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STRISCIA DI GAZA
Il ministero degli interni di Hamas ha annunciato di aver "passato per le armi" un collaborazionista palestinese con lo stato israeliano che per tre volte s'è appellato contro la sua condanna a morte, avvenuta il 19 aprile, è stato fucilato a poche ore dalla firma dell'accordo di riconciliazione tra Hamas e Fatah avvenuta al Cairo.
All'alba di questa mattina è iniziata un'incursione militare dell'esercito israeliano ad Al-Fakhari, ad est della città di Khan Younis , nel sud della Striscia di Gaza. Alcuni veicoli militari sono penetrati per diversi km, ma ancora non si hanno notizie degli obiettivi.
Ha un impatto “sproporzionato” sui bambini l’occupazione israeliana dei territori palestinesi: lo denuncia Richard Falk, relatore speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. Secondo Falk, dal 2000, 1335 bambini palestinesi sono stati uccisi a causa della presenza militare e dell’occupazione. “L’uso indiscriminato delle armi israeliani contro i bambini palestinesi è raccapricciante” ha detto l’esperto dell’Onu, denunciando che “bambini continuano a essere arrestati di notte, ai checkpoint o per la strada. L’arresto di minori che lanciano pietre, in particolare a Gerusalemme Est, è in crescita. Alcuni bambini raccontano di essere stati picchiati al momento dell’arresto (…) e di essere stati sottoposti a violenze fisiche e morali nei veicoli militari che li portavano nei centri di detenzione”.
Le politiche di confisca delle terre, di espansione delle colonie, di demolizioni di case, lo sfollamento forzato dei civili palestinesi e le varie restrizioni hanno un forte impatto sulla vita dei bambini, denuncia ancora l’esperto statunitense, emerito docente di diritto internazionale. “Viene meno il diritto all’istruzione – aggiunge – le scuole esistenti sono inadeguate per i bisogni degli alunni. Le restrizioni in atto nella Cisgiordania, ad esempio, ostacolano la costruzione di nuove scuole, costringendo le comunità a edificare aule illegali, con il rischio di vederle poi demolite”.
Il relatore speciale dell’Onu chiede alla comunità internazionale di far pressione su Tel Aviv affinché rispetti gli obblighi sanciti dal diritto internazionale, ponga fine alle occupazioni illegali dei territori e rispetta il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese. Dal maggio 2008, le autorità di Israele impediscono a Richard Falk di entrare nei territori palestinesi. Il suo ultimo rapporto è stato redatto in seguito a indagini condotte attraverso l’Egitto e la Giordania.
PAKISTAN - BIN LADEN Il governo pakistano ha ribadito che gli Usa «già nel 2009» erano stati informati dell'esistenza del compound dove domenica notte è avvenuto il blitz che ha portato all'uccisione di Osama Bin Laden. Lo ha sottolineato il sottosegretario agli Esteri di Islamabad, Salman Bashir, in un'intervista all'emittente 'Bbc'. «Questo luogo specifico era stato indicato (come possibile covo di Bin Laden, ndr) dalla nostra intelligence ai servizi segreti americani molto tempo fa», ha affermato Bashir, aggiungendo tuttavia che il compound era tra «milioni» di altri luoghi sospetti. «Certamente - ha sottolineato il rappresentante pakistano - gli Usa hanno un equipaggiamento più sofisticato per fare valutazioni e giudicare». Bashir ha quindi definito «inquietanti» le dichiarazioni del direttore della Cia, Leon Panetta, secondo cui gli Usa non avevano informato le autorità pakistane prima dell'operazione per il timore che il blitz fallisse. Il sottosegretario ha concluso sostenendo che il Pakistan ha avuto «un ruolo fondamentale nella lotta al terrorismo». Ieri una nota diffusa dal ministero degli Esteri pakistano ha precisato che Islamabad non era stata informata preventivamente dagli Stati Uniti del blitz, ma ha ammesso che la sua intelligence ha condiviso dal 2009 e fino alla metà dello scorso aprile informazioni con la Cia e altre agenzie alleate sul compound in cui è stato ucciso lo sceicco del terrore.
AFGHANISTAN- FRANCIA Il ministro degli Esteri francese, Alain Juppè, non ha escluso oggi un ritiro delle truppe del proprio paese dall'Afghanistan entro il 2014 ed ha insistito sulla necessaria cooperazione con il Pakistan, all'indomani di un incontro con il primo ministro Yusuf Raza Gilani a Parigi. In un'intervista all'emittente France 24, il capo della diplomazia francese ha ribadito che la Francia «rifletterà sulle conseguenze da trarre nei prossimi mesi di quello che succede» dopo la morte di Osama bin Laden. A proposito di un ritiro prima del 2014, Juppè ha detto che «è una delle opzioni sulle quali stiamo riflettendo. D'altra parte ci pensano pure gli americani». Lo scopo «della nostra presenza in Afghanistan - ha aggiunto Juppè - non era quello di eliminare bin Laden, era ed è sempre quello di aiutare il governo afghano a ristabilire la sua autorità su tutto il territorio del paese e ad assicurare la pace e la democrazia alla sua popolazione».
SPAGNA - PIRATERIA Sono stati condannati a 439 anni di carcere ciascuno i due pirati somali accusati di aver sequestrato, nell'ottobre 2009, il peschereccio basco "Alakranà". L'ha decretato oggi l'Audiencia Nacional di Madrid. Il sequestro avvenne nelle acque dell'Oceano indiano, di fronte alla Somalia, e durò quarantasette giorni. La pubblica accusa ha chiesto inizialmente una condanna di 220 anni per Cabdullahi Cabduwily (alias Abdu Willy) e Raageggesey Hassan Aji, ma in seguito ha deciso di raddoppiare la pena, a causa delle testimonianze rilasciate dai pescatori dell'Alakranà. Questi ultimi hanno raccontato i giorni del sequestro, durante i quali i pirati hanno ripetutamente minacciato di uccidere gli ostaggi con raffiche di mitra e lanciagranate. I due somali sono stati dichiarati colpevoli dei reati di associazione per delinquere, sequestro, furto con violenza e reati contro l'integrità morale.
MESSICO Sono finora cinque i corpi senza vita recuperati da una miniera di carbone a Sabinas, nello Stato settentrionale di Coahuila, dove ieri a causa di un’esplosione 14 minatori sono rimasti intrappolati a 60 metri di profondità. Secondo fonti di stampa messicane, i nove uomini presumibilmente rimasti in vita non sarebbero stati ancora localizzati. Il segretario per il lavoro e la previdenza sociale Javier Lozano ha ammesso che non sono molte le speranze di trovare superstiti, aggiungendo che le operazioni di ricerca sono particolarmente difficili a causa dell’instabilità del terreno: si attende per questa mattina l’arrivo di una squadra di soccorritori cileni che parteciparono al salvataggio dei 33 minatori di Atacama.
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