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Appunti e note redazionali

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Gr 19:30

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ESTERI

Giappone, corsa contro il tempo per raffreddare i reattori

Dopo essere stati costretti a rinunciare all'uso degli elicotteri, per l'alta radioattività che si sprigiona dai reattori di Fukushima danneggiati, le autorità giapponesi hanno schierato circa 20 camion dei pompieri. Con questi mezzi hanno ripreso a tentare di raffreddare i reattori con i cannoni ad acqua. In particolare i vigili del fuoco e i militari si stanno concentrando sul numero 3, considerato il più danneggiato. Intanto Nei reattori 1, 2 e 3 lo stato del nocciole è quello di una fusione parziale.Il gestore della centrale, la Tokyo Electric Power Co ha riferito che, qualora tutti gli interventi dovessero fallire, non è esclusa la possibiltà di 'tombare' l'impianto in un sarcofago di cemento armato.

Yemen, arabia saudita, sirya manifestazioni di protesta

Oltre 40 persone sono morte e più di cento sono rimaste ferite alla manifestazione di protesta contro il presidente yemenita Ali Abdallah Saleh a Sanaa. In Arabia Saudita, dove centinaia di persone sono scesi in strada in solidarieta' con il Bahrein, re Abdallah ha annunciato una serie di iniziative che riguardano l'aumento dei salari minimi per i dipendenti statali, sussidi ai disoccupati e borse di studio mensili per gli studenti. In syria il numero dei morti sale a tre , mentre i feriti sono decine di persone dopo gli scontri tra manifestanti anti-regime e forze di sicurezza governative. Testimoni locali citati dai social network affermano a Daraa, citta' al confine con la Giordania, un membro della tribu' dei Qutayfan e due della tribu' dei Jawabra sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco sparati da agenti antisommossa. Diverse migliaia di siriani si erano riuniti stamani nella piazza centrale di Daraa per manifestare contro il regime baathista e scandire slogan invocando Hurriya!, liberta'.

Libia, forze governative bombardano Misurata. Tripoli chiude lo spazio aereo nazionale

Le forze di Muammar Gheddafi hanno bombardato stamani la città di Misurata, una delle roccaforti ancora in mano ai rivoltosi, dopo una notte di pesanti scontro a fuoco. Lo ha detto un portavoce dei ribelli. "Il bombardamento è iniziato da due-tre ore e sta continuando", ha detto Saadoun al-Misrati, uno dei membri dell'opposizione, alla tv al-Arabiya. Secondo la fonte, per i bombardamenti sono stati utilizzati decine di blindati e mezzi di artiglieria. Al-Arabiya ha aggiunto che l'attacco ha causato un numero non precisato di morti e feriti. Misurata è l'ultima roccaforte, con Bengasi, rimasta in mano ai rivoluzionari in Libia occidentale; i ribelli avevano rifiutato le offerte del governo per negoziare una resa. Il regime libico avrebbe intanto disposto la chiusura totale dello spazio aereo nazionale "fino a nuovo ordine": una sortita che appare mirata a giocare d'anticipo rispetto alla concreta imposizione della 'no fly-zone' appena autorizzata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. A renderlo noto è stato EuroControl, l'organizzazione pan-europea che coordina i controlli del traffico aereo di 39 Paesi. Una portavoce ha precisato che il provvedimento di Tripoli riguarda qualsiasi tipo di traffico e di velivoli. L'informazione, trasmessa a EuroControl dalle autorità maltesi, secondo una portavoce dell'organismo di controllo è "l'unica al momento disponibile".

Euskal Herria: schiaffo europeo allo Stato spagnolo

Il terzo schiaffo da parte del tribunale europeo verso le istituzioni spagnole in meno di sei mesi, dopo la condanna per la mancata investigazione delle denunce di torture di due prigionieri politici, una sentenzia del Tribunale Europeo dei diritti umani con sede a Strasburgo, ha condannato lo Stato spagnolo per ledere il diritto alla libertà di espressione di Arnaldo Otegi, rappresentante politico della sinistra indipendentista basca, in carcere dal novembre del 2009.

