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==G.R. FLASH ORE 9,30== PALESTINA - Un militante palestinese è stato ucciso da colpi sparati da soldati israeliani stamani, mentre cercava di fuggire all'arresto nel campo profughi di Balata, non lontano da Nablus, in Cisgiordania. Stando a quanto hanno riferito fonti militari e testimoni oculari, Osama Badra, 27 anni, si è nascosto sul tetto della propria abitazione quando un'unità militare israeliana si è presentata alla porta per arrestarlo. Scoperto, l'uomo ha preso la fuga cominciando a saltare di tetto in tetto, senza fermarsi agli alt intimati dai militari che, stando alle fonti, dopo aver sparato dei colpi di avvertimento in aria, hanno puntato le armi su di lui, uccidendolo. Sempre stando alle fonti e ai testimoni, Badra era un militante del Fronte di liberazione popolare della Palestina di George Habbash, contrario a ogni compromesso di pace con Israele GUERRA ALL’IRAQ: GLI USA NON ESCLUDONO L'USO DELL'ARMA NUCLEARE = IN RISPOSTA AD ARMI DI STERMINIO CONTRO TRUPPE AMERICANE O ALLEATE Washington, 11 dic. - Gli Stati Uniti non escludono l'uso di alcuna arma, neanche quello dell'arma nucleare quindi, in una eventuale azione militare contro l'Iraq, se Baghdad dovesse reagire all'intervento usando armi di sterminio contro militari americani o loro alleati. ''Gli Stati Uniti -si legge infatti nel nuovo concetto strategico americano, rivisto per la prima volta dal 1993- continueranno a sostenere che si riservano il diritto di rispondere con forza schiacciante, compreso il ricorso a tutte le opzioni di cui disponiamo, all'uso di armi di sterminio contro gli Stati Uniti, le nostre forze all'estero e contro amici e alleati''. Funzionari dell'amministrazione sottolineano che questo passaggio, aggiunto nella nuova versione del concetto strategico, non implica alcun cambio della politica di deterrenza americana. Intanto da Baghdad, mentre il capo degli ispettori Onu, Hans Blix, si prepara a consegnare una voluminosa parte del dossier iracheno sul disarmo anche ai membri a rotazione del Consiglio di Sicurezza, in Iraq e' cominciata la terza settimana di sopralluoghi dei siti sospetti. Nella giornata di ieri, gli ispettori, divisi in diversi team, hanno visitato una decina di impianti diversi (quelli giunti nello stabilimento piu' lontano, ad al-Qaem, al confine con la Siria, 400 chilometri a nord-ovest di Baghdad, hanno trascorso la notte li' per riprendere stamane il sopralluogo). E anche oggi gli esperti Onu hanno lasciato di buon'ora il quartier generale al 'Canal Hotel', alla periferia della capitale irachena, con diverse destinazioni. Una squadra si e' fermata nello stabilimento di Karamah, a Taji, una decina di chilometri a nord di Baghdad, un impianto dove un tempo si riteneva che gli iracheni costruissero missili balistici e svilupassero programmi per la guerra batteriologica. La mattinata e' stata animata anche da un inatteso fuori programma perche' uno dei fuoristrada dell'Onu, ormai quasi arrivato in prossimita' dello stabilimento, si e' scontrato con un'automobile di civili iracheni: nulla di grave, ma le accese proteste del conducente hanno interrotto la corsa del Land Cruiser dell'Onu che ha dovuto attendere l'arrivo della polizia, mentre gli ispettori oltrepassavano i cancelli dell'impianto per dare il via al sopralluogo. ESPERTI USA ISPEZIONANO LA NAVE NORDCOREANA = Esperti americani stanno ancora ispezionando la nave ''So San'' con a bordo una decina di missili Scud, testate, motori per razzi e carburante, fermata nel Golfo di Aden da due unita' militari spagnole impegnate nella missione di pattuglia lanciata lo scorso anno nell'ambito dell'operazione contro il terrorismo internazionale. La nave era salpata dalla Corea del Nord, forse destinato allo Yemen. I 20 container di sei metri per dodici con gli armamenti erano nascosti sotto 40mila sacchi di cemento. - Il carico, che non batteva alcuna bandiera, era stato seguito dai servizi di intelligence americani ''per tutto il suo tragitto'', dalla Corea del Nord sino alla sua intercettazione, a 960 chilometri