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'''Libia, forze governative bombardano Misurata. Tripoli chiude lo spazio aereo nazionale'''

Le forze di Muammar Gheddafi hanno bombardato stamani la città di Misurata, una delle roccaforti ancora in mano ai rivoltosi, dopo una notte di pesanti scontro a fuoco. Lo ha detto un portavoce dei ribelli. "Il bombardamento è iniziato da due-tre ore e sta continuando", ha detto Saadoun al-Misrati, uno dei membri dell'opposizione, alla tv al-Arabiya. Secondo la fonte, per i bombardamenti sono stati utilizzati decine di blindati e mezzi di artiglieria. Al-Arabiya ha aggiunto che l'attacco ha causato un numero non precisato di morti e feriti. Misurata è l'ultima roccaforte, con Bengasi, rimasta in mano ai rivoluzionari in Libia occidentale; i ribelli avevano rifiutato le offerte del governo per negoziare una resa. Il regime libico avrebbe intanto disposto la chiusura totale dello spazio aereo nazionale "fino a nuovo ordine": una sortita che appare mirata a giocare d'anticipo rispetto alla concreta imposizione della 'no fly-zone' appena autorizzata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. A renderlo noto è stato EuroControl, l'organizzazione pan-europea che coordina i controlli del traffico aereo di 39 Paesi. Una portavoce ha precisato che il provvedimento di Tripoli riguarda qualsiasi tipo di traffico e di velivoli. L'informazione, trasmessa a EuroControl dalle autorità maltesi, secondo una portavoce dell'organismo di controllo è "l'unica al momento disponibile".

'''Giappone, corsa contro il tempo per raffreddare i reattori'''

Dopo essere stati costretti a rinunciare all'uso degli elicotteri, per l'alta radioattività che si sprigiona dai reattori di Fukushima danneggiati, le autorità giapponesi hanno schierato circa 20 camion dei pompieri. Con questi mezzi hanno ripreso a tentare di raffreddare i reattori con i cannoni ad acqua. In particolare i vigili del fuoco e i militari si stanno concentrando sul numero 3, considerato il più danneggiato. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che le radiazioni fuoriuscite dall'impianto nucleare di Fukushima siano limitate e non costituiscono un immediato rischio per la salute. Lo ha detto il rappresentante in Cina dell'Oms. "Allo stato attuale, ancora non c'e' alcuna prova che si sia stato una significativa diffusione delle radiazioni oltre la zona immediata dei reattori stessi", ha detto Michael O'Leary. Il capo dell'Agenzia internazionale per l'Energia atomica (Aiea), Yuhiya Amano, ha intanto chiesto al premier giapponese, Naoto Kan, di fornire maggiori informazioni su quello che sta succedendo ai reattori dell'impianto nucleare di Fukushima. "Stiamo ricevendo informazioni, ma abbiamo l'impressione che servano maggiori dettagli", ha detto Amano, che dopo esser arrivato in Giappone ha incontrato il premier nipponico nella sua residenza. Il capo dell'Aiea ha aggiunto che non si recherà personalmente a visitare l'impianto, dove da giorni i tecnici giapponesi lottano per evitare la fusione del nocciolo della centrale. A Fukushima andrà un gruppo ristretto di scienziati, ma non è chiaro quanto i tecnici possano avvicinarsi all'impianto. Il gestore della centrale, la Tokyo Electric Power Co ha riferito che, qualora tutti gli interventi dovessero fallire, non è esclusa la possibiltà di 'tombare' l'impianto in un sarcofago di cemento armato.


