Strage di Viareggio, prende il via l'incidente probatorio con 349 persone lese

E' iniziata nell'aula del Tribunale di Lucca la prima udienza dell'incidente probatorio nell'ambito dell'inchiesta sulla strage ferroviaria di Viareggio. L'udienza è stata fissata al Centro Fiere e congressi per l'impossibilità di un'aula di tribunale di ospitare le 349 parti offese e i 38 indagati. Tra le oltre 300 parti offese, i parenti delle vittime, i sopravvissuti alla strage, i rappresentanti di Comune di Viareggio, Provincia di Lucca, Regione Toscana e Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tra gli indagati, l'ad di Fs Mauro Moretti, accusati di incendio e disastro ferroviario colposi, lesioni e omicidio colposi e mancata valutazione dei rischi. Gli indagati non sono presenti in aula.

Secondo quanto ricostruito dai tecnici della Procura, la responsabilità di quanto accadde quel 29 giugno sarebbe di Rfi, società controllata da Fs, che non avrebbe provveduto a rimuovere i picchetti che tracciano le curve, ritenuti pericolosi. Per i pm lucchesi sarebbe stato proprio un picchetto a squarciare la cisterna da cui fuoriuscì il gpl quella notte, trasformando la zona intorno alla stazione di Viareggio in un immenso forno che ha bruciato 32 persone, uccidendole.

L'ipotesi accusatoria muove dall'assunto che non sarebbe stato fatto tutto il necessario per rendere sicura la rete sulla quale circolano i treni. In particolare, viene ricordata una vecchia disposizione interna scritta e protocollata dalla direzione tecnica di Rfi nella quale si indicavano come pericolosi i picchetti che servono a tracciare le curve. Secondo Rfi lo squarcio sulla cisterna di gpl, invece, fu provocato dall'impatto con un componente 'indispensabile' dello scambio, la cosiddetta 'deviata a zampa di lepre'.

Lampedusa,sbarco dei mille

Sono sbarcati in mille nel giro di 12 ore, facendo ripiombare Lampedusa nell'emergenza dopo alcuni giorni di tregua. E' stato sufficiente un leggero miglioramento delle condizioni del mare per riaprire la rotta dei barconi carichi di migranti dalle coste tunisine verso l'Italia. Tra ieri sera e questa mattina sono approdati sull'isola 12 barconi con 1005 persone e altri ne stanno arrivando, come conferma la Capitaneria di Palermo che coordina le operazioni di soccorso con la Gdf.

Milano: maresciallo esercito arrestato per tentata violenza su ragazzina di 12 anni

E' agli arresti con l'accusa di tentata violenza sessuale un maresciallo dell'esercito, di 45 anni circa, che per mesi ha 'sedotto' sotto mentite spoglie la figlia di una conoscente, una ragazzina di appena 12 anni. Dopo averla lusingata e intrattenuta a lungo via Facebook l'uomo le ha dato un appuntamento. Ma al momento di farla salire sulla sua auto i carabinieri lo hanno fermato in flagranza.

LIBIA: AL-JAZIRA, BOMBARDAMENTO AEREO SU AGEDABIA

L'aviazione di Muammar Gheddafi ha bombardato Agedabia, una delle principali localita' della Cirenaica in mano ai ribelli: lo ha riferito l'emittente satellitare 'al-Jazira', citando fonti sul posto. Agedabia, situata piu' a est rispetto a Brega, ha tra l'altro la funzione di retrovia rispetto al fronte avanzato che i ribelli stanno cercando di spostare verso ovest, in direzione di Sirte: vi sono stati regolarmente trasferiti i feriti piu' gravi nei combattimenti a Ras Lanuf e bin Jawad .

Grecia: continua sciopero fame 300 immigrati, 100 in ospedale

Trecento immigrati provenienti soprattutto dal Nord Africa che ad Atene e Salonicco chiedono la propria legalizzazione sono entrati nel 42mo giorno di uno sciopero della fame. Questo ha costretto un terzo di loro in ospedale e si teme che la protesta possa trasformarsi in tragedia.

Il governo di Giorgio Papandreou ha proposto agli scioperanti un anno di "tolleranza" in attesa che il loro caso venga riesaminato ma esclude una legalizzazione pura e semplice per timore che l'esempio possa creare una valanga di richieste simili in un momento in cui il paese si trova in profonda recessione e in emergenza migratoria. "Siamo molto preoccupati per la loro salute, ma se se cediamo avremo immediatamente altre 150.000 richieste simili" ha detto il ministro della giustizia Haris Kastanidis. Si calcola vi siano circa 300-400.000 clandestini attualmente in Grecia.

