Ore 19:30

SOMMARIO

IN PRIMO PIANO

Ancora morti e dispersi per le alluvioni in Liguria

Sei morti e un disperso, tra cui una donna con i suoi tre figli. Questo il numero delle vittime dell'alluvione che ha colipito in particolare il Comune di Genova. Si conitnua a imputare le responsabilità alla imprevedibilità dei disastri naturali, quando invece le responsabilità, come sempre, ci sono e sono note: a quanto dichiarato dal presidente dell'Associazione nazionale costruttori edili, Paolo Buzzetti, due anni fa era stato presentato al Governo un piano, di oltre 3 miliardi di euro, che prevedeva 1 miliardo di investimenti per interventi riguardanti il rischio idrogeologico. Anche se il piano regolatorer della città, prevedeva la costruzione di efidici proprio sul torrente responsabile dell'alluvione, come si legge da una nota del wwf: «Nella finanziaria 2012 non c'è alcuna traccia dei 500 milioni per la prevenzione del dissesto idrogeologico promessi da presidente del Consiglio e dal Ministro dell'Economia e delle Finanze». «In città, a Genova, i corsi d'acqua sono stati cementificati, canalizzati e 'tombatì, cioè coperti, nascosti» «Recentemente -sottolinea il Responsabile Acque dell Wwf Italia- è stata rifatta la copertura del torrente Bisagno nella speranza di far passare l'onda di massima piena: peccato che l'intervento sia insufficiente anche a causa della cementificazione ed impermeabilizzazione dei quartieri più a monte».

Tav come la Palestina, un muro al posto della rete nel cantiere di Chiomonte

A CHIOMONTE dopo le reti potrebbe arrivare un muro. Una misura per rendere inaccessibile il presunto cantiere che Ltf – una delle società che dovrebbe gestire la linea una volta completata.-sta valutando insieme a questura e prefettura. Gli attuali 1800 metri di perimetro recintato diventerebbero infatti quasi 2500 nelle prossime settimane quando dovrebbero essere acquisiti i terreni di proprietà di privati, che molti cittadini della Val Susa hanno acquistato a cifre simboliche allo scopo di far ritardare le procedure di esproprio. Anche per questo motivo, nel decreto sviluppo, è prevista l'inserimento della linea tav tra i siti di interesse strategico nazionale, cosa che semplificherebbe le procedure di esproprio. Secondo una logica perversa, la società parla di un abbattimento dei costi del budget, già lievitato a causa delle ingenti somme spese per la sicurezza. Posizionare un muro di cinta consentirebbe poi di ridurre il numero delle forze dell'ordine, circa un centinaio, quotidianamente a guardia delle recinzioni. É la stessa Ltf a confermare che nel pacchetto di fornitori a disposizione per la Tav ci sono aziende che realizzano vari tipi di recinzione, insomma, gli unici che finora beneficiano di qeusta grande opera sono le imprese che lavorano nel campo della “sicurezza”.

Sentiamo un commento di Ermelinda della No TAV

ESTERI

G20:sotto controllo l'Italia

Prosegue il vertice del G20 di Cannes. Al centro della discussione il problema del debito sovrano dei paesi europei. Gli ispettori dell'Fmi saranno nel nostro paese "entro la fine del mese" per monitorare l'attuazione delle misure annunciate dal Governo italiano (aumento dell'età pensionabile, libertà di licenziamento, dismissione dei beni demaniali, sgravi fiscali per le imprese tra le tante misure della letterina di intenti presentata dasl Governo italiano) . Lo ha detto il direttore generale del Fondo monetario, Christine Lagarde. Allo stato italiano non verranno offerti fondi di sostegno dal FMI, contrariamente a quanto aveva affermato Berlusconi in mattinata.

