14760
Comment:
|
44977
|
Deletions are marked like this. | Additions are marked like this. |
Line 8: | Line 8: |
==G.R. FLASH ORE 9,30== | === GR ORE 19.30 === '''Proposta sommario''' '''Italia''' '''Fiat''' Circa cinquanta operai della Fiat di Termini Imerese hanno ripetuto questa mattina a Palermo il blocco della circolazione automobilistica gia' attuato ieri in piazza Indipendenza, di fronte a Palazzo d'Orleans, sede della presidenza della Regione Sicilia. Da lunedi', loro primo giorno di cassa integrazione a zero ore, i 400 dipendenti Fiat che risiedono a Palermo hanno si alternano nel presidio permanente della piazza, dov'e' stata anche allestita una tenda per offrire un riparo ai manifestanti. Permane anche il presidio dei metalmeccanici a Termini, nel piazzale della fabbrica, che ha fermato da due giorni la produzione, per impedire l'uscita delle circa tremila "Punto" pronte da consegnare ai rivenditori. Per decidere con quali azioni proseguire la protesta contro il piano industriale del Lingotto, si riunira' domani l'assemblea di tutti i 1.800 lavoratori dello stabilimento. Un assemblea che i sindacati si augurano la più ampia possibile, affinché le mobilitazioni future trovino consenso tra tutti i lavoratori. E venerdì si sciopera in Umbria, per lo sciopero di otto ore dei lavoratori dell' indotto Fiat auto e delle aziende collegate che attueranno, dalle 9.30 alle 11, un presidio presso la zona industriale di Umbertide. L' iniziativa e' stata organizzata dal coordinamento dei delegati metalmeccanici delle aziende dell' indotto, nell' ambito delle iniziative promosse da Fim, Fiom e Uil. Iniziative che si prefiggono lo scopo di portare l’attenzione sulla enorme perdita di posti di lavoro che la crisi Fiat produce nelle aziende ad essa collegate. Otto ore di sciopero per turno in tutte le aziende del gruppo Fiat e nell'indotto auto sono state proclamate dalle organizzazioni regionali di categoria Fim, Fiom, Uilm e Fismic per lunedi' 16 dicembre. Previsti presidi agli ingressi degli stabilimenti. La mobilitazione, come precisa un volantino diffuso dal sindacato, ''e' a sostegno della vertenza Fiat; contro l'accordo Governo-Fiat che porta allo smantellamento del settore auto in Italia e ai licenziamenti di massa in Fiat Auto e nell'indotto; per un nuovo piano industriale che garantisca il futuro produttivo e l'occupazione dei lavoratori; per l'intervento diretto dello Stato nel capitale azionario a sostegno delle attivita' di ricerca e innovazione di prodotto necessarie per ricostruire la prospettiva industriale della Fiat Auto''. Lo sciopero, che coincide con la giornata europea di lotta della Federazione europea dei sindacati metalmeccanici per la Fiat, sara' preceduto dalle assemblee dei lavoratori all'Alfa di Pomigliano, in programma domani Intanto, sul fronte politico, numerose interrogazioni sono state presentate in parlamento, per capire il ruolo avuto da silvio berlusconi, nella dopia veste di presidente del consiglio e imprenditore privato, nella gestione della crisi fiat che a portato alle dimissioni forzate dei vertici del gruppo. L’ipotesi che Berlusconi abbia favorito i propri interessi si basa anche sulla totale assenza dle governo nelle trattative con i sindacati nelle settimane precedenti, segno, secondo alcuni parlamentari, del desiderio di accelerare e non fermare la crisi. La protesta non viene solo dagli esponenti del centro sinistra, ma anche all’interno della stessa maggioranza. '''Genova''' (audio) Oggi alle 15, durante il ‘question Time’, il ministro Pisanu ha risposto alle interrogazioni poste in relazione alla manifestazione di sabato a Genova. Saranno due i cortei che sfileranno sabato prossimo a Genova. Uno dei due sarà più oltranzista e avrà come tappa finale il carcere di Marassi. La prefettura ha comunque già deciso strategie operative per garantire il regolare svolgimento di entrambi. Lo ha detto, durante il question time, il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu. "A proposito della prevista manifestazione di sabato 14 dicembre - ha affermato Pisanu - preciso che sono stati annunciati due cortei: uno organizzato dalle associazioni del Forum Sociale genovese per protestare contro le recenti decisioni dell'autorità giudiziaria in ordine ai fatti del G8; un altro organizzato da gruppi più oltranzisti del movimento no global che intenderebbero dirigersi verso il carcere di Marassi". Ma l’atmosfera si fa sempre più tesa. La rivendicazione giunta ieri mattina pone più di un dubbio, sia sulla sua attendibilità sia sulla identità della mano che ha compiuto il gesto. E oggi, altri allarmi hanno messo in agitazione la città di Genova, primo fra tutti quello relativo alla presenza di una bomba nel Palazzo di Giustizia. La segnalazione era stata fatta attraverso una telefonata, che indicava la presenza di due ordigni all’interno dell’edificio. Segnalazione falsa, come hanno testimoniato gli artificieri intervenuti sul posto, che hanno fatto sgomberare l’edificio ed effettuato i controlli. Poche ore dopo, un secondo allarme, sempre nei pressi del Palazzo di giustizia, per la presenza di due borse abbandonate, e poi ancora la rimozione di una vettura giudicata ‘sospetta’. Un clima non certo tranquillo, quello che precede la manifestazione di sabato, che , hanno ripetuto gli organizzatori, sarà una manifestazione pacifica: la richiesta della verità prende altre strade, non quelle della violenza. Una convinzione ribadita da tutte le sigle che hanno indetto il corteo '''Processi''' Si svolgerà domani alle 13 quella che potrebbe essere l'ultima udienza preliminare del processo per le violenze e le percosse subite all'interno del commissariato viminale nella primavera di cinque anni fa. Un appuntamento importante, a cui tutti e tutte sono invitate/i a partecipare '''Scuole''' (audio) Crescono in tutta italia le mobilitazioni studentesche, con occupazioni di numerose scuole. Dopo la clamorosa e inusuale protesta dei rettori, che ieri hanno presentato in massa le loro dimissioni, l’attenzione ritorna sugli studenti, che da giorni protestano per le politiche governative sull’istruzione. Ad essere messa sotto accusa non è soltanto la riforma moratti, ma anche l’ultima decisione del governo, elaborata nella notte di domenica, che consegna alle scuole private i soldi che preleva da quelle pubbliche. L’applicazione del “bonus” per le private, in via di sperimentazione in lombardia, e previsto a livello nazionale per il 2004, è stata estesa improvvisamente a partire da quest’anno, ed entrerà in vigore nei primi giorni del 2003. La protesta studentesca si inserisce in un quadro più vasto di lotte sociale, mettendo insieme anche il diritto al lavoro, la precarietà, la repressione. A Milano, sono stati occupati licei e istituti professionali, in umbria le scuole in agitazione si sono riunite in un coordinamento regionale, mentre a Firenze la mobilitazione ha coinvolto l’università, con la facoltà di lettere in occupazione da ieri, e quella di scienze politiche occupata oggi.Anche a Cagliari un'aula della Facolta' di Ingegneria dell'Universita' e' stata occupata, la scorsa notte, da un gruppo di studenti. Gli studenti, appartenenti non solo alla Facolta' di Ingegneria, protestano contro il nuovo regolamento delle tasse. Da Milano, ascoltiamo la acorrispondenza di uno studente del Carlo Volta '''Ogm''' (audio) Attivisti di Greenpeace sono saliti con delle scale in metallo, subito ritirate, sulla tettoia che immette allo stabilimento e hanno dispiegato uno striscione giallo con la scritta nera ''se c'e' Aia c'e' soia ogm''. Altri dimostranti sono a loro volta saliti sui tetti dei camion Aia fermi nel piazzale mentre altri ancora, vestiti da polli, ballano attorno agli stessi automezzi. L'ingresso allo stabilimento e' stato parzialmente bloccato - i dimostranti lasciano passare coloro che sono diretti allo spaccio interno allo stabilimento - con dei sacchi di soia ''ogm free'', materiale ritenuto puro rispetto a prodotti geneticamente modificati. Momenti di tensione si sono registrati quando dagli uffici sono usciti alcuni impiegati che hanno tentato di strappare lo striscione all'ingresso dello stabilimento. Alla base delle azioni, un rapporto pubblicato nei giorni scorsi, che dimostra come i controlli delle ASL sugli organismi geneticamente modificati siano insufficienti, e portino nel contempo alla luce numerose infrazioni alle normative. '''Indulto''' (audio) Continua la discussione in commissione giustizia della proposta pwer il cosidetto indultino. '''ESTERI''' '''Palestina''' ''Sorpresa'' per le dichiarazioni del portavoce dell'ambasciata di Israele a Roma secondo il quale le porte di palazzo Chigi sarebbero ''chiuse'' a Yasser Arafat - e a tutti i suoi rappresentanti - dalla strage di Netanya del marzo scorso e' stata espressa dal delegato generale palestinese