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'''NUOVI RAID ISRAELIANI, PALESTINESI DENUNCIANO VITTIME CIVILI'''

Bombardamenti aerei israeliani condotti nelle ultime ore sulla Striscia di Gaza contro un campo utilizzato come base di addestramento per combattenti delle Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno provocato almeno una vittima civile e diversi feriti, tutti membri della sua famiglia.

Citando fonti mediche locali, lo riporta l’agenzia palestinese ‘Maan’, precisando che i raid mirati a un sito a nord-ovest di Gaza City hanno causato gravi danni a un abitazione uccidendo Bahjat al-Zaalan, 38 anni, e ferendo 13 dei suoi congiunti, tra cui sette bambini e diverse donne. Anche altre case adiacenti sono state parzialmente distrutte.

L’esercito israeliano – riferisce il quotidiano israeliano ‘Haaretz’ – ha confermato l’operazione, senza aggiungere altri dettagli. I raid odierni seguono al lancio di almeno cinque razzi che da Gaza hanno colpito ieri il Negev, senza provocare vittime. Razzi esplosi dopo che due combattenti palestinesi sono rimasti uccisi sempre ieri in un altro raid aereo su Gaza City, il primo sulla città – secondo fonti citate da ‘Haaretz’ – dall’Operazione ‘Piombo Fuso’ condotta tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009.

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ESTERI

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*MESSICO- Trovato il cadavere del dirigente comunitario Trinidad de La Cruz, assassinato dai paramilitari*

Una delle autorita' morali della comunita' di Ostula (Michoacan), Trinidad de La Cruz, e' stato assassinato subito dopo che la carovana del Movimento per la Pace con Giustizia e Dignita', guidata da Pietro Ameglio, era stata abbandonata dal convoglio della Polizia Federale e lasciata alla merce' degli assassini.

In conferenza stampa, Ameglio ha raccontato di aver potuto udire come i paramilitari torturavano e accoltellavano a Don Trino.

Inoltre ha denunciato che i paramilitari hanno sottratto i telefoni cellulari di tutti i 18 membri della carovana, ragione per la quale adesso gran parte della banca dati del Movimento per la Pace con Giustizia e Dignita' "e' nelle mani delle forze del crimine organizzato che, a quanto pare, ha vincoli con il governo di Michoacan e quello Federale", sostiene.

La Procura Generale dello Stato ha informato oggi pomeriggio che e' stato localizzato il cadavere di Trinidad de La Cruz Cristoforo nei pressi del municipio di Coahuayana e ha confermato che il responsabile del villaggio di Xayakalan era stato sequestrato 24 ore prima da un gruppo armato.

Gli investigatori non hanno precisato la causa del decesso e ne' hanno informato sulla detenzione di qualche responsabile dell'assassinio. Nelle prossime ore si aspetta un bollettino stampa ufficiale con maggiori informazioni.

Il dirigente comunitario, di 73 anni, era stato privato della liberta' il pomeriggio del martedi' 6 dicembre sull'autostrada litoranea, fra il capoluogo di Santa Maria Ostula e il villaggio di Xayakalan, dove pretendeva ritornare con la copertura e l'accompagnamento di una carovana del Movimento per la Pace con Giustizia e Dignita', che aveva programmato un'assemblea in questa comunita' indigena.

Lo scorso 28 novembre, in una riunione con i rappresentanti della Marina, la Polizia Federale e il governo del Michoacan di Leonel Godoy, don Trino aveva ottenuto che queste istituzioni si impegnassero nella protezione della carovana del Movimento per la Pace con Giustizia e Dignita' che l'altroieri era partita da Guadalajara per dirigersi alla comunita' di Ostula, nella costa di Michoacan.

Quando la carovana e' arrivata a Ostula il convoglio della Polizia Federale si e' ritirato e pochi minuti dopo sono giunti i paramilitari, guidati da Margarita Perez, detta l'Usurpatrice, che hanno sequestrato tutti i partecipanti, portandosi via don Trino.

Il governo federale e del Michoacan, dunque, non hanno mai dato loro la protezione promessa.

NUOVI RAID ISRAELIANI, PALESTINESI DENUNCIANO VITTIME CIVILI

Bombardamenti aerei israeliani condotti nelle ultime ore sulla Striscia di Gaza contro un campo utilizzato come base di addestramento per combattenti delle Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno provocato almeno una vittima civile e diversi feriti, tutti membri della sua famiglia.

