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Appunti e note redazionali

Fonti


Gr 13:00

In primo Piano

ESTERI

Paesi Baschi.Dopo il Sortu escluso anche il partito Bidu.Il via alle mobilitazioni delle forze sociali basche

Dopo 12 ore di discussione, la Corte Suprema spagnola ha reso pubblica la sua decisione in merito al futuro del Partito Bildu e alla sua partecipazione alle prossime elezioni amministrative che si terranno nella comunità autonoma basca il 22 maggio. 9 voti favorevoli al divieto di presentarsi alle elezioni tramite le liste e 6 contro.Bildu non potrà quindi presentarsi alle prossime elezioni amministrative e questa decisione si porta dietro di sé un carattere più politico che giuridico soprattutto se si guarda su quali termini è basata l'ordinanza: Bildu è infatti considerato, come per moltissimi altri partiti baschi illegalizzati,l'ennesimo braccio politico dell'ETA.Il problema si pone nel momento in cui vi è una palese inconsistenza di prove,ma poco importa quando l'affanno è nel costruirle per eliminare, a scopo preventivo, un'opzione elettorale pericolosa. Il carattere politico della decisione si evidenzia anche nella scelta di illegalizzare una coalizione formata da due Partiti considerati legali dallo Stato spagnolo.D'altronde negli ultimi giorni il Ministro degli Interni spagnolo Alfredo Perez Rubalcaba lo aveva annunciato mentre Trillo, un esponente del Partito popolare, aveva pubblicamente rivelato degli accordi con il Governo per impugnare tutte le liste di Bildu, ed era solo una questione di tempo. Una delle peculiarità dello Stato spagnolo forse risiede nell'impegno con cui i tribunali lavorano per le istanze dello Stato, spogliandosi così di ogni caratteristica giuridica per diventare prettamente dei Tribunali politici. Dopo le prime dichiarazioni dell'esecutivo spagnolo che altro non poteva se non dimostrarsi soddisfatto per la decisione dei 9 magistrati che hanno votato a favore, le reazioni si sono susseguite durante tutta la giornata di ieri.Quello che rimane chiaro è che l'ennesimo tentativo dello Stato spagnolo non fermerà il percorso intrapreso verso un cambiamento sociale e politico reale nei Paesi Baschi. Questo è quello che si è potuto percepire nella conferenza stampa tenuta dalla formazione Bildu all'indomani della decisione della Corte Suprema: denunciando la “frode elettorale” messa in campo dal Partito Socialista spagnolo e dal Partito Popolare, hanno qualificato la decisione “giuridicamente impresentabile”. Durante la conferenza stampa i rappresentanti di Bildu hanno inoltre ribadito la loro volontà e fermezza nel continuare a sommare le forze sociali e politiche basche, raddoppiando gli sforzi e proseguendo nel percorso intrapreso. E le prime risposte non tardano a farsi sentire neanche da tutti quei collettivi, partiti e sindacati che hanno visto nella decisione della Corte Suprema una vera e propria violazione dei diritti basilari così come la volontà di contrastare fino al limite della decenza politica (se mai ci fosse un limite) un percorso che mira ad un reale cambiamento politico e sociale. La prima mobilitazione contro l'imbroglio politico si realizzerà proprio oggi a Bilbao, un'iniziativa indetta da una ventina tra collettivi, partiti e sindacati baschi, mentre altre si svolgeranno a livello locale nelle varie città dei Paesi Baschi.Lo Stato spagnolo dimostra quindi ancora una volta come non voglia dare nessuna offerta politica alla sinistra indipendentista, ancor meno in un momento politico in cui la sinistra indipendentista sta attraversando un processo politico profondo all'interno del quale sembra dimostrare una volontà di cambiamento.Dal canto suo, l'atteggiamento dello Stato spagnolo mostra una grande paura verso tale trasformazione ostacolando così in tutti i modi l'unione delle forze sociali e politiche che si stanno realizzando nei Paesi Baschi, quell'unione di forze che rappresenta all'interno di questo processo il primo passo verso il suddetto cambiamento.Bildu ha già annunciato nel frattempo la volontà di ricorrere al Tribunale Costituzionale per potersi presentare alle elezioni di questo mese, e se non fosse sufficiente annuncia la possibilità di presentare ricorso alla Corte europea. La partita sembra quindi ancora aperta.

