LIBIA: LE ARMI DELLA REPRESSIONE DI GHEDDAFI IN ARRIVO DAL BRESCIANO?

Dal nostro paese arrivano le parole del ministro della Difesa La Russa che difende a spada tratta gli accordi italo-libici.”Non abbiamo motivo di dubbio che il trattato rimanga – ha detto l’ex missino – e ci auguriamo che in ogni caso la Libia continui a esserci. Il trattato c’é, il problema è la sua applicazione”. La Russa ha però smentito che l’Italia fornisca armi al regime. Il commento a quest’ultima affermazione di Giorgio Beretta, di Unimondo e Rete Contro il Disarmo, che oggi ha invece denunciato gli affari fra Roma e Tripoli in merito ad esempio ad una triangolazione con Malta del 2009: 79milioni di dollari di armi che sarebbero arrivate a Tripoli dall’azienda bresciana ‘Pietro Beretta’ di Gardone Val Trompia (che però smentisce)

COSTA D’AVORIO: NUOVI SCONTRI NEL PAESE DEI DUE PRESIDENTI

Decine di morti, nel disinteresse internazionale, anche in Costa d’Avorio. Da oltre 24 ore è battaglia ad Abobo, quartiere popolare alla periferia settentrionale di Abidjan. Abobo è il bastione in citta’ di Alassane Ouattara, l’ex candidato alle presidenziali riconosciuto vincitore dall’Onu nel ballottaggio del 28 novembre scorso contro l’uscente Gbagbo, che di fatto non ha però mai lasciato il potere. Nella notte di martedì le truppe fedeli a Gbagbo avevano attaccato il quartiere degli oppositori che hanno risposto al fuoco. Ne è nata così una vera e propria battaglia fra le case, abbattute a colpi di artiglieria pesante

Arizona, dalla padella alla brace

I legislatori dello Stato dell'Arizona hanno proposto un nuovo pacchetto di leggi sull'immigrazione così restrittive che, se approvate, rischierebbero di far apparire addirittura moderata la controversa riforma varata lo scorso anno, contro cui peraltro l'amministrazione del presidente Usa, Barack Obama, aveva presentato ricorso. Secondo il nuovo disegno di legge, agli immigrati senza documenti sarebbe vietato guidare nel territorio dello Stato, avere accesso all'istruzione e ricevere sussidi sociali. I loro bambini riceverebbero certificati di nascita nei quali è esplicitato che non potranno mai diventare cittadini dell'Arizona.

Alcuni dei provvedimenti sono stati elaborati in disprezzo alle vigenti leggi federali, così da attirarsi ricorsi nella speranza che la Corte Suprema possa poi pronunciarsi in favore dello Stato, frontaliero col Messico è già al centro di pesanti polemiche per la legge anti-immigrazione approvata lo scorso anno, che ha già sollevato decine di ricorsi e numerose denunce di razzismo. Alla polizia, infatti, è delegata la possibilità di indagare sulla provenienza degli stranieri fermati in strada sulla base solo del loro aspetto fisico. In merito a quest'ultima legge, conosciuta come Senate Bill 1070, un giudice federale si è già pronunciato sulla incostituzionalità di numerose sue parti.

"La legge è anni luce lontana dal S.B. 1070 - spiega Alessandra Soler Meetze, direttore dell'organizzazione per i diritti civili Aclu -, in termini di potenziale lesivo dei diritti e delle libertà fondamentali di cittadini e non. Tali misure creerebbero una società basata sul 'documenti, grazie', e per esempio la guida senza documenti si configurerebbe come un reato penale".

Nonostante i boicottaggi di artisti, intellettuali, politici, e l'accusa che lo Stato dell'Arizona è divenuto un'isola di intolleranza, la legge ha ricevuto accoglienza entusiastica anche in altri Stati, come l'Indiana, il cui Senato ha adottato una legge che consente di chiedere ai poliziotti di interrogare chi commette un'infrazione sul suo status.

"Se si vuole fermare questa invasione, perché di invasione si tratta, bisogna smettere di ricompensare la gente che infrange la legge sull'immigrazione", ha commentato Russel Pierce, presidente del Senato dell'Arizona.

Le nuove misure, fortemente sollecitate dagli elettori repubblicani, contengono prescrizioni per le autorità scolastiche, che dovranno chiedere prova della cittadinanza agli studenti, o agli ospedali, che chiederanno documenti ai malati non gravi. Ai proprietari di case, che saranno costretti a sfrattare l'intera famiglia, se si scopre che uno degli inquilini è un immigrato illegale. Il clandestino trovato alla guida dovrà trascorrere 30 giorni in prigione, e la sua macchina verrà confiscata dallo Stato.

Lavoro, occupazione giù in grandi imprese

L'occupazione nelle grandi imprese nel 2010 è diminuita dell'1,6% rispetto al 2009. Lo rileva l'Istat precisando che il dato è al lordo della cassa integrazione. Al netto della cassa l'occupazione nel complesso delle imprese con oltre 500 dipendenti è diminuita dell'1%.

Nel 2010, rileva l'Istat, è diminuita soprattutto l'occupazione nelle grandi imprese industriali: nelle grandi aziende del comparto infatti l'occupazione è diminuita del 2,5% al lordo della cig mentre è scesa solo dello 0,7% al netto della cassa (molto utilizzata nel 2009). Nei servizi invece nell'intero anno l'occupazione è diminuita dell'1,2% al lordo della cassa e dell'1,3% al netto della cassa integrazione. Nel complesso delle grandi imprese si è registrato nell'anno un calo dell'1,6% dell'occupazione al lordo della cassa e dell'1% al netto della cassa. Al lordo della cassa se si considera la base di 2.1 milioni di lavoratori occupati nelle grandi aziende i posti di lavoro persi nell'anno sono circa 33.000. Nei soli servizi il calo è stato di 15.000 posti mentre nell'industria è stato di 18.000 posti. Nel solo mese di dicembre l'occupazione è aumentata nelle grandi imprese industriali su base congiunturale sia al lordo (+0,1%) sia al netto (+0,6%) della cassa integrazione. Su base tendenziale i dati restano negativi con un calo dell'1,9% al lordo della cassa integrazione e una diminuzione dello 0,8% al netto della cassa. Nei servizi l'occupazione è rimasta invariata rispetto a novembre (sia al lordo che al netto della cassa) mentre e" diminuita rispetto a dicembre 2009 (-0,6% al lordo e -0,7% al netto della cassa integrazione).

L'occupazione nelle grandi imprese a dicembre è rimasta invariata rispetto a novembre ed è diminuita dell'1,1% su dicembre 2009 rispetto a dicembre 2009. Lo comunica l'Istat precisando che il dato è al lordo della cassa integrazione. Al netto della cassa integrazione l'occupazione è aumentata dello 0,2% rispetto a novembre ed è diminuita dello 0,6% rispetto a dicembre 2009.

A conclusione della settimana internazionalista, domani a Milano manifestazione in solidarietà al popolo basco. Ci presenta l’iniziativa Elio del Centro Sociale Vittoria di Milano.

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