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ESTERI
GRECIA: 42 giorno di sciopero della fame, Migranti chiedono permesso di soggiorno
Trecento immigrati provenienti soprattutto dal Nord Africa sono entrati nel 42esimo giorno di uno sciopero della fame che ha costretto un terzo di loro in ospedale e fa temere che la protesta possa trasformarsi in tragedia. Il governo di Giorgio Papandreou ha proposto agli scioperanti un anno di «tolleranza» in attesa che il loro caso venga riesaminato ma esclude una legalizzazione pura e semplice per timore che l'esempio possa creare una valanga di richieste simili in un momento in cui il paese si trova in profonda recessione e in emergenza migratoria. «Siamo molto preoccupati per la loro salute, ma se se cediamo avremo immediatamente altre 150.000 richieste simili» ha detto il ministro della giustizia Haris Kastanidis. Si calcola vi siano circa 300-400.000 clandestini attualmente in Grecia. Gli immigrati, provenienti dall'isola di Creta e che hanno trovato ricovero soprattutto in un edificio della capitale, hanno sinora respinto le proposte di compromesso del governo malgrado il peggioramento delle loro condizioni di salute e un abbassamento delle temperature che fa prevedere neve ad Atene per domani. La protesta degli immigrati, appoggiata dalla sinistra dai movimenti extraparlamentari e dai sindacati, sta guadagnando sostegno anche in Europa e il 10 marzo è stata convocata una giornata internazionale di solidarietà.
LIBIA: ANCORA SCONTRI TRA GOVERNATIVI E RIBELLI
Gheddafi in un’intervista alla rivista francese “Journal du Dimanche”, ripresa dal Corriere della Sera, il colonnello ha lanciato un nuovo monito all’Europa: “senza di me sarà invasa” ha dichiarato, riferendosi più alla minaccia del fondamentalismo islamico che all’arrivo di migliaia di migranti. Nel frattempo la guerra continua. Almeno due raid aerei governativi sono stati effettuati oggi nei pressi del porto petrolifero di Ras Lanuf, nell’est della Libia, che sarebbe nelle mani degli insorti. Alcuni testimoni dichiarano inoltre di aver visto un contingente di truppe di terra pro-Gheddafi avanzare verso Ras Lanuf da Ben Jawad, una delle città riconquistate ieri dal regime. Proprio a Ben Jawad sarebbero almeno 7 le vittime dei combattimenti delle scorse ore. Molto più pesante il bilancio della giornata di guerra vissuta ieri a Misurata, dove i morti sarebbero 38. E’ salito intanto ad oltre 200mila, secondo l’Onu, il numero delle persone che hanno lasciato la Libia dopo l’inizio dell’insurrezione. E mentre prosegue il dibattito sul ruolo delle potenze internazionali nella crisi libica, il quotidiano britannico The Indipendent svela un retroscena in realtà ben poco sorprendente, ma capace di raccontare molto sul modo in cui le strategie geopolitiche e militari affrontano situazioni come quella attuale. Secondo l’Indipendent infatti, gli Stati Uniti hanno chiesto all’Arabia Saudita di armare il fronte anti-Gheddafi. Da Washington sarebbe arrivata all’alleato mediorientale la richiesta di fornire armi, di provenienza americana, all’insurrezione libica, nel tentativo di aiutare i ribelli a blindare la conquista della parte orientale del Paese, respingendo la controffensiva lanciata dal regime in questi giorni.
