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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

In primo Piano

ESTERI

EMIRATI

Secondo documenti resi pubblici dal New York Times, Erick Prince, un ex commando che dal 1997 ha creato una tra le maggiori compagnie militari private usate dal Pentagono in Iraq, Afghanistan e in altre guerr,ha stipulato un contratto da 529 milioni di dollari al fine di condurre missioni speciali negli Emirati volte a reprimere rivolte interne, tipo quelle che stanno scuotendo il mondo arabo. Su questa base è iniziato in diversi paesi (Sudafrica, Colombia e altri) il reclutamento di mercenari per costituire un primo battaglione di 800 uomini. Vengono addestrati negli Emirati da specialisti statunitensi, britannici, francesi e tedeschi, provenienti da forze speciali e servizi segreti. Una volta provata l’efficienza del battaglione in una «azione reale», Abu Dhabi finanzierà con miliardi di dollari la costituzione di una intera brigata di diverse migliaia di mercenari. Se l'esecutore materiale sembra essere il principe ereditario di Abu Dhabi, Sheik Mohamed bin Zayed al-Nahyan, il New York Times afferma che il piano è stato sicuramente deciso nelle alte sfere di Washington. Quale sia il suo reale scopo lo rivelano i documenti citati dallo stesso quotidiano: l’esercito che nasce negli Emirati condurrà «speciali missioni operative per reprimere rivolte interne, tipo quelle che stanno scuotendo il mondo arabo quest’anno».

EGITTO

Continua oramai da 11 giorni il sit-in di fronte al palazzo della tv di Stato promosso da esponenti della minoranza copta al Cairo. L'azione era nata a seguito degli scontri interconfessionali che il 7 maggio scorso al Cairo provocarono la morte di 15 persone ed il ferimento di circa 200 civili. Le forze armate affermano di non avere alcuna intenzione di fermare con la forza il sit-in.

POLEMICA ISRAELE-ONU SU RESPONSABILITÀ INCIDENTI EMISSARIO,'USO SPROPORZIONATO FORZÀ;RISPOSTA,'FUOCO DETERRENZÀ (ANSA)

Afghanistan, repressa nel sangue rivolta anti-Nato'

L'ennesima uccisione di civili - quattro, di cui due donne - in un raid notturno delle forze speciali americane, ha scatenato una violenta rivolta popolare a Taloqan, nella provincia afgana settentrionale di Takhar, sotto comando tedesco.Questa mattina, tremila persone hanno marciato sulla città portandosi dietro i quattro cadaveri. Al grido di Morte all'America e Morte a Karzai hanno assaltato la locale base Isaf, lanciando pietre e bottiglie incendiarie oltre le mura della caserma. La polizia afgana, e poi anche i soldati tedeschi, hanno aperto il fuoco sui dimostranti causando un'altra strage: almeno dodici morti e ottantacinque feriti. Shah Jahan Noori, ha riferito che la rivolta è cessata, ma che la situazione in città rimane molto tesa, dicendosi egli stesso indignato per le continue vittime civili delle forze Nato:Condanno fermamente queste operazioni brutali che uccidono solo civili, creando una distanza sempre maggiore tra la popolazione da una parte e il governo e i suoi partner internazionali dall'altra. Il comandante Noori ha smentito la versione ufficiale data dalla Nato sulle vittime del raid di martedì notte, avvenuto nel villaggio di Gawmal, secondo cui le quattro vittime non erano civili afgani ma guerriglieri del Movimento Islamico dell'Uzbekistan (Imu).-Le vittime erano civili, tutti afgani-, ha detto il capo della polizia, spiegando che nell'area non ci sono insorti, né talebani né gruppi stranieri a essi legati. Le guerrigliere uccise in Afghanistan negli ultimi anni si contano sulle dita di una mano, perché talebani e altri gruppi della resistenza pashtun non arruolano donne. Infatti le vittime erano tutte straniere (centrasiatiche ecaucasiche, ecc). Ma l'Imu, composto da uzbechi, tagichi, kirghisi, afgani, pachistani, ceceni, uiguri, ha tra le sue fila sia mujahedin che 'mujahidat', combattenti donne solitamente impiegate negli attacchi suicidi. Se le vittime del raid americano di Taloqan risultassero essere realmente civili, si tratterebbe del quarto incidente del genere nel giro di una settimana. Lunedì le forze Nato hanno ucciso una bambina di dieci anni e ferito altri quattro bambini nella provincia orientale di Kunar. Sabato hanno ammazzato un ragazzino di quindici anni durante un raid notturno nella provincia di Nangarhar, scatenando una protesta durante la quale la polizia ha sparato sulla folla uccidendo un quattordicenne. Giovedì scorso, nella stessa zona, un altro raid notturno aveva causato la morte di una bambina di 12 anni e di suo zio, poliziotto.

