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'''GRECIA: 42 giorno di sciopero della fame, Migranti chiedono permesso di soggiorno'''

Trecento immigrati provenienti soprattutto dal Nord Africa sono entrati nel 42esimo giorno di uno sciopero della fame che ha costretto un terzo di loro in ospedale e fa temere che la protesta possa trasformarsi in tragedia.
Il governo di Giorgio Papandreou ha proposto agli scioperanti un anno di «tolleranza» in attesa che il loro caso venga riesaminato ma esclude una legalizzazione pura e semplice per timore che l'esempio possa creare una valanga di richieste simili in un momento in cui il paese si trova in profonda recessione e in emergenza migratoria.
«Siamo molto preoccupati per la loro salute, ma se se cediamo avremo immediatamente altre 150.000 richieste simili» ha detto il ministro della giustizia Haris Kastanidis. Si calcola vi siano circa 300-400.000 clandestini attualmente in Grecia. Gli immigrati, provenienti dall'isola di Creta e che hanno trovato ricovero soprattutto in un edificio della capitale, hanno sinora respinto le proposte di compromesso del governo malgrado il peggioramento delle loro condizioni di salute e un abbassamento delle temperature che fa prevedere neve ad Atene per domani. La protesta degli immigrati, appoggiata dalla sinistra dai movimenti extraparlamentari e dai sindacati, sta guadagnando sostegno anche in Europa e il 10 marzo è stata convocata una giornata internazionale di solidarietà.


'''LIBIA: ANCORA SCONTRI TRA GOVERNATIVI E RIBELLI'''

Gheddafi in un’intervista alla rivista francese “Journal du Dimanche”, ripresa dal Corriere della Sera, il colonnello ha lanciato un nuovo monito all’Europa: “senza di me sarà invasa” ha dichiarato, riferendosi più alla minaccia del fondamentalismo islamico che all’arrivo di migliaia di migranti. Nel frattempo la guerra continua. Almeno due raid aerei governativi sono stati effettuati oggi nei pressi del porto petrolifero di Ras Lanuf, nell’est della Libia, che sarebbe nelle mani degli insorti. Alcuni testimoni dichiarano inoltre di aver visto un contingente di truppe di terra pro-Gheddafi avanzare verso Ras Lanuf da Ben Jawad, una delle città riconquistate ieri dal regime. Proprio a Ben Jawad sarebbero almeno 7 le vittime dei combattimenti delle scorse ore. Molto più pesante il bilancio della giornata di guerra vissuta ieri a Misurata, dove i morti sarebbero 38. E’ salito intanto ad oltre 200mila, secondo l’Onu, il numero delle persone che hanno lasciato la Libia dopo l’inizio dell’insurrezione.
E mentre prosegue il dibattito sul ruolo delle potenze internazionali nella crisi libica, il quotidiano britannico The Indipendent svela un retroscena in realtà ben poco sorprendente, ma capace di raccontare molto sul modo in cui le strategie geopolitiche e militari affrontano situazioni come quella attuale. Secondo l’Indipendent infatti, gli Stati Uniti hanno chiesto all’Arabia Saudita di armare il fronte anti-Gheddafi. Da Washington sarebbe arrivata all’alleato mediorientale la richiesta di fornire armi, di provenienza americana, all’insurrezione libica, nel tentativo di aiutare i ribelli a blindare la conquista della parte orientale del Paese, respingendo la controffensiva lanciata dal regime in questi giorni.


'''EGITTO: SQUADRE ARMATE ATTACCANO MANIFESTAZIONI DI PROTESTA'''
(audio: ROd'U)

Proteste e scontri nell’Egitto avviato verso la cosiddetta “transizione democratica” dopo la caduta del regime di Hosni Mubarak. Un corteo pro-democrazia è stato attaccato ieri al Cairo da squadre di uomini in abiti civili, ma armati di coltelli e piccoli ordigni per disperdere la folla. L’incidente arriva dopo due giorni ad alta tensione in cui i manifestanti hanno chiesto al nuovo primo ministro, Essam Sharaf, una seria riforma degli apparati di sicurezza.
Proprio le forze di sicurezza, in particolare dell’esercito, che governa il Paese ad interim, avevano disperso ieri un’altra manifestazione di protesta nella capitale, sparando anche diversi colpi d’arma da fuoco in aria, senza causare vittime o feriti. Tra sabato e domenica, gruppi di attivisti avevano assaltato il Ministero dell’Interno e gli uffici della polizia segreta, a Nasser City, per dimostrare i crimini commessi nel tentativo di reprimere le proteste