Nel 2003, riferendosi alle torture inflitte ai detenuti del caso “Egunkaria” - un quotidiano dichiarato illegale dal tribunale spagnolo- infine assolti dopo svariati anni, Arnaldo Otegi afferma pubblicamente che il re spagnolo “è il capo supremo dell'esercito spagnolo e responsabile dei torturatori”. Per questa ragione nel 2005, il Tribunale Superiore spagnolo condanna il rappresentante abertzale ad un anno di prigione, ritenendo le sue dichiarazioni appropriate per imputargli un delitto di “ingiurie al re”.

ITALIA

Nucleare il governo ha paura per le elezioni

Il governo tira il freno a mano sul nucleare. Incalzato dal disastro giapponese e da un dibattito sempre piu' acceso, l'esecutivo affida al ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, cui fanno eco le prese di posizione di Berlusconi, Bossi e, ancora di piu', della Prestigiacomo che sentenzia:E' finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare, Adesso bisogna uscirne, ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare niente. Si decide tutto tra un mese.

Libertà religiosa l'UE difende la dittatura cristiana

la Grande Camera della Corte europea per i diritti dell'uomo ha assolto l'italia dall'accusa di violazione dei diritti umani per l'esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche confermando ancora una volta che non può esistere libertà di pensiero nelle scuole. La decisione della Corte è stata approvata con 15 voti favorevoli e due contrari. I giudici hanno accettato la tesi in base alla quale non sussistono elementi che provino l'eventuale influenza sugli alunni dell'esposizione del crocefisso nella aule scolastiche. SODDISFAZIONE della S.SEDE,che dichiara è una SENTENZA CHE FA STORIA esprimendo soddisfazione per la sentenza della Corte Europea sulla esposizione del crocifisso nelle scuole. Si tratta, afferma il direttore della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi in una dichiarazione scritta, di una sentenza assai impegnativa e che fa storia. Anche se agli occhi dei più sembra che in realtà si sia difeso il potere religioso a discapito della libertà delle persone.

Lampedusa, gli abitanti chiedono che l'Italia apra ai migranti

i cittadini di lampedusa hanno manifestato oggi minacciando di buttarsi in mare se la guardia costiera avesse fatto attraccare una barca con a bordo un centinaio di migranti.Le ragioni della protesta derivano dal fatto che l'isola è piena, i bagni non funzionano non c'è abbastanza cibo e l'allarmismo dei media main stream sta causando danni al turismo dell'isola.Ascoltiamo la corrispondenza

ennesimo operaio ucciso dal lavoro

Tragedia sul lavoro nel primo pomeriggio di oggi in piazza Borella dove tre muratori, mentre lavoravano in un caseggiato in fase di demolizione, sono precipitati per il cedimento della soletta di un balcone su cui stavano operando: un uomo, di 67 anni, è morto sul colpo mentre altri due suoi colleghi sono rimasti feriti e trasportati agli ospedali Sant'Anna e di Erba (uno è grave, l'altro non desta preoccupazione). Sul posto, per i soccorsi, sono intervenuti i vigili del fuoco di Como e il personale del 118 ma per uno dei tre muratori non c'è stato nulla da fare.