in Italia, Nemer Hammad, che si e' ''augurato una chiara precisazione'' del governo italiano in proposito. Hammad ha sottolineato che questa dichiarazione viene dal portavoce della rappresentanza diplomatica israeliana e non da fonti italiane: ''aspettiamo quindi - ha precisato - di sentire cosa il portavoce del governo italiano ha da dire su questo tema''. Questo perche', ha osservato Hammad, ''non siamo mai stati informati di decisioni di questo tipo prese dal governo italiano''. Tra l'altro, ha ricordato il rappresentante dell'Autorita' Nazionale Palestinese (Anp) in Italia, il ministro per la Cooperazione internazionale, Nabil Shaath, e' stato ricevuto lo scorso ottobre a Roma dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. In quella occasione, Shaath non ha incontrato Berlusconi perche', ha riferito Hammad, era all'estero: ''almeno questa e' stata la spiegazione fornita dal governo'', ha aggiunto Hammad. Il rappresentante del governo palestinese in Italia ha comunque evidenziato come non sia la ''prima volta che Israele usa questo tipo di ricatto, mettendo cosi' in difficolta' e in posizione di auto-difesa altri governi''. Questo e' quanto e' successo oggi con il governo italiano che e' stato, secondo Hammad, messo ''in imbarazzo'' dalle dichiarazioni del portavoce dell'ambasciata Crediamo che il ministro degli Esteri Frattini debba chiarire al piu' presto al Parlamento e all'opinione pubblica il significato delle parole del presidente Berlusconi sulle relazioni politiche e diplomatiche tra il nostro Paese e l'Autorita' Nazionale Palestinese'. Lo afferma la responsabile Esteri della Segreteria nazionale dei Ds, Marina Sereni. 'L'affermazione secondo cui dalla Pasqua scorsa ad oggi l'Italia avrebbe deciso di non avere rapporti con rappresentanti della ANP - sostiene Sereni - sarebbe, se fosse confermata, un fatto grave, ancora di piu' perche' maturato fuori da un confronto in Parlamento, ed una vera e propria svolta nella politica estera italiana in Medio Oriente Il Tribunale supremo israeliano ha sospeso l'attuazione del controverso piano dell'esercito di costruire un 'corridoio' protetto per collegare l'insediamento ebraico alla periferia di Hebron con la Tomba dei Patriarchi, nel centro della citta' palestinese. Lo ha riferito la radio israeliana. Il generale Moshe Kaplinsky, capo della zona militare della zona centrale della Cisgiordania, aveva disposto la costruzione di posti di vigilanza e altre difese lungo la strada che dall'insediamento di Kiriat Arba porta ai luoghi sacri di Hebron venerati da ebrei e musulmani. Un'unita' di genieri avevano gia' iniziato a lavorare, mentre il Tribunale supremo esaminava i ricorsi presentati dal sindaco di Hebron, Mustafa Natsche, e di altre autorita' locali contro le richieste di demolizione di quindici abitazioni lungo il sentiero che tre settimane fa fu teatro di un assalto palestinese che fece 12 morti, in gran parte militari. Il giudice Yitzhak Handelman ha invece disposto il blocco dei lavori fino a quando non saranno chiarite le proprieta' delle abitazioni che si vogliono demolire e altri aspetti del progetto. La sospensione del progetto non è preludio al suo abbandono, ma solo il tentativo di trovare giustificazioni legali ad una azione che è palesemente vessatoria nei confronti della popolazione. Lo scopo, non dichiarato, è quello di trovare legami tra gli abitanti delle case in discussione ed eventuali ricercati dell’esercito israeliano, per giustificarne così la demolizione, una pratica che negli ultimi mesi ha decimato le strutture abitative dei palestinesi. '''Argentina''' Alle 22 , i componenti di una impressionante operazione di polizia hanno circondato il palcoscenico che la Asociaciazzione Madres de Plaza de Mayo stava montando durante i preparativi della 22a. Marcha de la Resistencia que comincia oggi alle 18 nella Plaza de Mayo. Più di 60 militari della Guardia de Infanteria, con cani, pistole lanciagas, fucili a canne mozze Itaka e bastoni, hanno formato un cordone intorno al palcoscenico e hanno impedito la continuazione dei lavori. L'operazione è a carico del Sovrintendente per la Sicurezza Metropolitana, che interpellato dalle Madri ha affermato di agire dietro ordini ricevute direttamente dal capo del governo della Città , Anibal Ibarra, secondo il quale doveva impedire con ogni mezzo, inclusa la repressione delle Madri, che la Marcia della Resistenza si realizzasse in quella parte della piazza. Dopo alcune ore, e di fronte alla ferma intenzione delle Madri di non abbandonare Plaza de Mayo, alla quale concorrono tutti giovedì da 25 anni, e nella quale dal 1981 si realizza la Marcha de la Resistencia, la presenza della polizia è andata crescendo fino ad arrivare in questo momento a più di 150 agenti della Guardia de Infantería che stanno stringendo il cerchio intorno alle Madri , al Coro della Universidad Popular Madres de Plaza de Mayo che sta cantando ora nella Plaza de Mayo, e a centinaia di amici che si sono avvicinati per dare solidarietà alle Madri. La polizia ha anche smontato il palcoscenico preparato dalle Madri per il comizio di chiusura della Marcia, manifestando un atteggiamento aggressivo nei confronti delle Madri e dei militanti che le accompagnano, i quali sono stati obbligati a retrocedere dietro le transenne che dividono in due la Plaza de Mayo. Da quando abbiamo iniziato a farla, solo durante la dittatura militare è stata impedita in maniera violenta, come stanotte, la realizzazione di una Marcha de la Resistencia. Invitiamo tutte le organizzazioni popolari a circondare le Madri ed impedire che vengano sgomberate dalla piazza, perché, come dice il motto che i presenti cantavano alla polizia, "La Piazza è delle Madri e non dei vigliacchi", ( "la Plaza es de las Madres, y no de los cobardes"). '''Iraq''' Gli esperti dell'Unmovic e dell' Aiea incaricati del disarmo iracheno hanno continuato oggi le ispezioni nel Paese - che entrano cosi' nella terza settimana. Una squadra si e' diretta a Kamarah, presso Taji, a circa 10 km dalla capitale, dove sorge un complesso industriale che si sospetta abbia ospitato in passato laboratori impegnati in programmi di ricerca per missili balistici e per la guerra batteriologica. Le altre quattro localita' visitate oggi sono l'impianto chimico di Al Fateh, alla periferia della capitale; il complesso nucleare di Ibn Sina a Tarmiya, 30 km a Nord-Ovest di Baghdad; laboratori biologici a Amriyah, 45 km a Sud-Ovest della capitale e l'impianto nucleare di Tuweitha, 20 km a Sud, gia' piu' volte ispezionato nei giorni scorsi. Intanto il regime di Baghdad e' tornato oggi a denunciare come ''uno scandalo internazionale'' le modalita' con cui gli Usa sono riusciti a venire in possesso di una copia della dichiarazione irachena sugli armamenti destinata solo all'Onu. Il quotidiano al-Thawra, organo del partito Baath al potere, ha scritto senza mezzi termini che ''il governo Usa agisce nello stesso stile delle bande mafiose'' ed ha inoltre criticato il diplomatico colombiano Alfonso Valdivieso, presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, per aver deciso di consegnare una copia della dichiarazione irachena agli Usa, affermando che cio' esula dal suo incarico presso l'organismo internazionale. A tale proposito il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha definito ''spiacevole'' il fatto che il Consiglio di sicurezza abbia consegnato per primi agli Usa l'unica copia integrale ricevuta della dichiarazione redatta dall'Iraq.. Annan ha detto che la decisione di consegnare agli Usa la copia integrale prima che fosse distribuita ai membri non permanenti del Consiglio di sicurezza ''e' stata giusta, ma il metodo e lo stile sono stati sbagliati''. Gli Usa si sono fatti dare la copia del documento iracheno affermando che si sarebbero incaricati loro di fotocopiarla e distribuirla, prima agli altri quattro membri permanenti del Consiglio di sicurezza (Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina) in versione integrale; poi ai membri non permanenti, in versione emendata dei passaggi contenenti informazioni pericolose sulle armi di distruzione di massa. '''Canada, kyoto''' Il Parlamento del Canada si e' espresso ieri a favopre della ratifica DEL Protocollo di Kyoto, l'unico accordo internazionale sul riscaldamento globale, un atto che segue la promessa fatta a settembre dal Primo Ministro Chretien in occasione del Summit sullo Sviluppo Sostenibile. Il voto spiana la strada per la ratifica da parte dell'esecutivo entro la fine dell'anno. "La decisione presa ieri dal Canada di ratificare il protocollo di Kyoto dimostra che i paesi del Nord America possono agire con responsabilita' nei confronti del riscaldamento globale e pone una nuova sfida ad agire sul riscaldamento globale all'amministrazione Bush", ha dichiarato Gianfranco Bologna, portavoce