a est del Corno d'Africa, da parte della fregata spagnola Navarra e da un'unita' di supporto, la Patino. ''Non abbiamo ancora determinato con sicurezza la destinazione finale della nave'' -ha spiegato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americano, Sean McCormack. ''Riteniamo -ha aggiunto una fonte del governo Usa citata dal New York Times- che questo cargo fosse diretto nello Yemen, ma non sappiamo se il destinatario fosse il governo yemenita, l'Iraq, al Qaeda o altri''. Fra il 1999 e il 2000 la Corea del Nord aveva venduto allo Yemen missili Scud. SULL’ALLARGAMENTO DELL’EUROPA il Ministro della difesa greco PAPANTONIOU si pronuncia a favore dell’ingresso della Turchia- ''La Grecia e' al fianco della Turchia per l'ingresso di Ankara nella Ue''. ministro della Difesa greco, Ioannis Papantoniou, in un'intervista a 'La Repubblica', ricordando che anche per il suo paese l'ingresso nell'Unione ''non fu un'impresa facile. Eppure -sostiene- l'entrata in Europa segno' una svolta, che ha portato oggi alla costruzione di una Grecia molto piu' sviluppata''. ''Ci siamo resi conto -aggiunge il ministro- che non aveva senso guardare al passato. Cosi' ci siamo resi concentrati sulla societa' civile turca: e' questa la classe piu' aperta verso l'Europa. E noi sosteniamo la loro evoluzione. Di piu', vogliamo una Turchia prospera, forte e rilassata. Se questo avverra', potremmo cooperare in maniera molto piu' fruttuosa che in passato''. |
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Oggi alle 15, durante il ‘question Time’, il ministro Pisanu risponderà alle interrogazioni poste in relazione alla manifestazione di sabato a Genova. Ma l’atmosfera si fa sempre più tesa. La rivendicazione giunta ieri mattina pone più di un dubbio, sia sulla sua attendibilità sia sulla identità della mano che ha compiuto il gesto. E oggi, altri allarmi hanno messo in agitazione la città di Genova, primo fra tutti quello relativo alla presenza di una bomba nel Palazzo di Giustizia. La segnalazione era stata fatta attraverso una telefonata, che indicava la presenza di due ordigni all’interno dell’edificio. Segnalazione falsa, come hanno testimoniato gli artificieri intervenuti sul posto, che hanno fatto sgomberare l’edificio ed effettuato i controlli. Poche ore dopo, un secondo allarme, sempre nei pressi del Palazzo di giustizia, per la presenza di due borse abbandonate, e poi ancora la rimozione di una vettura giudicata ‘sospetta’. Un clima non certo tranquillo, quello che precede la manifestazione di sabato, che , hanno ripetuto gli organizzatori, sarà una manifestazione pacifica: la richiesta della verità prende altre strade, non quelle della violenza. Una convinzione ribadita da tutte le sigle che hanno indetto il corteo |
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Il Tribunale supremo israeliano ha sospeso l'attuazione del controverso piano dell'esercito di costruire un 'corridoio' protetto per collegare l'insediamento ebraico alla periferia di Hebron con la Tomba dei Patriarchi, nel centro della citta' palestinese. Lo ha riferito la radio israeliana. Il generale Moshe Kaplinsky, capo della zona militare della zona centrale della Cisgiordania, aveva disposto la costruzione di posti di vigilanza e altre difese lungo la strada che dall'insediamento di Kiriat Arba porta ai luoghi sacri di Hebron venerati da ebrei e musulmani. Un'unita' di genieri avevano gia' iniziato a lavorare, mentre il Tribunale supremo esaminava i ricorsi presentati dal sindaco di Hebron, Mustafa Natsche, e di altre autorita' locali contro le richieste di demolizione di quindici abitazioni lungo il sentiero che tre settimane fa fu teatro di un assalto palestinese che fece 12 morti, in gran parte militari. Il giudice Yitzhak Handelman ha invece disposto il blocco dei lavori fino a quando non saranno chiarite le proprieta' delle abitazioni che si vogliono demolire e altri aspetti del progetto. La sospensione del progetto non è preludio al suo abbandono, ma solo il tentativo di trovare giustificazioni legali ad una azione che è palesemente vessatoria nei confronti della popolazione. Lo scopo, non dichiarato, è quello di trovare legami tra gli abitanti delle case in discussione ed eventuali ricercati dell’esercito israeliano, per giustificarne così la demolizione, una pratica che negli ultimi mesi ha decimato le strutture abitative dei palestinesi. |
