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SI COMBATTE A SIRTE, PRIMI BARILI DI PETROLIO PER GLI AMERICANI

Sostengono di aver preso il controllo dell’aeroporto di Sirte i combattenti del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) che da due settimane stanno assediando la città natale di Muammar Gheddafi. Gli insorti stanno lentamente avanzando verso il centro della città – una delle poche che insieme a Bani Walid resiste ancora – sfruttando il cono di protezione garantito dai continui bombardamenti dell’aviazione della Nato e facendo uso di artiglieria pesante.

Scarne sono le notizie su cosa stia effettivamente avvenendo in città e sulle conseguenze delle ostilità sulla popolazione civile. Chi ha potuto ha lasciato Sirte verso luoghi più sicuri.

Nelle immediate vicinanze di Sirte, i ribelli sostengono di aver catturato ieri il portavoce del colonnello, Moussa Ibrahim. Uomini vicini a Gheddafi sono intanto trattenuti nei paesi vicini: in Tunisia l’ex primo ministro Al Baghdadi Ali Al Mahmoudi si trova in carcere dove ha cominciato uno sciopero della fame per non essere trasferito in Libia; il Niger ha detto di aver messo sotto sorveglianza Saadi Gheddafi, uno dei figli del colonnello, apparentemente intercettato in una zona frontaliera.

Intanto, come riferito da diverse fonti di stampa internazionali, la multinazionale americana ConocoPhillips ha comprato i primi barili di petrolio della nuova Libia inviando una sua petroliera che ha caricato 381.000 barili di greggio destinati a raffinerie in Francia e Germania.

Usa, nuovo sciopero della fame nelle carceri

4.200 detenuti di otto penitenziari protestano contro le insostenibili condizioni di vita a cui sono sottoposti

Nuovo sciopero della fame dei detenuti delle carceri di massima sicurezza in California per protestare contro le loro condizioni di vita. Lo hanno ripreso da lunedì scorso oltre 4.200 carcerati di otto penitenziari, riferisce il 'New York Times' citando dati del dipartimento carceri californiano.

E' la seconda volta che i detenuti californiani protestano quest'anno, la prima a luglio, e l'agitazione rende la vita ulteriormente difficile alle autorità dello Stato, dopo l'ordine arrivato dalla Corte suprema di ridurre di oltre 30mila unità la popolazione carceraria complessiva. Immediate le misure repressive: nei 33 penitenziari statali è stato distribuito un memo ai detenuti che avverte di azioni disciplinari nei confronti di chi parteciperà allo sciopero della fame, come la confisca di generi alimentari acquistati negli spacci interni. I leader della protesta, sempre secondo il memo, rischiano invece l'isolamento.

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La casa è un diritto, scontri a Salicelle (Napoli)

Sono passate meno di 24 ore dalla fine degli scontri, ma la tensione al Rione Salicelle di Afragola rimane alta.

Inizia tutto mercoledì, quando centinaia di famiglie decidono di opporsi al piano di sgombero abitativo voluto dal sindaco, il senatore del Pdl Vincenzo Nespoli e della prefettura. Sono stati infatti programmati tre sgomberi nel pomeriggio, solo i primi dei 100 in programma. La gente non ci sta, ma la polizia tra il pomeriggio di mercoledì e la giornata di giovedì tenta più volte di forzare la situazione, arrivando addirittura a caricare un corteo con centinaia di persone tra cui molte donne e bambini. Forte la reazione delle famiglie: cassonetti incendiati, lancio di oggetti dalla strada e dai balconi, occupazione dell’asse mediano (arteria stradale che collega il Comune a quelli limitrofi, oltre che agli accessi autostradali), il tutto mentre i lacrimogeni della polizia infestano il centro abitato.

Di fronte ad una reazione tanto determinata, gli sgomberi non vengono eseguiti, ponendo piuttosto al centro della discussione la questione dell’emergenza abitativa. Sono numerosi, infatti, i giornali locali che denunciano come ci sia da parte delle istituzioni un completo disinteresse verso quelli che sono i bisogni della popolazione, ad Afragola come al Parco verde di Caviano, alla 167 di Secondigliano, a Chiaiano, Ponticelli, Barra, San Giovanni e via discorrendo, quartieri lasciti al degrado e spesse volte criminalizzati proprio da quei poteri che, come oggi ad Afragola, ne chiedono la “normalizzazione”.

Afragola è un grosso comune di 64.000 persone a nord di Napoli e gran parte degli abitanti del Rione Salicelle che proviene da Napoli ha cominciato ad insediarsi nel Rione fin della ricostruzione post-terremoto del 1980.

Per ora sono due gli arresti effettuati e una decina i poliziotti feriti , ma quello che è sicuro è che queste famiglie hanno difeso un loro diritto, quello dell’abitare, e che se non si fossero opposte oggi si troverebbero tutte per strada.

NAPOLI: OCCUPATA LA SCUOLA DELLE SUORE

Occupata a Napoli la sede della ex scuola Belvedere, nel quartiere Vomero. Gli attivisti della rete ‘Reclaim – rete urbana contro la crisi’ intendono sottrarre i locali all’ennesima speculazione edilizia. “Una ex scuola fino al maggio scorso, quando l’ordine delle suore del Buon pastore che ne detiene la proprietà -dicono – decise di mandare lo sfratto alla scuola comunale. Oggi il progetto delle suore sembra essere quello di fare, lì dove sorgeva la scuola, un bed and breakfast”.

Gli attivisti di Reclaim hanno esposto uno striscione con scritto ‘Sfrattano scuole, costruiscono alberghi, non pagano la crisi, No Vat’, ed un secondo striscione che richiama la manifestazione del prossimo 15 ottobre a Roma. Chiedono che la scuola ritorni alla sua sede centrale in via Belvedere e che venga impedita la costruzione di un albergo al suo posto.

PARMA: VIGNALI SI DIMETTE

A Parma si è dimesso il sindaco Vignali. Le dimissioni giungono dopo diversi scandali: a fine giugno gli arresti per tangenti sulla manutenzione del verde pubblico (11 persone in carcere e tra loro tre dirigenti comunali). Ad inizio settimana altre quattro persone in galera, una delle quali assessore alla Scuola. Anche in questo caso l’accusa è di tangenti, sugli appalti dei pasti ai bambini. Da mesi il sindaco alla guida di una giunta di centro destra era bersaglio delle manifestazioni dei cittadini parmensi. All’annuncio delle dimissioni in decine hannobrindato davanti al Palazzo comunale, ritmando in coro ‘Parma libera”.

Morto Vittorio Centanaro, scrisse guerra di Piero con De Andrè

È scomparso oggi a Genova dopo una lunga malattia Vittorio Centanaro, 82 anni, chitarrista genovese collaboratore e grande amico di Fabrizio De Andrè, con il quale, tra l'altro, scrisse 'La Guerra di Piero'.

Chitarrista raffinato ed eclettico, esploratore appassionato di mondi musicali diversi, affascinato dai trovatori e dai cantastorie d'altri tempi, Centanaro ha costituito una presenza importante sia pur discreta nel mondo musicale non solo genovese.

Aveva collaborato con alcuni fra i principali cantautori della "scuola genovese": non solo De Andrè, ma anche Gino Paoli e Bruno Lauzi, e dato vita a un eccellente duo in coppia con Luciano Winderling. "Una delle persone più pulite che abbia mai conosciuto", ebbe modo di dire di lui Fabrizio De Andrè.


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