverno alle calcagna. Alla fine erano rimasti solo in due, Marcelo ed Abder. Volevano arrivare almeno a sabato, ma non ce l’hanno fatta: una colica renale ha obbligato Abder a scendere, dopo poco è venuto giù anche Marcelo. Abder aveva in tasca la ricevuta della sanatoria, ma sapeva che la sua domanda era stata respinta: la questura si era premurata di farglielo sapere il giorno prima. Abder è uno dei tanti che aveva sperato nella sanatoria “colf e badanti” per emergere dalla clandestinità: aveva pagato i contributi ma il suo padrone, presi i soldi, non si era mai presentato in questura per la conferma. Poteva starsene tranquillo, in silenzio, nel limbo di vita sospesa di tutti i senza carte: con un po’ di fortuna non l’avrebbero preso. Ma in quest’autunno di ghiaccio gli immigrati alzano la testa, lottano per la libertà di muoversi, per la dignità, per una vita fuori dal margine in cui è stretta dalle leggi di questo paese. La vendetta dello Stato non si è fatta attendere. Dopo un breve ricovero al Niguarda, Abder è stato preso in fretta e furia e portato di filato al CIE di via Corelli. I compagni hanno provato inutilmente a mettersi in mezzo. Un corteo spontaneo è partito dal presidio sotto la torre verso la questura di via Fatebenefratelli. Ma per Abder è ormai tardi: quando lo rintracciano al telefono è già oltre il muro. Il presidio davanti alla questura, dopo lunghi momenti di tensione, si scioglie. Marcelo, essendo italo-argentino, ha la doppia nazionalità e può andarsene a casa. A Milano, come già a Brescia, il governo non fa sconti. Hanno paura, paura che la lotta contro la sanatoria truffa si estenda, paura che nei campi del meridione, nei magazzini del nord, nei cantieri delle grandi opere, nelle fabbriche e nei mercati generali, qualcuno alzi lo sguardo verso una gru, verso una torre e si faccia coraggio. È andata male. A noi tutti il compito di rendere più solide le reti di sostegno intorno a chi lotta.

Venerdì 3 dicembre, aggiornamenti. Alle 11 – al CIE di via Corelli – c’è la convalida con il giudice di pace per Abder. In contemporanea presidio al consolato marocchino. chiamare milano

Scritta contro i CIE sul comune di Gradisca - appena ritinteggiato Sciopero della fame dentro il CIE

Non accenna a placarsi il dibattito su quello che succede dentro e fuori le mura del CIE. Dopo i vari casi di autolesionismo dei giorni scorsi, ora è una scritta tracciata sulla facciata del comune di Gradisca a provocare le polemiche. Tutto accade pochi giorno dopo l'inaugurazione - con tanto di benedizione del parroco - dei nuovi lampioni intorno al CIE. Più luce intorno alle gabbie per garantire maggiore "sicurezza". Per rendere la vita più difficile a chi cerca di riprendersi la libertà. Nel CIE alcuni prigionieri continuano lo sciopero della fame.

Siparietto


Gr 13:00

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Cina, morti i sette minatori intrappolati da martedì

I sette minatori rimasti intrappolati da martedì in una miniera allagata nella provincia centrale dello Hunan sono tutti morti. Lo riferisce l'agenzia Nuova Cina, basandosi sulle dichiarazioni dei soccorritori. Stamattina, intorno alle 6 ora locale, i soccorritori hanno raggiunto i minatori intrappolati, e li hanno trovati a una profondità di 90 metri nella miniera di carbone. I loro corpi erano accatastati nel fondo, a significare che sono stati trascinati lì dall'acqua che ha allagato martedì sera la miniera Yide Coal Mine a Xiangtan, nell'omonima contea. Si tratta di una miniera non molto grande, ma da poco aveva raddoppiato la sua capacità, essendosi unita ad un'altra. Nelle ultime quattro settimane, sia in forma orale che scritta, erano stati avanzati dubbi sulla sicurezza del sito.

Germania: +3,6% Pil 2010, massimo riunificazione

BERLINO - Il prodotto interno lordo (Pil) della Germania registrerà un tasso di espansione del 3,6% nel 2010, il ritmo più forte dai tempi della Riunificazione. Questa la stima della Bundesbank che oggi ha rivisto in meglio le previsioni economiche. L'istituto centrale prevede un rallentamento nei due anni successivi con una crescita al 2% nel 2011 e all'1,5% nel 2012.

Marea Nera: stop a trivelle offshore nell'Atlantico

L'amministrazione del presidente Barack Obama ha annunciato ieri la decisione di bloccare almeno sino al 2017 le trivellazioni petrolifere al largo delle coste atlantiche e di quelle della Florida che si affacciano sul golfo del Messico. La decisione, annunciata dal ministro dell'Interno Ken Salazar, vieta fino al 2017 lo sfruttamento di gas naturale e petrolio nelle zone dove attualmente non è autorizzata alcuna attività di trivellazione, come è il caso della parte orientale del Golfo del Messico e della parte atlantica centrale e meridionale, dal Delaware alla Florida.