'''ITALIA'''


'''Muore operaio a Pontedera, un altro ferito grave a Marghera'''

Incidente mortale sul lavoro stamani in una ditta a Pontedera (Pisa). Un operaio di 28 anni, Andrea Banchellini, è caduto da un'altezza di circa 5 metri. Il giovane è poi deceduto al suo arrivo all'ospedale Santa Chiara di Pisa, dove era stato trasportato con l'elisoccorso, in condizioni definite dai sanitari disperate. Banchellini si trovava all'interno della Ecoacciai di Pontedera di cui era dipendente da alcuni anni. Secondo quanto appreso dai carabinieri, il giovane stava manovrando un macchinario, un separatore di metalli, quando, per cause ancora in corso di accertamento da parte dei tecnici della medicina del lavoro dell'Asl 5 di Pisa, è caduto nel vuoto.
Un operaio di 34 anni, e' rimasto gravemente ferito in un incidente di lavoro avvenuto nello stabilimento della Fincantieri di Marghera (Venezia). L'uomo, dipendente della Tf Impianti subappalto della Simic, e' stato investito da un camion nel piazzale antistante la mensa dello stabilimento. L'operaio e' stato trasportato all'ospedale di Mestre dove e' stato operato per gravi lesioni. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti lo Spisal e la polizia.


'''ROMA: stupro in caserma,la difesa dei carabinieri'''
(audio: ROR)

Nessuna costrizione o minaccia dietro la presunta violenza sessuale nella caserma dei carabinieri del Quadraro denunciata a Roma da una ragazza madre di 32 anni. E' quanto SOSTENGONO gli inquirenti che indagano sull'episodio. Tutte le persone coinvolte nella vicenda saranno riascoltate dai pm. Testimoni riferiscono che la donna, al momento del rilascio, ha ringraziato i carabinieri per le gentilezze ricevute, in particolare per il cibo acquistato per lei dagli stessi militari.


'''LAMPEDUSA: NUOVI SBARCHI DI MIGRANTI'''
(audio: ROd'U)

Sono sbarcati in mille (per l’esattezza 1005) nel giro di 12 ore. E’ stato sufficiente un leggero miglioramento delle condizioni del mare per riaprire la rotta dei barconi carichi di migranti dalle coste tunisine verso l’Italia. Tra ieri sera e questa mattina sono approdati sull’isola una quindicina di barconi. Nel Centro di accoglienza di Lampedusa, che ha una capienza di 850 posti letti ed è nuovamente al collasso, sono cominciate intanto le prime deportazioni nei Cie con un ponte aereo predisposto dal Viminale. Sarebbero centinaia infatti i migranti già pronti a partire dal porto tunisino di Zarzis. I viaggi della speranza, che costano in media 1.400 euro ciascuno, si svolgono soprattutto di notte.


'''LUCCA: INIZIA IL PROCESSO PER LA STRAGE FERROVIARIA DI VIAREGGIO'''

E’ iniziata stamani, nell’aula del tribunale di Lucca la prima udienza dell’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta sulla strage alla stazione di Viareggio che, il 29 giugno del 2009, provocò 32 morti a causa del deragliamento e del successivo scoppio di un carro ferroviario carico di gas. Gli indagati sono 38; 349 le parti civili, soprattutto familiari delle vittime. Tra gli indagati ci sono i vertici delle Ferrovie dello Stato, fra cui l’ad Mauro Moretti, assente oggi in aula. L’elenco degli indagati comprende anche i responsabili delle ditte proprietarie del convoglio o che eseguirono interventi sul carro che deragliò: la società austriaca Gatx, la Cima di Mantova e la Jugenthal di Hannover. Il dibattimento potrebbe invece iniziare nell’estate 2012, almeno stando a quanto ipotizzato dal presidente del Tribunale.


'''BRESCIA: RINVIATO IL PROCESSI AGLI ANTIRAZZISTI'''

Rinviato ad ottobre il processo contro i cinque antirazzisti, tra migranti e due italiani, arrestati a Brescia all’alba dello scorso 8 novembre, durante il blitz della polizia per sgomberare il presidio solidale allestito sotto la gru di piazzale Cesare Battisti, occupata in quei giorni dai migranti in lotta contro la sanatoria truffa del 2009 e per il permesso di soggiorno. I cinque sono accusati in primis di resistenza a pubblico ufficiale. Oggi il giudice ha sentito i testimoni dell’accusa e ha poi deciso per il rinvio del dibattimento.