ROMANIA;ACCORDO CON USA SU INSTALLAZIONE SCUDO ANTIMISSILE

ITALIA

ROMA.AUTOSTRAPORTO: TIR LUMACÀ

Tutti gli autotrasportatori che hanno partecipato alla manifestazione sono stati identificati dalla polizia e saranno denunciati per manifestazione non preavvisata. Lo comunica, in una nota, la Questura di Roma ricordando che «dalle prime ore di questa mattina circa 40 veicoli pesanti hanno raggiunto senza preavviso il Ministero dei Trasporti per protestare contro il caro prezzi del gasolio e le mancate tutele delle Istituzioni per la categoria». Sul posto - prosegue la nota - «è stato inviato immediatamente personale delle Forze dell'ordine, coordinato da Funzionari della Questura, che hanno intimato agli autotrasportatori di non creare intralcio alla circolazione, con l'avviso che in caso di violazione dell'intimazione sarebbe scattata la denuncia». Poco dopo i promotori dell'iniziativa sono stati accompagnati in Questura, dove è stata avviata una mediazione durata circa due ore a conclusione della quale è stato autorizzato un sit in a Saxa Rubra.

MILANO.Prosegue la lotta dei migranti

Prosegue la lotta dei migranti che ieri hanno occupato il duomo di Massa per protestare contro le mancate regolarizzazioni. Una decina al momento gli occupanti mentre fuori dalla struttura si è formato un presidio solidale. Dopo le lotte e le azioni messe in campo nei mesi scorsi a Brescia e a Milano contro la sanatoria truffa del 2009, dal primo maggio anche a Massa i migranti e gli antirazzisti si sono mobilitati per rivendicare giustizia e diritti per tutti. Dalla cattedrale occupata Lamine, rappresentante del coordinamento migranti della Toscana Nord.

Per l'audio vai qui http://www.radiondadurto.org/2011/05/02/massa-dentro-la-cattedrale-per-rivendicare-diritti/

Maroni: “Subito ripristinata l’espulsione diretta dei clandestini” L’annuncio del ministro dell’Interno dopo la sentenza della Corte europea: "Presenteremo un provvedimento al prossimo consiglio dei ministri. E'l'unico modo per contrastare in modo efficace l'immigrazione irregolare" "Al prossimo Consiglio dei Ministri presenteremo un provvedimento urgente sul tema dell'immigrazione per ripristinare la possibilità di espulsione diretta dei clandestini, dopo la sentenza dalla Corte di Giustizia europea", lo ha annunciato questa mattina il Ministro in conferenza stampa"La sentenza della Corte europea ha reso di fatto impossibile l'espulsione diretta dei clandestini un provvedimento che voglio assolutamente introdurre perché è l'unico modo per contrastare in modo efficace l'immigrazione irregolare". Maroni ha poi annunciato che prossimamente porterà in Consiglio dei Ministri un altro decreto urgente sulla sicurezza urbana per ovviare alla sentenza della Corte costituzionale che il 7 aprile scorso ha bocciato i maggiori poteri di ordinanza affidati dal Governo ai sindaci. "La sentenza della Corte Costituzionale è più di metodo che di sostanza - ha commentato Maroni -. Le ordinanze sono state uno strumento molto utilizzato dai sindaci".