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'''G.R. FLASH ORE 9,30''' PALESTINA - Un militante palestinese è stato ucciso da colpi sparati da soldati israeliani stamani, mentre cercava di fuggire all'arresto nel campo profughi di Balata, non lontano da Nablus, in Cisgiordania. Stando a quanto hanno riferito fonti militari e testimoni oculari, Osama Badra, 27 anni, si è nascosto sul tetto della propria abitazione quando un'unità militare israeliana si è presentata alla porta per arrestarlo. Scoperto, l'uomo ha preso la fuga cominciando a saltare di tetto in tetto, senza fermarsi agli alt intimati dai militari che, stando alle fonti, dopo aver sparato dei colpi di avvertimento in aria, hanno puntato le armi su di lui, uccidendolo. Sempre stando alle fonti e ai testimoni, Badra era un militante del Fronte di liberazione popolare della Palestina di George Habbash, contrario a ogni compromesso di pace con Israele GUERRA ALL’IRAQ: GLI USA NON ESCLUDONO L'USO DELL'ARMA NUCLEARE = IN RISPOSTA AD ARMI DI STERMINIO CONTRO TRUPPE AMERICANE O ALLEATE Washington, 11 dic. - Gli Stati Uniti non escludono l'uso di alcuna arma, neanche quello dell'arma nucleare quindi, in una eventuale azione militare contro l'Iraq, se Baghdad dovesse reagire all'intervento usando armi di sterminio contro militari americani o loro alleati. ''Gli Stati Uniti -si legge infatti nel nuovo concetto strategico americano, rivisto per la prima volta dal 1993- continueranno a sostenere che si riservano il diritto di rispondere con forza schiacciante, compreso il ricorso a tutte le opzioni di cui disponiamo, all'uso di armi di sterminio contro gli Stati Uniti, le nostre forze all'estero e contro amici e alleati''. Funzionari dell'amministrazione sottolineano che questo passaggio, aggiunto nella nuova versione del concetto strategico, non implica alcun cambio della politica di deterrenza americana. Intanto da Baghdad, mentre il capo degli ispettori Onu, Hans Blix, si prepara a consegnare una voluminosa parte del dossier iracheno sul disarmo anche ai membri a rotazione del Consiglio di Sicurezza, in Iraq e' cominciata la terza settimana di sopralluoghi dei siti sospetti. Nella giornata di ieri, gli ispettori, divisi in diversi team, hanno visitato una decina di impianti diversi (quelli giunti nello stabilimento piu' lontano, ad al-Qaem, al confine con la Siria, 400 chilometri a nord-ovest di Baghdad, hanno trascorso la notte li' per riprendere stamane il sopralluogo). E anche oggi gli esperti Onu hanno lasciato di buon'ora il quartier generale al 'Canal Hotel', alla periferia della capitale irachena, con diverse destinazioni. Una squadra si e' fermata nello stabilimento di Karamah, a Taji, una decina di chilometri a nord di Baghdad, un impianto dove un tempo si riteneva che gli iracheni costruissero missili balistici e svilupassero programmi per la guerra batteriologica. La mattinata e' stata animata anche da un inatteso fuori programma perche' uno dei fuoristrada dell'Onu, ormai quasi arrivato in prossimita' dello stabilimento, si e' scontrato con un'automobile di civili iracheni: nulla di grave, ma le accese proteste del conducente hanno interrotto la corsa del Land Cruiser dell'Onu che ha dovuto attendere l'arrivo della polizia, mentre gli ispettori oltrepassavano i cancelli dell'impianto per dare il via al sopralluogo. ESPERTI USA ISPEZIONANO LA NAVE NORDCOREANA = Esperti americani stanno ancora ispezionando la nave ''So San'' con a bordo una decina di missili Scud, testate, motori per razzi e carburante, fermata nel Golfo di Aden da due unita' militari spagnole impegnate nella missione di pattuglia lanciata lo scorso anno nell'ambito dell'operazione contro il terrorismo internazionale. La nave era salpata dalla Corea del Nord, forse destinato allo Yemen. I 