Gr 13:00

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ESTERI

Libia, forze governative bombardano Misurata. Tripoli chiude lo spazio aereo nazionale

Le forze di Muammar Gheddafi hanno bombardato stamani la città di Misurata, una delle roccaforti ancora in mano ai rivoltosi, dopo una notte di pesanti scontro a fuoco. Lo ha detto un portavoce dei ribelli. "Il bombardamento è iniziato da due-tre ore e sta continuando", ha detto Saadoun al-Misrati, uno dei membri dell'opposizione, alla tv al-Arabiya. Secondo la fonte, per i bombardamenti sono stati utilizzati decine di blindati e mezzi di artiglieria. Al-Arabiya ha aggiunto che l'attacco ha causato un numero non precisato di morti e feriti. Misurata è l'ultima roccaforte, con Bengasi, rimasta in mano ai rivoluzionari in Libia occidentale; i ribelli avevano rifiutato le offerte del governo per negoziare una resa. Il regime libico avrebbe intanto disposto la chiusura totale dello spazio aereo nazionale "fino a nuovo ordine": una sortita che appare mirata a giocare d'anticipo rispetto alla concreta imposizione della 'no fly-zone' appena autorizzata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. A renderlo noto è stato EuroControl, l'organizzazione pan-europea che coordina i controlli del traffico aereo di 39 Paesi. Una portavoce ha precisato che il provvedimento di Tripoli riguarda qualsiasi tipo di traffico e di velivoli. L'informazione, trasmessa a EuroControl dalle autorità maltesi, secondo una portavoce dell'organismo di controllo è "l'unica al momento disponibile".

Giappone, corsa contro il tempo per raffreddare i reattori

Dopo essere stati costretti a rinunciare all'uso degli elicotteri, per l'alta radioattività che si sprigiona dai reattori di Fukushima danneggiati, le autorità giapponesi hanno schierato circa 20 camion dei pompieri. Con questi mezzi hanno ripreso a tentare di raffreddare i reattori con i cannoni ad acqua. In particolare i vigili del fuoco e i militari si stanno concentrando sul numero 3, considerato il più danneggiato. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che le radiazioni fuoriuscite dall'impianto nucleare di Fukushima siano limitate e non costituiscono un immediato rischio per la salute. Lo ha detto il rappresentante in Cina dell'Oms. "Allo stato attuale, ancora non c'e' alcuna prova che si sia stato una significativa diffusione delle radiazioni oltre la zona immediata dei reattori stessi", ha detto Michael O'Leary. Il capo dell'Agenzia internazionale per l'Energia atomica (Aiea), Yuhiya Amano, ha intanto chiesto al premier giapponese, Naoto Kan, di fornire maggiori informazioni su quello che sta succedendo ai reattori dell'impianto nucleare di Fukushima. "Stiamo ricevendo informazioni, ma abbiamo l'impressione che servano maggiori dettagli", ha detto Amano, che dopo esser arrivato in Giappone ha incontrato il premier nipponico nella sua residenza. Il capo dell'Aiea ha aggiunto che non si recherà personalmente a visitare l'impianto, dove da giorni i tecnici giapponesi lottano per evitare la fusione del nocciolo della centrale. A Fukushima andrà un gruppo ristretto di scienziati, ma non è chiaro quanto i tecnici possano avvicinarsi all'impianto. Il gestore della centrale, la Tokyo Electric Power Co ha riferito che, qualora tutti gli interventi dovessero fallire, non è esclusa la possibiltà di 'tombare' l'impianto in un sarcofago di cemento armato.

Bahrein, Yemen, Arabia Saudita: un altro venerdì della collera

Un nuovo venerdì di protesta in Bahrein, Arabia Saudita e Yemen. L'appuntamento è previsto al termine della preghiera del venerdì. In Bahrain, in particolare, i manifestanti hanno invitato la popolazione a scendere in strada oggi per chiedere la deposizione della dinastia Al Khalifa, minoranza sunnita che domina un Paese a maggioranza sciita da circa due secoli. Finora le proteste sono state represse duramente, con un bilancio delle vittime che parla di oltre 12 morti e mille feriti. In Arabia Saudita è prevista una marcia con decine di migliaia di persone che sfideranno il bando contro le contestazioni di piazza. Anche ieri oltre quattromila manifestanti di Qatif, nell'est del Paese, hanno chiesto al governo riforme e il rilascio dei prigionieri politici. Oggi, invece, chiederanno al proprio esecutivo di ritarare le truppe dal Bahrein. Anche in Yemen nuove manifestazioni per chiedere le dimissioni del presidente Ali Abdullah Saleh, sostenuto dagli Stati Uniti e al potere da trentadue anni. Sabato tredici manifestanti anti-governativi sono stati uccisi nel Paese nel corso di scontri con le forze del regime. È da febbraio che sono in corso manifestazioni anti-Saleh nello Yemen. Le concessioni del presidente, tra cui la promessa di non ricandidarsi nel 2013 e di riforma costituzionale, non sono riuscite a placare gli oppositori.