'''GR 13.00'''

GRECIA: 42 giorno di sciopero della fame, Migranti chiedono permesso di soggiorno

Trecento immigrati provenienti soprattutto dal Nord Africa sono entrati nel 42esimo giorno di uno sciopero della fame che ha costretto un terzo di loro in ospedale e fa temere che la protesta possa trasformarsi in tragedia. Il governo di Giorgio Papandreou ha proposto agli scioperanti un anno di «tolleranza» in attesa che il loro caso venga riesaminato ma esclude una legalizzazione pura e semplice per timore che l'esempio possa creare una valanga di richieste simili in un momento in cui il paese si trova in profonda recessione e in emergenza migratoria. «Siamo molto preoccupati per la loro salute, ma se se cediamo avremo immediatamente altre 150.000 richieste simili» ha detto il ministro della giustizia Haris Kastanidis. Si calcola vi siano circa 300-400.000 clandestini attualmente in Grecia. Gli immigrati, provenienti dall'isola di Creta e che hanno trovato ricovero soprattutto in un edificio della capitale, hanno sinora respinto le proposte di compromesso del governo malgrado il peggioramento delle loro condizioni di salute e un abbassamento delle temperature che fa prevedere neve ad Atene per domani. La protesta degli immigrati, appoggiata dalla sinistra dai movimenti extraparlamentari e dai sindacati, sta guadagnando sostegno anche in Europa e il 10 marzo è stata convocata una giornata internazionale di solidarietà.

LIBIA: ANCORA SCONTRI TRA GOVERNATIVI E RIBELLI

Gheddafi in un’intervista alla rivista francese “Journal du Dimanche”, ripresa dal Corriere della Sera, il colonnello ha lanciato un nuovo monito all’Europa: “senza di me sarà invasa” ha dichiarato, riferendosi più alla minaccia del fondamentalismo islamico che all’arrivo di migliaia di migranti. Nel frattempo la guerra continua. Almeno due raid aerei governativi sono stati effettuati oggi nei pressi del porto petrolifero di Ras Lanuf, nell’est della Libia, che sarebbe nelle mani degli insorti. Alcuni testimoni dichiarano inoltre di aver visto un contingente di truppe di terra pro-Gheddafi avanzare verso Ras Lanuf da Ben Jawad, una delle città riconquistate ieri dal regime. Proprio a Ben Jawad sarebbero almeno 7 le vittime dei combattimenti delle scorse ore. Molto più pesante il bilancio della giornata di guerra vissuta ieri a Misurata, dove i morti sarebbero 38. E’ salito intanto ad oltre 200mila, secondo l’Onu, il numero delle persone che hanno lasciato la Libia dopo l’inizio dell’insurrezione. E mentre prosegue il dibattito sul ruolo delle potenze internazionali nella crisi libica, il quotidiano britannico The Indipendent svela un retroscena in realtà ben poco sorprendente, ma capace di raccontare molto sul modo in cui le strategie geopolitiche e militari affrontano situazioni come quella attuale. Secondo l’Indipendent infatti, gli Stati Uniti hanno chiesto all’Arabia Saudita di armare il fronte anti-Gheddafi. Da Washington sarebbe arrivata all’alleato mediorientale la richiesta di fornire armi, di provenienza americana, all’insurrezione libica, nel tentativo di aiutare i ribelli a blindare la conquista della parte orientale del Paese, respingendo la controffensiva lanciata dal regime in questi giorni.

EGITTO: SQUADRE ARMATE ATTACCANO MANIFESTAZIONI DI PROTESTA (audio: ROd'U)

Proteste e scontri nell’Egitto avviato verso la cosiddetta “transizione democratica” dopo la caduta del regime di Hosni Mubarak. Un corteo pro-democrazia è stato attaccato ieri al Cairo da squadre di uomini in abiti civili, ma armati di coltelli e piccoli ordigni per disperdere la folla. L’incidente arriva dopo due giorni ad alta tensione in cui i manifestanti hanno chiesto al nuovo primo ministro, Essam Sharaf, una seria riforma degli apparati di sicurezza. Proprio le forze di sicurezza, in particolare dell’esercito, che governa il Paese ad interim, avevano disperso ieri un’altra manifestazione di protesta nella capitale, sparando anche diversi colpi d’arma da fuoco in aria, senza causare vittime o feriti. Tra sabato e domenica, gruppi di attivisti avevano assaltato il Ministero dell’Interno e gli uffici della polizia segreta, a Nasser City, per dimostrare i crimini commessi nel tentativo di reprimere le proteste