20 container di sei metri per dodici con gli armamenti erano nascosti sotto 40mila sacchi di cemento. - Il carico, che non batteva alcuna bandiera, era stato seguito dai servizi di intelligence americani ''per tutto il suo tragitto'', dalla Corea del Nord sino alla sua intercettazione, a 960 chilometri a est del Corno d'Africa, da parte della fregata spagnola Navarra e da un'unita' di supporto, la Patino. ''Non abbiamo ancora determinato con sicurezza la destinazione finale della nave'' -ha spiegato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americano, Sean McCormack. ''Riteniamo -ha aggiunto una fonte del governo Usa citata dal New York Times- che questo cargo fosse diretto nello Yemen, ma non sappiamo se il destinatario fosse il governo yemenita, l'Iraq, al Qaeda o altri''. Fra il 1999 e il 2000 la Corea del Nord aveva venduto allo Yemen missili Scud. SULL’ALLARGAMENTO DELL’EUROPA il Ministro della difesa greco PAPANTONIOU si pronuncia a favore dell’ingresso della Turchia- ''La Grecia e' al fianco della Turchia per l'ingresso di Ankara nella Ue''. ministro della Difesa greco, Ioannis Papantoniou, in un'intervista a 'La Repubblica', ricordando che anche per il suo paese l'ingresso nell'Unione ''non fu un'impresa facile. Eppure -sostiene- l'entrata in Europa segno' una svolta, che ha portato oggi alla costruzione di una Grecia molto piu' sviluppata''. ''Ci siamo resi conto -aggiunge il ministro- che non aveva senso guardare al passato. Cosi' ci siamo resi concentrati sulla societa' civile turca: e' questa la classe piu' aperta verso l'Europa. E noi sosteniamo la loro evoluzione. Di piu', vogliamo una Turchia prospera, forte e rilassata. Se questo avverra', potremmo cooperare in maniera molto piu' fruttuosa che in passato''. |
Buongiorrrno!!! Apre ieri il Martedì femminista. Informazioni utili per chi fa il GR Chiamando Firenze ieri per l'occupazione della Facoltà di Lettere, abbiamo saputo che oggi (11 dicembre) molto probabilmente occuperanno anche la Facoltà di Scienze Politiche Questo è il numero di un compagno di scienze politiche che può essere chiamato e che al liimite potrebbe fornire altri numeri. Lui è il fratello di Federica di Firenze, si chiama Francesco, e il suo tel è 340/4126886. Baci O.
- ==G.R. FLASH ORE 9,30==
PALESTINA - Un militante palestinese è stato ucciso da colpi sparati da soldati israeliani stamani, mentre cercava di fuggire all'arresto nel campo profughi di Balata, non lontano da Nablus, in Cisgiordania. Stando a quanto hanno riferito fonti militari e testimoni oculari, Osama Badra, 27 anni, si è nascosto sul tetto della propria abitazione quando un'unità militare israeliana si è presentata alla porta per arrestarlo. Scoperto, l'uomo ha preso la fuga cominciando a saltare di tetto in tetto, senza fermarsi agli alt intimati dai militari che, stando alle fonti, dopo aver sparato dei colpi di avvertimento in aria, hanno puntato le armi su di lui, uccidendolo. Sempre stando alle fonti e ai testimoni, Badra era un militante del Fronte di liberazione popolare della Palestina di George Habbash, contrario a ogni compromesso di pace con Israele
GUERRA ALL’IRAQ: GLI USA NON ESCLUDONO L'USO DELL'ARMA NUCLEARE = IN RISPOSTA AD ARMI DI STERMINIO CONTRO TRUPPE AMERICANE O ALLEATE Washington, 11 dic. - Gli Stati Uniti non escludono l'uso di alcuna arma, neanche quello dell'arma nucleare quindi, in una eventuale azione militare contro l'Iraq, se Baghdad dovesse reagire all'intervento usando armi di sterminio contro militari americani o loro alleati. Gli Stati Uniti -si legge infatti nel nuovo concetto strategico americano, rivisto per la prima volta dal 1993- continueranno a sostenere che si riservano il diritto di rispondere con forza schiacciante, compreso il ricorso a tutte le opzioni di cui disponiamo, all'uso di armi di sterminio contro gli Stati Uniti, le nostre forze all'estero e contro amici e alleati. Funzionari dell'amministrazione sottolineano che questo passaggio, aggiunto nella nuova versione del concetto strategico, non implica alcun cambio della politica di deterrenza americana.
