LIBIA: TENSIONE A TRIPOLI, BOMBARDAMENTI NELL’EST

Alta tensione a Tripoli, capitale della Libia. Al termine della preghiera islamica del venerdì, centinaia di manifestanti pro Gheddafi si sono radunati in piazza Algeria, davanti a una delle moschee più grandi della capitale. In piazza si sono uditi anche spari.

Centinaia di dimostranti anti-regime stanno invece manifestando nel quartiere di Tajoura. Si combatte a Zawiya, 40 km ad ovest di Tripoli. Lo riferisce la Bbc online, citando l’emittente araba Al Jazeera. La città di 300 mila abitanti è in mano agli insorti e ospita un’importante raffineria petrolifera, che si trova a poche centinaia di metri in linea d’aria dal loro quartier generale. Scontri sono segnalati anche a Ras Lanuf, terminal petrolifero 660 chilometri ad est della capitale. Riparte anche la controffensiva militare aerea del colonnello libico. Questa mattina alcuni jet dell’aviazione militare hanno bombardato la città di Brega, principale terminal dell’export petrolifero e occupata dagli insorti. I ribelli secondo Al Jazeera si starebbero preparando militarmente per sostenere un nuovo imponente attacco. Raid aerei si sono verificati anche nella vicina città di Ajdabiya. Gli insorti hanno riferito all’agenzia Reuter che un aereo militare libico ha lanciato due razzi contro una base militare in mano ai ribelli, mancando però l’obiettivo. Al Jazeera riferisce di raid aerei delle forze governative contro la città di Misurata, ad est di Tripoli. La tv panaraba, citando messaggi apparsi sul social network twitter, parla di bombardamenti che si stanno concentrando sulla parte meridionale della città. Ieri e oggi a Tripoli la polizia libica avrebbe proceduto all’arresto di alcuni giovani accusati aver partecipato alle manifestazioni anti regime dei giorni scorsi. A dare la notizia l’organizzazione di opposizione libica “Cittadini per una Libia democratica.

VENERDI’ DELLA COLLERA IN ARABIA SAUDITA

Venerdì della collera nella rigorista Arabia Saudita. Una mobilitazione lanciata dalla comunità sciita per richiedere libertà di culto in un paese dominato da un regime sunnita, nella terra piu’ sacra dell’Islam. L’apripista alla monarchia costituzionale passerebbe quindi per la libertà religiosa. Intanto il re Abdullah corre ai ripari annunciando la sua disponibilità a concedere alcune aperture democratiche come il voto alle donne.

Continua lo sciopero della fame di una parte dei reclusi di corso Brunelleschi. Questa mattina un’area continua compatta a scioperare - ed è il quarto giorno - mentre in un’altra una parte dei reclusi ha ricominciato a mangiare. I protagonisti assoluti di questa ondata di lotta sono ragazzi tunisini che, sbarcati a Lampedusa, si sono ritrovati improvvisamente prigionieri.

Tra di loro, al Centro, c’è gente catturata a Ventimiglia nelle settimane passate, mentre tentava di passare la frontiera con la Francia. Solo dalla sommossa dell’altro giorno, che ha bruciato gli ultimi posti disponibili a Torino, la polizia italiana alla frontiera francese ha smesso di fermare la gente ed è costretta a chiudere un occhio perché non saprebbe dove spedire i prigionieri. I tunisini di Ventimiglia, ora, si trovano a rimbalzare da un lato all’altro del confine, respinti dai gendarmi francesi e tollerati da quelli italiani. Su e giù, a piedi o in treno, bloccati in una specie di limbo che finisce solo quando riescono a trovare qualche affarista che ne sblocchi il passo e, a caro prezzo, faccia bruciare loro la frontiera.

Aggiornamento ore 14,30. Questa mattina un recluso di corso Brunelleschi ha tentato lo fuga, inutilmente. Guadagnata la finestra dell’ambulatorio dove lo stavano medicando è stato libero per pochissimi minuti. Già, perché un passante lo ha placcato - un uomo che corre è sempre sospetto, per la brava gente che nulla sa della libertà - e riconsegnato alla scorta.