'Rosarno, oltre mille euro per un casolare affittato in nero agli africani Dopo gli scontri e la chiusura delle baraccopoli lager, nelle campagne degli invisibili è fiorito il business degli alloggi. Senza acqua né luce e sovraffollati costano quanto un appartamento a Roma.Cinquecento euro d’affitto per un casolare senza acqua né luce, in cui ammassare 25 africani che pagano 25 euro a testa al mese. Ma si arriva anche a 1300 euro per un'altra masseria in campagna in cui alloggiano in 26: costa quanto un appartamento nella capitale. E’ il business degli affitti la novità della stagione delle arance che si è conclusa nella Piana di Gioia Tauro secondo quanto denunciato dal rapporto della Rete Radici Rosarno con un monitoraggio dal titolo: “Nelle campagne degli invisibili”. Dopo gli scontri del gennaio 2010, lo scorso autunno la tolleranza zero delle autorità nei confronti degli assembramenti di migranti per il timore di nuove rivolte, ha portato a un peggioramento delle condizioni di vita dei circa 1000 africani arrivati a Rosarno per l’ultima stagione delle arance.Casolari abbandonati, ruderi tra gli aranceti, case dell’estrema periferia che nessuno abita più e fruttano affitti astronomici ai proprietari. Gli africani hanno vissuto in 5 – 10 in una casa, in 15- 20 nei ruderi. Con i tetti scoperchiati, alla luce delle candele o di vecchi generatori, l’acqua riscaldata sul fuoco. “Gli scatti sono uguali a quelli precedenti la rivolta” denunciano gli attivisti della Rete che il 4 maggio presenteranno una mostra a Roma, con fotografie realizzate da Daouda, uno dei migranti di Rosarno che è ritornato sui luoghi della rivolta in veste di attivista. Mini ghetti a poche centinaia di metri dal centro abitato di Rosarno. Questa è la realtà abitativa per i braccianti africani. Taranto: parte ad agosto il controllo continuativo della diossina dell'Ilva La legge regionale prevedeva il campionamento continuo ma non era mai stato applicato per una opposizione “tecnica” dell'Ilva che sosteneva l'impossibilità di attuare un simile controllo. PeaceLink: “Un importante obiettivo da noi richiesto”

TARANTO - A Taranto sarà avviato il controllo 24 ore su 24 della diossina Ilva.

Il "campionamento continuo", così come viene chiamato in gergo tecnico, dovrebbe avere inizio ad agosto, secondo quanto ha comunicato il Ministero dell'Ambiente all'Arpa Puglia.La legge regionale lo prevedeva ma non era mai stato applicato per una opposizione “tecnica” dell'Ilva che sosteneva l'impossibilità di attuare un simile controllo continuativo. In questi mesi l'associazione PeaceLink aveva invece sostenuto il contrario segnalando l'esistenza di tre metodi e tecnologie per realizzare il campionamento continuo. “Il primo metodo – riferisce PeaceLink – è quello del filtro-condensatore e la tecnologia è prodotta dalla azienda italiana Tecora. Il secondo è il metodo della sonda raffreddata, la cui tecnologia è prodotta da un'azienda franco-tedesca, la Amesa. Il terzo è il metodo della diluizione, con tecnologia prodotta dall'austriaca DMS”. L'esigenza da parte dell'azienda di ottenere l'Autorizzazione integrata ambientale a breve sembra aver convinto il management dell'Ilva a cedere su questo punto sul quale da tempo una parte del movimento ambientalista insisteva con intransigenza. Attualmente L'Ilva dovrà individuare la tecnologia più idonea per sé fra quelle previste. Secondo PeaceLink, “in questa vicenda è importante che l'opinione pubblica continui a tenere alta l'attenzione in modo che questo importante obiettivo del controllo dei veleni sia continuativo e venga realizzato concretamente senza ulteriori ritardi. Infatti la legge regionale antidiossina prevedeva che si procedesse già dal 2009.