ITALIA

Muore operaio a Pontedera, un altro ferito grave a Marghera

Incidente mortale sul lavoro stamani in una ditta a Pontedera (Pisa). Un operaio di 28 anni, Andrea Banchellini, è caduto da un'altezza di circa 5 metri. Il giovane è poi deceduto al suo arrivo all'ospedale Santa Chiara di Pisa, dove era stato trasportato con l'elisoccorso, in condizioni definite dai sanitari disperate. Banchellini si trovava all'interno della Ecoacciai di Pontedera di cui era dipendente da alcuni anni. Secondo quanto appreso dai carabinieri, il giovane stava manovrando un macchinario, un separatore di metalli, quando, per cause ancora in corso di accertamento da parte dei tecnici della medicina del lavoro dell'Asl 5 di Pisa, è caduto nel vuoto. Un operaio di 34 anni, e' rimasto gravemente ferito in un incidente di lavoro avvenuto nello stabilimento della Fincantieri di Marghera (Venezia). L'uomo, dipendente della Tf Impianti subappalto della Simic, e' stato investito da un camion nel piazzale antistante la mensa dello stabilimento. L'operaio e' stato trasportato all'ospedale di Mestre dove e' stato operato per gravi lesioni. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti lo Spisal e la polizia.

ROMA: stupro in caserma,la difesa dei carabinieri (audio: ROR)

Nessuna costrizione o minaccia dietro la presunta violenza sessuale nella caserma dei carabinieri del Quadraro denunciata a Roma da una ragazza madre di 32 anni. E' quanto SOSTENGONO gli inquirenti che indagano sull'episodio. Tutte le persone coinvolte nella vicenda saranno riascoltate dai pm. Testimoni riferiscono che la donna, al momento del rilascio, ha ringraziato i carabinieri per le gentilezze ricevute, in particolare per il cibo acquistato per lei dagli stessi militari.

LAMPEDUSA: NUOVI SBARCHI DI MIGRANTI (audio: ROd'U)

Sono sbarcati in mille (per l’esattezza 1005) nel giro di 12 ore. E’ stato sufficiente un leggero miglioramento delle condizioni del mare per riaprire la rotta dei barconi carichi di migranti dalle coste tunisine verso l’Italia. Tra ieri sera e questa mattina sono approdati sull’isola una quindicina di barconi. Nel Centro di accoglienza di Lampedusa, che ha una capienza di 850 posti letti ed è nuovamente al collasso, sono cominciate intanto le prime deportazioni nei Cie con un ponte aereo predisposto dal Viminale. Sarebbero centinaia infatti i migranti già pronti a partire dal porto tunisino di Zarzis. I viaggi della speranza, che costano in media 1.400 euro ciascuno, si svolgono soprattutto di notte.

LUCCA: INIZIA IL PROCESSO PER LA STRAGE FERROVIARIA DI VIAREGGIO

E’ iniziata stamani, nell’aula del tribunale di Lucca la prima udienza dell’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta sulla strage alla stazione di Viareggio che, il 29 giugno del 2009, provocò 32 morti a causa del deragliamento e del successivo scoppio di un carro ferroviario carico di gas. Gli indagati sono 38; 349 le parti civili, soprattutto familiari delle vittime. Tra gli indagati ci sono i vertici delle Ferrovie dello Stato, fra cui l’ad Mauro Moretti, assente oggi in aula. L’elenco degli indagati comprende anche i responsabili delle ditte proprietarie del convoglio o che eseguirono interventi sul carro che deragliò: la società austriaca Gatx, la Cima di Mantova e la Jugenthal di Hannover. Il dibattimento potrebbe invece iniziare nell’estate 2012, almeno stando a quanto ipotizzato dal presidente del Tribunale.

BRESCIA: RINVIATO IL PROCESSI AGLI ANTIRAZZISTI

Rinviato ad ottobre il processo contro i cinque antirazzisti, tra migranti e due italiani, arrestati a Brescia all’alba dello scorso 8 novembre, durante il blitz della polizia per sgomberare il presidio solidale allestito sotto la gru di piazzale Cesare Battisti, occupata in quei giorni dai migranti in lotta contro la sanatoria truffa del 2009 e per il permesso di soggiorno. I cinque sono accusati in primis di resistenza a pubblico ufficiale. Oggi il giudice ha sentito i testimoni dell’accusa e ha poi deciso per il rinvio del dibattimento.