Euskal Herria: schiaffo europeo allo Stato spagnolo

Il terzo schiaffo da parte del tribunale europeo verso le istituzioni spagnole in meno di sei mesi, dopo la condanna per la mancata investigazione delle denunce di torture di due prigionieri politici, una sentenzia del Tribunale Europeo dei diritti umani con sede a Strasburgo, ha condannato lo Stato spagnolo per ledere il diritto alla libertà di espressione di Arnaldo Otegi, rappresentante politico della sinistra indipendentista basca, in carcere dal novembre del 2009.

Nel 2003, riferendosi alle torture inflitte ai detenuti del caso “Egunkaria” - un quotidiano dichiarato illegale dal tribunale spagnolo- infine assolti dopo svariati anni, Arnaldo Otegi afferma pubblicamente che il re spagnolo “è il capo supremo dell'esercito spagnolo e responsabile dei torturatori”. Per questa ragione nel 2005, il Tribunale Superiore spagnolo condanna il rappresentante abertzale ad un anno di prigione, ritenendo le sue dichiarazioni appropriate per imputargli un delitto di “ingiurie al re”.

In seguito al ricorso presentato da Otegi nel 2007 al Tribunale di Strasburgo, quest'ultimo ha condannato lo Stato spagnolo a indennizzare Arnaldo Otegi di 20.000 euro per danni morali e 3.000 euro per le spese del processo.

La sentenza tende a sottolineare l'importanza del diritto alla libertà di espressione per tutti e tutte, ancor di più per qualsiasi carica politica eletta dal popolo come era il caso di Arnaldo Otegi -in quanto parlamentario della comunità autonoma basca al momento della vicenda. I magistrati inoltre ritengono la pena inflitta a Otegi “particolarmente severa” e “sproporzionata”, precisando che le dichiarazioni del rappresentante politico hanno potuto contribuire a dipingere un quadro negativo del re.

Sicuramente tale condanna nei confronti dello Stato spagnolo fa tornare sul piano internazionale e all'attenzione dell'opinione pubblica la situazione del principale interlocutore della sinistra indipendentista che si trova incarcerato da circa un anno e mezzo per aver posto le basi, insieme ad altri rappresentanti indipendentisti, per un nuovo scenario politico, di cui si sente parlare in mezza Europa e il cui eco si sente da un punto all'altro del mondo.

ITALIA

Lampedusa, 38 migranti raggiungono l'isola. Avvistati altri 13 barconi

Riprende l'ondata di sbarchi di immigrati sull'isola di Lampedusa. Dopo i 38 nordafricani arrivati poco dopo l'una direttamente sulla terra ferma, tra cui tre donne, questa mattina è sbarcata sull'isola di Lampedusa un'altra imbarcazione con a bordo 39 migranti, soccorsi da una motovedetta della Guardia di finanza. Tredici barconi di immigrati sarebbero salpati stamani dalla Tunisia diretti verso Lampedusa. Lo riferiscono fonti umanitarie sull'isola. Al momento la Guardia di Finanza è impegnata nel soccorso di un natante in difficoltà con una cinquantina di passeggeri a bordo, circa 40 miglia a Sud di Lampedusa. Si è così interrotta la breve tregua, durata poco meno di 48 ore, dovuta al maltempo.


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gror110318 (last edited 2011-03-18 18:12:59 by anonymous)