Gr 19:30

FEMMINICIDI

Campania, consigliere Pd condannato per molestie alle figlie dell'ex moglie Lecce, Uomo tenta un omicidio-suicidio gettandosi, obbligando la moglie a farlo con lui, da una scogliera. Lei si è salvata. Canosa di Puglia – Italiano, già condannato per l’omicidio della moglie, accusato di aver ucciso la compagna straniera Teramo: sospettati per la morte di una donna il marito e il cognato della vittima! Salerno: un uomo tenta di uccidere moglie, adducendo la motivazione della gelosia Dramma tra Modena e Crevalcore: uccide la compagna e poi si spara REGGIO CALABRIA Tredicenne esce dal coma dopo le sassate del fidanzato. Gravi traumi al cranio, orbite sfondate, padiglioni auricolari mutilati! Gavirate - Uomo, accusato di aver ucciso la figlia e di aver ferito il figlio Nantes, Uomo, accusato di aver ucciso moglie e i quattro figli e di averli seppelliti in giardino

ITALIA

TARANTO - A Taranto sarà avviato il controllo 24 ore su 24 della diossina Ilva. Il "campionamento continuo", così come viene chiamato in gergo tecnico, della diossina prodotta dall'Ilva di Taranto doveva cominciare nel 2009, stando alla legge regionale antidiossina. Questo campionamento continuo non è mai stato effettuato, invece, per via di una una opposizione “tecnica” dell'Ilva che sosteneva l'impossibilità di attuare un simile controllo continuativo. Le associazioni ambientaliste hanno condotto una battaglia perchè il controllo veleni venga effettuato e oggi il Ministero dell'Ambiente ha comunicato all'Arpa di Puglia che questo controllo partirà ad agosto. Staremo a vedere...

'Rosarno, oltre mille euro per un casolare affittato in nero agli africani

E' uscito un rapporto della Rete Radici Rosarno con un monitoraggio dal titolo: “Nelle campagne degli invisibili” che denuncia il business degli affitti nella Piana di Gioia Tauro. Dopo gli scontri e la chiusura delle baraccopoli lager, nelle campagne degli invisibili gli alloggi costano quanto a Roma. Cinquecento euro d’affitto per un casolare senza acqua né luce, in cui ammassare 25 africani che pagano 25 euro a testa al mese. Ma si arriva anche a 1300 euro per un'altra masseria in campagna in cui alloggiano in 26: costa quanto un appartamento nella capitale. Dopo gli scontri del gennaio 2010, lo scorso autunno la tolleranza zero delle autorità nei confronti degli assembramenti di migranti, ha portato a un peggioramento delle condizioni di vita dei circa 1000 africani arrivati a Rosarno per l’ultima stagione delle arance. Casolari abbandonati, ruderi tra gli aranceti, case dell’estrema periferia che nessuno abita più e fruttano affitti astronomici ai proprietari. La realtà abitativa dei braccianti di Rosarno, i mini ghetti a poche centinaia di metri dal centro abitato, sono stati fotografati da uno dei migranti di Rosarno che è ritornato sui luoghi della rivolta in veste di attivista e sono in mostra a Roma in questi giorni.

Monza Si tiene stasera una manifestazione contro lo sgombero della FOA Boccaccio, spazio occupato

Stamattina un ingente dispiegamento di forze dell'ordine ha sgomberato la F.O.A. Boccaccio 003 di via Aspromonte 12. Siamo al settimo sgombero in quasi dieci anni di lotta sul territorio monzese per uno spazio sociale. Sei compagni occupanti sono stati identificati e in seguito rilasciati. In queste prime quattro settimane di riapertura la F.O.A. Boccaccio è riuscita a divenire un laboratorio per le tante lotte territoriali,da quelle studentesche a quelle contro la privatizzazione della Villa Reale, passando dalla istanze dei precari e delle precarie. Stasera alle 21 si terrà una manifestazione contro lo sgombero e per l'autogestione degli spazi.