'''Bahrein, Yemen, Arabia Saudita: un altro venerdì della collera'''

Un nuovo venerdì di protesta in Bahrein, Arabia Saudita e Yemen. L'appuntamento è previsto al termine della preghiera del venerdì. In Bahrain, in particolare, i manifestanti hanno invitato la popolazione a scendere in strada oggi per chiedere la deposizione della dinastia Al Khalifa, minoranza sunnita che domina un Paese a maggioranza sciita da circa due secoli. Finora le proteste sono state represse duramente, con un bilancio delle vittime che parla di oltre 12 morti e mille feriti. In Arabia Saudita è prevista una marcia con decine di migliaia di persone che sfideranno il bando contro le contestazioni di piazza. Anche ieri oltre quattromila manifestanti di Qatif, nell'est del Paese, hanno chiesto al governo riforme e il rilascio dei prigionieri politici. Oggi, invece, chiederanno al proprio esecutivo di ritarare le truppe dal Bahrein. Anche in Yemen nuove manifestazioni per chiedere le dimissioni del presidente Ali Abdullah Saleh, sostenuto dagli Stati Uniti e al potere da trentadue anni. Sabato tredici manifestanti anti-governativi sono stati uccisi nel Paese nel corso di scontri con le forze del regime. È da febbraio che sono in corso manifestazioni anti-Saleh nello Yemen. Le concessioni del presidente, tra cui la promessa di non ricandidarsi nel 2013 e di riforma costituzionale, non sono riuscite a placare gli oppositori.

'''Euskal Herria: schiaffo europeo allo Stato spagnolo'''

Il terzo schiaffo da parte del tribunale europeo verso le istituzioni spagnole in meno di sei mesi, dopo la condanna per la mancata investigazione delle denunce di torture di due prigionieri politici, una sentenzia del Tribunale Europeo dei diritti umani con sede a Strasburgo, ha condannato lo Stato spagnolo per ledere il diritto alla libertà di espressione di Arnaldo Otegi, rappresentante politico della sinistra indipendentista basca, in carcere dal novembre del 2009.

Nel 2003, riferendosi alle torture inflitte ai detenuti del caso “Egunkaria” - un quotidiano dichiarato illegale dal tribunale spagnolo- infine assolti dopo svariati anni, Arnaldo Otegi afferma pubblicamente che il re spagnolo “è il capo supremo dell'esercito spagnolo e responsabile dei torturatori”. Per questa ragione nel 2005, il Tribunale Superiore spagnolo condanna il rappresentante abertzale ad un anno di prigione, ritenendo le sue dichiarazioni appropriate per imputargli un delitto di “ingiurie al re”.

In seguito al ricorso presentato da Otegi nel 2007 al Tribunale di Strasburgo, quest'ultimo ha condannato lo Stato spagnolo a indennizzare Arnaldo Otegi di 20.000 euro per danni morali e 3.000 euro per le spese del processo.

La sentenza tende a sottolineare l'importanza del diritto alla libertà di espressione per tutti e tutte, ancor di più per qualsiasi carica politica eletta dal popolo come era il caso di Arnaldo Otegi -in quanto parlamentario della comunità autonoma basca al momento della vicenda. I magistrati inoltre ritengono la pena inflitta a Otegi “particolarmente severa” e “sproporzionata”, precisando che le dichiarazioni del rappresentante politico hanno potuto contribuire a dipingere un quadro negativo del re.

Sicuramente tale condanna nei confronti dello Stato spagnolo fa tornare sul piano internazionale e all'attenzione dell'opinione pubblica la situazione del principale interlocutore della sinistra indipendentista che si trova incarcerato da circa un anno e mezzo per aver posto le basi, insieme ad altri rappresentanti indipendentisti, per un nuovo scenario politico, di cui si sente parlare in mezza Europa e il cui eco si sente da un punto all'altro del mondo.
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'''Lampedusa, 38 migranti raggiungono l'isola. Avvistati altri 13 barconi'''

Riprende l'ondata di sbarchi di immigrati sull'isola di Lampedusa. Dopo i 38 nordafricani arrivati poco dopo l'una direttamente sulla terra ferma, tra cui tre donne, questa mattina è sbarcata sull'isola di Lampedusa un'altra imbarcazione con a bordo 39 migranti, soccorsi da una motovedetta della Guardia di finanza. Tredici barconi di immigrati sarebbero salpati stamani dalla Tunisia diretti verso Lampedusa. Lo riferiscono fonti umanitarie sull'isola. Al momento la Guardia di Finanza è impegnata nel soccorso di un natante in difficoltà con una cinquantina di passeggeri a bordo, circa 40 miglia a Sud di Lampedusa. Si è così interrotta la breve tregua, durata poco meno di 48 ore, dovuta al maltempo.