ISRAELE: KATZAV; CONDANNA STUPRO, MA NIENTE CARCERE PER ORA RINVIO SINE DIE FINO AD APPELLO, PROCURA GRIDA AL PRIVILEGIO

Niente carcere, almeno per ora, per l'ex presidente israeliano Moshe Katzav, condannato nelle scorse settimane a sette anni di reclusione per violenza carnale e altri reati, al culmine del più clamoroso scandalo sessuale della storia politica di Israele. Lo ha deciso la Corte suprema, accogliendo l'istanza della difesa di rinvio sine die dell'esecuzione della pena sino alla fine del processo d'appello. Sulla base di quanto previsto dalla sentenza di primo grado, Katzav avrebbe dovuto essere in cella già da una decina di giorni. Ma, dopo un primo rinvio tecnico, la Corte suprema ha accettato di 'congelarè l'incarcerazione con la singolare motivazione che «le prospettive dell'appello (presentato dagli avvocati di Katzav) non sono prive di speranza». Il collegio difensivo si è detto soddisfatto, assicurando che l'ex capo di Stato non intende sottrarsi alla giustizia Dura, invece, la reazione della procura di Stato, secondo la quale il beneficio concesso a Katsav - insolito per la procedura israeliana - rischia di «minare la pubblica fiducia nel sistema giudiziario». Stando al diritto in vigore in Israele, e alla consuetudine adottata per la generalità degli imputati di reati analoghi, «Katzav dovrebbe iniziare a scontare in carcere la condanna a sette anni prima del processo d'appello», si osserva in una dichiarazione della Procura. Tanto più che «legalmente - si sostiene - questo è un caso ordinario». E che «l'imputato è stato riconosciuto colpevole di gravi crimini».

GB: MINISTRO, QUANDO CI SI CONOSCE NON È VERO STUPRO EST S0B QBXB GB: MINISTRO, QUANDO CI SI CONOSCE NON È VERO STUPRO POLEMICHE E RICHIESTE DIMISSIONI DOPO PROPOSTE CLARKE (ANSA) - LONDRA, 18 MAG - Il ministro della giustizia britannico Kenneth Clarke ha messo in dubbio che il date rape (quello che può avvenire quando le due persone si conoscono) sia vero stupro: immediatamente alla Camera dei Comuni si sono levate voci per le sue dimissioni. Clarke aveva parlato alla Bbc per calmare le acque dopo che era stata annunciata una proposta del governo per dimezzare le pene agli stupratori che accettino di dichiararsi colpevoli.il segretario laburista Ed Miliband ha chiesto al primo ministro David Cameron di licenziare il ministro

Africa, Olio di Palma: produzione distrugge ecosistema

L’elevata produzione industriale di olio di palma nei paesi dell’Africa sub-sahariana (fra questi Nigeria, la Repubblica Democratica del Congo e il Ghana), realizzata da grandi imprese straniere, sta distruggendo la biodiversità degli ecosistemi e di conseguenza i mezzi di sussistenza di migliaia di africani. Il sistema industriale di produzione dell’olio di palma in Africa “si basa su monocolture. Le istituzioni finanziarie internazionali e multilaterali presumibilmente partecipanti alla promozione dell’industrializzazione di olio di palma in Africa, sono diverse; fra queste ci sono la Banca di sviluppo africana, la Banca africana di investimento, l’Unione Europea attraverso il Fondo europeo di sviluppo, ecc. Fra le agenzie di stato straniere troviamo l’Agenzia americana per lo Sviluppo (Usaid) e il ministero dell’agricoltura degli Stati Uniti, il Dipartimento per lo sviluppo internazionale britannico (Dfid), la FinnFund finlandese e l’Agenzia tedesca per la cooperazione tecnica, la Food and Agricultural Organisation (Fao) e l’International Fund for Agricultural Development (Ifad).