Brescia: manifestazione contro il gassificatore

Almeno duecento persone hanno protestato stamattina davanti alla sede della Provincia di Brescia di via Milano contro il progetto di costruire un gassificatore di pollina a Bedizzole, nella parte orientale della provincia bresciana, a cavallo fra hinterland e zona gardesana. La protesta è arrivata nel giorno in cui era prevista la prima riunione della Conferenza dei servizi per esaminare il progetto, che si scrive gassificatore, ma si legge inceneritore. I manifestanti, chiamati a raccolta dal Comitato civico salute e ambiente di Bedizzole, hanno contestato l’ipotesi di installare un impianto sperimentale ed altamente pericoloso in un’area di pregio naturalistico e agricolo. Inquinamento e rischi per salute i problemi principali legati all’incenerimento della pollina, materiale costituito da tutti i residui dell’allevamento industriale di pollame, prodotti chimici compresi. Una sostanza, la pollina, che possiede oltretutto uno scarso potere calorico e che quindi sarebbe in grado di generare ben poca energia durante la combustione, a fronte di un degrado ambientale molto elevato. Insomma, l’ennesimo business sulla pelle dei cittadini. Da sottolineare che, al termine della riunione di stamattina, la Conferenza dei servizi ha deciso di rinviare di 30 giorni il proprio parere.

ROMA.AUTOSTRAPORTO: TIR LUMACÀ Tutti gli autotrasportatori che hanno partecipato alla manifestazione sono stati identificati dalla polizia e saranno denunciati per manifestazione non preavvisata. Lo comunica, in una nota, la Questura di Roma ricordando che «dalle prime ore di questa mattina circa 40 veicoli pesanti hanno raggiunto senza preavviso il Ministero dei Trasporti per protestare contro il caro prezzi del gasolio e le mancate tutele delle Istituzioni per la categoria». I promotori dell'iniziativa sono stati accompagnati in Questura, dove è stata avviata una mediazione durata circa due ore a conclusione della quale è stato autorizzato un sit in a Saxa Rubra.

MILANO. Prosegue la lotta dei migranti Prosegue la lotta dei migranti che ieri hanno occupato il duomo di Massa per protestare contro le mancate regolarizzazioni. Una decina al momento gli occupanti mentre fuori dalla struttura si è formato un presidio solidale. Dopo le lotte e le azioni messe in campo nei mesi scorsi a Brescia e a Milano contro la sanatoria truffa del 2009, dal primo maggio anche a Massa i migranti e gli antirazzisti si sono mobilitati per rivendicare giustizia e diritti per tutti.

FRONTIERE Da alcune settimane, la situazione dei migranti tunisini, bloccati al confine tra Francia e Italia dalle politiche razziste della "Fortezza Europa", non è cambiata. Per questo, da lunedì 2 maggio, i migranti hanno deciso di fare un passo avanti iniziando uno sciopero della fame ad oltranza, con l'obiettivo di squarciare il velo dell'indifferenza e ottenere le carte valide per muoversi legalmente. «Sciopero della fame»: è la scritta che campeggia all' ingresso dell'ex sala delle dogane francesi, e altri cartelli con scritto: “Permesso umanitario per fare cosa?” Denunciano una 'strumentalizzazione', anche visto che molti di loro sono stati respinti alla frontiera poichè sprovvisti dei 62 euro richiesti dalle autorià francesi per varcare il confine.

Nel gioco dell’oca a cui sono costretti gli immigrati tunisini, la frontiera francese non è certo l’arrivo. Dopo essere sopravvissuti alla traversata in mare, essere passati fra la rete poliziesca italiana od essere riusciti ad evadere da CIE e campi vari, aver passato la frontiera eludendo i blocchi della polizia francese… si ricomincia!