Intanto da Baghdad, mentre il capo degli ispettori Onu, Hans Blix, si prepara a consegnare una voluminosa parte del dossier iracheno sul disarmo anche ai membri a rotazione del Consiglio di Sicurezza, in Iraq e' cominciata la terza settimana di sopralluoghi dei siti sospetti. Nella giornata di ieri, gli ispettori, divisi in diversi team, hanno visitato una decina di impianti diversi (quelli giunti nello stabilimento piu' lontano, ad al-Qaem, al confine con la Siria, 400 chilometri a nord-ovest di Baghdad, hanno trascorso la notte li' per riprendere stamane il sopralluogo). E anche oggi gli esperti Onu hanno lasciato di buon'ora il quartier generale al 'Canal Hotel', alla periferia della capitale irachena, con diverse destinazioni. Una squadra si e' fermata nello stabilimento di Karamah, a Taji, una decina di chilometri a nord di Baghdad, un impianto dove un tempo si riteneva che gli iracheni costruissero missili balistici e svilupassero programmi per la guerra batteriologica. La mattinata e' stata animata anche da un inatteso fuori programma perche' uno dei fuoristrada dell'Onu, ormai quasi arrivato in prossimita' dello stabilimento, si e' scontrato con un'automobile di civili iracheni: nulla di grave, ma le accese proteste del conducente hanno interrotto la corsa del Land Cruiser dell'Onu che ha dovuto attendere l'arrivo della polizia, mentre gli ispettori oltrepassavano i cancelli dell'impianto per dare il via al sopralluogo.
ESPERTI USA ISPEZIONANO LA NAVE NORDCOREANA = Esperti americani stanno ancora ispezionando la nave So San con a bordo una decina di missili Scud, testate, motori per razzi e carburante, fermata nel Golfo di Aden da due unita' militari spagnole impegnate nella missione di pattuglia lanciata lo scorso anno nell'ambito dell'operazione contro il terrorismo internazionale. La nave era salpata dalla Corea del Nord, forse destinato allo Yemen. I 20 container di sei metri per dodici con gli armamenti erano nascosti sotto 40mila sacchi di cemento. - Il carico, che non batteva alcuna bandiera, era stato seguito dai servizi di intelligence americani per tutto il suo tragitto, dalla Corea del Nord sino alla sua intercettazione, a 960 chilometri a est del Corno d'Africa, da parte della fregata spagnola Navarra e da un'unita' di supporto, la Patino. Non abbiamo ancora determinato con sicurezza la destinazione finale della nave -ha spiegato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americano, Sean McCormack. Riteniamo -ha aggiunto una fonte del governo Usa citata dal New York Times- che questo cargo fosse diretto nello Yemen, ma non sappiamo se il destinatario fosse il governo yemenita, l'Iraq, al Qaeda o altri. Fra il 1999 e il 2000 la Corea del Nord aveva venduto allo Yemen missili Scud.
SULL’ALLARGAMENTO DELL’EUROPA il Ministro della difesa greco PAPANTONIOU si pronuncia a favore dell’ingresso della Turchia- La Grecia e' al fianco della Turchia per l'ingresso di Ankara nella Ue. ministro della Difesa greco, Ioannis Papantoniou, in un'intervista a 'La Repubblica', ricordando che anche per il suo paese l'ingresso nell'Unione non fu un'impresa facile. Eppure -sostiene- l'entrata in Europa segno' una svolta, che ha portato oggi alla costruzione di una Grecia molto piu' sviluppata. Ci siamo resi conto -aggiunge il ministro- che non aveva senso guardare al passato. Cosi' ci siamo resi concentrati sulla societa' civile turca: e' questa la classe piu' aperta verso l'Europa. E noi sosteniamo la loro evoluzione. Di piu', vogliamo una Turchia prospera, forte e rilassata. Se questo avverra', potremmo cooperare in maniera molto piu' fruttuosa che in passato.