Indignati: Usa, 100 arresti a Oakland

Sono oltre 100 gli arresti seguiti alla manifestazione di ieri ad Oakland del movimento Occupy Wall Street., nella giornata del primo grande sciopero generale dal 1946. Diverse scuole sono rimaste chiuse, trasporti bloccati, così come il porto, occupato nei giorni scorsi dai manifestanti. Fermi anche trasporti privati (taxi ecc), molti piccoli negozi hanno abbassato le saracinesche come forma di partecipazione alla protesta.

Belgio, no al nucleare entro il 2025

Bruxelles ha annunciato la progressiva chiusura delle centrali a partire dal 2015. I sei partiti che stanno negoziando la formazione del nuovo governo (liberali, socialdemocratici e conservatori, da entrambe le aree linguistiche) sono giunti a un pre-accordo per congelare il programma di mantenimento dei suoi sette reattori attivi in due centrali nucleari recenti (Fiandre, con quattro reattori, Vallonia con tre) da qui al 2025. I due più vecchi chiuderanno invece nel 2015. Tutte le centrali sono costruite e gestite dai francesi di Gdf-Electrabel.

Il nuovo programma è tuttavia vincolato al calo dei prezzi energetici e alla messa in attività di fonti di energia alternative, senza l'esistenza delle quali si sostiene che potrebbe saltare tutto. Ma la ragione di un atteggiamento tanto interlocutorio è soprattutto il braccio di ferro con i cugini francesi: la Gdf ha investito 500 milioni di euro negli ultimi 25 anni per mantenere attivi i reattori che l'incaricato di formare il nuovo governo, Elio Di Rupo vuole chiudere. Gdf aveva sottoscritto una serie di contropartite con il precedente governo che prevedeva il pagamento a Bruxelles di 250 milioni all'anno. Di Rupo ha quadruplicato la richiesta economica a Gdf (o meglio, a Electrabel, il ramo belga di Gdf), e Gérard Mestrallet, capo di Gdf, ha minacciato come risposta la chiusura immediata dei tre reattori.

ITALIA

Un nuovo ricatto dalla FIAT: ex Berione di Grugliasco o firmate o firmate

Il piano per l'investimento alla ex Bertone è confermato solo a condizione che siano date garanzie da tutti i sindacati sulla 'governabilità ' dello stabilimento e il rispetto dell'accordo che estende il contratto capestro di Pomigliano firmato a maggio, che prevedeva, tra le altre cose, la riduzione dei temoi di pausa dal lavoro, la mensa solo a fine turno, riconoscimento dei soli delegati sindacali esponenti dei sindacati firmatari dell'accrodo. E' quanto è stato detto dalla Fiat ai sindacati nell'incontro che si è svolto oggi presso la fabbrica di Grugliasco. Il piano per la ex Bertone prevede un investimento di 500 milioni di euro per la nuova Maserati, segmento E. La produzione vera e propria dovrebbe iniziare invece tra fine 2012 e inizio 2013, con l'obiettivo di raggiungere quota 50.0000 unità all'anno, cosa che a noi sembra cifra davvero improbabile. Nella fabbrica la maggiornza dei delagti è FIOM, il sindacato che non ha sottoscritto l'accordo di Pomigliano. A rischio sono 1.100 lavoratori, che, secondo il ricatto della FIAT, andrebbero tutti a casa.

CORTEI STUDENTESChi A TORINO e palermo

Corteo delle studentesse e degli studenti medi oggi a Torino, ascolta la corrispondenza con un compagno degli studenti medi

E a Palermo questa sera un corteo notturno

INIZIATIVA A GARBATELLA

Iniziativa a Garbatella stamattina in risposta allo sgombero dell'ex deposito ATAC di san Paolo avvenuto lunedì, domani pomeriggio corteo per le strade del quartiere a partire dalle ore 15,00. Ascolta la corrispondenza con una compagna