EGITTO: SQUADRE ARMATE ATTACCANO MANIFESTAZIONI DI PROTESTA (audio: ROd'U)
Proteste e scontri nell’Egitto avviato verso la cosiddetta “transizione democratica” dopo la caduta del regime di Hosni Mubarak. Un corteo pro-democrazia è stato attaccato ieri al Cairo da squadre di uomini in abiti civili, ma armati di coltelli e piccoli ordigni per disperdere la folla. L’incidente arriva dopo due giorni ad alta tensione in cui i manifestanti hanno chiesto al nuovo primo ministro, Essam Sharaf, una seria riforma degli apparati di sicurezza. Proprio le forze di sicurezza, in particolare dell’esercito, che governa il Paese ad interim, avevano disperso ieri un’altra manifestazione di protesta nella capitale, sparando anche diversi colpi d’arma da fuoco in aria, senza causare vittime o feriti. Tra sabato e domenica, gruppi di attivisti avevano assaltato il Ministero dell’Interno e gli uffici della polizia segreta, a Nasser City, per dimostrare i crimini commessi nel tentativo di reprimere le proteste
ITALIA
Muoiono operai a Milano e un ferito grave a Marghera
Andrea Banchellini, 28 anni, era un dipendente della ditta Ecoacciai. E' stato trasportato all'ospedale di Pisa con l'elicottero ma è deceduto poco dopo l'arrivo al pronto soccorso Incidente mortale sul lavoro stamani in una ditta a Pontedera (Pisa). Un operaio di 28 anni, Andrea Banchellini, è caduto da un'altezza di circa 5 metri. Il giovane è poi deceduto al suo arrivo all'ospedale Santa Chiara di Pisa, dove era stato trasportato con l'elisoccorso, in condizioni definite dai sanitari disperate. Banchellini si trovava all'interno della Ecoacciai di Pontedera di cui era dipendente da alcuni anni. Secondo quanto appreso dai carabinieri, il giovane stava manovrando un macchinario, un separatore di metalli, quando, per cause ancora in corso di accertamento da parte dei tecnici della medicina del lavoro dell'Asl 5 di Pisa, è caduto nel vuoto. Un operaio di 34 anni, e' rimasto gravemente ferito in un incidente di lavoro avvenuto nello stabilimento della Fincantieri di Marghera (Venezia). L'uomo, dipendente della Tf Impianti subappalto della Simic, e' stato investito da un camion nel piazzale antistante la mensa dello stabilimento. L'operaio e' stato trasportato all'ospedale di Mestre dove e' stato operato per gravi lesioni. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti lo Spisal e la polizia.
ROMA: stupro in caserma,la difesa dei carabinieri (audio: ROR)
Nessuna costrizione o minaccia dietro la presunta violenza sessuale nella caserma dei carabinieri del Quadraro denunciata a Roma da una ragazza madre di 32 anni. E' quanto SOSTENGONO gli inquirenti che indagano sull'episodio. Tutte le persone coinvolte nella vicenda saranno riascoltate dai pm. Testimoni riferiscono che la donna, al momento del rilascio, ha ringraziato i carabinieri per le gentilezze ricevute, in particolare per il cibo acquistato per lei dagli stessi militari.
LAMPEDUSA: NUOVI SBARCHI DI MIGRANTI
Sono sbarcati in mille (per l’esattezza 1005) nel giro di 12 ore. E’ stato sufficiente un leggero miglioramento delle condizioni del mare per riaprire la rotta dei barconi carichi di migranti dalle coste tunisine verso l’Italia. Tra ieri sera e questa mattina sono approdati sull’isola una quindicina di barconi. Nel Centro di accoglienza di Lampedusa, che ha una capienza di 850 posti letti ed è nuovamente al collasso, sono cominciate intanto le prime deportazioni nei Cie con un ponte aereo predisposto dal Viminale. Sarebbero centinaia infatti i migranti già pronti a partire dal porto tunisino di Zarzis. I viaggi della speranza, che costano in media 1.400 euro ciascuno, si svolgono soprattutto di notte.
LUCCA: INIZIA IL PROCESSO PER LA STRAGE FERROVIARIA DI VIAREGGIO
E’ iniziata stamani, nell’aula del tribunale di Lucca la prima udienza dell’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta sulla strage alla stazione di Viareggio che, il 29 giugno del 2009, provocò 32 morti a causa del deragliamento e del successivo scoppio di un carro ferroviario carico di gas. Gli indagati sono 38; 349 le parti civili, soprattutto familiari delle vittime. Tra gli indagati ci sono i vertici delle Ferrovie dello Stato, fra cui l’ad Mauro Moretti, assente oggi in aula. L’elenco degli indagati comprende anche i responsabili delle ditte proprietarie del convoglio o che eseguirono interventi sul carro che deragliò: la società austriaca Gatx, la Cima di Mantova e la Jugenthal di Hannover. Il dibattimento potrebbe invece iniziare nell’estate 2012, almeno stando a quanto ipotizzato dal presidente del Tribunale.
BRESCIA: RINVIATO IL PROCESSI AGLI ANTIRAZZISTI
Rinviato ad ottobre il processo contro i cinque antirazzisti, tra migranti e due italiani, arrestati a Brescia all’alba dello scorso 8 novembre, durante il blitz della polizia per sgomberare il presidio solidale allestito sotto la gru di piazzale Cesare Battisti, occupata in quei giorni dai migranti in lotta contro la sanatoria truffa del 2009 e per il permesso di soggiorno. I cinque sono accusati in primis di resistenza a pubblico ufficiale. Oggi il giudice ha sentito i testimoni dell’accusa e ha poi deciso per il rinvio del dibattimento.
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