GR ORE 13.00
per salvo: queste sono le notizie su cui sto lavorando io. Tu vedi le altre? baciotti, a dopo
ITALIA
FIAT
Circa cinquanta operai della Fiat di Termini Imerese hanno ripetuto questa mattina a Palermo il blocco della circolazione automobilistica gia' attuato ieri in piazza Indipendenza, di fronte a Palazzo d'Orleans, sede della presidenza della Regione Sicilia. Da lunedi', loro primo giorno di cassa integrazione a zero ore, i 400 dipendenti Fiat che risiedono a Palermo hanno si alternano nel presidio permanente della piazza, dov'e' stata anche allestita una tenda per offrire un riparo ai manifestanti. Permane anche il presidio dei metalmeccanici a Termini, nel piazzale della fabbrica, che ha fermato da due giorni la produzione, per impedire l'uscita delle circa tremila "Punto" pronte da consegnare ai rivenditori. Per decidere con quali azioni proseguire la protesta contro il piano industriale del Lingotto, si riunira' domani l'assemblea di tutti i 1.800 lavoratori dello stabilimento. Un assemblea che i sindacati si augurano la più ampia possibile, affinché le mobilitazioni future trovino consenso tra tutti i lavoratori. E venerdì si sciopera in Umbria, per lo sciopero di otto ore dei lavoratori dell' indotto Fiat auto e delle aziende collegate che attueranno, dalle 9.30 alle 11, un presidio presso la zona industriale di Umbertide. L' iniziativa e' stata organizzata dal coordinamento dei delegati metalmeccanici delle aziende dell' indotto, nell' ambito delle iniziative promosse da Fim, Fiom e Uil. Iniziative che si prefiggono lo scopo di portare l’attenzione sulla enorme perdita di posti di lavoro che la crisi Fiat produce nelle aziende ad essa collegate. Intanto, sul fronte politico, numerose interrogazioni sono state presentate in parlamento, per capire il ruolo avuto da silvio berlusconi, nella dopia veste di presidente del consiglio e imprenditore privato, nella gestione della crisi fiat che a portato alle dimissioni forzate dei vertici del gruppo. L’ipotesi che Berlusconi abbia favorito i propri interessi si basa anche sulla totale assenza dle governo nelle trattative con i sindacati nelle settimane precedenti, segno, secondo alcuni parlamentari, del desiderio di accelerare e non fermare la crisi. La protesta non viene solo dagli esponenti del centro sinistra, ma anche all’interno della stessa maggioranza.
Scuola
Crescono in tutta italia le mobilitazioni studentesche, con occupazioni di numerose scuole. Dopo la clamorosa e inusuale protesta dei rettori, che ieri hanno presentato in massa le loro dimissioni, l’attenzione ritorna sugli studenti, che da giorni protestano per le politiche governative sull’istruzione. Ad essere messa sotto accusa non è soltanto la riforma moratti, ma anche l’ultima decisione del governo, elaborata nella notte di domenica, che consegna alle scuole private i soldi che preleva da quelle pubbliche. L’applicazione del “bonus” per le private, in via di sperimentazione in lombardia, e previsto a livello nazionale per il 2004, è stata estesa improvvisamente a partire da quest’anno, ed entrerà in vigore nei primi giorni del 2003. La protesta studentesca si inserisce in un quadro più vasto di lotte sociale, mettendo insieme anche il diritto al lavoro, la precarietà, la repressione. A Milano, sono stati occupati licei e istituti professionali, in umbria le scuole in agitazione si sono riunite in un coordinamento regionale, mentre a Firenze la mobilitazione ha coinvolto l’università, con la facoltà di lettere in occupazione da ieri.