Gli immigrati, provenienti dall'isola di Creta e che hanno trovato ricovero soprattutto in un edificio della capitale, hanno sinora respinto le proposte di compromesso del governo malgrado il peggioramento delle loro condizioni di salute e un abbassamento delle temperature che fa prevedere neve ad Atene per domani.

La protesta degli immigrati, appoggiata dalla sinistra dai movimenti extraparlamentari e dai sindacati, sta guadagnando sostegno anche in Europa e il 10 marzo è stata convocata una giornata internazionale di solidarietà.

Egitto, manifestanti pro-democrazia attaccati da squadre armate

Un corteo pro-democrazia è stato attaccato ieri al Cairo da squadre di uomini in abiti civili ma armati di coltelli e piccoli ordigni per disperedere la folla.

L'incidente arriva dopo due giorni ad alta tensione in cui i manifestanti hanno chiesto al nuovo Primo ministro, Essam Sharaf, una seria riforma degli apparati di sicurezza.

Ieri, dopo che un corteo di circa duemila persone era stato disperso dai reparti antisommossa, alcuni gruppi di manifestanti sono stati attaccati da uomini in abiti civili ma armati. In Egitto la situazione resta tesa.

Tra sabato e domenica, gruppi di attivisti hanno assaltato il ministero dell'Interno e gli uffici della polizia segreta, a Nasser City, per dimostrare i crimini commessi nel tentativo di reprimere le proteste; secondo quanto riportato dalla Bbc, alcuni di loro hanno riferito di aver trovato le prove dell'esistenza di "uno stato parallelo".

La polizia segreta è stata per anni la colonna portante del regime di Hosni Mubarak. Venerdì, il premier, durante un comizio a piazza Tahrir, aveva promesso una rapida riforma degli apparati di sicurezza, sostenendo che "in futuro questi saranno al servizio dei cittadini".

Sudan: scontri milizie-militari, decine di morti

Almeno 56 persone sono rimaste uccise in combattimenti tra milizie e soldati nello stato dell'Alto Nilo, nel Sud del Sudan ricco di risorse petrolifere. Lo hanno detto fonti dell'esercito, e lo ha confermato il portavoce dei guerriglieri dell'Spla.

Frattanto un'organizzazione americana di lotta al genocidio, Enough Project, ha stimato in almeno 300 le case del villaggio della regione di Abyei - contesa tra nord e Sud del Sudan - incendiate dalle milizie vicine al governo di Khartoum.

"Almeno 300 case di Tajalei conosciute come tukul sono state date alle fiamme intenzionalmente" afferma un rapporto dell'organizzazione umanitaria che si serve di foto satellitari e che ha tra i sui sponsor l'attore George Clooney.

Sabato Tajalei era stata attaccata da membri della tribù araba nordista dei Misseriya e dall'esercito regolare del Nord (Saf), mentre venerdì l'organizzazione Medecins sans Frontieres aveva lancioato l'allarme per la fuga di decine di migliaia di persone dalla città di Abyei, definita "ormai pressochè vuota".

DELTA DEL NIGER, IN FIAMME LE RAFFINERIE ILLEGALI

La più grande operazione militare nello Stato di Bayelsa: un portavoce dell’esercito ha definito in questi termini la distruzione di 500 raffinerie illegali nella regione meridionale del Delta del Niger, il cuore petrolifero del paese.

Secondo il responsabile, alcune raffinerie avevano una superficie di oltre 40 metri quadrati e in molti casi erano gestite da militanti anti-governativi. Gli impianti servivano a lavorare il greggio rubato dagli oleodotti attraverso il “bunkering”, un sistema ritenuto pericoloso da un punto di vista ambientale. Secondo il portavoce, tutte le raffineria sono state date alle fiamme.

L’operazione dell’esercito ha preceduto di un mese il voto nazionale in programma il 9 aprile. È possibile che alla presidenza sia eletto l’attuale capo di Stato Goodluck Jonathan, un politico originario del Delta che sta cercando di accreditarsi come fautore sia di giustizia sociale sia di maggiore “sicurezza”.