GR 13.00

Strage di Viareggio, prende il via l'incidente probatorio con 349 persone lese

E' iniziata nell'aula del Tribunale di Lucca la prima udienza dell'incidente probatorio nell'ambito dell'inchiesta sulla strage ferroviaria di Viareggio. L'udienza è stata fissata al Centro Fiere e congressi per l'impossibilità di un'aula di tribunale di ospitare le 349 parti offese e i 38 indagati. Tra le oltre 300 parti offese, i parenti delle vittime, i sopravvissuti alla strage, i rappresentanti di Comune di Viareggio, Provincia di Lucca, Regione Toscana e Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tra gli indagati, l'ad di Fs Mauro Moretti, accusati di incendio e disastro ferroviario colposi, lesioni e omicidio colposi e mancata valutazione dei rischi. Gli indagati non sono presenti in aula.

Secondo quanto ricostruito dai tecnici della Procura, la responsabilità di quanto accadde quel 29 giugno sarebbe di Rfi, società controllata da Fs, che non avrebbe provveduto a rimuovere i picchetti che tracciano le curve, ritenuti pericolosi. Per i pm lucchesi sarebbe stato proprio un picchetto a squarciare la cisterna da cui fuoriuscì il gpl quella notte, trasformando la zona intorno alla stazione di Viareggio in un immenso forno che ha bruciato 32 persone, uccidendole.

L'ipotesi accusatoria muove dall'assunto che non sarebbe stato fatto tutto il necessario per rendere sicura la rete sulla quale circolano i treni. In particolare, viene ricordata una vecchia disposizione interna scritta e protocollata dalla direzione tecnica di Rfi nella quale si indicavano come pericolosi i picchetti che servono a tracciare le curve. Secondo Rfi lo squarcio sulla cisterna di gpl, invece, fu provocato dall'impatto con un componente 'indispensabile' dello scambio, la cosiddetta 'deviata a zampa di lepre'.

Lampedusa,sbarco dei mille

Sono sbarcati in mille nel giro di 12 ore, facendo ripiombare Lampedusa nell'emergenza dopo alcuni giorni di tregua. E' stato sufficiente un leggero miglioramento delle condizioni del mare per riaprire la rotta dei barconi carichi di migranti dalle coste tunisine verso l'Italia. Tra ieri sera e questa mattina sono approdati sull'isola 12 barconi con 1005 persone e altri ne stanno arrivando, come conferma la Capitaneria di Palermo che coordina le operazioni di soccorso con la Gdf.

Milano: maresciallo esercito arrestato per tentata violenza su ragazzina di 12 anni

E' agli arresti con l'accusa di tentata violenza sessuale un maresciallo dell'esercito, di 45 anni circa, che per mesi ha 'sedotto' sotto mentite spoglie la figlia di una conoscente, una ragazzina di appena 12 anni. Dopo averla lusingata e intrattenuta a lungo via Facebook l'uomo le ha dato un appuntamento. Ma al momento di farla salire sulla sua auto i carabinieri lo hanno fermato in flagranza.

LIBIA: AL-JAZIRA, BOMBARDAMENTO AEREO SU AGEDABIA

L'aviazione di Muammar Gheddafi ha bombardato Agedabia, una delle principali localita' della Cirenaica in mano ai ribelli: lo ha riferito l'emittente satellitare 'al-Jazira', citando fonti sul posto. Agedabia, situata piu' a est rispetto a Brega, ha tra l'altro la funzione di retrovia rispetto al fronte avanzato che i ribelli stanno cercando di spostare verso ovest, in direzione di Sirte: vi sono stati regolarmente trasferiti i feriti piu' gravi nei combattimenti a Ras Lanuf e bin Jawad .

Grecia: continua sciopero fame 300 immigrati, 100 in ospedale

Trecento immigrati provenienti soprattutto dal Nord Africa che ad Atene e Salonicco chiedono la propria legalizzazione sono entrati nel 42mo giorno di uno sciopero della fame. Questo ha costretto un terzo di loro in ospedale e si teme che la protesta possa trasformarsi in tragedia.