ATTENZIONE DA LEGGERE.....CI DEVONO RIMBORSARE!!! FATE GIRARE ATTENZIONE......SVEGLIATEVIIIIIIIIIIIIIIIIII La Cassazione ha finalmente stabilito che la tassa sui rifiuti solidi urbani è di fatto una tassa e non una tariffa; di conseguenza hanno applicato l'IVA su un importo dove non doveva essere applicata in quanto appunto "tassa". Pertanto tutti gli utenti hanno diritto al rimborso del 10% dei 10 anni retroattivi; inoltre controllando sul sito "Federconsumatori" si evince che chi richiede il rimborso (che come al solito arriverà, lentamente ma arriverà) bloccherà di fatto l'iva sulle prossime fatture. Chi non lo fa si troverà a continuare a pagare tutto come prima perché, come capita solo in Italia , gente come anziani o fasce inferiori che non conoscono i loro diritti non ne usufruiscono "in automatico", ma solo se se ne accorgono e fanno richiesta. Fate girare comunque tale comunicazione perché, come spesso avviene, i mezzi di comunicazione non ne parlano sufficientemente

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IN PRIMO PIANO

ESTERI

Oakland, scontri dopo lo sciopero generale

La giornata di sciopero generale a Oakland, la prima negli Usa dal 1946, ha visto sfilare ieri per le strade della città californiana 7mila persone, tra cui centinaia di insegnanti e impiegati che non sono andati a lavorare. Molti negozi del centro hanno chiuso le serrande esponendo cartelli di sostegno alla protesta. Lo stesso hanno fatto molti tassisti.

Dal corteo, colorato e pacifico, si sono staccatE un centinaio di persone appartenenti ai movimenti anarchici della Bay Area, che ieri avevano preannunciato azioni in un volantino firmato 'Oakland Liberation Front': si sono scagliate contro le vetrine e insegne delle banche e di un centro commerciale, sfasciandole e coprendole di scritte ("W la Comune di Oakland", "Distruggi le banche", e tante A anarchiche).

Un altro momento di forte tensione c'è stato in serata, quando un giovane alla guida di una Mercedes, infastidito dal corteo che gli bloccava la strada, ha deliberatamente investito due manifestanti. La folla si è scagliata contro l'uomo, che è stato protetto dalla polizia. I due investiti, un ragazzo e una ragazza, sono stati portati in ospedale.

Quando ormai era già buio, i manifestanti hanno occupato uno stabile abbandonato del centro, proteggendolo con barricate di rifiuti dati alle fiamme. Intorno a mezzanotte la polizia è intervenuta sparando gas lacrimogeni, granate acustiche e pallottole di gomma. Sono seguiti violenti scontri, con decine di arresti.

Tensione altissima anche nell'accampamento in Oscar Grant Plaza, rioccupato nella notte da centinaia di manifestanti rientrati in centro dopo l'occupazione del porto. La polizia ha circondato le tende e si teme un'azione di forza.

All'alba, alcuni manifestanti sono tornati al porto, bloccando nuovamente l'ingresso ai tir, in una situazione molto più tesa e meno festosa di quella del giorno precedente.

Belgio, no al nucleare entro il 2025

In concomitanza (fortuita) con i nuovi allarmi di emissioni tossiche dall'impianto di Fukushima, il Belgio si fa investire dall'effetto domino e pensa alla rinuncia al nucleare: dopo aver colpito Germania, Svizzera e Italia, la preoccupazione per il pericolo derivante dell'energia atomica ha infatti contagiato anche Bruxelles, che ha annunciato la progressiva chiusura delle centrali a partire dal 2015. I sei partiti che stanno negoziando la formazione del nuovo governo (liberali, socialdemocratici e conservatori, da entrambe le aree linguistiche) sono giunti a un pre-accordo per congelare il programma di mantenimento dei suoi sette reattori attivi in due centrali nucleari recenti (Fiandre, con sette reattori, Vallonia con tre) da qui al 2025. I due più vecchi, due fiamminghi e uno vallone, chiuderanno invece nel 2015. Tutte le centrali sono costruite e gestite dai francesi di Gdf-Electrabel.