del WWF Italia - Il protocollo di Kyoto diventera' una legge internazionale una volta che sara' stato ratificato dalle 55 nazioni che complessivamente rappresentano il 55% delle emissioni dei paesi industrializzati rispetto al 1990. Il numero di paesi necessari e' stato gia' raggiunto da tempo, con la ratifica di Cina, India, Brasile, per i citare i piu' importanti. In Russia la Duma sta considerando l'ipotesi di ratifica e prendera' una decisione nei primi mesi del prossimo anno '''Francia''' = g.r. ore 17.00 = '''esteri''' ''palestina'' Un palestinese e' stato ferito oggi nel centro di Ramallah (Cisgiordania) nel corso di un'operazione di un'unita' speciale dell'esercito israeliano. Lo hanno riferito fonti giornalistiche palestinesi. Le fonti hanno precisato che, nel corso dell'operazione, l' unita' speciale israeliana ha catturato due militanti del Fronte democratico per la liberazione della Palestina ''cuba'' deraglia un treno: 14 morti, 74 feriti Quattordici morti e 74 feriti dei quali sei gravi sono il bilancio del deragliamento di un convoglio ferroviario partito la scorsa notte dall'Avana diretto a Santiago, nella regione orientale di Cuba. La motrice è uscita dai binari e si è capovolta trascinando con sè cinque vagoni passeggeri e un carro merci. "E' stato terribile", ha raccontato Orlando Olivera, 29 anni, meccanico a bordo del treno, "c'è stato un gran fracasso, poi lo schianto e tutto è diventato buio". Il deragliamento è avvenuto appena fuori della cittadina di Coliseo. Tra le vittime c'è anche il macchinista. Il meccanico ha assicurato che il treno procedeva alla velocità regolamentare. "E' il settimo incidente su questa linea. Io qui non ci lavoro più. Sono ancora giovane e il lavoro è troppo pericoloso, troppi incidenti causati dall'incuria". argentina COMUNICATO STAMPA Alle 22 , i componenti di una impressionante operazione di polizia hanno circondato il palcoscenico che la Asociaciazzione Madres de Plaza de Mayo stava montando durante i preparativi della 22a. Marcha de la Resistencia que comincia oggi alle 18 nella Plaza de Mayo. Più di 60 militari della Guardia de Infanteria, con cani, pistole lanciagas, fucili a canne mozze Itaka e bastoni, hanno formato un cordone intorno al palcoscenico e hanno impedito la continuazione dei lavori. L'operazione è a carico del Sovrintendente per la Sicurezza Metropolitana, che interpellato dalle Madri ha affermato di agire dietro ordini ricevute direttamente dal capo del governo della Città , Anibal Ibarra, secondo il quale doveva impedire con ogni mezzo, inclusa la repressione delle Madri, che la Marcia della Resistenza si realizzasse in quella parte della piazza. Dopo alcune ore, e di fronte alla ferma intenzione delle Madri di non abbandonare Plaza de Mayo, alla quale concorrono tutti giovedì da 25 anni, e nella quale dal 1981 si realizza la Marcha de la Resistencia, la presenza della polizia è andata crescendo fino ad arrivare in questo momento a più di 150 agenti della Guardia de Infantería che stanno stringendo il cerchio intorno alle Madri , al Coro della Universidad Popular Madres de Plaza de Mayo che sta cantando ora nella Plaza de Mayo, e a centinaia di amici che si sono avvicinati per dare solidarietà alle Madri. La polizia ha anche smontato il palcoscenico preparato dalle Madri per il comizio di chiusura della Marcia, manifestando un atteggiamento aggressivo nei confronti delle Madri e dei militanti che le accompagnano, i quali sono stati obbligati a retrocedere dietro le transenne che dividono in due la Plaza de Mayo. Da quando abbiamo iniziato a farla, solo durante la dittatura militare è stata impedita in maniera violenta, come stanotte, la realizzazione di una Marcha de la Resistencia. Invitiamo tutte le organizzazioni popolari a circondare le Madri ed impedire che vengano sgomberate dalla piazza, perché, come dice il motto che i presenti cantavano alla polizia, "La Piazza è delle Madri e non dei vigliacchi", ( "la Plaza es de las Madres, y no de los cobardes"). Denunciamo al mondo intero questa aggressione contro le Madri, e ricordiamo che dell'incolumità fisica di tutti i presenti in Piazza saranno responsabili il Governo delle Città di Buenos Aires e la Polizia Federale. Buenos Aires, 11 de dicembre 2002, 02:00hs.- ASSOCIAZIONE MADRES DE PLAZA DE MAYO '''italia''' fiat Otto ore di sciopero per turno in tutte le aziende del gruppo Fiat e nell'indotto auto sono state proclamate dalle organizzazioni regionali di categoria Fim, Fiom, Uilm e Fismic per lunedi' 16 dicembre. Previsti presidi agli ingressi degli stabilimenti. La mobilitazione, come precisa un volantino diffuso dal sindacato, ''e' a sostegno della vertenza Fiat; contro l'accordo Governo-Fiat che porta allo smantellamento del settore auto in Italia e ai licenziamenti di massa in Fiat Auto e nell'indotto; per un nuovo piano industriale che garantisca il futuro produttivo e l'occupazione dei lavoratori; per l'intervento diretto dello Stato nel capitale azionario a sostegno delle attivita' di ricerca e innovazione di prodotto necessarie per ricostruire la prospettiva industriale della Fiat Auto''. Lo sciopero, che coincide con la giornata europea di lotta della Federazione europea dei sindacati metalmeccanici per la Fiat, sara' preceduto dalle assemblee dei lavoratori all'Alfa di Pomigliano, in programma domani alla presenza del segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini e alla Fma di Pratola Serra.(ANSA). mobilitazioni studentesche Crescono in tutta italia le mobilitazioni studentesche, con occupazioni di numerose scuole. Dopo la clamorosa e inusuale protesta dei rettori, che ieri hanno presentato in massa le loro dimissioni, l’attenzione ritorna sugli studenti, che da giorni protestano per le politiche governative sull’istruzione. Ad essere messa sotto accusa non è soltanto la riforma moratti, ma anche l’ultima decisione del governo, elaborata nella notte di domenica, che consegna alle scuole private i soldi che preleva da quelle pubbliche. L’applicazione del “bonus” per le private, in via di sperimentazione in lombardia, e previsto a livello nazionale per il 2004, è stata estesa improvvisamente a partire da quest’anno, ed entrerà in vigore nei primi giorni del 2003. La protesta studentesca si inserisce in un quadro più vasto di lotte sociale, mettendo insieme anche il diritto al lavoro, la precarietà, la repressione. A Milano, sono stati occupati licei e istituti professionali, in umbria le scuole in agitazione si sono riunite in un coordinamento regionale, mentre a Firenze la mobilitazione ha coinvolto l’università, con la facoltà di lettere in occupazione da ieri, e quella di scienze politiche occupata oggi.Anche a Cagliari un'aula della Facolta' di Ingegneria dell'Universita' e' stata occupata, la scorsa notte, da un gruppo di studenti. Gli studenti, appartenenti non solo alla Facolta' di Ingegneria, protestano contro il nuovo regolamento delle tasse. Da Milano, ascoltiamo la acorrispondenza di uno studente del Carlo Volta corteo a genova dichiarazioni di pisanu Saranno due i cortei che sfileranno sabato prossimo a Genova. Uno dei due sarà più oltranzista e avrà come tappa finale il carcere di Marassi. La prefettura ha comunque già deciso strategie operative per garantire il regolare svolgimento di entrambi. Lo ha detto, durante il question time, il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu. "A proposito della prevista manifestazione di sabato 14 dicembre - ha affermato Pisanu - preciso che sono stati annunciati due cortei: uno organizzato dalle associazioni del Forum Sociale genovese per protestare contro le recenti decisioni dell'autorità giudiziaria in ordine ai fatti del G8; un altro organizzato da gruppi più oltranzisti del movimento no global che intenderebbero dirigersi verso il carcere di Marassi". "Nella riunione di coordinamento svoltasi presso la prefettura di Genova - ha assicurato - sono state decise apposite strategie operative per garantire il regolare svolgimento delle due manifestazioni". carcere DAVANTI AL ''DON BOSCO''; SOSTEGNO DEI RADICALI CON CAPEZZONE (ANSA) - PISA, 11 DIC - Due medici penitenziari si sono incatenati oggi davanti al carcere ''Don Bosco'' di Pisa per protestare contro ''i tagli della Finanziaria che rischiano di diventare - hanno detto - i tagli che ogni detenuto fara' sul proprio corpo in conseguenza della mancanza di risorse per la medicina penitenziaria''. Autori della protesta sono Francesco Ceraudo, il presidente nazionale dell' Amapi (Associazione medici amministrazione penitenziaria italiana) ed il segretario dell'associazione Pasquale Paolillo. ''Oggi scioperiamo - ha aggiunto Ceraudo - perche' all' interno delle carceri c'e' un clima di assoluta invivibilita', con 20 mila detenuti in sovrannumero e il governo che vuole toglierci 20 milioni di euro di risorse. Questo provvedimento danneggera' soprattutto i detenuti affetti da patologie gravi, come l'Aids o l'epatite virale, o quei disturbati mentali privati dei farmaci atnipsicotici''. A sostegno della protesta dei medici penitenziari e' intervenuta una delegazione dei Radicali, composta dal segretario nazionale Daniele Capezzone, dalla presidente del partito Rita Bernardini e da Sergio D'Elia, segretario dell'associazione Nessuno Tocchi Caino. ''Siamo al quarto giorno di sciopero della fame - ha detto Capezzone -, vogliamo risposte certe dal Parlamento dopo che per due anni si e' parlato di indulto e non si e' deciso alcun provvedimento. Le carceri sono ormai stracolme, non c'e' spazio per i diritti. Serve un provvedimento di clemenza perche' la situazione rischia di diventare esplosiva''. (ANSA). YG6-FZ/DLM ===G.R. FLASH ORE 9,30=== |