ITALIA

Roma.LINEA C, PROTESTA OPERAI DAVANTI CANTIERE E REGIONE (ANSA)

Dalle prime ore di questa mattina è in corso a Piazza San Felice da Cantalice a Centocelle, davanti al cantiere dei lavori per la Metro C, un presidio degli operai del Consorzio Stabile 2000. Inoltre, una folta delegazione si trova ora nelle sale della Regione Lazio. Gli operai protestano contro la cessione del contratto di lavoro. Lo comunica in una nota il presidente del municipio Roma VII, Roberto Mastrantonio. «Il consorzio - precisa Mastrantonio - è stato fino a oggi in carica per l'appalto dei lavori di realizzazione della Metro C, che di punto in bianco si è vista stracciare l'appalto di lavoro in favore di un'altra società. Gli operai, una cinquantina, hanno abbandonato ogni forma di attività e chiedono il rispetto dei propri diritti di lavoratori, minacciando di occupare la zona dei lavori». corrispondenza

La Sardegna contro i radar. Occupati tutti i terreni per impedire i cantieri!

Diciotto Radar dislocati in diverse parti dell'Italia faranno dell'Europa sempre più una fortezza. Radar israeliani anti-immigrati che avranno un raggio di 50 chilometri e che potranno intercettare barche di piccole dimensioni e ad alta velocità. L'Europa si “protegge” e lo fa appaltando i lavori ad “Almaviva spa” del gruppo Finmeccanica sotto la direzione e la gestione della Guardia di Finanza. Lavori per milioni di euro che andranno ad aumentare la fetta di servitù militari in Italia. Quattro di questi Radar anti-immigrati sono in procinto di essere costruiti in una terra dove sono concentrate 66 basi su 100 dell'intera Italia. Una terra dove le contaminazioni da uranio impoverito e di altri metalli pesanti ha obbligato a porre i sigilli ad ampie zone di terra dove pastori o contadini non possono più transitare per il lavoro di tutti i giorni.La terra di cui stiamo parlando e di cui da tempo si sente parlare sempre di più per le continue scosse tellurico-sociali e' la Sardegna.Probabilmente per questa continua usurpazione del territorio da parte di aziende straniere e Ministero della Difesa(ma anche da parte di NATO e USA), la storia di questi Radar sta prendendo una piega diversa rispetto al resto dell'Italia. Da più di una settimana i terreni dove era imminente la costruzione dei quattro radar sono stati occupati 24 ore su 24 dalla popolazione locale (sindaci compresi) impedendo l'accesso a ruspe, operai e forze dell'ordine. Siti internet e gruppi su facebook stanno nascendo per informare e organizzare la protesta. Basta cercarli digitanto i nomi delle zone interessate dai lavori:

ASTI.Sgomberata palazzina occupata da 8 famiglie

Nel pomeriggio di ieri una quarantina di forze dell’ordine ha sgomberato un’0ccupazione spontanea di 8 famiglie che resisteva da domenica mattina in uno stabile privato nella città di Asti. Di certo ha fatto da spinta alla scelta autonoma di queste familgie la riuscita delle due precedenti occupazioni che ci sono in città. Si tratta di famiglie che già avevano contattato la locale associazione per il diritto alla casaattrverso il loro sportello ma che poi hanno agito spontaneamente spinte naturalmente dall’incalzare della crisi. Non è bastato il fatto che lo stabile fosse abbandonato da sei anni a far desistere il proprietario che ha incalzato la procura che prontamente ( quando si tratta di reprimere) ha agito attraverso lo sgombero. Ieri sera l’intenzione delle persone che si sono raccolte intorno a queste famiglie è quello di replicare quanto avvenuto un mese fa interrompendo il consiglio comunale. Intanto le amministrazioni nascondono le loro nefandezze con la scusa della pericolosità dello stabile.