Pakistan: tv; bomba in moschea nord ovest, almeno 10 morti

Una bomba è esplosa oggi in una moschea nel distretto di Nowshera, nella provincia nord occidentale di Khyber-Pakhtunkwa. Secondo la televisione Geo ci sarebbero almeno dieci morti e molti feriti. Secondo quanto si è appreso, l'ordigno era comandato a distanza.

L'esplosione è avvenuta in una moschea vicino a un luogo sacro dedicato al santo sufi Akhund Panju Baba risalente al XVI secolo nella città di Nowshera, nei pressi di Peshawar. Ancora confuso il bilancio delle vittime che, se secondo Geo News è di almeno dieci morti, secondo altre televisioni varia da cinque a sette.

Al momento dell'attacco, decine di fedeli stavano ricevendo una offerta in cibo come è spesso consuetudine nella giornata del venerdì. A quanto si è appreso dalla televisione Ary la bomba era nascosta in un armadio della mensa ed è stata azionata a distanza. Non sono ancora giunte rivendicazioni. Tra le vittime, ci sono anche donne e bambini. La forte deflagrazione ha causato il ferimento di almeno venti persone, alcune in modo grave.

Bahrein: scontri sciiti-sunniti in città Hamad

Diverse persone sono rimaste ferite stamani in scontri fra sunniti e sciiti in una città al centro del Bahrein, Hamad. Si tratta del primo incidente interreligioso da quando due settimane fa è scoppiata la protesta nel piccolo stato del Golfo, a maggioranza sciita, ma governato da una monarchia sunnita.

Residenti di Hamad hanno riferito che un gruppo di sciiti si è scontrato con un gruppo di sunniti e cittadini del Bahrein di origine siriana. Le violenze sono cessate quando è arrivata la polizia. In seguito le forze si sicurezza si sono fronteggiate con gruppi di sciiti accorsi nell'area da altre parti del piccolo stato, un arcipelago nel Golfo.

"Un uomo è caduto e un grosso gruppo è arrivato e lo ha picchiato - ha raccontato un testimone -. Ci sono ancora gruppi con bastoni dappertutto, ma gli scontri sono in gran parte finiti". Un residente ha riferito che "erano coinvolte un centinaio di persone". Giornali locali riferiscono che diverse persone sono rimaste ferite negli incidenti. Elicotteri della polizia volano sopra il luogo dello scontro e ambulanze accorrono verso questo.

Yemen: ribelli sciiti; bombe su protesta, morti e feriti

I ribelli sciiti nel nord dello Yemen hanno detto che le forze governative hanno bombardato i dimostranti, causando morti e feriti.

Secondo la tv al Arabiya, i morti sarebbero due e nove i feriti, tutti tra i manifestanti sciiti. Secondo l'emittente, l'esercito di Sanaa avrebbe aperto il fuoco contro i dimostranti nel nord del Paese.

Iraq: manifestazione a Baghdad contro governo

Manifestanti cominciano stamani ad affluire nel centro di Baghdad, dove le autorità hanno vietato la circolazione dei veicoli in previsione di nuove manifestazioni contro la carenza di servizi pubblici, la corruzione, la disoccupazione e l'incompetenza dei dirigenti.

Circa duecento manifestanti sono radunati in piazza Tahrir, nel centro della capitale, in mezzo a un imponente dispositivo di sicurezza. A Baghdad la circolazione è stata vietata dalla mezzanotte ora locale (le 22.00 di ieri sera in Italia) e le strade della capitale stamani appaiono deserte. Divieti di circolazione sono stati imposti nelle province a nord di Baghdad che non appartengono al Kurdistan (Al Anbar, Salaheddine, Ninive, Kirkuk e Diyala). Manifestazioni sono previste anche al sud, a Nassiriya e nella città santa di Kerbala.