Line 51: | Line 212: |
Oggi alle 15, durante il ‘question Time’, il ministro Pisanu risponderà alle interrogazioni poste in relazione alla manifestazione di sabato a Genova. Ma l’atmosfera si fa sempre più tesa. La rivendicazione giunta ieri mattina pone più di un dubbio, sia sulla sua attendibilità sia sulla identità della mano che ha compiuto il gesto. | Oggi alle 15, durante il ‘question Time’, il ministro Pisanu ha risposto alle interrogazioni poste in relazione alla manifestazione di sabato a Genova. Ma l’atmosfera si fa sempre più tesa. La rivendicazione giunta ieri mattina pone più di un dubbio, sia sulla sua attendibilità sia sulla identità della mano che ha compiuto il gesto. |
Line 82: | Line 243: |
'''Iraq''' |
'''IRAQ''' Gli esperti dell'Unmovic e dell' Aiea incaricati del disarmo iracheno hanno continuato oggi le ispezioni nel Paese - che entrano cosi' nella terza settimana. Una squadra si e' diretta a Kamarah, presso Taji, a circa 10 km dalla capitale, dove sorge un complesso industriale che si sospetta abbia ospitato in passato laboratori impegnati in programmi di ricerca per missili balistici e per la guerra batteriologica. Le altre quattro localita' visitate oggi sono l'impianto chimico di Al Fateh, alla periferia della capitale; il complesso nucleare di Ibn Sina a Tarmiya, 30 km a Nord-Ovest di Baghdad; laboratori biologici a Amriyah, 45 km a Sud-Ovest della capitale e l'impianto nucleare di Tuweitha, 20 km a Sud, gia' piu' volte ispezionato nei giorni scorsi. Intanto il regime di Baghdad e' tornato oggi a denunciare come ''uno scandalo internazionale'' le modalita' con cui gli Usa sono riusciti a venire in possesso di una copia della dichiarazione irachena sugli armamenti destinata solo all'Onu. Il quotidiano al-Thawra, organo del partito Baath al potere, ha scritto senza mezzi termini che ''il governo Usa agisce nello stesso stile delle bande mafiose'' ed ha inoltre criticato il diplomatico colombiano Alfonso Valdivieso, presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, per aver deciso di consegnare una copia della dichiarazione irachena agli Usa, affermando che cio' esula dal suo incarico presso l'organismo internazionale. A tale proposito il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha definito ''spiacevole'' il fatto che il Consiglio di sicurezza abbia consegnato per primi agli Usa l'unica copia integrale ricevuta della dichiarazione redatta dall'Iraq.. Annan ha detto che la decisione di consegnare agli Usa la copia integrale prima che fosse distribuita ai membri non permanenti del Consiglio di sicurezza ''e' stata giusta, ma il metodo e lo stile sono stati sbagliati''. Gli Usa si sono fatti dare la copia del documento iracheno affermando che si sarebbero incaricati loro di fotocopiarla e distribuirla, prima agli altri quattro membri permanenti del Consiglio di sicurezza (Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina) in versione integrale; poi ai membri non permanenti, in versione emendata dei passaggi contenenti informazioni pericolose sulle armi di distruzione di massa. '''IRAN''' L'Iran ha annunciato di poter aumentare la propria produzione di petrolio di 500,000 barili al giorno in caso di guerra contro l'Iraq. Lo ha dichiarato il ministro del petrolio namdar zanghenè. ciao |
Buongiorrrno!!! Apre ieri il Martedì femminista. Informazioni utili per chi fa il GR Chiamando Firenze ieri per l'occupazione della Facoltà di Lettere, abbiamo saputo che oggi (11 dicembre) molto probabilmente occuperanno anche la Facoltà di Scienze Politiche Questo è il numero di un compagno di scienze politiche che può essere chiamato e che al liimite potrebbe fornire altri numeri. Lui è il fratello di Federica di Firenze, si chiama Francesco, e il suo tel è 340/4126886. Baci O.
GR ORE 19.30
Proposta sommario
Italia
Fiat
Circa cinquanta operai della Fiat di Termini Imerese hanno ripetuto questa mattina a Palermo il blocco della circolazione automobilistica gia' attuato ieri in piazza Indipendenza, di fronte a Palazzo d'Orleans, sede della presidenza della Regione Sicilia. Da lunedi', loro primo giorno di cassa integrazione a zero ore, i 400 dipendenti Fiat che risiedono a Palermo hanno si alternano nel presidio permanente della piazza, dov'e' stata anche allestita una tenda per offrire un riparo ai manifestanti. Permane anche il presidio dei metalmeccanici a Termini, nel piazzale della fabbrica, che ha fermato da due giorni la produzione, per impedire l'uscita delle circa tremila "Punto" pronte da consegnare ai rivenditori. Per decidere con quali azioni proseguire la protesta contro il piano industriale del Lingotto, si riunira' domani l'assemblea di tutti i 1.800 lavoratori dello stabilimento. Un assemblea che i sindacati si augurano la più ampia possibile, affinché le mobilitazioni future trovino consenso tra tutti i lavoratori. E venerdì si sciopera in Umbria, per lo sciopero di otto ore dei lavoratori dell' indotto Fiat auto e delle aziende collegate che attueranno, dalle 9.30 alle 11, un presidio presso la zona industriale di Umbertide. L' iniziativa e' stata organizzata dal coordinamento dei delegati metalmeccanici delle aziende dell' indotto, nell' ambito delle iniziative promosse da Fim, Fiom e Uil. Iniziative che si prefiggono lo scopo di portare l’attenzione sulla enorme perdita di posti di lavoro che la crisi Fiat produce nelle aziende ad essa collegate. Otto ore di sciopero per turno in tutte le aziende del gruppo Fiat e nell'indotto auto sono state proclamate dalle organizzazioni regionali di categoria Fim, Fiom, Uilm e Fismic per lunedi' 16 dicembre. Previsti presidi agli ingressi degli stabilimenti. La mobilitazione, come precisa un volantino diffuso dal sindacato, e' a sostegno della vertenza Fiat; contro l'accordo Governo-Fiat che porta allo smantellamento del settore auto in Italia e ai licenziamenti di massa in Fiat Auto e nell'indotto; per un nuovo piano industriale che garantisca il futuro produttivo e l'occupazione dei lavoratori; per l'intervento diretto dello Stato nel capitale azionario a sostegno delle attivita' di ricerca e innovazione di prodotto necessarie per ricostruire la prospettiva industriale della Fiat Auto. Lo sciopero, che coincide con la giornata europea di lotta della Federazione europea dei sindacati metalmeccanici per la Fiat, sara' preceduto dalle assemblee dei lavoratori all'Alfa di Pomigliano, in programma domani Intanto, sul fronte politico, numerose interrogazioni sono state presentate in parlamento, per capire il ruolo avuto da silvio berlusconi, nella dopia veste di presidente del consiglio e imprenditore privato, nella gestione della crisi fiat che a portato alle dimissioni forzate dei vertici del gruppo. L’ipotesi che Berlusconi abbia favorito i propri interessi si basa anche sulla totale assenza dle governo nelle trattative con i sindacati nelle settimane precedenti, segno, secondo alcuni parlamentari, del desiderio di accelerare e non fermare la crisi. La protesta non viene solo dagli esponenti del centro sinistra, ma anche all’interno della stessa maggioranza.
Genova (audio)
Oggi alle 15, durante il ‘question Time’, il ministro Pisanu ha risposto alle interrogazioni poste in relazione alla manifestazione di sabato a Genova. Saranno due i cortei che sfileranno sabato prossimo a Genova. Uno dei due sarà più oltranzista e avrà come tappa finale il carcere di Marassi. La prefettura ha comunque già deciso strategie operative per garantire il regolare svolgimento di entrambi. Lo ha detto, durante il question time, il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu. "A proposito della prevista manifestazione di sabato 14 dicembre - ha affermato Pisanu - preciso che sono stati annunciati due cortei: uno organizzato dalle associazioni del Forum Sociale genovese per protestare contro le recenti decisioni dell'autorità giudiziaria in ordine ai fatti del G8; un altro organizzato da gruppi più oltranzisti del movimento no global che intenderebbero dirigersi verso il carcere di Marassi".