Nelle ultime due settimane ci sono state imponenti e continue retate in cui vengono presi di mira solo quelli che hanno la “faccia da arabo” nelle principali città francesi, in particolare a Parigi. Ovviamente non ci sono cifre esatte, ma c’è chi parla di un migliaio sulla sola Parigi. Sembrerebbe, ma anche questa non è cosa sicura, che gli arrestati vengano trattenuti qualche giorno (altre fonti dicono due settimane), schedati (dati, foto, impronte digitali) e rilasciati con un foglio di via dal territorio francese. Testimoni hanno visto i poliziotti strappare davanti ai tunisini i pezzi di carta dati loro dalle autorità italiane (i cosiddetti permessi di soggiorno temporanei) … Non sapendo dove andare, i tunisini vivevano, più o meno dall’ultima settimana di aprile, in un parco nel nord della capitale. Dopo molte settimane passate a dormire nel parco della Porte della Villette, circondati dagli sbirri, e sotto la pressione delle retate e, dopo aver partecipato alla manifestazione del 1 maggio, circa 300 tunisini senza permesso di soggiorno hanno deciso di farla finita con le promesse del comune e il mercato del bestiame delle associazioni caritative e autonomamente occupato una palazzina del comune. “Né polizia, né carità. Un luogo per organizzarsi” (striscione appeso all’edificio occupato) L’occupazione è aperta a tutti i sans papiers e viene tenuta in collaborazione con alcuni compagni.

Intanto Maroni oggi afferma di voler subito ripristinare l'espulsione diretta dei migranti dopo la sentenza della Corte Europea presentando un provvedimento al prossimo consiglio dei ministri.

ESTERI

Europa: le case farmaceutiche contro le piante medicinali Dal 1 maggio l'UE ha messo al bando diverse erbe medicinali, costringendo molti di noi a sostituirle con farmaci che incrementano i profitti delle grandi aziende farmaceutiche. La direttiva europea impone barriere altissime a qualunque rimedio a base di erbe che non sia presente sul mercato da almeno 30 anni, incluse in teoria tutte le medicine tradizionali cinesi, ayurvediche e africane. E' una misura che asseconda le aziende farmaceutiche e ignora migliaia di anni di conoscenza medica. La direttiva crea di fatto barriere enormi per i rimedi a base di erbe, a causa di costi esorbitanti e processi infiniti con esperti perché ogni singolo prodotto sia approvato. Le aziende farmaceutiche hanno le risorse necessarie per superare tutti i passaggi, ma le centinaia di piccole e medie ditte di erbe medicinali, in Europa e nel mondo, saranno in seria difficoltà. La direttiva è passata all'ombra della burocrazia, ma già da mesi ci sono mobilitazioni in vari paesi che vi si oppongono, nonché azioni legali e appelli (uno tra tutti sul sito www.avaaz.org/it/)

Cecenia: codice di abbigliamento per le donne Le autorità cecene vogliono imporre un codice di abbigliamento islamico obbligatorio per le donne e non condannano gli attacchi violenti contro le cecene considerate a vestire immodesto: lo denuncia un rapporto di Human Rights Watch che condanna anche il silenzio della Russia. La relazione di 40 pagine, documenta atti di violenza, molestie e minacce contro le donne accusate di non vestire abbastanza "modestamente". Gli attacchi denunciati e l’introduzione di una sorta di codice di abbigliamento sono parti di una quasi-ufficiale "campagna virtù", che i funzionari ceceni hanno iniziato alcuni anni fa nella Repubblica. A poco a poco, per tutto il 2009 e il 2010, le autorità hanno ampliato di fatto l’obbligo di osservanza della "regola del velo" estendendola anche ad altri luoghi pubblici, compresi i luoghi di intrattenimento come i cinema, e gli spazi esterni. Tali misure sono applicate rigorosamente e pubblicamente sostenute dal leader ceceno, Ramzan Kadyrov, che è stato nominato direttamente dal Cremlino.

In una intervista televisiva, nel luglio 2010, Kadyrov ha espresso approvazione inequivocabile per questi attacchi, professando la sua disponibilità a "dare un premio" agli uomini che le avevano attuate sostenendo che le donne se lo erano meritate.

gror110503 (last edited 2011-05-03 17:44:52 by anonymous)