Il governo di Giorgio Papandreou ha proposto agli scioperanti un anno di "tolleranza" in attesa che il loro caso venga riesaminato ma esclude una legalizzazione pura e semplice per timore che l'esempio possa creare una valanga di richieste simili in un momento in cui il paese si trova in profonda recessione e in emergenza migratoria. "Siamo molto preoccupati per la loro salute, ma se se cediamo avremo immediatamente altre 150.000 richieste simili" ha detto il ministro della giustizia Haris Kastanidis. Si calcola vi siano circa 300-400.000 clandestini attualmente in Grecia.

Gli immigrati, provenienti dall'isola di Creta e che hanno trovato ricovero soprattutto in un edificio della capitale, hanno sinora respinto le proposte di compromesso del governo malgrado il peggioramento delle loro condizioni di salute e un abbassamento delle temperature che fa prevedere neve ad Atene per domani.

La protesta degli immigrati, appoggiata dalla sinistra dai movimenti extraparlamentari e dai sindacati, sta guadagnando sostegno anche in Europa e il 10 marzo è stata convocata una giornata internazionale di solidarietà.

Egitto, manifestanti pro-democrazia attaccati da squadre armate

Un corteo pro-democrazia è stato attaccato ieri al Cairo da squadre di uomini in abiti civili ma armati di coltelli e piccoli ordigni per disperedere la folla.

L'incidente arriva dopo due giorni ad alta tensione in cui i manifestanti hanno chiesto al nuovo Primo ministro, Essam Sharaf, una seria riforma degli apparati di sicurezza.

Ieri, dopo che un corteo di circa duemila persone era stato disperso dai reparti antisommossa, alcuni gruppi di manifestanti sono stati attaccati da uomini in abiti civili ma armati. In Egitto la situazione resta tesa.

Tra sabato e domenica, gruppi di attivisti hanno assaltato il ministero dell'Interno e gli uffici della polizia segreta, a Nasser City, per dimostrare i crimini commessi nel tentativo di reprimere le proteste; secondo quanto riportato dalla Bbc, alcuni di loro hanno riferito di aver trovato le prove dell'esistenza di "uno stato parallelo".

La polizia segreta è stata per anni la colonna portante del regime di Hosni Mubarak. Venerdì, il premier, durante un comizio a piazza Tahrir, aveva promesso una rapida riforma degli apparati di sicurezza, sostenendo che "in futuro questi saranno al servizio dei cittadini".

Sudan: scontri milizie-militari, decine di morti

Almeno 56 persone sono rimaste uccise in combattimenti tra milizie e soldati nello stato dell'Alto Nilo, nel Sud del Sudan ricco di risorse petrolifere. Lo hanno detto fonti dell'esercito, e lo ha confermato il portavoce dei guerriglieri dell'Spla.

Frattanto un'organizzazione americana di lotta al genocidio, Enough Project, ha stimato in almeno 300 le case del villaggio della regione di Abyei - contesa tra nord e Sud del Sudan - incendiate dalle milizie vicine al governo di Khartoum.

"Almeno 300 case di Tajalei conosciute come tukul sono state date alle fiamme intenzionalmente" afferma un rapporto dell'organizzazione umanitaria che si serve di foto satellitari e che ha tra i sui sponsor l'attore George Clooney.

Sabato Tajalei era stata attaccata da membri della tribù araba nordista dei Misseriya e dall'esercito regolare del Nord (Saf), mentre venerdì l'organizzazione Medecins sans Frontieres aveva lancioato l'allarme per la fuga di decine di migliaia di persone dalla città di Abyei, definita "ormai pressochè vuota".

DELTA DEL NIGER, IN FIAMME LE RAFFINERIE ILLEGALI

La più grande operazione militare nello Stato di Bayelsa: un portavoce dell’esercito ha definito in questi termini la distruzione di 500 raffinerie illegali nella regione meridionale del Delta del Niger, il cuore petrolifero del paese.

Secondo il responsabile, alcune raffinerie avevano una superficie di oltre 40 metri quadrati e in molti casi erano gestite da militanti anti-governativi. Gli impianti servivano a lavorare il greggio rubato dagli oleodotti attraverso il “bunkering”, un sistema ritenuto pericoloso da un punto di vista ambientale. Secondo il portavoce, tutte le raffineria sono state date alle fiamme.

L’operazione dell’esercito ha preceduto di un mese il voto nazionale in programma il 9 aprile. È possibile che alla presidenza sia eletto l’attuale capo di Stato Goodluck Jonathan, un politico originario del Delta che sta cercando di accreditarsi come fautore sia di giustizia sociale sia di maggiore “sicurezza”.

gror110307 (last edited 2011-03-08 09:20:31 by anonymous)