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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

In primo Piano

LAMPEDUSA: continuano gli sbarchi e scoppia la ribellione dei migranti (audio: ROR)

Altri due barconi carichi di migranti sono approdati la scorsa notte a Lampedusa, a bordo 180 persone, in maggioranza eritrei e somali in fuga dalla Libia. In serata erano giunti altri due natanti, uno con 320 e l'altro con 170 persone. E' dunque di 680 il totale degli stranieri arrivati nelle ultime ore sull'isola, dove il centro di accoglienza è nuovamente saturo con oltre mille presenti su una capienza di 800 posti circa. Da oggi dovrebbero cominciare i voli per il rimpatrio dei tunisini direttamente da Lampedusa. Ne sono previsti due al giorno e su ciascuno viaggeranno trenta persone.

ESTERI

LIBIA: I RIBELLI RESPINGONO LE CONDIZIONI DI CESSATE IL FUOCO PROPOSTE DA U.A.

La proposta di mediazione avanzata dall’Unione Africana non verrà accettata poiché “non include l’uscita di scena di Muammar Gheddafi e dei suoi figli, non tiene conto della risoluzione Onu e non rispetta i voleri del popolo libico”: sono le parole di Mustafa Jalil, capo del Consiglio nazionale transitorio (Cnt) libico pronunciate dopo l’incontro con i rappresentanti dell’Unione Africana a Bengasi. Intanto, sul terreno, proseguono gli scontri con i ribelli che avanzano da Ajdabiya verso Brega. Inoltre diversi siti internet vicini all’opposizione libica sostengono che in un raid della Nato eseguito questa mattina avrebbe provocato la distruzione di circa 40 veicoli militari delle brigate di Gheddafi nella zona di Murad, a sud di Ajdabiya. Ieri, la delegazione di Gheddafi aveva accettato la proposta di ‘roadmap’ dell’organismo continentale incentrato su un cessate il fuoco immediato, il via libera agli aiuti umanitari e l’apertura di un dialogo tra Tripoli e Bengasi.

IRAQ: GRAVE ATTENTATO A BAGHDAD

Almeno sei persone sono morte e altre dieci sono rimaste ferite questa mattina nella città irachena di Falluja, a circa 50 km ad est di Baghdad, in seguito all'esplosione di due ordigni, nello stesso luogo, nei pressi di un mercato popolare. La prima esplosione, apparentemente di un ordigno artigianale, ha causato la morte di due agenti di polizia. Successivamente, quando sul posto sono arrivati i soccorritori, è esplosa un'autobomba, probabilmente innescata con un telecomando, secondo quanto hanno riferito fonti giornalistiche, che hanno fornito un bilancio totale di sei morti e dieci feriti.

COSTA D'AVORIO: ARRESTATO L'EX PRESIDENTE GBAGBO

La tv francese ‘Itele’ ha mostrato Gbagbo insieme al figlio, Michel, agli arresti in una camera dell’albergo; con loro un ministro del governo del presidente eletto Alassane Ouattara Secondo la versione in circolazione ad Abidjan, sarebbero state le Forze repubblicane di Costa d’Avorio (Frci), fedeli al presidente eletto Alassane Dramane Ouattara, a procedere all’arresto nella residenza di Gbagbo a Cocody, intervenuto dopo giorni di braccio di ferro politico e di confronto armato tra fazioni opposte. Gli interventi della forza della missione Onu, l’Onuci, e del contingente francese ‘Licorne’, nelle ultime ore, erano stati determinanti nell’appoggio alle forze di Ouattara. Gbagbo, la moglie Simone e il figlio Michel sono stati trasferiti all’ ‘Hotel du Golf’, sede provvisoria del governo di Ouattara dallo scorso dicembre, quando è iniziato il contenzioso elettorale tra i due dirigenti politici. Intense sparatorie ieri sera e questa mattina, attorno alla residenza del capo di stato uscente, da giorni accerchiato dalle forze pro-Ouattara. L’arresto di Gbagbo potrebbe segnare l’epilogo della lunga crisi post elettorale che da quattro mesi aveva fatto ripiombare il paese in un acceso conflitto e in una crisi umanitaria che ha costretto decine di migliaia di civili a lasciare il paese e centinaia di migliaia ad abbandonare le loro abitazioni. Le violenze contro i civili sono attribuite sia agli uomini di Gbagbo che a quelli di Ouattara.

ITALIA

ROMA: Domani udienza processo dei fermati della manifestazione del 14 dicembre (audio: ROR)

Napoli violenza poliziesca nella tendopoli che ospita i migranti (audio: ROR)

Questa notte in risposta a un presunto tentativo di fuga di 4 persone dalla tendopoli per migranti a napoli, la polizia ha reagito caricando e pistando tutt*.

TORINO: SCIOPERO DELLA FAME DEI MIGRANTI NEL CIE

Oggi la quasi totalità dei reclusi del CIE di Torino ha saltato il pranzo per protestare contro la propria reclusione, e intende proseguire con lo sciopero della fame collettivo per chi è rinchiuso da mesi dentro le gabbie la rabbia è tanta, soprattutto dopo aver assistito alla carcerazione degli 80 tunisini l'altro ieri. Si susseguono i gesti di autolesione in diverse aree: un recluso dell'area blu, in sciopero della fame da quattro giorni, ieri sera ha ingoiato diversi oggetti (pile, lamette, detersivo); condotto in ospedale, è stato riportato al centro e ora attende un nuovo ricovero ma la croce rossa non lo ascolta, gli dicono veniamo veniamo ma da due ore resta abbandonato e senza cure sulla sua branda.

FIAT: MARCHIONNE DA' L'ULTIMATUM AI LAVORATORI BERTONE

L’acquisto di un’ulteriore quota del 5% di Chrysler, che porterà Fiat al 30%, avverrà nei “prossimi giorni”: lo ha detto oggi a Balocco (Vercelli) l’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, a margine della presentazione della gamma Jeep. “Potremo chiudere anche domani. Mancano solo alcuni dettagli, non dipende da noi” ha spiegato Marchionne, che poi, rispondendo ad una domanda sull’investimento nell’ex carrozzeria Bertone, ha dichiarato: “accordo in pochi giorni” o salterà tutto. “I piani alternativi, se non riusciremo a fare l’investimento alla Bertone, ci sono - ha precisato Marchionne - Li abbiamo sia in Italia, sia altrove. Preferirei fare la Maserati in Italia, sono ottimista sul fatto che la vettura si possa fare nel nostro Paese”. Sul futuro della ex carrozzeria, che la Fiat ha acquisito dall’amministrazione straordinaria, l’ad del Lingotto ha detto: “non ho altre idee per il momento”.


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gror110411 (last edited 2011-04-11 18:01:36 by anonymous)