Ascolta l’intervista con Samuele realizzata da radio blackout:

SCUOLA: GIUDICE LAVORO LIVORNO, IN RUOLO 13 DOCENTI PRECARI

Tredici insegnanti precari di Livorno e Pisa dovranno essere inseriti in ruolo e ricevere gli arretrati del nuovo contratto. Lo ha deciso il giudice del lavoro di Livorno Jacqueline Monica Magi e ne ha dato notizia oggi l'edizione locale del 'Tirrenò. Ai 13 insegnanti è stato riconosciuto anche il diritto della relativa anzianità lavorativa. L'avvocatura del ministero dell'istruzione ha annunciato appello, anche se ora si preparano altre cause analoghe. I docenti, rappresentati dall'avvocato Marco Guercio, insegnano in scuole elementari, medie e superiori di Livorno e Pisa. Il ricorso seguiva i dettami della normativa europea secondo la quale i contratti a tempo determinato reiterati devono essere trasformati in un contratto a tempo indeterminato. Il giudice Magi ha accolto integralmente le richieste dei lavoratori.

LAVORO: MANIFESTAZIONE EX LSU SCUOLE DAVANTI DUOMO NAPOLI CHIESTO INCONTRO CON CARDINALE CRESCENZIO SEPE NAPOLI

Circa 150 lavoratori ex lsu (lavoratori socialmente utili), impiegati nel servizio pulizie delle scuole elementari e superiori della Campania e di altre regioni, stanno manifestando pacificamente davanti al Duomo di Napoli contro l'eventualità di un loro licenziamento che, sostengono, «potrebbe avvenire entro il prossimo 30 giugno». Scesi in piazza per rappresentare le istanze di tutti i colleghi della regione e d'Italia, hanno chiesto un incontro con cardinale della città, Crescenzio Sepe.

BOLOGNA. OPERAIO CADE DA TETTO NEL BOLOGNESE,FERITO È L'ENNESIMO INFORTUNIO AVVENUTO NELLA PROVINCIA EMILIANA

Ancora un infortunio sul lavoro nel Bolognese. È accaduto questa mattina in un cantiere edile a Granarolo Emilia, dove un operaio di origine turca è caduto da un tetto sul quale stava lavorando. Soccorso , è stato trasportato all'ospedale Maggiore in condizioni di media gravità.Venerdì scorso, un geometra di 41 anni era morto cadendo dal tetto di un capannone alla periferia di Bologna. ultima agenzia INCIDENTI LAVORO: OPERAIO CADE DA TETTO NEL BOLOGNESE,FERITO (2) (ANSA) - BOLOGNA, 18 MAG - Gli accertamenti hanno rivelato che l'operaio turco rimasto ferito, A.Y., di 38 anni, aveva il permesso di soggiorno scaduto. L'uomo è stato così denunciato dai carabinieri per violazione delle norme sull'immigrazione, e una denuncia è scattata anche per chi gli aveva commissionato i lavori, P.L., artigiano bolognese di 55 anni, accusato di impiego di manodopera clandestina. L'infortunio è avvenuto nel corso di alcuni lavori di ristrutturazione della tettoia di un'abitazione in via Roma, che la proprietaria, una pensionata bolognese di 70 anni, aveva commissionato all'artigiano. Quest'ultimo aveva poi affidato alcune opere all'operaio turco. L'uomo è caduto da un'altezza di circa due metri, riportando lesioni alle gambe e restando colpito anche da alcune tegole che si sono staccate dalla copertura. Ricoverato all'ospedale Maggiore, è stato dichiarato fuori pericolo. (ANSA)

Noi, Comunità Kurda di Roma,

in solidarietà con la mobilitazione di massa del popolo kurdo in Turchia,

organizziamo un presidio in Piazza Montecitorio, Giovedì 19 maggio 2011, dalle ore 9.30 alle 12,

per protestare contro i fermi arbitrari di civili kurdi (solo negli ultimi 50 giorni sono stati sottoposti a custodia cautelare 2800 persone),

contro la violenta repressione delle azioni pacifiche di disobbedienza civile che ha causato da marzo ad oggi 40 morti e diversi feriti

e contro le continue operazioni militari.