Ma l’atmosfera si fa sempre più tesa. La rivendicazione giunta ieri mattina pone più di un dubbio, sia sulla sua attendibilità sia sulla identità della mano che ha compiuto il gesto. E oggi, altri allarmi hanno messo in agitazione la città di Genova, primo fra tutti quello relativo alla presenza di una bomba nel Palazzo di Giustizia. La segnalazione era stata fatta attraverso una telefonata, che indicava la presenza di due ordigni all’interno dell’edificio. Segnalazione falsa, come hanno testimoniato gli artificieri intervenuti sul posto, che hanno fatto sgomberare l’edificio ed effettuato i controlli. Poche ore dopo, un secondo allarme, sempre nei pressi del Palazzo di giustizia, per la presenza di due borse abbandonate, e poi ancora la rimozione di una vettura giudicata ‘sospetta’. Un clima non certo tranquillo, quello che precede la manifestazione di sabato, che , hanno ripetuto gli organizzatori, sarà una manifestazione pacifica: la richiesta della verità prende altre strade, non quelle della violenza. Una convinzione ribadita da tutte le sigle che hanno indetto il corteo
Processi
Si svolgerà domani alle 13 quella che potrebbe essere l'ultima udienza preliminare del processo per le violenze e le percosse subite all'interno del commissariato viminale nella primavera di cinque anni fa. Un appuntamento importante, a cui tutti e tutte sono invitate/i a partecipare
Scuole (audio)
Crescono in tutta italia le mobilitazioni studentesche, con occupazioni di numerose scuole. Dopo la clamorosa e inusuale protesta dei rettori, che ieri hanno presentato in massa le loro dimissioni, l’attenzione ritorna sugli studenti, che da giorni protestano per le politiche governative sull’istruzione. Ad essere messa sotto accusa non è soltanto la riforma moratti, ma anche l’ultima decisione del governo, elaborata nella notte di domenica, che consegna alle scuole private i soldi che preleva da quelle pubbliche. L’applicazione del “bonus” per le private, in via di sperimentazione in lombardia, e previsto a livello nazionale per il 2004, è stata estesa improvvisamente a partire da quest’anno, ed entrerà in vigore nei primi giorni del 2003. La protesta studentesca si inserisce in un quadro più vasto di lotte sociale, mettendo insieme anche il diritto al lavoro, la precarietà, la repressione. A Milano, sono stati occupati licei e istituti professionali, in umbria le scuole in agitazione si sono riunite in un coordinamento regionale, mentre a Firenze la mobilitazione ha coinvolto l’università, con la facoltà di lettere in occupazione da ieri, e quella di scienze politiche occupata oggi.Anche a Cagliari un'aula della Facolta' di Ingegneria dell'Universita' e' stata occupata, la scorsa notte, da un gruppo di studenti. Gli studenti, appartenenti non solo alla Facolta' di Ingegneria, protestano contro il nuovo regolamento delle tasse. Da Milano, ascoltiamo la acorrispondenza di uno studente del Carlo Volta
Ogm (audio)
Attivisti di Greenpeace sono saliti con delle scale in metallo, subito ritirate, sulla tettoia che immette allo stabilimento e hanno dispiegato uno striscione giallo con la scritta nera se c'e' Aia c'e' soia ogm. Altri dimostranti sono a loro volta saliti sui tetti dei camion Aia fermi nel piazzale mentre altri ancora, vestiti da polli, ballano attorno agli stessi automezzi. L'ingresso allo stabilimento e' stato parzialmente bloccato - i dimostranti lasciano passare coloro che sono diretti allo spaccio interno allo stabilimento - con dei sacchi di soia ogm free, materiale ritenuto puro rispetto a prodotti geneticamente modificati. Momenti di tensione si sono registrati quando dagli uffici sono usciti alcuni impiegati che hanno tentato di strappare lo striscione all'ingresso dello stabilimento. Alla base delle azioni, un rapporto pubblicato nei giorni scorsi, che dimostra come i controlli delle ASL sugli organismi geneticamente modificati siano insufficienti, e portino nel contempo alla luce numerose infrazioni alle normative.
Indulto (audio)
Continua la discussione in commissione giustizia della proposta pwer il cosidetto indultino.
ESTERI
Palestina
Sorpresa per le dichiarazioni del portavoce dell'ambasciata di Israele a Roma secondo il quale le porte di palazzo Chigi sarebbero chiuse a Yasser Arafat - e a tutti i suoi rappresentanti - dalla strage di Netanya del marzo scorso e' stata espressa dal delegato generale palestinese in Italia, Nemer Hammad, che si e' augurato una chiara precisazione del governo italiano in proposito. Hammad ha sottolineato che questa dichiarazione viene dal portavoce della rappresentanza diplomatica israeliana e non da fonti italiane: aspettiamo quindi - ha precisato - di sentire cosa il portavoce del governo italiano ha da dire su questo tema. Questo perche', ha osservato Hammad, non siamo mai stati informati di decisioni di questo tipo prese dal governo italiano. Tra l'altro, ha ricordato il rappresentante dell'Autorita' Nazionale Palestinese (Anp) in Italia, il ministro per la Cooperazione internazionale, Nabil Shaath, e' stato ricevuto lo scorso ottobre a Roma dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. In quella occasione, Shaath non ha incontrato Berlusconi perche', ha riferito Hammad, era all'estero: almeno questa e' stata la spiegazione fornita dal governo, ha aggiunto Hammad. Il rappresentante del governo palestinese in Italia ha comunque evidenziato come non sia la prima volta che Israele usa questo tipo di ricatto, mettendo cosi' in difficolta' e in posizione di auto-difesa altri governi. Questo e' quanto e' successo oggi con il governo italiano che e' stato, secondo Hammad, messo in imbarazzo dalle dichiarazioni del portavoce dell'ambasciata
Crediamo che il ministro degli Esteri Frattini debba chiarire al piu' presto al Parlamento e all'opinione pubblica il significato delle parole del presidente Berlusconi sulle relazioni politiche e diplomatiche tra il nostro Paese e l'Autorita' Nazionale Palestinese'. Lo afferma la responsabile Esteri della Segreteria nazionale dei Ds, Marina Sereni. 'L'affermazione secondo cui dalla Pasqua scorsa ad oggi l'Italia avrebbe deciso di non avere rapporti con rappresentanti della ANP - sostiene Sereni - sarebbe, se fosse confermata, un fatto grave, ancora di piu' perche' maturato fuori da un confronto in Parlamento, ed una vera e propria svolta nella politica estera italiana in Medio Oriente Il Tribunale supremo israeliano ha sospeso l'attuazione del controverso piano dell'esercito di costruire un 'corridoio' protetto per collegare l'insediamento ebraico alla periferia di Hebron con la Tomba dei Patriarchi, nel centro della citta' palestinese. Lo ha riferito la radio israeliana. Il generale Moshe Kaplinsky, capo della zona militare della zona centrale della Cisgiordania, aveva disposto la costruzione di posti di vigilanza e altre difese lungo la strada che dall'insediamento di Kiriat Arba porta ai luoghi sacri di Hebron venerati da ebrei e musulmani. Un'unita' di genieri avevano gia' iniziato a lavorare, mentre il Tribunale supremo esaminava i ricorsi presentati dal sindaco di Hebron, Mustafa Natsche, e di altre autorita' locali contro le richieste di demolizione di quindici abitazioni lungo il sentiero che tre settimane fa fu teatro di un assalto palestinese che fece 12 morti, in gran parte militari. Il giudice Yitzhak Handelman ha invece disposto il blocco dei lavori fino a quando non saranno chiarite le proprieta' delle abitazioni che si vogliono demolire e altri aspetti del progetto. La sospensione del progetto non è preludio al suo abbandono, ma solo il tentativo di trovare giustificazioni legali ad una azione che è palesemente vessatoria nei confronti della popolazione. Lo scopo, non dichiarato, è quello di trovare legami tra gli abitanti delle case in discussione ed eventuali ricercati dell’esercito israeliano, per giustificarne così la demolizione, una pratica che negli ultimi mesi ha decimato le strutture abitative dei palestinesi.
Argentina
Alle 22 , i componenti di una impressionante operazione di polizia hanno circondato il palcoscenico che la Asociaciazzione Madres de Plaza de Mayo stava montando durante i preparativi della 22a. Marcha de la Resistencia que comincia oggi alle 18 nella Plaza de Mayo.
Più di 60 militari della Guardia de Infanteria, con cani, pistole lanciagas, fucili a canne mozze Itaka e bastoni, hanno formato un cordone intorno al palcoscenico e hanno impedito la continuazione dei lavori.
L'operazione è a carico del Sovrintendente per la Sicurezza Metropolitana, che interpellato dalle Madri ha affermato di agire dietro ordini ricevute direttamente dal capo del governo della Città , Anibal Ibarra, secondo il quale doveva impedire con ogni mezzo, inclusa la repressione delle Madri, che la Marcia della Resistenza si realizzasse in quella parte della piazza.
Dopo alcune ore, e di fronte alla ferma intenzione delle Madri di non abbandonare Plaza de Mayo, alla quale concorrono tutti giovedì da 25 anni, e nella quale dal 1981 si realizza la Marcha de la Resistencia, la presenza della polizia è andata crescendo fino ad arrivare in questo momento a più di 150 agenti della Guardia de Infantería che stanno stringendo il cerchio intorno alle Madri , al Coro della Universidad Popular Madres de Plaza de Mayo che sta cantando ora nella Plaza de Mayo, e a centinaia di amici che si sono avvicinati per dare solidarietà alle Madri. La polizia ha anche smontato il palcoscenico preparato dalle Madri per il comizio di chiusura della Marcia, manifestando un atteggiamento aggressivo nei confronti delle Madri e dei militanti che le accompagnano, i quali sono stati obbligati a retrocedere dietro le transenne che dividono in due la Plaza de Mayo.
Da quando abbiamo iniziato a farla, solo durante la dittatura militare è stata impedita in maniera violenta, come stanotte, la realizzazione di una Marcha de la Resistencia.
Invitiamo tutte le organizzazioni popolari a circondare le Madri ed impedire che vengano sgomberate dalla piazza, perché, come dice il motto che i presenti cantavano alla polizia, "La Piazza è delle Madri e non dei vigliacchi", ( "la Plaza es de las Madres, y no de los cobardes").
Iraq
Gli esperti dell'Unmovic e dell' Aiea incaricati del disarmo iracheno hanno continuato oggi le ispezioni nel Paese - che entrano cosi' nella terza settimana. Una squadra si e' diretta a Kamarah, presso Taji, a circa 10 km dalla capitale, dove sorge un complesso industriale che si sospetta abbia ospitato in passato laboratori impegnati in programmi di ricerca per missili balistici e per la guerra batteriologica. Le altre quattro localita' visitate oggi sono l'impianto chimico di Al Fateh, alla periferia della capitale; il complesso nucleare di Ibn Sina a Tarmiya, 30 km a Nord-Ovest di Baghdad; laboratori biologici a Amriyah, 45 km a Sud-Ovest della capitale e l'impianto nucleare di Tuweitha, 20 km a Sud, gia' piu' volte ispezionato nei giorni scorsi.