L'amministrazione Obama è così tornata sui suoi passi: il 31 marzo scorso, tre settimane prima della marea nera nel Golfo del Messico, aveva annunciato l'apertura all'esplorazione petrolifera di nuove zone al largo delle coste, una scelta "difficile" che Obama aveva allora giustificato con la necessità di assicurare l'indipendenza energetica agli Stati Uniti. "Abbiamo rivisto il nostro annuncio di marzo ... per impiegare le nostre risorse verso zone dove sono già in vigore permessi di trivellazione", ha detto Salazar. Il blocco annunciato ieri non interessa la parte del golfo del Messico che è stata teatro della peggior marea nera della storia degli Usa, scatenata dall'esplosione di una piattaforma dell Bp il 20 aprile scorso a sud della Louisiana. Le trivellazioni potranno proseguire in questa zona, che conta decine di piattaforme in attività.

ITALIA

VIA IMBONATI: ABDELRAJAT RINCHIUSO NEL CIE DI VIA CORELLI

Sono tornati a terra ieri pomeriggio i migranti che lo scorso 5 novembre salirono sulla torre di via Imbonati a Milano, a sostegno della lotta sulla gru a Brescia contro la sanatoria-truffa del 2009 e per il permesso per tutti. Uno dei migranti, Abdelrajat, 32 anni, è stato condotto in ospedale al Niguarda a causa di una colica renale.

Poco dopo le 22 però si consuma l’ennesima ingiustizia: dopo una tappa in questura per alcune, formalità Abdelrajat è stato rinchiuso nel Cie di via Corelli.

La questura ha inoltre fissato per questa mattina l’udienza di convalida. Fretta incosueta dunque per un procedimento per il quale solitamente si attendono dalle 24 alle 48 ore.

Primo collegamento con l’avvocato Losco.

Torneremo in seguito sulla notizia con aggiornamenti

Incidente sul lavoro a Bologna: muore un operaio

Un dipendente di una ditta spedizioniera di Calderara di reno, nel bolognese, e' morto in un incidente sul lavoro avvenuto la scorsa notte nel cortile della ditta, dove e' rimasto schiacciato tra due automezzi. Meno di 24 ore fa c'era stato un altro lutto simile: un operaio era rimasto schiacciato nel compattatore dei rifiuti che stava riparando all'interno dell'inceneritore dei rifiuti del Frullo. Il nuovo episodio dopo le 3 della scorsa notte. I Carabinieri della Stazione di Calderara di Reno spiegano che sono dovuti intervenire nella ditta spedizioniera 'Geodis Zust-Ambrosetti' di via Pradazzo 7 dove, poco prima, era stato rinvenuto il corpo del dipendente cinquantaseienne, residente nel comune a ovest di Bologna. L'uomo era rimasto schiacciato tra un furgone parcheggiato nel piazzale della ditta ed il trattore per la movimentazione di container, da lui precedentemente condotto

Pompei, crollo alla Domus Valente

Ancora un crollo a Pompei, dove ha ceduto un muro nella domus di Trebio Valente a poco più di di 20 metri dalla Schola Armaturarum crollata il 6 novembre. Lo rende noto la Uil beni culturali che aveva già segnalato cedimenti per la domus nei giorni subito successivi al crollo della Schola. Il crollo, precisano dal sindacato, riguarda un muro antico, alto circa 3 metri per circa 3metri e mezzo di lunghezza, del peristilio della Casa di Trebio Valente, che fungeva anche da contenimento del terrapieno posto sul lato nord. Anche questo crollo "era stato segnalato, da un custode", fa notare il sindacato secondo cui il cedimento era "prevedibile,

Censis: 40% non ha risparmi Timore italiani, in pensione con reddito non dignitoso

ROMA 3 DIC - Quasi il 40% degli italiani dice di non avere risparmi da utilizzare ma le famiglie che possono investire confermano l'inossidabile fiducia nel mattone. Cosi' il Censis nel 44/o rapporto sulla situazione sociale del paese.

Dal rapporto emerge che gli italiani sono preoccupati che in vecchiaia il reddito non sara' sufficiente a un livello dignitoso di vita.E ben il 91% dei disoccupati di famiglie monoreddito sono da considerarsi a rischio poverta' (32% in Belgio, 55% in Spagna, 75% nel Regno Unito).

Ci sono voluti quattro anni dall'ultimo provvedimento di indulto per riportare gli istituti carcerari a vivere gli stessi problemi di allora, con quasi 70.000 detenuti (nel 2006 erano 60.000) e un tasso di sovraffollamento che supera il 150%, ma che in alcuni casi oltrepassa il 170%. Andando avanti di questo passo, a fine 2012 si dovrebbe sfiorare la quota di 100.000 detenuti. E' quanto emerge dal 44esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2010.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


Appunti e note redazionali

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gror101203 (last edited 2010-12-03 18:37:34 by anonymous)