Lo Stato Turco non vuole fermare la sua macchina da guerra nonostante i concreti sforzi messi in atto dai rappresentanti politici kurdi,

chiediamo dunque a tutti voi di partecipare,

per sostenerci nella nostra azione di pressione affinché la Turchia apra finalmente un tavolo di dialogo con i nostri rappresentanti politici liberamente eletti e accolga le nostre richieste per la fine della repressione e delle operazioni militari, per il riconoscimento del diritto all’esistenza e alla madre lingua.

UIKI Onlus

(Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia)

Tel. +39 0697845557 Fax. +39 0697845547

Cell. +39 328 7785099 info.uiki@gmail.com


Gr 13:00

In primo Piano

ESTERI

TUNISIA: SCONTRO A FUOCO TRA ESERCITO E MILIZIANI ARMATI A SILIANA, FERITI

Tunisi, 18 mag. - (Adnkronos/Aki) - Un violento scontro a fuoco è avvenuto oggi nella provincia tunisina di Siliana, nel centro del paese Nordafricano. È quanto riferisce la tv araba 'al-Jazeerà. L'esercito, sostenuto dalla polizia locale, è stato impegnato in un vioSecondo l'ìnviato della tv qatariota, i miliziani armati si trovavano a bordo di un'auto quando hanno attaccato un posto di blocco della polizia. Alcuni testimoni sostengono che i miliziani siano libici, mentre altri parlino della possibilità che ci siano degli algerini tra loro anche se queste notizie non trovano conferme ufficiali. In questi minuti gli elicotteri dell'esercito stanno perlustrando la zona alla ricerca del commando armatolento conflitto a fuoco con un gruppo di miliziani armati. Al momento si hanno notizie di diversi feriti.

IMPORTANTE SIRIA LIBANO

Il capo della polizia politica della città siriana di Homs, la terza del paese a nord di Damasco, è stato ucciso in un agguato da parte di alcuni miliziani armati. Lo riferisce una fonte militare siriana citata dalla tv satellitare 'al-Arabiyà. Secondo la fonte, gli aggressori sarebbero poi riusciti a fuggire nel vicino Libano. La notizia è stata anche riportata dal sito informativo 'Syria News', secondo il quale a essere stato ucciso è stato l'ufficiale della sicurezza Muhammad al-Abdallah. Gli aggressori si sono poi diretti nella zona frontaliera di Tall Kalakh, teatro nei giorni scorsi di scontri tra polizia e popolazione locale che hanno provocato la morte di otto persone e la fuga in Libano di numerose famiglie. Secondo il regime le otto persone uccise erano «terroristi e contrabbandieri»

Le autorità libanesi hanno fermato oggi sei cittadini siriani entrati illegalmente nel Paese dei Cedri attraverso il confine di terra con la Siria. Lo ha annunciato l'inviato della tv satellitare 'al-Arabiyà. Al momento non è chiaro se si tratti o meno dei miliziani armati considerati responsabili dell'agguato che ha provocato la morte del capo della polizia politica di Homs.

Grecia Martedì 17 Maggio

ieri verso le 18,45, un gran numero di anarchici che stavano incollando manifesti riguardanti i recenti attacchi fascisti contro gli immigrati sono stati accerchiati e poi arrestati dalla polizia , vicino allo squat Skaramanga di Atene. Il numero totale degli anarchici detenuti non è nota, si parla di una quarantina di fermi. sono stati portati presso il quartier generale della polizia di Alexandras Avenue e poi rilasciati. Verso le 00.15 I fascisti, aiutati dalla polizia hanno cercato di attaccare lo squat Skaramanga, ad Atene. Gli squatter hanno resistito ai gas lacrimogeni e all'attacco fascista, trasformando viale Patision in un campo di battaglia - subito dopo, i fascisti sono stati costretti a ritirarsi versor via Ipirou.

ITALIA


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror110518 (last edited 2011-05-18 17:43:27 by anonymous)