Intanto il regime di Baghdad e' tornato oggi a denunciare come uno scandalo internazionale le modalita' con cui gli Usa sono riusciti a venire in possesso di una copia della dichiarazione irachena sugli armamenti destinata solo all'Onu. Il quotidiano al-Thawra, organo del partito Baath al potere, ha scritto senza mezzi termini che il governo Usa agisce nello stesso stile delle bande mafiose ed ha inoltre criticato il diplomatico colombiano Alfonso Valdivieso, presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, per aver deciso di consegnare una copia della dichiarazione irachena agli Usa, affermando che cio' esula dal suo incarico presso l'organismo internazionale.
A tale proposito il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha definito spiacevole il fatto che il Consiglio di sicurezza abbia consegnato per primi agli Usa l'unica copia integrale ricevuta della dichiarazione redatta dall'Iraq.. Annan ha detto che la decisione di consegnare agli Usa la copia integrale prima che fosse distribuita ai membri non permanenti del Consiglio di sicurezza e' stata giusta, ma il metodo e lo stile sono stati sbagliati.
Gli Usa si sono fatti dare la copia del documento iracheno affermando che si sarebbero incaricati loro di fotocopiarla e distribuirla, prima agli altri quattro membri permanenti del Consiglio di sicurezza (Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina) in versione integrale; poi ai membri non permanenti, in versione emendata dei passaggi contenenti informazioni pericolose sulle armi di distruzione di massa.
Canada, kyoto
Il Parlamento del Canada si e' espresso ieri a favopre della ratifica DEL Protocollo di Kyoto, l'unico accordo internazionale sul riscaldamento globale, un atto che segue la promessa fatta a settembre dal Primo Ministro Chretien in occasione del Summit sullo Sviluppo Sostenibile. Il voto spiana la strada per la ratifica da parte dell'esecutivo entro la fine dell'anno. "La decisione presa ieri dal Canada di ratificare il protocollo di Kyoto dimostra che i paesi del Nord America possono agire con responsabilita' nei confronti del riscaldamento globale e pone una nuova sfida ad agire sul riscaldamento globale all'amministrazione Bush", ha dichiarato Gianfranco Bologna, portavoce del WWF Italia - Il protocollo di Kyoto diventera' una legge internazionale una volta che sara' stato ratificato dalle 55 nazioni che complessivamente rappresentano il 55% delle emissioni dei paesi industrializzati rispetto al 1990. Il numero di paesi necessari e' stato gia' raggiunto da tempo, con la ratifica di Cina, India, Brasile, per i citare i piu' importanti. In Russia la Duma sta considerando l'ipotesi di ratifica e prendera' una decisione nei primi mesi del prossimo anno
Francia
g.r. ore 17.00
esteri
palestina
- Un palestinese e' stato ferito oggi nel centro di Ramallah (Cisgiordania) nel corso di un'operazione di un'unita' speciale dell'esercito israeliano. Lo hanno riferito fonti giornalistiche palestinesi. Le fonti hanno precisato che, nel corso dell'operazione, l' unita' speciale israeliana ha catturato due militanti del Fronte democratico per la liberazione della Palestina
cuba deraglia un treno: 14 morti, 74 feriti
Quattordici morti e 74 feriti dei quali sei gravi sono il bilancio del deragliamento di un convoglio ferroviario partito la scorsa notte dall'Avana diretto a Santiago, nella regione orientale di Cuba. La motrice è uscita dai binari e si è capovolta trascinando con sè cinque vagoni passeggeri e un carro merci. "E' stato terribile", ha raccontato Orlando Olivera, 29 anni, meccanico a bordo del treno, "c'è stato un gran fracasso, poi lo schianto e tutto è diventato buio". Il deragliamento è avvenuto appena fuori della cittadina di Coliseo. Tra le vittime c'è anche il macchinista. Il meccanico ha assicurato che il treno procedeva alla velocità regolamentare. "E' il settimo incidente su questa linea. Io qui non ci lavoro più. Sono ancora giovane e il lavoro è troppo pericoloso, troppi incidenti causati dall'incuria".
argentina COMUNICATO STAMPA
Alle 22 , i componenti di una impressionante operazione di polizia hanno circondato il palcoscenico che la Asociaciazzione Madres de Plaza de Mayo stava montando durante i preparativi della 22a. Marcha de la Resistencia que comincia oggi alle 18 nella Plaza de Mayo.
Più di 60 militari della Guardia de Infanteria, con cani, pistole lanciagas, fucili a canne mozze Itaka e bastoni, hanno formato un cordone intorno al palcoscenico e hanno impedito la continuazione dei lavori.
L'operazione è a carico del Sovrintendente per la Sicurezza Metropolitana, che interpellato dalle Madri ha affermato di agire dietro ordini ricevute direttamente dal capo del governo della Città , Anibal Ibarra, secondo il quale doveva impedire con ogni mezzo, inclusa la repressione delle Madri, che la Marcia della Resistenza si realizzasse in quella parte della piazza.
Dopo alcune ore, e di fronte alla ferma intenzione delle Madri di non abbandonare Plaza de Mayo, alla quale concorrono tutti giovedì da 25 anni, e nella quale dal 1981 si realizza la Marcha de la Resistencia, la presenza della polizia è andata crescendo fino ad arrivare in questo momento a più di 150 agenti della Guardia de Infantería che stanno stringendo il cerchio intorno alle Madri , al Coro della Universidad Popular Madres de Plaza de Mayo che sta cantando ora nella Plaza de Mayo, e a centinaia di amici che si sono avvicinati per dare solidarietà alle Madri. La polizia ha anche smontato il palcoscenico preparato dalle Madri per il comizio di chiusura della Marcia, manifestando un atteggiamento aggressivo nei confronti delle Madri e dei militanti che le accompagnano, i quali sono stati obbligati a retrocedere dietro le transenne che dividono in due la Plaza de Mayo.
Da quando abbiamo iniziato a farla, solo durante la dittatura militare è stata impedita in maniera violenta, come stanotte, la realizzazione di una Marcha de la Resistencia.
Invitiamo tutte le organizzazioni popolari a circondare le Madri ed impedire che vengano sgomberate dalla piazza, perché, come dice il motto che i presenti cantavano alla polizia, "La Piazza è delle Madri e non dei vigliacchi", ( "la Plaza es de las Madres, y no de los cobardes").
Denunciamo al mondo intero questa aggressione contro le Madri, e ricordiamo che dell'incolumità fisica di tutti i presenti in Piazza saranno responsabili il Governo delle Città di Buenos Aires e la Polizia Federale. Buenos Aires, 11 de dicembre 2002, 02:00hs.- ASSOCIAZIONE MADRES DE PLAZA DE MAYO
italia fiat Otto ore di sciopero per turno in tutte le aziende del gruppo Fiat e nell'indotto auto sono state proclamate dalle organizzazioni regionali di categoria Fim, Fiom, Uilm e Fismic per lunedi' 16 dicembre. Previsti presidi agli ingressi degli stabilimenti. La mobilitazione, come precisa un volantino diffuso dal sindacato, e' a sostegno della vertenza Fiat; contro l'accordo Governo-Fiat che porta allo smantellamento del settore auto in Italia e ai licenziamenti di massa in Fiat Auto e nell'indotto; per un nuovo piano industriale che garantisca il futuro produttivo e l'occupazione dei lavoratori; per l'intervento diretto dello Stato nel capitale azionario a sostegno delle attivita' di ricerca e innovazione di prodotto necessarie per ricostruire la prospettiva industriale della Fiat Auto. Lo sciopero, che coincide con la giornata europea di lotta della Federazione europea dei sindacati metalmeccanici per la Fiat, sara' preceduto dalle assemblee dei lavoratori all'Alfa di Pomigliano, in programma domani alla presenza del segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini e alla Fma di Pratola Serra.(ANSA).
mobilitazioni studentesche Crescono in tutta italia le mobilitazioni studentesche, con occupazioni di numerose scuole. Dopo la clamorosa e inusuale protesta dei rettori, che ieri hanno presentato in massa le loro dimissioni, l’attenzione ritorna sugli studenti, che da giorni protestano per le politiche governative sull’istruzione. Ad essere messa sotto accusa non è soltanto la riforma moratti, ma anche l’ultima decisione del governo, elaborata nella notte di domenica, che consegna alle scuole private i soldi che preleva da quelle pubbliche. L’applicazione del “bonus” per le private, in via di sperimentazione in lombardia, e previsto a livello nazionale per il 2004, è stata estesa improvvisamente a partire da quest’anno, ed entrerà in vigore nei primi giorni del 2003. La protesta studentesca si inserisce in un quadro più vasto di lotte sociale, mettendo insieme anche il diritto al lavoro, la precarietà, la repressione. A Milano, sono stati occupati licei e istituti professionali, in umbria le scuole in agitazione si sono riunite in un coordinamento regionale, mentre a Firenze la mobilitazione ha coinvolto l’università, con la facoltà di lettere in occupazione da ieri, e quella di scienze politiche occupata oggi.Anche a Cagliari un'aula della Facolta' di Ingegneria dell'Universita' e' stata occupata, la scorsa notte, da un gruppo di studenti. Gli studenti, appartenenti non solo alla Facolta' di Ingegneria, protestano contro il nuovo regolamento delle tasse. Da Milano, ascoltiamo la acorrispondenza di uno studente del Carlo Volta
corteo a genova dichiarazioni di pisanu Saranno due i cortei che sfileranno sabato prossimo a Genova. Uno dei due sarà più oltranzista e avrà come tappa finale il carcere di Marassi. La prefettura ha comunque già deciso strategie operative per garantire il regolare svolgimento di entrambi. Lo ha detto, durante il question time, il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu. "A proposito della prevista manifestazione di sabato 14 dicembre - ha affermato Pisanu - preciso che sono stati annunciati due cortei: uno organizzato dalle associazioni del Forum Sociale genovese per protestare contro le recenti decisioni dell'autorità giudiziaria in ordine ai fatti del G8; un altro organizzato da gruppi più oltranzisti del movimento no global che intenderebbero dirigersi verso il carcere di Marassi".
