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buona giornata

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Sciopero oggi, per 4 ore, dopo l'annuncio della richiesta dello stato di crisi e la messa in cassa integrazione a zero ore di oltre 8 mila lavoratori. Dopo gli strappi dell'estate scorsa, il caso Fiat ha ricompattato il fronte sindacale ed ha messo in allarme gli amministratori e mondo politico da Torino a Termini Imerese, da Arese a Cassino, a Napoli e in tutto l'universo Fiat. Ovunque sono previste questa mattina manifestazioni. A cominciare dai cancelli della storica Mirafiori.

Proposta che ieri è stata discussa in sede di Fiom Cgil per essere poi portata all'attenzione della Cisl e della Uil. prevede l'accelerazione dei nuovi modelli Fiat in modo da rimediare subito alla crisi di prodotto accompagnato da una forma di ingresso pubblico nel capitale Fiat sul modello che da tempo consente al land tedesco della Bassa Sassonia di stare con un 20 per cento nell'azionariato della Volkswagen.

Questo tipo di sbocco, che in altri tempi sarebbe stato considerato in qualche misura anacronistico e antistorico, viene indicato come una possibile via d'uscita dal tunnel nel quale potrebbero finire molte più persone di quelle indicate dal piano Fiat. Esso muove dalla necessità di velocizzare il risanamento della Fiat cominciando da un punto debole che è appunto il prodotto. Naturalmente questa ipotesi si scontra con non poche difficoltà, a cominciare dalla prevedibile opposizione delle autorità di controllo dell'Unione Europea. Cortei si sono svolti ieri ad Arese. Il punto caldo è Termini Imerese La paura di uno smantellamento dell'insediamento Fiat alimenta da giorni la protesta di questa cittadina il cui sindaco, Luigi Purpi, ha detto di voler continuare lo sciopero della fame fino a quando la Fiat non ritirerà il provvedimento. Ieri alcuni cortei hanno bloccato le strade intorno alla città ed è stato chiesto anche un incontro col presidente Ciampi.