Questi raduni si inseriscono in un movimento di protesta ispirato dalle rivolte nel mondo arabo che è culminato il 25 febbraio scorso con una "giornata della collera" e con manifestazioni in una ventina di città, seguite da scontri con le forze di sicurezza che hanno fatto 16 morti.

Violentata in caserma denuncia 4 carabinieri

Stuprata in caserma da chi difende la legge, in una cella di sicurezza. E' una storia di abusi dietro le sbarre, subiti da alcuni carabinieri, quella denunciata da una donna italiana a Roma. La vittima ha detto di essere stata stuprata all'interno della stazione dell'Arma al Quadraro, nella Capitale, la scorsa settimana, tra mercoledì e giovedì scorso. Sulla vicenda carabinieri e procura hanno avviato accertamenti. La donna, che ha tra i 19 e i 21 anni, era stata fermata in zona Tuscolano per un furto e poi portata alla stazione del Quadraro, dove si trovava in attesa dell'udienza di convalida. Qui - ha riferito - è avvenuta la violenza, nella quale secondo il suo racconto sarebbero coinvolti quattro militari. Il giorno seguente, dopo aver subito i presunti abusi, si è presentata al processo per il furto che le era stato contestato. Ma durante l'udienza di convalida del suo arresto la donna non aveva esposto, né al pubblico ministero né al Giudice monocratico, quanto avrebbe poi raccontato.

Una volta uscita dal tribunale la ragazza è andata in un'altra stazione dei carabinieri e ha denunciato l'episodio. I militari l'hanno accompagnata al Policlinico Casilino, dove sono stati effettuati gli accertamenti a circa 24 ore dal presunto stupro: non sono stati rilevati segni evidenti di violenza, ma - secondo quanto si è appreso - l'abuso non può essere escluso. Una dettagliata informativa è stata tempestivamente inviata alla Procura della Repubblica di Roma che sta coordinando le indagini, tuttora in corso, i cui atti sono stati secretati dall'autorità giudiziaria mentre a condurre le indagini sul caso sono i militari del Nucleo Investigativo di via In Selci.

Ciampino, nuovi voli Ryanair L'ad: "Viterbo non si farà"

Cinque nuove rotte: Memmingen (Monaco ovest), Riga, Tampere, Salonicco e Vilnius da e per Roma a partire da maggio. Ad annunciarle l'ad di Ryanair, Michael O'Leary. Le nuove rotte, che si aggiungono alle 45 già presenti su Ciampino, porteranno a oltre 4 milioni all'anno i passeggeri nel secondo scalo romano.

E sulla costruzione dello scalo di Viterbo che, secondo i piani della Regione, dovrebbe sostituire quello di Ciampino per i voli low cost, O'Leary ha detto che "probabilmente sia noi che i nostri figli saremo morti prima di vederlo". Secca la replica della presidente Polverini: "O'Leary lasci fare agli amministratori".

Le novità. Le cinque nuove rotte si aggiungono alle 45 già presenti su Ciampino. Alla flotta di base, inoltre, Ryanair aggiungerà un settimo aeromobile e raddoppierà le frequenze su Brindisi, sempre a partire da maggio. Quest'ulteriore mezzo porterà il totale dell'investimento della low-cost su Roma a oltre 500 milioni di dollari.

Le cinque rotte in aggiunta non faranno aumentare l'inquinamento acustico a Ciampino, ha assicurato O'Leary, precisando che "andranno a rimpiazzare un aeromobile di EasyJet che è stato spostato a Fiumicino". Quindi, visto che "i nostri aerei sono più silenziosi, il rumore calerà". La compagnia irlandese ha intenzione di continuare a investire nella capitale, infatti, "se si dovessero liberare altri slot a Ciampino - ha detto il patron della low-cost - saremo felici di investire ancora per garantire sviluppo e crescita, cosa che l'Alitalia non può garantire".

gror110304 (last edited 2011-03-04 18:27:22 by anonymous)