"Nella riunione di coordinamento svoltasi presso la prefettura di Genova - ha assicurato - sono state decise apposite strategie operative per garantire il regolare svolgimento delle due manifestazioni".
carcere DAVANTI AL DON BOSCO; SOSTEGNO DEI RADICALI CON CAPEZZONE (ANSA) - PISA, 11 DIC - Due medici penitenziari si sono incatenati oggi davanti al carcere Don Bosco di Pisa per protestare contro i tagli della Finanziaria che rischiano di diventare - hanno detto - i tagli che ogni detenuto fara' sul proprio corpo in conseguenza della mancanza di risorse per la medicina penitenziaria. Autori della protesta sono Francesco Ceraudo, il presidente nazionale dell' Amapi (Associazione medici amministrazione penitenziaria italiana) ed il segretario dell'associazione Pasquale Paolillo. Oggi scioperiamo - ha aggiunto Ceraudo - perche' all' interno delle carceri c'e' un clima di assoluta invivibilita', con 20 mila detenuti in sovrannumero e il governo che vuole toglierci 20 milioni di euro di risorse. Questo provvedimento danneggera' soprattutto i detenuti affetti da patologie gravi, come l'Aids o l'epatite virale, o quei disturbati mentali privati dei farmaci atnipsicotici. A sostegno della protesta dei medici penitenziari e' intervenuta una delegazione dei Radicali, composta dal segretario nazionale Daniele Capezzone, dalla presidente del partito Rita Bernardini e da Sergio D'Elia, segretario dell'associazione Nessuno Tocchi Caino. Siamo al quarto giorno di sciopero della fame - ha detto Capezzone -, vogliamo risposte certe dal Parlamento dopo che per due anni si e' parlato di indulto e non si e' deciso alcun provvedimento. Le carceri sono ormai stracolme, non c'e' spazio per i diritti. Serve un provvedimento di clemenza perche' la situazione rischia di diventare esplosiva. (ANSA). YG6-FZ/DLM
- ===G.R. FLASH ORE 9,30===
PALESTINA - Un militante palestinese è stato ucciso da colpi sparati da soldati israeliani stamani, mentre cercava di fuggire all'arresto nel campo profughi di Balata, non lontano da Nablus, in Cisgiordania. Stando a quanto hanno riferito fonti militari e testimoni oculari, Osama Badra, 27 anni, si è nascosto sul tetto della propria abitazione quando un'unità militare israeliana si è presentata alla porta per arrestarlo. Scoperto, l'uomo ha preso la fuga cominciando a saltare di tetto in tetto, senza fermarsi agli alt intimati dai militari che, stando alle fonti, dopo aver sparato dei colpi di avvertimento in aria, hanno puntato le armi su di lui, uccidendolo. Sempre stando alle fonti e ai testimoni, Badra era un militante del Fronte di liberazione popolare della Palestina di George Habbash, contrario a ogni compromesso di pace con Israele
GUERRA ALL’IRAQ: GLI USA NON ESCLUDONO L'USO DELL'ARMA NUCLEARE = IN RISPOSTA AD ARMI DI STERMINIO CONTRO TRUPPE AMERICANE O ALLEATE Washington, 11 dic. - Gli Stati Uniti non escludono l'uso di alcuna arma, neanche quello dell'arma nucleare quindi, in una eventuale azione militare contro l'Iraq, se Baghdad dovesse reagire all'intervento usando armi di sterminio contro militari americani o loro alleati. Gli Stati Uniti -si legge infatti nel nuovo concetto strategico americano, rivisto per la prima volta dal 1993- continueranno a sostenere che si riservano il diritto di rispondere con forza schiacciante, compreso il ricorso a tutte le opzioni di cui disponiamo, all'uso di armi di sterminio contro gli Stati Uniti, le nostre forze all'estero e contro amici e alleati. Funzionari dell'amministrazione sottolineano che questo passaggio, aggiunto nella nuova versione del concetto strategico, non implica alcun cambio della politica di deterrenza americana.
Intanto da Baghdad, mentre il capo degli ispettori Onu, Hans Blix, si prepara a consegnare una voluminosa parte del dossier iracheno sul disarmo anche ai membri a rotazione del Consiglio di Sicurezza, in Iraq e' cominciata la terza settimana di sopralluoghi dei siti sospetti. Nella giornata di ieri, gli ispettori, divisi in diversi team, hanno visitato una decina di impianti diversi (quelli giunti nello stabilimento piu' lontano, ad al-Qaem, al confine con la Siria, 400 chilometri a nord-ovest di Baghdad, hanno trascorso la notte li' per riprendere stamane il sopralluogo). E anche oggi gli esperti Onu hanno lasciato di buon'ora il quartier generale al 'Canal Hotel', alla periferia della capitale irachena, con diverse destinazioni. Una squadra si e' fermata nello stabilimento di Karamah, a Taji, una decina di chilometri a nord di Baghdad, un impianto dove un tempo si riteneva che gli iracheni costruissero missili balistici e svilupassero programmi per la guerra batteriologica. La mattinata e' stata animata anche da un inatteso fuori programma perche' uno dei fuoristrada dell'Onu, ormai quasi arrivato in prossimita' dello stabilimento, si e' scontrato con un'automobile di civili iracheni: nulla di grave, ma le accese proteste del conducente hanno interrotto la corsa del Land Cruiser dell'Onu che ha dovuto attendere l'arrivo della polizia, mentre gli ispettori oltrepassavano i cancelli dell'impianto per dare il via al sopralluogo.
ESPERTI USA ISPEZIONANO LA NAVE NORDCOREANA = Esperti americani stanno ancora ispezionando la nave So San con a bordo una decina di missili Scud, testate, motori per razzi e carburante, fermata nel Golfo di Aden da due unita' militari spagnole impegnate nella missione di pattuglia lanciata lo scorso anno nell'ambito dell'operazione contro il terrorismo internazionale. La nave era salpata dalla Corea del Nord, forse destinato allo Yemen. I 20 container di sei metri per dodici con gli armamenti erano nascosti sotto 40mila sacchi di cemento. - Il carico, che non batteva alcuna bandiera, era stato seguito dai servizi di intelligence americani per tutto il suo tragitto, dalla Corea del Nord sino alla sua intercettazione, a 960 chilometri a est del Corno d'Africa, da parte della fregata spagnola Navarra e da un'unita' di supporto, la Patino. Non abbiamo ancora determinato con sicurezza la destinazione finale della nave -ha spiegato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americano, Sean McCormack. Riteniamo -ha aggiunto una fonte del governo Usa citata dal New York Times- che questo cargo fosse diretto nello Yemen, ma non sappiamo se il destinatario fosse il governo yemenita, l'Iraq, al Qaeda o altri. Fra il 1999 e il 2000 la Corea del Nord aveva venduto allo Yemen missili Scud.
SULL’ALLARGAMENTO DELL’EUROPA il Ministro della difesa greco PAPANTONIOU si pronuncia a favore dell’ingresso della Turchia- La Grecia e' al fianco della Turchia per l'ingresso di Ankara nella Ue. ministro della Difesa greco, Ioannis Papantoniou, in un'intervista a 'La Repubblica', ricordando che anche per il suo paese l'ingresso nell'Unione non fu un'impresa facile. Eppure -sostiene- l'entrata in Europa segno' una svolta, che ha portato oggi alla costruzione di una Grecia molto piu' sviluppata. Ci siamo resi conto -aggiunge il ministro- che non aveva senso guardare al passato. Cosi' ci siamo resi concentrati sulla societa' civile turca: e' questa la classe piu' aperta verso l'Europa. E noi sosteniamo la loro evoluzione. Di piu', vogliamo una Turchia prospera, forte e rilassata. Se questo avverra', potremmo cooperare in maniera molto piu' fruttuosa che in passato.
GR ORE 13.00
per salvo: queste sono le notizie su cui sto lavorando io. Tu vedi le altre? baciotti, a dopo
ITALIA
FIAT
Circa cinquanta operai della Fiat di Termini Imerese hanno ripetuto questa mattina a Palermo il blocco della circolazione automobilistica gia' attuato ieri in piazza Indipendenza, di fronte a Palazzo d'Orleans, sede della presidenza della Regione Sicilia. Da lunedi', loro primo giorno di cassa integrazione a zero ore, i 400 dipendenti Fiat che risiedono a Palermo hanno si alternano nel presidio permanente della piazza, dov'e' stata anche allestita una tenda per offrire un riparo ai manifestanti. Permane anche il presidio dei metalmeccanici a Termini, nel piazzale della fabbrica, che ha fermato da due giorni la produzione, per impedire l'uscita delle circa tremila "Punto" pronte da consegnare ai rivenditori. Per decidere con quali azioni proseguire la protesta contro il piano industriale del Lingotto, si riunira' domani l'assemblea di tutti i 1.800 lavoratori dello stabilimento. Un assemblea che i sindacati si augurano la più ampia possibile, affinché le mobilitazioni future trovino consenso tra tutti i lavoratori. E venerdì si sciopera in Umbria, per lo sciopero di otto ore dei lavoratori dell' indotto Fiat auto e delle aziende collegate che attueranno, dalle 9.30 alle 11, un presidio presso la zona industriale di Umbertide. L' iniziativa e' stata organizzata dal coordinamento dei delegati metalmeccanici delle aziende dell' indotto, nell' ambito delle iniziative promosse da Fim, Fiom e Uil. Iniziative che si prefiggono lo scopo di portare l’attenzione sulla enorme perdita di posti di lavoro che la crisi Fiat produce nelle aziende ad essa collegate. Intanto, sul fronte politico, numerose interrogazioni sono state presentate in parlamento, per capire il ruolo avuto da silvio berlusconi, nella dopia veste di presidente del consiglio e imprenditore privato, nella gestione della crisi fiat che a portato alle dimissioni forzate dei vertici del gruppo. L’ipotesi che Berlusconi abbia favorito i propri interessi si basa anche sulla totale assenza dle governo nelle trattative con i sindacati nelle settimane precedenti, segno, secondo alcuni parlamentari, del desiderio di accelerare e non fermare la crisi. La protesta non viene solo dagli esponenti del centro sinistra, ma anche all’interno della stessa maggioranza.