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Libia, forze governative bombardano Misurata. Tripoli chiude lo spazio aereo nazionale

Le forze di Muammar Gheddafi hanno bombardato stamani la città di Misurata, una delle roccaforti ancora in mano ai rivoltosi, dopo una notte di pesanti scontro a fuoco. Lo ha detto un portavoce dei ribelli. "Il bombardamento è iniziato da due-tre ore e sta continuando", ha detto Saadoun al-Misrati, uno dei membri dell'opposizione, alla tv al-Arabiya. Secondo la fonte, per i bombardamenti sono stati utilizzati decine di blindati e mezzi di artiglieria. Al-Arabiya ha aggiunto che l'attacco ha causato un numero non precisato di morti e feriti. Misurata è l'ultima roccaforte, con Bengasi, rimasta in mano ai rivoluzionari in Libia occidentale; i ribelli avevano rifiutato le offerte del governo per negoziare una resa. Il regime libico avrebbe intanto disposto la chiusura totale dello spazio aereo nazionale "fino a nuovo ordine": una sortita che appare mirata a giocare d'anticipo rispetto alla concreta imposizione della 'no fly-zone' appena autorizzata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. A renderlo noto è stato EuroControl, l'organizzazione pan-europea che coordina i controlli del traffico aereo di 39 Paesi. Una portavoce ha precisato che il provvedimento di Tripoli riguarda qualsiasi tipo di traffico e di velivoli. L'informazione, trasmessa a EuroControl dalle autorità maltesi, secondo una portavoce dell'organismo di controllo è "l'unica al momento disponibile".

Giappone, corsa contro il tempo per raffreddare i reattori

Dopo essere stati costretti a rinunciare all'uso degli elicotteri, per l'alta radioattività che si sprigiona dai reattori di Fukushima danneggiati, le autorità giapponesi hanno schierato circa 20 camion dei pompieri. Con questi mezzi hanno ripreso a tentare di raffreddare i reattori con i cannoni ad acqua. In particolare i vigili del fuoco e i militari si stanno concentrando sul numero 3, considerato il più danneggiato. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che le radiazioni fuoriuscite dall'impianto nucleare di Fukushima siano limitate e non costituiscono un immediato rischio per la salute. Lo ha detto il rappresentante in Cina dell'Oms. "Allo stato attuale, ancora non c'e' alcuna prova che si sia stato una significativa diffusione delle radiazioni oltre la zona immediata dei reattori stessi", ha detto Michael O'Leary. Il capo dell'Agenzia internazionale per l'Energia atomica (Aiea), Yuhiya Amano, ha intanto chiesto al premier giapponese, Naoto Kan, di fornire maggiori informazioni su quello che sta succedendo ai reattori dell'impianto nucleare di Fukushima. "Stiamo ricevendo informazioni, ma abbiamo l'impressione che servano maggiori dettagli", ha detto Amano, che dopo esser arrivato in Giappone ha incontrato il premier nipponico nella sua residenza. Il capo dell'Aiea ha aggiunto che non si recherà personalmente a visitare l'impianto, dove da giorni i tecnici giapponesi lottano per evitare la fusione del nocciolo della centrale. A Fukushima andrà un gruppo ristretto di scienziati, ma non è chiaro quanto i tecnici possano avvicinarsi all'impianto. Il gestore della centrale, la Tokyo Electric Power Co ha riferito che, qualora tutti gli interventi dovessero fallire, non è esclusa la possibiltà di 'tombare' l'impianto in un sarcofago di cemento armato.