Citando fonti mediche locali, lo riporta l’agenzia palestinese ‘Maan’, precisando che i raid mirati a un sito a nord-ovest di Gaza City hanno causato gravi danni a un abitazione uccidendo Bahjat al-Zaalan, 38 anni, e ferendo 13 dei suoi congiunti, tra cui sette bambini e diverse donne. Anche altre case adiacenti sono state parzialmente distrutte.

L’esercito israeliano – riferisce il quotidiano israeliano ‘Haaretz’ – ha confermato l’operazione, senza aggiungere altri dettagli. I raid odierni seguono al lancio di almeno cinque razzi che da Gaza hanno colpito ieri il Negev, senza provocare vittime. Razzi esplosi dopo che due combattenti palestinesi sono rimasti uccisi sempre ieri in un altro raid aereo su Gaza City, il primo sulla città – secondo fonti citate da ‘Haaretz’ – dall’Operazione ‘Piombo Fuso’ condotta tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009.

ITALIA

Ancora battaglia al CIE di Torino

Ancora battaglia al Cie di Torino, dopo la grande sommossa di venerdì scorso e quella, più piccola, di martedì. Ieri mattina proteste e disordini. Gli agenti hanno picchiato a sangue almeno due reclusi, e altri sono stati portati via in manette. Non si sa ancora quale sia stata la causa scatenante della protesta e della relativa repressione, né si sa se qualcuno sia riuscito a scappare.

  • Si è trattato di un bel tentativo di fuga di massa, con pezzi di gabbia divelti, coperte bruciate e gente che riesce a passare la prima recinzione; dall’altro lato, quello della polizia, idranti sparati contro i reclusi, lacrimogeni e irruzioni nelle gabbie a bastonare i ribelli. Alla fine, un recluso viene portato all’ospedale ferito alla testa dalle manganellate e pure un carabiniere ed un poliziotto vanno a farsi medicare. La calma ritorna solo poco prima delle quattro. I prigionieri hanno successivamente rifiutato il cibo e un gruppo di operai ha provato a sistemare con la saldatrice i tratti di gabbia danneggiati.

(Ascolta l'audio su autistici.org/macerie)

Burkina dice haber contactado con los secuestradores de los cooperantes españoles

El ministro de Asuntos Exteriores de Burkina Faso, Djibril Bassolet, afirmó hoy que su país "se ha puesto en contacto" con el grupo armado que secuestró a dos cooperantes españoles y una italiana en los campamentos de refugiados de Tinduf, Argelia, el pasado mes de octubre.

"Estamos en contacto, pero esto es todo lo que puedo decir porque como ya se sabe este tipo de negociaciones son muy delicadas, así que no daré más detalles", dijo hoy Bassolet en una rueda de prensa.

Los tres cooperantes, Ainhoa Fernández de Rincón, de la Asociación de Amigos del Pueblo Saharaui de Extremadura; Enrique Gonyalons, miembro de Mundubar; y la italiana Rosella Urru, del Comité Italiano para el Desarrollo de los Pueblos, fueron secuestrados supuestamente por miembros de Al Qaeda, que les retienen en el norte de Mali.

"Burkina Faso permanece disponible para ayudar en las negociaciones y también está lista para trabajar por la estabilidad de la región", apuntó el ministro.

El Gobierno de Burkina Faso ya colaboró en la liberación de los tres cooperantes españoles secuestrados en el Magreb en noviembre de 2009, uno de los cuales fue puesto en libertad en marzo de 2010 y los otros dos en agosto del mismo año.

MA AL QAEDA NEGA

Al Qaeda nega ogni responsabilità nel rapimento della cooperante Rossella Urru e di altri due cittadini spagnoli avvenuto il 23 ottobre nel campo di Rabboni, nel sud dell'Algeria vicino a Tinduf, controllato dal Fronte Polisario. L'organizzazione nel Maghreb islamico, dice non essere coinvolta, anche se nei primi giorni dopo il sequestro, più mediatori erano sicuri di un loro coinvolgimento nel rapimento. Anche perché c'era stata una rivendicazione. La smentita è arrivata attraverso una nota del gruppo terroristico recapitata all'agenzia di stampa mauritana Ani.

LA SMENTITA - Secondo quanto riporta l'agenzia di Nouakchott, nel comunicato il gruppo terroristico rivendica i due sequestri di cinque cittadini europei avvenuti il 24 e il 25 novembre nel nord del Mali, sostenendo di aver eseguito quei rapimenti «per inviare un messaggio alle autorità maliane e per vendicare l'arresto di alcuni nostri uomini tra cui Mohammed al-Amin Ould Ambala che Bamako ha consegnato alle autorità di Nouakchott».


Gr 9:30

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gror111209 (last edited 2011-12-09 18:32:09 by anonymous)