Scuola
Crescono in tutta italia le mobilitazioni studentesche, con occupazioni di numerose scuole. Dopo la clamorosa e inusuale protesta dei rettori, che ieri hanno presentato in massa le loro dimissioni, l’attenzione ritorna sugli studenti, che da giorni protestano per le politiche governative sull’istruzione. Ad essere messa sotto accusa non è soltanto la riforma moratti, ma anche l’ultima decisione del governo, elaborata nella notte di domenica, che consegna alle scuole private i soldi che preleva da quelle pubbliche. L’applicazione del “bonus” per le private, in via di sperimentazione in lombardia, e previsto a livello nazionale per il 2004, è stata estesa improvvisamente a partire da quest’anno, ed entrerà in vigore nei primi giorni del 2003. La protesta studentesca si inserisce in un quadro più vasto di lotte sociale, mettendo insieme anche il diritto al lavoro, la precarietà, la repressione. A Milano, sono stati occupati licei e istituti professionali, in umbria le scuole in agitazione si sono riunite in un coordinamento regionale, mentre a Firenze la mobilitazione ha coinvolto l’università, con la facoltà di lettere in occupazione da ieri.
Genova
Oggi alle 15, durante il ‘question Time’, il ministro Pisanu ha risposto alle interrogazioni poste in relazione alla manifestazione di sabato a Genova. Ma l’atmosfera si fa sempre più tesa. La rivendicazione giunta ieri mattina pone più di un dubbio, sia sulla sua attendibilità sia sulla identità della mano che ha compiuto il gesto. E oggi, altri allarmi hanno messo in agitazione la città di Genova, primo fra tutti quello relativo alla presenza di una bomba nel Palazzo di Giustizia. La segnalazione era stata fatta attraverso una telefonata, che indicava la presenza di due ordigni all’interno dell’edificio. Segnalazione falsa, come hanno testimoniato gli artificieri intervenuti sul posto, che hanno fatto sgomberare l’edificio ed effettuato i controlli. Poche ore dopo, un secondo allarme, sempre nei pressi del Palazzo di giustizia, per la presenza di due borse abbandonate, e poi ancora la rimozione di una vettura giudicata ‘sospetta’. Un clima non certo tranquillo, quello che precede la manifestazione di sabato, che , hanno ripetuto gli organizzatori, sarà una manifestazione pacifica: la richiesta della verità prende altre strade, non quelle della violenza. Una convinzione ribadita da tutte le sigle che hanno indetto il corteo
Migranti
Sequestrati dal lavoro. E’ questa la condizione che si troveranno a subire le migliaia di immigrati che hanno presentato la domanda di regolarizzazione ai sensi della nuova legge Bossi-Fini. Chi di loro volesse infatti approfittare delle festività, e dunque del periodo di ferie dal lavoro, per raggiungere il proprio paese di origine, si vedrà negare il diritto al ritorno. E’ questa la sconcertante affermazione fatta oggi dal vicepresidente del senato, Roberto Calderoni, della Lega Nord. 'Chi vuole uscire per le feste natalizie, esca, sapendo che non rientrera' mai piu' in Italia' così ha risposto ai sindacati che avevano chiesto delucidazioni su questa ipotesi. Una frase che illumina ancora di più su quello che è il principio su cui si basa la legge bossi-fini, che è un principio secondo il quale i migranti sono solo braccia da lavoro, moderni schiavi, senza alcun diritto, nemmeno quello agli affetti.
Ogm
Attivisti di Greenpeace sono saliti con delle scale in metallo, subito ritirate, sulla tettoia che immette allo stabilimento e hanno dispiegato uno striscione giallo con la scritta nera se c'e' Aia c'e' soia ogm. Altri dimostranti sono a loro volta saliti sui tetti dei camion Aia fermi nel piazzale mentre altri ancora, vestiti da polli, ballano attorno agli stessi automezzi. L'ingresso allo stabilimento e' stato parzialmente bloccato - i dimostranti lasciano passare coloro che sono diretti allo spaccio interno allo stabilimento - con dei sacchi di soia ogm free, materiale ritenuto puro rispetto a prodotti geneticamente modificati. Momenti di tensione si sono registrati quando dagli uffici sono usciti alcuni impiegati che hanno tentato di strappare lo striscione all'ingresso dello stabilimento. Alla base delle azioni, un rapporto pubblicato nei giorni scorsi, che dimostra come i controlli delle ASL sugli organismi geneticamente modificati siano insufficienti, e portino nel contempo alla luce numerose infrazioni alle normative.
ESTERI
Palestina
Il Tribunale supremo israeliano ha sospeso l'attuazione del controverso piano dell'esercito di costruire un 'corridoio' protetto per collegare l'insediamento ebraico alla periferia di Hebron con la Tomba dei Patriarchi, nel centro della citta' palestinese. Lo ha riferito la radio israeliana. Il generale Moshe Kaplinsky, capo della zona militare della zona centrale della Cisgiordania, aveva disposto la costruzione di posti di vigilanza e altre difese lungo la strada che dall'insediamento di Kiriat Arba porta ai luoghi sacri di Hebron venerati da ebrei e musulmani. Un'unita' di genieri avevano gia' iniziato a lavorare, mentre il Tribunale supremo esaminava i ricorsi presentati dal sindaco di Hebron, Mustafa Natsche, e di altre autorita' locali contro le richieste di demolizione di quindici abitazioni lungo il sentiero che tre settimane fa fu teatro di un assalto palestinese che fece 12 morti, in gran parte militari. Il giudice Yitzhak Handelman ha invece disposto il blocco dei lavori fino a quando non saranno chiarite le proprieta' delle abitazioni che si vogliono demolire e altri aspetti del progetto. La sospensione del progetto non è preludio al suo abbandono, ma solo il tentativo di trovare giustificazioni legali ad una azione che è palesemente vessatoria nei confronti della popolazione. Lo scopo, non dichiarato, è quello di trovare legami tra gli abitanti delle case in discussione ed eventuali ricercati dell’esercito israeliano, per giustificarne così la demolizione, una pratica che negli ultimi mesi ha decimato le strutture abitative dei palestinesi.
IRAQ
Gli esperti dell'Unmovic e dell' Aiea incaricati del disarmo iracheno hanno continuato oggi le ispezioni nel Paese - che entrano cosi' nella terza settimana. Una squadra si e' diretta a Kamarah, presso Taji, a circa 10 km dalla capitale, dove sorge un complesso industriale che si sospetta abbia ospitato in passato laboratori impegnati in programmi di ricerca per missili balistici e per la guerra batteriologica. Le altre quattro localita' visitate oggi sono l'impianto chimico di Al Fateh, alla periferia della capitale; il complesso nucleare di Ibn Sina a Tarmiya, 30 km a Nord-Ovest di Baghdad; laboratori biologici a Amriyah, 45 km a Sud-Ovest della capitale e l'impianto nucleare di Tuweitha, 20 km a Sud, gia' piu' volte ispezionato nei giorni scorsi.
Intanto il regime di Baghdad e' tornato oggi a denunciare come uno scandalo internazionale le modalita' con cui gli Usa sono riusciti a venire in possesso di una copia della dichiarazione irachena sugli armamenti destinata solo all'Onu. Il quotidiano al-Thawra, organo del partito Baath al potere, ha scritto senza mezzi termini che il governo Usa agisce nello stesso stile delle bande mafiose ed ha inoltre criticato il diplomatico colombiano Alfonso Valdivieso, presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, per aver deciso di consegnare una copia della dichiarazione irachena agli Usa, affermando che cio' esula dal suo incarico presso l'organismo internazionale.
A tale proposito il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha definito spiacevole il fatto che il Consiglio di sicurezza abbia consegnato per primi agli Usa l'unica copia integrale ricevuta della dichiarazione redatta dall'Iraq.. Annan ha detto che la decisione di consegnare agli Usa la copia integrale prima che fosse distribuita ai membri non permanenti del Consiglio di sicurezza e' stata giusta, ma il metodo e lo stile sono stati sbagliati.
Gli Usa si sono fatti dare la copia del documento iracheno affermando che si sarebbero incaricati loro di fotocopiarla e distribuirla, prima agli altri quattro membri permanenti del Consiglio di sicurezza (Russia, Gran Bretagna, Francia e Cina) in versione integrale; poi ai membri non permanenti, in versione emendata dei passaggi contenenti informazioni pericolose sulle armi di distruzione di massa.
IRAN L'Iran ha annunciato di poter aumentare la propria produzione di petrolio di 500,000 barili al giorno in caso di guerra contro l'Iraq. Lo ha dichiarato il ministro del petrolio namdar zanghenè.
ciao