Giornale Radio di Radiondarossa del 28 Luglio 2011 GR 13:00

morti sul LAVORO:CADE DA IMPALCATURA,MORTO OPERAIO ABRUZZESE Un operaio di Avezzano (L'Aquila) - Vittorio Moretti, di 28 anni - è morto questa mattina mentre lavorava nel cantiere nella galleria della variante di Saint-Oyen, sulla statale 26 del Gran San Bernardo, in Valle d'Aosta. Il fatto è avvenuto alle 9.25. L'operaio è caduto all'indietro da un'impalcatura alta pochi metri ma con il capo ha picchiato violentemente contro dei tubi ammassati al suolo, riportando un grave trauma cranico. Inutile il tentativo di rianimazione dei medici del 118 giunti sul posto con l'elicottero. La vittima era dipendente della ditta Lauro Spa che si è aggiudicata i lavori assieme alla De Giuliani srl.

REGIONE, ALLA PISANA PROTESTA CONTRO PIANO RIFIUTI «Il piano rifiuti è una porcata, Passoscuro resiste». Questo è uno dei striscioni che appare questa mattina davanti l'ingresso del Consiglio regionale del Lazio, dove è in corso una protesta del «Comitato rifiuti zero» contro la discarica che si avrebbe intenzione di costruire a Castel Campanile«. Se non cambierà lotta dura sarà», urlano i manifestanti audio val susa

GR 19.30

In primo piano

Italia

morti sul LAVORO:CADE DA IMPALCATURA,MORTO OPERAIO ABRUZZESE Un operaio di Avezzano (L'Aquila) - Vittorio Moretti, di 28 anni - è morto questa mattina mentre lavorava nel cantiere nella galleria della variante di Saint-Oyen, sulla statale 26 del Gran San Bernardo, in Valle d'Aosta. Il fatto è avvenuto alle 9.25. L'operaio è caduto all'indietro da un'impalcatura alta pochi metri ma con il capo ha picchiato violentemente contro dei tubi ammassati al suolo, riportando un grave trauma cranico. Inutile il tentativo di rianimazione dei medici del 118 giunti sul posto con l'elicottero. La vittima era dipendente della ditta Lauro Spa che si è aggiudicata i lavori assieme alla De Giuliani srl.

REGIONE, ALLA PISANA PROTESTA CONTRO PIANO RIFIUTI

Val di Susa: hanno sparato ad altezza d'uomo per uccidere L'Italia è uno dei pochi paesi europei in cui la polizia non è dotata di numeri di riconoscimento sulla divisa o sul casco, utili per individuare le responsabilità dei singoli poliziotti di fronte ad eventuali abusi. Protetti dall'anonimato delle loro divise, nei fatti al riparo da ogni procedimento giudiziario e disciplinare, si trincerano dietro una fitta rete di reciproche coperture e protezioni, come è più volte emerso durante i processi che hanno visto coinvolti esponenti vari delle forze dell'ordine. In Val Susa, durante lo svolgimento dell'iniziativa "no tav = no mafia", un poliziotto ha sparato a distanza ravvicinata un lacrimogeno in faccia ad un fotografo che stava documentando l'iniziativa. Il poliziotto, immaginiamo, godrà dell'immunità di branco propria delle forze dell'ordine in assetto antisommossa.