Si ritorna così al 2003, ovvero al piano di sospensione delle attività nucleari che fu poi modificato nel 2009, dopo la stipula di un accordo che avrebbe dovuto prolungare di quarant'anni la vita dei reattori più vecchi. Il nuovo programma è tuttavia vincolato al calo dei prezzi energetici e alla messa in attività di fonti di energia alternative, senza l'esistenza delle quali potrebbe saltare tutto. Un accordo che nasconde tuttavia alcune ambiguità, frutto delle delicate dinamiche negoziali in atto nella politica belga. I partiti che non hanno partecipato alla discussione, e che non faranno parte del governo, come la Nuova alleanza fiamminga, considerano l'accordo un modo per rinviare di sei mesi la decisione definitiva. Per i verdi fiamminghi, le parti politiche hanno 'deciso di non decidere'.

Ma la ragione di un atteggiamento tanto interlocutorio è soprattutto il braccio di ferro con i cugini francesi: la Gdf ha investito 500 milioni di euro negli ultimi 25 anni per mantenere attivi i reattori che in un futuro vicino Elio Di Rupo (il politico di origine italiana incaricato di formare il nuovo governo) vuole chiudere. Gdf aveva sottoscritto una serie di contropartite con il precedente governo che prevedeva il pagamento a Bruxelles di 250 milioni all'anno. Di Rupo ha quadruplicato la richiesta economica a Gdf (o meglio, a Electrabel, il ramo belga di Gdf), e Gérard Mestrallet, capo di Gdf, ha minacciato come risposta la chiusura immediata dei tre reattori.

Il tira e molla tra Mestrallet e Di Rupo va avanti da anni, nel tentativo di trovare un compromesso definitivo. Mestrallet reagì due anni fa alla richiesta dei belgi di aumentare a 500 milioni di euro il pagamento di Gdf con una secca presa di posizione: "Non pagheremo un bel niente", disse nel 2009. Il commento arrivava a margine della presentazione del bilancio al Parlamento belga. Oggi, in una fase delicata per la formazione di un nuovo governo, critici e gli oppositori di Di Rupo vedono nella relazione con Gdf un freno enorme alla propria indipendenza. E considerano il Belgio un vero e proprio ostaggio dei gruppi economici francesi.

Irlanda chiude sedi diplomatiche in Vaticano e Iran

L'Irlanda ha annunciato la chiusura per motivi economici della sue ambasciate presso la Santa Sede e in Iran e dell'ufficio di rappresentanza a Timor est. "Per rispondere agli obiettivi del programma dell'Ue e dell'Fmi e riportare la spesa pubblica a un livello accettabile, il governo è stato costretto a fare dei tagli in numerosi servizi pubblici", ha spiegato il ministero degli Esteri di Dublino in un comunicato, riferendosi al piano di salvataggio da 85 miliardi di euro varato nel 2010 per l'Irlanda da Ue e Fmi.

ITALIA

CORTEO STUDENTESCO A TORINO

Corteo delle studentesse e degli studenti medi oggi a Torino, ascolta la corrispondenza con un compagno degli studenti medi

INIZIATIVA A GARBATELLA

Iniziativa a Garbatella stamattina in risposta allo sgombero dell'ex deposito ATAC di san Paolo avvenuto lunedì, domani pomeriggio corteo per le strade del quartiere a partire dalle ore 15,00. Ascolta la corrispondenza con una compagna

NO TAV

eri visita a sorpresa di Ltf al non cantiere della Maddalena, con tanto di giornalisti protav al seguito. Oggi l’annuncio della costruzione di un muro in cemento armato, alto tre metri, per proteggere il fortino dell’alta velocità. L’appoggio dei media locali e nazionali al progetto della Torino-Lione continua e si amplifica ogni giorno di più nel tentativo di riguadagnare consenso. Il commento di Francesco del Comitato di lotta popolare NoTav di Bussoleno. (dal sito di black out)

gror111104 (last edited 2011-11-04 18:55:47 by anonymous)