Genova
Oggi alle 15, durante il ‘question Time’, il ministro Pisanu risponderà alle interrogazioni poste in relazione alla manifestazione di sabato a Genova. Ma l’atmosfera si fa sempre più tesa. La rivendicazione giunta ieri mattina pone più di un dubbio, sia sulla sua attendibilità sia sulla identità della mano che ha compiuto il gesto. E oggi, altri allarmi hanno messo in agitazione la città di Genova, primo fra tutti quello relativo alla presenza di una bomba nel Palazzo di Giustizia. La segnalazione era stata fatta attraverso una telefonata, che indicava la presenza di due ordigni all’interno dell’edificio. Segnalazione falsa, come hanno testimoniato gli artificieri intervenuti sul posto, che hanno fatto sgomberare l’edificio ed effettuato i controlli. Poche ore dopo, un secondo allarme, sempre nei pressi del Palazzo di giustizia, per la presenza di due borse abbandonate, e poi ancora la rimozione di una vettura giudicata ‘sospetta’. Un clima non certo tranquillo, quello che precede la manifestazione di sabato, che , hanno ripetuto gli organizzatori, sarà una manifestazione pacifica: la richiesta della verità prende altre strade, non quelle della violenza. Una convinzione ribadita da tutte le sigle che hanno indetto il corteo
Migranti
Sequestrati dal lavoro. E’ questa la condizione che si troveranno a subire le migliaia di immigrati che hanno presentato la domanda di regolarizzazione ai sensi della nuova legge Bossi-Fini. Chi di loro volesse infatti approfittare delle festività, e dunque del periodo di ferie dal lavoro, per raggiungere il proprio paese di origine, si vedrà negare il diritto al ritorno. E’ questa la sconcertante affermazione fatta oggi dal vicepresidente del senato, Roberto Calderoni, della Lega Nord. 'Chi vuole uscire per le feste natalizie, esca, sapendo che non rientrera' mai piu' in Italia' così ha risposto ai sindacati che avevano chiesto delucidazioni su questa ipotesi. Una frase che illumina ancora di più su quello che è il principio su cui si basa la legge bossi-fini, che è un principio secondo il quale i migranti sono solo braccia da lavoro, moderni schiavi, senza alcun diritto, nemmeno quello agli affetti.
Ogm
Attivisti di Greenpeace sono saliti con delle scale in metallo, subito ritirate, sulla tettoia che immette allo stabilimento e hanno dispiegato uno striscione giallo con la scritta nera se c'e' Aia c'e' soia ogm. Altri dimostranti sono a loro volta saliti sui tetti dei camion Aia fermi nel piazzale mentre altri ancora, vestiti da polli, ballano attorno agli stessi automezzi. L'ingresso allo stabilimento e' stato parzialmente bloccato - i dimostranti lasciano passare coloro che sono diretti allo spaccio interno allo stabilimento - con dei sacchi di soia ogm free, materiale ritenuto puro rispetto a prodotti geneticamente modificati. Momenti di tensione si sono registrati quando dagli uffici sono usciti alcuni impiegati che hanno tentato di strappare lo striscione all'ingresso dello stabilimento. Alla base delle azioni, un rapporto pubblicato nei giorni scorsi, che dimostra come i controlli delle ASL sugli organismi geneticamente modificati siano insufficienti, e portino nel contempo alla luce numerose infrazioni alle normative.
ESTERI
Palestina
Il Tribunale supremo israeliano ha sospeso l'attuazione del controverso piano dell'esercito di costruire un 'corridoio' protetto per collegare l'insediamento ebraico alla periferia di Hebron con la Tomba dei Patriarchi, nel centro della citta' palestinese. Lo ha riferito la radio israeliana. Il generale Moshe Kaplinsky, capo della zona militare della zona centrale della Cisgiordania, aveva disposto la costruzione di posti di vigilanza e altre difese lungo la strada che dall'insediamento di Kiriat Arba porta ai luoghi sacri di Hebron venerati da ebrei e musulmani. Un'unita' di genieri avevano gia' iniziato a lavorare, mentre il Tribunale supremo esaminava i ricorsi presentati dal sindaco di Hebron, Mustafa Natsche, e di altre autorita' locali contro le richieste di demolizione di quindici abitazioni lungo il sentiero che tre settimane fa fu teatro di un assalto palestinese che fece 12 morti, in gran parte militari. Il giudice Yitzhak Handelman ha invece disposto il blocco dei lavori fino a quando non saranno chiarite le proprieta' delle abitazioni che si vogliono demolire e altri aspetti del progetto. La sospensione del progetto non è preludio al suo abbandono, ma solo il tentativo di trovare giustificazioni legali ad una azione che è palesemente vessatoria nei confronti della popolazione. Lo scopo, non dichiarato, è quello di trovare legami tra gli abitanti delle case in discussione ed eventuali ricercati dell’esercito israeliano, per giustificarne così la demolizione, una pratica che negli ultimi mesi ha decimato le strutture abitative dei palestinesi.
Iraq