Bahrein, Yemen, Arabia Saudita: un altro venerdì della collera

Un nuovo venerdì di protesta in Bahrein, Arabia Saudita e Yemen. L'appuntamento è previsto al termine della preghiera del venerdì. In Bahrain, in particolare, i manifestanti hanno invitato la popolazione a scendere in strada oggi per chiedere la deposizione della dinastia Al Khalifa, minoranza sunnita che domina un Paese a maggioranza sciita da circa due secoli. Finora le proteste sono state represse duramente, con un bilancio delle vittime che parla di oltre 12 morti e mille feriti. In Arabia Saudita è prevista una marcia con decine di migliaia di persone che sfideranno il bando contro le contestazioni di piazza. Anche ieri oltre quattromila manifestanti di Qatif, nell'est del Paese, hanno chiesto al governo riforme e il rilascio dei prigionieri politici. Oggi, invece, chiederanno al proprio esecutivo di ritarare le truppe dal Bahrein. Anche in Yemen nuove manifestazioni per chiedere le dimissioni del presidente Ali Abdullah Saleh, sostenuto dagli Stati Uniti e al potere da trentadue anni. Sabato tredici manifestanti anti-governativi sono stati uccisi nel Paese nel corso di scontri con le forze del regime. È da febbraio che sono in corso manifestazioni anti-Saleh nello Yemen. Le concessioni del presidente, tra cui la promessa di non ricandidarsi nel 2013 e di riforma costituzionale, non sono riuscite a placare gli oppositori.

Euskal Herria: schiaffo europeo allo Stato spagnolo

Il terzo schiaffo da parte del tribunale europeo verso le istituzioni spagnole in meno di sei mesi, dopo la condanna per la mancata investigazione delle denunce di torture di due prigionieri politici, una sentenzia del Tribunale Europeo dei diritti umani con sede a Strasburgo, ha condannato lo Stato spagnolo per ledere il diritto alla libertà di espressione di Arnaldo Otegi, rappresentante politico della sinistra indipendentista basca, in carcere dal novembre del 2009.

Nel 2003, riferendosi alle torture inflitte ai detenuti del caso “Egunkaria” - un quotidiano dichiarato illegale dal tribunale spagnolo- infine assolti dopo svariati anni, Arnaldo Otegi afferma pubblicamente che il re spagnolo “è il capo supremo dell'esercito spagnolo e responsabile dei torturatori”. Per questa ragione nel 2005, il Tribunale Superiore spagnolo condanna il rappresentante abertzale ad un anno di prigione, ritenendo le sue dichiarazioni appropriate per imputargli un delitto di “ingiurie al re”.

In seguito al ricorso presentato da Otegi nel 2007 al Tribunale di Strasburgo, quest'ultimo ha condannato lo Stato spagnolo a indennizzare Arnaldo Otegi di 20.000 euro per danni morali e 3.000 euro per le spese del processo.

La sentenza tende a sottolineare l'importanza del diritto alla libertà di espressione per tutti e tutte, ancor di più per qualsiasi carica politica eletta dal popolo come era il caso di Arnaldo Otegi -in quanto parlamentario della comunità autonoma basca al momento della vicenda. I magistrati inoltre ritengono la pena inflitta a Otegi “particolarmente severa” e “sproporzionata”, precisando che le dichiarazioni del rappresentante politico hanno potuto contribuire a dipingere un quadro negativo del re.

Sicuramente tale condanna nei confronti dello Stato spagnolo fa tornare sul piano internazionale e all'attenzione dell'opinione pubblica la situazione del principale interlocutore della sinistra indipendentista che si trova incarcerato da circa un anno e mezzo per aver posto le basi, insieme ad altri rappresentanti indipendentisti, per un nuovo scenario politico, di cui si sente parlare in mezza Europa e il cui eco si sente da un punto all'altro del mondo.

ITALIA

Lampedusa, 38 migranti raggiungono l'isola. Avvistati altri 13 barconi

Riprende l'ondata di sbarchi di immigrati sull'isola di Lampedusa. Dopo i 38 nordafricani arrivati poco dopo l'una direttamente sulla terra ferma, tra cui tre donne, questa mattina è sbarcata sull'isola di Lampedusa un'altra imbarcazione con a bordo 39 migranti, soccorsi da una motovedetta della Guardia di finanza. Tredici barconi di immigrati sarebbero salpati stamani dalla Tunisia diretti verso Lampedusa. Lo riferiscono fonti umanitarie sull'isola. Al momento la Guardia di Finanza è impegnata nel soccorso di un natante in difficoltà con una cinquantina di passeggeri a bordo, circa 40 miglia a Sud di Lampedusa. Si è così interrotta la breve tregua, durata poco meno di 48 ore, dovuta al maltempo.


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