SEMPRE IN VAL DI SUSA: ARRIVANO ANCHE I FOGLI DI VIA

Ecco l'ennesimo attacco da parte della questura di Torino al Comitato di Lotta Popolare di fogliodivia Bussoleno. Dopo la demonizzazione di Stefanino e la denuncia di ieri a Silvano causata dal ritrovamento durante la perquisizione della sua macchina di maschere antigas è arrivato oggi in giornata anche un foglio di via a Fabio, giovane no tav da anni parte integrante del comitato. Fabio oggi mentre si trovava in un bar di Susa a fare colazione con un amico è stato fermato e portato nella caserma dei Carabinieri dove è stato trattenuto per tre ore. Qui gli è stato notificato il provvedimento giudiziario. Già dall'arrivo della notizia molti no tav si sono raccolti in presidio davanti alla caserma. Nella notifica gli è stata vietata la permanenza nei comuni di Chiomonte, Giaglione, Exilles, Gravere e Susa. Fabio a differenza di quanto viene dichiarato nella notifica fin da piccolissimo ha vissuto la Val Susa nella sua quotidianità, spesso andava nella casa affittata nel comune di Exilles, e tutt'ora spende molto del suo tempo libero in quell'abitazione. L'amore per la valle quindi lo ha naturalmente spinto a sentirsi parte di questo movimento e a difendere il territorio in cui è cresciuto. Non di certo un professionista della violenza estraneo alla Val Susa come la questura vorrebbe far credere, ma bensì un giovane impegnato nella difesa di una terra che ha sempre amato ed abitato. Sentiamo echi di ventennio, dopo il divieto di accesso alle terre acquistate da notav senza previa autorizzazione nella zona della Maddalena adesso viene addirittura impedito l'accesso ai territori della valle a chi li ha sempre vissuti. Le truppe di occupazione assediate nel loro fortino non solo vietano la libertà di esprimere il proprio dissenso verso un'opera inutile e distruttiva, ma in più ci vogliono cacciare dalla nostra valle facendoci passare per fuorilegge. Ci vietano di visitare i posti in cui siamo cresciuti, dicono i Valsusini e abbiamo mosso i primi passi, ci vietano di vivere le immense bellezze che la valle nasconde, ci vietano di incontrare i nostri amici, i nostri parenti nei luoghi naturali di sempre. Ci impediscono di difendere il nostro territorio, ma non riusciranno ad intimidirci con questi provvedimenti, ci troveranno con la nostra testa dura sempre sulle nostre montagne dove la paura non è di casa!

audio val susa

Esteri

Parte la lunga marcia degli indignados spagnoli

L’intenzione è quella di raggiungere Bruxelles, in un lungo appuntamento comunicativo e di discussione itinerante che rilanci con forza un momento di mobilitazione transnazionale per ottobre, dopo aver raggiunto la capitale belga a Settembre. L’obiettivo di Bruxelles simboleggia pienamente l’assunzione del target dell’Unione Europea come controparte, una controparte che negli ultimi mesi, fintamente per contrastare lo strapotere dei mercati finanziari ma in realtà ben conscia del suo atteggiamento predatorio, ha imposto finanziarie lacrime e sangue a base di tagli, aumenti delle tasse e riduzione dello stato sociale. Perdipiù con il risultato di aver fatto sprofondare sempre di più le economie dell’Eurozona verso momenti recessivi. A questa congiuntura il movimento degli indignados ha sempre opposto una nuova presa delle piazze per impostare modelli di sviluppo alternativi, fondati sulla solidarietà e sull'uscita dallo strapotere della finanza. Vedremo se questa marcia servirà per portare un primo momento di generalizzazione europea delle lotte organizzata, dopo le separate scintille che dall’Inghilterra alla Grecia, dall’Italia alla Turchia, hanno portato in piazza centinaia di migliaia di persone l’anno scorso.

Maggiori informazioni su Facebook e Twitter

Sud Africa SCIOPERI: TORNA LA BENZINA MA CHIUDONO LE MINIERE

La composizione di una vertenza nel settore petrolifero, annunciata oggi, non conclude la stagione degli scioperi legati ai rinnovi contrattuali: da domani incroceranno le braccia circa 100.000 minatori dell’oro, insieme con il platino una delle risorse strategiche del Sudafrica.

Petrolieri e sindacati hanno trovato un accordo su aumenti di stipendio dell’8,5%, a fronte di un’inflazione che nei primi sei mesi dell’anno ha raggiunto il 5%. L’intesa consente di porre fine a un’agitazione durata due settimane e mezzo, che ha causato code ai distributori e disagi in varie città. A scioperare, da domani, saranno però circa 100.000 dipendenti di AngloGold Ashanti, Gold Fields e Harmony Gold, alcune delle principali società attive nell’estrazione dell’oro. I sindacati chiedono aumenti del 14% mentre la controparte sostiene di non essere disposta a concedere più del sette. L’agitazione si aggiunge a quella, in corso da vari giorni, dei 150.000 minatori delle cave di carbone. Negoziati carichi di incertezza sono condotti anche dalla Anglo American Platinum, una società che da sola vale il 40% della produzione mondiale di platino.

gror110728 (last edited 2011-07-28 17:30:59 by anonymous)